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Sesto Punto – Diffondere la Benedizione di Dio

천일국 주인 우리 가정은 참사랑을 중심하고, 하늘부모님과 참부모님의 대신가정으로서 천운을 움직이는 가정이 되어, 하늘의 축복을 주변에 연결시키는 가정을 완성할 것을 맹세하나이다

La nostra famiglia, proprietaria della Cheon Il Guk, giura di diventare una famiglia che, rappresentando il Genitore Celeste ed i Veri Genitori, muove la Grazia Celeste e convoglia la Benedizione del Cielo alla propria comunità, mettendo al centro il Vero Amore.

Dopo aver discusso della società terrena nel quarto punto del Giuramento e del mondo spirituale nel quinto punto, nel sesto punto l’attenzione si focalizza sul tema più importante di tutti, il lavoro di Dio. Questo punto del Giuramento ci chiama a incarnare la natura di Dio, ad ereditare il Suo potere e a svolgere il Suo lavoro. In particolare, partecipiamo all’opera di Dio quando diffondiamo le benedizioni di Dio, condividendole con le persone nelle nostre comunità, fino a che l’intera terra verrà coperta da benedizioni.

Di tutte le benedizioni che possiamo condividere, la più preziosa è quella che può restaurare la famiglia e darle nuova vita. Unica tra queste è la Santa Benedizione officiata dai Veri Genitori. Concedendo la grazia di Dio alla famiglia, la Benedizione apre la porta al perfezionamento dell’amore familiare. Il vero amore nella famiglia è il punto di partenza per ogni sorta di benedizione sulla terra e in cielo. Attraverso la sua espansione in tutto il mondo a milioni di famiglie, il Regno di Dio sarà finalmente stabilito sulla terra.

In breve, il sesto giuramento definisce il ruolo della nostra famiglia nella diffusione della Benedizione di Dio. Dio è la sorgente di tutte le benedizioni. Come insegna il Principio Divino, l’obiettivo del lavoro di Dio è quello di stabilire le Sue Tre Grandi Benedizioni sulla terra: le benedizioni dell’integrità e della maturità individuali, le benedizioni dell’amore e della famiglia e le benedizioni del benessere e della prosperità. Come famiglie che sono rinate in Cristo, il Vero Genitore, incarneremo la natura di Cristo e quindi la natura di Dio. Diventiamo membri del corpo di Cristo (1Cor 12:27). Perciò, il nostro desiderio è di agire con Cristo, mobilitando come lui il potere di Dio, per trasmettere le benedizioni di Dio agli altri, così come esse ci sono state donate.

Incarnare Dio e i Veri Genitori

Allo scopo di diffondere la Benedizione di Dio alle altre persone, la nostra famiglia deve incarnare Dio e i Veri Genitori. Alcuni hanno tradotto questo come “rappresentare Dio e i Veri Genitori”. Tuttavia, la parola incarnare (대신, taeshin) ha un significato alquanto diverso dal termine rappresentare (대표적, taep’yō-jeok), utilizzato nel secondo punto del Giuramento della Famiglia. (Figura 10)

Posizione Funzione Prospettiva Caratteristiche
Secondo punto del Giuramento Una famiglia che rappresenta
(taep’yō-jeok)
il Cielo e la Terra
  • Assomiglia alla famiglia dei Veri Genitori
  • Rappresenta una tribù davanti a Dio
  • Rappresenta la storia Is. 53:4-6
Verticale
  • Responsabile
  • Storica
  • Rappresentante

Matt. 10:40

Secondo punto del Giuramento Una famiglia (jūngshim-jeok) centrale per il Cielo e la Terra
  • Assomiglia alla famiglia dei Veri Genitori
  • Responsabile del benessere delle persone
  • Sostiene e protegge le persone
Orizzontale
  • Centrale
  • Compassionevole
  • Vive per gli altri

1 Gio. 4:21

Sesto punto del Giuramento La famiglia che incarna
(taeshin)
Dio e i Veri Genitori
  • Membro del corpo di Cristo
  • Agisce per conto di Dio e dei Veri Genitori
  • Estende il raggio d’azione dei Veri Genitori
  • Vero Genitore, Vero Insegnante, Vero Proprietario

1 Cor. 12:27

Interna
  • Rinascere
  • Unità con Dio e i Veri Genitori
  • Tempio di Dio

Gio. 14:20

Sesto punto del Giuramento La famiglia che muove la Grazia Celeste
  • Co-creatori
  • Proprietari della Provvidenza di Dio

Matteo 16:18-19
Marco 11:23

Ideale
  • Vita di fede
  • Troncare i legami con Satana
  • Superare la persecuzione
  • Unità con i Veri Genitori
  • Unità familiare
Sesto punto del Giuramento La famiglia che trasmette la Benedizione del Cielo
  • Amministra la Benedizione
  • Espande la Benedizione alla comunità, nazione, mondo e cosmo

Matteo 28:18-20

Espansione
  • Prendersi cura degli altri
  • Lignaggio di Dio
  • Evangelica

Figura 10: Le cinque responsabilità di una Vera famiglia

Nel secondo punto, la parola “rappresentare” (taep’yō-jeok) descrive la posizione di una famiglia davanti a Dio. La famiglia assume la responsabilità di stare davanti a Dio come un vero partner oggetto, rappresentando le altre famiglie che non sono a conoscenza di ciò o che non vogliono stare nella propria posizione. Nella Bibbia, quando tutto il popolo di Israele si trovava nell’oscurità e Dio cercava qualcuno che avrebbe portato avanti il Suo messaggio, Isaia disse: “Eccomi! Manda me!” (Is 6: 8). E lo stesso succede con una famiglia che rappresenta il cielo e la terra, che sta orgogliosa sulla linea del fronte della responsabilità, indipendentemente dalle circostanze e da ciò che fanno gli altri. Questa famiglia si assume anche la responsabilità dei debiti della storia. Come Mosè che digiunò una seconda volta per quaranta giorni per intercedere per il peccato del popolo ebreo della costruzione del vitello d’oro (Deut 9: 18-26) e come il servo sofferente che ha preso su di sé i peccati del suo popolo (Is 53: 4-6), una famiglia che rappresenta il cosmo compie ogni sforzo possibile per saldare i debiti non pagati che bloccano un futuro prosperoso.

L’espressione “famiglia centrale (중심적, jūngshim-jeok) del cielo e della terra” si riferisce alla responsabilità della famiglia di prendersi cura degli altri nella propria area. “Colui che ama Dio ama anche suo fratello” (1Gv 4:21). Una famiglia centrale vive per il bene degli altri, proteggendo, aiutando e innalzando le altre persone.

Inoltre, una famiglia centrale vive come se il destino della società dipendesse da essa. Il suo entusiasmo nel salvare il popolo sorge dal cuore di Dio, che soffre per le migliaia di anime perdute che ogni giorno vanno all’altro mondo e si ritrovano all’inferno. Chi può fermare questo treno di morte? Come Abramo, Mosè e altre figure centrali della Bibbia, una famiglia centrale porta il peso della provvidenza sulle sue spalle. Padre Moon si fa carico della sua responsabilità centrale in modo così serio. Parlando della sua missione in America, disse:

Questo principio universale deve essere insegnato ai giovani americani che sono oggi nel buio e nella confusione… Se non compio questo dovere, allora Dio deve trovare qualcun altro che lo farà. Questa è l’unica strada rimasta all’America e qualcuno deve portarla avanti.1

Comunque, la posizione di Padre Moon è unica: la sua famiglia è la famiglia rappresentativa di tutta l’umanità in questa epoca e la famiglia centrale che porta avanti tutta la provvidenza di Dio sulle proprie spalle. Il ruolo delle nostre famiglie è analogo, ma all’interno di una sfera limitata, come indicato dalla particella -적 (jeok). La nostra famiglia può essere la famiglia rappresentativa del nostro clan e della nostra città, se portiamo la croce della loro storia. La nostra famiglia può diventare la famiglia centrale nella nostra comunità, assumendosi la responsabilità di portare salvezza e speranza: questo è il significato della nomina di “messia tribale”.

Tuttavia, la nostra posizione di famiglia rappresentante e centrale assomiglia solamente a quella della vera famiglia rappresentativa e centrale dei Veri Genitori. Quindi, siamo come i discepoli che Gesù mandò e a cui disse: “Chi accoglie voi accoglie me; e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha mandato” (Mt 10:40). Siamo come dei piccoli veri genitori. Quando le persone ci ricevono e ascoltano il nostro messaggio, accolgono anche i Veri Genitori e le loro parole. Al contrario, molte volte, quando non riusciamo a compiere la nostra missione, Padre Moon e la Vera Famiglia ci portano sulle loro spalle. Nella posizione di essere la famiglia rappresentativa e la famiglia centrale, non possono permettersi di fallire.

Il significato della frase “la famiglia che incarna (taeshin) Dio e Veri Genitori”, nel sesto punto del Giuramento include sia il significato di incarnare Dio e dei Veri Genitori, sia di essere un membro del corpo di Dio e dei Veri Genitori. È evidente che i Veri Genitori si considerano una famiglia rappresentativa (taep’yo) e una famiglia centrale (jūngshim), responsabile in modo unico di rappresentare l’umanità davanti a Dio e di portare la salvezza al mondo. Quindi, ciascuna famiglia che aspira a incarnare i Veri Genitori dovrà avere una tale considerazione di sé. Tuttavia, taeshin ha un altro significato più interiore: una connessione fondata sull’unità di cuore e di volontà. Il significato di una famiglia taeshin ha quattro aspetti.

Dovete rinascere

In primo luogo, una famiglia taeshin incarna le qualità della famiglia dei Veri Genitori. Essa condivide il cuore e lo zelo della vera famiglia nel fare la volontà di Dio. Pratica la loro tradizione. Una famiglia taeshin studia lo stile di vita dei Veri Genitori e lo fa proprio: il loro programma quotidiano, la loro vita di preghiera, il loro spirito sacrificale e la loro determinazione assoluta.

Dovremmo imparare i loro metodi di predicazione e d’insegnamento. Dovremmo imitare il loro atteggiamento di paziente sopportazione verso coloro che li tradiscono. Dovremmo anche imparare il linguaggio dei Veri Genitori. Per ereditare la tradizione dei Veri Genitori dobbiamo mettere da parte il nostro precedente stile di vita e le sue abitudini, comprese le tradizioni della nostra cultura, quando queste non sono all’altezza. La negazione di sé e il sacrificio dei Veri Genitori certamente sfidano l’individualismo egocentrico e permissivo che caratterizza lo stile di vita della maggior parte degli americani.

Una famiglia taeshin è una vera famiglia. Mentre questa famiglia raggiunge l’unità sotto ogni punto di vista, il vero amore splende sempre di più: mente e corpo, marito e moglie, genitori e figli. Tale famiglia dovrebbe mostrare la divinità che contraddistingue la natura originale di ogni famiglia. Gesù ha parlato della propria divinità come potenzialmente presente in ognuno di noi: “Io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi” (Gv 14:20). Dobbiamo incarnare la divinità di Dio dentro di noi, manifestare l’amore di Dio in mezzo a noi e far brillare la luce di Dio a tutti quelli che ci circondano.

Come possiamo diventare come Cristo? Padre Moon immagina un mondo in cui:

Dovrebbero nascere molti figli come Gesù e dovrebbero sorgere molte spose e molti sposi come Gesù. Devono emergere molte famiglie con sposi ideali – come avrebbe dovuto essere la sposa di Gesù – che possono educare figli perfetti. Il mondo ideale di Dio inizia da qui.2

Possiamo essere già stati consacrati come figli di Dio attraverso la Benedizione, tuttavia la Benedizione non è una panacea. Combattiamo ancora contro la natura caduta, litighiamo con il nostro coniuge e abbiamo difficoltà ad unirci alla volontà di Dio e a dare ascolto alla voce della coscienza. Quando abbiamo ricevuto la Benedizione, eravamo ancora spiritualmente immaturi – al massimo il nostro livello spirituale era solo in cima allo stadio di crescita. Dio non ha potuto risiedere pienamente in noi. Dopo la Benedizione bisogna ancora crescere fino alla maturità completa prima che possiamo diventare i perfetti recipienti che incarnino la sostanza dell’amore di Dio. Come possiamo raggiungere questo stato di unità per cui l’amore di Dio pulsa in tutti i miliardi di cellule del nostro corpo?

