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CAPITOLO 11 – Salute e malattia

Ci eravamo laureati da poco e dovevamo decidere che indirizzo dare al nostro futuro professionale. Già a partire dal quinto anno di università avevamo iniziato a frequentare il triennio di agopuntura e avevamo scoperto un diverso approccio alla malattia. Gli orientali la vivono come un insegnamento, come un’amica che ci sta dicendo che, con le nostre scelte, ci siamo allontanati dall’armonia e dall’equilibrio presenti in un individuo sano.

Avevamo frequentato assiduamente il reparto di Pneumologia ed entrambe le nostre tesi vertevano su patologie respiratorie, il nostro destino più ovvio sarebbe stato quello di diventare specialisti in quel ramo.

Il mondo che avevamo scoperto, tuttavia, ci affascinava molto e avevamo voglia di inoltrarci verso nuovi orizzonti e nuove possibilità terapeutiche che tenevano conto dell’essere umano nella sua globalità, del suo rapporto tra corpo e spirito.

A quei tempi agopuntura, omeopatia, shiatzu e tutto ciò che poteva essere non convenzionale, avevano appena fatto capolino e noi rischiavamo di essere visti un po’ come degli stregoni, dal momento che parlavamo dell’energia, del non visibile e del non tangibile.

Per di più la nostra disponibilità e l’amore per la medicina, di cui i nostri Professori erano consapevoli, ci davano la possibilità di essere certi di poter entrare in specialità. I dubbi erano giustificati. Una strada maestra da una parte, luminosa, conosciuta, scontata, dall’altra un sentiero sconosciuto, impervio, con solo la nostra percezione di una luce che brillava da lontano e che non sapevamo se e quando avremmo mai raggiunto.

Fu l’unica volta in cui Horward ci diede una risposta inequivocabile: “Lasciate perdere gli ospedali e approfondite le medicine energetiche”. Ricordo che ci confrontammo ancora a lungo tra noi. Volevamo verificare che avesse dato voce a ciò che avevamo realmente nel cuore e nella testa.

Il suo consiglio divenne la nostra scelta.

Nonostante siano passati trent’anni la diffidenza, nei confronti di quelle che ora sono chiamate medicine complementari, è ancora alta, soprattutto tra i colleghi. Del resto, quando si apprendono dei modelli non è facile tornare alla tabula rasa e rendersi disponibili a nuovi concetti: è proprio una questione di vie neurologiche e, soprattutto in questi ultimi anni, le neuroscienze confermano questa realtà.

Se ripenso a tutti i corsi e seminari a cui, insieme ad Angelo, ho partecipato mi rendo conto di quanti elementi ci sia stato possibile integrare.

Anni di yoga, di altre pratiche, ma soprattutto lo studio del Principio e la possibilità di applicarlo nella vita, ci hanno consentito di mettere a punto un metodo grazie al quale è possibile attuare quel processo di armonizzazione e di guarigione di cui Horward ci parla.

Credo che, nel rispondere alle nostre domande, abbia incontrato non poche difficoltà. Le menti erano confuse. Le risposte, che ricevevamo nelle sedute, trovavano lentamente riscontro nella pratica quotidiana. Nel corso di questi anni i maestri più preziosi sono stati i nostri pazienti.

Di una cosa siamo certi: ciascuno è artefice del proprio destino e le malattie sono di fatto un prezioso insegnamento. La chiave di utilizzo è come riusciamo a viverle. Qualunque sia la scelta terapeutica che facciamo ciò che conta è la nostra direzione mentale. Più ci si affina sui piani sottili, più si desidera essere protagonisti della propria guarigione, meno si desidera affidarsi a miracoli esterni.

Porto e porterò sempre nel cuore il ricordo particolare di una giovane e meravigliosa donna: dopo aver condiviso alcune tappe della nostra vita, ci siamo lasciate con la promessa che avremmo continuato a lavorare insieme anche se la modalità di comunicazione tra noi sarebbe cambiata. Quando, nonostante tutte le cure tradizionali e non, entrambe ci avviammo a capire che non vi era proprio nulla da fare se non aiutarla a prepararsi a lasciare questo pianeta decisi che le avrei parlato di Horward e, oltre alle sedute, le regalai una copia di “Franchezzo”. Furono per lei un aiuto prezioso. Ha lasciato la dimensione terrena invitandoci ad essere sereni perché lei stava bene, aveva visto la luce ed era felice che la sua consapevole rinuncia a vivere sul pianeta Terra sarebbe stata di aiuto ai suoi antenati.

18 dicembre 1977

D. – La malattia, prima di manifestarsi nel corpo fisico, colpisce il corpo astrale. Se il corpo spirituale è più potente della materia e dell’astrale, può riuscire a sconfiggere la malattia, quando non c’entra il karma?

