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Promuovere una Cultura della Pace attraverso il Servizio

Prefazione

Gli ostacoli fondamentali alla pace sono interiori e spirituali. Tra questi ostacoli ci sono il pregiudizio, l’odio, l’egoismo e l’indifferenza, che spesso risalgono indietro nei secoli. Gli ostacoli più visibili sono la guerra, lo sfruttamento, la disuguaglianza economica ect. Tutte queste cose, comunque, sono il risultato degli atteggiamenti e delle convinzioni che abbiamo gli uni nei confronti degli altri.

Il modo per liberarci dall’egoismo e dall’odio si trova nelle qualità esattamente opposte: il servizio e l’amore. Quando ci impegniamo a servire gli altri, persino persone storicamente nemiche possono cooperare in una causa comune.

Questa presentazione illustra il processo per creare una cultura della pace diventando persone mature, sviluppando rapporti d’amore e d’armonia e dando un contributo alla società. Il veicolo primario per questo sviluppo è il servizio.

Il Dott. Sun Myung Moon e sua moglie, la signora, Hak Ja Han Moon, hanno dato inizio alla International Educational Foundation spinti dalla loro profonda dedizione alla pace mondiale, come è dimostrato dalle numerose organizzazioni da loro fondate a questo scopo. Tra queste ricordiamo la Women’s Federation for World Peace, la Youth Federation for World Peace, la Family Federation for World Peace, la Professor World Peace Academy e la Interreligious and International Federation for World Peace.

Attraverso le sue pubblicazioni e i suoi seminari, la International Educational Foundation promuove l’ideale del servizio. Cooperando con altre organizzazioni come Service for Peace, sostiene lo sviluppo di progetti di servizio che riuniscono insieme persone di razze, religioni e culture diverse per la causa della pace.

Grazie a queste presentazioni e a questi progetti, persone di tutto il mondo hanno capito profondamente le loro potenzialità per creare una cultura della pace.

Dott. Joon Ho Seuk

Direttore del gruppo degli autori

Presidente della IEF International

Introduzione

Verso una Cultura della Pace

Gli anni conclusivi del secondo millennio hanno testimoniato un fiorire di speranze per un futuro caratterizzato dalla cooperazione anziché dal confronto. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato l’anno 2000 come Anno Internazionale della Cultura della Pace e ha redatto un documento intitolato “Impegno del Manifesto 2000” che evidenziava sei aree di interesse:

  • Rispettare la vita e la dignità di ogni essere umano senza discriminazioni e pregiudizi.
  • Praticare attivamente la non-violenza, rifiutando la violenza in tutte le sue forme: fisica, sessuale, psicologica, economica e sociale, in particolare verso i più indifesi e i più deboli come i bambini e gli adolescenti.
  • Condividere le risorse di tempo e materiale con spirito di generosità per mettere fine all’esclusione, all’ingiustizia e alle oppressioni politiche ed economiche.
  • Difendere la libertà di espressione e la diversità culturale dando sempre preferenza al dialogo e all’ascolto senza cadere nel fanatismo, nella diffamazione e nel rifiuto degli altri.
  • Promuovere un comportamento del consumatore che sia responsabile e pratiche di sviluppo che rispettino tutte le forme di vita e preservino l’equilibrio della natura sul pianeta.
  • Contribuire allo sviluppo della comunità con la piena partecipazione delle donne e il rispetto per i principi democratici, al fine di creare insieme nuove forme di solidarietà.

Estendendo i limiti temporali di questa iniziativa, l’Assemblea Generale ha dichiarato il periodo dal 2001 al 2010 il Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Non-Violenza per i Bambini del Mondo. Il Premio Nobel per la Pace nel 2001 è stato assegnato al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Queste iniziative delle Nazioni Unite riflettono il desiderio di pace e di armonia tra i popoli del mondo. Tuttavia, nonostante la proclamazione dell’impegno del Manifesto 2000, 68 nazioni del mondo sono rimaste coinvolte in conflitti armati1. L’anno dopo è iniziata una nuova guerra in Afghanistan dopo gli attacchi terroristici dell’undici settembre 2001 negli Stati Uniti. La proliferazione di conflitti locali, regionali, etnici e religiosi in tutto il mondo dimostra l’urgente bisogno di una transizione globale da una cultura del conflitto ad una cultura della pace.

Una cultura della pace è diversa da una politica della pace. Il termine cultura della pace si concentra sui fattori interiori che contribuiscono alla realizzazione della pace. La cultura suggerisce la mentalità, l’identità e il modo di vivere della gente. Ė tutto l’insieme di presupposti, valori e credi di un gruppo di persone col quale esse organizzano la loro vita comune. La cultura è legata in modo profondo alla religione, all’etnia, alle arti e alle tradizioni. Così, focalizzarci su una cultura della pace ci sfida a guardare più profondamente la nostra condizione umana.

Ė utile avere un principio che ci può dare energia e può unire i nostri forzi per la pace. Il principio che organizza una cultura della pace è quello di vivere per il bene degli altri. Una cultura della pace non può essere imposta dal di fuori; è coltivata nei cuori delle persone che amano la pace e si diffonde all’esterno come i cerchi concentrici prodotti da un sasso gettato in un lago. Partendo dalla vita quotidiana di individui con un buon carattere, la cultura della pace si estende in modo naturale a famiglie armoniose e a comunità e nazioni guidate da valori e principi universali.

L’impegno del Manifesto 2000 echeggia questo modello di espansione da un punto centrale nel dichiarare che la pace “inizia dentro se stessi e nella famiglia, si espande alla comunità fino a raggiungere il livello regionale, nazionale e internazionale.”

Una cultura della pace si sviluppa nel corso del tempo. Per esempio le parole d’azione espresse nella dichiarazione di intenti del Manifesto 2000 si riferiscono al passato (difendere, preservare), al presente (rispettare, praticare, condividere, dialogare, ascoltare, contribuire, partecipare) e al futuro (sviluppare, creare). Così una cultura della pace trova le sue radici nei valori universali, si sviluppa attraverso l’interazione e la collaborazione e mira ad obiettivi condivisi.

La pace a volte è definita da quello che non è. Spesso la pace è considerata l’opposto della guerra, la fine del conflitto e l’assenza di scontro. Ma in modo più profondo, la pace è un principio attivo di equilibrio, armonia e cooperazione a tutti i livelli, dall’individuo, alla famiglia, alla comunità, alla nazione e al mondo. Inoltre, una cultura della pace comprende il rapporto tra l’umanità e l’ambiente.

È interessante notare come queste dimensioni sono trasmesse in diverse lingue. Il termine sanscrita “Nirvana”, a volte tradotto come pace, significa l’assenza dei desideri, delle ansietà e dei pensieri vaganti. I caratteri cinesi per indicare il termine pace, come ad esempio p’ing, hanno elementi appaiati, che rappresentano l’equilibrio tra aspetti complementari. Il termine ebraico shalom suggerisce un principio più attivo, che comprende la salute, la completezza e l’integrità.

Così, oltre a promuovere lo sviluppo materiale, una cultura della pace porta gruppi separati a stabilire rapporti fra loro e aiuta persone diverse a scoprire ciò che hanno in comune come esseri umani.

Seminare Semi di Pace nel Cuore dei Giovani

Considerate questo esempio di come le esperienze culturali stimolano la comprensione e la cooperazione tra giovani di nazioni dilaniate dalla guerra.

Seeds of Peace (Semi di Pace) riunisce giovani provenienti da gruppi etnici in guerra tra loro per partecipare insieme a campi estivi. In un ambiente all’aperto, neutrale e rassicurante, questi giovani vivono insieme nelle baracche, condividono i pasti, partecipano agli sport, si uniscono in attività creative e imparano a usare il computer.

Mediatori di professione aiutano adolescenti arabi e israeliani, indiani e pakistani, greci e turchi, ciprioti e balcani a stabilire tra loro rapporti basati sull’onestà, la comprensione e il rispetto. Esprimono i loro pensieri e sentimenti sui conflitti delle loro nazioni, possono raccontare ricordi dolorosi, esprimere rabbia e frustrazione e cercare insieme delle risposte e delle nuove soluzioni ai vecchi problemi.

Il programma del campo attinge a diverse dimensioni culturali. I partecipanti ai campi estivi sono invitati ogni settimana alle funzioni religiose di ognuna delle fedi rappresentate. Si incontrano nelle loro delegazioni per discutere le loro esperienze e preparare spettacoli per la fiera culturale. Oltre alle arti visive, al teatro e alla scrittura creativa, lavorano insieme ad un progetto comune più grande. Una sfida avventurosa promuove il lavoro di squadra, la fiducia, la comunicazione e la dedizione. In una competizione finale tutti i partecipanti sono divisi in due squadre multi-nazionali; questo lavoro di squadra offre esperienze per imparare l’identità individuale e di gruppo.

Un gruppo di giovani provenienti da nazioni dei Balcani in conflitto alla fine del programma “Seeds of Peace” ha scritto: “Il cambiamento dal razzismo alla tolleranza tra le razze e le religioni deve iniziare da noi. Ogni essere umano, non importa di quale colore o religione sia, versa sangue rosso. Dobbiamo porre fine al pregiudizio nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità. Lavorare contro la guerra e il razzismo non è facile, ma lo faremo.”+

+Seeds of Peace, 370 Lexington Avenue., New York, NY 10017. Tel. 212/572-8040. Website seedsofpeace.org.

Le esperienze inter-culturali sono enormemente arricchite quando partecipanti di diversi sfondi culturali collaborano per soddisfare le necessità di altre persone. Mentre lavoriamo insieme per uno scopo significativo, iniziamo a vedere al di là dei fattori esteriori e a renderci conto di quanto abbiamo in comune come esseri umani. Vivere per gli altri e promuovere il bene più grande aiuta ad abbattere le barriere e a costruire ponti di pace. Così il servizio e la pace sono fondamentalmente legati.

Questa presentazione esplora le basi per una cultura della pace e promuove il servizio come un mezzo per incoraggiarla. Esplora vari modi in cui il servizio e la pace si intersecano, propugnando uno stile di vita improntato al servizio.

Molti degli esempi di questa presentazione si concentrano sui giovani. Prima che sviluppino paure e pregiudizi ben radicati, i giovani potrebbero essere più pronti a rispondere alla chiamata a lavorare per un mondo più pacifico. Comunque persone di tutte le età possono trovare dei modi significativi per andare incontro agli altri, che sia nel loro quartiere o più lontano. Quando superiamo gli ostacoli della razza, della religione e della cultura e stabiliamo dei legami di cuore, diventiamo dei catalizzatori di buona volontà, diffondendo la cultura della pace.