Gesù dà la risposta; egli disse che dobbiamo rinascere: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3:5). Anche se i discepoli di Gesù si chiedevano quale fosse il significato di queste parole, più tardi, nel giorno della Pentecoste, ricevettero lo Spirito Santo: “Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi” (At 2:3-4). Da quel momento in poi, questi discepoli, a cominciare da Pietro, che fino ad allora erano stati timidi e di poche parole, furono pieni del potere di parlare in modo convincente e di proclamare il Vangelo (At 2:14-36). Questi discepoli, che fuggirono quando Gesù venne arrestato e che ebbero timore delle autorità, ora parlavano con coraggio alle autorità e annunciavano il Cristo a rischio delle loro vite (At 4:8-13). Paolo descrive come lo Spirito, lavorando dentro di noi, ci trasforma in figli di Dio, incarnazioni di Dio e di Cristo:

Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. – Rom 8:14-17

Purtroppo, l’ultimo verso, “se veramente partecipiamo alle sue sofferenze”, è troppo spesso trascurato. La grazia dello Spirito è viva solo nella persona che, come quei primi cristiani, prende la sua croce.

Le forze dell’oscurità che colpiscono il mondo moderno – razzismo, guerra, sfruttamento, corruzione e decadenza morale – stanno schiacciando duramente le chiese. La gente invoca Dio a gran voce, affinché agisca ancora una volta, per fermare definitivamente il regno del male e allentare la sua presa dal nostro cuore. I Veri Genitori sono venuti con il potere di Dio per dare a Dio la vittoria e la gloria sulla terra per sempre e portano una nuova iniezione di Spirito per rianimare il cristianesimo paralizzato. La questione per noi è come possiamo essere trasformati da discepoli confusi e bloccati ai piedi della croce, in apostoli audaci, dinamici e colmi dello Spirito Santo.

C’è solo un modo e Gesù l’ha insegnato: la via del sacrificio. “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16:24). Quando ci sacrifichiamo per gli altri con un cuore devoto, superando il limite delle nostre forze e la sensazione che stiamo per andare in rovina, Dio ci incontra e ci abbraccia. Padre Moon dice:

Se siete ansiosi di vedere Dio o i Veri Genitori in sogno, l’unico modo è quello di lavorare per Dio con tutto il cuore. Dovete avere il tipo di cuore simile a quello di Dio, disposto a versare sangue per l’umanità. Dovete avere un tale cuore da dimenticare perfino di dormire e da piangere con me. Questo è il percorso più breve per raggiungere Dio.3

Dio si avvicina a coloro che si impegnano volentieri per abbracciare le persone che si trovano nel dolore e che soffrono insieme a loro. A questo scopo, Dio ci educa innanzitutto nella verità e ci avvolge nel Suo amore. Allora Dio ci manda nel mondo con un po’ di apprensione: resteremo fedeli o ci volteremo indietro, piuttosto che affrontare il dolore? Dio è lieto quando portiamo volentieri la croce e dimostriamo la nostra fedeltà alla Sua causa. Diventiamo, in tal modo, amici e compagni di Dio e condividiamo lo stesso cuore.

La vivida espressione dello spirito pentecostale fondata sulla croce di Gesù trova il suo completamento nella nostra croce. Secondo il Principio Divino, il sacrificio di Gesù sulla croce divenne la base per la manifestazione del potere di Dio dal cielo:

Consegnando Gesù a Satana, Dio pose come contropartita la condizione di salvare l’umanità peccatrice. In che modo Dio ottenne questo? Poiché Satana aveva già esercitato il suo massimo potere nell’uccidere Gesù, anche Dio, secondo il principio di restaurazione tramite indennizzo, aveva il diritto di esercitare il Suo massimo potere. Mentre Satana usa il suo potere per uccidere, Dio usa il Suo potere per riportare in vita i morti. Dio […] aprì la strada affinché tutta l’umanità si innestasse di Gesù risorto e ricevesse così salvezza e rinascita.4

Attraverso la croce, Gesù ha posto la fondazione per la rinascita spirituale alla Pentecoste. Il segno tipico che una persona si è collegata a Gesù e ha ricevuto la rinascita è quando questa mette da parte il suo vecchio modo di vita e prende la sua croce, seguendo le orme di Gesù.

Le esperienze pentecostali non sono il fine in sé, ma piuttosto i mezzi per renderci più forti e per compiere meglio il nostro cammino di fede. Lo Spirito ci aiuta nelle nostre debolezze, affinché possiamo essere abbastanza forti da sorreggere i fardelli di Dio e combattere nella Sua lotta per rinnovare il mondo di peccato. Oggi, mentre Dio porta a termine la storia provvidenziale, nuovi fenomeni pentecostali si verificano frequentemente. Ad esempio, nel Centro di Formazione di Cheong Pyeong in Corea, vengono scacciati gli spiriti malvagi, vengono guarite le malattie e viene condonato un immenso perdono. Queste opere spirituali stanno eliminando gli ostacoli che hanno impedito all’amore e al potere di Dio di riempire profondamente le anime delle persone.

Tuttavia, la responsabilità finale di sconfiggere Satana non è né del Messia né dello Spirito Santo, ma di noi stessi.

Dopo il Secondo Avvento di Cristo, gli uomini di fede in terra e in cielo devono prendere la terza responsabilità di sconfiggere Satana, l’arcangelo caduto – secondo il Principio di Creazione, che stabilisce il modo in cui gli esseri umani ottengono la qualifica di dominare gli angeli – e completare la provvidenza di restaurazione.5

Dio ci dona la grazia per renderci più forti, affinché possiamo sottomettere i governi e le potenze del male. Dio desidera che noi diventiamo signori del mondo spirituale e del mondo fisico e che colleghiamo questi due mondi insieme attraverso la nostra mente e il nostro corpo. Qualunque potere abbia il mondo spirituale, questo dovrebbe diventare la nostra forza nella battaglia per il bene. Allora noi stessi sconfiggeremo Satana e guadagneremo la corona della vittoria. In questo modo raggiungeremo una profonda unità di cuore e di spirito, con i Veri Genitori e con Dio.

Membri del Corpo di Dio e dei Veri Genitori

In secondo luogo, una famiglia taeshin è un membro del corpo di Dio e dei Veri Genitori. Paolo ha descritto la chiesa come il corpo di Cristo, dicendo:

“Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12:27). Come membri del corpo di Cristo, dovremmo condividere una sola mente e un solo spirito, quello di fare la volontà di Cristo nel mondo.

I membri del corpo di Cristo hanno diversi talenti e vocazioni. Alcuni hanno una fede eccezionale, altri sono predicatori dotati, alcuni sono guaritori, taluni parlano in lingue, altri hanno il dono della profezia. Paolo ha esortato i suoi lettori a non confrontare i propri doni o la propria posizione nella chiesa con gli altri, perché nel corpo ogni organo, dal più piccolo al più grande, è ugualmente importante. Piuttosto, tutti dovrebbero dedicarsi al progresso dell’insieme, prendendosi cura l’uno dell’altro. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1Cor 12:26).

Di conseguenza, a prescindere dalla nostra missione o livello di capacità, come membri del corpo di Dio e dei Veri Genitori, dobbiamo tutti avanzare verso un unico scopo: il compimento della provvidenza di Dio. Dobbiamo unire i nostri talenti e sostenerci l’un l’altro nelle nostre missioni. Quando i genitori prendono parte ad una mobilitazione per una campagna provvidenziale, le famiglie vicine dovrebbero volentieri ospitare e prendersi cura dei loro figli nelle proprie case. Se il figlio di una famiglia povera si ammala e necessita di un trattamento medico costoso, le famiglie vicine dovrebbero aiutare con gioia a pagare le spese mediche. A questo proposito, la Chiesa dell’Unificazione ha una meravigliosa tradizione di adozione, per poter dare a famiglie senza figli l’opportunità di completare i Quattro Grandi Regni del Cuore.

Soprattutto, tutti i membri del corpo di Dio e dei Veri Genitori si muovono insieme in modo meravigliosamente coordinato per realizzare la volontà di Dio. La disponibilità alla cooperazione e al sacrificio è la chiave della capacità organizzativa della chiesa. Nei vari festival e conferenze in tutto il mondo, i rappresentanti delle diverse organizzazioni istituite da Padre Moon si incontrano con i membri locali per fare degli incontri degli eventi di successo. Questo corpo meraviglioso si estende in ogni campo di attività: religione, politica, sport, scienza, business, mezzi d’informazione e arte.

Come membri di un solo corpo, nessuno dovrebbe vantarsi con arroganza o darsi importanza a motivo di rivelazioni straordinarie. Come Paolo disse: “tenetevi saldamente al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio” (Col 2:19). Noi condividiamo il fatto che ci preoccupiamo innanzitutto per il benessere e il successo dei Veri Genitori e della Vera Famiglia, poiché essi sono la “testa” che dà ogni benedizione al “corpo”. Nessun individuo o organizzazione dovrebbe mai considerarsi indipendente dai Veri Genitori e dalla provvidenza centrale.

A volte una persona responsabile di un piccolo settore commette l’errore di cercare di preservare il suo “orticello” e la sua “manodopera”, trovando modi per isolare il suo settore di lavoro dal centro. Questo modo di pensare è contro natura. Se il corpo cade a terra dopo essere scivolato sul ghiaccio, la mano forse pensa “devo proteggermi a tutti i costi e non devo rischiare di danneggiarmi arrestando la caduta del corpo”? No, volentieri si sottopone al danno dell’impatto con il suolo per proteggere la testa, la schiena e gli organi delicati. Secondo questo principio, quando sacrifichiamo il nostro scopo ristretto per il bene dello scopo provvidenziale più grande, prospereremo ancora di più.

I figli a volte diventano impazienti con i genitori, che sembrano non capire il loro punto di vista o non curarsene. Eppure, scappare via non è la soluzione; in tal modo il figlio si separa semplicemente dalla famiglia che gli offre vita e sostentamento. Lo stesso vale per un membro della chiesa che si confronta con un leader apparentemente ostinato che non ascolta il suo “buon consiglio”. Invece di scappare dalla missione, un membro di successo presterà servizio con umiltà e pazienza con l’obiettivo di ottenere la fiducia del suo leader. Anche se ha intuizioni e capacità superiori, non insiste nella propria opinione. Sceglie con saggezza la pazienza, fino a quando il suo leader è aperto ad ascoltare. In quel momento il leader potrebbe accettare le sue idee; d’altra parte, il membro potrebbe riconoscere che la sua proposta era imperfetta, vista dalla prospettiva più allargata del leader.

Essere membri del corpo di Dio e dei Veri Genitori ci eleva. Uniti a loro, la nostra fede e il nostro carattere diventano maturi, “vivremo nella verità e nell’amore, per crescere continuamente e per avvicinarci sempre più a Cristo” (Ef 4:15). Uniti a loro, cresciamo con loro per abbracciare livelli sempre più elevati. Partecipando al loro glorioso lavoro, condividiamo il loro valore e la loro gloria. Siamo la loro speranza, così come loro sono la nostra.

Agire insieme a Dio e ai Veri Genitori

In terzo luogo, una famiglia taeshin agisce per conto di Dio e dei Veri Genitori. Incarnando l’amore e il cuore dei Veri Genitori, la famiglia viene considerata qualificata ad agire come essi agiscono. Come membri del corpo dei Veri Genitori, le famiglie taeshin sono le loro mani e piedi, bocca e orecchie, che si estendono in tutto il globo. Muovendosi in unità, i Veri Genitori, attraverso l’opera di questo corpo, possono capovolgere questo mondo sottosopra. Noi diamo loro le risorse necessarie per completare la loro grande responsabilità.

