Introduzione
L’America di oggi non fornisce un ambiente sano in cui le famiglie possano prosperare. Sin dagli anni Sessanta del Novecento, la cultura americana ha voltato le spalle ai valori della famiglia, ponendo al loro posto l’individualismo e uno stile di vita egoistico. Questo non è un fenomeno soltanto americano. Persone di tutto il mondo guardano l’America e ne imitano con entusiasmo la cultura, i nobili valori di libertà e democrazia. Tuttavia, accolgono allo stesso tempo nella propria cultura i valori disfunzionali della stessa America.
Il valore americano per eccellenza è la libertà. Tuttavia, l’America non è certamente “libera” da elementi intangibili, come paura e disperazione. Non è libera dal crimine. Non è nemmeno libera da messaggi, parole e immagini degradanti, che vengono gettati sulle nostre coscienze dal mondo dello spettacolo. La libertà non può esistere se non si basa sulla fiducia, e tuttavia la fiducia è qualcosa di raro in questi giorni. Possiamo fidarci dei nostri vicini? E dei negozianti della zona? E del parroco? I taciti valori condivisi che tengono insieme la società sono oggi messi in discussione in America.
Valide ricerche scientifiche confermano che la causa dei mali che minacciano la società – criminalità, uso di droghe, povertà, suicidio, ecc. – affonda le proprie radici nel crollo della famiglia. Famiglie sane danno vita a buoni cittadini, che contribuiscono a società e nazioni prospere. Famiglie malsane sono la causa di persone profondamente problematiche, che portano a società disturbate. Il crollo della famiglia a partire dagli anni Sessanta è illustrato dalle statistiche, che mostrano i cambiamenti epocali avvenuti nel matrimonio e nella famiglia:
- Gli americani sono meno propensi al matrimonio. Dal 1970 al 2000, la media annua di matrimoni da parte di donne nubili è diminuita di più di un terzo.1
- La convivenza è diventata l’alternativa (ampiamente accettata) al matrimonio. Dal 1960 al 2000, il numero di coppie non sposate è aumentato di più di dieci volte, passando da 440’000 a 4,7 milioni.2
- Oggi, oltre il 60% delle coppie convivono prima del matrimonio. Tuttavia, nonostante la diffusa opinione che la convivenza prima del matrimonio sia un utile strumento per capire la compatibilità di una coppia ed evitare un matrimonio infelice e un successivo divorzio, i dati indicano che le coppie che hanno convissuto hanno una percentuale maggiore di divorzio, da 33% a 48% in più.3
- C’è una probabilità del 50% che un matrimonio cominciato oggi finisca in divorzio. Nonostante la maggioranza delle persone divorziate si risposi, la percentuale degli adulti attualmente divorziati si è quadruplicata dal 1960 ad oggi. Il tasso di divorzio raggiunse il suo picco nel 1980; da allora esso si è stabilizzato ad un valore di plateau, doppio rispetto al tasso del 1960.4 Contrariamente al credo comune, un adulto infelice del suo matrimonio non diventa più felice dopo il divorzio.5
- Ogni anno, circa un milione di minori di 18 anni sperimenta la separazione dei propri genitori. Tale tasso si è più che raddoppiato dal 1960.6 I due terzi dei divorzi tra genitori non sono gravemente conflittuali e non includono abusi di natura fisica. Ciò nonostante, notevoli prove mostrano che questi divorzi siano dannosi per i figli, che beneficiano dell’amore e del supporto di entrambi i genitori.7
- 19,8 milioni di bambini vivono in famiglie monoparentali. Nel 1960, solo il 9% dei bambini si trovava in tale situazione. Nel 2000, la percentuale ha raggiunto il 27%. Questa tendenza ha delle conseguenze negative, poiché i figli cresciuti da genitori singoli hanno maggiori probabilità di inclinazioni negative rispetto ai bambini cresciuti in famiglia con entrambi i genitori.8 - In America, un terzo dei figli nasce da madri non sposate. Questo valore è aumentato di 6 volte dal 1960.9 L’85% dei padri adolescenti abbandona la ragazza che mette incinta.