1 “2000 World Conflict List”, compilazione annuale della Fondazione del Consiglio Nazionale della Difesa degli Stati Uniti. Ndcf.org/Home3.htm.

PARTE 1

I Fondamenti della Cultura della Pace

Una cultura della pace non è un dominio magico che può essere convocato o dichiarato in assemblee pubbliche come le Nazioni Unite. Ha radice nelle persone con un carattere maturo e un cuore profondo. Poiché una cultura è formata dal carattere del suo popolo, una cultura della pace dipende da persone pacifiche i cui pensieri, sentimenti e azioni promuovono la pace. Le persone con un cuore profondo cercano dei modi per espandere le loro opportunità di prendersi cura degli altri. Questi individui possono estendere la cultura della pace alla famiglia, alla comunità, alla nazione e anche più in là servendo il prossimo e lavorando per il bene più grande.

Servire gli altri approfondisce la comprensione di noi stessi, aumenta la nostra capacità di amare il prossimo e ci dà la forza di contribuire al benessere della società e a una cultura della pace. Questi obiettivi di vita fondamentali – maturità del carattere, relazioni d’amore e famiglia e dare un contributo alla società – sono la base per una cultura della pace.

A. Carattere Maturo e Pace Interiore

Una cultura della pace inizia dentro l’individuo. Ha le radici nella pace interiore. Il carattere coinvolge tutta la nostra vita – ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo e perché. Perciò coltivare il carattere e il cuore merita particolare attenzione. L’educatore Kevin Ryan definisce il buon carattere come “conoscere il bene, amare il bene e fare il bene”. Le opportunità di servire stimolano le persone ad agire per ciò che sanno essere buono e a sviluppare un amore per ciò che è buono. Così un carattere maturo è coerenza tra conoscenza, sentimenti e azioni. Le persone dal carattere maturo:

  • sanno distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato
  • fanno scelte che giovano al bene più grande così come a loro stessi
  • assolvono ai loro impegni
  • sviluppano la passione di vivere per gli altri.

Le persone con un carattere maturo sono guidate dalla loro coscienza a servire il bene più grande. Riconoscono ciò che è buono e sono disposte ad assumersi la responsabilità. Questa coscienza è coltivata a casa, a scuola e nella comunità.

La nostra coscienza ci spinge ad assolvere fino in fondo i nostri impegni. Servire gli altri offre opportunità dirette di imparare l’importanza dell’integrità. Se promettiamo di aiutare un bambino negli studi o di scrivere una lettera per una persona anziana, queste persone dovrebbero potersi fidare che manterremo la nostra parola. Quando il rendimento scolastico di un bambino migliora o la persona anziana riceve una risposta alla lettera, possiamo festeggiare con loro.

Le persone dal carattere maturo mettono i bisogni degli altri al di sopra dei propri e aprono il loro cuore a dare e ricevere amore. Questo allenamento all’umiltà, al rispetto e alla generosità fornisce la base per un carattere maturo.

Per imparare a prendersi cura degli altri, le persone hanno bisogno di praticare questa attitudine. Il fondatore della IEF, il Dott Sun Myung Moon, dichiara: “Il vero amore si acquisisce attraverso l’esperienza di vita e si comprende attraverso la realizzazione interiore. Il vero amore non è qualcosa che si può imparare attraverso le parole, un testo scritto o la scuola. Si sperimenta completamente solo nella vita”1.

Un’Esperienza di Amore Disinteressato

Debendra Manandhar del Nepal, ha scritto la seguente riflessione dopo aver partecipato a un progetto organizzato dal RYS – Religious Youth Service:

Viviamo insieme, lavoriamo insieme, preghiamo insieme e, ancor di più, affrontiamo le difficoltà insieme e soffriamo insieme. Queste esperienze intense ci portano a sentire profondamente nel nostro cuore l’altra persona e scopriamo che le nostre amicizie sono su un livello diverso – cuore a cuore, al di là del concetto intellettuale. C’è un flusso naturale di amore l’uno per l’altro. La mia esperienza è che, finché non impariamo a sentire e a capire le altre persone nel nostro cuore, non possiamo veramente amare gli altri. Il rapporto umano cuore a cuore è la condizione fondamentale per l’amore, l’unità e la pace.

Non è solo l’esperienza di dare amore altruisticamente, ma è anche l’esperienza di ricevere amore dagli altri. Ricevete così tanto dagli altri – i partecipanti, lo staff e le persone del posto hanno pianto tante volte. Più impariamo a ricevere e ad apprezzare, più troviamo in noi stessi un amore e una preoccupazione naturale per le altre persone.

Lavorando insieme in tante aree con le persone bisognose e vedendo e sentendo la loro vita di difficoltà e sofferenza, io mi sento sempre più ispirato e impegnato ad offrire me stesso per chi è nel bisogno, e acquisto la forza di affrontare le sofferenze e le difficoltà della mia stessa vita.

Tutte queste esperienze mi fanno capire che anche se il RYS è un progetto di servizio, costruire materialmente un edificio è solo un mezzo; la meta è dare l’opportunità di approfondire esperienze di relazioni umane cuore a cuore, portando così amore, unità e armonia per la pace mondiale.

Il nostro cuore, intelletto, volontà e azioni si intersecano in modo più completo servendo gli altri. Sperimentiamo soddisfazione personale e pace quando realizziamo il desiderio del nostro cuore di vivere per gli altri. Questa è la base essenziale per una cultura della pace.

B. Rapporti di Armonia e d’Amore

Le esperienze familiari preparano i giovani per le varie dimensioni dei rapporti armoniosi che promuovono una cultura della pace. L’origine della pace familiare è un marito e una moglie che riconoscono di essere nati l’uno per l’altra, si dedicano a vivere per il bene reciproco e sono disposti persino a morire l’uno per l’altra. Questa dedizione approfondisce il loro cuore e il loro carattere e forma la cultura della famiglia.

La famiglia offre l’opportunità di sviluppare molti tipi di legami emotivi e coltivare le quattro dimensioni del cuore. Il cuore filiale cresce ricevendo e rispondendo all’amore dei genitori. Il cuore fraterno cresce attraverso l’interazione fra fratelli e sorelle, amici e coetanei. Il cuore coniugale si sviluppa nell’intimità del rapporto matrimoniale. Infine il cuore di genitore si sviluppa amando i figli e prendendosi cura di loro. L’amore di genitore è l’asse verticale dell’armonia e della pace. Le interazioni armoniose tra fratelli e fra marito e moglie stabiliscono l’asse orizzontale di armonia e di pace.

Ereditare la Tradizione del Servizio

I bambini osservano le tradizioni dei loro genitori e le portano avanti in qualche modo. Ad esempio, Vernon Schmidt, che era cresciuto in una fattoria negli Stati Uniti, andò in Sud America per fare un lavoro di sviluppo come alternativa al servizio militare durante la seconda guerra mondiale. Aiutò i profughi dell’Europa orientale a fare un nuovo inizio nel duro ambiente dell’entroterra del Paraguay.

L’intraprendenza che aveva acquisito crescendo durante gli anni della Depressione lo aiutò a costruire delle strade, erigere un ospedale e mettere in funzione macchinari. Attraverso uno scambio di lettere persuase Sara, una giovane donna che aveva incontrato in un progetto di servizio negli Stati Uniti, a imbarcarsi su una nave e venire a sposarlo. Avvalendosi del suo passato di infermiera, la moglie forniva assistenza medica ai profughi.

Quando Vernon e Sara tornarono negli Stati Uniti, spesso intrattenevano ospiti internazionali. Essendo vissuti in un altro paese, sapevano cosa voleva dire per una persona venuta da un paese lontano essere accolta in casa da qualcuno. I loro tre figli crebbero ascoltando le persone parlare in altre lingue e raccontare storie di luoghi lontani. Ogni figlio crebbe con un cuore che era naturalmente aperto a servire persone di altre culture. Il figlio maschio riparava le case nei quartieri di lingua spagnola, mentre Vernon e la moglie presero in custodia bambini di indiani americani. Una figlia aiutò gli immigrati della Corea e del Giappone a stabilirsi negli Stati Uniti e l’altra aprì la sua casa agli studenti dell’Africa.

Così una famiglia d’amore è una preparazione per sviluppare i rapporti amorevoli ed armoniosi che costituiscono il nostro secondo scopo della vita. Questi rapporti sono l’espressione iniziale del regno di pace e stimolano la sua espansione a tutti i rapporti sociali.

Le esperienze di cura e di affetto nella famiglia favoriscono lo sviluppo di un carattere ben equilibrato e ci permettono di stabilire buoni rapporti con tanti tipi di persone. Un vecchio per la strada può essere rispettato come nostro nonno. Una donna della nostra età può essere trattata come nostra sorella. I bambini piccoli che giocano nel cortile della scuola possono essere considerati come nostri figli, o nostri fratelli e sorelle più piccoli.

Il servizio offre un modo per espandere il nostro cuore collegandoci a persone che altrimenti non incontreremmo mai. Nell’uomo c’è un forte desiderio naturale di stabilire rapporti affettuosi. Questo ardente desiderio di comunità altruiste e di un mondo premuroso trova la sua realizzazione in una cultura della pace. In uno studio di come le persone imparano a prendersi cura degli altri è stata fatta la seguente osservazione: “Le persone hanno un grande desiderio di collegarsi agli altri ed aiutare è un mezzo meraviglioso per questo…. Offrire una visione di come aiutare può liberare le loro energie, aprire il loro cuore e metterle in grado di soddisfare anche le loro necessità unendosi agli altri ed aiutandoli.”2

Come ha detto un adolescente che ha partecipato ad un progetto di servizio per anziani: “Ho cominciato a guardare i residenti come più che dei semplici vecchi. Penso che nel corso di quest’anno sono cambiato nel mio modo di guardare la vita. Immagino che sono cambiato o cresciuto di più grazie all’aver compreso cose che non sapevo.”