H. – Ora bisogna vedere, figlioli cari, perché purtroppo ci sono malattie karmiche, ataviche, trasmesse e chi fa di tutto per potersi evolvere, a volte, ne è più colpito, semplicemente perché paga il contributo della sua genealogia, paga anche per gli altri. È venuto il tempo in cui ci sono dei pagamenti fortissimi, perciò ci sono malattie che nessun medico e nemmeno i guaritori possono guarire, perché sono malattie di pagamento, cioè ereditarie e risalgono a tutta la genealogia.

D. – Come possiamo capirlo noi?

H. – Quando non riuscite, è semplicissimo mia cara, quando non riuscite né con le vostre cure, né con l’aiuto del guaritore.

D. – Tu consigli di rilassarsi?

H. – Ma certo! Il rilassamento fa bene, anche un vero movimento yoga, cioè questa famosa ginnastica yoga, quando è fatta da un vero yogi che è illuminato. Fare questi movimenti yoga è risanare il vostro fisico, perché lo yoga fatto prima come meditazione poi come movimento, lavora sull’astrale, perciò questa energia rinforza il corpo astrale. Rinforzando il corpo astrale, il corpo fisico prende più energia.

26 novembre 1978

D. - Coloro che noi chiamiamo pazzi sono posseduti?

H. - C’è la vera pazzia, che è una malattia fisica, come avere un cancro nel corpo, a base virale che è acquisita oppure può essere ereditaria. Si può insediare o nei centri nervosi o localizzarsi in una parte del cervello e squilibra la mente. Tra coloro che sono ritenuti pazzi, in realtà, la maggior parte sono invasati e, dato che ormai l’occultismo è alla luce del sole, alcuni psichiatri se ne sono accorti, sono diventati occultisti e così hanno studiato profondamente questi fenomeni, per cui hanno capito che non tutti sono da curare con le medicine. Il vero pazzo è in minima parte.

D. - Che atteggiamento mentale dovremmo avere quando ci capitano quelle giornate di maggior irritabilità?

H. - Svuotarvi! Cioè ritirarvi con voi stessi, svuotare totalmente il cervello e fare un abbandono totale, senza pensare. Scacciate qualunque pensiero, anche il migliore. A volte bastano pochi attimi di abbandono per riprendervi rigenerati, ma dovete sapervi abbandonare. Ci sono dei libri che vi possono indicare come fare.

23 aprile 1979

D. - Che atteggiamento dovremmo tenere nei confronti dei pazienti con malattie karmiche? Tu una volta ci dicesti che con l’agopuntura e l’omeopatia si lavora sull’astrale delle persone.

H. - Certo difatti, anche se toccate il fisico, il lavoro avviene anche nell’astrale, ma questo ve l’ho già detto: quando vedete che potete sollevare l’ammalato, ma non guarirlo completamente è perché ha un male karmico che logicamente deve fare il suo corso; però, anche se il male è karmico va curato. Per sollevare la sofferenza di quei poveri disgraziati dovete operare su di loro, perché lenirà molto il karma.

Poi, a volte, anche se vi è un fattore karmico, se vediamo che il soggetto cammina su una strada abbastanza equilibrata e vuole mettersi sulla strada giusta, gli abbuoniamo tante cose, gli togliamo tanti ostacoli abbreviandoli. Magari gli stiamo vicino vicino per condensare e la nostra vicinanza gli fa sentire meno il peso di questo condensamento e il suo fattore karmico si esaurisce prima. Però, anche se non guarisce totalmente, immediatamente come sperate voi, di fatto gli date la possibilità di liberarsi, di sollevarsi da queste sofferenze. Anche quello che è sotto la forma karmica deve curarsi, perché non è detto, lasciare tutto in mano al destino. Ricordatevi che l’uomo ha in mano il destino di sé stesso e perciò, quando non è più ignorante ed ha una certa conoscenza, se ne può adoperare molto. Dico ignorante per dire che ignora certe Leggi Scritte.[54]

D. - Si dice che chi ha le mani fredde non ha buone vibrazioni curative.

H. - Ricordati che è assurdo pensare che tutte le forze di bene possano partire solo dal calore delle mani. Quella è una gradazione di vibrazione, di energia.

Ci sono delle energie che raffreddano invece di proposito. Anche se le mani te le cuoci nell’acqua bollente, diventano fredde subito e perché? Se il soggetto che stai toccando soffre di una forma infiammatoria va curata con energie che danno un senso di freddo. I migliori guaritori non hanno avuto le mani bollenti, eppure hanno guarito delle malattie per cui i medici avevano spacciato i soggetti.

D. - Tu vedi ognuno di noi un po’ come un guaritore?

H. - Ma dovete esserlo. Ognuno di voi, cioè ogni individuo ha delle energie. Non tutti avete un’energia uguale all’altra, non bisogna pretendere di guarire tutto.

Materia e spirito, uniti insieme, sono energia. Se poi avete un’inquadratura interiore buona, è meglio, perché il vostro dare è sempre utile ai vostri protetti inferiori,[55] perché quando uno soffre viene defraudato della propria energia cioè è indebolito. Se l’altro gliela passa lo aiuta, può guarire anche la sua debolezza, può rinforzare il suo organismo e può aiutarlo a riequilibrarsi.