Di tutte le opere che i Veri Genitori compiono, la più importante è quella di portare alle persone la cerimonia di Benedizione. Negli ultimi anni, le famiglie benedette hanno condotto cerimonie di Benedizione in tutto il mondo, rappresentando i Veri Genitori, investiti della loro autorità sacerdotale. In riconoscimento dell’autorità delle nostre famiglie nel concedere la Benedizione, siamo chiamati “Famiglie Benedette Centrali”.

Incarnare Dio e Veri Genitori in questo modo ha anche un lato doloroso. Se ci riflettiamo attentamente, siamo assolutamente indegni di rappresentarli. Spesso non seguiamo le loro direttive e non siamo all’altezza del loro standard di servizio verso Dio. Non condividiamo la loro serietà e determinazione. Non sentiamo la profondità del cuore addolorato di Dio che li spinge a un grado assoluto di sacrificio e di devozione. I Veri Genitori non pensano a nient’altro che a come far avanzare la provvidenza di Dio, mentre noi, impegnati in questioni personali, dedichiamo solo sforzi sporadici. Questa debole fede storpia il corpo di Dio e dei Veri Genitori. Invece di agire con loro, diventiamo il loro fardello. Invece di estendere il loro raggio d’azione, ci trascinano in avanti con la forza della loro pura volontà, anche quando li critichiamo e ci lamentiamo. I Veri Genitori possono agire solo sulla fondazione che offriamo loro. Con la nostra mancanza di fede, indeboliamo la loro fondazione, lasciando che loro paghino ulteriore indennizzo, in situazioni come la prigionia di Danbury.

Ciononostante, i Veri Genitori non serbano rancore, ma continuano a educarci fino a quando non possiamo finalmente diventare frutti maturi accettabili a Dio. Essi hanno guarito le nostre malattie e ci hanno aiutato a superare le nostre mancanze fino al punto in cui possiamo finalmente diventare vittoriosi assieme a loro. Dobbiamo solo vincere nella piccola arena del nostro clan e della comunità, in qualità di messia tribali. Allora possiamo stare al loro fianco come rappresentanti di Dio che dispensano le benedizioni al mondo.

Incarnare la sovranità dei Veri Genitori come una Famiglia Reale

Quarto, una famiglia che incarna Dio e i Veri Genitori è una famiglia reale. Questo concetto è già stato spiegato quando abbiamo affrontato il terzo punto del Giuramento. Abbiamo l’orgoglio e la dignità di appartenere alla famiglia reale di Dio e di Gesù Cristo.

Siamo stati nominati messia tribali, incaricati di portare a Dio tutto i membri del nostro clan e della nostra comunità. Proprio come la famiglia dei Veri Genitori è una famiglia reale di fronte al cosmo, ogni vera famiglia dovrebbe diventare una famiglia reale di fonte ai membri del proprio clan e alle persone della propria comunità. Con il nostro esempio e il nostro sacrificio, dobbiamo conquistare i loro cuori e ottenere il loro rispetto e la loro gratitudine. Dovremmo diventare come dei genitori per le migliaia di persone che contano su di noi per la leadership, la guida e l’esempio. Queste persone ci eleverebbero naturalmente alla posizione di re e di regine. Non rispettiamo e onoriamo i Veri Genitori per lo stesso motivo?

Il Principio Divino descrive la missione del Messia con il simbolo del bastone di Mosè: “un bastone dà protezione ed è un sostegno su cui l’uomo può poggiarsi; colpisce l’ingiustizia e guida l’uomo sulla giusta strada. Come simbolo di Gesù, il bastone di Mosè rivelò la missione che Gesù doveva compiere alla sua venuta”.6 Queste sono allo stesso modo anche le missioni di ciascun messia tribale. Padre Moon ha spiegato queste missioni con il concetto dei Tre Soggetti, concepiti come responsabilità di “vero genitore, vero insegnante e vero proprietario”; queste posizioni sono state discusse nel capitolo riguardante il quarto punto del Giuramento. Un vero genitore fornisce protezione e supporto ai suoi figli; un vero maestro guida le persone sulla via della verità e un vero proprietario colpisce l’ingiustizia e stabilisce la legge della giustizia. Come messia tribali nelle nostre comunità, dobbiamo svolgere tutti e tre i ruoli: fornire sostegno ai bisognosi, insegnare la verità e sconfiggere le forze del male.

Già molte famiglie stanno ottenendo successo come messia tribali. Sono rispettate nei loro paesi natali. Alcuni membri hanno raggiunto posizioni pubbliche. Altri sono insegnanti o operatori sociali, altri offrono assistenza ai poveri e agli oppressi. Forniscono guida spirituale e direzione a centinaia di persone nelle loro comunità.

Ad esempio, un fratello in Brasile conduce una trasmissione radiofonica di successo che raggiunge oltre diecimila persone. La sua casa è un importante luogo d’incontro, dove le persone cercano aiuto e consiglio. Ha portato centinaia di persone alla Benedizione. Per anni quest’uomo anziano era stato un membro devoto alla chiesa, quando, un giorno, in una riunione, il direttore della chiesa chiese: “Chi ha una fondazione che può offrire ai Veri Genitori?”. Guardandosi intorno, vide che tra le persone riunite nessuno aveva tale fondazione. Da quel giorno decise di crearla lui stesso. Tornò nella sua città natale, lasciando la sua missione nella chiesa e ricevendo delle critiche. Riprese la posizione d’insegnante che aveva avuto precedentemente presso un collegio locale e iniziò un modesto programma radiofonico. Cominciò conducendo un comune talk show con interviste a ospiti diversi, ma nel corso degli anni lo trasformò in uno strumento per insegnare la verità spirituale. Ora i cittadini del suo distretto lo vedono come incarnazione del cuore di Cristo e della saggezza divina. Pur non avendo potere politico, è diventato il loro re spirituale. Quando le persone ricercano più in profondità la fonte della sua saggezza spirituale, lui li indirizza al suo Maestro.

Mobilitare il Potere di Dio

Per diffondere la Benedizione di Dio agli altri, dovremmo anche diventare una famiglia che muove la Grazia Celeste. Quando intraprendiamo la volontà di Dio, dobbiamo stabilire nella nostra vita familiare delle condizioni tali che ci portano a ricevere il sostegno del potere di Dio e degli angeli. Allora possiamo essere co-creatori assieme a Dio e compiere grandi imprese.

Anche se la traduzione italiana del Giuramento della Famiglia interpreta il termine 천운 (天運, cheon ūn) come “grazia celeste”, dobbiamo fare attenzione a non fraintendere questo termine. Il concetto di Padre Moon di cheon un non ha nulla a che fare con la fortuna o il destino personale. Letteralmente, la forza creativa e portante (運, ūn) del cielo (天, cheon) è un’energia il cui scopo è interamente pubblico. Cheon ūn è definito come il potere di Dio che agisce in tutto il cosmo per realizzare l’ideale della creazione di Dio. Così, possiamo intendere la grazia celeste con il significato di potere di creazione di Dio.

Per una maggiore comprensione della natura del potere creativo di Dio, ricorriamo ad un aforisma coreano descritto dallo studioso confuciano del XIX secolo Choi Han-Gi7:

天心之活動運化 Il cuore di Dio agisce per progettare e creare;

天理之活動運化 Il principio di Dio agisce per progettare e creare;

天氣之活動運化 L’energia di Dio agisce per progettare e creare.

Nel ripetere i caratteri 天 (천) e 運 (운) tre volte, questo aforisma specifica il funzionamento del potere di creazione di Dio, nella sua azione (活動, 활동) di progettare e gettare le basi (運, 운) e quindi portare all’esistenza (化, 화). Accostando i due caratteri 運化 (운화), essi denotano la creazione ed è plausibile ritenere che il carattere 運 (운) di 天運 (천운) comprenda in sé il pieno significato di questa frase. Inoltre, questo potere creativo emerge da Dio o dal cuore del Cielo (天心, 천심), che fornisce il motivo e lo scopo per l’attività di Dio. Segue il principio e l’ideale del Cielo (天理, 천리), specificando le leggi della creazione. Inoltre, opera con l’energia del Cielo (天氣, 천기), la forza o “Qi” che si trova dietro a tutta la materia e l’energia nell’universo creato, quello che il Principio Divino chiamano l’Energia Prima Universale (萬有 原力, 만유 원력). Il concetto di fortuna celeste include tutto questo contenuto.

La fortuna celeste è permeata di scopo e di leggi. Perciò, essa sostiene coloro che si muovono secondo la legge universale e abbandona coloro che la violano. Ad esempio, il corpo umano, con le sue ossa, muscoli e legamenti, è stato progettato per utilizzare le leggi della fisica per consentire ad un atleta di correre, saltare, voltarsi e lanciare una palla con precisione puntuale. Secondo queste stesse leggi, se quel corpo cade da una scogliera, precipiterà. Allo stesso modo, Dio ha progettato lo spirito affinché possa crescere fino alla maturità seguendo le leggi spirituali. Lo spirito crescerà fintanto che c’è una buona interazione tra gli elementi di vita, gli elementi di vitalità e gli elementi spirituali. Se il flusso di questi elementi è bloccato, lo spirito ne risentirà.

Nel Principio Divino, la fortuna celeste è descritta con il termine “la forza del Principio”8. Questa è la forza che opera per mantenere tutta l’esistenza nel regno dell’azione legittima, rafforzando quelle azioni che sono in accordo con il Principio e scoraggiando quelle azioni che lo violano. Fornisce l’energia per mantenere quei fenomeni che seguono la legge, come ad esempio: l’armonia delle caratteristiche duali, l’azioni di dare e avere, il vivere per il bene dell’insieme più grande.

Come possono le nostre famiglie mobilitare la fortuna celeste? Ci sono diverse condizioni che dovremmo stabilire. In primo luogo, dobbiamo vivere con fede, perché con la fede niente è impossibile. In secondo luogo, dovremmo troncare tutti i legami con Satana attraverso la disciplina della negazione di sé. In terzo luogo, qualunque persecuzione incontriamo, dovremmo sopportarla e superarla con gratitudine, pazienza e perdono. In quarto luogo, dobbiamo essere uniti con i Veri Genitori e sostenere la direzione della provvidenza che essi stanno conducendo. In questo modo possiamo essere certi che la direzione dei nostri sforzi è conforme allo scopo di Dio. Quinto, dovremmo essere uniti come famiglie, vivendo la nostra vita in accordo al cuore di Dio, al Suo principio e alla Sua volontà.

Una Fede che Muove le Montagne

Ogni religione insegna che Dio protegge coloro che sono fedeli e che vivono secondo la Via. Re Davide aveva una tale fede:

Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me. – Sal 23:4 Il Corano esorta:

O tu che credi! Se aiuterai la causa di Dio, Lui ti aiuterà e renderà sicuro il tuo passo. – Corano 47,79

La nostra famiglia può mobilitare la fortuna celeste quando viviamo con fede e assieme a Dio. Dio vuole scatenare il Suo potere attraverso di noi per trasformare il cielo e la terra. In qualsiasi situazione, il Dio vivente ci dirà cosa dire e ci mostrerà cosa fare. Se rispondiamo come partner oggetto di Dio, diventiamo i mediatori e i punti focali del potere e della grazia di Dio. La nostra fede può muovere le montagne (Mc 11:23).

D’altra parte, Dio può avere un grande desiderio di mostrare il Suo potere sulla terra, ma a meno che non diventiamo dei partner oggetto accettabili a Dio, il Suo potere rimane in Lui. E da parte nostra, cosa possiamo sperare di realizzare senza il potere e il sostegno di Dio? “Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sal 127:1).

