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Presentazione

Se pensiamo che con la morte fisica tutto finisca, allora non ci poniamo il problema dell’aldilà, ma se sentiamo che la nostra vita non cesserà con la morte del corpo, sicuramente ci siamo chiesti cosa ci attende oltre questa dimensione. Normalmente, le risposte che ci fornisce la nostra cultura cristiana sono piuttosto vaghe, e sono ben note le battute correnti sulla noia mortale che deve esistere nel «Paradiso» rispetto alla vita più movimentata ed alla gente più interessante che potremmo incontrare all’«Inferno». Tali battute e tali pensieri, però, servono solo a mascherare la nostra ignoranza della futura dimensione, e ad allontanare l’angoscia dell’ignoto.

Quando pensiamo alla vita dopo la morte, immaginiamo sempre qualcosa di vago, di etereo. Nella futura dimensione, ci diciamo, non avremo bisogno di mangiare o di dormire, e non esisterà distinzione di sesso. «Deve» essere così, perché ce lo dice la nostra cultura, una cultura talmente profonda e radicata che sembra quasi far parte del nostro patrimonio genetico.

Questo libro è una sfida radicale ad una tale concezione: secondo l’autore, nel mondo spirituale i bisogni fisici - passatemi la parola - del cibo e del sonno non vengono meno. E nelle dimensioni più elevate si formano delle coppie, di marito e moglie, perché questo è l’ordine dell’universo. Il mondo che lì troveremo, e la casa (sì, la casa) nella quale vivremo, non sono casuali, ma sono quelli che prepariamo, e contribuiamo a creare, con le azioni che compiamo durante la nostra vita sulla terra.

Secondo Franchezzo, infatti, sono le nostre parole e le nostre azioni, ed i nostri stessi pensieri, qui sulla Terra, che creano e determinano le caratteristiche del mondo che ci attende. Considerando le cose sotto questo aspetto, avremo forse una motivazione in più per comportarci secondo i princìpi morali che sono alla base di ogni religione e di ogni etica. Chi ha una mentalità pratica, e cerca di capire il perché delle cose, è aiutato dalla visione dell’aldilà che ci porta Franchezzo, lo spirito che ha dettato il libro, a comportarsi in un modo più giusto; una visione delle cose ed un modo di vita il cui punto centrale è amare gli altri.

Il suo messaggio fondamentale, oltre alle mille altre riflessioni che il libro suggerisce, è: l’egoismo porta alla morte dello spirito; l’altruismo, l’amore, lo fanno fiorire. Il prossimo mondo, poi, lungi dall’essere un luogo di sola contemplazione, è un mondo d’azione e di crescita, e soprattutto di speranza. Infatti, un altro messaggio importante è questo: l’Inferno non esiste; o meglio esiste, ma non è eterno. È il «luogo» nel quale finisce chi ha sbagliato, ma la speranza continua ad essere viva per tutti, sulla base del pentimento prima e delle azioni poi. Franchezzo si scaglia duramente contro coloro che su questa terra predicano l’eternità dell’Inferno, sia perché uccidono la speranza negli uomini, sia perché offendono Dio che è immensamente amorevole, ergendo se stessi a giudici inappellabili degli esseri umani.

Il mondo dello spirito, comunque, è incredibilmente vasto. L’autore ne è consapevole, e ci mette in guardia nei confronti di chi tende a spacciare le proprie esperienze spirituali per la visione assoluta e completa di quella dimensione. È un libro onesto quindi, e nel leggerlo percepiamo che contiene verità profonde, che risuonano nel cuore cuore e nella mente; è un libro che induce alla riflessione. Dopo averlo letto, per noi potrebbe diventare più facile meditare sulle conseguenze di qualunque azione moralmente dubbia che stiamo per compiere, perché potremmo essere più consapevoli delle sue conseguenze, per gli altri e per noi stessi.

A. Ciacciarelli

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