L’Ontologia
L’Ontologia è la teoria concernente gli esseri creati da Dio; essa tratta degli attributi fondamentali comuni a tutti gli esseri creati, cercando di descrivere come tali esseri esistano e agiscano. Perciò, l’orizzonte della ricerca ontologica si estende a tutte le creature. Solo l’uomo, che è il signore di tutte le cose e riveste un ruolo diverso da quello degli altri esseri creati, viene esaminato in un capitolo a parte, intitolato “La teoria della natura originale dell’uomo”. Possiamo notare che, mentre la Teoria dell’Immagine Originale parla di Dio, l’Ontologia del Pensiero dell’Unificazione si occupa soprattutto delle cose. In altre parole, l’Ontologia dell’Unificazione è tesa ad avvalorare la Teoria dell’Immagine Originale. Quest’ultima è una teoria deduttiva, basata sul Principio dell’Unificazione, ma è con l’Ontologia che possiamo appurare se gli attributi di Dio, illustrati nella Teoria dell’Immagine Originale, si manifestino effettivamente in tutte le cose e, nell’ipotesi affermativa, in quale modo. Se potremo dimostrare che gli attributi di Dio sono universalmente manifestati in tutte le cose, avremo anche confermato con sicurezza la veridicità della Teoria dell’Immagine Originale. così l’Ontologia, che descrive gli attributi di tutte le cose, può essere definita come una teoria che conferma in termini visibili gli attributi del Dio invisibile.
Le scienze naturalistiche hanno registrato rapidi progressi. Gli studiosi peraltro, nella maggior parte dei casi, hanno osservato la natura da un punto di vista puramente obiettivo, senza affatto considerare Dio. In questa trattazione dell’Ontologia, io cercherò di dimostrare che le conquiste scientifiche costituiscono proprio la fondazione, sulla cui base possiamo comprovare le teorie che riguardano Dio.
Secondo il Principio dell’Unificazione, l’uomo fu creato a immagine di Dio e tutte le cose furono create a somiglianza dell’essere umano. Prima ancora di creare l’universo, Dio concepì l’immagine dell’uomo, che rispecchia l’immagine di Dio stesso. Poi, usando l’immagine dell’uomo come prototipo e a somiglianza di essa, Dio formò l’idea delle varie cose della creazione. Chiamiamo questo procedimento “creazione per rassomiglianza”.
Tuttavia, a causa della Caduta dell’uomo, gli individui e le civiltà persero la loro natura originale e piombarono nel caos; nel contempo, le cose stesse mantenevano le caratteristiche proprie della creazione originale. Per questa ragione, non si riesce a trovare la chiave per la soluzione dei problemi negli uomini o nella società, non importa quanto approfonditamente c’impegniamo a studiarli. Tanti santi e saggi del passato hanno cercato di ricostruire il giusto modo di vita dell’uomo attraverso l’osservazione della natura, e hanno divulgato gli insegnamenti basati sulla comprensione intuitiva del percorso della vita, che avevano ricavato dalla natura stessa. Ma la loro cognizione è rimasta su un piano meramente intuitivo e nessuno è riuscito a individuare nei fenomeni della natura una verità capace di spiegare i meccanismi del comportamento degli uomini e della società.
Il Pensiero dell’Unificazione sostiene che, dal momento che tutte le cose sono state create a somiglianza dell’uomo, è possibile risalire alle caratteristiche originali dell’uomo e della società osservando la natura. Nella Teoria dell’Immagine Originale, è stato spiegato che la corretta comprensione di Dio è la chiave per risolvere i problemi individuali e sociali. Se l’esatta comprensione degli attributi di Dio costituisce il primo parametro per vagliare quei problemi, l’esatta comprensione degli attributi di tutte le cose diventa il secondo parametro. L’Ontologia, perciò, è necessaria per dipanare i problemi dell’esistenza reale e costruire la società ideale originale.
In questo studio ontologico, gli esseri esistenti saranno esaminati sotto due distinti profili, e precisamente quelli dell’immagine dell’esistenza e del modo dell’esistenza, rispettivamente. L’immagine dell’esistenza è l’immagine degli esseri esistenti, e cioè gli attributi che questi possiedono. Il modo dell’esistenza è invece il movimento degli esseri esistenti.
Inizieremo col discutere dell’immagine dell’esistenza e svilupperemo poi gli argomenti dei “corpi individuali di verità” e dei “corpi correlati”. Un corpo individuale di verità è l’immagine dell’esistenza di un essere considerato a sé stante, indipendentemente dalla sua relazione con altri esseri. In realtà, va però detto che tutti gli esseri esistenti hanno relazioni scambievoli uno con l’altro. Quando un essere è visto nella sua relazione con altri esseri, definiamo la sua immagine dell’esistenza un “corpo correlato”, Poiché tutti gli esseri esistenti sono stati creati a somiglianza di Dio, l’immagine dell’esistenza di ciascuno di essi riflette l’Immagine Divina. Quest’ultima include l’immagine universale e l’immagine individuale, e così l’essere che ha sia un’immagine universale che un’immagine individuale rassomiglianti all’Immagine Originale viene definito un “corpo individuale di verità”. Ora tratteremo dell’immagine universale di un corpo individuale di verità e, più specificamente, del suo songsang-hiongsang e yang-yin.