Legare Insieme le Generazioni

Due insegnanti delle scuole elementari in un quartiere di New York idearono un modo per collegare i giovani studenti con persone anziane e deboli che avevano bisogno di continua assistenza. Chiamarono il progetto “The Weavers.” (I tessitori)+

Durante una serie di 10 incontri dopo la scuola, i bambini progettarono e realizzarono delle attività da fare con le persone anziane. In un incontro progettavano un’attività e nell’incontro successivo visitavano gli anziani per mettere in atto i loro piani. Ad esempio, si esercitarono a cantare canzoni che erano state popolari tanti anni prima e poi si unirono agli anziani per cantarle insieme a loro; impararono dei giochi di carte e poi giocarono con gli anziani. Aiutarono a servire il cibo. Incontrarono un cane il cui amore incondizionato risollevò lo spirito degli anziani. Prepararono una recita e la rappresentarono per gli anziani. Tanti genitori di questi bambini parteciparono alla rappresentazione e così il progetto alla fine portò insieme tre generazioni.

Agli studenti fu chiesto di scrivere delle riflessioni sulle loro esperienze. Ecco alcuni commenti: “Io penso che la mia vita cambierà perché so che posso fare amicizia con persone di tutte le età.” “Mi sono fatto un nuovo amico e ho trovato qualcosa di speciale in me”. “Penso che se ora vedo una persona anziana che ha bisogno di me, l’aiuterò”.

I bambini riferivano di essere sorpresi di “aver potuto stare con persone disabili”, “stare in piedi davanti a tutte quelle persone e mettere in scena una rappresentazione” “sentirsi così a proprio agio”, “essere così felice di aiutare altre persone” ed “essere così orgoglioso di aver fatto felice qualcuno”.

Crearono dei legami indimenticabili con quelle persone. Uno studente scrisse: “La mia partner Mary, è la migliore di tutti”. Un altro descrisse Tony dicendo: “Lui cantava tutto il tempo. Io penso a lui tutto il tempo”.

I genitori osservarono l’impatto che questo programma aveva sui loro figli. Una bambina, ad esempio, “era sempre molto eccitata quando tornava a casa dopo aver lavorato con il gruppo; era entusiasta di tutto il processo, dal fare i piani a condividere l’esperienza”. Un genitore osservò un cambiamento nel comportamento della figlia: “Mia figlia non sapeva parlare gentilmente; aveva anche bisogno di darsi una calmata e di rendersi conto che gli altri non possono pensare e lavorare così velocemente come lei si aspetterebbe. Vuole tornare a far visita agli anziani per conto suo”. Un’altra madre riferì che l’esperienza aveva aiutato sia lei che suo figlio ad affrontare una morte nella loro famiglia: “Dopo la perdita di un nonno, questo programma ci ha aiutato a ricordarlo con i sorrisi non con le lacrime”.

+Rapporto compilato da Baldwinsville Youth Development Initiative, c/o Baldwinsville Volunteer Center, Inc., 52 Oswego Street, Baldwinsville, NY 13027.

Un adolescente fece il seguente commento dopo aver lavorato in un ricovero per i senza tetto: “Quando sono venuto nel centro la prima volta, pensavo che le persone povere sarebbero state diverse, ma ho scoperto che erano proprio come me. Ė solo che non hanno avuto fortuna. Non mi ero mai reso conto che così tante persone avevano bisogno di me. Dopo il progetto ho scoperto che mi preoccupavo veramente di loro”.

I problemi più persistenti vengono da una fondamentale mancanza di rispetto, comprensione e amore per “l’altro” – chiunque esso sia. Potrebbe essere la persona anziana per la strada, o il vicino che non parla come noi o non assomiglia a noi, oppure potrebbe essere una persona con un serio handicap fisico. Potrebbe persino essere qualcuno della nostra stessa famiglia.

Attraverso il servizio le persone si trovano faccia a faccia con quell’ “altra” persona. I progetti di servizio spesso hanno come obiettivo quelli che sono “diversi”o che hanno bisogno di una cura e un sostegno speciale. In questo modo i partecipanti imparano a capire, rispettare, avere compassione e amare le persone della loro scuola, della loro comunità e del mondo che possono essere diverse.

La forma più alta di servizio favorisce l’equilibrio, perché ognuno ha un’opportunità di dare e un’opportunità di ricevere. Se c’è uno squilibrio fra il dare e il ricevere, entrambi i lati ci rimettono. La chiave per l’equilibrio nei rapporti è sperimentare l’equilibrio dentro noi stessi. Ognuno di noi ha qualcosa da dare, che sia tangibile o intangibile, e contribuisce all’insieme. Essere disposti a ricevere amore da qualcuno è un dono.

Portare il Sole nella Vita di un Bambino

Considerate la seguente esperienza.

Il nostro club si offrì di fare volontariato due volte alla settimana in un centro per bambini handicappati, così quello era il nostro ruolo. Ma c’era un piccolo bambino con cui nessuno voleva giocare, nemmeno gli altri bambini. Si chiamava Michael.

Michael era storpio e camminava sempre a carponi; i suoi pantaloni erano sempre strappati e nudi alle ginocchia Aveva anche un problema allo stomaco e vomitava in continuazione. La maggior parte del tempo la sua camicia era coperta di vomito secco. Non gli andava vicino quasi nessuno.

Mi sentivo dispiaciuto per Michael. Decisi che ogni volta che andavo là, l’avrei preso in braccio solo per pochi minuti. Lo tiravo su, mi sedevo in stile indiano, poggiavo la mia guancia sulla sua e lo toccavo.

Feci questo per un paio di settimane, ma Michael non mostrò mai il minimo segno di risposta. Mi domandavo persino se non gli stessi dando fastidio. Alla fine decisi di lasciar perdere, ma provai comunque un’ultima volta. Mentre lo stavo tenendo in braccio, qualcuno mi chiamò dall’altra parte del cortile, così alzai la testa e risposi a questa persona. Poi pensai che non avrei messo la mia guancia di nuovo su quella di Michael perché probabilmente non gliene importava un bel niente.

E cosa vidi allora? La mano del bambino venne fuori e premette la mia guancia sulla sua. Mi premette la guancia con fermezza, sorrise e cominciò a dondolare. “Allora ti piace!” Gridai io.

Dopo di ché Michael cominciò a ridere e a fare chiasso e a giocare con gli altri bambini. Sembrava un altro bambino Era un miracolo. Non lo dimenticherò mai ridere e giocare sulla giostra baciandomi la guancia di tanto in tanto. Sono rimasto alzato tante notti piangendo per lui, perché lo volevo adottare, ma sapevo che ero troppo giovane. Spero solo di aver portato un po’ di sole nella sua vita.

Ognuno di noi ha la capacità di dare e ricevere affetto, amore e compassione. Più questa capacità naturale è stimolata ed esercitata, più diventa forte. Ogni opportunità per servire e collegarci alle persone che sono diverse da noi sviluppa un altro aspetto del nostro cuore e contribuisce ad una cultura della pace.

Lavorando per il bene più grande, si formano amicizie che vanno oltre la cultura e la nazionalità. Queste amicizie si sviluppano non discutendo sulle differenze ma lavorando per uno scopo comune a servizio degli altri. Questi legami si sviluppano quando le persone rispettano e valorizzano gli altri, lavorano fianco a fianco per un bene più grande e dimostrano compassione e comprensione. Questi sono i semi della pace. Quando il servizio diventa un atto di donazione naturale, gioioso, offerto liberamente, è un’espressione di amore. Ricevendo quel dono e rispondendo ad esso, anche la persona che riceve offre un’espressione d’amore.

C. Contribuire ad una Società di Pace

Il terzo scopo della vita comporta dare un contributo alla società. Nell’uomo c’è una fondamentale aspirazione a sviluppare le sue potenzialità di creatività e capacità, per migliorare la qualità della vita e lasciare un’eredità alle generazioni future. Motivate dal vero amore, le persone rispondono ai bisogni sociali ed ambientali. Man mano che la nostra cerchia di servizio si allarga, la cultura della pace si espande. Le persone più esemplari sono quelle che si dedicano al bene di tutta l’umanità.

Il servizio può avere un impatto sui rapporti delle persone con la società e con l’ambiente in diversi modi. Ad esempio.

  • Le persone vedono le cose in una luce diversa. Diventano coscienti del danno che il comportamento egocentrico e noncurante può provocare.
  • Le persone acquistano un senso di responsabilità. Quando c’è un problema non è sempre necessario rivolgersi agli altri perché se ne occupino. Quelli a cui sta a cuore il benessere della comunità prendono l’iniziativa di risolvere i problemi.
  • Le persone acquistano un senso di appartenenza. Sentono di essere un membro prezioso della comunità. Quelli che servono scoprono di essere una risorsa importante nella comunità ed è più probabile che partecipino agli affari generali della loro comunità. Questo senso di appartenenza è specialmente importante per i giovani e riduce per loro il rischio di abuso di sostanze, violenza e promiscuità.
  • Le persone si sentono soddisfatte realizzando qualcosa di significativo. Possono vedere i risultati positivi delle loro attività e sentire che hanno un valore e che c’è bisogno di loro. Queste esperienze aumentano la probabilità che continuino a cercare dei modi per contribuire al bene più grande.

Queste esperienze possono mettere le persone in condizione di capire che ogni individuo ha la capacità di dare un contributo significativo attraverso il servizio e che questo servizio può contribuire ad una cultura della pace.

Ripulire le Scritte sui Muri

Mentre gli adulti possono abituarsi al modo in cui appaiono le cose, i giovani vedono il mondo con occhi nuovi. Baldwinsville, una comunità di 30.000 persone nel centro di New York, lanciò un’iniziativa di sviluppo che, tra l’altro, dava ascolto alle preoccupazioni dei suoi giovani. Gli adolescenti avevano espresso il loro disappunto per le scritte che sfiguravano i ponti, i negozi e le zone industriali. I proprietari di attività economiche e i funzionari pubblici non si erano interessati a dare la pittura sopra le scritte e i disegni sui muri perché pensavano che sarebbero ricomparsi. In risposta a una petizione firmata da dozzine di studenti, un negozio affidò ad un’impresa l’incarico di ridipingere l’esterno. Tuttavia nessuno ritenne che la pulizia dei muri imbrattati facesse parte del suo lavoro.

La ricerca mostra che le comunità che tollerano le scritte sui muri sperimentano un declino nella qualità della vita.+ La pittura fu messa a disposizione gratuitamente da un centro di riciclaggio e i rulli e i secchi vennero procurati con poca spesa. Gli adolescenti misero uno strato di pittura fresca su diversi ponti e furono orgogliosi quando la maggior parte di essi rimase pulita. Il loro impegno a servire era continuo e quando le scritte ricomparivano le coprivano di nuovo con la pittura. Si resero conto che potevano fare un impatto duraturo. Presero ancora più a cuore la loro comunità e realizzarono un rilievo fotografico che includeva raccomandazioni per migliorare i parchi e altre zone pubbliche.

