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Capitolo 29 originale - La formazione dei pianeti

Dopo aver imparato la lezione dell’autoconquista, la mia mente sembrò liberarsi da un peso enorme ed oppressivo. Mi volsi allora con rinnovato interesse allo studio del mondo dello spirito e delle sue diverse caratteristiche. In quel periodo dei miei viaggi, vedevo spesso il mio amico Hassein; questi mi diede un aiuto considerevole per riuscire a comprendere molte delle cose che mi avevano lasciato perplesso durante la mia vita sulla terra.

Una volta, mentre sedevamo nella mia piccola casa, felicemente immersi in una delle nostre molte conversazioni, gli chiesi di spiegarmi qualcosa di più in merito alle sfere ed al loro rapporto con la Terra.

«Il termine sfere – mi disse – è applicato, come hai visto, a quelle grandi cinture di materia spirituale che circondano la terra ed altri pianeti. Questo termine viene applicato nello stesso senso a quelle onde di pensiero, ancora più ampie e più estese, che circolano in tutto l’universo. Possiamo perciò dire che vi sono due classi di sfere: le prime sono in un certo senso materiali, e circondano ciascuna il proprio pianeta o il proprio sistema solare, e formano i luoghi in cui dimorano gli abitanti spirituali di ognuno di quei pianeti. Queste sfere sono divise in cerchi che indicano, come gradini di una scala, l’avanzamento morale degli spiriti.

L’altra classe di sfere è mentale, non materiale, nei suoi componenti; tali sfere non appartengono ad alcun sistema planetario o solare, ma sono illimitate come l’universo, e circolano in correnti sempre più ampie di emanazioni di pensiero da un punto centrale, attorno al quale tutto l’universo gira, e che si dice sia nelle immediate vicinanze dell’Essere Supremo, dal quale si pensa che queste onde di pensiero vengano emanate. Forse sarò più chiaro se dico che vi è una grande sfera delle facoltà o attributi intellettuali, che appartengono essenzialmente all’anima; sfera che viene poi suddivisa nei cerchi della Filosofia, dell’Arte, della Musica, della Letteratura, ecc. Il chiamarle ‘sfere’ è un’espressione comune, ma secondo me è più corretto definirle ‘cerchi’. Questi Cerchi Intellettuali, come grandi ruote, includono tutte quelle ruote più piccole, quelle spirali, ognuna delle quali circonda il proprio sistema solare, o pianeta genitore, ruota dentro ruota. Tutte girano continuamente attorno all’unico grande centro.

Nel mondo dello spirito, solo coloro tra i quali c’è armonia restano assieme, ed anche se i legami di parentela, o i legami creati da ricordi comuni, possono a volte portare ad incontrarsi persone che non hanno legami profondi che li uniscano, tali incontri non saranno altro che rapide visite, ed ognuna di quelle persone tornerà al proprio cerchio ed alla propria sfera, attirato da quella forte attrazione magnetica che mantiene uniti tutti i cerchi e tutte le sfere. Uno spirito che appartiene alla sfera della Musica o della Filosofia, verrà attratto da spiriti che hanno lo stesso tipo di disposizione, e che sono al suo stesso livello di avanzamento morale, ma anche un suo sviluppo a livelli più elevati, ad esempio, nel campo della Musica o della Filosofia, non gli permetterebbe di accedere a piani più alti della sfera morale, o delle sfere planetarie, non oltre insomma i limiti del suo sviluppo morale.

I soli centrali di ciascuno dei vasti circoli intellettuali della sfera mentale, brillano come lucenti magneti bruniti. Sono come giganteschi prismi che irraggiano la purezza e la verità dei fuochi celesti, irradiando dappertutto i raggi gloriosi della conoscenza.

