CAPITOLO 6 - La Benedizione - del Rev. Moon
L’Uno si incarna, maschile e femminile prendono forma, le due individualità si uniscono e, grazie all’esperienza terrena, se lo desiderano, realizzano la Sua Manifestazione.
Ero ancora una ragazzina quando lessi “Il paese dalle ombre lunghe”. Rimasi colpita dalla descrizione della coppia di anziani che, consapevoli di essere arrivati alla fine della loro esperienza terrena, salutati i parenti, tenendosi per mano si incamminavano allontanandosi dal luogo dove avevano vissuto. Si sarebbero poi seduti vicini e avrebbero atteso, insieme, il passaggio alla nuova vita.
Anche le “coppie storiche” avevano sempre suscitato in me un sentimento di profonda gioia solo all’idea che potesse esistere un amore così potente da impedire alla morte di separarle.
Quando approfondii lo studio del Principio compresi che, nell’Ideale di Creazione, era questa la potenzialità dell’essere umano che lo rendeva divino. Decisi che mi sarei impegnata a realizzare me stessa come individuo, ma che avrei anche cercato di contribuire a dare vita ad una “coppia eterna” e Angelo scelse di condividere con me questo cammino.
Come passeggiata non è delle più rilassanti, si deve essere disposti a camminare su sentieri impervi, sotto il sole cocente, o con il gelo che ti attanaglia il cuore, disposti ad accettare i silenzi o i bisogni propri e dell’altro, le interferenze del mondo esterno che, spesso, ci vengono donate proprio da chi dice di amarci o di esserci amico, la monotonia, l’imprevedibilità; in sintesi: la condivisione della vita. Tuttavia chi ha percorso o sta percorrendo questo cammino sa di quanta gioia, serenità e pace si possa godere nelle piazzole di sosta e di quanto sia entusiasmante scoprire che chiunque può intraprenderlo. Deve solo volerlo.
È stato nel 1995 che il Reverendo Moon estese la possibilità di sostanzializzare uno dei punti cardine, espressi nel Principio: la coppia quale espressione eterna del Divino. La logica e il sentimento, racchiusi in questa potenzialità, nutrivano la mia mente e il mio cuore: si trattava di una sorta di riconoscimento che mi dava la sensazione di aver riscoperto un tesoro chiuso e sepolto dentro di me.
Sino a quel momento solo lui e la moglie avevano officiato i Matrimoni Benedetti. L’evoluzione, che aveva caratterizzato la nascita, la crescita e la diffusione del Principio quale Rivelazione che conduce gli individui verso la consapevolezza di essere rappresentanti del Divino e responsabili della sua individualizzazione, diede la possibilità al reverendo Moon di condividere con le coppie già benedette la gioia di trasmettere la Benedizione ad altre coppie che desideravano riceverla e fu una grande emozione quando, dopo averla ricevuta, la trasmettemmo ad altre coppie di amici.
4 aprile 1982
D. –I diecimila matrimoni che il Maestro prepara adesso che significato hanno?
H - Di matrimonio.
D. - Di condizione?
H. - No! Anche se c’è sempre una condizione da fare, quella che è stata infranta dall’inizio. Comunque i matrimoni che Lui fa e farà ancora, non hanno più - l’ho già detto in un’altra seduta - lo stesso significato iniziale, perché tutti i pagamenti sono stati fatti.
Finché c’è Lui, bene chi può unirsi attraverso di Lui. Però, poiché il Mondo è fatto ancora di una parte di male e di una di bene, non è che tali matrimoni siano proprio eccelsi: lo saranno quando si uniranno creature dello stesso polo.
Molti, che sono nel Principio, si sposano convincendo la propria mente ad accettare, però non è che abbiano accettato. Continuano a farsi giudici di sé stessi “accetta e accetta”, però dentro non hanno questa apertura di luce per dire: “io sono il Principio”, capito?
Ecco quale è l’errore: hanno accettato...