I. L’IMMAGINE UNIVERSALE DEL CORPO INDIVIDUALE DI VERITÀ
A. SONGSANG E HIONGSANG
Ogni essere creato ha in sé gli stessi attributi che sono presenti nell’Immagine Originale, vale a dire gli aspetti duali di songsang e hiongsang.
Il songsang concerne gli aspetti immateriali e invisibili degli esseri creati, quali le facoltà e la natura. Lo hiongsang, invece, riguarda gli aspetti visibili degli esseri creati, quali la massa, la struttura e la foggia.
Nei minerali, il songsang è la funzione fisico-chimica, mentre lo hiongsang, composto di atomi e molecole, è la massa, la struttura, la foggia, e così via.
Le piante hanno il loro particolare songsang e hiongsang. Il songsang specifico delle piante è la vita, mentre lo hiongsang è costituito dalle cellule e dai tessuti, che compongono la loro struttura e foggia – ovvero il corpo della pianta. La vita è una coscienza latente nel corpo e possiede scopo e direzione. La funzione della vita è la capacità dell’essere di accrescersi mantenendo il controllo di sé stesso. Perciò, si può dire che la vita implica l’autonomia. Le piante non possiedono soltanto il songsang e lo hiongsang che sono loro caratteristici, ma contengono anche gli elementi del songsang e dello hiongsang del livello minerale. In altre parole, le piante incorporano la materia minerale.
Negli animali, ci sono aspetti di songsang e hiongsang che sono loro specifici ed esistono a un livello più elevato di quello delle piante. Il songsang specifico degli animali è l’istinto, mentre lo hiongsang comprende gli organi sensoriali e i nervi. Anche gli animali hanno in sé la materia minerale, che contiene il songsang e lo hiongsang del livello minerale. Inoltre, gli animali hanno il songsang e lo hiongsang del livello delle piante, e tutti i tessuti e le cellule degli animali esistono a questo livello.
L’uomo è un essere duplice fatto di una persona fisica e una spirituale. Perciò, il songsang e lo hiongsang dell’uomo sono unici e di livello più alto rispetto a quelli degli animali. Il songsang esclusivo dell’uomo è la mente spirituale, che è la mente della persona spirituale, mentre lo hiongsang è la mente fisica, cioè la mente della persona fisica. La materia minerale è presente nel corpo fisico; in questo senso, l’uomo ha in sé anche il songsang e lo hiongsang del livello minerale. L’uomo è fatto di cellule e tessuti e quindi ha anche il songsang e lo hiongsang del livello delle piante. Come gli animali, l’uomo ha organi sensoriali e nervi, e di conseguenza il songsang e lo hiongsang corrispondenti agli animali. Il songsang a livello animale nell’uomo, e più specificamente la mente istintiva, si chiama “mente fisica”. Mentre la mente spirituale persegue i valori della verità, della bontà e della bellezza, la mente fisica si occupa del cibo, dell’abbigliamento, dell’alloggio e del sesso. Quella che chiamiamo “mente umana” è una combinazione della mente spirituale e di quella fisica.
Esaminiamo ora la persona fisica e la persona spirituale che sono nell’uomo. La prima consiste degli stessi elementi che si ritrovano negli altri esseri creati ed esiste in un certo periodo di tempo; la seconda, per contro, è fatta di elementi spirituali, che sfuggono alla percezione dei nostri sensi fisici; tuttavia, la persona spirituale ha parvenze non dissimili da quelle della persona fisica. Quando la persona fisica muore, viene gettata via – più o meno come si fa con un vecchio capo di abbigliamento, che non serve più. Dopo essersi disfatta della persona fisica, la persona spirituale va nel mondo spirituale, dove vive in eterno.
La persona spirituale è formata dalle caratteristiche duali di songsang e hiongsang. Il songsang della persona spirituale è la mente spirituale, mente lo hiongsang è il corpo spirituale. La sensibilità della persona spirituale si accresce in una relazione di scambio con la persona fisica. Perciò, la persona spirituale di un individuo che muore dopo aver sufficientemente praticato l’amore di Dio durante la vita terrena, condurrà un’esistenza gioiosa e piena d’amore nel mondo spirituale. Al contrario, chi ha commesso azioni malvagie non potrà, dopo la morte, che andare incontro a un’esistenza di sofferenze. Nella persona fisica, il songsang è la mente fisica, e lo hiongsang è il corpo fisico.