Mosè mobilitò la fortuna celeste. Dio chiamò Mosè a liberare gli Israeliti dalla schiavitù in Egitto, dicendogli: “Io sarò con te” (Es 3:12). Armato dell’esperienza al roveto ardente, Mosè servì Dio con fede assoluta e divenne il punto focale perché il potere di Dio potesse manifestarsi sulla terra. Gli Israeliti, trovandosi accampati sulla riva del Mar Rosso e vedendo un’armata egiziana avanzare rapidamente verso di loro, furono pieni di paura. Invece, Mosè rimase indomito e disse: “Non temete! Abbiate coraggio e vedrete quel che oggi il Signore farà per salvarvi… Il Signore stesso combatterà per voi e voi starete tranquilli” (Es 14:13-14). Mosè pose il suo bastone sul mare e aprì per gli Israeliti un sentiero che permise loro di attraversare il mare su terreno asciutto. In Mosè, gli Israeliti videro il potere di Dio. Ma fu la fede indomita di Mosè che permise a Dio di lavorare con forza attraverso di lui. In seguito, a Kadesh Barnea, quando colpì la roccia due volte, Mosè deviò dalla direzione della fortuna celeste. Questa lo abbandonò e lui fu destinato a morire nel deserto (Nu 20:7-12).

Anche Giosuè e Caleb mobilitarono la fortuna celeste. Dopo aver spiato la terra di Canaan, essi fecero un rapporto fiducioso e Dio li benedisse sulla base di questa condizione di fedeltà (Nu 14:30). Dio nominò Giosuè come successore di Mosè, dichiarando che avrebbe portato vittoria in ogni luogo in cui sarebbe andato (Gios 1:3); doveva solamente essere “forte e coraggioso” (Gios 1:9) e seguire tutte le leggi di Mosè. In altre parole, Giosuè ereditò la fortuna celeste. Egli sconfisse trentuno re e conquistò gran parte della terra di Canaan per Israele (Gios 12:24). Allo stesso modo, Caleb condusse la tribù di Giuda in Canaan (Gios 14: 6-14).

Troncare i Legami con Satana

Le persone che vivono secondo il piano di Dio sono destinate a diventare il centro della Sua creazione. Quindi esse avranno fortuna celeste in abbondanza. La Caduta, tuttavia, ha portato squilibrio nel progetto di Dio. Come spiega il Principio Divino: “Tragicamente, l’universo perse il proprio centro quando gli esseri umani caddero”10. Di conseguenza, il mondo caduto non è in sintonia con la fortuna celeste. Riallineare noi stessi con il potere creativo di Dio richiede di vincere le conseguenze della Caduta.

Pertanto, un’altra condizione necessaria per mobilitare la fortuna celeste è quella di troncare i legami con Satana. Il controllo di Satana sull’umanità è radicato così profondamente che ancora oggi rimane molto difficile tagliare i nostri legami con lui. La Bibbia condanna l’idolatria perché gli idoli rappresentano il falso dio, Satana. Tuttavia, la presa di Satana è in realtà molto più subdola e penetra nelle profondità del cuore umano. Dopotutto, Satana ha piantato per la prima volta i suoi uncini in Adamo ed Eva attraverso la forza dell’amore. Ha utilizzato la forza dell’amore al di fuori del principio per vincere la forza del Principio di Dio che guidava Adamo ed Eva nel loro giusto cammino. Da allora, i nostri legami con Satana sono rimasti il principale ostacolo che ci impedisce di ricevere l’aiuto e la grazia di Dio.

Per separare noi stessi da Satana e riallinearci alla fortuna celeste, dobbiamo dimostrare un amore per Dio che supera l’attaccamento per tutte le attraenti cose mondane. Padre Moon dice:

Affinché Dio possa ricominciare dall’inizio, deve ripulire tutto. Non ci deve essere nessun altro soggetto, nessun Satana. Dio deve essere il soggetto assoluto e unico. Dio non può stabilire il Suo nuovo punto di partenza, a meno che la posizione di Satana non sia completamente rimossa. Per l’uomo, negare sé stesso non è un gran problema. Il problema è negare Satana che controlla l’uomo… Se un soggetto estraneo, che pone al suo centro il falso amore, rimane alla presenza di Dio e dell’universo, ci sono due standard e non si può fare il primo passo di partenza per la perfezione.11

Affinché stabiliamo un amore assoluto per Dio e neghiamo totalmente l’amore di Satana, dobbiamo dimostrare fede assoluta in Dio, come fu la fede di Abramo e di Isacco. Allo stesso modo, per dimostrare obbedienza assoluta, dobbiamo essere completamente obbedienti al nostro pastore, come rappresentante di Dio. Vivere con fede assoluta e obbedienza assoluta ci spinge verso il “punto zero”, dove non esiste egoismo. A quel punto Satana è tagliato fuori e noi possiamo essere innalzati per relazionarci solo con Dio.

Dio ha istituito la disciplina della religione al fine di aiutare gli esseri umani a tagliare i propri legami con Satana. Oggi molte persone preferiscono una spiritualità individualista, ma questo è un tipo di fede debole. Separarsi da Satana richiede che ci dividiamo interiormente, eliminando la nostra natura caduta, come Abramo divise la sua offerta (Gen 15:10). Ma senza appartenere ad una chiesa organizzata, senza nessuno a cui obbedire se non a noi stessi, come possiamo dividere interiormente noi stessi? Padre Moon disse con chiarezza: “Se insistete sul vostro pensiero come vostra fondazione, stabilite la condizione perché Satana vi domini”.

Superare la Persecuzione

Una strada maestra per interrompere i legami con Satana e aprire così la porta per attingere al potere di Dio è superare la persecuzione. La persecuzione aiuta le persone a negare sé stesse e a respingere gli attaccamenti mondani.

Superando questi, i fedeli affermano di appartenere solo a Dio. Secondo Padre Moon:

Lo standard di auto-negazione deve essere creato all’interno di relazioni reciproche. Se siete spinti nella posizione di essere negati da qualcun altro, è la stessa situazione di auto-negazione. Dal momento che non possiamo creare la dimensione di negazione da noi stessi, lo stesso Dio la crea. Pertanto, una persona religiosa sarà opposta da tutti. Questo è il significato più profondo della persecuzione. Quando una persona crede in Dio e nella religione, spesso coloro che sono più vicini a lui, come i suoi genitori e i suoi cari, gli si oppongono. In tal caso, Satana, nella posizione di secondo soggetto, sta attaccando il primo soggetto, Dio… Come risultato della persecuzione o della negazione assoluta davanti a Dio, l’uomo può entrare nella sfera della relazione reciproca con Dio. Così Dio può intervenire per lui. È per questo che la religione si è sviluppata maggiormente attraverso la persecuzione.12

La persecuzione, in quanto modo più veloce per tagliare le catene di Satana e raggiungere il “punto zero” della negazione totale, supera perfino una pratica di anni di meditazione in montagna. Coloro che dimostrano una fede vittoriosa di fronte ad un’amara persecuzione scoprono che il potere di Dio li protegge e fa prosperare il loro cammino.

La sofferenza è di scarso beneficio se non la digeriamo con pazienza e amore. Se ci annienta, perde il suo valore. Alcune persone si gloriano della propria sofferenza, e traggono un piacere ipocrita dal loro ruolo di vittime. Tuttavia, con la mente volta alla vendetta, sono intrappolate in una rete satanica di accusa. Così, la sofferenza dei giusti e quella delle persone centrate su loro stesse hanno un significato completamente diverso. Coloro che sopportano la sofferenza e persino la morte perseguendo la bontà e il servizio degli altri, come il Rev. Martin Luther King, vengono considerati dei santi. Al contrario, quando la sofferenza non è accompagnata dal pentimento o dall’impegno per la bontà, diventa solo causa di maggiore peccato. Le rivolte che seguirono le percosse su Rodney King a Los Angeles potrebbero essere citate come esempio.

Gli spiritualisti riferiscono che l’inferno è popolato dai colpevoli, ma anche dalle vittime dei reati. La vittima è legata al suo assassino da legami di odio che sono altrettanto tangibili quanto i legami d’amore.

Ecco un esempio di due persone bloccate all’inferno che hanno vissuto sulla terra all’epoca dell’Inquisizione Spagnola: un mercante e un giudice crudele che aveva commesso un’ingiustizia verso il mercante. Il giudice bramava la bella moglie del mercante. Lo imprigionò sulla base di accuse inventate, prese sua moglie e la uccise quando questa fece resistenza alle sue proposte sessuali. Il mercante morì nella prigione del giudice.

Così questo pover’uomo morì, ma non si congiunse alla moglie che, povera anima ferita, era passata immediatamente alle dimensioni superiori con il suo piccolo bambino innocente. Lei era così buona, pura e gentile che aveva persino perdonato il suo assassino… e tra lei e il marito che amava così teneramente c’era un muro creato dagli amari sentimenti di vendetta del marito contro l’uomo che aveva distrutto entrambi le loro vite.

Quando questo marito sventurato e offeso morì, la sua anima non poteva lasciare il mondo terreno. Era legata lì a causa del suo odio verso il nemico e della sua sete di vendetta… Demoni infernali si radunarono intorno allo spirito bistrattato, insegnandogli come attraverso la mano di un mortale avrebbe potuto colpire il giudice assassino, pugnalandolo al cuore; dopo l’omicidio, quando la morte avrebbe separato il corpo dallo spirito, avrebbe potuto trascinarlo con lui all’inferno… Spinse un uomo sulla terra ad uccidere il giudice; la sua mano guidava quella del mortale con una mira così infallibile che il giudice venne pugnalato al suo cuore falso e crudele. Il corpo fisico morì, ma così non fu per l’anima immortale, che si risvegliò all’inferno, incatenata al muro di una prigione, come lui aveva incatenato la sua vittima, faccia a faccia con lui…

Nel corso degli anni questi acerrimi nemici si affrontarono, riversando il proprio odio e il proprio disprezzo… E lontano, nella sua dimensione luminosa, la povera moglie piangeva, desiderando e sperando ardentemente il momento in cui la sua influenza sarebbe stata percepita anche in quel terribile luogo e il suo amore e le sue continue preghiere avrebbero raggiunto e rabbonito l’anima del marito.13

Se una persona viene vinta dalle proprie difficoltà, nessuno può aiutarla. Anche se questa ha avuto un buon carattere, essa è responsabile, come nel caso dello sventurato mercante, dell’aver moltiplicato il male cercando vendetta, sia sulla terra sia nel mondo spirituale. L’unico modo in cui questa persona può rompere le proprie catene è di perdonare il nemico e portare il proprio cuore dai meschini pensieri di vendetta all’amore pieno che dall’alto abbraccia tutti.

Sopportare la sofferenza e la persecuzione con pazienza e amore è una strategia che sfrutta la legge celeste per mobilitare il potere di Dio. Quando una persona giusta viene colpita ingiustamente, si crea un credito. Questo fa accumulare benedizioni in un conto bancario celeste, messo da parte per un futuro ritiro. Se questa persona dovesse morire senza ricevere la sua ricompensa, i suoi figli erediteranno il suo merito.

Questo principio funziona anche al livello della società: il merito dei primi martiri cristiani ha infine portato il cristianesimo a dominare il potente Impero Romano. Il sangue versato per le frustate dei proprietari degli schiavi ha portato alla liberazione degli schiavi di colore negli Stati Uniti. Il martirio di milioni di fedeli cristiani russi nell’Unione Sovietica ha accumulato un merito che alla fine ha causato il crollo di quella tirannia senza dio. Questi fenomeni, che si sono verificati più e più volte nel corso della storia, dimostrano il funzionamento della fortuna celeste.

Il Centro della Fortuna Celeste

Una quarta condizione per mobilitare la fortuna celeste è quella di essere uniti con Cristo, il Vero Genitore. San Paolo, che aveva compreso questo principio, considerava Gesù Cristo come l’unica fonte di valore: “Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a motivo di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (Fili 3:7-8). Oggi i Veri Genitori sono uniti con Gesù Cristo nel compiere la missione del Secondo Avvento. Essi possiedono veramente le chiavi della fortuna celeste (Ap 5:2-5).

Molte persone hanno una fede ardente, ma solo i Veri Genitori e le persone a loro vicini sono in intimità con il cuore di Dio. I Veri Genitori sono al centro della provvidenza di Dio. Hanno la stessa mente di Dio, conoscono la mente di Dio, la situazione di Dio, lo scopo di Dio e la speranza di Dio. Essi hanno sopportato la sofferenza con grazia e perseveranza e Dio li ha protetti da ogni avversità: prigionia, tortura, inquisizione governativa e numerosi complotti di assassinio. I Veri Genitori sono la gioia di Dio ed Egli dona loro protezione e potere ineguagliabili per realizzare la provvidenza.