Bisogna rinforzarsi però, perché uno che è fatto per dare, purtroppo spendendo energie, viene a volte defraudato anche involontariamente. A volte infatti, anche se non avete fatto nessuna applicazione, vi sentite stanchi e depressi. Vuol dire che avete avvicinato o sfiorato individui che in quel momento avevano bisogno di energia e la natura lavora di per sé stessa: dove ce n’è porta via, uno assorbe e fa da spugna e quell’altro ci rimette.

D. - Per ricaricarci cosa ci consigli di fare?

H. - Liberarvi sotto l’acqua corrente, lo sapete benissimo, se potete fare docce benissimo, perché vi aiutano a scaricarvi e a liberarvi.

Se potete camminare dove ci sono piante e dove c’è del verde e dove non c’è asfalto, ma non con la gomma sotto, in modo da lasciar libere le energie che si scaricano, allora vi recuperate.

Se avete la possibilità di avere una buona pianta, possibilmente una bella quercia, o un’altra pianta con un bel fusto, specialmente un platano che aiuta molto la circolazione, vi ci potete appoggiare e pensare proprio di scaricarvi, poi cambiate posizione sempre attaccati alla pianta e pensate di ricaricarvi.

La pianta assorbe e poi emette, fa come i guaritori: macina l’energia anche disarmonica, la trasforma e la emette purificata. Questo mai di sera però, mai al calar del sole, mai quando il sole è calato, perché la pianta stessa ha bisogno di purificarsi, di buttare fuori i suoi veleni che ha incamerato.

Questo è uno dei metodi. Difatti i grandi guaritori vivono sempre in zone con giardino, terra, campagna, perché lo sanno.

D. - Ma come sarà la medicina del futuro?

H. - Sarà tutta ben diversa. Il tempo avanza nel senso che ritornate un poco alla medicina del passato, dell’antichità, poiché l’uomo, per quanto avesse deviato, non era proprio fuori totalmente dalla legge di Dio.

È stato con il passare del tempo che, invece di rientrare, si è buttato sempre più fuori. Questo[56] è un segnale del ritorno dei figli di Dio alla casa del Padre e vedrete che anche la vostra società in futuro sarà impostata in modo che verificherete che centra più con Dio che con Satana.

E la medicina? Vi ricordate, ancora quando eravate studenti, io ve lo dicevo no? Era la medicina dell’avvenire. Io ho tanti protetti che ho avviati tutti, perché non possono prendere una laurea in erboristeria (così si dice no?), a questo sistema di vita e di mangiare diverso, in modo che, tra questa medicina vostra e i nuovi fautori che butteranno fuori strada i farmaci, il mondo della medicina cambierà e le malattie, anche se oggi sono in forte sviluppo e non avete ancora trovato di doverle totalmente combattere, saranno sconfitte, perché l’uomo inizierà dal principio a curarsi, non quando è alla fine.

Sarà il vivere stesso, il vitto, il sistema di cura e tutto che non lo farà degenerare però ci vogliono ancora un po’ di anni, quello che io dico non è che avviene dall’oggi al domani.

D. - Ma verrà?

H. - Sì, è destinato così, siete destinati a ritornare tutti alla casa del Padre.

D. - Cosa è lo stato di perfezione?

H. - Lo stato di perfezione è quando tu sei dentro alla Legge di Dio e riesci a camminare in quel canale stretto che Lui ha lasciato libero e con la porta aperta per tornare da Lui.

D. - Ma è possibile per noi adesso?

H. - Sì perbacco, è aperta la dispensazione in questo secolo. Nella seconda metà di questo secolo è stata aperta la dispensazione, per la perfezione dell’uomo. Ricordatevi che quelli che si disincarnano non entrano nel vero mondo spirituale, perché non sono in stato di perfezione o semiperfezione nonostante siano su una buona strada, perché sono stati, ma non per volontà loro, deviati.[57] La deviazione li ha fatti confondere, li ha fatti sviare dal loro stato, però, entreranno tutti nella Legge del Padre. Purtroppo, quello che lentamente non riuscite a fare sul piano fisico, dovete farlo qui sull’altra sponda e non nel mondo spirituale, ma nel mondo astrale, cioè fino al Paradiso, che non è ancora il totale mondo spirituale. Qui vi sono pochissimi umani, quelli che sono riusciti ad avere una certa perfezione accettata da Dio: metti che il mondo spirituale è tutto così (accenna ad un cerchio) loro sono arrivati solo ad un piano (fa cenni ad indicare semicerchi contenuti nel cerchio) e non possono esplorare tutto il mondo spirituale per il mancato raggiungimento della totale perfezione della Legge di Dio; se non entri nella Sua Legge, difficilmente riesci a vivere in questo mondo così bello.

Io vivevo in Paradiso con Gesù era già bello, molto bello. Pensate al mondo spirituale!