Lungo questi raggi si aggregano quelle moltitudini di spiriti che cercano di accendere le loro lampade con l’energia raggiante di queste sacre teche. In questi raggi che giungono puri ed integri sul pianeta, troviamo quelle gemme di verità che hanno illuminato le menti degli uomini in tutte le ere della storia del mondo, e che hanno disperso in migliaia di piccoli frammenti i grandi massi di errore e di tenebra, proprio come un lampo frantuma un masso di granito, permettendo così all’abbagliante luce del sole divino di raggiungere le profondità sottostanti. Gli spiriti più avanzati sono quelli più vicini alla forza centrale, alla luce abbagliante di questi centri, simili a stelle.

Queste grandi sfere di facoltà intellettuali e morali possiamo allora definirle come ‘sfere universali’; sfere ‘planetarie’ sono invece quelle che circondano ciascun pianeta; quelle che attorniano i centri solari sono sfere «solari»; intendendo le prime sfere come costituite di pensiero, cioè di essenza pura, le altre invece, come livelli diversi di materia spiritualizzata».

«Come descriveresti allora la creazione di un pianeta e delle sue sfere?».

«Possiamo dire che la creazione di un pianeta comincia nel momento in cui viene a staccarsi dal sole che lo genera, in forma di un ammasso di vapore infuocato. In questo stadio è un potentissimo magnete che attrae a sé minuscole particelle di materia fluttuanti nello spazio eterico. Si è supposto che questo etere fosse assolutamente privo di quegli atomi materiali che fluttuano invece nell’atmosfera dei pianeti, ma questa ipotesi non è corretta. Il fatto è che questi atomi di materia sono suddivisi in altre particelle ancora più minute, che se rapportate alla grandezza di un granello di sabbia manifestano la stessa proporzione che esiste tra la Terra e la massa del sole.

Questi atomi, così suddivisi e dispersi nello spazio (invece che essere raggruppati dalle forze dell’attrazione magnetica nel pianeta in atomi delle dimensioni di quelli che fluttuano come granelli di polvere nell’atmosfera terrestre), sono diventati non solo invisibili alla vista umana, ma anche non rilevabili con i mezzi chimici che l’uomo ha a disposizione. Essi sono infatti, eterizzati, si sono cioè trasformati nel primo livello di materia spirituale, in grazia di quella quantità di essenza animica che è venuta ad amalgamarsi con i loro elementi più grossolani.

Nel farsi attrarre nella massa raggiante di un embrione vegetale, ad esempio, questi atomi si raggruppano insieme così densamente che gli elementi più eterei sono come spremuti fuori nello spazio, permettendo così alla porzione solida più grossolana di formare ad esempio un minerale roccioso, o altro, e questo attraverso l’attrazione continua di nuovi atomi e il conseguente necessario aumento di pressione che viene così a prodursi. Questi atomi sono eterni e indistruttibili, come lo sono tutti gli elementi che costituiscono l’universo. Essi vengono assorbiti e poi espulsi di pianeta in pianeta, a seconda dei diversi stadi in cui si manifestano e si sviluppano.

Possiamo grossolanamente suddividere questi atomi di materia in tre gruppi; ciascuno di questi tre gruppi può essere poi suddiviso in un numero infinito di gradi di densità, se volessimo esprimere i loro vari stadi di sublimazione. Potremmo tentare una definizione di queste tre classi principali in questo modo: c’è una classe di elementi materiali, o di materia planetaria, c’è poi una classe che potremmo definire come spirituale, o come anima che avvolge la materia, non più visibile agli occhi fisici, ed infine un’essenza animica, così sublimata che è per me ancora impossibile riuscire a descrivertene la natura.