Man mano che gli adolescenti si interessavano all’ambiente, gli adulti videro delle nuove potenzialità sia nei giovani che nell’ambiente. I comitati di varie organizzazioni della comunità accolsero gli adolescenti tra i loro membri. Gli investitori comperarono diversi edifici vecchi e li ristrutturarono. Un’indagine mostrò che gli adolescenti di questa comunità si sentivano più legati alla loro comunità di quelli delle aree circostanti.++

+Graffiti Hurts Program, c/o Keep America Beautiful, 1010 Washington Square, Stamford, CT 06901. Tel. 203/323-8987. Website graffitihurts.org.

++Rapporto della Baldwinsville Youth Development Initiative.

Le indagini mostrano che è molto più probabile le persone che fanno volontariato si interessino delle altre persone e delle questioni sociali di quelle che non lo fanno.3 Quando le persone controllano i livelli di inquinamento o fanno pulizia in un quartiere, si rendono conto del ruolo che hanno nel prendersi cura del mondo che li circonda e della differenza che il loro semplice contributo può fare sia sull’ambiente che sulla qualità della vita dei loro vicini.

Questa osservazione è confermata dalla Dott.ssa Helen LegGette nel suo libro Parents, Kids and Character. La dottoressa nota che i bambini con poca autostima e scarso rendimento scolastico cambiano quando svolgono un ruolo di aiuto nella comunità: “I giovani che hanno l’opportunità di prendersi cura degli altri attraverso il servizio hanno un livello più alto di autostima, meno depressione, una migliore partecipazione scolastica e un maggiore senso di responsabilità sociale.”4

Il servizio può espandere gli orizzonti delle persone di qualunque età. Contribuire ad un bene più grande pone la base per una cultura della pace perché stimola la crescita del senso di identità e responsabilità. L’interesse centrale di una persona si estende al di là di “me stesso” verso la “mia famiglia” e la “mia comunità” e, potenzialmente, il “mio mondo”.

Creare un Ponte fra Due Comunità

Un progetto del RYS (Religious Youth Service) nelle Filippine si impegnò a costruire rapporti fra le comunità dei musulmani e dei cristiani a Das Marinas. Questo era un gruppo di persone molto povere che era stato recentemente mandato via dagli alloggi abusivi a Manila. Sebbene di piccole dimensioni, la comunità era divisa secondo le tendenze religiose, con i musulmani che si erano stabiliti da un lato del fiume e i cristiani che avevano occupato l’altro. Anche se le due comunità non erano apertamente ostili, esistevano, sotto sotto, forti sentimenti di sfiducia reciproca. Il progetto comportava la costruzione di un ponte sul fiume per consentire ai bambini musulmani di raggiungere una scuola dal lato cristiano.

Mentre i partecipanti scavavano e lavoravano alla costruzione del ponte, i bambini curiosi da entrambi i lati del fiume vennero a vederli. Ben presto le donne scesero portando bevande e incoraggiando i partecipanti. Nel giro di una settimana molti uomini della comunità chiesero delle pale per unirsi alla costruzione. Quando il ponte fu completato, il governatore, l’imano e il vescovo del posto vennero ad aiutare l’inaugurazione del “Ponte Internazionale dell’Amore”, come fu chiamato. Tutta la comunità si riunì insieme per questo evento in una maniera che solo poco tempo prima sarebbe stata inimmaginabile.

Una partecipante filippina, Elizabeth Mendoza, disse: “Il ponte che abbiamo costruito è per le persone della comunità, specialmente la scuola della chiesa, ma sento che è anche per noi stessi, grazie alle profonde esperienze che abbiamo avuto e le lezioni che abbiamo imparato. Il ponte è così piccolo ma è un simbolo del mondo che è uno solo.”

Il servizio affronta direttamente l’egoismo che è l’origine di così tanti problemi del mondo. Anziché darci da fare per ottenere le cose che vogliamo per la nostra felicità, libertà e benessere personale, cerchiamo di rendere queste risorse accessibili a tutti. Queste esperienze sono il cuore stesso di una cultura della pace.

1 Sun Myung Moon, “Visione del Principio della Storia Provvidenziale di Salvezza”. Discorso rivolto alla Fondazione del Washington Times, 16 aprile 1996.

2 Ervin Staub, “How People Learn to Care”, in Paul G. Schervish, et al., Care and Community in Modern Society (San Francisco: Jossey-Bass Publishers, 1995), p. 64.

3 Virginia Hodgkinson, “Key Factors Influencing Caring, Involvement and Community,” in Paul G. Schervish et al., Care and Community in Modern Society: Passing on the Tradition of Service to Future Generations (San Francisco: Jossey-Bass Publishers, 1995), p. 48.

4 Helen LeGette, Parents, Kids and Character: 21 Strategies to Help Your Kids Develop Good Character (Chapel Hill, North Carolina: Character Development Group, 1999).

PARTE 2

Promuovere il Servizio

Servire gli altri svolge un ruolo vitale nel nostro sviluppo personale come membri della famiglia umana, così come per sostenere la società a tutti i livelli. Esistono molti contesti per servire. Tra questi possono esserci le scuole, le organizzazioni non-governative e i programmi dello stato. Il servizio può essere a livello locale, nazionale o internazionale. Il servizio può durare per un breve periodo di tempo oppure essere un impegno continuativo. Le persone possono servire come parte di un progetto organizzato o spontaneamente in risposta ad una necessità.

Le persone non devono cercare molto lontano per trovare un’opportunità di servire. Gli studenti possono sviluppare un senso di orgoglio e di responsabilità per la loro scuola pulendo e abbellendo i locali scolastici ed aiutando i compagni di scuola. A casa i bambini possono aiutare i loro genitori, e le famiglie possono prendersi cura dei loro parenti e vicini. Le persone di qualunque età possono dedicare il loro tempo e i loro talenti a beneficio di uno scopo più grande.

Ci sono diversi approcci per promuovere un interesse a servire gli altri:

  • Pubblicizzare le necessità. Quando il cuore delle persone è toccato da un bisogno che sanno di poter aiutare a soddisfare, la loro coscienza le spinge a rispondere.
  • Individuare dei modelli esemplari. I membri della famiglia, gli insegnanti, i vicini e altre persone stimate che vivono per gli altri servono da modelli di altruismo.
  • Usare i mass media. Introdurre l’altruismo nella cultura popolare. Persone famose che fanno una differenza nella vita degli altri.
  • Incoraggiare la reciprocità. L’esperienza di ricevere aiuto può far nascere il desiderio di ricambiare, o la persona che ha aiutato o altre persone che hanno bisogno di aiuto. Nessuno è così ricco da non aver bisogno di ricevere, o così povero da non poter dare.
  • Promuovere opportunità di crescita personale. Le opportunità di servizio possono essere incoraggiate come un modo per incontrare persone nuove, ampliare le esperienze di vita, imparare tecniche utili e dare un contributo significativo.
  • Integrare il servizio con altre attività. Opportunità di servizio stimolanti e impegnative possono essere integrate nelle attività educative, sociali e culturali.

I Tanti Benefici del Servizio

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha fatto la seguente affermazione promovendo i benefici del servizio offerto gratuitamente: “Offrire volontariamente il proprio tempo e i propri sforzi per aiutare gli altri è un impulso umano fondamentale. Il volontariato svolge un ruolo vitale nel preservare la stabilità e la coesione delle società e dà un contributo economico significativo, ma largamente ignorato. Arreca anche considerevoli benefici alle persone che hanno l’opportunità di fare volontariato. Inoltre il volontariato aiuta ad ampliare le reti sociali, economiche e culturali, accresce l’autostima, soddisfa la necessità delle persone di imparare le une dalle altre, facilita l’acquisizione di competenze ed esperienze ampliando così le possibilità di impiego e crea riserve di buona volontà a cui si può attingere quando è necessario.

I giovani che fanno volontariato sono più capaci di sviluppare le loro potenzialità, condividere conoscenze e capacità e assicurare l’impiego; attraverso i contatti sociali i lavoratori adulti hanno delle opportunità per progredire nella carriera e le persone anziane che fanno volontariato possono sperimentare di vivere una vita più lunga e più sana. La visione tradizionale del volontariato come servizio puramente altruista si sta evolvendo in una visione caratterizzata da benefici a vantaggio di tutte le persone coinvolte, in altre parole, la reciprocità.”+

+ Support for Volunteering”. Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, 14 agosto 2001.

B. Imparare Servendo

Uno sviluppo che fa sperare nella creazione di una cultura della pace è la recente corrente del cosiddetto “service learning”, o apprendimento attraverso il servizio. Il “service learning” è integrato nel curriculum delle scuole superiori e dei college in tante parti degli Stati Uniti. Significa offrire delle opportunità alle persone perché imparino a sviluppare il carattere e il cuore servendo gli altri. Si riferisce a programmi in cui i partecipanti sviluppano il loro senso di cura, compassione e responsabilità così come il loro intelletto servendo e vivendo per gli altri in un modo significativo.

Questo progetto è caratterizzato da diversi aspetti:

  • I membri della facoltà sono attivamente impegnati con gli studenti come insegnanti e mentori.
  • Gli studenti acquisiscono conoscenze e tecniche che contribuiscono alla loro educazione.
  • Gli studenti hanno l’opportunità di riflettere in modo critico sulle loro esperienze.
  • Il servizio soddisfa un bisogno individuato dalla comunità a cui è reso il servizio.
  • Quelli che ricevono il servizio hanno un coinvolgimento e un controllo significativo sulle attività degli studenti e degli insegnanti.1

Come tante forme di servizio comunitario e di lavoro sul campo, il “service learning” offre agli studenti l’opportunità di usare le loro capacità e conoscenze in situazioni di vita reale. Ha la caratteristica speciale di essere integrato in un curriculum accademico e di fornire un tempo programmato per la riflessione. Il suo obiettivo centrale è coltivare uno spirito di cura e di interessamento.2

Il tema del servizio è parte integrante dell’educazione morale. Imparare soltanto il valore di curarsi degli altri può accrescere la conoscenza morale delle persone ma non sviluppa necessariamente il loro impegno a prendersi cura, la fiducia di poter aiutare o le tecniche necessarie per aiutare in modo efficiente. Coltivare un senso di cura e di responsabilità, come per altre qualità morali, necessita un approccio pratico che integra tutti e tre gli aspetti del carattere: conoscenza, sentimento e azione.