- La percentuale di coppie che convivono e che hanno figli è aumentata dell’850%. Circa il 40% dei bambini di oggi trascorre alcuni anni della propria crescita in questo tipo di famiglia. Tuttavia, neanche la metà delle madri conviventi sposa in seguito il padre dei propri figli.10
- I figli che non vengono cresciuti all’interno di una famiglia con entrambi i genitori sono maggiormente a rischio. I ragazzi hanno una probabilità doppia di andare in prigione. Le ragazze hanno probabilità doppia di dare nascita a figli al di fuori del matrimonio. Questi bambini hanno probabilità da due a tre volte superiore di incorrere in problemi emozionali o comportamentali, due volte superiore di lasciare la scuola e inoltre di arrivare al divorzio in caso di matrimonio.11
- La probabilità che una bambina venga abusata dal padre acquisito sono almeno 7 volte superiori rispetto al rischio di abuso da parte del padre biologico.12
- Le malattie a trasmissione sessuale sono aumentate del 200%.
- Dal 1960 ad oggi, la criminalità giovanile è aumentata del 600%. Più di un terzo degli omicidi è commesso da giovani al di sotto dei 21 anni.
- Ogni 80 secondi, un giovane tenta il suicidio; il suicidio è la terza causa di morte tra gli adolescenti. Il fallimento della famiglia è la causa primaria del suicidio dei giovani maschi.
Nell’ultimo decennio, si è assistito al tentativo di cambiare la situazione. Nel 1995, un resoconto del Council on Families in America concluse che la risposta ai numerosi problemi dell’America stava nel ritorno a valori culturali che sostengano il matrimonio e la famiglia. Esso proponeva di cambiare l’attitudine della politica pubblica dall’accettazione e gestione del divorzio alla “ricreazione della cultura del matrimonio”.13 Cominciò ad emergere un nuovo consenso tra le autorità pubbliche, che portò ad una nuova legislazione a favore della famiglia e alla promozione di programmi educativi per favorire la consulenza al matrimonio e l’educazione all’astinenza sessuale.
Tuttavia, rispetto alla serietà del problema, il nuovo impegno risulta ancora esiguo. L’attitudine generale riguardo ai valori del matrimonio e della famiglia rimane ambivalente. La convivenza, la famiglia monoparentale e il divorzio sono fenomeni largamente accettati, per quanto i dati mostrino le loro conseguenze negative, specialmente sui bambini.
Le chiese, in particolare, dalle quali ci si aspetterebbe una guida riguardo a questi temi, sono divise su come rivitalizzare la decadente famiglia americana. Ma l’insegnamento della Bibbia è chiaro: “il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile»” (Gen 2:18). Dio non vuole che le persone vivano isolate, separate, senza un compagno. Così come Dio fece per Adamo, Dio crea un compagno per ciascuno di noi e ordina che noi onoriamo il matrimonio: “Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia” (Eb 13:4) e “quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi” (Mt 19:6).
Tuttavia, molte chiese sono confuse tanto quanto la società riguardo a ciò che costituisca una famiglia e si chiedono se sia necessario allargare la definizione di famiglia per includere le unioni non convenzionali. Nemmeno le chiese sono state risparmiate dalla piaga del crollo della famiglia. In passato, il divorzio significava l’automatica squalifica dalla chiesa nella maggior parte delle chiese protestanti; oggi, questo standard è per lo più ignorato. Mentre Papa Giovanni Paolo II definiva la famiglia “scuola di pace”, la Chiesa Cattolica era afflitta da rivelazioni sull’abuso di giovani indifesi da parte di preti.
La Famiglia è la Scuola dell’Amore
Solamente rafforzando le nostre famiglie possiamo sperare in una società prospera, sicura e sana. Ma come possiamo rafforzare la famiglia? La domanda cruciale, che ci si pone raramente, è questa: la famiglia esiste solo per sé stessa oppure per uno scopo più elevato? Quando le persone concepiscono la famiglia come fine in sé, gli sforzi per rafforzarla saranno inevitabilmente insufficienti. Il segreto per rivitalizzare la famiglia è scoprire la sua relazione con la società, la nazione, il mondo e Dio. La famiglia è il microcosmo dell’amore universale, che si manifesta a partire dall’intimità di due persone fino ad abbracciare l’intero cosmo.
Dobbiamo comprendere le dinamiche di una famiglia ben funzionante, la “scuola d’amore”, come definita da Martin Lutero. La quasi interezza della vita umana è vissuta nel contesto familiare. Dalla nascita fino alla nostra adolescenza viviamo nella casa dei nostri genitori. Alcuni anni dopo ci sposiamo e cominciamo una famiglia per conto nostro. All’interno della famiglia viviamo la nostra prima esperienza d’amore grazie ai nostri genitori. Questo amore modella il nostro carattere. La famiglia è una costante, al di là del livello educativo, del benessere o dello standard sociale, perfino al di là del nostro stato di salute e della nostra felicità. Nell’affrontare gli alti e bassi della vita, la famiglia nella quale nasciamo e quella che creiamo in seguito dovrebbero formare una rete permanente di relazioni nella quale ci sentiamo curati e spinti nella nostra crescita.