Così, l’uomo possiede il songsang e lo hiongsang dei minerali, delle piante e degli animali e, in aggiunta, ha un songsang e uno hiongsang di livello ancora più elevato. Visto in questo modo, l’uomo può essere considerato come l’integrazione di tutte le cose, o il microcosmo dell’universo. Da questa spiegazione risulta chiaro che, di pari passo con l’elevarsi del livello degli esseri esistenti, dai minerali alle piante, agli animali e all’uomo, il songsang e lo hiongsang diventano sempre più cospicui. Questa è quella che definiamo la “struttura stratificata del songsang e dello hiongsang negli esseri esistenti”.
Bisogna notare che l’uomo non fu creato semplicemente mettendo insieme il songsang e lo hiongsang caratteristici rispettivamente dei minerali, delle piante e degli animali e quindi aggiungendovi il songsang e lo hiongsang unici dell’uomo. Nel processo della creazione, Dio dapprima concepì l’idea dell’uomo come essere con un songsang e uno hiongsang uniti. Dio poi elaborò l’idea degli animali, delle piante e dei minerali restringendo le dimensioni del songsang e dello hiongsang dell’uomo e sottraendovi elementi specifici. Peraltro, nella sua concreta attività creativa, Dio seguì l’ordine inverso, cioè creò prima i minerali, poi le piante, dopo ancora gli animali e alla fine l’uomo. Perciò sembra, dal punto di vista dei risultati, che il songsang e lo hiongsang dell’uomo siano fatti mettendo insieme i livelli del songsang e dello hiongsang specifici dei minerali, delle piante e degli animali, ma questa è soltanto l’apparenza.
La circostanza che il songsang e lo hiongsang dell’uomo abbiano una struttura stratificata ha due importanti conseguenze: innanzitutto, la struttura stratificata implica una continuità tra i vari livelli del songsang. In particolare, la mente dell’uomo, sebbene sia fatta di una mente spirituale e una mente fisica, mantiene una continuità tra le due menti; così, l’uomo può controllare la mente fisica attraverso la mente spirituale. Inoltre, la mente dell’uomo è legata con la vita e con l’autonomia.
Fig. 2.1 – La struttura stratificata del songsang e dello hiongsang negli esseri esistenti
È risaputo che, sebbene di norma le reazioni dei nervi non siano controllabili attraverso la mente consapevole, a un tale controllo si può arrivare con l’allenamento. Ad esempio, chi pratica lo yoga può, con la meditazione, modificare il proprio ritmo cardiaco o addirittura interromperne le pulsazioni. (1) Inoltre, la mente dell’uomo è collegata al songsang dei minerali contenuti nel corpo nonché, esternamente, al songsang delle piante e degli animali. L’uomo può influire sui minerali (sulla materia) al di fuori di sé prescindendo da qualsiasi intervento fisico. (2) Inoltre, si dice che animali, piante e minerali rispondano alla mente dell’uomo; ciò è risaputo per quanto concerne gli animali, ed è anche noto, sia pure in misura minore, con riguardo alle piante. (3) Viene comunque anche riferita l’esistenza di capacità percettive fin nella dimensione dei minerali e delle particelle elementari. (4)
In secondo luogo, la struttura stratificata del songsang e dello hiongsang dell’uomo ci dà importanti indicazioni sulla questione della vita. Teisti e atei si sono confrontati di continuo sul tema dell’esistenza di Dio; nelle epoche più recenti, con lo sviluppo delle scienze, gli atei, che negano l’esistenza di Dio, hanno avuto una posizione avvantaggiata, sotto vari profili. Sulla base delle scienze naturalistiche, che su quel tema non possono fornire elementi decisivi, gli atei hanno proclamato l’inesistenza di Dio; ciononostante, davanti alla questione della vita, gli atei si trovano nella difficoltà di non poter trovare alcuna spiegazione scientifica all’origine della vita. Così, la questione della vita è l’ultima spiaggia sulla quale il teismo può aggrapparsi, peraltro anch’essa oggi attaccata da taluni scienziati atei, che si ritengono arrivati al punto di poter creare la vita.
Possono, in realtà, gli scienziati, creare la vita? Secondo la biologia moderna, il DNA (acido deossiribonucleico) contenuto nei cromosomi di una cellula contiene quattro tipi di basi: due basi puriniche, e precisamente l’adenina e la guanina, e due basi pirimidiniche, la citosina e la timina. La disposizione di questi quattro tipi di basi organizza le informazioni genetiche della cellula, e può essere definita come il progetto dell’organismo vivente, che ne determina la struttura e le funzioni. Perciò, si può dire che gli esseri viventi, alla fine, sono il prodotto del DNA. Oggi gli scienziati sono in grado di produrre sinteticamente il DNA, e così i materialisti sostengono che la discussione sull’esistenza di Dio è ormai di fatto irrilevante, ai fini della spiegazione del fenomeno della vita.