La classe degli elementi materiali, la più grossolana, è quella che forma le sostanze minerali, le rocce, il terreno, eccetera. Questi elementi vengono emessi nell’atmosfera sotto forma di polvere, e poi di nuovo riassorbiti, in un processo che ha luogo continuamente in natura, dappertutto, nelle piante e così via. C’è poi un livello intermedio tra minerali e vegetali, che potremmo definire fluidico. In questo livello le particelle più solide sono mantenute in soluzione nei vari gas o forma vaporizzata degli elementi chimici che li costituiscono. Il livello materiale di secondo grado è quello delle piante, della vita vegetale, la quale appunto si nutre di questo mescolarsi delle particelle più materiali con questi elementi fluidici. Attraverso gradazioni infinite di materia terrestre si arriva a quella più alta, cioè a quella carne, ossa e muscoli che, anche se rivestono l’anima umana come quella degli animali inferiori, è pur sempre il livello più alto di materia fisica, che contiene, in questo grado elevatissimo di sviluppo della materia terrena, tutti quegli elementi di cui sono composti i livelli più bassi.

Alla seconda classe appartiene invece quella che è la forma spirituale della materia, che è semplicemente, come ho detto prima, lo sviluppo eterizzato della prima forma della materia, quella terrena, mentre l’essenza animica è il principio che le anima entrambe, è il germe divino senza il quale queste due prime forme di materia non potrebbero esistere. Fa parte delle leggi cosmiche questo fatto, cioè che le due prime classi di materia rivestano il principio animico più alto. Se così non fosse esse perderebbero la loro forza coesiva, disperdendosi di nuovo nei loro costituenti elementari. L’anima della materia è la sola che possegga una qualche forma di identità permanente. È il vero Ego, poiché non esiste alcuna forza in grado di disintegrarlo, di fargli perdere la sua individualità. È la vera vita che va ad animare qualsiasi forma materiale più bassa, e come tale cambia e modella questa materia più bassa nella propria identità. L’essenza animica è dentro ogni forma di vita, da quella minerale a quella vegetale a quella umana, che è la forma di animalità più elevata, e ciascuno di questi livelli è in grado di evolvere fino alle forme più alte o celestiali. Queste ultime forme le ritroviamo nella Sfera Celeste di ciascun pianeta, e di ogni sistema solare.

Poiché dunque sosteniamo che ogni cosa ha la sua anima, più alta o più bassa che sia, non dovresti essere sorpreso se ti si dice che nel mondo spirituale vi sono piante e fiori, rocce e deserti, bestie e volatili. Esistono là nelle loro forme spirituali, nel loro stato evoluto, e più avanzano nei livelli sottili più sono eterei, in accordo alla stessa legge che governa lo sviluppo dell’uomo, il livello più alto, e delle forme più basse di essenza animica.

Quando una pianta muore, o una roccia diventa polvere o viene fusa o gassificata, la sua essenza animica passa nel mondo spirituale assieme a quella materia spirituale di cui è fatta, in quella sfera che è affine al grado di sviluppo raggiunto: la parte più materiale viene assorbita dalla terra, mentre le parti più sottili si allontanano invece fluttuando dal pianeta, essendo meno attratte da questo livello. Pertanto nei primi stadi di vita di un pianeta, quando cioè la sua porzione di essenza animica è molto piccola e possiede invece una grande percentuale di materia grossolana, le sue sfere vengono proiettate lontano dal loro sole, e sono molto materiali, così come molto basso è lo sviluppo dello spirito degli abitanti di questo pianeta.

In questi primi stadi l’anima vivente dei vegetali, e così pure quella degli animali e degli uomini, è davvero rude, grossolana, ancora priva di quella raffinatezza e bellezza che possiamo invece osservare con l’avanzare dell’evoluzione del pianeta. Gradualmente la vegetazione cambia, gli animali cambiano, e le razze umane, che appaiono così più alte, più perfette e, come risultato di ciò, diventano corrispondentemente più alte le radiazioni delle loro emanazioni spirituali. In questi primi stadi di vita del pianeta le sfere sono poco delineate.

