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Capitolo 16 - Il viaggio ha inizio

Hassein, l’amico che Ahrinziman mi aveva inviato per accompagnarmi ed istruirmi, appariva, secondo i criteri terrestri, come un giovane di venticinque o trenta anni. Mi disse che però aveva vissuto sulla terra per oltre sessanta anni. Le sue sembianze attuali corrispondevano al suo sviluppo spirituale, che è l’unico fattore determinante l’età che uno spirito mostra nel mondo spirituale. Più un abitante dell’aldilà sviluppa le proprie capacità spirituali e intellettuali, più la sua figura appare rivestita di dignità, fino ad assumere l’aspetto di un saggio, aspetto che esprime la sua dignità, la sua potenza e la sua esperienza, senza tuttavia mostrare le rughe e le imperfezioni della vecchiaia.

Poi uno spirito, quando ha raggiunto nelle sfere che circondano la terra (o un qualunque altro pianeta) il più alto livello di sviluppo possibile, assume l’aspetto di un patriarca. In seguito passa alle regioni più elevate e più estese del sistema solare di quel pianeta. Lì inizia una nuova esistenza sotto un’apparenza più giovane, perché il suo grado di sviluppo non è che quello di un giovane, paragonato a quello degli spiriti avanzati di quella sfera più elevata.

Hassein mi raccontò che al momento stava studiando le varie forze e forme della natura nei regni che si trovano al di sotto dello stadio della vita dell’anima. Mi disse che sarebbe stato in grado di farmi vedere molte cose curiose durante il nostro viaggio.

«Molti spiriti - mi disse - attraversano la sfera del Piano Astrale senza essere consapevoli dei fantasmi che lo abitano. Il motivo di ciò è che non sono sufficientemente sviluppati per percepire in tutti i dettagli ciò che li circonda. La stessa cosa avviene sulla terra, dove la maggior parte delle persone non è in grado di vedere gli spiriti che li circonda, mentre altri li vedono perfettamente. Inoltre, sulla terra vi sono persone in grado di percepire non solo gli spiriti degli esseri umani deceduti, ma anche le entità astrali elementari che, a rigore, non sono propriamente spiriti, poiché non possiedono il germe immortale dell’anima. Molti esseri che incontreremo non hanno mai posseduto un’anima, mentre altri ancora non sono che gusci vuoti abbandonati dalle anime umane che una volta contenevano.

Per poter capire la differenza tra uno spirito dotato di un’anima, e un’entità astrale senz’anima, bisogna possedere un potere di visione spirituale, o chiaroveggenza, come viene comunemente chiamato. Chi ha solo un livello imperfetto di chiaroveggenza è in grado di percepire gli elementali e i gusci astrali,[6] ma non è in grado di distinguerli chiaramente dalle forme spirituali che contengono un’anima. Questo è il motivo per cui, tra questi chiaroveggenti imperfetti, regna una grande confusione sulla natura e sulla qualità di tali entità.

Presso gli umani sulla terra si osservano sette livelli diversi di chiaroveggenza. E, nella tappa successiva alla vita sulla terra lo spirito, essendosi liberato degli elementi più grossolani della materia fisica, incontra altre sette estensioni del dono della chiaroveggenza; e così di seguito, man mano che lo spirito lascia uno per uno i propri gusci materiali; prima il più grossolano, fatto di materia terrestre, poi altri gusci di materia sempre più sottile. Non è mai possibile separare completamente e definitivamente lo spirito da ogni forma materiale perché, in qualsiasi sistema solare, non può avere un’esistenza cosciente se non possiede una forma. Al di là di tali limiti, non abbiamo nessuna conoscenza, e tutto è oggetto di supposizioni.

Il grado di sviluppo dell’anima è in rapporto preciso con la qualità e la densità della materia in cui risiede. Ciò che ti dirò ora sulla chiaroveggenza, riguarderà solo il primo stadio della vita cosciente, quello terreno, lasciando ad un’altra occasione la descrizione delle teorie e delle credenze sugli stadi antecedenti la presa di coscienza dello spirito della propria esistenza, e delle teorie sui livelli che superano le nostre conoscenze attuali.

Noi troviamo, nello stadio terreno della vita, certe persone, nella maggior parte dei casi donne o giovani, che sono dotati di uno o più livelli di chiaroveggenza. I tre primi livelli si incontrano frequentemente, il quarto ed il quinto più raramente, mentre il sesto e il settimo non si manifestano praticamente mai, tranne che nelle persone dotate di una costituzione molto particolare dovuta alle influenze astrologiche sotto le quali sono nate (in particolare al momento preciso in cui sono nati) Il sesto ed il settimo livello sono così rari che pochissimi li posseggono, ma si incontrano a volte alcuni che possiedono il sesto livello sia pure ad un grado imperfetto, e per nulla il settimo.

Questi non potranno mai raggiungere un livello di chiaroveggenza completo. Come se portassero degli occhiali imperfetti, la loro vista difettosa non permetterà loro che una visione parziale delle cose celesti e, anche se sono in grado di vedere nella sesta sfera, i loro poteri imperfetti diminuiscono considerevolmente il valore di ciò che vedono.

