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La Necessità di una Educazione Morale

Prefazione: Educare per il Vero Scopo della Vita

Questa presentazione è il frutto dell’impegno della International Educational Foundation (IEF) in centinaia di conferenze, che ha avuto inizio nell’ex Unione Sovietica e poi si è espanso in Cina e in altri paesi. La nostra organizzazione ha lavorato con educatori ed altri professionisti per rispondere alle sfide morali ed etiche che hanno accompagnato le rapide trasformazioni economiche e sociali di quei paesi. Il discorso del Presidente della IEF, che presentiamo qui di seguito, introduce i campi di interesse di questa organizzazione: la necessità di una educazione morale, i principi universali e gli scopi della vita, la famiglia come scuola d’amore, una nuova etica dell’amore e della sessualità, la preparazione dei giovani al matrimonio, la promozione di una cultura del matrimonio, l’educazione dei figli, le cause e le risoluzioni dei conflitti, la prevenzione della tossicodipendenza e modelli per imparare a servire. Ogni volume di questa serie tratta uno di questi argomenti.


È per me un onore avere l’opportunità di parlare davanti a un così eminente gruppo di educatori, amministratori e leader.

A nome del Dott. Sun Myung Moon e di sua moglie, fondatori della International Educational Foundation, il cui sforzo e il cui amore instancabili hanno reso possibile questo convegno, vorrei porgere un sincero saluto a tutti voi.

Oggi voglio parlarvi di quelle che, secondo me, sono le principali preoccupazioni della società umana. Come possiamo stabilire delle comunità che siano libere dalla violenza e dallo sfruttamento di ogni tipo? Come possiamo aiutare i nostri giovani a crescere diventando intellettualmente vivi, emotivamente forti e socialmente responsabili? Quali sono i ruoli e le responsabilità delle scuole e delle famiglie nella creazione di queste comunità più sane? Le risposte a queste domande vanno ben oltre il campo della legislazione e dei programmi governativi, perché nessun governo può dettar legge su questioni che appartengono al mondo del cuore e del carattere umano.

Viviamo in un’era di profondi cambiamenti dove i progressi straordinari della scienza e della tecnologia stanno sconvolgendo le tradizioni e i valori convenzionali. Le norme e i valori sociali che sono stati osservati per generazioni spesso sembrano incapaci di rispondere ai problemi che accompagnano questi cambiamenti. Questi problemi comprendono la tendenza, ormai diffusa quasi in tutto il mondo, all’immoralità sessuale, il sorgere di una cultura del divorzio e la conseguente disgregazione famigliare, la criminalità e la violenza, l’abuso della droga e dell’alcool e la distruzione ambientale. Anche se in passato questi problemi affliggevano prevalentemente le società occidentali, ora si stanno rapidamente infiltrando in tutte le culture e nessuna nazione si può considerare immune da queste influenze negative.

Alla radice di tanti di questi problemi c’è l’individualismo egoista e un desiderio di gratificazione immediata. Secondo questa prospettiva, tutti i valori sono soggettivi, relativi ed arbitrari; non si può conoscere o comunicare nulla e la vita stessa viene considerata senza scopo. Questa visione della vita, taciuta e spesso inconscia, fornisce la base per gran parte del comportamento distruttivo che vediamo oggi nel nostro mondo. Senza il senso di certi valori comuni, che sono assoluti e immutabili, la società umana si disgrega rapidamente mentre gli individui e i gruppi perseguono i loro interessi e desideri egocentrici.

È comprovato che i problemi più grandi fra i giovani e nella società in generale si riscontrano dove la struttura famigliare si è spezzata. Per contro, dove le famiglie sono forti e stabili, ci sono meno problemi sociali. Così le famiglie sane sono il fondamento di una società sana. La famiglia è la prima scuola d’amore in quanto è qui che i giovani imparano i valori e le virtù fondamentali che formano la base per raggiungere gli scopi della loro vita. Ad esempio, quando i figli ricevono un amore e una guida adeguata dai loro genitori, hanno meno probabilità di diventare sessualmente promiscui. Mentre continuano a svilupparsi dal punto di vista industriale ed economico, possono le nazioni del mondo evitare i problemi sociali che da altre parti hanno accompagnato le conquiste materiali? Ciò è possibile solo se queste nazioni riconoscono e promuovono le condizioni che creano una società morale. Oggi voglio parlarvi dell’importanza di coltivare il cuore e il carattere.

Come genitori, educatori e leader, la nostra attenzione va oltre la semplice educazione intellettuale dei nostri giovani. Ci preoccupa la loro educazione etica e morale, perché i valori dei giovani si formano attraverso l’educazione del loro cuore e del loro carattere.

Coltivare il cuore e il carattere influenzerà profondamente la nostra capacità di realizzare certi scopi non materiali che procurano una soddisfazione ed una felicità durature. Ci sono tre scopi fondamentali nella vita che sono alla base di tutti gli altri. Il primo è diventare una persona dal carattere maturo che impara l’autocontrollo e sviluppa la capacità di amare. Il secondo è stabilire una famiglia sana e felice e sperimentare i rapporti etici e d’amore che derivano dalla vita famigliare. Il terzo scopo è usare le nostre capacità creative per dare un contributo positivo alla società. Il centro etico che guida questi tre scopi è il vero amore.

L’essenza della natura umana è il cuore, che è la forza motivante per instaurare i rapporti e per ogni impegno morale. Perciò la prima dimensione dell’educazione dovrebbe essere quella di aiutare gli studenti a sviluppare un carattere maturo attraverso l’educazione del cuore. La seconda dimensione dell’educazione dovrebbe essere coltivare la capacità di formare dei rapporti genuini, basati sul vero amore, comprendendo le regole fondamentali del giusto comportamento. Questa educazione nelle norme sostiene lo sviluppo della capacità di formare dei rapporti genuini centrati sul vero amore. La terza dimensione dell’educazione, che domina l’educazione moderna, riguarda la padronanza delle conoscenze e delle tecniche professionali collegate alla preparazione alla carriera.

Questi tre aspetti dell’educazione formano una piramide la cui base è coltivare lo sviluppo del cuore. Tuttavia, molta dell’educazione moderna forma una piramide capovolta che mette eccessiva enfasi sull’apprendimento velocizzato, sulla tecnologia e sull’informazione, trascurando gli altri aspetti dell’educazione. Un approccio equilibrato all’educazione dà la priorità alla cultura del cuore e all’educazione nelle norme come base per l’educazione fisica e intellettuale.

La base fondamentale della personalità di un bambino è la sua capacità di rapportarsi agli altri nel vero amore. Vero amore vuol dire vivere per gli altri senza pensare al proprio tornaconto. Quando questa qualità dell’amore è applicata al rapporto fra gli uomini e le donne porta naturalmente alla purezza prima del matrimonio e alla fedeltà nel matrimonio. Motivato da un amore che si fonda sui valori morali, un individuo agirà sempre nell’interesse migliore e a lungo termine di quelli che ama, senza mai mettere a rischio la loro salute, i loro scopi futuri o la loro integrità personale.

Gli esseri umani arrivano a conoscere il vero amore sperimentando quelle che sono note come le quattro dimensioni del cuore: primo, il cuore filiale verso i propri genitori in risposta al loro amore incondizionato e pronto a sacrificarsi; secondo, il cuore d’amore reciproco e l’amicizia fra fratelli e sorelle e fra compagni; terzo, il cuore d’amore coniugale fra marito e moglie; quarto, il cuore d’amore incondizionato dei genitori verso i propri figli. Sviluppando queste quattro dimensioni del cuore, una persona diventa un uomo o una donna dal buon carattere incarnando il vero amore. La famiglia, pertanto, diventa la base per la felicità, la vita e gli ideali umani.

I genitori vogliono insegnare ai loro figli guidandoli a diventare figli e figlie che hanno rispetto e pietà filiale, che ameranno e rispetteranno i loro genitori e, per estensione, ameranno i loro insegnanti e le persone più anziane. Per realizzare la vera pietà filiale l’individuo serve la famiglia e si sacrifica per lei. Praticando questa attitudine nella comunità ed essendo pronto a sacrificare la famiglia per il bene della nazione, l’individuo diventa un vero cittadino e un patriota. Una persona che è pronta a sacrificare la propria vita per incarnare i valori universali per il bene dell’umanità è considerata un santo o un saggio.

