Capitolo 30 - La visione delle Sfere
Come posso narrarvi dei molti amici che vennero a visitarmi in quella luminosa casa, delle città che vidi in quella splendida Sfera, dei meravigliosi paesaggi che ho visto? Non posso. Avrei bisogno di volumi e volumi, e già la mia narrazione ha raggiunto i suoi limiti. Vi dirò ancora solo di un’ultima visione che ho avuto, perché in essa era mostrato un nuovo lavoro che mi era stato affidato, un lavoro nel quale avrei potuto utilizzare a vantaggio di altri l’esperienza fatta durante i miei viaggi.
Ero sdraiato nella mia camera, e mi ero appena svegliato da un lungo sonno. Guardavo, come spesso facevo, le splendide figure dei miei angeli custodi, perché ogni volta trovavo nei loro volti e nei loro atteggiamenti nuovi significati, quando ad un certo punti divenni cosciente del fatto che la mia guida orientale, Ahrinziman, nella sua lontana Sfera, stava cercando di comunicare con me. Mi misi perciò in uno stato ricettivo, e subito mi sentii circondato da una grande nuvola luminosa, composta da una sostanza nebbiosa di un bianco accecante. I muri della stanza scomparvero, la mia anima sembrò uscire dal corpo spirituale e prese a volteggiare verso l’alto, lasciando l’involucro del mio spirito sul letto.
Mi sembrò di salire sempre più in alto, come se la volontà della mia potente guida mi stesse chiamando presso di lui, e mi elevavo con un senso di leggerezza che nemmeno come spirito avevo mai provato. Giunsi infine in cima ad un alto monte, dal quale vedevo la Terra e le sue Sfere alte e basse che giravano sotto di me. Vidi anche la Sfera nella quale vivevo, ma sembrava molto, molto in basso, rispetto al luogo nel quale in quel momento mi trovavo. Accanto a me c’era Ahrinziman, e come in sogno udii la sua voce che mi diceva:
«Figlio mio, ecco la strada sulla quale vorrei condurti per una nuova attività. Guarda la Terra e le Sfere che le appartengono, e guarda quanto è importante per il suo bene il lavoro al quale vorrei che tu partecipassi. Valuta anche il valore del potere che hai ottenuto durante il tuo viaggio nel Regno dell’Inferno, dal momento che ti metterà in grado di far parte del grande esercito che ogni giorno, ogni ora, protegge i mortali dall’assalto degli abitanti dell’Inferno».
Guardai verso il punto che mi indicava, e vidi l’involucro del grande Piano Terrestre, le correnti magnetiche che lo percorrevano portando sulle loro onde milioni e milioni di spiriti. Vidi delle curiose formazioni astrali, alcune orribili, altre splendide. Vidi anche gli spiriti di uomini e donne legati alla terra, ancora schiavi dei loro bassi piaceri o delle loro vite peccaminose, molti dei quali usavano i corpi dei mortali per gratificare i loro desideri depravati. Vidi questi e altri misteri del Piano Terrestre, e anche delle orde di spiriti oscuri e ripugnanti che affluivano a ondate immense dalle Sfere oscure verso il Piano Terrestre, dieci volte più nefasti per gli uomini degli spiriti negativi di quel Piano.
Vidi quegli esseri oscuri raggrupparsi attorno agli uomini e agglutinarsi a loro. Dovunque ciò accadesse la luce del sole spirituale che illumina le anime si spegneva. Con la massa nera dei loro malvagi e crudeli pensieri, spegnevano quella luce, e dove quella massa giungeva, giungeva anche l’omicidio e la rapina, crudeltà e lussuria, e ogni tipo di oppressione e morte e sofferenza li seguivano. Ovunque gli uomini non ascoltavano più la propria coscienza, e seguivano invece l’egoismo e l’avidità, l’orgoglio e l’ambizione, lì si radunavano quegli esseri oscuri, offuscando con i loro neri corpi la luce della verità.
E vidi ancora tanti mortali che piangevano i loro cari che avevano amato e perduto, pensando di non rivederli più. E vidi questi spiriti cercare continuamente con tutte le forze di comunicare con quei mortali, cercando invano di far loro capire che erano sempre vicini, e che la morte non aveva privato di un solo pensiero amorevole, di un solo tenero desiderio, i vivi che piangevano coloro che credevano morti. Ma i loro sforzi sembravano vani. I vivi non potevano né vederli né sentirli, e quei poveri spiriti non avrebbero potuto raggiungere le loro Sfere elevate perché, finché coloro che avevano lasciato in Terra li avessero pianti, sarebbero rimasti prigionieri delle catene del loro amore, e la luce della loro lampada spirituale diminuiva fino a spegnersi. Restavano quindi legati alla terra, imprigionati in un dolore al quale nessuno poteva porre termine. Allora Ahrinziman mi disse:
«Non pensi che ci sia bisogno di un mezzo di comunicazione tra i vivi e i cosiddetti morti, perché tutti coloro che sono in pena possano confortarsi a vicenda? E non pensi che sia utile informare i peccatori sulla Terra degli oscuri spiriti che tendono loro degli agguati al fine di trascinare all’Inferno le loro anime?».