Uno dei modi più importanti in cui un progetto di servizio può facilitare l’apprendimento è programmando regolarmente delle occasioni per i partecipanti di riflettere, scrivere e parlare delle loro esperienze di servizio. La riflessione dà ai partecipanti l’opportunità di impegnarsi a collegare le esperienze avute nel progetto di servizio alla vita quotidiana e sviluppare uno stile di vita improntato al servizio.

Studi sui programmi di servizio realizzati nelle scuole hanno mostrato che le persone che hanno partecipato a questi programmi sviluppano effettivamente un senso di responsabilità e integrità personale. Infatti gli studenti con uno scarso rendimento accademico, problemi disciplinari e poca autostima spesso acquisiscono di più servendo gli altri. In sostanza imparano che possono cambiare, prendere responsabilità ed essere capaci di risolvere i problemi.3

Quasi qualsiasi tipo di attività di servizio può favorire l’apprendimento, specialmente quando vengono date delle opportunità per la riflessione individuale o di gruppo.

C. Tipi di Progetti di Servizio

Diversi tipi di progetti di servizio offrono eccellenti opportunità di imparare. Tra questi ci sono progetti organizzati per intervenire nei disastri, progetti intergenerazionali, educativi, progetti basati sui problemi ambientali e sociali. I progetti che creano legami fra persone di culture, nazioni e razze diverse danno un contributo importante alla cultura della pace.

Le attività organizzate per rispondere ai disastri permettono ai partecipanti di sostenere una comunità o una regione che è stata devastata da un disastro provocato dalla natura o dall’uomo. I progetti potrebbero includere la ricostruzione di case, di fabbriche o di edifici della comunità, fare una valutazione dei bisogni, aiutare i senza tetto, assemblare pacchi di aiuti per le aree disastrate o lavorare per impedire che tragedie e distruzioni simili accadano di nuovo. Questi tipi di progetti sfidano i partecipanti a mettere i bisogni della comunità davanti ai propri e a capire quanto ognuno di noi ha bisogno dell’aiuto dell’altro.

Progetti che portano insieme persone di generazioni diverse possono essere creati in tante comunità e possono essere adatti soprattutto agli adolescenti. Ci sono diversi modi con cui i giovani possono servire gli anziani. Ad esempio fare lavori domestici per le persone che vivono da sole, portare i pasti alle persone che non possono uscire di casa, lavorare negli ospizi e nelle case di riposo, tenere classi per le persone anziane, perorare le cause degli anziani.

Ci possono essere delle opportunità per i giovani e gli anziani di lavorare fianco a fianco. Tante persone continuano ad essere molto attive a settant’anni e anche più. I giovani che lavorano con queste persone possono ereditare la loro esperienza e voglia di servire.

Collegare gli anziani ai giovani può essere la base per un programma di grande valore. Entrambi i gruppi traggono beneficio da questi progetti. I giovani imparano dalle ricchezza di risorse e di saggezza offerta dagli anziani e gli anziani sentono un nuovo senso di valore e di importanza perché hanno qualcuno a cui possono trasmettere le loro esperienze.

Anche le attività educative sono un obiettivo comune dei programmi di “service learning”. Fare da mentore o da consigliere per i coetanei è probabilmente uno dei progetti più comuni che rientrano in questa categoria. Tuttavia, ci sono molte altre possibilità di progetti. Le attività possono includere la creazione di un programma in cui un ragazzo o una ragazza più grande vengono accoppiati, come un fratello o una sorella maggiore, con bambini più piccoli o con giovani che sono nuovi nella comunità per aiutarli.

Altri progetti possono consistere nell’organizzare una raccolta fondi per comperare materiale didattico o altre attrezzature per una scuola locale. Gli studenti possono esercitare pressione per i problemi della comunità. Di nuovo questi progetti attirano i partecipanti in un rapporto dinamico che li sfida a dare se stessi agli altri. Oltre ad acquisire tecniche e conoscenze, i partecipanti sviluppano il loro senso di interessamento e di responsabilità.

I problemi ecologici ed ambientali possono essere una fonte di progetti creativi. Questi potrebbero comportare la valutazione dei livelli di inquinamento delle masse d’acqua locali, piantare alberi, pulire un parco o la zona antistante un fiume, promuovere una maggiore pulizia dei fiumi e dei laghi, proteggere la natura, monitorare la qualità del suolo, trovare dei modi per abbassare l’inquinamento atmosferico, promuovere programmi di riciclaggio e ripulire i muri.

I progetti ambientali incoraggiano i partecipanti a prendere responsabilità per il mondo della natura e a riconoscere il nostro rapporto di amministratori di questo mondo. Venendo alle prese con i risultati della negligenza e dell’indifferenza del nostro ambiente, le persone possono sviluppare una comprensione vitale di cosa significa essere individui responsabili e coscienziosi.

Infine i progetti di servizio possono focalizzarsi su un problema sociale o promuovere un miglioramento delle condizioni. Questi progetti permettono ai partecipanti di affrontare problemi come la fame, la mancanza di alloggi, la povertà, la malattia, l’abuso dei bambini, l’abuso di droga, la disgregazione familiare, il declino dei valori e l’inasprimento dei conflitti.

Una volta che un progetto di servizio è completato, le persone possono domandarsi come sostenere l’impatto prodotto. I leader locali possono essere inclusi nella pianificazione e implementazione del progetto e incoraggiati a svilupparlo ulteriormente. Idealmente lo staff, i partecipanti e i beneficiari del progetto sviluppano legami di cuore che favoriranno un ulteriore impegno.

Continui rapporti di cuore fra persone di sfondi culturali diversi promuove una cultura della pace. Nella sezione successiva esploriamo una varietà di legami fra il servizio e la cultura della pace.

1 Adattato da Ruth Marcous Bounous, ed., New Directions: Teaching and Research (Ithaca, New York: Cornell University, Working Papers Series on Service-Learning, v. 1, 1997), p. 5.

2 Decreto del 1990 sul Servizio Nazionale e Comunitario degli U.S.A.

3 Dwight Giles e Janet Eyler hanno condotto uno studio su 1500 studenti e hanno riscontrato che i programmi scolastici di servizio migliorano la capacità degli studenti di capire e analizzare problemi complessi e formulare soluzioni complesse. Hanno pubblicato i loro risultati in un libro intitolato Where’s the Learning in Service Learning? (San Francisco: Jossey-Bass, 1999).

PARTE 3

L’Intersezione tra Servizio e Pace

Tutti possono impegnarsi a servire in qualche modo ed aiutare così a promuovere una cultura della pace. Ogni persona che incontriamo è una porta verso tutta l’umanità. Così serviamo ogni persona pensando e sentendo che essa rappresenta tutta l’umanità.

A. Un Circolo di Apprendimento

Le opportunità di servizio offrono nuove e interessanti prospettive sulla vita e le sue sfide. Stimolano una comprensione più profonda degli altri e anche di noi stessi.

Nel processo di servire impariamo più cose su noi stessi. È toccata l’essenza più profonda del nostro essere: il nostro cuore e la nostra coscienza. Ci troviamo faccia a faccia con le nostre limitazioni nella nostra capacità di compassione e di cura. I nostri stereotipi e pregiudizi possono essere sfidati da esperienze dirette con persone che sono diverse da noi. Un ambiente diverso può darci una visione più giusta della nostra stessa situazione – compresi i problemi e le sfide personali che ci troviamo ad affrontare. Le sfide che abbiamo di fronte possono sembrare meno importanti quando abbiamo a che fare con persone i cui problemi sono di gran lunga più gravi dei nostri. Questo ci può stimolare a cercare soluzioni ai nostri problemi e a lavorare per realizzarle.

La crescita personale viene quando siamo disposti a lasciare le nostre “zone di confort” e a sfidare noi stessi. Solo trascendendo le nostre limitazioni possiamo raggiungere l’eccellenza. Il servizio che ci stimola a spingerci oltre le nostre esperienze passate ci aiuta a riconoscere che le limitazioni sono dentro di noi anziché nell’ambiente circostante. Allora qualunque cosa diventa possibile.

Servire ci aiuta anche a capire gli altri e a incoraggiare l’amore e la compassione. Quando passiamo del tempo a lavorare insieme per uno scopo comune con persone di gruppi razziali, religiosi o etnici diversi, abbiamo un’opportunità di capirci l’un l’altro più profondamente. Impariamo a conoscerci come individui e non come membri stereotipi di un gruppo sconosciuto, temuto o odiato. Il lavoro di squadra offre un contesto naturale per sviluppare tecniche non violente di risoluzione dei conflitti. Mentre lavoriamo fianco a fianco, cresciamo sviluppando amore e rispetto reciproco e condividiamo la gioia dei risultati raggiunti.

Servendo insieme acquisiamo idee sulle cause dei problemi sociali e ambientali, siamo sfidati a diventare parte della soluzione anziché parte del problema. Queste esperienze possono stimolare le persone a sviluppare la conoscenza, le tecniche e la leadership che possono fare una differenza.

Le lezioni che impariamo attraverso il servizio sono un patrimonio prezioso che possiamo portare con noi in qualunque rapporto. Ciò che impariamo lavorando insieme come team può avere un impatto sui nostri rapporti a casa, a scuola, sul lavoro, nella comunità etc. Estende i legami e le responsabilità familiari nella comunità più grande. Le persone hanno bisogno di imparare la responsabilità civile per partecipare pienamente alla loro comunità. Le persone che si impegnano in progetti di servizio imparano che gli individui che lavorano insieme possono fare una differenza.

Il contatto personale con le persone che soffrono può controbilanciare la preoccupazione che gli individui hanno per se stessi. Le persone possono capire che le sfide che affrontano non sono poi così uniche e irrisolvibili e che ci sono tante cose di cui possono essere grate. Gli insegnanti hanno scoperto che quando il servizio è introdotto nel curriculum scolastico riduce i complotti e le rivalità tra compagni.1 Imparare a lavorare insieme aiuta gli studenti a scoprire nuovi talenti e sensibilità gli uni negli altri.

Collegare il servizio ad una cultura della pace vuol dire integrare il servizio con lo sviluppo del cuore e del carattere, promovendo la comprensione e la cooperazione fra persone diverse e dando un contributo sostanziale alla soluzione dei problemi sociali e ambientali. Questo aiuta a creare un circolo di apprendimento.

Il servizio diventa più significativo quando si riserva un po’ di tempo per la riflessione. Le persone possono imparare un sacco di cose riflettendo sulle loro motivazioni, le loro osservazioni, le loro reazioni, il loro contributo e i rapporti che stanno sviluppando. La riflessione può essere spontanea o programmata, un’attività che si fa solo una volta, oppure una parte integrante del programma. L’equilibrio fra azione e riflessione dà all’esperienza di servizio un impatto duraturo. Il cambiamento e lo sviluppo avvengono quando le persone prendono questo tempo per riflettere o ascoltare altre persone che condividono le loro riflessioni.