L’uomo dice: “Ma perderemo quei sensi così violenti”. Oh, ma voi vi state dannando sulla Terra! Ma se foste veramente in pace nell’armonia del vero mondo spirituale! Ma non sapete che bellezza, che amore, che armonia nell’individuo! È persino inspiegabile per la vostra percezione ed è per questo che io sono a volte addolorato con loro, perché avrei voluto portarmeli lassù e, quello di essere impotente a portarmeli, mi addolora.

Tu capisci che io scendo ad aiutarvi, ma soffro con voi quando potrei essere nella luce e godermi solo la bellezza di questa luce, l’armonia di questa luce ove il male non si conosce.

Ecco quello che mi addolora e mi fa dire a volte qualche cosa così, ma vi capisco come vi capisce il Padre senz’altro, perché è addolorato, ma non vi abbandona, anche se non può stringervi al Suo petto, vi dà mille possibilità di arrivare a Lui e vi perdona continuamente, ma a volte è costretto a bastonarvi. Come un bravo genitore, quando vuole che il figlio vada verso la strada dritta e non devii, ad un dato momento è costretto, malgrado il Suo amore, a darvi una frustatina.

19 dicembre 1980

D. - Curandosi con l’omeopatia può succedere che saltino fuori i vecchi disturbi?

H. - Ecco, bravo, l’omeopatia si può dire che fa tornare indietro il fisico all’origine, motivo per cui devi passare tutta la trafila di ciò che hai avuto. Ti libera da questo, perché la malattia con la medicina legale, normale, come la chiamate voi?

D. - Ufficiale.

H. - Ufficiale ecco, questa medicina non è che guarisce, attutisce, blocca, sopprime, però la malattia è bloccata ma è lì ancora con la sua radice. Ecco perché vi ho sempre detto prendete questa strada, che è quella dell’avvenire e poco a poco riusciranno a capirla sempre di più e si propagherà sempre di più. Con l’Omeopatia anche le malattie rimaste riaffiorano e si risolvono.

A volte le malattie sono più psicofisiche, perciò se tu liberi la radice, a poco a poco, liberi la psiche. Ecco perché l’omeopatia ha un avvenire ed è la medicina giusta dell’avvenire che verrà adoperata dopo per sempre.

Si evolverà anche lei. Adesso purtroppo non può andare avanti più di quel tanto, perché c’è l’altra medicina che ne ritarda la diffusione. L’altra medicina, se c’è una malattia con la radice, la blocca, quando la riesce a bloccare e non sempre, ma la malattia è lì, non è che abbia una risoluzione e venga sradicata: è sempre lì in azione.

Cioè la radice c’è e, da un momento all’altro, può manifestarsi con una malattia. La medicina ufficiale è destinata a scomparire, ma è dura, perché sono presuntuosi questi medici della medicina ufficiale, perciò prima che si sradichi avrete un po’ di lotta. Però, per destino, man mano che l’umanità va indietro,[58] avanzerà l’Omeopatia che aiuta a liberare fisicamente, ma soprattutto psichicamente.

3 luglio 1981

D. - Ci puoi aiutare a capire come funziona e a che livello agisce il rimedio omeopatico?

H. - Vedi chi ha istituito l’Omeopatia, studiando e sperimentando, è arrivato a capire che, combattendo una certa forma con la stessa materia che causava un disturbo, era in grado di sconfiggerla, se usata a dosi opportune. Allora non c’erano malattie inspiegabili come ora, c’erano dei disturbi più che delle malattie e poi c’erano degli altri fattori che determinavano la fine della vita fisica.

Si dice che la medicina, una volta, fosse indietro rispetto a quella moderna, invece venivano adoperate tutte cose naturali e la mente umana, anche scientifica, era su un piano più umano, più naturale e cercava di studiare sempre la fonte, più che il sintomo.

D. - Ma agisce sul corpo fisico, sul corpo astrale, sull’eterico?

H. - Il corpo eterico è un cooperatore del corpo fisico. Ogni malattia, ogni disturbo, ricordatevelo, non inizia dalla materia, a meno che non sia una ferita, o una cosa che viene dall’esterno. Incomincia sempre dall’eterico, cioè dall’energia che riceve l’eterico e si manifesta dopo lungo tempo. Non viene fuori immediatamente, fa tutto un decorso e arriva a localizzarsi nel punto del corpo in cui si manifesta come malattia, ma, ricordatevi, parte dall’eterico.

L’umano corre ai ripari solo quando sente la materia che gli fa male, perché, sino a che lo squilibrio è localizzato nell’eterico, non lo percepisce. Perciò sarebbe bene che, al primissimo sintomo, l’uomo fosse lesto per poter individuare e curare. In tal modo lo squilibrio non fa in tempo a prendere il possesso totale dell’organismo fisico.

L’omeopatia agisce soprattutto sull’eterico e allora si possono avere delle guarigioni totali.

L’essere umano oggi però non adopera più il sistema come dite voi antico, del passato, iniziale e allora a volte resta deluso da ciò che potrebbe avere ed invece non ha risultato. È solo perché arriva in ritardo, ricordatevelo.