Vidi poi una luce raggiante, che splendeva come il sole, come nessun occhio mortale aveva mai visto splendere sulla Terra. I suoi raggi spazzarono via le nuvole dell’oscurità e della tristezza, e sentii anche una musica celeste; pensai che sicuramente ora qualunque uomo avrebbe sentito quella musica e visto quella luce, e ne avrebbe ricevuto conforto. Ma i mortali non erano in grado di udire la musica e di vedere la luce: le loro orecchie erano chiuse a causa delle false idee che avevano udito, la polvere e le scorie terrene soffocavano i loro spiriti e rendevano i loro occhi ciechi alla gloriosa luce che invano li irradiava.
Vidi poi altri mortali la cui vista spirituale si era parzialmente aperta, le cui orecchie non erano completamente sorde, che parlavano del mondo spirituale e delle sue meraviglie. Avevano pensieri elevati, e li esprimevano nella lingua della Terra. Sentivano quella meravigliosa musica e cercavano di esprimerla nella loro dimensione. Avevano visioni magnifiche, e cercavano di dipingerle, sia pure con i limiti permessi dal loro ambiente terreno. Venivano chiamati geni e le loro parole, la loro musica, i loro dipinti, aiutavano l’elevazione delle anime a Dio, che aveva dato l’anima ai mortali; infatti, tutto ciò che vi è di più elevato e di più puro sulla Terra proviene dall’ispirazione del Mondo Spirituale.
Eppure, nonostante la bellezza dell’arte, della musica e della letteratura, nonostante tutto il fervore religioso, non vi era ancora nessuna via aperta che permettesse ai mortali di comunicare con i loro cari scomparsi che li avevano preceduti in quel Paese dal quale, pensavano, nessun viaggiatore sarebbe mai potuto tornare, un Paese che definivano il «Paese delle Ombre» e che nei loro pensieri era indefinito e nebbioso. Non esisteva inoltre alcun mezzo tramite il quale quegli spiriti che desideravano portare all’uomo una conoscenza più elevata e più pura della Verità potessero comunicare direttamente con lui. Le idee e gli errori delle antiche teorie formulate nei giorni dell’infanzia dell’umanità si mescolavano continuamente con le nuove idee ispirate dal mondo spirituale, in questo modo raggiungevano deformate e imperfette le menti dei mortali.
Vidi allora che nelle mura tra Mondo Fisico e Mondo Spirituale venivano aperte numerose porte, e su ognuna di esse veniva messo un angelo di guardia. Da ogni porta sulla Terra vidi catene di spiriti che raggiungevano anche le Sfere più elevate, e ogni anello di questa catena era costituito da uno spirito di un livello superiore a quello sotto di lui, e ai mortali furono date le chiavi di queste porte, in modo che potessero tenerle aperte e potesse esserci una vera comunicazione tra i mortali e il Mondo Spirituale.
Ahimè! con il trascorrere del tempo, vidi che molti di coloro che possedevano le chiavi perdevano la fede. Si lasciavano irretire dalle gioie e dai doni della Terra, si allontanavano e lasciavano che la loro porta si chiudesse. Altri la lasciavano solo socchiusa, e là dove sarebbero dovute passare luce e verità, permettevano che passassero errori e oscurità, e di nuovo la luce dal Mondo Spirituale divenne sporca e imperfetta. Cosa ancora più triste, con il trascorrere del tempo la luce smise completamente di brillare, e al suo posto filtrarono i grezzi e impuri raggi che provenivano dagli oscuri spiriti ingannatori delle Sfere inferiori. Alla fine, gli angeli chiusero le porte perché non venissero più aperte.