La famiglia è la scuola dell’amore. È la scuola primaria della morale e dello sviluppo sociale, è la fonte dei nostri valori più profondi. James Q. Wilson, studioso di etica, osservò che “la famiglia è un luogo continuo di impegni reciproci, che costituisce un’infinita scuola di apprendimento. [...] Noi impariamo a relazionarci con le persone di questo mondo perché impariamo a relazionarci coi membri della nostra famiglia”.14
Tuttavia, in realtà, la maggior parte delle famiglie è lontana dall’essere ideale. Come disse scherzosamente un giornalista: “tutti parlano dei valori tradizionali della famiglia. Ma nessuno sa in realtà di cosa stia parlando”.15 Molte persone ricordano la propria famiglia sia come fonte di dolore e sofferenza sia come luogo di gioia e d’amore. Perché? La qualità dell’amore all’interno della famiglia non è veramente quella che dovrebbe essere. Può esistere una famiglia ideale? Come dovrebbe essere? Abbiamo l’esempio dei nostri genitori, ma sono stati essi un modello adeguato? La traumatizzata famiglia americana è spesso scuola di nevrosi, disfunzionalità, odio ed amarezza, che dà vita a criminali piuttosto che a buoni cittadini. Per diventare una scuola d’amore, la famiglia americana avrebbe bisogno di un’infusione di vita, di forza e di bontà, che possono giungere solamente mediante valori che hanno superato la prova del tempo e che si sono dimostrati valori universalmente buoni e veri. Dobbiamo trovare i valori della vera famiglia.
La Vera Famiglia
Dove si trova il progetto della famiglia ideale? Da un punto di vista biblico, Dio creò la famiglia come primordiale istituzione umana (Gen 2:22-24), all’interno della quale gli esseri umani possono realizzare la Sua benedizione: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela” (Gen 1:28). Questo significa che i figli di Dio avrebbero dovuto raggiungere la perfezione come individui e avrebbero formato delle vere famiglie, che avrebbero esteso l’amore di Dio in questo ordine: la società, la nazione il mondo e il cosmo. Tuttavia, quando Adamo ed Eva caddero, lontani da Dio, le loro relazioni familiari furono avvelenate dal peccato, come si può vedere dalle scuse autogiustificatorie che Adamo portò davanti a Dio: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero” (Gen 3:12). Questa coppia disfunzionale diede vita a dei figli, Caino e Abele, protagonisti del primo omicidio. Le famiglie dell’umanità, fin da allora, sono sempre state disfunzionali.
Gli insegnamenti religiosi offrono una qualche guida per ricostituire una famiglia ben funzionante. Sfortunatamente, però, i più elevati esempi di santità nella maggior parte delle religioni – preti e suore, il Papa, il Dalai Lama, i santoni Hindu – vivono una vita di celibato. Gesù Cristo non si sposò. Buddha abbandonò la moglie Yasodharā e il giovane figlio Rāhula per andare alla ricerca dell’illuminazione. Confucio divorziò dalla moglie, evento che si ripeté nella vita di suo figlio e quella di suo nipote. Si narra che Socrate abbia sopportato il matrimonio con una donna difficile. Non c’è da meravigliarsi che gli insegnamenti etici della maggioranza delle grandi tradizioni siano principalmente orientati al comportamento individuale. Essi non colgono appieno il cuore della vita della famiglia.
I teologi contemporanei imputano la causa delle sofferenze umane all’individuo stesso o alle strutture sociali ingiuste. Di conseguenza, fanno appello alle chiese, affinché si impegnino a diffondere il Vangelo per salvare le anime oppure affinché mobilitino le risorse alla riforma sociale. Nel frattempo, si dimenticano di occuparsi del matrimonio e della famiglia, come cammino di avvicinamento a Dio.
Altre religioni non sono così sprovvedute. Persino oggi, nel confronto con le forze anti-democratiche del mondo Islamico, l’America presta scarsa attenzione all’aspra critica islamica verso i suoi costumi iper-sessualizzati, oltremodo materialistici e distruttivi della famiglia tradizionale. Questa critica è condivisa da molte altre culture tradizionali. Ad esempio, nel Bhagavad-Gita si legge:
“Quando una famiglia declina, le antiche tradizioni vengono distrutte. Con esse si perdono le fondamenta spirituali per la vita e la famiglia perde il suo senso di unità. Quando viene a mancare il senso di unità, le donne della famiglia diventano corrotte; e con la corruzione delle sue donne, la società precipita nel disordine. Il disordine sociale è un inferno per la famiglia e anche per coloro che l’hanno distrutta.”16
È quindi giunto il tempo di riesaminare la Bibbia e gli altri insegnamenti religiosi dal punto di vista della famiglia. Qual è l’idea di Dio della famiglia? Come possiamo sperimentare il vero amore nella nostra vita? Qual è il significato e lo scopo dell’amore sessuale? Oggi, Dio ci sta dando una nuova visione riguardo a questi temi.