Nella famiglia, i genitori svolgono potenzialmente tre ruoli soggettivi: veri genitori, veri insegnanti e veri leader. L’elemento essenziale per la realizzazione di ciascun ruolo è il vero amore. Il vero amore è un amore incondizionato e disposto a sacrificarsi, dove le persone investono, dimenticano ciò che hanno dato e poi continuano a dare senza aspettarsi nulla in cambio. L’esempio migliore di questo amore sono i genitori che vivono altruisticamente per il bene dei loro figli. Vivendo secondo questo standard le persone diventano veri genitori. Il ruolo dei genitori si estende a quello di un vero maestro. Ciò significa insegnare i valori morali e stabilire l’esempio per gli altri membri della famiglia. Inoltre, il ruolo di genitore si estende a quello di un vero leader. Questo si realizza guidando i propri figli nella giusta direzione mentre si mantiene un forte senso di responsabilità per la vita e il futuro della famiglia.

Questi ruoli si applicano alla società. Ad esempio, gli insegnanti possono essere dei veri genitori. Fanno questo dimostrando un cuore d’amore come quello di un genitore verso gli studenti ed amandoli come loro figli. In secondo luogo, gli insegnanti devono essere dei veri insegnanti. Ciò significa guidare gli studenti sulla giusta strada attraverso l’istruzione, così come con l’esempio personale. Infine, come veri leader, gli insegnanti si sentono responsabili per il benessere fisico e morale dei bambini o dei ragazzi che hanno in cura, proprio come i genitori si sentono responsabili per il benessere generale dei loro figli. Lo stesso principio si applica a tutti gli individui, siano essi responsabili di un piccolo gruppo di persone o di un’intera nazione.

Attraverso le famiglie, le scuole e le comunità che lavorano insieme per sviluppare il carattere morale dei giovani, emergerà una società civile e sarà possibile costruire una vera civiltà spirituale. A loro volta, la casa, la scuola e la comunità si arricchiranno reciprocamente, mentre si uniscono insieme in una causa comune.

In questi primi anni del 21° secolo, tutti i popoli del mondo sperano nell’alba di una nuova cultura mondiale di pace e di unità. Se il 20° secolo è stato l’era delle grandi realizzazioni scientifiche, tecnologiche ed economiche, il 21° secolo deve diventare l’era della rinascita spirituale a livello mondiale.

Dall’esperienza del 20° secolo, abbiamo imparato che la scienza, la tecnologia e lo sviluppo economico da soli non creano le giuste condizioni per la pace, l’armonia e la vera felicità. Piuttosto abbiamo bisogno di una nuova visione della vita, universale e basata sui valori, che sostiene l’istituzione di vere famiglie e di società sane, così come di vere nazioni e di un mondo di pace e di unificazione. Cerchiamo dei valori che possano integrare il meglio dei valori spirituali e materiali, dei valori tradizionali e contemporanei e dei valori orientali e occidentali. L’integrazione di queste visioni complementari fornisce un contesto più completo per l’apprezzamento e l’applicazione dei valori etici e morali.

Per realizzare le loro speranze e i loro sogni, i giovani hanno bisogno di un ambiente familiare amorevole per coltivare la loro coscienza e un cuore di vero amore. Una coscienza pura e forte è la base per la superiorità accademica, i risultati personali, la stabilità famigliare e la vera virtù civica. La coscienza cerca sempre di guidare una persona a fare ciò che è giusto. Tuttavia, a causa di un ambiente corrotto e immorale, la coscienza non è stata capace di funzionare in modo appropriato. Come genitori, maestri e leader abbiamo prima la responsabilità di liberare e purificare la nostra coscienza, poi di aiutare i nostri giovani a fare altrettanto. I giovani che hanno coltivato una coscienza pura e un vero amore trasmettono agli altri il desiderio e la volontà di vivere una vita esemplare per il bene del prossimo. Questo è un aspetto essenziale di una società civile e di una civiltà spirituale veramente viva.

Ancora una volta voglio esprimere a tutti voi la mia gratitudine per aver partecipato a questo importante convegno. Spero sinceramente che troverete questo programma di ispirazione e beneficio per l’importante lavoro che state portando avanti. Vi faccio i miei migliori auguri durante il tempo che trascorreremo insieme. Grazie infinite.

Dott. Joon Ho Seuk

Presidente della International Educational Foundation


Introduzione

I genitori e gli educatori di tutto il mondo stanno discutendo su quale sia il modo migliore per educare cittadini responsabili in questa era di cambiamenti senza precedenti. La disgregazione familiare e i mali sociali che l’accompagnano sono diventati preoccupazioni a livello mondiale. Molti speravano che i progressi scientifici, tecnologici ed economici avrebbero portato una maggiore felicità e soddisfazione all’uomo, ma oggi vediamo che non è necessariamente così. Tante società stanno sperimentando un grave sconvolgimento sociale.

Alcuni astronauti, che hanno osservato il nostro pianeta dallo spazio, si sono profondamente resi conto della “unicità” della terra, un riconoscimento del pianeta come la casa che è condivisa da tutta la sua popolazione. È questo nobile senso di identità che offre la speranza di sradicare i pregiudizi collegati alla razza, al credo, al sesso e alla classe, che così spesso ci dividono. Ma cos’è che abbiamo in comune? I simboli esteriori dell’esistenza differiscono ampiamente in tutto il mondo, ma abbiamo tutti una base etica comune. Valori come la giustizia, la civiltà e il rispetto della verità sono riconosciuti e sostenuti in tutto il mondo. Trascendono la cultura, la nazionalità, la lingua, il credo e la razza. Questi valori universali sono riconosciuti da tutti come buoni e desiderabili e tuttavia ultimamente la nostra storia ha lanciato una sfida a questi ideali. Diamo uno sguardo al 20° secolo.

Sappiamo che negli ultimi cento anni il mondo è cambiato drasticamente, in un senso positivo sotto tanti aspetti. La scienza e la tecnologia moderna hanno aiutato a migliorare lo standard materiale della vita. Gli sviluppi nel campo della salute e della medicina hanno eliminato tante malattie che una volta affliggevano l’umanità. I progressi nei trasporti e nelle comunicazioni hanno creato opportunità per le persone di interagire più facilmente di prima. I rapidi sviluppi nell’uso di internet hanno trasformato velocemente il modo in cui comunichiamo e facciamo attività economiche. Possiamo dire che i progressi della scienza e della tecnologia rappresentano gli aspetti migliori del 20° secolo.

Nello stesso tempo, mentre la tecnologia ha reso più facile comunicare tra noi e imparare gli uni dagli altri, non è molto evidente che abbiamo migliorato la nostra capacità di andare d’accordo. Il lato oscuro del 20° secolo comprendeva conflitti sanguinosi di una portata che non ha precedenti. Sono morte più persone nell’ultimo secolo che in tutti i secoli precedenti messi insieme. La seconda metà del 20° secolo è stata dominata dalla guerra fredda fra le superpotenze, in competizione tra loro, che ha portato il mondo sull’orlo dell’annientamento. Alla fine del secolo la guerra fredda è finita, ma i conflitti locali continuano a minacciare vaste porzioni della popolazione mondiale.

La seconda metà del 20° secolo ha visto anche lo sviluppo graduale di un’altra crisi, di una natura più insidiosa e fondamentale – la disgregazione della vita familiare. Oggi questa crisi ha raggiunto proporzioni epidemiche che colpiscono quasi tutti i paesi. L’abuso dei coniugi e dei figli, l’infedeltà coniugale e il divorzio sono all’ordine del giorno. I giovani si allontanano sempre più dai loro genitori mentre il rispetto fra marito e moglie è in declino. La gente sta pensando sempre più solo a se stessa.

Poiché la disgregazione familiare è aumentata fortemente nei paesi benestanti, la convinzione in alcune società in via di sviluppo che la prosperità economica e la libertà politica risolveranno questi problemi è solo un pio desiderio. Per scoprire la causa della disgregazione familiare dobbiamo cercare delle ragioni più fondamentali, che non le semplici pressioni economiche. Le famiglie sono le cellule della società umana. Se le cellule del corpo si ammalano, alla fine tutto il corpo soffrirà.

Nel corso degli ultimi decenni la disgregazione familiare ha determinato a sua volta un aumento dei problemi dei giovani. Senza l’influenza morale di famiglie forti, i giovani dei paesi benestanti hanno sfruttato la ricchezza e le libertà esteriori per sperimentare la droga e i comportamenti sessuali promiscui. Ultimamente l’influenza di questa “cultura giovanile” si è diffusa in tutto il mondo portando con sé problemi come l’AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale, la droga, la criminalità e la violenza minorile.

