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Capitolo 14 - L’amore di un padre

Iniziò così per me un periodo di felicità, una stagione di riposo e gioia sulla quale non mi dilungherò. Il suo ricordo è per me troppo prezioso, perché furono giorni che passai vicino a colei che amavo. Ero felice di vedere che capiva quasi tutto ciò che le dicevo, e le mie visite presso di lei mi assorbivano talmente tanto tempo che me ne restava poco per esplorare le meraviglie del Paese dell’Alba del quale ero divenuto un abitante.

Presto ricevetti un’altra sorpresa. Durante i miei spostamenti, dopo la morte, non avevo mai avuto occasione di incontrare nessuno dei miei parenti o dei miei amici che erano arrivati prima di me nel mondo spirituale. Un giorno, però, resi visita a Bianca e la trovai eccitata per un misterioso messaggio che aveva ricevuto. Proveniva da uno spirito che era andato a trovarla, le aveva detto di essere mio padre e le aveva chiesto di comunicarmi il messaggio. A quelle parole, fui preso da una tale agitazione che potevo appena parlare. Sulla terra, avevo molto amato mio padre, perché mia madre era morta così presto che me ne ricordavo appena. Mio padre era stato tutto per me. Aveva provato tanta gioia ed orgoglio per tutti i miei successi, e aveva grandi speranze per il mio avvenire. Sapevo però avergli spezzato il cuore quando avevo preso una cattiva strada. Non sopravvisse a lungo al crollo delle sue speranze, e dopo la sua morte non potevo pensare a lui che con il più profondo dolore e la più profonda vergogna.

Di conseguenza, quando sentii che, dall’altra parte della soglia della morte, mio padre aveva parlato con Bianca, temetti che si fosse lamentato della mia caduta, che aveva distrutto tutte le sue speranze. Non avevo il coraggio di incontrarlo; ero però impaziente di sapere se in ciò che aveva detto vi erano state anche parole di perdono per il figlio che aveva tanto peccato.

Come potrei riprodurre le sue parole? Come potrei descrivere quel che sentii? Le sue parole caddero sul mio cuore come rugiada su una terra arida e sono troppo preziose perché possa comunicarle pubblicamente. Il padre della parabola biblica del figliol prodigo ha avuto simili parole d’amore e di benvenuto per suo figlio. Singhiozzavo, mentre ascoltavo la mia amata che mi ripeteva il messaggio. Come desideravo ora rivedere mio padre, e appoggiare di nuovo la testa sul suo cuore, come quando ero bambino!

Voltandomi, vidi il suo spirito vicino a noi. Era esattamente come lo ricordavo negli ultimi tempi della sua vita terrena, ma con un aspetto glorioso che nessuna persona in vita ha mai visto. Fummo in grado di dire solamente: «Padre!» e «Figlio mio!» per salutarci, e ci abbracciammo con una gioia indicibile.

Quando le nostre emozioni si furono calmate, parlammo di tante cose, in particolare di colei il cui amore mi aveva accompagnato sulla via della crescita. Appresi allora che mio padre aveva vegliato su di noi, ci aveva aiutati e protetti. Mi aveva seguito negli spostamenti, sia sulla terra che nel mondo spirituale, e durante le ore difficili mi aveva protetto e consolato. Nascosto alla mia vista, era però rimasto sempre vicino a me, con amore immutabile. Mentre paventavo di incontrarlo, era lì, in attesa di un’occasione per manifestarsi. Era venuto infine a me tramite colei che amavo, e i nostri legami si strinsero ancora di più nella gioia di questa riunione.

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