Lo scopo di questo libro è di esplorare il disegno di Dio per la famiglia secondo gli insegnamenti del Rev. Moon e della signora Moon. Per 50 anni, Padre e Madre Moon si sono dedicati ad una missione messianica per stabilire dei veri matrimoni e delle vere famiglie. Hanno costruito la fondazione per il loro matrimonio attraverso un cammino solitario e tortuoso ed hanno dedicato i loro sforzi per elevare con la benedizione del vero amore di Dio tutti i matrimoni e tutte le famiglie.
Una famiglia in cui il vero amore di Dio pervade l’amore coniugale tra marito e moglie e l’amore dei genitori verso i figli è una vera famiglia. Padre e Madre Moon, come genitori esemplari della prima vera famiglia, sono chiamati con il titolo di Veri Genitori. Seguendo il mandato di Dio, hanno donato la Benedizione in santo matrimonio per creare famiglie di vera bontà e vera libertà, degne della piena approvazione di Dio. Ogni famiglia può diventare una vera famiglia.
Padre Moon ha riassunto i suoi insegnamenti sulla famiglia nel Giuramento della Famiglia. Nei suoi otto brevi punti, esprime un concetto della famiglia che va così oltre agli insegnamenti delle religioni convenzionali. Questo libro si propone di dare una spiegazione del Giuramento della Famiglia per promuovere una maggiore comprensione del suo profondo messaggio. Nonostante i ripetuti sforzi nell’interpretarne il messaggio, gli autori riconoscono la loro comprensione come ancora incompleta. Fino a quando una persona non è in grado di vivere pienamente secondo un dato insegnamento, come può possedere la saggezza sufficiente ad esprimerlo a parole?
Il Giuramento della Famiglia descrive la famiglia nella quale Dio dimora come suo membro. Il suo insegnamento mostra alle famiglie il modo in cui esse possono prendere parte al lavoro di Dio di stabilire il Suo regno, pur considerando il percorso di superamento delle proprie inadeguatezze e di trasformazione in famiglie di vero amore. Quando una famiglia dona sé stessa a Dio, Dio dona il Suo amore alla famiglia, allevia le sue difficoltà, la purifica ed eleva le relazioni al suo interno. Come disse Gesù:
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero – Mt 11:28-30
Note
- The National Marriage Project, The State of Our Unions 2002, David Popenoe and Barbara Dafoe Whitehead, eds. (Piscataway, NJ: Rutgers University, 2002).
- Ivi.
- Scott M. Stanley and Howard J. Markman, “Facts about Marital Stress and Divorce”, PREP, 1998. Steven Nock, Marriage in Men’s Lives (New York: Oxford, 1998); Andrew J. Cherlin, Marriage, Divorce, Remarriage, rev. ed. (Cambridge, MA: Harvard University Press, 1992).
- The State of Our Unions 2002.
- Linda J. Waite, John Browning, William J. Doherty, Maggie Gallagher, Ye Lou and Scott M. Stanley, “Does Divorce Make People Happy? Findings from a Study of Unhappy Marriages”, Institute for American Values, 2002.
- The State of Our Unions 2002.
- Paul Amato et Alan Booth, A Generation at Risk: Growing Up in an Era of Family Upheaval (Cambridge, MA: Harvard University Press, 1997), p. 220.
- The State of Our Unions 2002.
- Ivi.
- Ivi.
- John Paul Consortium on Marriage and Family, “Marriage and Family Fact Sheet”, 1999.
- David Popenoe, Life Without Father: Compelling New Evidence that Fatherhood and Marriage are Indispensable for the Good of Children and Society (New York: Free Press, 1996).
- “Marriage in America, A Report to the Nation”, Council on Families in America, The Institute of American Values, March 1995, page 5.
- James Q. Wilson, The Moral Sense (New York: Free Press, 1993), p. 163.
- Poughkeepsie Journal, 9 Maggio 1996.
- Bhagavad-Gita 1:40-42. Eknath Easwaran, ed., The Bhagavad Gita (Petaluma, CA: Nilgiri Press, 1985).
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