Confronto delle influenze sui giovani

Negli Stati Uniti il declino della forza della famiglia e i suoi effetti sui giovani nell’ultima parte di questo secolo sono illustrati drasticamente da una ricerca condotta dall’Università di Stato del Michigan. Questo studio mostra che fra gli anni 1950 e 1990 c’è stato quasi un rovesciamento totale delle influenze che i giovani riconoscevano come più importanti nella loro vita. Cinquant’anni fa, i fattori più importanti che influenzavano i giovani erano i genitori e la vita familiare; subito dopo veniva la scuola, seguita dalla chiesa, dai compagni della stessa età e dalla televisione. Col 1990 le influenze più importanti sui giovani erano diventate i compagni e la televisione. È logico pensare che gli amici immaturi e i programmi televisivi motivati da fini di lucro non potranno mai sostituire l’amore, la cura e la guida morale dei genitori e il sostegno di una vita familiare1.

1U.S Congressional Quarterly, citato da William Bennet, Index of Leading Cultural Indicators (New York: Simons & Shuster, 1994), p. 83.

Una sconsolante illustrazione dei profondi cambiamenti avvenuti tra i nostri giovani è data da uno studio che mette a confronto i problemi delle scuole americane negli anni 1940 e 1990. I tipici problemi dei ragazzi che parlano a sproposito o corrono per i corridoi sono stati sostituiti da gravi forme di comportamento negativo come la tossicodipendenza, il suicidio e gli atti di violenza1. Gli Stati Uniti hanno sperimentato la forma più agghiacciante di comportamento negativo in un fiume di sparatorie nelle scuole.

Storicamente il lavoro dell’educazione morale è stato condiviso da tre istituzioni sociali: la famiglia, i gruppi religiosi e la scuola. Quando le scuole cessano di essere efficienti nel trasmettere i valori morali e quando l’istituzione della famiglia è in crisi, la società si trova di fronte a un grave problema. I governi nazionali si sforzano costantemente di risolvere i problemi sociali che derivano da una crisi dei valori, ma questi sforzi spesso hanno avuto un successo molto limitato.

Dal 1960 al 1990 il governo degli Stati Uniti ha aumentato del 500% le spese per i problemi sociali. Nonostante questo enorme investimento di soldi, lo stesso periodo ha visto un aumento del 500% nella criminalità, un amento del 400% nelle nascite al di fuori del matrimonio, un aumento del 400% nei divorzi, un aumento del 300% nei bambini che vivono in famiglie con un solo genitore e un aumento del 200% nei suicidi degli adolescenti.

I miliardi di dollari spesi nei programmi sociali ed economici sono stati di ben poco aiuto per affrontare questi problemi. Certo i soldi sono necessari, ma il denaro da solo non può risolvere questi problemi. I leader, esasperati, cominciano a rendersi conto che queste questioni devono essere affrontate in un modo più fondamentale. Le domande basilari che ci troviamo di fronte sono di natura interiore, coinvolgono la mente e il cuore; cos’è di beneficio agli esseri umani e cosa non lo è; domande sul bene e sul male, su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Si tratta di questioni morali.

Lo storico britannico Arnold Toynbee scrisse in “Civilization on Trial”: “Più grande è il nostro potere materiale, più grande è il nostro bisogno di ispirazione spirituale e di virtù per usare il nostro potere per il bene e non per il male…. Non siamo mai stati spiritualmente adeguati a gestire il nostro potere materiale ed oggi il vuoto morale è…più grande di quanto non lo sia mai stato in qualunque era precedente”2.

Potremmo dire che il cuore del problema umano è nel cuore dell’uomo. La soluzione ai problemi sociali di oggi non arriverà attraverso la nuova tecnologia o i programmi governativi. Una società buona si può formare solo educando individui dal carattere buono. Come possiamo fare questo e qual è il ruolo dell’educazione? Sono questi i temi della nostra presentazione.

Il carattere fornisce la base per tutto ciò che facciamo nella nostra vita. Modella i modi in cui utilizziamo le capacità e i talenti che acquisiamo e così, in questa presentazione, sottolineeremo l’importanza dell’educazione morale. Questa non è un’idea nuova. In effetti l’educazione morale un tempo era considerata un aspetto fondamentale dell’educazione pubblica. Tuttavia, come vedremo nel nostro studio sugli sviluppi dell’educazione americana, negli ultimi decenni c’è stata la tendenza ad allontanarsi dall’idea di inculcare particolari valori nei nostri giovani. Dimostreremo che, persino nella società più pluralista, esistono certi valori universali che possono essere insegnati senza calpestare i diritti individuali. Infine offriremo una proposta per un’educazione equilibrata in cui i valori, le capacità professionali e la conoscenza sono impartiti in modo completo e realizzati pienamente.

2Arnold Toynbee, Civilization on Trial (Oxford: Oxford University, Press, 1948).


Parte 1: La Priorità dell’Educazione Morale

Per capire la necessità di educare il carattere dobbiamo dare uno sguardo alla natura dell’essere umano.

L’essere umano ha due aspetti fondamentali. Naturalmente, abbiamo tutti un corpo, ma c’è qualcosa di più. Riconosciamo tutti una dimensione umana non fisica, che la chiamiamo mente, spirito o carattere.

Queste due dimensioni dell’essere umano ci spingono a cercare due serie di valori corrispondenti. Primo, facendo capo al nostro corpo, abbiamo dei desideri e delle necessità materiali. Il desiderio di cibo, di salute e di un posto confortevole dove vivere sono alcuni dei nostri bisogni più fondamentali. Inoltre cerchiamo la ricchezza per accedere a livelli più alti di benessere fisico e alla capacità di esercitare un maggiore controllo sul modo in cui conduciamo la nostra vita.

D’altra parte, la nostra mente, facendo capo alla coscienza, cerca valori morali o spirituali come la verità, la bellezza, la bontà e il vero amore. Trovare o realizzare questi valori porta ad una soddisfazione interiore.

L’errore che tante persone commettono è quello di credere che la ricerca dei valori materiali da sola conduce alla soddisfazione interiore, ma la soddisfazione che questo porta si rivela effimera e deludente. Questo perché non possiamo trascurare la dimensione spirituale del nostro essere. L’educazione deve tenere in considerazione entrambe le dimensioni dell’essere umano. Solo così guideremo i nostri giovani sulla strada che porta alla felicità vera e duratura.

Si può concludere che ci sono due aspetti nell’educazione. L’educazione nell’etica e nella morale è necessaria per aiutare le persone a realizzare valori spirituali come la verità, la bellezza, la bontà e l’amore, creando la base per un buon carattere. Quella che si può chiamare educazione tradizionale – l’educazione accademica, tecnica e professionale, la formazione artistica e fisica – permette alle persone di perseguire meglio degli scopi pratici, come sviluppare una carriera e assicurarsi la ricchezza, una vita comoda, la salute e una posizione sociale.

Di questi due aspetti dell’educazione, l’educazione nella morale e nell’etica è di gran lunga più importante. Le due dimensioni sono concepite per avere un rapporto fra loro come la mente e il corpo. Proprio come la nostra mente dovrebbe controllare e guidare il nostro corpo, così anche la moralità e l’etica dovrebbero guidare e controllare l’uso delle nostre conoscenze pratiche, delle nostre capacità professionali e delle nostre attività. Altrimenti come individui saremo immaturi ed egoisti e come società faremo un cattivo uso del nostro sapere e della nostra tecnologia per degli scopi egoistici.

Naturalmente l’educazione si è sempre preoccupata di tramandare la conoscenza da una generazione all’altra e alla fine di formare persone capaci di sviluppare nuovi orizzonti nelle discipline da loro scelte. Vogliamo che i nostri giovani ereditino la conoscenza che l’umanità ha man mano accumulato, ma vogliamo anche che ereditino i valori più alti della nostra cultura. Così, tradizionalmente, l’educazione ha cercato di insegnare agli studenti gli standard morali e le responsabilità sociali preparando la generazione dei giovani a diventare cittadini e leader della loro società, buoni e responsabili. Possiamo vedere che l’educazione si è sempre interessata allo sviluppo sia morale che intellettuale dei giovani.

L’educazione morale tradizionale

I padri fondatori degli Stati Uniti credevano che una missione vitale dell’educazione era contribuire al “carattere morale” della società. Noah Webster scrisse nel 1790: “L’educazione, forma per gran parte il carattere morale degli uomini e la morale è la base del governo.. È molto più facile introdurre e stabilire un sistema efficiente per preservare la morale che correggere con le istituzioni penali gli effetti nocivi di un cattivo sistema… L’unico metodo possibile per riformare l’umanità è iniziare dai bambini”1. A scuola i bambini imparavano a scrivere copiando proverbi come: “L’occupazione previene il vizio”, “La lode segue l’impegno” e “La giustizia è un diritto comune” 2.