Quando entriamo nel mondo di un’altra cultura – assorbendo le sue storie, la sua saggezza e i suoi rituali – possiamo ritornare alla nostra tradizione personale con nuove percezioni.

B. Legare le Persone Insieme

La nostra tendenza naturale è vivere come esseri sociali. Questo vuol dire che come individui noi siamo naturalmente orientati a vivere per uno scopo che va al di là di noi stessi. Tuttavia questo potenziale ha bisogno di essere coltivato.

La salute delle nostre comunità dipende dagli sforzi congiunti dei suoi cittadini. C’è un crescente riconoscimento che le opportunità di servizio costruiscono fiducia e reciprocità, creando società più unite. Come ha notato l’educatore americano Thomas Lickona: “Il servizio, non l’interesse personale, tiene insieme il nostro mondo. Se più bambini imparassero presto nella loro vita che hanno delle responsabilità oltre che dei diritti, ci sarebbero meno adolescenti e meno adulti che reclamano sempre i loro diritti ma che non hanno alcun senso dei loro obblighi.”

I genitori e i figli servendo insieme sviluppano legami più forti e creano un patrimonio di servizio verso gli altri. Ad esempio, i membri della famiglia possono lavorare insieme preparando e distribuendo cibo, dipingendo un edificio o ripulendo un’aera pubblica.

Gli individui sono membri di una famiglia, i membri della famiglia hanno lo scopo comune di sostenere la loro famiglia e la famiglia ha lo scopo di sostenere gli individui. Le famiglie insieme costituiscono una comunità e così le famiglie hanno lo scopo comune di sostenere la loro comunità. A sua volta la comunità cerca di sostenere le sue famiglie. In modo simile, le comunità formano la società più grande e la nazione, e così hanno lo scopo comune di sostenerle. A sua volta la società più grande ha bisogno di sostenere le sue comunità. La pace globale è promossa quando le nazioni lavorano per il bene del mondo e il mondo sostiene le nazioni. Così, ad ogni livello, le persone sono collegate da scopi interconnessi.

Mentre gli scopi pubblici collegano insieme tutti i livelli della società, gli scopi individuali mantengono l’integrità degli individui, delle famiglie e così via. Gli scopi pubblici e gli scopi individuali non devono essere visti come contradditori. In una società sana, l’insieme sostiene il bene dei suoi componenti e, a sua volta, i componenti prosperi possono contribuire di più all’insieme.

Quando i progetti di servizio includono partecipanti e residenti locali di razze, fedi e nazionalità diverse, le opportunità per capire e guarire possono essere molto profonde. Quando persone di razze, nazionalità, fedi e gruppi etici diversi lavorano fianco a fianco per aiutare gli altri, le barriere cominciano a sciogliersi mentre le persone sperimentano l’umanità che hanno in comune. Le persone possono sfidare le loro limitazioni e imparare a lavorare insieme in armonia. Questo le aiuta ad espandere il loro cuore e ad estendere la loro zona di confort stabilendo rapporti con quelli che sono diversi. Il servizio promuove meglio una cultura della pace quando tra le persone coinvolte nel servizio si sviluppano rapporti continuativi. Così servire una comunità fornisce un modello per l’armonia nella diversità.

Si seminano semi di pace quando persone che altrimenti non si incontrerebbero mai sono portate insieme a servire. Questa estensione del senso di identità e di comunità è uno dei frutti più profondi del servizio.

C. Conferire Autonomia

A volte c’è uno squilibrio fra le persone che servono e quelle che sono servite. Spesso il servizio è fatto per le persone anziché con le persone. Quando quelli che servono sembrano superiori a quelli che sono nel bisogno, questo può essere degradante per la dignità umana. Di conseguenza, i poveri e le persone che hanno subito soprusi possono considerarsi vittime e quelli che hanno più risorse possono pensare che la ricchezza materiale sia la fonte del loro valore e della loro identità.

Al contrario ogni persona può essere invitata a partecipare alla rete di cooperazione e di collaborazione. Una cultura della pace valorizza il contributo di ogni individuo – non importa quanto grande o piccolo sia. L’etica di vivere per gli altri non è solo per quelli che sono benedetti materialmente; si applica a tutti i membri della famiglia umana.

Alcune organizzazioni sono note per questo approccio. Ad esempio, quando “Habitat for Humanity” costruisce una casa, la famiglia che andrà a vivere in quella casa investe centinaia di ore lavorando fianco a fianco con i volontari per costruirla. Quelli che hanno ricevuto un animale dal progetto “Heifer Project”, come una mucca, un maiale o un pollo, promettono di dare una femmina che nascerà ad un’altra famiglia. Quando i volontari di “Laubach Literacy” insegnano a qualcuno a leggere, questa persona prende l’impegno di insegnare a leggere ad un’altra persona. Questo approccio è espresso nel detto comune: “Se dai a un uomo un pesce può mangiare per un giorno. Se gli mostri come fare una canna da pesca e gli insegni a pescare, lui e la sua famiglia possono mangiare per tutta la vita”.

D. Sviluppo Olistico

Gli esseri umani sono costituiti da una natura fisica e da una natura spirituale. Perciò lo sviluppo olistico è un processo di collaborazione fisico e spirituale. Fintanto che l’aiuto si concentra sull’alleviare la povertà, la fame, le malattie e la violenza solo attraverso mezzi finanziari e materiali, le persone continueranno ad essere afflitte da questi problemi. La mancanza di denaro o dell’accesso ai beni e ai servizi non è stata la vera fonte dei problemi sociali. Perciò, neanche quantità illimitate di denaro e di beni risolveranno questi problemi.

I problemi fondamentali sono sempre stati morali, etici e spirituali. L’avidità, l’egoismo e l’odio non possono essere risolti solo con lo stanziamento di risorse finanziarie. Ė quindi essenziale affrontare le dimensioni morali ed etiche dello sviluppo.

Tante culture hanno modelli tradizionali di assistenza reciproca. Quando il conflitto, il dislocamento e i disastri distruggono questi modelli, lo sviluppo olistico cerca dei modi per restaurarli. L’ideale dello sviluppo stimola le persone a vivere altruisticamente, a praticare l’amore e il rispetto reciproco e a sforzarsi di trascendere i loro confini culturali, politici, religiosi e personali per creare comunità di pace e alla fine una cultura di pace.

E. Abbattere le Barriere

Offrire sinceramene il proprio servizio per il bene di un altro aiuta a superare i risentimenti. Le persone di un gruppo possono nutrire timori e risentimenti profondi contro le persone di un altro gruppo a causa del bigottismo, del razzismo, dell’ingiustizia e della guerra. Così i progetti di servizio che mirano ad una cultura della pace invitano i rappresentanti di gruppi in conflitto ad andare in un ambiente nuovo e lavorare a beneficio degli altri. Quando le persone vedono rappresentanti di un gruppo nemico prodigarsi servendo sinceramente gli altri, questo può aprire i cuori da tutti i lati.

Lo sfruttamento è stato storicamente l’origine di tanti conflitti. Gli individui, i gruppi e le nazioni che si sentono superiori agli altri si sono usati nei modi più crudeli. Il servizio è il modo per invertire lo sfruttamento. Nel processo del servizio, che sia a livello locale o internazionale, le persone cominciano a vedersi come membri di una famiglia allargata.

Il servizio implica restaurare i giusti rapporti. Perciò dovremmo aspettarci difficoltà interpersonali e persino accoglierle come opportunità per stabilire relazioni migliori. Ė una sfida costruire rapporti positivi con persone difficili e lavorare con persone di varie razze e culture. Ė particolarmente difficile continuare a servire, anche di fronte al rifiuto. Qualsiasi servizio fatto con un cuore d’amore avrà un qualche effetto positivo, anche se immediatamente non se ne vede nessuno.

Nella sua forma più pura, il servizio è un’espressione d’amore e può essere un mezzo potente per ridurre le tensioni e abbattere le barriere. Così il servizio può essere un catalizzatore per una cultura della pace.

I risentimenti storici durano da secoli e millenni senza risoluzione. I negoziati e i trattati non cambiano il cuore delle persone. Il servizio ha la potenzialità più grande di cambiare il cuore delle persone.

Giovani di Nazioni Nemiche Hanno Abbattuto le Barriere

Ad esempio, dei giovani volontari giapponesi ebbero un’esperienza particolarmente profonda durante un progetto organizzato in Mongolia dal Religious Youth Service nel 1999. Lavorarono insieme per costruire un asilo di due piani per una quarantina di bambini in una zona povera di Ulan Bator, la capitale della Mongolia. Sessanta anni prima, l’esercito giapponese aveva invaso la Mongolia. Dieci partecipanti giapponesi avevano scelto di ricordare questo anniversario venendo in Mongolia ad offrire la loro amicizia, sudore e lacrime, lavorando assieme ai partecipanti mongoli. In tutto c’erano 32 partecipanti, provenienti da cinque paesi asiatici (Mongolia, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Cina).

Fino a quel momento in quella zona non c’erano asili e i bambini dovevano percorrere a piedi diversi chilometri o prendere i mezzi di trasporto pubblici per arrivare alla scuola più vicina. Costruire questo asilo vicino alle loro case contribuiva alla sicurezza dei bambini e permetteva a più bambini di andare a scuola.

Ogni giorno, nella prima metà della giornata, i partecipanti lavoravano nel cantiere. Dopo pranzo visitavano i luoghi culturali e religiosi della città. I monaci e i pastori di vari monasteri e chiese accoglievano i partecipanti e davano una breve introduzione sulle loro tradizioni.

Il progetto si concluse con un giorno di riflessione in campagna. I partecipanti scrissero i loro piani per applicare alla vita quotidiana le esperienze fatte durante questo progetto. Poi piegarono i loro fogli a forma di piccola barca e li lasciarono trascinare via dalla corrente del fiume.

Nonostante le notevoli difficoltà di lingua, le differenze culturali e i risentimenti storici, le persone che avevano lavorato insieme in Mongolia dissero che erano riuscite a sviluppare una forte unità ed una stretta amicizia vivendo, lavorando e meditando insieme.