Avete visto che tanti, che avevano avuto questo vincolo del matrimonio, si sono separati ed usciti dai centri. Perché questo? Perché hanno voluto dominare con la propria mente la loro personalità e convincersi ad accettare, ma in verità loro non erano del Principio. Hai capito?
Cioè continuavano a vivere dicendosi: è bene che io accetti, è bene questo, però il loro nocciolo interiore era ancora chiuso, mi spiego?
D. - Solo a livello mentale?
H. - Solo a livello mentale. La loro mente ha voluto lavorare sopra, ecco perché sono andati male; ma se si uniscono due veramente del Principio, che la luce del Principio è in loro, questo è il vincolo giusto.
D. - Perciò i matrimoni dei figli del Maestro?
H. - Questi dovrebbero andare bene.
D. - Questi sono matrimoni con altre basi?
H. - Sì, sì! Già io, se vi ricordate in un’altra seduta di tanto tempo fa del vostro (non del mio), ho detto che le generazioni del Principio partivano da lì.
D. - Malgrado anche loro debbano percorrere la loro strada completamente, però hanno una strada diversa?
H. - Hanno una maggiore responsabilità di chi è fuori dal Principio. Ricordate che a volte sbagliano, o avviene l’impossibile, perché gli si dà una responsabilità tale! Vorrei voi foste al mio posto (ma ancora state pure lì), per poter vedere la responsabilità che queste creature hanno.
D. - Ma loro sono coscienti di questa responsabilità?
H. - Non tutti. Colui che ha il Principio dentro, che non ha accettato per ragionamento il Principio, ma che era già pronto per il Principio, lo sa benissimo e sin dal momento che accetta sa la responsabilità che ha e questo vale per tutti, ma se chi nasce con già una predisposizione non accetta è peggio ancora, perché essendo già un soggetto maturo per questo, rifiutandosi si tira addosso, non gli auguro che cosa; perciò bisogna che siano coscienti della responsabilità. Tuttavia possono sbagliare, possono errare in un mondo ancora di errori.
Non essendo ancora totalmente maturi e camminando in una strada impervia e spinosa possono, a volte, fare un salto fuori dal sentiero. Ci vuole comprensione e a questo porta solo l’amore.
Invece voi siete lì subito pronti a buttarvi la spada l’uno contro l’altro: “non è così, è così” secondo come la pensa ognuno di voi.
D. - Hai ragione, sai è difficile, tante volte…
H. - È difficile dominare la propria personalità, è la spada più vipera[27] che ci possa essere. Comunque ci sono buone speranze per l’avvenire.
D. - Grazie Horward.
H. - Ricordatevelo bene: le mie parole ora vi sembrano superficiali, ma non lo sono affatto, perché, se state bene attenti, ciò che vi ho detto in questa seduta vi serve come base per la vostra maturità spirituale; è la conoscenza più profonda dimostrata semplicemente, perché la verità e l’amore non hanno bisogno di persone che la sbandierino, va solo detta e applicata con molta semplicità, allora è vero amore e vera verità.
E non andate a sbranare chi non la intende. Se non la intendono oggi la intenderanno domani. Se non la intendono domani quando saranno di qua con noi faranno più fatica, perché devono ritornare indietro spiritualmente a vedere le cose come stanno. Dovete essere molto comprensivi, perché quanti oggi li farebbero fuori! Guardate il vostro governo formato da tanti partiti dei quali, anche quello che sembra e che vuol dimostrare di essere umile e di lasciare il posto all’altro, invece lo calpesterebbe passandoci sopra. Quindi non è una lotta per la pace e per l’amore alla vostra nazione, ma lotta affinché un partito vinca e, fino a che esisteranno tanti partiti di idee diverse, saranno come le diverse idee delle diverse religioni.
La verità non c’è, la giustizia non c’è, perché devono accordarsi tutti insieme ed è impossibile, visto che si sono separati in tanti partiti, che la pensino tutti uguale. Così è nelle religioni. La verità fa da palla tra un partito e l’altro, tra una chiesa e l’altra, proprio come in un campo di… come dite voi? di football, comprendi?
Come può la verità mostrarsi ed agire in ogni soggetto, se è così sballottata?
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