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Capitolo 15 - Una nuova spedizione

Quando, dopo quell’incontro memorabile tornai nel Mondo Spirituale, mio padre mi accompagnò, e restammo a lungo insieme. Mi disse che una spedizione si apprestava a lasciare quella sfera per andare, in qualità di «salvatori», nella sfera più bassa, una regione inferiore a tutte quelle che avevo visto fino a quel momento, e che era veramente l’Inferno descritto dalla Chiesa. Non si sapeva quanto tempo sarebbe durata questa spedizione. Sapevamo solo che vi era un compito da svolgere e, proprio come un esercito di invasione, era necessario perseverare fino al momento in cui il compito affidatoci fosse stato realizzato.

La mia guida orientale mi consigliò di unirmi a quella spedizione. Anche mio padre, che in passato aveva inviato i suoi figli a combattere per il suo amato paese, desiderava vedermi partire con quell’esercito di guerrieri della Luce, della Verità e della Speranza. Per lottare con successo contro le potenze del male, era necessario essersi staccati completamente dalle tentazioni del piano terrestre e delle sfere ancora più basse. D’altra parte, però, per poter essere visti dagli sfortunati abitanti di quella regione, e per dar loro un aiuto efficace, non si doveva appartenere alle sfere elevate. Gli spiriti più avanzati dei Fratelli della Speranza del primo livello della seconda sfera non possono essere visti né sentiti in quella sfera così bassa. Quanto a noi, per renderci visibili in quelle regioni, dovevamo coprirci di una certa quantità della loro sostanza, cosa che uno spirito troppo elevato non avrebbe potuto fare. Tuttavia, assistenti appartenenti alle sfere più elevate ci avrebbero accompagnato per proteggerci e aiutarci. Sarebbero stati invisibili sia per noi che per chi avremmo dovuto aiutare.

I partecipanti alla spedizione avevano tutti il mio stesso stato d’animo. Ognuno di noi sapeva che avremmo appreso molte cose tramite l’osservazione personale degli stati di avvilimento in cui le nostre passioni avrebbero potuto condurci se avessero preso il sopravvento su di noi. Allo stesso tempo, avremmo potuto salvare da quelle oscure sfere molte anime che si erano pentite. Chi avessimo salvato sarebbe stato condotto là dove anch’io avevo soggiornato al momento del mio primo distacco dalla vita terrena, dove esistono innumerevoli istituzioni che accolgono questi spiriti (istituzioni dirette da individui che a loro volta sono stati, in passato, salvati dagli Inferi, e che sono, per questa ragione, i più adatti ad aiutare quei poveri esseri).

Spedizioni simili venivano inviate nelle zone tenebrose non solo dalla Confraternita della Speranza del Paese dell’Alba, ma anche da altre Confraternite. Tutte quelle imprese si integravano in una immensa opera di salvataggio, continuamente praticata in favore dei peccatori, in nome del Padre Eterno di tutti noi, che non condanna nessuno dei suoi figli ad una infelicità eterna. Un certo numero di amici ci avrebbe accompagnato in quel viaggio, e la spedizione sarebbe stata guidata da un capo, che a sua volta era stato salvato dalle sfere oscure, e ne conosceva i pericoli specifici.

Attraversando il Piano Terrestre e le basse sfere, le vedemmo in modo totalmente nuovo. La mia guida orientale promise di inviarmi uno dei suoi allievi perché mi accompagnasse. Questi avrebbe così potuto, strada facendo, mostrarmi e spiegarmi alcuni dei misteri del Piano Astrale.[5] Hassein (così si chiamava l’allievo) studiava i misteri della natura definiti «magia», che in genere sono condannati, anche se solo il loro abuso è in realtà condannabile. Una migliore conoscenza di questi fenomeni occulti permetterebbe di prevenire numerosi misfatti, e di combattere alcune di quelle potenze malefiche che si attaccano all’essere umano, che nella sua terribile ignoranza, si trova senza difesa nei loro confronti. Come Ahrinziman, il suo allievo, nella vita terrena era stato di nazionalità persiana e religione zoroastriana, ed entrambi appartenevano ancora a quella scuola filosofica il cui grande fondatore fu Zoroastro.