D. - Quindi il problema è anche riuscire a capire i sintomi della malattia quando è a livello eterico.

H. - Vedi, se il soggetto, stesse un po’ attento, riuscirebbe a capire che incomincia a disarmonizzarsi. Oggi però fate una vita troppo violenta e questa violenza è anche atmosferica e in tutte le azioni del piano fisico; voi vivete in mezzo alla violenza. Questo stato di cose non permette più all’individuo di essere così raffinato da sentire che è disturbato nell’eterico. Anche se non conoscesse l’esistenza di questo eterico, sentirebbe che incomincia un certo disturbo, che vi è uno squilibrio, nel modo di pensare, nel modo anche di agire, perché tutto avviene prima sul piano eterico e poi viene trasmesso al piano fisico, così come le azioni, così come le malattie, così come ogni gesto e qualunque cosa.

D. - Ma allora anche l’agopuntura lavora molto sul piano eterico.

H. - Sì, ma tocca anche la parte fisica, perché viene dall’esterno e va all’interno.

D. - Allora il motivo per cui a certe persone non va bene fare l’agopuntura è questo, si fa loro assorbire lo squilibrio dell’eterico.

H. - No, è perché arrivate troppo in ritardo.

D. - Può avere importanza la sensibilità delle persone?

H. - Sì, anche, ma la sensibilità conta relativamente, anzi se fossero veramente sensibili riceverebbero di più e quindi bisognerebbe procedere più lentamente per evitare loro una reazione forte, ma il problema non è la reazione è che, anche con l’agopuntura il soggetto disturbato deve accorgersi in tempo, ai primi disturbi, senza aspettare che degeneri. Invece la persona arriva quando lo squilibrio è già degenerato. Bisogna che, quando sente il male, non lasci passare una luna, perché questa immediatezza permette di operare ancora sull’eterico. Perché ricordatevi che chi fa agopuntura in oriente, va molto con la luna, non è che fa a caso.

D. - C’entra anche l’energia della luna calante e crescente?

H. - Certo, gli orientali fanno così. Ci sono dei trattati orientali che danno anche questa spiegazione e che cercheremo di farvi avere per consentirvi di capire che non è che al malato faccia male l’agopuntura, ma se agite sotto un influsso contrario al soggetto, non riuscite più ad ottenere quello che avevate ottenuto prima.

Qui vicino ho un orientale in questo momento che dimostra questo, uno di questi medici del tempo passato che poi vi verrà anche ad aiutare. L’ho fatto venire giù apposta.

Dovete anche studiare le vostre diete in modo che siano equilibrate. Soprattutto è quando avete la gola che è più grande ancora del vostro stomaco che create dei danni. Quando non vi è l’equilibrio esatto delle sostanze chimiche l’organismo si avvelena.

D. - Dato che la caduta ha alterato la comunicazione tra il Cielo e la Terra, la legge dei cinque elementi che regola l’agopuntura di che cosa difetta? Hai capito cosa vogliamo dire?

H. - Sto ascoltando lui. Questi elementi sono stati ritrovati da ricercatori di allora in grado di trasmettere queste conoscenze. In mezzo alla caduta è nato un Gesù una creatura pura e c’è voluto il tempo che c’è voluto per stabilire la linea di purezza. Così anche per queste cose.

D. - Vediamo se ho capito. Se non ci fosse stata la caduta non ci sarebbe stato nessun bisogno dell’agopuntura.

H. - Ma indubbiamente. Questo l’ho già detto: non avreste avuto bisogno nemmeno delle medicine, perché se l’essere umano avesse avuto qualche squilibrio anche astrale o fisico sarebbe bastato ricorrere ad un’erbetta che cresceva e sarebbe stato sufficiente, come per le bestioline che vanno a cercarsi la propria erbetta, oppure avrebbe rispettato certe posizioni astrali o avrebbe fatto certe cose in dati momenti e non in altri, perché tutta questa conoscenza. l’avrebbe avuta sviluppata.

D. - E quindi, pur nelle conseguenze della caduta, si è riusciti a scoprire l’agopuntura che può servire a riequilibrare certe situazioni?

H. - Cero certo, perché ci sono delle linee ancora pure; e guai se non ci fossero! Dio non vincerebbe mai, perché sarebbe stato tutto impuro. Non è che sia tutto impuro; voi purtroppo non potete nascere senza peccato originale però ricordatevi che vi possono essere delle linee che possono essere ancora pure e possono essere adoperate da soggetti e da forze divine che sono quelle che ancora vi salvano e che vi faranno, anche se con fatica, ritornare alla casa del Padre.

Guai se non ci fossero ancora queste linee! Solo che sono ancora confuse per l’uomo attuale e non possono essere tutte scoperte. Se l’uomo ha scoperto una data cosa l’ha scoperta perché una guida gli si è messa accanto.