In compenso, chi possiede il sesto e il settimo livello di chiaroveggenza in grado perfetto, può viaggiare in spirito fino alla settima sfera, la più elevata delle sfere terrestri, chiamata Cielo. Come San Giovanni nel Nuovo Testamento, vedrà cose ineffabili. Perché ciò avvenga, l’anima deve essere liberata da tutti i legami con il corpo fisico, tranne che da un filo estremamente sottile, senza il quale la connessione tra corpo e spirito sarebbe troncata per sempre. Si può dire che in un tale momento i veggenti si trovino fuori dal corpo.

È però difficile e pericoloso far passare l’anima nella settima sfera. Anche quando è disponibile una potenza sufficiente, ciò può esser fatto solo da persone eccezionali e in circostanze altrettanto eccezionali. Si può evidentemente dire altrettanto dei veggenti dei livelli inferiori, con la differenza tuttavia che le facoltà potranno essere utilizzate in modo più facile e sicuro quando sono ad un livello meno celeste.

Ogni veggente può vedere solo nella sfera corrispondente al livello della propria facoltà. Ma curiosamente molti chiaroveggenti possiedono perfettamente uno o più livelli di visione spirituale e, allo stesso tempo, un altro livello più elevato, ma in modo imperfetto. Quando ciò avviene, il medium può confondere le visioni, e non è interamente affidabile. Il livello imperfetto agisce come un occhio difettoso che altera la visione dell’occhio sano. È perciò preferibile non possedere in alcuna misura un certo livello di chiaroveggenza piuttosto che possederlo in modo incompleto, perché ciò comporterebbe un’alterazione dei risultati ottenuti (a meno di poter chiudere, come si farebbe con un occhio difettoso, il livello imperfetto in modo che la visione dei livelli inferiori sia corretta).

Quando, tra i loro allievi, gli Antichi scoprivano dei chiaroveggenti perfetti in uno o più livelli, frenavano in loro la ricerca dello sviluppo fino a quando la visione imperfetta di un livello più elevato avrebbe potuto inficiare l’affidabilità della chiaroveggenza nei livelli dei quali era già esperto. In questo modo arrivavano a formare dei chiaroveggenti affidabili con facoltà moderate, mentre, se questi ultimi avessero fatto sforzi ulteriori per sviluppare la loro capacità di veggenti, avrebbero perso in qualità più di quanto avrebbero guadagnato.

Nell’antichità, i chiaroveggenti erano ripartiti in varie classi, come ancora avviene in certe scuole profetiche dell’Oriente. Tuttavia, quest’arte non è più studiata in modo perfetto come lo era una volta, quando i popoli orientali della terra erano al culmine della loro potenza. Ogni classe necessitava di un’educazione speciale, in funzione del livello e del tipo di dono spirituale. A quel tempo quindi non si constatava, come invece avviene oggi, questa curiosa combinazione, in una stessa persona, di doni potenti e di una totale ignoranza in relazione al loro uso ragionevole.

Questa situazione causa dei gravi errori e molti problemi, tanto ai medium quanto a coloro che li consultano. Colui che utilizza e sviluppa senza misura e discernimento i propri poteri medianici, è simile a un allenatore che pensa di poter sottoporre ad allenamento intensivo dei giovani ginnasti senza deteriorare il loro apparato muscolare. Un uccellino che viene spinto fuori del nido troppo presto cade al suolo, ma se lo si lascia sviluppare in modo naturale fino al momento in cui le sue ali siano sufficientemente forti per sostenerlo, volerà fino al cielo.

Quando la conoscenza spirituale sulla terra sarà più sviluppata, alcuni sensitivi dotati dei poteri medianici necessari riceveranno delle direttive da parte delle intelligenze superiori che guidano il vasto movimento spiritualista. Potranno allora discernere gli spiriti bassi e gli spiriti elevati. In questo modo, una gran parte della confusione e del pericolo sarà gradualmente eliminata.

Nel mondo spirituale, molti maestri si sono dedicati, durante i secoli, allo studio dei poteri medianici delle persone sulla terra. Oggi, essi ricercano delle porte aperte attraverso le quali trasmettere la conoscenza utile agli uomini. Fino ad oggi, non è stato possibile comunicare gran parte di ciò che conoscono, mentre altre scoperte sono state comunicate da molto tempo. In questo campo come in altri, le intelligenze si apriranno e si svilupperanno nella misura in cui la conoscenza verrà divulgata».

Ringraziai il mio nuovo amico per le sue informazioni, e per l’aiuto che mi prometteva. Poi, dal momento che la spedizione era sul piede di partenza, andai sulla terra a salutare Bianca. Non mi dilungherò su questa visita. Sentivamo tutti e due quanto ci sarebbero mancati i nostri brevi ma frequenti incontri perché, nonostante la barriera che ci separava, davano ad entrambi una grande gioia.

Al mio ritorno, vidi che i preparativi per il viaggio erano stati fatti. Fui invitato a salutare mio padre e i miei amici, e a unirmi ai miei compagni di viaggio nella grande sala, al fine di ricevere la benedizione del nostro Gran Maestro. Dopo di ciò, la nostra spedizione si mise in viaggio, accompagnata dagli auguri di tutta la Confraternita riunita.

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