Ma la sintesi del DNA ad opera di un ricercatore corrisponde davvero alla creazione della vita? Dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, la risposta è negativa. Con la sintesi del DNA, gli scienziati sono riusciti a riprodurre solo l’aspetto hiongsang del fenomeno della vita, di cui la vita propriamente detta è invece l’aspetto songsang. Così, gli scienziati sono capaci di produrre non già la vita stessa, ma semplicemente il suo supporto.
Figurativamente, possiamo chiarire questo punto con l’esempio della radio. Un ricevitore radio è un apparecchio che cattura le onde elettromagnetiche che provengono da una stazione trasmittente e le converte in onde sonore. La creazione di una radio non equivale certo alla creazione del suono stesso. Allo stesso modo, il fatto che taluni scienziati abbiano riprodotto il DNA vuol dire, semplicemente, che essi hanno realizzato un dispositivo capace di trasportare la vita, non che hanno creato la vita stessa.
L’universo è lo spazio della vita; è pieno di vita. La vita ha la sua origine nel songsang di Dio. Allorché si presenta un dispositivo capace di contenere la vita, allora e soltanto allora la vita appare. Il tipo di molecola che chiamiamo DNA è precisamente quel genere di dispositivo. Questa è la conclusione che possiamo trarre dallo studio della struttura stratificata del songsang e dello hiongsang.
B. YANG E YIN
Esaminiamo ora le caratteristiche yang e yin del corpo individuale di verità. Come si è visto nella teoria dell’Immagine Originale, yang e yin sono attributi del songsang e dello hiongsang. Vuol dire che ci sono caratteristiche yang – yin nel songsang e caratteristiche yang – yin nello hiongsang.
Occupiamoci dapprima delle caratteristiche yang – yin del songsang e dello hiongsang dell’uomo. Il songsang dell’uomo è la mente, che possiede le facoltà dell’intelligenza, del sentimento e della volontà. Ci sono aspetti yang e yin in ciascuna delle tre facoltà della mente. Gli aspetti yang dell’intelligenza sono la chiarezza, la buona memoria, la facilità di richiamare i ricordi, l’acutezza, l’allegria, e così via. Gli aspetti yin dell’intelligenza sono la vaghezza, la smemoratezza, la capacità di assorbire nella memoria, la confusione delle idee, la sobrietà, e così via. Gli aspetti yang del sentimento sono la piacevolezza, la vivacità, la gioia, l’esaltazione, e così via, mentre i suoi aspetti yin sono il disagio, la calma, la tristezza, la compostezza, e così via. Gli aspetti yang della volontà sono il dinamismo, l’aggressività, la creatività, la spregiudicatezza, e così via, mentre i suoi aspetti yin sono la passività, la compassione, la moderazione, la scrupolosità, e così via.
Per quanto riguarda lo hiongsang, cioè il corpo fisico, le protuberanze, le sporgenze, le parti convesse, il lato anteriore, e così via, costituiscono gli aspetti yang, mentre le cavità, gli orifizi, le parti concave, il lato posteriore, e così via, sono gli aspetti yin.
Fig. 2.2 – Yang e yin come attributi del songsang e dello hiongsang dell’uomo
Analogamente, negli animali, nelle piante e nei minerali ci sono yang e yin nel songsang come pure yang e yin nello hiongsang. Gli animali a volte sono attivi, a volte no. Le piante hanno periodi di sviluppo e periodi di pausa; prima schiudono, poi richiudono i fiori. Nei minerali, le funzioni fisico-chimiche procedono per un po’ intensamente, poi rallentano. Queste sono le caratteristiche yang e yin del songsang. Non diversamente dalle caratteristiche yang e yin dello hiongsang, ci sono protuberanze e orifizi, rigonfiamenti e incavi, davanti e dietro, chiaro e scuro, forte e tenue, puro e impuro, caldo e freddo, giorno e notte, estate e inverno, cielo e terra, montagne e vallate, e così via. Fin qui abbiamo parlato di yang e yin nel songsang e nello hiongsang dei corpi individuali di verità, come attributi del songsang e dello hiongsang. Troviamo però anche esseri sostanziali yang ed esseri sostanziali yin ai vari livelli dell’essere umano, degli animali, delle piante e dei minerali. Si tratta dell’uomo e della donna, del maschio e della femmina degli animali, dello stame e del pistillo nelle piante, del catione e dell’anione nei minerali e dei pro toni ed elettroni nell’atomo. (5)
Come abbiamo affermato prima, il songsang e lo hiongsang dell’essere umano hanno ciascuno gli attributi di yang e yin. Questo si applica sia all’uomo che alla donna. Allora, che differenza c’è tra l’uomo e la donna?