Oggi i Veri Genitori si trovano al centro della ruota della provvidenza divina, mentre tutto il cosmo attorno. Mondo spirituale e mondo terreno sono scossi in una grande trasformazione, guidati da un potere molto più grande delle forze ordinarie, che muove la vita degli individui e persino il corso delle nazioni. Quando ci uniamo ai Veri Genitori, ci affidiamo al centro della provvidenza, ruotando con esso. Possiamo cavalcare la provvidenza e tenerci al passo dei suoi cambiamenti. Pertanto, non possiamo sbagliarci. Cavalcare l’onda della provvidenza di Dio, per utilizzare un’altra metafora, può essere un’esperienza entusiasmante. Coloro che catturano l’onda siederanno in cima del mondo.

I Veri Genitori sono la roccia su cui possiamo reggerci con forza. Essi possiedono le chiavi del Regno dei Cieli e le danno a noi per poterle usare per aprire le porte per milioni di persone. Così come Gesù diede le chiavi a Pietro, i Veri Genitori ci danno le chiavi e la promessa che attraverso la potenza di Dio vinceremo: “Su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non la potranno vincere” (Mt 16:18-19)

Nella storia della Chiesa dell’Unificazione, ci sono state molte persone capaci che si sono unite a essa per un certo periodo e poi sono scomparse. Questi erano spesso i membri più intelligenti e dotati, che rapidamente sono stati elevati a posizioni di responsabilità. Tuttavia, alcuni divennero insofferenti, credendo di essere più intelligenti e qualificati dei loro leader. Di fronte ad un’insistente persecuzione, persero la speranza che il lavoro di Padre Moon avrebbe portato a qualcosa di buono e pensarono che avrebbero potuto raggiungere un prestigio più elevato nella società se si fossero dissociati. Nel contempo, i membri di capacità modesta rimasero e lavorarono per la provvidenza. Alla fine, alcuni di loro crebbero a occuparono posizioni elevate. Ora, trenta anni dopo, alcuni di quei membri che si erano persi sono tornati alla chiesa. Vergognandosi del loro passato, hanno preso le posizioni più basse, mentre i loro compagni di una volta, dotati di umili capacità, si trovano in una posizione superiore alla loro. Questi hanno ottenuto un destino migliore, poiché hanno valorizzato i Veri Genitori e la provvidenza di Dio più del loro destino personale.

Unità della Famiglia

Una quinta condizione per mobilitare la fortuna celeste è l’unità: l’unità con il cuore di Dio, con i principi di Dio e con la volontà di Dio. Quanto la nostra vita è conforme alla via del Cielo? La fortuna celeste opera solo per chi vive secondo le leggi della creazione.

Le religioni orientali descrivono la fortuna che giunge a coloro che conformano la loro vita al Tao del cielo:

A chi si conforma alla Via, la Via prontamente presta il suo potere. A chi si conforma alla virtù, la virtù le presta prontamente energia. – Tao Te Ching 23

Il Cielo aiuta l’uomo che è devoto; gli uomini aiutano l’uomo che è vero. Chi cammina nella verità ed è fedele al suo pensiero e inoltre ha rispetto delle persone di valore, è benedetto dal Cielo. “Egli ha buona fortuna, e non c’è niente che non possa fare.” – I Ching14

In maniera simile, San Paolo ci esorta a “indossare l’intera armatura di Dio”. Ci insegna che per mobilitare il potere di Dio nella lotta contro il male, dobbiamo equipaggiarci proprio in ogni modo, includendo “la verità… il pettorale della giustizia… lo scudo della fede… l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6:11-17). Paolo sopportò la prigionia, le percosse, i naufragi e giorni e notti senza cibo o riparo (2Cor 11:23-28). Eppure, non solo la fortuna celeste ha lavorato potentemente per proteggerlo e per far prosperare il suo lavoro, ma Paolo, grazie alla sua dedizione e al suo sacrificio personale, ha fatto avanzare il lavoro del Cielo.

Tutti gli individui e i sistemi dell’universo si interconnettono, alimentati e diretti dall’energia creatrice di Dio. Questa energia è moltiplicata da innumerevoli interazioni tra i partner soggetto e partner oggetto, che creano unità ad ogni livello. Allo stesso modo, dobbiamo esaminare se i partners soggetto e oggetto che costituiscono noi stessi e le nostre famiglie stanno interagendo in sana armonia. C’è unità tra la mia mente e il mio corpo? Tra marito e moglie? Tra genitori e figli? Sono in armonia con il responsabile della mia chiesa, che trasmette la volontà di Dio per la mia area di responsabilità? Finché un individuo è unito ai principi di Dio e quindi esiste in armonia con l’ecologia universale della vita, è in grado di ricevere la protezione di Dio e di far progredire il lavoro di Dio, mobilitando la fortuna celeste.

Il pieno valore di quest’unità è raggiunto nella famiglia, che è un microcosmo delle innumerevoli relazioni yang-yin nel cosmo. Una famiglia centrata su Dio è molto più efficace dell’individuo nel mobilitare la fortuna celeste. Per questo motivo il Principio Divino chiama la Base delle Quattro Posizioni la “fondazione basilare per la vita di tutti gli esseri, che fornisce tutte le forze necessarie alla loro esistenza e consente a Dio di abitare in essi”.15

Pertanto, dovremmo raddoppiare i nostri sforzi per risolvere la disarmonia nella nostra vita, soprattutto nelle nostre famiglie. Le difficoltà tra marito e moglie possono influenzare negativamente l’efficacia della nostra famiglia nel compiere il lavoro di Dio. Qualsiasi situazione al di fuori dei Principi nella nostra famiglia può impedirci di mobilitare la fortuna celeste. Anche nel caso di un matrimonio armonioso, se la famiglia si allontana dalle attività pubbliche, ignorando così il principio di servire l’insieme, il potere e la protezione di Dio per quella famiglia diminuiranno inevitabilmente. Portare armonia in ogni direzione e vivere in accordo al Principio: questa è una condizione cruciale per aumentare il potere di Dio nella nostra vita.

Convogliare la Benedizione del Cielo alla Nostra Comunità

Il motivo per cui dobbiamo mobilitare la fortuna celeste non è per noi stessi; è quello di convogliare la benedizione del Cielo alla nostra comunità. Questa è stata la tradizione di Abramo, di Mosè, dei profeti, di San Paolo, del Budda e di tutti coloro le cui esperienze solitarie e mistiche di fede li hanno portati ad intraprendere una vita di servizio verso il loro popolo.

Abramo ha messo la sua vita nelle mani di Dio, abbandonando la casa e la famiglia per dirigersi verso una nuova terra. Di conseguenza, Dio lo benedisse con un destino straordinario, “io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome”. Tuttavia, la benedizione di Abramo non era solamente per sé stesso: “in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gen 12:2-3). Egli intercedette per il popolo di Sodoma e Gomorra. Offrì l’ospitalità agli sconosciuti, sfamando tre ospiti angelici con il suo miglior cibo. La tradizione di Abramo di trasmettere la benedizione di Dio agli altri lo avrebbe infine reso la fonte di benedizione per milioni di persone attraverso le tre grandi religioni che si sono originate da lui.

Giacobbe aveva così tanta considerazione per la benedizione di Dio che ha lottò per riceverla da suo padre, anche a costo di rendere ostile suo fratello Esaù. Si guadagnò la prosperità a Caran, lavorando per suo zio Labano e ottenendo così mogli, figli e bestiame. Tuttavia, Giacobbe non era contento di tenere la propria benedizione per sé stesso. Era determinato a condividerla con suo fratello Esaù, nonostante tutta l’inimicizia che era sorta tra di loro. Tornando a casa per affrontare il fratello, Giacobbe sciolse il suo odio presentandogli un dono considerevole: “Duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, trenta cammelle che allattavano con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci tori, venti asine e dieci asinelli” (Gen 32:1415). Giacobbe è un ottimo esempio di persona che trasmise la benedizione di Dio agli altri, perfino ad un uomo che era diventato suo nemico.

Giuseppe seguì la stessa tradizione. Dopo essere stato venduto come schiavo dai suoi fratelli, superò la tentazione della moglie di Putifarre e così si qualificò a ricevere la grazia del cielo. Durante la prigionia, il Signore fu con lui e Giuseppe divenne il sorvegliante di fiducia del guardiano. Dotato del potere di interpretare i sogni, Giuseppe si elevò alla posizione più alta nella corte egiziana. Nonostante ciò, egli non aveva intenzione di godere della sua buona fortuna da solo, ma la condivise con la sua famiglia, includendo perfino i fratelli che lo avevano venduto come schiavo.

Anche Mosè visse per trasmettere la benedizione di Dio agli altri. Il centro di tutta la sua preoccupazione erano i suoi fratelli, gli israeliti. Nonostante i suoi continui sforzi per il loro bene, essi non gli erano grati, ma borbottavano e si lamentavano in continuazione. Mentre Mosè stava digiunando per quaranta giorni sul monte Sinai per ricevere i Dieci Comandamenti, il popolo costruì un vitello d’oro. Nonostante ciò, l’amore di Mosè per il suo popolo non mancò mai. All’indomani di quell’incidente, Dio si era offerto di far nascere una nuova Israele dalla famiglia di Mosè, ma Mosè non ne volle sapere. Intercedendo per il suo popolo, digiunò per altri quaranta giorni per ricevere nuovamente le tavole della legge. Attraverso la disperata intercessione di Mosè, Dio diede agli Israeliti una seconda possibilità (Deut 9:9-19).

San Paolo dedicò tutto il suo ministero a diffondere la benedizione di Dio, affrontando molti pericoli durante i suoi continui sforzi per diffondere il Vangelo. La sua missione finale prima del suo arresto era di raccogliere fondi da tutte le chiese nella sua area di missione per aiutare la povera comunità cristiana di Gerusalemme.

Padre Moon ha seguito questo modello. Il suo stile di vita è di non tenere mai nulla per sé stesso. Perfino prima che un fondo da una donazione o da un guadagno arrivi, lo destina alle spese che servono allo sviluppo delle molte attività del suo movimento in tutto il mondo. Insegna ai membri della sua chiesa a fare altrettanto: prima di spendere i soldi per costruire splendidi edifici, invita a donare le proprie decime al servizio delle missioni in tutto il mondo.

Qualunque ricchezza possediamo, prima di appartenere a noi, è proprietà di Dio. Dio ci dà la ricchezza per il bene di tutti i suoi figli in difficoltà. Paolo sottolineò: “Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene” (2Cor 9:8). Finché aiutiamo gli altri, avremo sempre abbastanza per noi stessi.

Attenzione ad ammassare benedizioni! La famiglia che accumula benedizioni per sé, che fa di tutto per i propri figli e tuttavia evita le responsabilità pubbliche è colpevole di egoismo a livello familiare ed è in contrasto con la legge universale della natura. Non trascorreranno molti anni prima che diventi povera, raccogliendo il frutto delle sue azioni.

Dio non ama gli orgogliosi e viziosi che sono tirchi… ed essi stessi nascondono l’abbondanza che Dio ha dato loro. – Corano 4:37

Lasciate che il ricco soddisfi chi cerca aiuto; e che sia lungimirante:

Poiché la ricchezza gira come le ruote di un carro, arrivando ora a uno, ora ad un altro. – Rig Veda 10.117.516

È nella natura di Dio donare Sé stesso a tutte le sue creature, sia cattive sia buone, come è scritto: “Egli fa sorgere il Suo sole sui cattivi e sui buoni” (Mt 5:45) e “se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso” (2Tim 2:13). Come Gesù ha insegnato nella Parabola del Figlio Prodigo, il Padre Celeste accoglie anche il peggior criminale quando si pente e torna a casa.

