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CAPITOLO 9 - Rapporto tra mondo spirituale e mondo fisico

“L’unità è il punto di inizio dell’amore, il punto dove l’amore può venire ad abitare. Cercate l’unità prima di ogni altra cosa, poi parlate di amore”: questa è una delle frasi che ha condizionato la mia vita.

Quando l’ho sentita la prima volta ne ho riconosciuto il valore, non solo ideologico o astratto. Mi sono resa conto di quante volte alcuni rapporti erano falliti proprio perché ciascuno di noi aveva dato più importanza al proprio giardino personale, invece di rendersi conto che, al di là dello steccato, c’era un’altra realtà. E il fatto che quella realtà non ci appartenesse non ci permetteva di poterci sentire parte integrante di un rione, una città, una regione, una nazione e così via.

Le risposte di Horward sottolineavano che i confini sono molto più ampi di quanto i nostri sensi fisici possano percepire. La collaborazione non è importante solo per chi abita su questo pianeta. L’idea di crescere insieme a chi non è più presente in fisico, ma ci è molto vicino e cerca in ogni modo di farci pervenire una visione diversa della Vita mi aveva aperta ad un’altra opportunità.

Confesso, sino a non molto tempo fa mi chiedevo perché non mi fosse dato di vedere, sentire, contattare questo mondo invisibile. Nutrivo una sorta di ammirazione e soggezione nei confronti di chi vede le entità e parla con loro.

Possibile che, nonostante tutti questi anni di ricerca, io continui a non avere queste capacità? La risposta era così banale che quando è riecheggiata dentro di me ho solo ringraziato per averla avuta. Ed era già scritta. Horward ce ne aveva parlato e non solo lui. Quante volte l’avevo letta senza comprenderla.

Ognuno di noi è un essere unico ed irripetibile, con i propri tempi, ma soprattutto con le proprie modalità di percezione e di relazione. Non vi è un meglio o un peggio. Vi è solo una differenza. Il livello di comprensione di un concetto cresce in proporzione a quanto lo sperimentiamo, grazie all’esperienza della vita terrena.

La modalità che ho scoperto in me è quella dell’intuizione. Quando so che ciò che sento è. Ho imparato ad esprimerlo, a confrontarlo, senza paura, senza presunzione, disposta anche a rivederlo se mi vengono dati gli elementi per poter fare un’integrazione, per poter ampliare la comprensione. Mettersi in gioco significa fare esperienza.

Significa cercare la relazione. Significa donarsi senza aspettarsi nulla in cambio. Quando l’altro interagisce è perché l’intuizione che passa arriva al suo cuore e la compatisce,[42] la integra con le sue conoscenze ed ecco che qualcosa di nuovo è stato creato. Il circuito si è attivato. Lo scambio ha prodotto qualcosa che prima non esisteva. Se ciò non accade è probabile che i protagonisti stiano vibrando su frequenze diverse e in quel momento non riescono a sintonizzarsi.

Questo vale non solo nel mondo fisico. Anche quando interagiamo con il mondo spirituale dobbiamo scegliere di metterci in gioco, di essere sempre disponibili a diventare ciò che non siamo mai stati prima, a comprendere che vivere con un corpo fatto di cellule significa avere l’opportunità di percepire non solo gli stimoli fisici, che sono i più facili ed evidenti, ma quelli che ci provengono da quei corpi di cui per tanto tempo la più parte di noi non aveva conoscenza.

23 aprile 1979

D. - Facciamo qualcosa per voi? Vi aiutiamo in qualche maniera?

H. - Ci aiutate già quando vi adoperate dei nostri consigli. Questo dare ed avere che c’è tra noi spiriti e voi incarnati favorisce anche noi. Noi diamo a voi i consigli più saggi perché siamo in un piano, in una luce tale da poter avere una verità ed anche darvi i consigli con più saggezza. Se voi ve ne servite è logico che camminate meglio anche sul piano fisico. Voi migliorate sul piano fisico e noi miglioriamo sul piano spirituale, perché? Perché abbiamo creato un circuito di energia.