Per secoli gli studenti cinesi hanno copiato e imparato a memoria frasi tratte dai classici di Confucio come: “Pigrizia da giovani, rimpianti molto presto”, “Volere è potere”, e “L’intolleranza di piccoli insulti rovinerà grandi progetti” 3.

L’obiettivo esplicito dell’educazione classica era promuovere nel bambino lo sviluppo di un determinato tipo di carattere, una particolare attitudine verso la vita. Ecco una descrizione dell’educazione fatta da Platone nell’antica Grecia: “L’educazione inizia nei primi anni dell’infanzia. Non appena il bambino riesce a capire cosa gli viene detto, la madre e il padre si impegnano a renderlo il più buono possibile ad ogni parola e azione, insegnandogli e mostrandogli che questa cosa è giusta e quest’altra sbagliata, che questo è onorevole e quest’altro è disonorevole… In una fase successiva lo mandano dai maestri e dicono loro di prendersi cura della sua condotta molto più che della sua lettura e scrittura. E i maestri facevano così… mettevano in mano al bambino le opere di grandi poeti e gliele facevano leggere e imparare a memoria, seduto sul suo banco di scuola. Queste opere sono piene di istruzione e di racconti e lodi di uomini famosi dei tempi antichi e lo scopo è che il ragazzo possa ammirarli ed imitarli ed essere desideroso di diventare come loro” 4.

1Noah Webster, “On the Education of Youth in America” [1970], in Fredrick Rudolph, ed., Essays on Education in the Early Republic (Cambridge: Harvard University Press, 1965), p. 63.

2John Silber, “Exploring Models of Character Education” Conferenza Internazionale degli Educatori organizzata dalla International Educational Foundation, Washington D.C., 12-18 giugno 1995.

3See Gong Dafei, Chinese Maxims: Golden Sayings of Chinese Thinkers over Five Thousand Years (Pechino: Sinolingua, 1994).

4Protagora 325 c-e.


Parte 2: Le Tendenze dell’Educazione Morale in America

Esaminiamo ora i recenti sviluppi nell’educazione morale. Quanto siamo stati bravi negli ultimi anni a trasmettere la morale e l’etica ai nostri giovani? Analizzeremo qui certe tendenze del sistema educativo degli Stati Uniti poiché essi tendono ad influenzare molte parti del mondo.

A. Il crollo dei valori tradizionali

Negli anni ‘60 l’occidente assistette al crollo dei valori promossi tradizionalmente dall’educazione. Era il tempo della rivoluzione sessuale e della cultura della droga in cui giovani cominciarono a contestare ogni forma di autorità. Il concetto che i valori sono assoluti e immutabili fu respinto e sostituito da un relativismo morale in cui non esisteva più nessuna chiara distinzione fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tutto fu lasciato aperto alla discussione. Di lì a poco l’individualismo egoista divenne di moda. I diritti dell’individuo diventarono più importanti della responsabilità personale nei confronti della società. Valori quali il sacrificio e l’abnegazione furono considerati un approccio stupido alla vita. Questi punti di vista furono incoraggiati dalla cultura popolare.

Questi cambiamenti culturali ebbero un forte impatto sull’educazione. Molti educatori cominciarono ad adottare una visione “neutrale dei valori”, sostenendo che non avevano nessun diritto di “imporre” i loro sistemi di valore agli studenti. Il punto di vista di ogni persona doveva essere rispettato, non importa quale fosse. Nello stesso tempo ci fu un declino generale dell’influenza della religione e dei suoi insegnamenti morali. La sfiducia nell’autorità si estese alla scuola riducendo il ruolo degli insegnanti da esempi e guide morali a quello di persone che facilitano il processo di apprendimento.

Questi fattori culturali influirono sull’adozione di numerose metodologie educative come la “chiarificazione dei valori”. Questo nuovo approccio dei valori nelle scuole fece il suo debutto nel 1966 con la pubblicazione Values and Teaching (Valori e Insegnamento) del professor Louis Raths della New York University. Secondo il suo pensiero, gli studenti non dovevano più essere guidati verso una determinata scelta morale, ma incoraggiati a “chiarire” la loro posizione su una qualunque particolare questione. Indipendentemente dai suoi meriti, una posizione era valida tanto quanto un’altra. L’idea che gli adulti dovrebbero istruire indirettamente i bambini su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, o addirittura cercare di influenzare le “posizioni sul valore” degli studenti fu esplicitamente respinta. In questo modo le scelte etiche e morali divennero delle preferenze – né giuste né sbagliate, semplicemente diverse.

L’esempio ipotetico che segue, illustra come funzionava in pratica la chiarificazione dei valori. L’insegnante chiede a uno studente: “Luisa, qual è la tua opinione sul sesso prima del matrimonio?” Luisa risponde: “Io credo che il matrimonio è sacro e che gli uomini e le donne devono astenersi dall’avere rapporti sessuali finché non si sposano. Devono essere reciprocamente fedeli, mantenendo un impegno che dura tutta la vita”. “Molto bene, Luisa”, dice l’insegnante. “Ora tu, Giovanni, qual è la tua opinione?” Giovanni dice: “Io penso che le persone dovrebbero essere libere di sperimentare. Essere legati ad una sola persona è troppo limitativo”. L’insegnante risponde a questo: “Molto bene, Giovanni, hai chiarito i tuoi valori”.

Insegnando il rispetto per tutti i valori, le scuole americane in effetti non ne hanno insegnato nessuno, producendo dei diplomati che hanno grande difficoltà a distinguere tra ciò che è giusto e ciò che sbagliato.

Le Radici Filosofiche della Chiarificazione dei Valori

La chiarificazione dei valori aveva le sue radici nella psicologia umanistica americana. Carl Rogers introdusse un nuovo approccio alla consulenza psicologica che chiamò terapia “centrata sul cliente”. In questo approccio il terapista non dà dei consigli ma riflette i pensieri e i sentimenti del paziente il più obiettivamente possibile. Lo scopo è che i pazienti riconoscano le soluzioni ai problemi in loro stessi tirando fuori i loro valori, desideri e scopi più profondi. Questa presa di coscienza può servire a motivare gli adulti a chiarire o cambiare i loro atteggiamenti e comportamenti. Applicare questo approccio ai bambini, come raccomandava Rogers, presume che i bambini abbiano la capacità innata di svilupparsi come agenti morali per conto proprio, senza imparare il codice morale della società.1

L’approccio Rogeriano all’apprendimento ha le sue radici nel Romanticismo, la filosofia fondata dal filosofo Jean-Jacques Rousseau. Secondo il Romanticismo, i bambini sono intrinsecamente buoni ed è la società che li corrompe. Se ai bambini fosse permesso di crescere in uno stato naturale, le loro virtù naturali sboccerebbero.

1Carl Rogers, Freedom to Learn (Columbus Ohio: Merill, 1969).

Il risultato di questo approccio è relativizzare gli insegnamenti morali tradizionali, che tendono ad essere presentati come antiquati e irrealistici per i tempi moderni oppure come intrusioni autoritarie nelle scelte personali. Questo approccio tende anche a minare l’autorità dei genitori e il ruolo importante che essi devono svolgere nell’educazione di un bambino. Gli studenti sono incoraggiati a mettere in discussione le visioni di tutte le figure che hanno autorità, compresi i loro genitori.

Possiamo capire perché una metodologia come quella della chiarificazione dei valori era così allettante quando fu adottata per la prima volta negli anni ’60, in un clima in cui tutta l’autorità veniva messa in discussione. Era un approccio molto più interattivo che non il vecchio metodo didattico e incoraggiava la partecipazione dello studente. Incoraggiava gli studenti a pensare in modo critico e a sfidare le tradizioni o le opinioni prevalenti. Sembrava tollerare e incoraggiare un’ampia varietà di opinioni e punti di vista, conducendo a vivaci discussioni su molti temi di attualità.

Effettivamente questo tipo di metodologia sembra più appropriato per l’era moderna che il vecchio stile dell’istruzione diretta. Nelle società democratiche del mondo d’oggi, i giovani si aspettano – e così ci si aspetta da loro – di aggiungere la loro voce alla discussione che li circonda. Questo approccio riconosce che essi dovrebbero essere gli agenti nel proprio apprendimento e non semplicemente nutriti a forza di informazioni. Per essere efficace e proficuo, questo approccio deve essere posto in un contesto morale, altrimenti può provocare un disastro quando non c’è nessuno standard morale chiaro ed ogni visione, per quanto antisociale, è considerata egualmente valida.