Tutti gli scienziati, sia che si occupino di medicina o di qualunque altra materia hanno accanto uno spirito dal mondo spirituale. Ricordatevi che in tutto questo c’entra il mondo spirituale: nessuno scienziato divino è rimasto solo o ha scoperto da solo; che lui avesse la base per buona eredità atavica sono con voi, però lo spirito ha potuto scegliersi e nel tempo curare questo soggetto perché gli fosse idoneo, perché gli fosse strumento docile, per poter mandare questa manifestazione.

Anche il vostro eterico prende tutte le sensazioni per trasmetterle al fisico, però vengono selezionate. Meno male che avete questo doppio corpo che è quello che vi salva in tante altre stonature e in tante altre disarmonie.

28 ottobre 1981

D. - Abbiamo letto Steiner ed altri autori che fanno questa distinzione: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e corpo spirituale.

H. - Sì, ma il corpo eterico è sempre il corpo sensitivo, cioè sono la stessa cosa.

D. - Ma che differenza c’è tra corpo eterico e sensitivo?

H. - Nessuna, perché si tratta della stessa energia! È la stessa energia; il corpo astrale fa l’ombra al corpo eterico, così come il corpo fisico fa l’ombra, però si tratta della stessa energia. Difatti quando si consuma? Quando si disincarna resta come energia nell’etere, il famoso fantasma: logicamente questa energia si deve sciogliere ancora sul piano fisico della terra, perché è un’energia fisica, meno grossolana del corpo fisico, però è sempre un’energia dalla parte fisica.

D. - L’astrale o eterico?

H. - Astrale od eterico, perché è solo il corpo spirituale che si libera di tutto e va oltre. Man mano che si libera di questi corpi, vi sono altri intercorpi; in tutto ve ne sono sette, gli essenziali sono l’astrale e l’eterico perché gli altri sono di secondaria importanza. Certamente che il corpo astrale è quello che raccoglie tutto; ad esempio una malattia parte dal corpo eterico o astrale.

D. - L’altra volta avevamo cercato di capire a che diversi livelli agiscono l’agopuntura e l’omeopatia, ma non lo avevamo capito.

H. - Queste terapie agiscono prima di tutto sul corpo sensitivo o astrale o eterico, perché il corpo sensitivo è quello che distribuisce tutto, è quello che riceve e distribuisce al corpo fisico.

Difatti vedete che, quando dormite veramente, siete come morti fisicamente, perché lo spirito evade ed il corpo astrale stesso, pur non restando immobile, perché vibra, non si allontana.

Quando qualcuno si scopre delle doti di chiaroveggenza, vede come un altro corpo sollevarsi: è sempre il corpo eterico o corpo astrale.

Gli studiosi che prima hai menzionato, hanno detto questo perché hanno visto più corpi, gli sono state dette queste cose e poi vi erano delle discordanze perché un’entità diceva una cosa, l’altra diceva un’altra cosa; cioè una si basava sul corpo astrale, l’altra sul corpo eterico, ma ciò è improprio perché, come ho già detto, sono la stessa cosa; corpo ed intercorpo, come l’astrale è l’intercorpo del corpo fisico.

Lo spirito è fra questi, però poiché il corpo spirituale è solo energia, pur assorbendo e ricevendo dal corpo fisico, astrale ed eterico, può staccarsi liberamente. L’individuo è lì in quello spirito.

D. - Può staccarsi sia dal corpo sensitivo che da quello fisico?

H. - Sì, certo, certo. Però quando deve operare, la coscienza, che è nel corpo spirituale, ne è consapevole, allora si prende il corpo sensitivo.

D. - Ha bisogno del corpo eterico.

H. - Sì perché, pur essendo il corpo eterico sempre materiale, è più sottile del corpo fisico, e infatti può vederlo solo il chiaroveggente. Così il corpo spirituale, con questo corpo eterico, si materializza e può fare cose come se fosse nel corpo fisico.

D. - Un paragone: è come il rapporto che in musica c’è tra un’ottava e le altre, che sono tutte in parallelo ad una lunghezza d’onda diversa. Il piano fisico non è che sia poi una cosa tanto diversa.

H. - Bravo! Dovete pensare anzi che la musica, in fondo, è un’armonia astrale, l’uomo l’ha percepita dall’astrale. Perché guai se non ci fosse questa armonia che tiene tutti i corpi celesti! C’è un vero piano della musica, un intercorpo tra l’astrale e la terra, appunto per mantenere questa armonia; se questa energia non fosse in sintonia con queste chiavi e queste note, sarebbe un disastro, non potrebbe reggere; l’uomo ha potuto percepire e ricavare da ciò la musica.

D. - I colori lo stesso?

H. - I colori sono della Fonte dell’Energia; la Fonte dell’Energia è una miriade di colori e man mano che scende e si propaga diventa quella luce che voi vedete. Ma questa luce viene provocata da una miriade di colori. Una parte potete vederli, come l’arcobaleno. Ad esempio, sul piano astrale, le armonie o le disarmonie dei vostri corpi e pure quelle del vostro spirito si distinguono dai colori.