D. - Una delle ultime volte tu avevi detto, parlando anche con altri, che non avevamo fatto molto per voi.

H. - Certo dovevo dirlo per certe persone che erano presenti. Ho detto così, ma per dire loro che, in tanti anni non avevano fatto passi che meritassero di essere rilevati e quindi mi rammaricavo, perché vuol dire che non ho saputo accompagnarvi bene, perciò non accusavo tanto loro.

D. - Sì lo so, ma dato che è difficile crescere e spesso commettiamo errori...

H. - Ma vedi non bisogna neanche soffermarsi troppo, bisogna sempre prendere il meglio ed applicarlo. Se voi applicate nella vostra vita la legge di Dio siete sempre nel giusto, cioè siete sempre uniti alla Forza Divina. Se ascoltate i consigli, ma poi vi fa comodo fare qualcosa d’altro che frutta di più sul piano fisico e vi evita certe rinunce e certe sofferenze necessarie per arrivare su di un altro piano, allora vuol dire che preferite rimanere ancora su un piano basso.

E questo dà dolore anche a noi, perché il nostro aiuto non è servito. Non è che finiamo anche noi più in basso, però siamo addolorati perché non abbiamo potuto fare niente nonostante i nostri sforzi. Capisci che non possiamo imporre nulla?

Voi dovete considerare, figlioli cari, che Dio non può imporre nulla ai propri figli altrimenti la caduta iniziale non ci sarebbe stata. Voi siete liberi sul piano fisico e perciò dovete camminare come esseri liberi e diventare coscienti, aumentare il vostro giudizio,[43] momento per momento, solo però dovreste avere maggiore conoscenza, perché purtroppo il contrario di Dio ha fatto cadere l’essere umano, che si è trovato in una confusione tale da non riuscire più a capire, in certi momenti, qual è la strada giusta, se è Dio che lo accompagna o se è invece l’altra parte.

Quando l’uomo ha una certa conoscenza ed ha ricercato per potersi evolvere, riesce a capire ed individuare dov’è il bene e dov’è il male e per chi deve lavorare, capito? È tutto qui.

Dio non impone niente ai propri figli; infatti vi ha lasciato la strada libera per arrivare, almeno attraverso la sofferenza, perché l’essere umano viene interrotto sempre dall’altro e deve pagare continuamente il suo contributo; vi ha lasciato la strada libera anche se stretta e la porta sempre aperta perché possiate ritornare.

Noi siamo qui per insegnarvi, per aiutarvi. Io non posso dire tutto quello che so, perché la vostra mente ancora non afferra tutto e devo darvi perciò le minute lezioni che vi servono per poter fare uno sforzo e mutare il vostro interiore.

Molti dei vostri anni sono pochi dei miei: anche cento anni dei vostri sono un soffio per noi. Non perché non conosciamo il tempo, ma perché non è frazionato come il vostro, perciò non abbiamo quel limite. Quando vediamo che, per molti anni, abbiamo dato consigli che l’uomo poteva farseli suoi e camminare ed essere sul piano sul quale Dio potesse finalmente sorridere… ed è bastato un attimo per farlo cadere!

Allora noi soffriamo, perché siamo mandati da Lui come guide. Io sono una guida spirituale, perciò posso parlare di tutte le gamme dello spirito e dell’evoluzione spirituale, perché voi possiate arrivare. Ma non siete ancora tutti in grado di capire bene e, dove capite, a volte, fate uno sforzo grande e non riuscite, perché in mezzo agli altri facilmente venite deviati. È questo cari figlioli. Allora ci addoloriamo, ci addoloriamo come è addolorato Dio. Dio non è contento fino a che non vedrà ogni suo figlio nella sua casa.