Imparare attraverso il dialogo

I metodi di educazione non direttivi sono antichi quanto Socrate e Confucio. Il dialogo socratico è un metodo di fare domande studiato per tirare fuori i valori degli studenti. Confucio poneva continuamente delle domande ai suoi discepoli e li incoraggiava ad esprimere le loro idee. Osservava: “Solo chi scoppia di un ardente desiderio, io istruisco; solo chi trabocca di entusiasmo io illumino. Se io reggo un angolo e un uomo non può tornare da me con gli altri tre, io non continuo la lezione”.2

Una parte cruciale del metodo non-direttivo di Confucio era la valutazione; egli discuteva le risposte dei suoi studenti e le metteva a confronto con uno standard morale.

Socrate non applicava il suo metodo di insegnamento con studenti al di sotto dei trent’anni. Tali metodi continuano ad essere utili per un’istruzione morale positiva quando le conclusioni sono esaminate e valutate in relazione a dei valori morali.

2Analetti VII.8. Arthur Waley, The Analects of Confucius (New York: Random House, 1938).

Oggi, decine di anni dopo, gli educatori stanno riconoscendo i limiti e gli sbagli della chiarificazione dei valori. Anche se questo metodo ha incoraggiato i giovani ad esprimere se stessi e a pensare in modo critico, dal momento che non ha promosso degli standard morali chiari, non è riuscito a costruire il carattere. Invece, ha prodotto la mediocrità tollerando l’immaturità e l’immoralità.

Alla fine, la chiarificazione dei valori ha fallito perché ha commesso l’errore di trattare i giovani studenti come adulti che avevano solo bisogno di chiarire le idee che si erano già formate. Ignorava il fatto che i bambini, e molti adulti, hanno bisogno di aiuto per sviluppare delle idee sane, tanto per cominciare.

Ripensamenti sulla Neutralità dei Valori

Merrill Harmin, uno dei leader del movimento della chiarificazione dei valori, in seguito espresse un certo rammarico sul suo impatto. “La nostra enfasi sulla neutralità dei valori probabilmente ha indebolito la moralità tradizionale… Guardando indietro, sarebbe stato meglio se avessimo presentato un quadro più equilibrato… Ha molto senso dire che la sincerità è migliore dell’inganno, che prendersi cura è meglio che fare del male, che essere leali è meglio che tradire e condividere è meglio che sfruttare”.3

Un insegnante di Amherst, New York, asserì: “A mio avviso, lasciare i bambini da soli a scoprire i propri valori è un po’ come metterli in un laboratorio di chimica e dire: “Scoprite i vostri composti, ragazzi.” Se anche saltano in aria, almeno si sono impegnati in un’autentica ricerca di se stessi.”4

3 Merrill Harmin, “Value Clarity, High Morality: Let’s go for both,” Educational Leadership (Maggio 1988), pp. 24-30.

4 Citato in Christina Hoff Sommers, “Teaching the Virtues”, “The Public Interest 111 (Primavera 1993), pp 3-14.

Alla luce di quanto è stato detto, possiamo riassumere le ragioni per cui l’educazione morale tradizionale ha perso la sua influenza negli Stati Uniti così come in altre parti del mondo:

  • A causa dell’avvento del relativismo morale, la neutralità dei valori è diventata la norma nel processo di insegnamento.
  • Si è pensato che il pluralismo della società moderna precludesse l’insegnamento di valori comuni o universali..
  • Man mano che le persone sono diventate più sensibili alla questione della divulgazione della dottrina religiosa nelle scuole, hanno avuto la tendenza a vedere l’insegnamento dei valori in una luce negativa. C’è il timore che insegnare i valori possa essere un modo sottile di promuovere la religione.
  • Tante persone hanno finito per credere che il pluralismo ci chiede di tollerare ed accettare qualunque credo o stile di vita. Non farlo è visto come indice di bigotteria e di intolleranza.

B. Educazione del Carattere

Di fronte al disinteresse nell’educazione morale e alle sue disastrose conseguenze per la vita dei giovani, tanti americani hanno cominciato a criticare aspramente il sistema delle scuole pubbliche, trasferendo persino i loro figli in costose scuole private dove si insegnano i valori morali o ricorrendo al cosiddetto insegnamento a casa. Nello stesso tempo, negli anni 1990 è emerso un movimento crescente per l’educazione morale nelle scuole pubbliche sotto il titolo “educazione del carattere”. L’educazione del carattere è stata definita “lo sforzo deliberato di sviluppare un buon carattere, basato su virtù fondamentali che sono buone per l’individuo e buone per la società.”5 Un numero crescente di scuole negli Stati Uniti ha cominciato a promuovere programmi sull’educazione del carattere. Si stima che attualmente un terzo delle scuole pubbliche statunitensi stia prendendo in considerazione o abbia già iniziato questi tipi di programmi di educazione morale6.

Diamo ora uno sguardo ai valori morali universali. Quali sono e come si riconoscono?

Il carattere è costituito da valori espressi nell’azione. Le persone con un buon carattere sono in grado di giudicare cosa è giusto e poi fanno quello che ritengono essere giusto. I valori sono di due tipi: morali e non-morali. In questa presentazione ci occupiamo dei valori morali, quali l’onestà e la responsabilità che comportano degli obblighi. I valori morali ci dicono cosa dovremmo fare e noi ci sentiamo tenuti ad osservarli persino quando preferiremmo non farlo. I valori non-morali, come ascoltare la musica, non comportano nessun obbligo del genere.

I valori morali possono essere ulteriormente suddivisi in valori universali e non-universali. I valori morali universali – come ad esempio trattare tutte le persone in modo giusto e rispettare la loro vita, la loro libertà ed uguaglianza – legano tutte le persone in qualunque luogo perché affermano il nostro fondamentale valore umano e la nostra dignità.

Punti Comuni negli Insegnamenti Morali

Lo scrittore inglese C.S Lewis presentò un’argomentazione a favore dei valori universali in questo modo:

“Io so che alcune persone dicono …. civiltà diverse ed epoche diverse hanno avuto moralità piuttosto differenti. Ma questo non è vero… Se qualcuno si prenderà la pena di confrontare gli insegnamenti morali, ad esempio, degli antichi egizi, babilonesi, indù, cinesi, greci e romani, quello che in realtà lo colpirà sarà come sono essi molto simili fra loro e ai nostri…

“Pensate a cosa significherebbe una moralità totalmente diversa. Pensate a un paese dove le persone fossero ammirate perché scappano in battaglia o dove un uomo si sentisse orgoglioso di ingannare tutte le persone che sono state gentili con lui. Potreste addirittura immaginare un paese dove 2 più 2 fa 5. Gli uomini hanno avuto opinioni diverse per quanto riguarda verso quali persone dovremmo essere altruisti, se solo verso la nostra famiglia, i nostri concittadini, o verso tutti. Ma sono stati d’accordo che non dovremmo mettere noi stessi al primo posto.”7

7C.S. Lewis, “Right and Wrong as a Clue to the Meaning of the Universe”, Broadcast Talks (London: Centenary Press, 1942), p. 11.

Quali sono i criteri con cui possiamo riconoscere un valore universale?

  • Dovrebbe superare il test della reversibilità: se io faccio una cosa a te, come mi sentirei se la stessa cosa fosse fatta a me? Rispettare la proprietà di un’altra persona e non prendere quello che appartiene a un altro, soddisfa questo test.
  • Un altro test per la validità universale è essere generalizzabile: sarebbe buono se lo facessero tutti?
  • Un valore universale è anche convincente per la coscienza: suona vero all’intuizione così come alla ragione. Persino i bambini a scuola capiscono i valori quando piangono invocando giustizia nel cortile: “È stato lui a colpirmi per primo!” Istintivamente sanno che il provocatore è considerato più colpevole.

4) Inoltre un valore universale nel corso del tempo porta dei benefici oggettivi all’individuo e alla società. Il proverbio “L’onestà è la migliore politica” ci dice che anche se spesso conviene mentire o nascondere la verità, a lungo andare questa attitudine alimenta la sfiducia e il risentimento che a volte portano al conflitto e alla distruzione.

  • I valori universali si trovano in tutto il mondo in una grande varietà di culture.
  • Praticare i valori universali alimenta un carattere virtuoso.

Poiché è in risonanza con l’ideale più alto della natura umana, un valore universale è un valore che è riconosciuto fra società umane diverse. L’atto eroico di sacrificare se stessi, come rischiare la propria vita per salvare un bambino che sta annegando, è onorato sia in Oriente che in Occidente, sia in una società moderna industrializzata che in una tribù aborigena.