D. - Ma non sarebbe più semplice anche per noi se riuscissimo a vedere un po’ l’astrale?

H. - Quando sarete qui con noi lo vedrete! Intanto che vivete sulla terra, vedete da terreni. Però sulla terra dovete riuscire ad imparare tutto questo. Con il passare delle generazioni l’uomo imparerà tutto questo.

D. - Però originariamente l’uomo avrebbe dovuto avere queste possibilità.

H. - Immediatamente, perché Dio ha fatto Suo figlio simile a Lui; quando avesse superato gli stadi di formazione, crescita e perfezione, sarebbe diventato come Dio stesso, ma lo diventava subito, non ci sarebbe voluto tutto questo tempo.

Il peccato originale infatti ha bloccato tutto questo ed è un blocco continuo anche se, alla fine, ritornerete all’origine. Voi la vedrete da qui, l’origine, perché di anni ce ne vorranno ancora prima che tutte le generazioni si sintonizzino su questo, però la Legge di Dio sta già operando molto sulla terra e in tutto il cosmo, che purtroppo è stato coinvolto in tutta la sua totalità.

D. - Non è solo la terra.

H. - No, no: lo squilibrio si è accentrato sulla terra, però coinvolge tutto ciò che la circonda. Infatti dov’è che si è cacciato il contrario di Dio scendendo dal cielo, il così detto cielo, il mondo spirituale insomma? Sul piano fisico. Perché non è andato su di un altro pianeta? Perché questa era la prima formazione.

D. - Qui c’era l’uomo.

H. - Appunto, era la prima formazione dell’uomo. Tutti gli altri mondi, sono abitati, ma da esseri spirituali che operano sempre, perché lo spirito non è inattivo.

Io scendo qui da voi per parlarvi, illuminarvi, aiutarvi, ma opero anche altrove, opero continuamente come spirito e, nei secoli in cui non scendevo sulla terra, operavo nel mondo spirituale, poiché lì non si è mai inattivi.

Se fossi stato addormentato e inattivo, quando mi hanno mandato giù avrei continuato a dormire, no? Anche perché la terra era un gran peso. Invece eravamo allenati e abituati alla continua operosità del mondo spirituale.

Coloro che in vita sono stati scienziati continuano ad operare anche nel mondo spirituale come tali, però per ora, dato che l’uomo ha tanto sbagliato, tutti gli spiriti idonei per poter aiutare l’umano gli sono sempre vicini e lo aiutano a crescere. Ecco perché ne avete tanti sempre intorno, perché cercano di imparare per poter crescere a loro volta.

Vi sono quelli che, anche qui, non sul mio piano, ma su di un piano inferiore, non vedono, non capiscono, e perciò continuano ad essere, come dite voi, ignoranti, fino a che, a poco a poco, con l’evoluzione degli altri spiriti, evolvono anche loro. È questo che dovete osservare e vedere bene. Però, finché siete sulla terra dovete fare le cose della terra.

Non abbandonare lo spirito, perché lo spirito avanza attraverso le vostre azioni, perciò per venire qui già un po’ maturi ed essere come dite voi dei giovanotti cioè dei ragazzi già maturi in spirito, dovete fare l’esperienza sul piano fisico, maturare attraverso questo, perché dopo è un po’ più difficoltoso.

La materia è sì un peso, non avete la possibilità di vedere maggiormente, però avete la possibilità, attraverso le vostre azioni, i dolori, tutte le battaglie che fate, che il vostro spirito diventi adulto. Se l’uomo non fosse caduto vedrebbe e sentirebbe nello stesso modo, i primi uomini non sentivano forse Dio che parlava loro direttamente? Infatti, malgrado fosse avvenuta la caduta, non vi era la farragine di energie contrarie che sono subentrate dopo con il moltiplicarsi di queste creature negative, perciò Dio parlava direttamente, all’uomo.

Oggi solo a qualcuno parla ancora direttamente. La mia macchina è uno di questi soggetti che ha potuto arrivare anche a questo. Non è un fenomeno comune, però vi sono sia delle zone, sia dei momenti di maturità o di posizione di spirito che consentono di sentire.

Non è Lui che viene nel nostro piano, sei tu, in spirito, che ti porti verso la zona dove Lui può parlarti. Perché, come fa? Dio, pur essendo tutta l’energia, quando deve manifestarsi come individuo per potersi far sentire e capire, può persino individualizzarsi esattamente come voi che, pur essendo una parte di tutta l’energia, siete individualizzati.

È così miei cari, ma sono cose che non posso dire a tutti perché li metterei in doppia confusione.

La Chiesa parla di un dogma ancora troppo ristretto, troppo chiuso, perciò non potete capire di più. Però esiste questa maturità, questo individualismo di Dio.

D. - Grazie, tutto questo che ci hai detto è molto bello e se non ci arriveremo di qua, ci arriveremo di lì a percepirlo.

H. - Ma l’umanità deve a poco a poco ritornare e perciò, più andate avanti, più ci saranno creature che per la propria maturità riusciranno e tutta l’umanità, attraverso le nuove generazioni, diventerà quello che doveva essere all’inizio, senza caduta; purtroppo il processo è lungo perché la caduta ha determinato troppi squilibri, troppi vuoti e le menti umane sono troppo influenzate.