Guarire i risentimenti storici è un tema riportato anche dai partecipanti di un altro progetto organizzato dal Religious Youth Service. Ad esempio, Firoz Dakht Ahmjed, dell’India, riferì riguardo un progetto a cui aveva partecipato: “Abbiamo tutti condiviso le nostre rispettive fedi e mescolato il nostro sudore e sangue per servire l’umanità nel bisogno. Abbiamo scoperto che è meglio che costruire una moschea o un tempio. Abbiamo costruito docce e alloggi per i poveri. L’amore espresso attraverso il servizio ha sciolto il risentimento e la sfiducia che esistevano fra ricchi e poveri, fra nord e sud, fra bianchi e neri, guarendo le ferite più profonde dell’umanità”.

F. Trasformazione del Cuore

Il servizio ha la potenzialità di trasformare sia chi lo riceve che chi lo offre. Nell’atto di servire, i volontari trovano che il loro valore è accresciuto mentre gli altri riconoscono e apprezzano il loro servizio. Inoltre i beneficiari del servizio possono sperimentare un aumento di valore per il fatto che qualcuno è disposto a sacrificare il proprio tempo, risorse e comodità per loro.

Nel momento in cui il progetto è terminato e gli obiettivi sono stati raggiunti, tutti i partecipanti in qualche modo sono stati influenzati. Quando le persone esprimono i loro ideali attraverso un servizio altruista, questo stimola sia i partecipanti che la comunità circostante. Gli psicologi Anne Colby e William Damon rilevano: “Vedere persone di grande virtù che vivono una vita dedicata ad una causa morale può avere un effetto di grande influenza sul comportamento morale delle persone. Di norma le persone sono più conquistate dall’esempio della vita di un uomo che da un trattato idealista.

Le persone che servono spesso diventano simboli di bontà e punti di riferimento per gli altri. Quando entriamo in una comunità con la motivazione di servire e realizziamo questo desiderio con un’attività pratica, forniamo un simbolo di ciò che la comunità può diventare.

Gli studiosi di scienze sociali hanno riscontrato che quando il comportamento di una minoranza è recepito dalla maggioranza sia come eccezionale che come virtuoso, prima o poi la maggioranza si muoverà in direzione della minoranza ammirata. Ad esempio, Sere Moscovici ha asserito: “Quando un individuo adotta un comportamento che la maggior parte degli individui vorrebbe realizzare, questa persona può fare da esempio ed avere un effetto liberatorio.”3 Focalizzarsi sul servire gli altri può dare inizio ad una trasformazione che rende vivere altruisticamente parte integrante della vita di ogni giorno.

La base della pace mondiale è una cultura del servizio in cui impariamo a rapportarci come un’unica famiglia umana. Nel processo del servizio, che sia a livello locale o internazionale, le persone sviluppano un senso di interconnessione e cominciano a considerarsi come membri di una famiglia allargata.

Un’Opportunità per Diventare Fratelli

I progetti di servizio internazionali hanno riunito insieme giovani palestinesi ed israeliti. Ezra, un ebreo nato e cresciuto in Israele e Bilial, un musulmano della Giordania i cui genitori erano esuli della Palestina, furono tutti e due invitati al progetto del Religious Youth Service in Italia nel 1989. Al momento del pranzo, durante l’orientamento, Ezra lanciò in modo provocatorio una serie di domande e di quesiti a Bilial il quale ribatté con risposte molto taglienti. Dopo aver raggiunto un punto di frustrazione, Ezra guardò Bilial e gli chiese se lo odiasse. Bilial, imperturbato, rispose: “Sì, ti odio e ti dirò perché”. Per un’ora spiegò il suo risentimento verso Israele, gli ebrei e l’attuale situazione politica. Lo staff del RYS mise i due giovani a lavorare insieme in modo che potessero avere l’occasione di superare un po’ delle barriere che li dividevano. Sei settimane dopo, durante il periodo di riflessione nella bella cittadina di Assisi, Ezra confidò al direttore del RYS: “Bilial ed io non avremmo mai avuto la possibilità di conoscerci nelle nostre nazioni e certamente non avremmo mai cooperato insieme. Qui, in questo ambiente neutrale dell’Italia, attraverso l’esperienza del RYS, siamo diventati più che amici. Siamo diventati fratelli.”

G. Felicità e Realizzazione

Il medico e filosofo francese Albert Schweitzer osservò: Io non so cosa sarà il vostro destino, ma so una cosa: gli unici tra voi che saranno veramente felici sono quelli che hanno cercato e trovato il modo di servire”.

L’esperienza della pace è strettamente legata all’esperienza della gioia. Noi sperimentiamo la gioia attraverso la rassomiglianza, cioè quando i nostri ideali interiori si manifestano nella realtà esteriore. Inoltre sviluppare rapporti con altre persone che hanno valori, aspirazioni, esperienze e interessi simili è molto remunerante. L’esperienza diretta di trascendere le barriere che dividono le persone ci insegna che, come esseri umani, le nostre somiglianze superano di gran lunga le nostre differenze.

Lavorando insieme in un progetto, le persone sperimentano la gioia comune di aver realizzato qualcosa. Queste esperienze influiscono sul modo in cui ci comportiamo nella nostra famiglia, nella nostra comunità e nella nazione. La cultura che deriva da queste realizzazioni ed esperienze sarà una cultura della pace.

Servendo gli altri possiamo sperimentare una profonda soddisfazione. Il poeta indiano Rabindranath Tagore scrisse: “Io feci un sogno e sognai che la mia vita era gioia. Mi svegliai e vidi che la vita era servizio. Praticai il servizio e vidi che il servizio era gioia”.

Conclusione

Uno Stile di Vita Improntato al Servizio

Il servizio raggiunge la sua massima espressione quando ha un impatto su tutto l’insieme delle attività della vita e diventa parte integrante del nostro modo di vivere. Le lezioni più preziose della vita e la crescita più importante nel carattere e nel cuore avverranno quando mettiamo i bisogni degli altri prima dei nostri. Questo può aiutare a dissolvere le barriere fra generazioni, religioni, razze e culture, incoraggiando la comprensione, la cooperazione e il rispetto reciproci. Riconosciamo che la crescita può avvenire solo quando siamo disposti ad imparare e a sfidare noi stessi. Ecco come diventiamo dei catalizzatori per la pace.

Gli atti di servizio, in cui cerchiamo di soddisfare i bisogni degli altri, sono di per sé significativi e preziosi. Gli effetti spirituali del servizio fatto col cuore non svaniranno mai. Aiutando ad alleviare la sofferenza e a migliorare la vita degli altri, facciamo direttamente dei passi verso una società più premurosa, giusta e pacifica.

Se esploriamo l’intersezione tra servizio e pace, troviamo che il servizio promuove molti degli attributi di una cultura della pace. Mentre le persone lavorano insieme per un bene più grande, hanno un valore uguale, crescono nella solidarietà dello scopo, imparano la tolleranza delle differenze reciproche e condividono la responsabilità del processo e dei risultati.

Il servizio è più che le azioni straordinarie di un eroe o un hobby per la moglie di un uomo ricco. Richiede qualcosa di più profondo dei nostri momenti liberi o dei nostri spiccioli in più. Vivere per gli altri è uno stile di vita. Il servizio raggiunge la sua espressione suprema quando ha un impatto su tutta la gamma delle attività della vita e diventa parte integrante del nostro modo di vivere.

Le sfide di coltivare il nostro cuore e il nostro carattere durano tutta la vita. Più cresciamo nel cuore e nel carattere più siamo capaci di formare rapporti armoniosi e di contribuire alla cultura della pace. Proprio come l’esercizio aiuta a tonificare i nostri muscoli e a promuovere la salute fisica, allo stesso modo focalizzarsi sul servire gli altri sviluppa la nostra innata capacità di prenderci cura, provare compassione e dare. Alla fine il servizio trascende l’attività e diventa il collante che tiene insieme la società.

Le minoranze creative cambiano la storia, secondo lo storico britannico Arnold Toynbee. Anche quelli che servono hanno la potenzialità di cambiare la storia e di promuovere una cultura della pace. L’antropologa americana Margaret Mead consigliò: “Non dubitate mai che un piccolo gruppo di cittadini premurosi e dedicati possa cambiare il mondo. Invero è l’unica cosa che l’ha fatto”.

1 “Children and Their Community”, Middle School Friday Memo, Shorham-Wading Review, Central School District, Randall Road, Shorham, New York, 11786, No. 4-77.

2 Ann Colby e William Damon, Some Do Care: Contemporary Lives on Moral Commitment (New York: Free Press, 1992), p. 23.

3 S. Moscovici, Social Influences and Social Change (London: Academie Press, 1976).

APPENDICE 1

Alcune Risorse

P coloro che desiderano sviluppare programmi di servizio efficienti sono disponibili numerose risorse:

National Service-Learning Cooperative ServeAmeric K-12 Clearinghouse

University of Minnesota Vocational & Technical Education. Bldg. 1954 Buford Avenue, R- 290 St. Paul, MN 55108. 1-800-808-SERVE – Serve@maroon.tc.umn.edu

National Youth Leadership Council 1910 West County Rd, B. Roseville, MN 55113 1-651-631-3672 –NYLCUSA@aol.com

Corporation for National Service 1201 New York Ave., N.W. Washington, D.C. 20525 1-202-606-5000, ext. 115

Project Service Leadership 12703 NW 20th Avenue Vancouver, WA 98685 1-360-576-5070 – Mcphers@pacifier.com

Points of Light Foundation 736 Jackson Place Washington, D.C. 20503 1-202-223-9186

Do Something 423 West 55th Street, 8th Floor New York, NY 10019 1-212-523-1175 – dosomething@aol.com

Giraffe Project 197 Second Street P.O. Box 759 Langley , WA 98260 1-360-221-7989 – giraffe@whidbey.com

APPENDICE 2

Esempi di Esercizi di Riflessione

Il servizio come sviluppo di una rappresentazione teatrale

Diario di otto settimane

Prima settimana – L’ambientazione

Quali sono le prime impressioni più vivide del posto? Descrivete l’ambiente, le persone, le azioni e i sentimenti positivi o negativi che state provando.

Seconda settimana – Gli attori della rappresentazione

Descrivete le persone con cui lavorate, la loro vita e i loro obiettivi nella vita. Includete qualche reazione personale all’individuo o agli individui con cui state lavorando.

Terza settimana – La trama

Quali sono alcune delle attività che avete fatto con la persona o le persone con cui state lavorando? Descrivete il vostro rapporto.

Quarta settimana – La trama (continuazione)

Descrivete i tipi di reazione che le persone con cui state lavorando hanno nei vostri confronti. Citate esempi specifici. Descrivete la vostra risposta emotiva alla loro reazione.