Il riconoscimento dell’esistenza di valori universali è la base del movimento contemporaneo sull’educazione del carattere. Rispondendo alle obiezioni sull’educazione morale, l’identificazione dei valori morali permette una valida critica del relativismo e apre la porta all’educazione morale nelle società più pluraliste. Inoltre, questi valori sono la base per impartire un’educazione morale distinta dall’insegnamento religioso.

5Philip Vincent, lezione ai Canandaigua (New York) City School District.

6Tra le principali organizzazioni che si occupano dell’educazione del carattere ricordiamo: The Character Education Partnership a Washington D.C.; Character Plus (un tempo PREP) a St. Louis, Missouri; il Center for the 4th and 5th Rs a SUNY Cortland a New York; il Center for the Advancement of Ethics and Character nella Boston University e l’International Center for Character Education nell’Università di San Diego in California.


Parte 3: Gli Scopi dell’Educazione

In questa parte finale vedremo come creare un equilibrio appropriato fra i due aspetti dell’educazione: l’educazione per il carattere e l’educazione per la carriera. Come abbiamo proposto precedentemente, questi due aspetti sono destinati ad avere un rapporto fra loro come la mente e il corpo, con i valori che guidano l’azione. Consideriamo in modo più dettagliato gli elementi che costituiscono un obiettivo educativo veramente equilibrato, che tiene in considerazione lo sviluppo di tutta la persona, spiritualmente e fisicamente, mentalmente ed emotivamente, moralmente e intellettualmente. Qui è importante notare che il concetto di educazione sostenuto dalla IEF non si limita all’istruzione formale o all’apprendimento istituzionalizzato. L’educazione, in particolare l’educazione morale, inizia nei primissimi anni di età e continua per tutta la vita. I sistemi educativi formali dovrebbero rispettare il processo di apprendimento che avviene nell’ambito della famiglia e dura tutta la vita ed armonizzarsi con esso. Questa presentazione intende incoraggiare i genitori, gli insegnanti ed altre persone importanti nella vita di un bambino nel loro ruolo di educatori morali.

Thomas Lickona, un leader del movimento contemporaneo dell’educazione del carattere negli Stati Uniti, ha scritto: “L’educazione ha avuto due grandi scopi: aiutare i giovani a diventare intelligenti e … a diventare buoni”.

Efficacia dell’Educazione del Carattere

I ricercatori stanno iniziando a valutare l’efficacia dei programmi di educazione del carattere nel migliorare la moralità e il comportamento dei giovani. Ad esempio, il Child Development Project (Progetto per lo Sviluppo del Bambino), un programma di educazione del carattere per tutto il ciclo delle scuole elementari che a partire dal 1998 è stato adottato in 46 scuole in quattro stati degli Stati Uniti, è stato valutato in tre diversi studi. I risultati mostrano costanti cambiamenti positivi in un’ampia gamma di comportamenti, sentimenti, tendenze e atteggiamenti degli studenti. Le aree dove si sono avuti dei miglioramenti sono le tecniche di risoluzione dei conflitti, la fiducia e il rispetto verso gli insegnanti, la motivazione pro-sociale, il comportamento altruista e il comportamento interpersonale positivo1.

1“The Child Development Project: A Brief Summary of the Project and Findings from Three Evaluation Studies” Oakland, California: Centro Studi sullo Sviluppo Center, Settembre 1998: Cfr. anche “Schools of Character: Reclaiming America’s Values for Tomorrow’s Workplace”, McGraw-Hill Companies and Character Education Partnership, p. 15; e “National Schools of Character, Best Practices and New Perspectives”, Character Partnership, 1999 pp. 16, 20, 40.

Senza dubbio lo scopo dell’educazione è produrre degli esseri umani dignitosi e competenti che possono portare beneficio a loro stessi e agli altri. Possiamo dividere lo scopo dell’educazione in tre aspetti principali:

  • L’aspetto individuale – sviluppare un carattere maturo.
  • L’aspetto sociale – imparare a costruire rapporti etici e d’amore con gli altri, partendo dalla famiglia.
  • L’aspetto professionale – sviluppare le proprie abilità e competenze professionali per diventare un cittadino veramente produttivo.

A. Un Carattere Maturo

Iniziamo col primo di questi scopi: un carattere maturo. Un carattere maturo può essere definito come la disposizione interiore che induce alla giusta condotta. È il nostro insieme di atteggiamenti e di abitudini che ci permette di favorire l’azione morale. Ogni compito ed ogni risultato porta l’impronta del nostro carattere. Inoltre, come vedremo, uno dei risultati di aver realizzato un buon carattere è che siamo capaci di amare gli altri e diventare dei cittadini più produttivi. Il buon carattere è perciò la base di tutti gli sforzi umani.

Personalità Diverse Unite nel Carattere

Occorre fare una distinzione importante dal punto di vista morale fra personalità e carattere. Ogni persona è un individuo unico, in termini di personalità. La personalità varia da persona a persona, così come i talenti e le capacità generali. Un certo tipo di carattere, d’altra parte, si può trovare fra tante persone. Il carattere si crea attraverso virtù che sono universali.

Quando diciamo che una persona ha un carattere buono, di solito vogliamo dire che questa persona ha un cuore buono. Il cuore è l’essenza del carattere umano. La motivazione più profonda in tutti gli sforzi morali nasce dal cuore. In particolare, il cuore è la fonte dell’impulso fondamentale a instaurare dei rapporti. È ciò che motiva una persona a desiderare intensamente la gioia di amare e di essere amati, la soddisfazione di apprezzare e di essere apprezzati. L’amore e la parentela descrivono un bisogno umano non meno forte di quello del cibo e della casa. E in effetti, spesso, le persone sono disposte a rinunciare a queste due cose per l’amore.

L’amore nel senso autentico è di per sé morale. Richiede un’azione altruista: dare, servire, sacrificarsi per il bene della persona che amiamo. L’amore è anche intrinsecamente etico, perché può essere realizzato solo in un rapporto con un altro essere umano. Il giudizio se il nostro amore è vero o falso, generoso o possessivo, altruista o egocentrico, alla fine è dato dalla nostra controparte. Perciò, nella ricerca del vero amore, il nostro cuore è felice di promuovere un essere etico e morale che supererà il test dell’amore. È grazie a questa natura del cuore che le persone rifiutano l’affetto superficiale e insincero, lodano un matrimonio duraturo e respingono gli amoreggiamenti extra-coniugali.

Il nostro cuore comincia a svilupparsi dal momento in cui nasciamo. Tuttavia non è un processo automatico come la crescita del corpo umano, ma è qualcosa che deve essere coltivato come una pianta che, per diventare sana e bella, deve essere coltivata con cura e amore. Una persona ha bisogno di esperienze di amore per incoraggiare il cuore ad aprirsi e a formare un collegamento interiore con gli altri. Poiché un cuore coltivato è morale, una persona deve vedere degli esempi morali additati come modelli di comportamento. Inoltre deve sforzarsi di prendersi cura delle altre persone, apprezzarle e stimarle. Un cuore coltivato è un cuore senza egoismo.

Di solito l’ambiente migliore per questa crescita è rappresentato dalla famiglia, ma anche la scuola può giocare un ruolo importante. Gli insegnanti possono costituire delle influenze significative nello sviluppo del cuore dei bambini e dei giovani adulti. Questo avviene quando l’insegnante stabilisce con i ragazzi un rapporto di cuore, d’amore e di preoccupazione, come quello di un genitore, che crea un ambiente sicuro per imparare.

Così le persone mature sono quelle che, con un cuore sincero, amano gli altri e vivono per il prossimo. Esercitano l’autocontrollo e resistono alla tentazione di seguire gli impulsi egoisti, per praticare costantemente una vita altruista. Le loro parole e le loro azioni sono una cosa sola. Tante persone sanno cosa è giusto e dicono cosa è giusto, ma non mettono in pratica le loro parole. Le persone dal carattere maturo, invece, vivranno in accordo ai loro valori e li trasformeranno in virtù personali. Sia i genitori che gli insegnanti hanno la responsabilità di essere degli esempi morali.

La prima parte dell’educazione si concentra sullo sviluppo del cuore in modo che l’individuo manifesti un carattere leale e affidabile in tutti i futuri rapporti e relazioni. Coltivare il cuore è la prima dimensione dell’educazione, che porta frutto nella maturità di carattere. È anche la base per realizzare gli altri due aspetti dell’educazione.

B. Le Relazioni d’Amore e la Famiglia

La seconda dimensione dell’educazione corrisponde al secondo scopo dell’educazione: aiutare le persone a sviluppare la capacità di stabilire dei rapporti etici e d’amore. L’amore non può essere separato dall’etica, perché l’etica riguarda il modo in cui avere un giusto rapporto con gli altri. Sulla base del primo scopo, un carattere maturo capace di vero amore, la persona impara ad osservare gli standard e le regole appropriate per stabilire dei buoni rapporti. Una famiglia amorevole ed armoniosa è sia lo scopo che il contesto centrale della formazione e della pratica etica.