Nello hiongsang, uomo e donna sono chiaramente diversi tra loro, com’è evidente dalla differenza che esiste nei cromosomi delle loro cellule. Il corpo dell’uomo ha più elementi yang di quello della donna, e quest’ultimo ha più elementi yin, paragonato a quello dell’uomo. Per ciò che riguarda lo hiongsang, tra uomo e donna c’è una differenza quantitativa, mentre dal punto di vista del songsang (intelligenza, sentimento e volontà) la differenza è qualitativa. Come abbiamo già spiegato, uomo e donna hanno entrambi yang e yin nell’intelligenza, yang e yin nel sentimento e yang e yin nella volontà.
Ci sono, tuttavia, differenze qualitative tra l’uomo e la donna con risguardo a yang e yin. Ad esempio, uomo e donna sono diversi nel modo di esprimere la gioia, che è un aspetto yang dell’emozione, come sono diversi nell’espressione della tristezza, che è un aspetto yin dell’emozione. Possiamo figurativamente paragonare questa diversità con quella tra le voci del canto. Nei toni alti, il tenore (maschile) e il soprano (femminile) corrispondono allo yang; mentre in quelli bassi, il basso (maschile) e il contralto (femminile) corrispondono allo yin. In tutti questi casi, c’è una differenza qualitativa. Da questo esempio risulta chiaro come la differenza tra yang e yin nel songsang sia una differenza qualitativa e, perciò, la mascolinità, rispettivamente, compare nell’uomo e la femminilità nella donna.
Esaminiamo ora come le funzioni di yang e yin operino nel processo della creazione dell’universo, paragonando quest’ultima all’esecuzione di una sinfonia. Si può dire che Dio stia eseguendo una splendida sinfonia intitolata “La creazione del cielo e della terra”. Dio ha cominciato con il “Big bang”, (6) poi ha creato le galassie, il sistema solare e la Terra. Sulla Terra ha poi creato le piante, gli animali e alla fine l’uomo.
Nell’esecuzione di una sinfonia, si alternano vari yang e yin, come toni acuti e bassi, suoni forti e attenuati, tempi brevi e veloci, e intervengono anche strumenti yang e yin. Analogamente, nel processo della creazione dell’universo, sono entrati in azione vari yang e yin.
Nella nostra galassia ci sono circa 200 miliardi di stelle disposte a spirale. Le aree della galassia dove le stelle sono più densamente concentrate sono yang, e le aree dove le stelle sono più sparse sono yin. Sulla Terra si sono formati continenti e oceani; la terra emersa è yang, l’oceano è yin. Monte e valle, giorno e notte, mattino e sera, estate e inverno, sono tutti espressioni di yang e yin. L’universo è stato creato, la Terra si è formata, gli esseri viventi sono venuti a esistere e l’umanità e comparsa, tramite i vari yang e yin che operano in questo modo. Anche l’uomo conduce le sue attività attraverso le funzioni di yang e yin. Dall’armonia tra marito e moglie si forma una famiglia. Nella creazione artistica, è richiesta l’armonia tra linee forti e deboli, colori chiari e scuri, masse grandi e piccole, e così via. In questo modo, sia nella creazione dell’universo che nelle attività proprie della società umana, yang e yin operano nel songsang e nello hiongsang. L’interazione armoniosa di yang e yin è fattore indispensabile nella varietà e nello sviluppo, come pure nell’espressione della bellezza.
II. SOGGETTO E OGGETTO
È stato spiegato che un corpo individuale di verità ha l’immagine universale, che consiste di songsang e hiongsang, e yang e yin. Il songsang e lo hiongsang, e anche yang e yin, stanno in una relazione di soggetto e oggetto. Il corpo individuale di verità, che è un essere creato, possiede ancora una terza coppia di soggetto e oggetto, oltre quelle di songsang e hiongsang, e di yang e yin, fatta di un elemento principale e uno subordinato (o un essere principale e uno subordinato). Questo risulta dal fatto che la creazione ha natura temporale e spaziale. Ad esempio, la relazione tra genitori e figli nella famiglia, tra insegnanti e studenti nella scuola, tra il Sole e la Terra nel sistema solare, tra il nucleo e il citoplasma nella cellula non sono relazioni di songsang e hiongsang né di yang e yin. Si tratta di relazioni tra elemento principale e subordinato, o essere principale e subordinato. Ciò dimostra che ci sono tre tipi relazioni di soggetto e oggetto nei corpi individuali di verità, e cioè songsang e hiongsang, yang e yin, elemento (essere) principale ed elemento (essere) subordinato. Tutto questo rispecchia la relazione di soggetto e oggetto nelle caratteristiche duali di Dio.
Le peculiarità tipiche della relazione tra soggetto e oggetto sono quelle di centrale e dipendente, attivo e passivo, dinamico e statico, creativo e conservatore, intraprendente e subalterno, estroverso e introverso, e così via. Questo non vuol dire che un elemento principale e un elemento subordinato specifici debbano avere tutte queste relazioni contemporaneamente; possono essere a volte in un rapporto di centrale e dipendente, a volte di attivo e passivo, e così via. In generale, la relazione tra il soggetto e l’oggetto è quella tra uno che esercita la signoria sull’altro, e l’altro che accetta il dominio del primo.