Quinta settimana – L’azione

Descrivete come la vostra presenza nella comunità sta avendo un impatto sulla persona o le persone con cui state lavorando. Potete illustrare il vostro punto con una esperienza speciale che avete avuto. Se sentite che non state avendo alcun impatto, descrivete la/e ragione/i per cui sembra che sia così.

Sesta settimana – Il copione

Descrivete nei dettagli la vostra sessione di servizio includendo piccoli brani di conversazione o, se state lavorando in una scuola, un esempio del lavoro che state svolgendo e dei bambini che sono coinvolti. Siate creativi. Qual è il significato della scelta che avete fatto?

Settima settimana – L’analisi

Ora che siete nella comunità da diverse settimane, quale cambiamento hanno subito le vostre impressioni iniziali? Se non sono cambiate, descrivete delle osservazioni che confermano le vostre impressioni iniziali.

Ottava settimana – la critica

Scrivete un riepilogo delle vostre otto settimane. Che cosa è stato imparato sia da voi che dalle persone con cui avete lavorato? Includete qualsiasi esperienza particolare o momenti speciali che potete aver avuto. (Questa domanda può essere espansa formando una relazione finale che integra i concetti imparati in classe con le osservazioni fatte nella comunità).

L’idea di questo diario viene dal Progetto Educativo Congiunto dell’Università di Lettere, Arti e Scienze dell’Università della California Meridionale pubblicato in: Suzanne Goldsmith. Journal Reflection: A Resource Guide for Community Service Leaders and Educators Engaged in Service Learning (Washington D.C.: American Alliance for Rights & Responsibilities, 1996).

APPENDICE 3

Progetto Campione: “Costruire l’Armonia tra le Razze”

La International Educational Foundation ha collaborato con il Religious Youth Service (RYS) portando avanti progetti in tutto il mondo. La leadership è cruciale per riuscire a riunire persone di sfondi culturali diversi a lavorare insieme alla realizzazione di obiettivi comuni. Prima che arrivino le persone che parteciperanno al progetto di servizio, lo staff si riunisce per porre le basi imparando tecniche per la creazione dei gruppi di lavoro, la comunicazione, la risoluzione dei conflitti e la soluzione dei problemi. I materiali che presentiamo qui di seguito sono stati preparati dai Consulenti del Bermultinational Limited Organization Development per un progetto dal tema “Costruire l’Armonia tra le Razze.”

Questi progetti di servizio portano partecipanti di varie razze, religioni e nazionalità a lavorare insieme alle persone del posto per far fronte a necessità concrete. Il punto centrale è creare armonia fra persone di razze, religioni e gruppi etnici diversi, incoraggiando i partecipanti ad esplorare valori e credi mentre servono insieme. “Costruire l’Armonia tra le Razze” riconosce i contributi particolari di persone di religioni e gruppi etnici diversi che costituiscono l’insieme della cultura di una società.

Questo progetto promuove la visione di una società più inclusiva e capace di offrire sostegno e mette le persone in condizioni di diventare agenti di cambiamento con la conoscenza, la capacità, la sensibilità e la comprensione per influenzare quelli con cui vengono a contatto. Aiuta anche le persone ad avanzare verso una maggiore eguaglianza e libertà.

In un progetto di servizio i partecipanti portano i comportamenti che hanno imparato dai membri dei loro gruppi religiosi, razziali o etnici. Lavorare insieme come gruppo in un progetto come quello di “Costruire l’Armonia tra le Razze” dà alle persone l’opportunità di capire che la loro cultura non è l’unico standard e che altre persone portano nel progetto aspettative diverse.

Domande per Incoraggiare le Persone a Condividere Qualcosa su Loro Stesse

Quali persone e quali esperienze hanno contribuito a formare la tua vita attuale? Terminate con un momento di entusiasmo o un ricordo felice.

Qual è la differenza fra il modo in cui vedete voi stessi 5 – 10 anni fa e il modo in cui vi vedete adesso? Chi o che cosa vi ha aiutato a fare la differenza?

Focalizzatevi solo sugli ultimi 6-12 mesi e descrivete le esperienze e le persone significative che hanno avuto più effetto su di voi.

Usando disegni o parole descrivete la vostra vita dall’inizio fino ad ora.

Condividete alcune esperienze spirituali che vi danno un senso di interesse, di scopo e degli obiettivi.

Scegliete 3 o 4 esperienze dal seguente elenco e condividetele:

  • Una ricerca spirituale
  • Un momento felice
  • Una decisione presa che ha cambiato la direzione della vostra vita
  • Una persona che ha fatto una differenza nella vostra vita
  • Un’esperienza in cui avete aiutato qualcuno
  • Un risultato di cui siete orgogliosi
  • Qualcosa che siete riusciti a fare e che prima esitavate a fare
  • Un goal al quale state lavorando o che avete realizzato.

Domande per una Discussione sui Valori

Un valore è scelto liberamente?

Un valore è scelto fra diverse alternative?

Un valore è scelto dopo un’attenta considerazione degli effetti o delle conseguenze delle varie alternative?

Si agisce in conformità a un valore?

I valori hanno ripercussioni sulla nostra vita in modi visibili?

Possono essere osservati nel nostro comportamento quotidiano?

Un valore è ripetuto in modo costante?

Se una cosa è valutata genuinamente tende a riapparire in diverse occasioni e in diversi contesti?

I valori fanno parte del modello della nostra vita?

Un valore è premiato e apprezzato?

Un valore è affermato pubblicamente?

In quali situazioni ci vergogniamo dei nostri valori e, se ci chiedono quali sono, abbiamo paura di esprimerli chiaramente e pubblicamente?

Come si misurano i valori?

Quando ci sono conflitti fra gli atteggiamenti sostenuti da una persona e il suo comportamento, questa persona è ipocrita?

Una persona è del tutto coerente fra i valori che afferma e il suo comportamento esteriore?

I valori cambiano o sono costanti e immutabili? E se cambiano, il cambiamento li abolisce o semplicemente li riforma? Esistono dei valori certi e immutabili (permanenti)? Come sopravviviamo ai cambiamenti dei valori sui quali abbiamo poggiato la nostra identità?

Che rapporto c’è fra la religione e i valori?

In che modo le organizzazioni religiose influenzano i valori dei loro membri?

Esplorare i Valori Personali

Le seguenti domande danno l’opportunità ai membri dello staff e ai partecipanti di riflettere sui loro valori e discuterli con gli altri:

Quali sono alcuni dei valori e dei credi sostenuti più fermamente?

Mi considero focalizzato spiritualmente?

Quando sono stato veramente contento di essere vivo, cosa stavo facendo?

Mi vedo come una persona creativa? Perché sì o perché no?

Sono la persona più felice che conosco? Perché sì o perché no?

In quali diverse aree voglio crescere?

Chi rispetto più di tutti? Perché?

Come gestisco i complimenti? La critica?

Chi mi influenza? In che modo?

Che cosa mi deprime?

Cosa mi piace di più in me stesso?

Cosa vorrei migliorare in me stesso?

Sviluppo di Attitudini nei Confronti delle Persone di Altre Culture e Religioni

Riflettete sul vostro passato e su come la vostra consapevolezza, le vostre attitudini e i vostri comportamenti nei confronti delle altre religioni, culture e individui sono stati sviluppati da eventi significativi, positivi o negativi. Dividete la vostra vita in stadi. Ogni voce deve indicare un evento significativo che vi ha influenzato in relazione a costruire l’armonia razziale. Cercate di ricordare e di descrivere solo eventi significativi e l’influenza e l’impatto che hanno avuto su di voi.

Età 5-12 anni (infanzia)

Età 13-19 anni (adolescenza)

Età 20 ed oltre (età adulta)

Contatti Recenti con Persone di Altre Religioni e Culture

Quando individui e/o gruppi diversi si riuniscono insieme, c’è l’opportunità di entrare in conflitto così come di imparare. Analizzate un contatto che avete avuto negli ultimi tre mesi con una persona diversa da voi. Considerate le seguenti domande.

In quali modi le vostre culture sono simili? Sono dissimili?

C’è stato qualche conflitto? Se sì, come avete risolto le differenze?

Se non c’è stato nessun conflitto, perché no?

Che cosa avete contribuito al rapporto dalla vostra cultura? Che cosa l’altra persona ha contribuito per voi dalla sua cultura?

Siete stati influenzati in qualche modo in seguito al contatto?

Altri commenti e osservazioni.

Un’Esperienza con un Conflitto Razziale

Dalle vostre esperienze personali convivete informazioni su un conflitto razziale. Riportate le seguenti informazioni sulla situazione.

Descrivete la situazione.

Quali eventi hanno portato al problema?

Come si possono prevenire problemi come questi?

In un piccolo gruppo discutete la domanda: “Cosa fa sì che un gruppo razziale non ami e non abbia fiducia in un altro gruppo razziale?”

Quali passi potrebbero essere intrapresi dagli individui o dalle comunità per cambiare le situazioni e incoraggiare l’armonia razziale?

Riflessioni sulle Esperienze come Team

Come realizziamo un equilibrio nella vita?

Come manteniamo la semplicità in un mondo di complessità?

Come manteniamo un senso di direzione?

Come guardiamo le debolezze umane con compassione, anziché con accusa e auto giustificazione?

Come sostituiamo il pregiudizio razziale (la tendenza ad avere pregiudizi sulle persone e a classificarle per manipolarle) con un senso di rispetto e di scoperta per favorire l’apprendimento?

Come possiamo essere dei cittadini universali sulla base del rispetto reciproco e dell’apprezzamento delle diversità e delle differenze?

Da dove cominciamo?

Come continuiamo a imparare, a crescere e a migliorare?

Diario Giornaliero delle Cose Imparate

Ogni persona impegnata in un progetto di servizio può trarre giovamento tenendo un diario giornaliero. Ecco l’esempio di una pagina di questo diario.

Nome _____________

Data _____________

Cose più importanti e utili imparate oggi:

Chi/cosa mi ha aiutato di più in quello che ho imparato?

Quali sono le applicazioni delle cose che ho imparato?

Quali passi d’azione intraprenderò?

Cose personali da ricordare e da usare:

Nuove idee/concetti:

Suggerimenti per migliorare la mia comunicazione:

Aree problematiche identificate o rafforzate per me recentemente:

Cose da fare domani:

1 Bermultinational Limited Organization Development Consultants. Dott. P. Bertrand e Judith V. Phillips, 1403 Northcrest Drive, Silver Spring, MD 20904

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