L’istruzione nelle regole e nelle norme di comportamento è fondamentale per l’educazione nell’etica. Un buon carattere si sviluppa solo attraverso un corso di continua auto-disciplina e sforzandosi di aderire agli standard della buona condotta. L’istruzione etica ci fornisce gli standard per guidare la nostra vita personale e i nostri rapporti con gli altri. Questa componente dell’educazione si occupa di imparare le regole, esercitarsi ad obbedirle e capire le ragioni che stanno dietro di esse. La regola d’oro “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, è una tipica regola guida per una vita etica.

Principi Morali Comuni Riconosciuti dalle Principali Culture del Mondo

Il male può essere superato dal bene: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Cristianesimo). “La buona azione e la cattiva azione non sono uguali. Respingete l’azione cattiva con una che è migliore, e poi vedrete che la persona con la quale eravate in inimicizia diventerà come se fosse un amico del cuore” (Islamismo). “Conquistate la rabbia con l’amore. Conquistate il male con il bene. Conquistate l’avaro donando. Conquistate il bugiardo con la verità” (Buddismo). “Io tratto quelli che sono buoni con bontà e tratto anche quelli che non sono buoni con bontà. Così si realizza la bontà” (Taoismo).

Ciò che doniamo ci tornerà indietro: “Le ceneri voleranno in faccia a chi le getta” (Proverbio africano). “Tutto ciò che un uomo semina, lo raccoglierà” (Cristianesimo). “Qualunque afflizione possa visitarvi è per quello che le vostre stesse mani hanno guadagnato” (Islamismo). “L’uomo imprudente è consumato dalle sue stesse azioni, come uno bruciato dal fuoco” (Buddismo).

La responsabilità dei nostri problemi nella vita inizia da noi stessi: “Nella pratica del tiro all’arco abbiamo qualcosa che assomiglia al principio nella vita di un uomo morale. Quando l’arciere non riesce a colpire il centro del bersaglio, si volta indietro e cerca in se stesso la causa dello sbaglio” (Confucianesimo). “L’uomo dovrebbe scoprire la propria realtà e non opporsi a se stesso, perché ha se stesso come unico amico o come unico nemico” (Induismo). “Perché vedi il bruscolo che è nell’occhio di tuo fratello ma non noti la trave che è nel tuo occhio?” (Cristianesimo).

Nella famiglia la condotta etica comprende realizzare il nostro giusto ruolo secondo la nostra posizione, che sia di fratello maggiore, di figlio, di figlia, di moglie, di padre ecc. Significa accettare la responsabilità connessa al nostro ruolo, mantenere la fedeltà nel matrimonio e tutelare l’integrità della famiglia stessa.

Le scuole sono composte da una rete di rapporti e di responsabilità. Idealmente lo standard della scuola è in armonia con lo standard della famiglia. L’educazione negli standard etici consiste in un continuo addestramento nella condotta, nelle attitudini e nelle maniere. Comprende l’arte di creare armonia nei rapporti della vita quotidiana. Comporta sapere quando e come seguire, e quando e come guidare. Una persona etica può avere un buon rapporto persino con le persone con cui è difficile andare d’accordo.

Le regole dell’etica non sono fini a se stesse; anzi esistono per facilitare i rapporti d’amore e assicurare l’armonia sociale. Proprio come un viaggio in automobile è veloce e sicuro solo quando il codice stradale è rispettato, così anche i rapporti familiari sono armoniosi e affettuosi quando sono compresi ed osservati gli standard etici. Quando la famiglia è etica, l’armonia e l’amore genuino possono sbocciare tra i suoi membri e da lì estendersi ai rapporti nella società.

L’educazione etica e morale dovrebbe raggiungere un equilibrio fra l’amore e le regole. Può sembrare che agire con un cuore d’amore e agire in obbedienza a delle regole siano due cose completamente opposte. Dopo tutto, poiché la natura dell’amore è preoccuparsi del benessere degli altri, le espressioni di un cuore d’amore sono compassionevoli e volte al perdono. D’altro canto le regole etiche sono per natura esigenti, giuste, rigide e non scendono a compromessi.

Nonostante ciò, queste due componenti dell’educazione morale ed etica, apparentemente opposte, sono complementari e perseguono lo stesso scopo – promuovere il bene. L’amore che nutre e coltiva il cuore di un bambino instilla la motivazione e il desiderio di essere buoni. Le regole etiche definiscono la buona condotta e guidano il corso di formazione per essere buoni. Così l’amore e la preoccupazione per gli altri possono motivare fortemente una persona a seguire le regole della buona condotta. Essere rigidi con noi stessi sugli standard ci rende affidabili e meglio capaci di stabilire dei rapporti onesti ed equi.

Ci deve essere un equilibrio fra coltivare il cuore ed educare sugli standard etici. Se l’educazione morale mette l’accento sulle regole e manca d’amore, diventa eccessivamente dura e formale. Le persone educate in questo modo possono essere disciplinate e affidabili, ma mancano di compassione e di sensibilità. Possono diventare presuntuose e finire per ferire gli altri. Possono avere difficoltà ad esprimere o a ricevere amore. Tuttavia, l’educazione che è forte nell’amore ma debole negli standard, può produrre dei giovani che sono indisciplinati, viziati e irresponsabili. Anche se potrebbero essere ricchi di compassione per gli altri, non avranno la forza di carattere per instaurare dei rapporti fedeli e sicuri in cui si richiedono sacrificio, perseveranza e lealtà.

Così, il secondo dei tre scopi dell’educazione, i rapporti etici e amorevoli, richiede sia coltivare il cuore che istruire sugli standard etici. Le persone educate in questo modo capiranno naturalmente i principi etici e vivranno in accordo ad essi. Saranno capaci di creare un matrimonio forte diventando dei bravi genitori e, in generale, vivendo per uno scopo e un ideale più alto.

Queste due dimensioni dell’educazione, coltivare il cuore ed educare nelle norme, costituiscono insieme l’educazione etica e morale o educazione del carattere. L’educazione morale ed etica è la base di tutta l’educazione.

C. La formazione professionale

Passiamo ora alla dimensione più tradizionale dell’educazione, che possiamo chiamare formazione professionale. Tutti noi abbiamo un desiderio naturale di creatività e di dominio che si realizza attraverso l’educazione, l’allenamento e la pratica. Questa dimensione dell’educazione riguarda l’educazione accademica, l’acquisizione di conoscenza di materie quali le scienze naturali e sociali, la storia, la matematica e la letteratura. Comprende anche l’educazione tecnica in campi pratici come l’ingegneria, la medicina, la legge e l’informatica. Infine, include l’educazione artistica e l’educazione fisica.

L’educazione professionale non è fine a se stessa ma promuove lo scopo più grande di educare dei cittadini produttivi che realizzino la loro potenzialità individuale e possano dare un contributo alla società e al mondo. Mentre le persone sviluppano la loro conoscenza, capacità ed esperienza tecnica, hanno la potenzialità di essere di enorme beneficio alla società più vasta – se solo hanno un carattere onesto e i giusti rapporti con la famiglia, la comunità e i colleghi di lavoro. Sulla base di un buon carattere e guidati da un cuore d’amore, possiamo trovare un equilibrio fra il nostro desiderio di successo personale e lo scopo più grande di portare beneficio agli altri. In questo modo il nostro lavoro e la nostra creatività possono avere un valore per la società e per il mondo. Persone di questo tipo non permetteranno mai alla loro ambizione personale di indurle a sfruttare gli altri, a usare male i fondi pubblici o a intraprendere altre attività disoneste.

Professionalità e moralità sono necessariamente interconnesse. Sia che lavoriamo con le mani o con la testa, che lavoriamo con le persone o con le cose, una coscienza forte ed una capacità ben sviluppata di amare ci consentono di dare un contributo più nobile alla comunità umana. Un buon dottore non è semplicemente qualcuno che ha un’ottima competenza nell’esercizio della medicina, ma è anche una persona che sa trattare i suoi pazienti con amore e rispetto. Un grande musicista non è semplicemente uno che è ben preparato nell’espressione creativa, ma una persona che sa elevare lo spirito degli altri con la sua arte. La professionalità è anche connessa all’etica. I commercianti devono essere onesti quando trattano con i loro clienti. I manager hanno bisogno di essere guidati da considerazioni etiche nel trattare i loro dipendenti. Gli avvocati non si devono approfittare delle persone che ripongono in loro la loro fiducia.