Potremmo paragonarle alla forma di un cono, di cui il pianeta stesso rappresenta l’estremità sottile, essendo la sfera terrena quella che si è sviluppata nel più alto grado; le sfere più basse invece, a causa dei gusti degradati e del basso sviluppo spirituale degli abitanti del pianeta, formano come la parte bassa più ampia di questo cono. Man mano che il pianeta si sviluppa le sfere aumentano di numero e di dimensioni, e si cominciano a formare quelle più alte, mentre la punta del cono inizia a indietreggiare dal pianeta verso il sole man mano che ciascuna delle sfere viene ad esistere.

Vengono pertanto a formarsi le sfere alte e basse del pianeta grazie all’afflusso continuo degli atomi emessi dalla matrice planetaria. Ad un certo stadio della loro formazione, quando le tendenze intellettuali ed egoistiche dell’uomo sopravanzano di molto quelle morali ed altruistiche, queste basse sfere hanno un’estensione molto più grande di quelle alte. Potremmo definire questo periodo come l’era buia della storia mondiale, quando cioè l’oppressione, la crudeltà, l’avidità aleggiano sul genere umano con le loro ali oscure.

Dopo un certo tempo la legge eterna che fa evolvere tutte le cose, farà sì che le sfere più alte e quelle più basse si eguaglino, come estensione e come numero. Potremmo vedere quindi come un equilibrio tra le forze del bene e le forze del male. Segue poi un periodo durante il quale, a causa del miglioramento graduale dell’umanità, vediamo invertirsi gradualmente questa figura conica, con il piano terrestre che diventa di nuovo la punta di questo cono, a causa del restringersi e dello scomparire delle sfere più basse, mentre le sfere più alte si espandono verso quelle altissime, finché alla fine rimangono solo queste ultime mentre lo stesso pianeta si restringe con gradualità fino a che tutte le particelle grossolane vengono espulse lontano e il pianeta stesso scompare, con tutti i suoi atomi grossolani, volati via impercettibilmente per essere riassorbiti da altri pianeti ancora in via di formazione.

Allora la sfera di quel pianeta, con tutti i suoi abitanti, viene assorbita nelle grandi sfere del sistema solare. I suoi abitanti esisteranno là dove già vivono molte comunità di spiriti i cui pianeti non esistono più. Ciascuna comunità planetaria conserverà le caratteristiche e la peculiarità del loro pianeta, proprio come avviene sulla Terra per le nazionalità differenti, finché non si fondono gradualmente nella nazionalità più estesa del loro sistema solare.

Questi processi di sviluppo sono così graduali, così impercettibili, e così vasto l’arco temporale in cui avvengono, che si può perdonare una mente mortale che non riesca ad afferrare l’immensità di questi cambiamenti che avvengono. La vita di ciascun pianeta non ha una durata simile a quella degli altri, poiché la dimensione e la forma assunta nel sistema solare, come pure altre cause, contribuiscono a modificare e ad alterare il suo sviluppo, sia pure in modo lieve. Comunque le caratteristiche generali sono in tutti i casi identiche, proprio come la materia di cui ciascun pianeta è composto non presenta sostanze chimiche che non si ritrovino, in percentuali più o meno diverse, anche in tutti gli altri pianeti. Siamo pertanto in grado di capire, dallo stato dei pianeti che ci circondano, quale è stata la storia passata della nostra terra e quale sarà il suo destino finale».

«Se, come dici, le nostre sfere sono destinate ad essere riassorbite in quelle del nostro sole centrale, la nostra individualità, come spiriti, si fonderà anch’essa in quella del nostro sistema solare?».

«No! Certissimamente no. Il germe individuale di ogni anima è indistruttibile; non è che un’unità minuta nel vasto oceano della vita spirituale, ma è ancora un’unità distinta dalle altre. La personalità di ciascun essere è infatti il suo Ego. È questa vera individualità, è questa reale impossibilità di disperdere o di distruggere l’anima, che la distingue da tutta l’altra materia, e che rende la sua natura così difficile da spiegare o da analizzare. Sei diventato un membro della nostra Confraternita della Speranza, eppure hai conservato la tua individualità; e ciò avverrà eternamente per la tua anima, non importa attraverso quali condizioni dovrai passare.