Alfine quel triste spettacolo scomparve, e vidi molte nuove porte che si aprivano, di fronte alle quali si trovavano dei mortali i cui cuori erano puri e altruisti, non contaminati dai desideri della Terra; e attraverso quelle porte inondava la terra una luce tale che i miei occhi ne erano accecati, e dovetti distogliere lo sguardo. Quando fui in grado di guardare di nuovo, le porte erano affollate da spiriti fulgidi e puri, e anche da altri dagli abiti scuri e dai cuori tristi, perché le loro vite erano state piene di peccato, ma nei loro animi vi era il desiderio del bene. Vi erano anche spiriti alti e luminosi, ma pieni di tristezza, perché non riuscivano a parlare con coloro che avevano lasciato sulla Terra; vedevo che sia gli spiriti tristi che gli spiriti peccatori erano confortati e aiutati dai mezzi di comunicazione con la Terra, e il cuore di molti mortali provava gioia, perché il velo oscuro della morte era stato lacerato, e ricevevano notizie da coloro che si trovavano nell’aldilà.
Vidi allora passare davanti a me una grande armata di spiriti delle alte Sfere, dall’abito del più puro bianco e con elmi d’argento e d’oro, che scintillavano della loro gloriosa luce spirituale. Alcuni tra loro sembravano dei capi che dirigevano il lavoro degli altri. E chiesi: «Chi sono questi? Anche loro sono stati dei mortali?». Ed Ahrinziman mi rispose:
«Non solo questi sono stati uomini sulla Terra, ma molti di loro vi avevano condotto una vita malvagia. Per questo erano scesi nelle profondità di quel Regno dell’Inferno che hai visto, ma grazie al loro profondo pentimento, alle grandi opere di espiazione che hanno compiuto e al perfetto dominio che hanno raggiunto sulla loro natura inferiore, sono ora i capi di questa armata della Luce, sono i forti guerrieri che proteggono gli uomini dal male compiuto da coloro che ancora sono nelle Sfere inferiori».
Di tanto in tanto vedevo oscure masse di spiriti, come onde che si frangevano sulla spiaggia, che si riversavano su certe parti della Terra, attratte dai desideri malvagi, dall’egoismo e dall’avidità degli uomini, ma vedevo anche che erano respinti dalle armate degli spiriti di luce, perché tra la luce e le tenebre vi era un costante conflitto, e il premio della loro contesa era l’anima dell’uomo; e quelle due forze contrapposte non avevano altra arma che le loro volontà. Combattevano con null’altro che la forza di repulsione del loro magnetismo, che era così radicalmente opposto da rendere loro impossibile il restare gli uni vicini agli altri. Ahrinziman mi indicò una porta accanto alla quale si trovava una donna mortale, e mi disse:
«Ecco, qui la catena è ancora incompleta; c’è bisogno di un altro anello tra la donna e la catena di spiriti. Scendi sulla Terra e diventa tu quell’anello; la tua forza la proteggerà e la renderà forte. Così terrai lontani da lei i bassi spiriti che le si stanno avvicinando, e la aiuterai a mantenere aperta la sua porta. I tuoi viaggi nelle Sfere oscure ti hanno dato la forza per respingere i suoi abitanti, e se sarà necessaria una forza maggiore della tua, quella forza sarà inviata per proteggere la donna; coloro che vorranno comunicare attraverso di lei potranno così farlo solo se tu lo reputi opportuno, e quando desidererai riposare nel Mondo Spirituale, un’altra guida prenderà il tuo posto. E ora guarda di nuovo la Terra, e il conflitto che vi si svolge».
A queste parole guardai verso la Terra, e vidi nuvole scure come la notte che la avvolgevano, e udii un rombo come di tempesta che saliva dalle oscure Sfere infernali, e come ondate violente quelle orde di neri spiriti si scagliavano contro l’armata degli spiriti di luce e la respingevano, come a voler spegnere sulla Terra la luce della Verità. Assalivano tutte le porte della luce e cercavano di controllarle; quella guerra, iniziata nel Mondo Spirituale, divenne allora una guerra tra gli uomini: nazioni combattevano contro altre nazioni per la supremazia, e tutti i popoli erano coinvolti, talmente universale era quella guerra. Guardai di nuovo per vedere se potevo aiutare qualcuno, o se qualcuno scendesse dai regni della luce e lottasse contro gli spiriti oscuri per osteggiare il loro potere sulla Terra. La massa scatenata di quegli spiriti attaccava le porte di luce e lottava per spazzar via quei poveri fedeli mortali che le presidiavano, in modo che gli uomini ripiombassero tutti nei giorni dell’ignoranza.