«Nel mondo degli spiriti, diceva Ahrinziman, esiste un gran numero di scuole di pensiero di orientamento diverso. Tutte insegnano le grandi verità fondamentali della natura, ma si differenziano l’una dall’altra per diversi dettagli minori. In particolare, hanno punti di vista diversi sul modo in cui le verità si applicano alla crescita dello spirito. Si distinguono anche per le conclusioni che traggono dalle verità assolute che applicano a ciò di cui non hanno ancora alcuna conoscenza certa, e che è oggetto di speculazione. È un errore credere che nel Mondo Spirituale del nostro pianeta esista un sapere assoluto, in grado di spiegare tutti i grandi segreti della Creazione, ad esempio il come e il perché della nostra esistenza, il perché del male misto al bene, o ancora la natura dell’anima e il modo in cui è stata creata da Dio.

Le onde della Verità Eterna emanano costantemente dai grandi centri di pensiero dell’Universo e sono trasmesse alla Terra dalla catena di intelligenze spirituali, ma in ogni caso, ogni spirito trasmette la parte di verità che il proprio sviluppo spirituale gli permette di comprendere. E ogni mortale assimila la sola conoscenza che le sue facoltà intellettuali gli permettono di accettare e comprendere.

Né gli spiriti né i mortali possono sapere tutto. Gli spiriti possono solo trasmettere le spiegazioni che le rispettive scuole di pensiero e i maestri qualificati di queste scuole insegnano loro. Non possono andare oltre perché neppure loro conoscono di più. Nel Mondo Spirituale non vi sono più certezze assolute di quelle che si hanno sulla Terra.

Chi pretende di possedere la vera e unica spiegazione dei grandi misteri non trasmette infatti altro che ciò che gli è stato insegnato dagli spiriti più sviluppati. E questi, con tutto il rispetto loro dovuto, non sono qualificati a parlare in modo assoluto più di quanto lo siano i maestri di un’altra scuola. Io affermo, non per mia autorità, ma per quella di un altro che, nel Mondo Spirituale, è riconosciuto come un Maestro molto progredito, che è assolutamente impossibile dare una spiegazione definitiva sugli argomenti che superano le capacità di uno spirito del nostro sistema solare. Le risposte a queste domande presumono la conoscenza dei limiti dell’Universo, che in effetti è illimitato, nonché la conoscenza della natura precisa dell’Essere Supremo, che non può essere inteso se non come Spirito infinito, senza alcun limite, l’Inconosciuto e l’Inconoscibile.

I mortali e gli spiriti possono insegnare solo entro i limiti delle loro conoscenze. Oltre quei limiti, ve ne sono altri che nessuno può raggiungere. Come si può pretendere di mostrare la fine ultima di ciò che non ha fine? O ancora, com’è possibile a qualcuno sondare la profondità di un pensiero infinito? Il pensiero è eterno e impenetrabile quanto la vita. Lo Spirito è infinito e compenetra tutto. Dio è in tutto e al di sopra di tutto. Nessuno conosce la Sua natura o la Sua essenza.

Noi sappiamo solo che Egli è presente in tutto e dovunque. La parte mentale dell’essere umano deve arrestarsi sulla soglia delle proprie domande, con la chiara consapevolezza della propria piccolezza. La sola cosa che può fare è apprendere, prudentemente e umilmente, assicurandosi di consolidare ogni passo prima di compiere quello successivo. Anche gli spiriti più sublimi e più arditi non possono apprendere tutto insieme. Con la sua visione limitata, come può l’essere umano della terra sperare che tutto gli sia spiegato, quando le intelligenze più avanzate del Mondo Spirituale si sentono sempre bloccate dalla loro impotenza nel corso della loro ricerca della verità?».

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