Dio è sempre disposto a trasmettere le benedizioni e, allo stesso tempo, rispetta sempre la libertà umana. Dio non viola mai la nostra dignità, come esseri sovrani. Quindi, possiamo solo essere facilitatori nel trasmettere le benedizioni di Dio e non possiamo mai determinare la libera scelta di un’altra persona. Se dovessimo tentare con tutta la nostra energia di trasformare qualcuno in una persona migliore e tuttavia questi rimane ostinatamente fermo nei suoi modi di vita, non dovremmo sentirci dei falliti. Rispondere o meno è in ultima analisi la sua parte di responsabilità. La nostra responsabilità è unicamente quella di essere chiari, centrati e uniti affinché Dio possa operare la Sua volontà attraverso di noi.

Quando diffondiamo le benedizioni di Dio agli altri, manifestiamo la natura di Dio. Come famiglie che incarnano Dio e i Veri Genitori, questo è conforme alla nostra stessa natura. Più ci sforziamo di diffondere le benedizioni di Dio, più diventiamo persone divine e più assomigliamo ai Veri Genitori. Questa è infatti la strada regale per incarnare Dio e i Veri Genitori: testimoniare della Verità e diffondere la salvezza che essi stanno portando nel mondo con tanto impegno.

Dieci Benefici della Benedizione

Considerando tutte le benedizioni che possiamo condividere con gli altri, la Benedizione del santo matrimonio è di gran lunga la più preziosa, attraverso cui Dio viene a dimorare nell’unione di marito e moglie. La Benedizione può liberarci dalle catene che impediscono l’espressione del vero amore. Ci può tenere lontani dalle velenose influenze spirituali che affliggono la sfera intima della vita familiare e la trasformano in un campo di battaglia. Può aiutarci a costruire matrimoni durevoli e di successo e a dar vita a figli puri di cuore e giusti. Quando la società si riempirà di famiglie Benedette fedeli e piene d’amore, essa diventerà prosperosa come non mai.

La Benedizione fornisce il percorso migliore per risolvere i problemi della disgregazione familiare e della decadenza sociale perché affronta la loro causa principale. Esaminiamo in modo più approfondito il significato della Benedizione. Possiamo individuare dieci benefici spirituali.

In primo luogo, la grazia della Benedizione attacca il problema dell’amore alla sua radice, che ha avuto origine alla Caduta umana. La caduta può essere paragonata a una malattia spirituale che ha colpito l’amore, ha causato un conflitto continuo tra la carne e lo spirito e ha reso disfunzionale la famiglia.

Padre Moon dice:

Come discendenti di Adamo ed Eva, tutti gli esseri umani nascono con il peccato originale. La Caduta provocò il conflitto tra mente e corpo all’interno di ogni persona e ha portato la nostra società ad essere piena di amore contaminato e ha spinto le persone a commettere atti che contraddicono il desiderio della loro mente originale.17

Dio è amore. Nel creare gli esseri umani dal Suo amore puro, Dio non volle assolutamente che il loro amore diventasse corrotto. Tuttavia, un rapporto illecito tra Adamo, Eva e Lucifero contaminò l’amore di Adamo e di Eva e distrusse la loro vita familiare. La Caduta pose una maledizione sull’amore coniugale, come descritto nella Genesi. Il versetto “Metterò inimicizia fra te [il serpente] e la donna, fra la tua e la sua discendenza” (Gen 3:15) significa che uomini, che interpretano il ruolo di Lucifero, abusano e violentano le donne in continuazione. Il versetto “Moltiplicherò la sofferenza delle tue gravidanze e partorirai con dolore. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà” (Gen 3:16) descrive l’irrisolta combinazione di dolore e desiderio, amore e dominio, che caratterizza l’amore in tanti matrimoni.

La Caduta, tormentando le intime relazioni umane all’interno della famiglia, ha generato lo stato di contraddizione interiore tra la nostra mente originale e la nostra mente malvagia, descritta così efficacemente da Paolo:

“Non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio… acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra” Rom 7:15, 22-23

Questo problema ha un impatto particolarmente forte sulla vita familiare. Le persone spiritualmente mature possono sviluppare un carattere divino e un cuore di compassione per tutte le creature, ma, nel momento in cui entrano nella loro sfera familiare, ecco che sopraggiungono le debolezze ordinarie della vita. Sovrani eccezionali, patrioti coraggiosi e scienziati brillanti spesso tengono amanti, sono infedeli alle loro mogli o mancano di sensibilità nei confronti dei loro figli. Monaci e suore, yogin e sciamani tradizionalmente evitavano questo problema rimanendo celibi.

Fino ad ora, tutte le famiglie umane sono state segnate dal peccato originale e le loro relazioni intime non hanno potuto manifestare pienamente il vero amore. Poi, nel 1960, Padre e Madre Moon inaugurarono la Benedizione creando il primo matrimonio completamente libero dal peccato originale.

Superando tutte le influenze e le accuse sataniche, hanno perfezionato la vera famiglia per la prima volta nella storia umana. Da questo punto di partenza, hanno offerto la Benedizione a tutte le famiglie del mondo. La Benedizione offre a ogni famiglia l’opportunità di entrare in questo regno di grazia prima inaccessibile.

In secondo luogo, la Benedizione è come un cancello, non una panacea. Le coppie benedette non diventano automaticamente vere famiglie senza alcuna condizione da parte loro. La piena promessa della Benedizione può essere realizzata solo quando perseguiamo una vita di responsabilità. Pertanto, alla cerimonia di Benedizione, i partecipanti giurano di rinunciare per sempre alla corruzione dell’amore. Promettono davanti a Dio di essere fedeli al loro coniuge per sempre e a non violare mai il loro legame di matrimonio con l’amore illecito. S’impegnano a non divorziare mai, ma a risolvere ogni difficoltà nella grazia di Dio. Si promettono di educare i propri figli a questo standard di vero amore e di dedicare le loro famiglie alla pace e al benessere dell’insieme, della nazione e del mondo. Quelle coppie che non si impegnano a sufficienza per rispettare i loro voti e che scivolano in una vita egoista, in un crescendo di peccati, possono perdere la Benedizione.

In terzo luogo, la Benedizione è per tutti. Persone di ogni religione e credo, inclusi coloro che non appartengono formalmente ad una fede religiosa, possono migliorare immensurabilmente la propria vita familiare attraverso la Benedizione. Qualunque fede essi professino, soprattutto se questa comprende in buona misura la disciplina della mente sul corpo, può essere una buona base su cui costruire la vita come famiglia Benedetta.

Quindi, per le famiglie che hanno già trovato la comunione con Dio attraverso Gesù Cristo, la Benedizione apre la porta ad un sodalizio ancora più profondo. Gesù ordinò Padre Moon della missione di portare avanti il suo lavoro e perciò egli sostiene pienamente la Benedizione. Allo stesso modo, la Benedizione offre ulteriori benefici alle persone di ogni religione. Sulla base della loro fondazione di fede e di amore, la Benedizione porta ad una famiglia cristiana migliore, ad una famiglia buddista più devota, ad una famiglia musulmana fedele e ad una famiglia umanista più amorevole. Come rito universale, la Benedizione è particolarmente adatta a famiglie di fede religiosa mista.

I valori della Benedizione sono universali. Sono coerenti con gli insegnamenti etici relativi alla famiglia, alla carità e al servizio della comunità che si trovano in tutte le religioni. Tutte le religioni insegnano che i figli devono onorare i loro genitori e i mariti devono essere fedeli alle loro mogli. I loro insegnamenti fungono da guide affidabili per le coppie benedette, nello sforzo di queste ultime nella piena realizzazione del loro potenziale divino. Sono conformi ai Principi del Giuramento della Famiglia trattati in questo libro. Pertanto, non è necessario credere in una particolare dottrina o teologia. Coppie di ogni tradizione religiosa possono raggiungere il più alto ideale in accordo alla loro integrità, al loro sforzo e alla loro devozione.

Anche quando vi sono apparenti contraddizioni tra la Benedizione e il percorso di altre fedi, un ulteriore esame rivela una più profonda convergenza. Per esempio, la Benedizione non consente il divorzio o la poligamia, sebbene alcune religioni lo permettano. Tuttavia, le scritture di queste religioni spiegano che queste pratiche sono state concesse come conseguenza alla debolezza umana e non come guida per chi cerca il massimo bene. Se è vero che gli uomini musulmani possono sposare fino a quattro mogli, ciò è stato concesso espressamente come un’eccezione in tempi di guerra per fornire sostegno a vedove e orfani.18 Il Corano afferma chiaramente che ciò non corrisponde alla disposizione ideale: “Non sarai in grado di occuparti in ugual misura delle tue mogli, per quanto desideri farlo” (Corano 4.129). La Legge Mosaica consente il divorzio, ma Dio disse, attraverso il profeta Malachia: “Detesto il divorzio” (Mal 2:16). Gesù disse chiaramente: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così” (Mt 19:8). Perciò, le coppie musulmane, ebree e cristiane che si sforzano di diventare famiglie ideali attraverso la Benedizione vivono secondo i più alti insegnamenti delle loro rispettive fedi.

Che dire del sostegno di Gesù e di Paolo al celibato come percorso spiritualmente superiore al matrimonio? (Mt 19:12; 1Cor 7:32-35) Giustamente essi capirono che esisteva una barriera spirituale che ostacolava il nostro percorso verso il perfezionamento dell’amore coniugale. Gesù non si sposò mai e non poté mostrare il cammino per formare una vera famiglia; che qualcuno dei suoi seguaci potesse superarlo in ciò? La chiesa, nell’esaltare il monachesimo come percorso per imitare Cristo, giunse a considerare la sessualità come qualcosa di vergognoso o di proibito, perfino una tentazione dal demonio. Ancora oggi molti cristiani hanno una certa ambivalenza nei confronti del piacere sessuale. Né Lutero né Calvino videro il matrimonio come sacramento; lo consideravano piuttosto un’istituzione utile, un espediente per allontanare la tentazione della licenziosità. La Chiesa Cattolica Romana istituì il sacramento del matrimonio solo nel decimo secolo e lo considera solamente una grazia temporanea da sciogliere alla morte – anche se osserviamo che il vero amore cresce sempre più con l’avanzare dell’età. Non vi è forse una contraddizione tra questi atteggiamenti tradizionali nei confronti dell’amore coniugale e l’istituzione divina del matrimonio al tempo della creazione? (Gen 1:28; 2:24)

Il celibato era giustificato fintanto che la barriera spirituale che impediva il perfezionamento dell’amore coniugale, la maledizione della Caduta di Adamo ed Eva, non venisse rimossa. Tuttavia, con l’avvento della Benedizione, quest’antica barriera è finalmente crollata. Ora Dio può essere profondamente presente nell’amore coniugale umano sulla base della Sua Benedizione del nostro matrimonio. La Benedizione è inaspettata e misteriosa. È un nuovo dono di Dio, non si fonda sul lavoro dell’uomo. Oggi l’entusiasmo per la vita del celibato si sta affievolendo, un altro segno che il mondo si sta dirigendo verso una nuova dispensazione.

In quarto luogo, la Benedizione ci permette di crescere in una maggiore unità spirituale ed emotiva con Dio. Le nostre anime vengono legate a Dio, mentre diventiamo i Suoi veri figli. Per il vero figlio di Dio, Dio non è lontano. Un figlio di Dio sperimenta autenticamente che suo Padre Celeste gli è tanto vicino quanto il proprio padre fisico; così, Paolo e Gesù si rivolgevano a Dio con il termine familiare “Abba”, “Babbo” (Lc 11:2, Gal 4:6).

Quinto, la Benedizione trasforma il nostro lignaggio. Di conseguenza, i suoi benefici sono ricevuti dalla famiglia nel suo insieme e sono tramandabili alle generazioni successive. La salvezza individuale attraverso la croce di Cristo non è trasmessa allo stesso modo. Ogni generazione di figli cristiani ha bisogno del battesimo; ogni nuova generazione ha bisogno di trovare Gesù come proprio salvatore personale. Ci sono coppie cristiane che sono felici nella loro vecchiaia, si amano l’un l’altro con un amore ammirevole, ma i cui figli vagano lontani. Questo perché, senza la Benedizione, la radice della linea di sangue rimane in possesso di Satana. La salvezza dell’individuo non può far fronte a questo problema; solo la salvezza che comprende tutta la famiglia e il suo lignaggio può risolvere completamente il problema.