A. IL SISTEMA DEI CORPI INDIVIDUALI DI VERITÀ NELLA CREAZIONE
In ogni essere esistente c’è una relazione correlativa di songsang e hiongsang, yang e yin, ed elemento (o essere) principale ed elemento (o essere) subordinato, come spiegheremo ora con alcuni esempi di corpi individuali di verità a diversi livelli, dalla dimensione più grande (macrocosmo) sino alle particelle elementari più piccole (microcosmo).
Il cosmo stesso è un corpo individuale di verità, che consiste del mondo spirituale e del mondo fisico (quest’ultimo viene definito anche “l’universo”). Il mondo spirituale è il mondo invisibile, e il mondo fisico è il mondo visibile. Questi due mondi hanno una relazione come soggetto e oggetto. In questo caso particolare, la relazione di soggetto e oggetto è del tipo songsang e hiongsang.
A sua volta, l’universo (ovvero il mondo fisico) è anch’esso un corpo individuale di verità. L’universo ha un centro, e attorno a questo centro ruotano circa 200 miliardi di galassie (o nebulose). In questa relazione particolare, il centro dell’universo è l’elemento principale, e ciascuna galassia è un elemento subordinato. Anche la galassia è un corpo individuale di verità. La galassia in cui viviamo, ad esempio, consiste di un nucleo e circa 200 miliardi di stelle. Il nucleo galattico è l’elemento principale, e le stelle sono gli elementi subordinati; questi due tipi di elementi stanno in una relazione di soggetto e oggetto.
Il nostro Sole è una delle stelle della galassia. Il sistema solare, anch’esso, è un corpo individuale di verità. Il sistema solare è composto dal Sole e da nove pianeti. Il Sole e i pianeti sono rispettivamente nella posizione di elemento principale ed elementi subordinati, e formano una relazione di soggetto e oggetto. Anche la Terra, uno dei pianeti del sistema solare, è un corpo individuale di verità. La Terra ha un nucleo, da una parte, ed una superficie e una crosta, dall’altra, che sono uno l’elemento principale e le altre l’elemento subordinato, e formano una relazione di soggetto e oggetto.
Analogamente, la superficie terrestre può essere considerata un corpo individuale di verità. Essa consiste di tutte le cose della natura ed è abitata dagli uomini. Gli esseri umani sono l’elemento principale (il soggetto), e le cose della natura sono gli elementi subordinati (l’oggetto). Gli uomini stabiliscono delle nazioni, le quali sono corpi individuali di verità, che consistono di un governo e un popolo, laddove il governo è l’elemento principale (il soggetto) e il popolo è l’elemento subordinato (l’oggetto).
Anche la famiglia è un corpo individuale di verità, formato dai genitori e dai figli, o dal marito e dalla moglie. Genitori e figli hanno un rapporto di individui principali e subordinati, mentre marito e moglie sono in relazione come individui yang e yin. Genitori e figli hanno una relazione di soggetto e oggetto, e anche marito e moglie hanno una relazione di soggetto e oggetto. Ancora, una singola persona è un corpo individuale di verità, che consiste di una persona spirituale e una persona fisica. In questo caso, la persona spirituale e la persona fisica formano una relazione di soggetto e oggetto, come songsang e hiongsang.
Se ora poniamo la nostra attenzione sulla persona fisica, vediamo che essa consiste di una mente fisica e un corpo fisico, che sono in rapporto tra loro come soggetto e oggetto e come songsang e hiongsang, rispettivamente. Nel corpo umano, ciascuna cellula è un corpo individuale di verità, che consiste di un nucleo come elemento principale e del citoplasma come elemento subordinato. Il nucleo della cellula, a sua volta, è un corpo individuale di verità, formato da cromosomi che ne costituiscono l’elemento principale e dalla linfa come elemento subordinato. Ciascun cromosoma è anch’esso un corpo individuale di verità, composto dall’acido deossiribonucleico (DNA) come elemento principale e dalle proteine come elemento subordinato. L’acido nucleico è una molecola, la quale in sé stessa è un corpo individuale di verità, ed è costituita da base puriniche e pirimidiniche quali elementi principali e zuccheri (ribosio o deossiribosio) e fosfati come elementi subordinati. Le basi, gli zuccheri e i fosfati sono formati da atomi. Un atomo è un corpo individuale di verità, che consiste di protoni come elementi principali ed elettroni come elementi subordinati. Gli atomi sono fatti di particelle elementari, ciascuna delle quali è un corpo individuale di verità, e consiste di un elemento principale e un elemento subordinato.