Per quanto importante, la professionalità da sola non porta necessariamente al successo di un’impresa. L’attitudine del cuore, la capacità di formare dei buoni rapporti, l’etica e il modo di trattare umanamente gli altri forniscono la guida morale per usare la nostra esperienza tecnica a beneficio della società così come per realizzare la nostra gratificazione personale.

Analogamente, la professionalità deve essere accompagnata dalla preoccupazione di preservare l’ambiente naturale. L’amore e la cura della natura sono attributi di un carattere sano.

Possiamo pensare al pianeta terra come ad una grande madre che fornisce tutti gli elementi che nutrono il nostro corpo e lo mantengono in vita. Dovremmo trattare la natura come tratteremmo nostra madre, con un sentimento di gratitudine per la vita e il nutrimento che ci fornisce costantemente e abbondantemente. Il mondo della natura può anche essere visto come un’estensione del nostro corpo. Quindi un buon carattere, proprio come ci porta a controllare i nostri desideri fisici, ci porta anche a frenare la nostra avidità per non abusare dell’ambiente.

Vediamo, allora, che sviluppare la nostra professionalità sulla base di un cuore d’amore e di un carattere maturo ha come risultato diventare una persona capace di dare un contributo significativo alla società e al mondo, che sia nel campo della realizzazione tecnica, nelle associazioni di volontariato o nella preservazione dell’ambiente. Educando questo tipo di persone, possiamo essere certi che la nostra conoscenza e la nostra tecnologia non saranno mai usate male, ma saranno sempre dirette verso un bene più grande.

Tutte e tre le dimensioni dell’educazione – coltivare il cuore, educare nelle norme e educare alla professionalità – sono coinvolte nella realizzazione del terzo dei tre obiettivi dell’educazione: educare dei cittadini veramente produttivi. Questo scopo dell’educazione si realizza quando la famiglia, la scuola e la comunità lavorano in collaborazione per assicurare che tutte e tre le dimensioni siano in equilibrio.

Conclusione: Un’Educazione Equilibrata

Se diamo uno sguardo al nostro attuale sistema educativo, troviamo che sotto tanti aspetti queste dimensioni non sono in equilibrio. La nostra tendenza, soprattutto nell’ultimo secolo, è stata quella di dedicare un gran numero di risorse al terzo aspetto dell’educazione – sviluppare dei cittadini colti, competenti e creativi – trascurando invece gli aspetti più fondamentali dell’educazione. Il risultato di questo è stato produrre dei professionisti altamente preparati che mancano però di cuore e di uno standard morale proporzionato alla loro influenza e responsabilità. Così, abbiamo specialisti informatici che usano la loro conoscenza per creare virus il cui unico scopo è distruggere il lavoro di migliaia di computer. Abbiamo artisti creativi che usano i loro talenti per propagare la promiscuità e la violenza. Nello stesso tempo, a causa della mancanza di un’educazione del cuore e nelle norme, il nostro mondo sta soffrendo per gli effetti dell’egoismo, della disgregazione familiare e di tutta la serie di mali sociali che essi producono.

La sfida per l’educazione nel 21° secolo è correggere l’attuale squilibrio. Dovremmo pensare che un individuo ben educato è una persona che ha coltivato un cuore d’amore, è preparata nei precetti etici e ha acquisito la padronanza delle conoscenze e delle tecniche per lo svolgimento di un’attività produttiva. Poiché persone come queste si preoccupano della famiglia e si sentono responsabili per essa, non si perdono in una vita dedita ai piaceri. Sono capaci di lavorare duramente e di avere le virtù personali necessarie per creare la ricchezza e usarla saggiamente. Sono un patrimonio sociale ed economico per la loro comunità.

Per la prosperità sociale c’è bisogno di cittadini dal carattere maturo, capaci di essere responsabili dei loro doveri. Non devono cadere nella corruzione o usare le loro capacità per farsi strada a scapito degli altri. In effetti, se la conoscenza e le competenze impartite dall’educazione tradizionale sono usate a beneficio oppure a scapito della società dipende principalmente dal cuore e dal carattere. Inoltre, poiché il comportamento criminale comincia per lo più con i problemi della famiglia, per realizzare la pace sociale è necessario che i cittadini abbiamo famiglie felici e ben inserite. Quindi, una società prospera è quella i cui cittadini hanno maturità di cuore e di carattere, sono felici nelle loro famiglie e nella loro vita sociale e hanno le conoscenze e le capacità per dare un contributo positivo alla loro società.

Come abbiamo già accennato prima, l’educazione deve tenere in considerazione le dimensioni sia fisiche che spirituali dell’uomo per dare ai giovani tanto i valori quanto le capacità con cui trovare una felicità duratura. Le basi della felicità iniziano con un carattere maturo e dei legami familiari amorevoli. La felicità che deriva dalla ricerca della ricchezza, del potere e della conoscenza ha migliori possibilità di realizzarsi su questa base.

L’appello del preside di una scuola

In conclusione, è utile riflettere su una lettera scritta dal preside di una scuola americana sopravvissuto ai campi di concentramento di Hitler. Da quell’esperienza ha capito che, senza stabilire le giuste priorità, persino le persone più istruite, possono diventare dei criminali. Ogni volta che un nuovo membro della facoltà entrava a far parte dello staff della sua scuola, questo preside mandava all’insegnante una lettera che gli ricordava che le atrocità a cui aveva assistito erano state commesse da persone altamente istruite.

“I miei occhi hanno visto ciò che nessun uomo dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri esperti, bambini avvelenati da medici specializzati, neonati uccisi da infermieri professionali, donne e bambini colpiti e bruciati da diplomati e laureati. Così, sono sospettoso dell’educazione….

“La mia richiesta è questa: aiuta i tuoi studenti a diventare umani. I tuoi sforzi non devono mai produrre dei mostri di cultura, degli psicopatici con grandi abilità, degli Eichmann eruditi. Leggere, scrivere, fare di conto sono importanti solo se servono a rendere più umani i nostri figli”.

E veramente la società è aiutata nel modo migliore da un approccio all’educazione ben equilibrato. Questa educazione prepara i giovani non solo ad essere futuri tecnici, giornalisti e scienziati. Quel che più importa, insegna loro ad essere veramente umani.

Appendice: Suggerimenti per coltivare un buon carattere

Possiamo avere l’opportunità di influenzare i giovani in una varietà di modi, come insegnanti, genitori e leader. Ecco qui alcuni suggerimenti su come possiamo aiutare i giovani a sviluppare un buon carattere.

  • Promuovere la maturità personale
    • Essere un modello di carattere maturo.
    • Far conoscere ai giovani persone esemplari.
    • Introdurre storie su persone esemplari.
    • Dare responsabilità appropriate alla loro età.
    • Coinvolgere i giovani nello stabilire le regole.
    • Stabilire dei limiti appropriati e promuovere l’auto-disciplina.
    • Ritenere i giovani responsabili delle loro parole e del loro comportamento.
    • Insegnare tecniche per la soluzione dei problemi.
    • Avere aspettative alte e costanti.
    • Offrire opportunità di riflessione morale.
    • Incoraggiare l’autocritica.
  • Promuovere relazioni d’amore
    • Stabilire un rapporto di attenzione.
    • Creare un senso di appartenenza.
    • Insegnare un’etica di interdipendenza.
    • Offrire opportunità per il lavoro di gruppo e la cooperazione.
    • Insegnare le tecniche di risoluzione dei conflitti.
    • Fornire opportunità per imparare a conoscere una varietà di persone.
    • Introdurre storie che mostrano rapporti d’amore.
    • Promuovere l’empatia.
    • Aiutare i giovani ad esprimere apprezzamento.
    • Scoraggiare attivamente l’egoismo e la crudeltà attraverso un rapido intervento.
    • Insegnare il galateo e le buone maniere.
    • Insegnare i ruoli di leadership e i ruoli di sostegno e saper riconoscere quale ruolo occorre assumere in una data situazione.
  • Promuovere dei modi per dare un contributo alla società.
    • Essere un modello di apporto alla società.
    • Cercare opportunità per i giovani perché facciano una differenza nella società.
    • Cercare modi in cui i giovani possono servire gli anziani.
    • Incoraggiare i bambini più grandi ad aiutare i bambini più piccoli.
    • Insegnare ai giovani a prendersi cura dell’ambiente.
    • Incoraggiare la volontà di imparare.
    • Far conoscere ai bambini persone con una varietà di abilità e di interessi.
    • Introdurre storie su persone che hanno dato un contributo significativo alla società.
    • Aspettarsi l’eccellenza.
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