Elemento centrale della Benedizione è il ricevimento del vino santo: un bicchierino condiviso dalla sposa e dallo sposo. Come il vino eucaristico rappresenta il sangue di Gesù, il vino santo rappresenta il lignaggio di sangue della Vera Famiglia. Così come nella condivisione dell’Eucaristia riceviamo (simbolicamente) la carne e il sangue di Gesù per rinascere individualmente come figli di Dio, così il vino santo ci collega, famiglia per famiglia, a far parte della famiglia di Dio:

Il vino santo… è il vino dell’amore, il vino del marito e il latte della madre. Rappresenta l’acqua della vita, il sangue dei genitori, la manifestazione di tutta la gloria e l’amore dello sposo e della sposa. Esso contiene in sé la forza vitale di Dio Padre. Con il vino santo sto donando la sostanza del cuore e della linea di sangue del Padre. Attraverso di esso, dono la forza vitale di Dio e formo un legame nella linea di sangue.19

Ricevere il vino santo spezza la catena del falso amore, forgiata anello dopo anello da genitori e figli di ogni generazione, collegandoci alla radice del peccato nel Giardino dell’Eden. Il vino santo ci unisce al lignaggio di Dio, plasmato attraverso la storia centrale di Israele, di Gesù Cristo e dei Veri Genitori.20 Questa connessione di cuore e di lignaggio è, chiaramente, condizionata a come viviamo le nostre vite in seguito. Offrendo servizio dedicato a Dio, rendiamo questo legame sostanziale, come Paolo disse:

E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. – Rom 8:17

La Benedizione cambia la linea di sangue della famiglia in modo definitivo. Il cambiamento della linea di sangue non ha bisogno di essere ripetuto, a condizione che si mantenga incontaminata la Benedizione. I suoi benefici continuano e si accumulano nella vita dei figli e dei nipoti. Ciò significa che i figli e i nipoti delle coppie benedette si trovano in una posizione completamente diversa rispetto ai loro genitori. Sin dalla nascita essi appartengono già alla famiglia di Dio, incontaminata dal peccato originale. Sebbene essi non possano evitare la propria parte di responsabilità – proprio come Adamo ed Eva, nati senza peccato, erano responsabili di osservare il comandamento nella loro generazione – fintanto che mantengono la loro purezza, trarranno beneficio dalla grazia cumulativa della Benedizione.

Sesto, le famiglie benedette sono eterne. Il Dio eterno ha creato l’umanità come Sua compagna eterna. Pertanto, quando Dio dimora nell’amore coniugale di una vera famiglia, quel matrimonio diventerà l’eterna controparte di Dio. L’amore coniugale tra marito e moglie risuonerà con l’unità eterna tra le caratteristiche duali di Dio e parteciperà all’eternità di Dio. Questa è l’eterna Base delle Quattro Posizioni, nella quale Dio partecipa come membro della famiglia. Dio non ha concepito il matrimonio “finché morte non vi separi”. Come discusso in precedenza, in virtù della Benedizione, i matrimoni contratti sulla terra continuano per sempre nel mondo spirituale.

Settimo, consideriamo l’impatto della Benedizione sulla società nel suo insieme. Le famiglie formate attraverso la Benedizione brillano come fari dell’amore di Dio verso le altre famiglie nelle loro comunità. Poiché le famiglie benedette hanno una ferma bussola morale e comprendono chiaramente l’ideale della famiglia e ciò che è necessario per raggiungerla, possono mostrare la strada ad altre famiglie che vagano nell’oscurità e nella confusione di quest’era presente. In un mondo in cui la realtà dei media mostra un modello di ragazza delle scuole superiori che ha rapporti sessuali con tre o quattro fidanzati e in cui il divorzio è persino prevedibile, la società ha bisogno di famiglie che sostengono i valori eterni della verginità prima del matrimonio e della fedeltà assoluta nel matrimonio. Molti giovani sono confusi sui valori della famiglia, ma desiderano dal profondo del loro cuore trovare il vero amore con un partner, un amore che duri per l’eternità. A meno che non trovino tra i loro coetanei persone che siano integre riguardo a queste questioni, delle quali possano seguire l’esempio, saranno risucchiati nel vortice d’immoralità e lasciati solo con dei sogni infranti.

Quando l’amore di una persona è distrutto o corrotto, questo distorce il suo comportamento in tutti i settori della vita sociale. Ogni sorta di avidità, violenza, tradimento, sfruttamento, alcolismo, tossicodipendenza e malattia mentale è risultato della mancanza di vero amore nelle persone. Le famiglie benedette che sono convinte e generose nell’amare gli altri rinnoveranno il nostro clima sociale decadente. Come cittadini onesti, con il loro esempio ed il loro servizio essi faranno emergere la bontà nelle persone e incoraggeranno il loro spirito pubblico.

Ottavo, com’è stato detto riguardo al quarto punto del Giuramento, la Benedizione porta avanti l’ideale di una famiglia globale. Così, Padre e Madre Moon officiano la Benedizione in grandi cerimonie che comprendono migliaia di coppie da ogni nazione, razza e religione. Attraverso i collegamenti via satellite, i partecipanti in tutto il mondo ricevono la Benedizione contemporaneamente. La cerimonia stessa, essendo una grande manifestazione pubblica, comunica la promessa della pace mondiale basata su famiglie ideali.

Inoltre, molte famiglie benedette sono esse stesse internazionali e interrazziali. I giovani che sposano un coniuge di una razza o di una cultura diversa offrono il loro matrimonio, come fosse un crogiolo per dissolvere nel fuoco del vero amore gli antichi pregiudizi del razzismo e del nazionalismo. I figli di questi matrimoni avranno nelle loro vene il sangue di due razze. Amandosi l’un l’altro, le coppie raggiungeranno l’armonia interrazziale e mostreranno la strada perché gli altri realizzino altrettanto. Attraverso i legami di cuore con cui le famiglie benedette uniscono il mondo, le barriere dovute alla razza, alla lingua e all’orgoglio nazionale svaniranno. Questo è il punto di partenza per una trasformazione globale e l’alba della pace mondiale fondata sul vero amore.

Nono, la Benedizione apre la strada per costruire il Regno di Dio sulla terra. Questo è stato il desiderio di tutti i tempi ricercato dai visionari, dai profeti e dai filosofi sin dall’antichità. Tuttavia, i tentativi di costruire società ideali attraverso linee di governo ideologiche e politiche hanno fallito miseramente. Cambiare il “sistema” non tocca il problema fondamentale per la realizzazione umana, che è l’amore. Non rimuove la radice dell’alienazione, lo stato corrotto del cuore umano. Esperimenti socialisti come il movimento del kibbutz in Israele sono annaspati, quando la seconda generazione ha lasciato la campagna, attratta dalla vita cittadina. In un modo o nell’altro, l’idealismo dei loro genitori non li ha attirati, poiché non ha toccato il cuore del loro desiderio più profondo. Le nazioni comuniste hanno tentato di porre fine all’alienazione dell’uomo dal suo lavoro, ma quando il proletario sovietico “liberato” tornava a casa ogni sera dalla fabbrica o dal collettivo, si trovava nello stesso grigiore, e trovava rifugio nella vodka.

Un mondo ideale diventa possibile solo dopo aver risolto il problema fondamentale della vita umana: il problema dell’amore. Trasformando profondamente la relazione coniugale tra marito e moglie, la vita familiare può realizzare il suo potenziale di ambiente amorevole per la formazione di cittadini di pace. In questo modo, la Benedizione fornisce la chiave per costruire una cultura genuinamente idealista in cui tutti i desideri più cari dell’umanità possono essere realizzati.

Decimo e ultimo punto, consideriamo il valore della Benedizione dal punto di vista di Dio. In origine, la Benedizione di Adamo e di Eva avrebbe dovuto essere il momento di realizzazione dello scopo di creazione di Dio. Dio desiderava che gli esseri umani, come re e regine della creazione, fossero il fulcro di rotazione e di perfezionamento dell’intero universo. Dio creò Adamo come microcosmo e incapsulamento di tutte le qualità maschili nel cosmo ed Eva come microcosmo e incapsulamento di tutte le qualità femminili nel cosmo. Se Adamo ed Eva si fossero sposati con la Benedizione di Dio, l’intero cosmo avrebbe danzato in armonia e sarebbe diventato un tutt’uno, ruotando attorno ad Adamo ed Eva come centro.21 Invece, quando Adamo ed Eva caddero, la creazione perse il suo centro. Da allora, come affermò Paolo, “tutta la creazione geme ed è in travaglio” mentre “aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio” (Rom 8:22,19).

Fin dal tragico giorno in cui l’umanità infranse la promessa del Giardino dell’Eden per vivere nel dolore e nella fatica, l’obiettivo finale di Dio è stato quello di poter donare la Benedizione. Ha lavorato per tutta la storia umana per quell’unico scopo. In quest’ottica, possiamo davvero capire che Gesù è andato sulla croce per il bene della Benedizione. Egli rinunciò al suo corpo in modo che un giorno potesse tornare e completare l’opera incompiuta di salvezza, istituendo la Benedizione. Allo stesso modo, gli Israeliti soffrirono la schiavitù in Egitto e successivamente l’esilio in Babilonia, solo perché un giorno i loro discendenti potessero accogliere il Messia e ricevere la Benedizione. Numerosi fedeli cristiani furono martirizzati a Roma per la speranza della futura resurrezione che viene con la Benedizione. Anche Padre Moon ha sofferto prigionia e tortura, affinché un giorno potesse portare la Benedizione all’umanità. In questo senso, la Benedizione è più preziosa della vita stessa. È più preziosa di qualsiasi religione o filosofia. Il suo valore è superiore a quello degli Stati Uniti d’America con tutte le sue decantate libertà. Infatti, il suo valore supera l’intero universo!

Ricevuta attraverso la Fede

Nei primi tempi della Chiesa dell’Unificazione, i membri potevano ricevere la Benedizione solo dopo anni di sacrificio. La Benedizione era considerata una ricompensa per gli anni di impegno. Le pesanti qualifiche per riceverla includevano un digiuno di sette giorni e la testimonianza a tre figli spirituali, mantenendo il celibato per tutto il tempo, anche diversi anni.

Nonostante ciò, dal 1992 la Benedizione è stata aperta a tutte le persone come dono gratuito. Le precedenti onerose condizioni non si applicano più: nessun periodo di celibato come preparazione, nessun digiuno, nessuna raccolta di fondi e nessuna testimonianza. Certamente vale comunque la pena dedicare tempo a prepararsi a ricevere la Benedizione coltivando le qualità interiori della fede e dell’amore e rafforzando il potere della coscienza sui desideri della carne. Il digiuno, il celibato, la preghiera, l’evangelizzazione e la decima sono riconosciuti in tutte le tradizioni religiose come una buona preparazione per la vita familiare. Tuttavia, oggi tale preparazione non è più un requisito formale per la Benedizione, che è offerta a tutti come dono gratuito, da ricevere tramite la fede.

I membri più anziani che sono rimasti spiazzati da questa nuova dispensazione hanno capito che la loro Benedizione non era stata guadagnata. Nessuno dei loro sforzi per prepararsi avrebbe potuto essere lontanamente paragonato al valore della Benedizione. Infatti, la Benedizione è di ugual valore per tutti. Come ci insegna la Parabola dei Lavoratori della Vigna, essi hanno riconosciuto che erano come i lavoratori assunti al mattino per un denaro, che brontolavano poiché i nuovi lavoratori assunti alla fine della giornata avevano ricevuto lo stesso salario (Mt 20:11-16). Infatti, il dono della Benedizione viene interamente per generosità di Dio.