30 marzo 1987

D. - Radionica

H. - Vedo che stai sventrando. Le cose che non ti quadrano spiegano perché non ci sono risultati. Bisogna ricominciare dall’ABC. Hanno creduto di capire ma ciascuno ha fatto come voleva.

Ti avevo detto che la medicina cambierà. Tolta la chirurgia che vi sarà sempre. Però tutto il resto cambierà e la medicina ufficiale di ora dovrà scomparire. L’uomo finalmente è riuscito a capire che nell’etere vi è già tutto.

Dio ha creato tutto e l’uomo lo ritrova. Per forza ora vi sono tante malattie. Con tutte le cose chimiche che sono state introdotte, date vita a certi germi che, nel corpo stesso, creano altre bestioline che degenerano in certe malattie incurabili.

4 gennaio 1988

H. - Chi è migliore deve resistere e Lui avrà così delle forze che Lo aiutano a vincere. Chi è migliore e combatte sta facendo la vera battaglia di Dio e non abbandona. A Lui non è estraneo nemmeno l’ultimo granellino di sabbia. Non abbandona nessuno, lascia fare l’esperienza, anche se, dopo, l’esperienza del ritorno è dolorosa, perché devi ripulirti del tuo orgoglio e renderti pulito come il bimbo innocente; ma tornando indietro avrete il merito di tornare a Lui e sarete accettati.

Satana fa di tutto per mettere conflitto tra di voi, l’uno con l’altro. Fate in modo che non debba ridere.

Io resisto ad oltranza. Bisogna che combattiate così, bisogna che vi facciate piccoli e combattiate le arti di Satana solo con l’umiltà di persistere sulla linea che accompagna il Padre. Se resisterete ce la farete. Molta saggezza.

Non per niente Gesù aveva insegnato l’amore, ma non per martirizzare, ma perché con la dolcezza, con l’amore, cade la vibrazione. Vedete, in tutto il cosmo vi sono forze in movimento che si scambiano si urtano si integrano e grazie a questi scambi è possibile la vita, perciò vi sono dei conflitti di energie e di forze che partono da voi stessi. Il cosmo è un cosmo di vibrazioni che voi dovete imparare a dominare per voi stessi e per gli altri. L’autodominio su voi stessi non colpisce né voi stessi, né gli altri.

D. - È forse anche questo il silenzio interiore?

H. - Non dovete rimuginare continuamente. Vi sono degli yogi che fanno degli esercizi proprio per imparare a placare il tumulto dei pensieri, perché, sulla base delle vostre disarmoniche vibrazioni, si inseriscono i pensieri che non sono neppure vostri, ma che in quel momento sono lì.

Se aveste l’autocontrollo mentale non colpireste più nessuno. Chi ha l’autocontrollo mentale non riceve neppure più disarmonie. Fate per un attimo il neutro, come la nebbia, una nebbia grigia e poi tornate, questo è bello.

Nota del Dottor Angelo Granata:

Natura non facit saltum

L’osservazione ci porta a considerare la materia, quale noi la percepiamo, come uno stato particolare dell’energia, che, di per sé, esiste come onda. Le variazioni di frequenza di onda si manifestano, per quanto riguarda la luce, come colori e, per quanto riguarda il suono, come note.

Non esiste soluzione di continuo nel passaggio da una lunghezza d’onda all’altra (opera di Alef in bibliografia).

Lo stesso vale per la natura non materiale dell’essere umano. L’uomo possiede, anche se non ne è cosciente, una gamma di piani (frequenze), tra il piano fisico e quello spirituale, che sono assimilabili quindi ad un piano inclinato, non ad una scala.

Come il corpo fisico ha una densità molto ristretta, rispetto alla gamma di densità disponibili nel suo mondo fisico (si passa dalla densità dell’aria, all’acqua, al piombo, al platino), ma può agire determinando modificazioni su tutte le altre frequenze/densità del suo mondo, così, ad ogni altro livello, è provvisto di uno strumento (corpo) che, con i suoi specifici strumenti, può agire sul suo specifico piano.

Questo spiega come il considerare i vari piani dei mondi sottili dal punto di vista del corpo di ogni piano (eterico, astrale, causale, ecc.) ce li abbia sempre fatti vedere come piani staccati: il corpo è sempre un livello di densità/frequenza limitato rispetto al piano in cui agisce.

La crescita dei vari corpi, ovvero lo sviluppo dell’uomo nei vari piani di consapevolezza, richiede pertanto lo sviluppo dal e nel piano fisico con il fine di portare, fin dal piano più denso, le leggi che governano i piani sottili, cioè l’armonia e la risonanza, superando le leggi stesse dei piani più densi, attrito e resistenza, fondamentali nella condizione attuale dell’umanità, ancora sotto il retaggio della caduta, perché consentono di rendere immediata e percettibile la legge di causa-effetto.

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