Cerca di immaginare un corpo così leggero che persino il vapore più etereo sia pesante al confronto. Nonostante ciò, questo corpo possiede un potere tale di coesione che è completamente impossibile disintegrare le sue particelle; ha una capacità di opporre a tutte le forme di materia o di spirito una resistenza che potremmo paragonare a quella che può offrire una barra d’acciaio ad una nube di vapore.

Questo esempio può farti capire come fa uno spirito ad attraversare porte massicce e muri di materia terrestre, e come avviene che uno spirito più alto di noi possa attraversare con pari facilità questi muri di materia spirituale che qui ci circondano. Più l’anima è libera dalla materia grossolana, meno può essere impedita da altri elementi, e così i suoi poteri diventano più grandi, poiché non è la sua essenza ma solo il suo guscio denso che può essere imprigionato, sulla Terra o in altre sfere. Per te adesso non esiste alcun impedimento se vuoi entrare o uscire attraverso i muri delle case terrestri.

Li attraversi con la stessa facilità con cui il tuo corpo fisico camminava attraverso la nebbia. La densità della nebbia potrebbe esserti sgradita, ma non potrebbe certo arrestare il tuo incedere. Inoltre, quando camminavi nella nebbia, non lasciavi certo una scia vuota che indicasse per dove eri passato. E questo avveniva perché gli elementi di cui è fatta la nebbia venivano attratti insieme di nuovo troppo rapidamente perché potessi percepire dove erano stati dispersi. Questo è esattamente ciò che accade quando noi spiriti passiamo attraverso una porta o un muro fatto di materia. Gli atomi di cui son fatti si chiudono rapidamente dopo il nostro passaggio, anche più velocemente degli atomi della nebbia».

«Capisco. Ora se, come tu affermi, ciascun tipo di essenza animica ha una sua propria distinta individualità, non sarai certamente d’accordo con quelli che credono nella trasmigrazione dell’anima animale, del tipo più basso, in un corpo umano, e viceversa».

«Certamente no. Noi sosteniamo che l’anima di ciascuna specie è capace di raggiungere il più alto grado di sviluppo nell’ambito della sua propria specie; l’anima umana però, essendo la specie più alta di tutte le altre, è in grado di raggiungere il più alto livello di sviluppo, fino a quegli spiriti avanzati che noi chiamiamo angeli. Gli angeli sono anime che sono passate dai livelli più bassi della vita umana sul pianeta fino alle sfere planetarie e poi a quelle celesti del sistema solare, il nostro Cielo dei Cieli, che è molto più evoluto del nostro Cielo delle sfere planetarie, e naturalmente del pianeta stesso. Noi crediamo che l’anima sarà in una continua ascesa, come se ampliasse sempre più i suoi tragitti spiralici, fino a raggiungere quello che noi definiamo il centro dell’universo. Ma anche nel momento in cui noi raggiungessimo questo culmine di quelle che sono oggi le nostre aspirazioni, non posso dirvi se lo troveremo davvero oppure se quel punto non è che un punto limitato che ruota attorno ad un centro più grande. Secondo me raggiungeremo un centro dopo l’altro, senza mai fermarci, magari per milioni di anni, finché le nostre aspirazioni ci spingeranno verso nuove altezze, di nuovo molto lontane da noi.

Più contempliamo questo soggetto e più ci appare vasto e senza limiti. Come possiamo dunque sperare di vedere un punto di arrivo del nostro viaggiare attraverso un qualcosa che non ha fine, e che non ha avuto un inizio? E come potremmo addirittura sperare di avere una qualche idea chiara della natura e degli attributi dell’Essere Supremo che noi riteniamo sia l’Onnipotente Sovrano dell’universo, dal momento che non siamo in grado di afferrare pienamente e chiaramente la grandezza della Sua creazione?».

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