Una simile situazione sorse all’inizio della chiesa cristiana, quando i Gentili cominciarono a unirsi in gran numero. I primi cristiani erano ebrei che per anni avevano mantenuto gli obblighi della Legge Mosaica in attesa della venuta del Messia. Alcuni si lamentarono in cuor loro, vedendo che i Gentili, che non avevano dovuto rispettare la legge, ricevevano la stessa salvezza senza che avessero onorato gli obblighi della Legge. Tuttavia, come Gesù insegnò nella parabola, non dovevano mettere in discussione la saggezza di Dio. Infatti, furono i Gentili, gli ultimi arrivati, che costruirono la chiesa, mentre i cristiani ebrei erano svaniti nell’oscurità. Chissà quali grandi opere Dio intende compiere attraverso le coppie che per ultime hanno ricevuto la Benedizione grazie alla recente generosità del Cielo!

Esaminiamo dal punto di vista del Principio Divino il motivo per cui oggi la Benedizione può essere offerta gratuitamente in dono a tutte le persone del mondo. Secondo il Principio Divino, una persona può ricevere la Benedizione solo sulla fondazione di aver stabilito le condizioni per indennizzare la Caduta umana, che si è verificata in cima allo stadio di crescita.22 I passati requisiti per la Benedizione, tra cui i sette giorni di digiuno, i tre figli spirituali e i sette anni di “formula course”, erano richiesti per stabilire queste condizioni.

Affinché la Benedizione venga offerta come dono gratuito, coloro che la ricevono devono già essere in cima allo stadio di crescita. Com’è possibile per coloro che non hanno stabilito le speciali condizioni della vita dei membri della Chiesa dell’Unificazione? Nel 1992, la vittoria mondiale dei Veri Genitori aveva portato l’intero mondo in cima allo stadio di crescita.

Padre Moon aveva restaurato la situazione quando iniziò il suo ministero nel 1945 e cercò di farsi accettare dal Cristianesimo mondiale. A quel tempo, il Cristianesimo mondiale si trovava in cima allo stadio di crescita, sulla base del sacrificio del sangue di Gesù, dei santi e dei martiri. La sua fondazione è Gesù Cristo, che secondo il Principio Divino offre la resurrezione allo stadio di crescita.23 Inoltre, il mondo democratico aveva appena ottenuto la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, che “completò la condizione d’indennizzo allo stadio di crescita per restaurare le tre grandi benedizioni di Dio a livello mondiale” e “la fondazione allo stadio di crescita per la restaurazione della sovranità di Dio”.24 Quindi, nel 1945, il mondo cristiano si trovava in cima allo stadio di crescita ed era pronto a ricevere la Benedizione. Se a quel tempo le chiese cristiane coreane avessero accolto Padre Moon, egli avrebbe iniziato in breve tempo a svolgere cerimonie mondiali di Benedizione simili a quelle di oggi.

Al contrario, quando le chiese stabilite respinsero Padre Moon, il mondo perse la sua fondazione per ricevere la grazia della Benedizione. Padre Moon si assunse poi la responsabilità di costruirla nuovamente, passando attraverso un difficile “corso nel deserto” dal 1945 al 1985. Passo dopo passo pose le condizioni di sacrificio per restaurare l’intero percorso della storia provvidenziale. Mentre Padre Moon subiva incarcerazioni, persecuzioni e tribolazioni, tutti i membri della Chiesa dell’Unificazione, come corpo dei Veri Genitori, hanno camminato quel corso assieme a lui. Dovevano restaurare le fondazioni perse a livello familiare, tribale, nazionale e mondiale. Le Benedizioni si sono tenute a determinati intervalli unitamente al raggiungimento di particolari fondazioni. Durante questo periodo, quindi, la necessità della provvidenza richiedeva l’imposizione di severe qualifiche per ricevere la Benedizione. Queste difficili condizioni non riflettevano solo il corso individuale del singolo membro, ma anche la sua partecipazione allo spinoso corso del deserto dei Veri Genitori.

Nel 1992, tutto quello che era stato perso nel 1945 era stato restaurato. Le attività che accompagnarono le Olimpiadi di Seul del 1988, la caduta del comunismo sovietico e l’incontro di Padre Moon con il leader del Nord Corea Kim Il Sung furono tra le condizioni che posero questa base. Il 24 agosto 1992, Padre Moon proclamò l’avvento dei Veri Genitori dell’umanità di fronte ad un mondo che condizionalmente si trovava di nuovo in cima allo stadio di crescita.

La Benedizione delle 30,000 coppie ebbe luogo il giorno successivo. Tra i partecipanti c’erano nonni anziani invitati dai loro nipoti e giovani che avevano sentito solo alcune lezioni del Principio Divino. Parteciparono, spinti dallo Spirito o per il loro rispetto verso il membro che li aveva invitati. Nonostante ciò, prendendo parte alla cerimonia e ai suoi riti, poterono ricevere la Benedizione, essere purificati dal peccato originale e cominciare a crescere verso l’ideale della vera famiglia – e tutto ciò fu un dono gratuito.

Prepararsi per la Benedizione

Tutti ricevono la stessa Benedizione – aldilà che i partner della coppia siano dei devoti unificazionisti, dei fedeli cristiani o persone senza una particolare convinzione religiosa che partecipano alla cerimonia su invito di un amico. Sebbene non ci siano requisiti specifici, i partecipanti dovrebbe prendere seriamente la Benedizione e prepararvisi. Molti degli unificazionisti americani che affrontarono la preparazione del vecchio “formula course” erano stati hippie e consumatori di droga negli anni ‘60, e avevano grande necessità di tale preparazione. Anche altre chiese preparano i propri giovani ai prerequisiti morali per il matrimonio. Un cristiano o un musulmano ben preparato può essere pronto a ricevere subito la Benedizione.

Così, per Padre Moon, lo scopo principale della religione è di fornire un percorso di disciplina per preparare gli individui al successo in un matrimonio benedetto, per mezzo del quale possono formare una vera famiglia in grado di ricevere il completo amore originale di Dio:

Che cosa intende fare Dio attraverso la religione? Intende disciplinare il corpo. Probabilmente voi pensate che, credendo nella religione, sarete salvati, che credendo nel Cristianesimo andrete in paradiso o che avendo fede nel Buddismo andrete in paradiso. Ma sono coloro che sono uniti all’amore di Dio che entreranno in cielo. Per entrare in paradiso, la famiglia di Adamo doveva essere una famiglia il cui centro era l’amore di Dio, una famiglia che aveva un rapporto di sangue con Dio…

Se chiediamo che cosa dovrebbe fare una religione, la risposta è che dovrebbe motivare il nostro corpo a fare tutto ciò che odia fare. Che cosa odia più il corpo? Digiunare! Servire! Sacrificarsi!25

Queste parole furono dette da Padre Moon nel 1995, un anno dopo che egli ebbe sciolto la Chiesa di Unificazione come religione per la salvezza individuale e che ebbe fondato la Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazione come organizzazione per le famiglie benedette. Ciò che non viene spesso fatto notare è che questo insegnamento, visto assieme al contesto della fine della Chiesa dell’Unificazione come “religione”, significa che tutte le religioni sono uguali per quanto riguarda la preparazione alla Benedizione. Il formula course degli unificationisti non ha più alcun significato particolare; una persona potrebbe anche ricevere la preparazione necessaria come monaco buddista o in gruppo giovanile cristiano. Padre Moon enfatizza che la religione è ancora necessaria al percorso per formare una vera famiglia. Ma ora, poiché la grazia di Dio sgorga sempre più abbondantemente verso tutti i Suoi figli, qualsiasi religione con un chiaro insegnamento morale può fornire la preparazione necessaria.

Abbiamo affermato che tutti coloro che ricevono la Benedizione, indipendentemente dalla loro preparazione o dalla mancanza di questa, sono considerati nella posizione in cima dello stadio di crescita. Tuttavia, la cima dello stadio di crescita è ben lontana dalla perfezione. Dopo la Benedizione, le coppie hanno bisogno di un corso di disciplina spirituale per crescere attraverso lo stadio di completezza e perfezionare la propria famiglia come vera famiglia. Tutto ciò richiede almeno sette anni. Il Giuramento della Famiglia è il piano d’azione affinché le coppie benedette raggiungano la piena promessa della Benedizione. Gli sforzi che compiamo per crescere alla perfezione sono un investimento nel nostro stesso futuro. La crescita spirituale è reale e palpabile. Passo dopo passo siamo trasformati nell’immagine divina. I membri della famiglia che vivono nella dimensione della Benedizione di Dio stanno realizzando il loro potenziale innato di diventare veri figli e figlie di Dio.

Una volta che capiamo che la Benedizione è un dono gratuito, non dovremmo forse invitare con un cuore gioioso i nostri parenti e amici a prenderne parte? I membri più anziani devono mettere da parte i ricordi del loro percorso spinoso e collegarsi alla gioia che viene con la Benedizione. Nell’incontrare un membro benedetto giovane ed entusiasta, dovremmo ascoltare la sua testimonianza e connetterci con il suo spirito. Tutti dovrebbero essere pieni di gioia nel condividere questo dono meraviglioso.

Condividendo la Benedizione con le persone delle nostre comunità, sconfiggeremo gli stratagemmi di Satana del materialismo, dell’auto-indulgenza e della decadenza con cui sta cercando di distruggerci. La Benedizione ci libera dalle catene di Satana, che hanno frustrato tutti gli sforzi della nostra mente originale per raggiungere la bontà. Avendo ricevuto la Benedizione, Dio ci rende in condizione di diventare i Suoi veri figli e realizzare ogni felicità: una vita interiore in unità con Dio, una famiglia d’amore e abbondante prosperità.

Inoltre, quando i popoli del mondo si uniscono in vere famiglie, partecipano anche alla costituzione della grande famiglia universale. Questa sarà l’alba del Regno di Dio sulla terra. Il Regno di Dio sarà una cultura eterna e unificata che si muove in sintonia con il cuore di Dio. Chiamiamo questa la cultura del cuore. Affronteremo ora questo argomento, nello studio del settimo punto del Giuramento della Famiglia.

Note

  1. Sun Myung Moon, “Let Us Know Ourselves”, God’s Will and the World (New York: HSA-UWC, 1985), p. 504.
  2. Sun Myung Moon, “The Standard-Bearer of Tradition”, God’s Will and the World, p. 234.
  3. Ivi., P. 236.
  4. Il Principio Divino, p. 254.
  5. Il Principio Divino, p. 176.
  6. Il Principio Divino, p. 220.
  7. 김용옥, “혜강 최한기 와 유교”, (서울: 통나무, 2004), p. 79-129
  8. Il Principio Divino, p. 68.
  9. Mohammad M. Pickthall, The Meaning of the Glorious Qur’an, citato in World Scriptures, p. 96.
  10. Il Principio Divino, p. 38.
  11. Sun Myung Moon, “Total Indemnity”, God’s Will and the World, pag. 591-92.
  12. God’s Will and the World, da Total Indemnity, discorso del 3 aprile 1983, Corea.
  13. Franchezzo, Un Viaggiatore nel Mondo dello Spirito (West Grove, PA: AIM Publishing Co., 1993), pag. 140-41.
  14. Great Commentary 1.12.1. Richard Wilhelm, The I Ching, or the Book of Changes, trad. C.F. Baynes (Princeton: Princeton University Press, 1977).
  15. Il Principio Divino, p. 34.
  16. Arthur J. Arberry, trad., The Koran Interpreted (New York: Macmillan, 1955); Abinash Chandra Bose, ed., Hymns from the Vedas (Bombay: Asia Publishing House, 1966). Citato in World Scripture, 697-98
  17. Sun Myung Moon, “View of the Principle of the Providential History of Salvation”, True Family and World Peace, p. 49.
  18. Corano 4.3
  19. Sun Myung Moon, Blessing and Ideal Family (New York: HSA-UWC, 1993), p. 316.
  20. On the formation of God’s lineage, vedi Sun Myung Moon, “View of the Principle of the Providential History of Salvation”, True Family and World Peace, pag. 50-56.
  21. Il Principio Divino, p. 38.
  22. Il Principio Divino, p. 167.
  23. Il Principio Divino, pag. 135.
  24. Il Principio Divino, p. 340.
  25. Sun Myung Moon, “True Family and I”, True Family and World Peace, p. 78.
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