3 febbraio 1980

D. - Si è parlato tanto di contatti tra mondo spirituale e mondo fisico. Una mia curiosità: le civiltà antiche, ad es. quella egizia, hanno raggiunto in poco tempo uno sviluppo enorme grazie ad un contatto con il mondo spirituale?

H. - Gli egiziani erano in comunicazione con il mondo spirituale, però avrebbero dovuto usare correttamente gli insegnamenti ricevuti.

Ognuno sul piano fisico viene adoperato secondo il momento evolutivo. Ogni popolo ha il suo momento evolutivo.[44] Loro hanno dovuto fermarsi: soprattutto durante il secondo tempo faraonico erano diventati quasi i padroni del mondo, ma avevano dato impostazioni tali che il Creatore non c’entrava quasi più.

Difatti c’era anche conflitto fra quelli tra loro che erano al potere. Il faraone veniva spesso sottomesso da questi sacerdoti ed essendo sottomesso non poteva più espletare le cose di Dio.[45] Questo nel secondo tempo faraonico. Difatti ci sono state grandi civiltà in quel tempo, ma, dal momento che travisavano la Legge Divina, sono andate incontro ad una progressiva decadenza.

D. - Tu ci hai sempre detto che andando avanti il rapporto tra mondo spirituale e mondo fisico non avrebbe più avuto bisogno di “macchine” o “mezzi”[46] per attuarsi, quindi come avverrà? Ognuno di noi sarà in grado di recepire sensazioni dal mondo spirituale?

Ma, visto che avverrà lentamente nel tempo, come distingueremo da che livello le energie arrivano? Perché già tante volte ci hai detto che il mondo spirituale basso si manifesta in maniera apparentemente positiva per imbrogliarci.

H. - Questo avviene man mano. Quando questa vostra Terra avrà raggiunto il culmine incomincerà a sistemarsi, a mettersi a posto. Tutta questa evoluzione, che fa evolvere il piano astrale e quello fisico, fa evolvere anche il vostro mentale, il vostro cuore, il vostro spirito. Già il vostro corpo astrale riceve questo ed è lui che modifica le cose interiori.

Voi capirete man mano, che il male si ritira, perché è destinato a ritirarsi. Voi vedrete sempre più chiaro e avrete la sensazione esatta del bene e del male, ciò che dovete fare, ciò che è vero e ciò che non è vero. Man mano che andate avanti e vi purificate.

Come continuo a ripetervi, approfondite il Principio, approfonditelo bene e vi ritroverete dentro a questo. Perché le nuove generazioni, di fatto, man mano che si rinnovano, cresceranno e nasceranno già attraverso questa trasformazione.

Non avranno neanche bisogno di dover credere, perché già porteranno in sé questo seme. E anche per voi, se vi trasformerete, non sarà difficile capire ciò che è male e ciò che è bene. Man mano. È logico che ora non sempre ricevete le cose già perfette, sta in voi dopo perfezionarle. Ti ho chiarito o no?

D. - A me sembra di sì. Un grande abbraccio a tutti.

H. - Ah! Loro vi abbracciano tutti. I vostri cari dicono: se sapeste quanto preghiamo Iddio, perché voi siate risparmiati!

Questo è il loro saluto ed augurio per tutti voi. Ed anche le entità guida, che io vi metto vicino per aiutarvi, sono tutte in festa e vi ringraziano dei fiori, perché loro ci tengono molto.[47]

Ed ora miei cari amici, sono stato felice di rimanere con voi e vi posso dire che è stata una buona seduta. Ricordatevi! Io vi do la benedizione ed insieme a me c’è il mio Maestro,[48] perciò la benedizione è sua, e la dà a tutti voi e che raggiunga anche tutti i vostri cari.

Ed ora miei cari amici, io vi lascio ma non vi abbandono e lascio a voi tanta della mia luce così che possa illuminarvi sul sentiero che state percorrendo e dall’Onnipotente a voi la benedizione. Salve![49]

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