Così, nell’universo ci sono tanti livelli di corpi individuali di verità, dalle particelle elementari nel microcosmo ai corpi celesti del macrocosmo, compreso il cosmo stesso. Ciascuno di essi è composto di elementi correlativi di soggetto e oggetto. Visto dalla prospettiva di un corpo individuale di verità di livello più alto, il corpo individuale di verità di livello più basso non è altro che un componente del primo. Ad esempio, il sistema solare è un corpo individuale di verità, formato dal Sole e dai pianeti; tuttavia, dal punto di vista della galassia (un corpo individuale di verità di livello più elevato), il sistema solare non è altro che un elemento della galassia stessa. Questo ci spiega come quello del “corpo individuale di verità” sia un concetto relativo. In aggiunta, anche “soggetto” e “oggetto” sono concetti relativi. Ad esempio, il Sole è il soggetto rispetto ai suoi pianeti, ma nella galassia è l’oggetto rispetto al nucleo galattico.
Fig. 2.3 – Il sistema dei corpi individuali di verità e gli elementi correlativi nei vari corpi individuali di verità ai diversi livelli
B. TIPI DI SOGGETTI E OGGETTI
I concetti di soggetto e oggetto nel Pensiero dell’Unificazione sono diversi da quelli della filosofia tradizionale. Chiariremo ora questa differenza. Da una prospettiva epistemologica, “soggetto” nella filosofia tradizionale è quello che conosce, vale a dire la consapevolezza, o il sé, mentre “oggetto” è quel che è conosciuto. Così, il soggetto è qualcosa che esiste con la consapevolezza (le idee) e l’oggetto è ciò che esiste al di fuori della consapevolezza (la materia). Da una prospettiva ontologica, o in senso pratico, il soggetto nella filosofia tradizionale è un essere esistente dotato di una coscienza (tipicamente, l’essere umano), mentre l’oggetto è un essere che il soggetto si trova di fronte. In breve, nella filosofia tradizionale, parlando di soggetto e oggetto ci si riferisce alla relazione tra la coscienza (l’uomo) e la cosa in cui essa s’imbatte. Nel Pensiero dell’Unificazione, i concetti di soggetto e oggetto rivestono un altro significato, e sono propri non soltanto della relazione tra un uomo e una cosa, ma anche di quella tra un essere umano e un altro essere umano, oppure tra una cosa e un’altra cosa. Queste relazioni possono essere classificate nei quattro tipi seguenti:
- Tipo originale. Quella del tipo originale è una relazione eterna e universale, dal punto di vista della creazione di Dio. Esempi del tipo originale sono le relazioni tra genitori e figli, marito e moglie, maestro e studenti, stella e pianeti, nucleo e citoplasma, e protoni ed elettroni.
- Tipo temporaneo. Le relazioni che durano un tempo limitato sono del tipo temporaneo. Esse si verificano di frequente, nella vita di tutti i giorni. Un esempio è la relazione che si stabilisce tra l’oratore e il suo pubblico in una conferenza. Anche nelle relazioni del tipo originale, a volte le posizioni vengono invertite, per creare una relazione di tipo temporaneo. Nella famiglia, per esempio, la moglie può a volte essere responsabile per il marito, o i figli possono essere responsabili dei genitori. Queste relazioni possono essere considerate di tipo temporaneo. Ma anche in questi casi, il tipo originale non scompare del tutto; perciò, si tratta semplicemente di relazioni di tipo temporaneo basate sul tipo originale.
- Tipo alternato. Quando il soggetto si alterna con l’oggetto, la relazione è del tipo alternato. Un esempio è la conversazione tra due persone: chi parla è il soggetto, chi ascolta è l’oggetto. In una conversazione, tuttavia, la persona che parla e quella che ascolta si alternano tra loro – e quindi si tratta di una relazione del tipo alternato.
- Tipo indeterminato. In certe relazioni, l’uomo decide liberamente quale elemento sia il soggetto e quale l’oggetto. Queste relazioni sono definite di tipo indeterminato. Ad esempio, nella relazione tra animali e piante, gli animali espellono l’anidride carbonica, che viene utilizzata dalle piante, e le piante a loro volta, emettono l’ossigeno, che gli animali respirano. Dal punto di vista del circolo dell’ossigeno, le piante possono essere viste come soggetto, ma da quello del circolo dell’anidride carbonica, i soggetti sono gli animali. I casi come questo ricadono nel tipo indeterminato.
C. L’AZIONE DI DARE E RICEVERE
Quando tra due elementi in un essere o tra un essere e l’altro si forma una relazione correlativa di soggetto e oggetto, centrata su uno scopo comune, si sviluppa un’azione di dare e ricevere, in cui viene scambiato un determinato elemento o una determinata forza. Attraverso quest’azione, le entità interessate si mantengono in esistenza e sono in grado di muoversi, mutare e svilupparsi. Chiamiamo “azione di dare e ricevere” questo tipo di azione tra soggetto e oggetto. Ad esempio, gli studenti, iscrivendosi a una scuola, stabiliscono una relazione correlativa con gl’insegnanti. Gli uni offrono l’istruzione, gli altri apprendono nuove nozioni. Questa è un’azione di dare e ricevere: attraverso di essa, si trasmettono conoscenze e tecniche, e si costruiscono la personalità e il carattere degli studenti.