Poi vidi una luce come di stella che veniva dall’Oriente, una luce accecante e splendente, che crebbe finché vidi che era composta da un’armata di angeli di luce delle Sfere celesti, e con la loro venuta gli altri spiriti luminosi che avevo visto respinti dalle forze del male si riunivano di nuovo, e si affiancavano a quei gloriosi guerrieri; questo oceano di luce, questa potente armata di spiriti luminosi, avviluppò la Terra di una luce gloriosa. Dovunque vedevo raggi di luce, come lance, penetrare nella massa oscura in migliaia di luoghi. Come spade di fuoco quei raggi penetravano nella massa di neri spiriti in ogni luogo, disperdendoli per ogni dove. Invano i loro capi cercarono di riunire le forze, invano cercarono di incitarli. Ad essi si opponeva una forza più grande, furono respinti dalla luminosità dell’armata celeste finché, come una nebbia oscura e malvagia, sprofondarono nelle nere Sfere dalle quali erano risaliti.
«E chi sono quegli angeli di luce? - chiesi di nuovo – quei guerrieri che senza mai indietreggiare hanno vinto non con la spada della distruzione, ma con la forza delle loro potenti volontà, con l’eterno potere del bene sul male?».
E la risposta fu: «Sono coloro che si sono redenti dalle Sfere più oscure, che molto, molto tempo fa hanno lavato i loro abiti sporchi di peccato alla fonte del pentimento, e con il loro lavoro sono rinati dalle loro ceneri a un livello più alto, non grazie alla fede in chi si è sacrificato da innocente per i loro peccati,[15] ma a tanti anni di duro lavoro, a tante azioni di espiazione, alle lacrime di dolore e di pentimento e a tante ore di dura e sfibrante lotta per vincere prima di tutto il male in loro stessi. È grazie alla vittoria su se stessi che sono in grado di aiutare coloro che peccano a seguire la loro stessa strada. Questi sono gli angeli delle Sfere celesti della Terra, una volta uomini mortali anch’essi e in grado di provare compassione per le lotte degli uomini peccatori. Essi sono una forte armata, pronta a proteggere e a salvare».
La mia visione della Terra scomparve, e al suo posto vidi una stella solitaria che brillava sopra di me con una pura luce d’argento. Il suo raggio raggiunse la Terra come un ago d’argento, proprio nel punto in cui la mia amata viveva. Ahrinziman mi disse:
«Guarda la stella del suo destino terreno, come brilla pura e chiara; sappi che ogni anima che nasce sulla Terra possiede, nel Mondo Spirituale, una stella simile, il cui cammino è tracciato alla nascita; un cammino che deve percorrere fino alla fine, tranne nel caso in cui il suicidio ponga fine alla vita terrena, e così, trasgredendo alla legge della natura, cade in uno stato di grande dolore e sofferenza».
«Vuoi dire che il destino di ogni anima è già stabilito, e che siamo solo delle pagliuzze che galleggiano sulla corrente immutabile del nostro destino?».
«Non proprio! I grandi eventi della vita sono stabiliti; questi verranno inevitabilmente affrontati in determinati periodi dell’esistenza terrena, e sono quegli eventi che gli angeli custodi reputano opportuni per educare e far sviluppare quell’anima; ma il modo in cui quegli eventi influiscono sulla vita di ogni anima - se diventano un punto di svolta verso il bene o verso il male, verso la felicità o verso il dolore - è una decisione di quella stessa anima, è la prerogativa della nostra libera volontà, senza la quale non saremmo che marionette, senza responsabilità alcuna per i nostri atti, che quindi non sarebbero meritori né di premio né di punizione.
Per tornare a quella stella, osserva che finché l’essere mortale segue il sentiero che gli è destinato con il più grande desiderio di fare il giusto, con l’animo puro e disinteressato, quella stella brilla di una luce chiara e pulita, e illumina la strada di quell’anima. In realtà, la luce della stella viene dall’anima stessa, è un riflesso della sua purezza. Ma se l’anima cessa di essere pura, se sviluppa le proprie caratteristiche inferiori invece di quelle superiori, la stella del destino di quell’anima impallidisce e si indebolisce; la luce saltella come quella dei fuochi fatui su una oscura palude; infine, se l’anima diviene davvero malvagia, la luce di quella stella si spegne e non illumina più il suo sentiero terreno. È osservando quelle stelle spirituali e il loro percorso nel Cielo spirituale, che i veggenti sono in grado di prevedere il destino di ogni anima, e dalla luce che viene dalla stella sono in grado di capire se la vita di quell’anima è buona o malvagia. Addio, e che possa la tua nuova missione donarti i frutti migliori».
Smise di parlare e mi parve di scendere fino a raggiungere il corpo spirituale che avevo lasciato nel mio letto, e per un breve istante, mentre vi rientravo, persi coscienza; quando mi risvegliai, mi trovavo di nuovo nella mia camera, con quegli angeli chini su di me, simboli, come mio padre mi aveva detto, di protezione e amore eterni.
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