L’esempio che segue può dar conto del significato di una relazione correlativa. Un uomo e una donna che si frequentano, per caso o di proposito, formano quella che chiamiamo una “relazione correlativa”. Quando poi si sposano, formano una famiglia e vivono una relazione d’amore, si stabilisce tra loro quella che chiamiamo una “azione di dare e ricevere”. Il sistema solare è un altro esempio: il Sole e i pianeti si mantengono in una relazione correlativa da 4.600 milioni di anni, conservando la struttura del sistema solare sulla base della reciproca attrazione fondata sulla gravità universale. Questo è un altro esempio di azione di dare e ricevere.
In Dio, ci sono aspetti di mantenimento dell’identità e aspetti di sviluppo. Per lo scopo del mantenimento dell’identità, il Songsang Originale e lo Hiongsang Originale stabiliscono un’azione di dare e ricevere centrata sul Cuore e formano un’unione che persiste in eterno. In vista dell’aspetto dello sviluppo, il Songsang Originale e lo Hiongsang Originale stabiliscono un’azione di dare e ricevere centrata sullo scopo (lo scopo della creazione), e generano un corpo moltiplicato o un essere creato. Definiamo la prima relazione “azione di dare e ricevere per il mantenimento dell’identità” e la seconda “azione di dare e ricevere per lo sviluppo”.
Analogamente, anche nella creazione ci sono azioni di dare e ricevere per il mantenimento dell’identità e azioni di dare e ricevere per lo sviluppo. Ad esempio, nella nostra galassia, ha luogo un’azione di dare e ricevere tra il suo nucleo e circa 200 miliardi di stelle centrate sul nucleo. La galassia conserva costantemente la forma di una lente convessa e tutte le stelle mantengono un moto rotatorio percorrendo ciascuna la propria particolare orbita. Da questo punto di vista, la galassia conserva inalterato il suo aspetto. Per altro verso, si ritiene che all’inizio la galassia ruotasse lentamente, ma col tempo il suo moto è divenuto via via più veloce. Nel frattempo, le stelle più vecchie muoiono e sono sostituite da nuove stelle. Perciò, nella galassia c’è anche un continuo cambiamento, e così essa mostra entrambi gli aspetti del mantenimento dell’identità e dello sviluppo.
Inoltre, nel songsang di Dio (il Songsang Originale), il Songsang Interno e lo Hiongsang Interno stabiliscono un’azione di dare e ricevere centrata sul Cuore o sullo scopo, attraverso la quale rispettivamente danno luogo a una “unione” o producono un “corpo nuovo” (un “corpo moltiplicato”), e che chiamiamo “azione di dare e ricevere interna”. D’altra parte, anche il Songsang Originale e lo Hiongsang Originale stabiliscono un’azione di dare e ricevere centrata sul Cuore o sullo scopo, attraverso la quale rispettivamente danno luogo a una “unione” o producono un “corpo nuovo” (un “corpo moltiplicato”), e che chiamiamo “azione di dare e ricevere esterna”.
Questo modello di azione in due stadi, e precisamente l’azione di dare e ricevere interna e l’azione di dare e ricevere esterna, basato sulla struttura in due stadi di Dio, si applica direttamente alla creazione. Ad esempio, nella relazione tra l’uomo e le cose, l’uomo elabora il pensiero, tramite l’azione di dare e ricevere interna, e poi conosce le cose ed esercita la signoria su di esse, tramite l’azione di dare e ricevere esterna. L’azione di dare e ricevere tra la mente spirituale e la mente fisica dell’essere umano è un’azione di dare e ricevere interna, mentre l’azione di dare e ricevere tra un uomo e l’altro nella società è un’azione di dare e ricevere esterna.
Ci sono cinque tipi di azioni di dare e ricevere, che ora esamineremo. Quello che le distingue una dall’altra è la consapevolezza o meno da parte del soggetto.
- Tipo bi-consapevole. Nella classe, l’insegnante come soggetto e gli studenti come oggetti stabiliscono un’azione di dare e ricevere, della quale ambo i lati sono consapevoli. È l’azione di dare e ricevere del tipo bi-consapevole. Soggetto e oggetto possono essere entrambi consapevoli non solo quando si tratta di esseri umani, ma anche nel caso di un uomo e un animale o di due animali. Queste relazioni sono del tipo bi-consapevole.
- Tipo uni-consapevole. L’insegnante che scrive delle parole su una lavagna stabilisce con questa un’azione di dare e ricevere. In questo caso, l’insegnante opera consapevolmente, la lavagna no. Un solo lato (il soggetto) è conscio del rapporto, mentre l’altro (l’oggetto) non lo è. Questa è l’azione di dare e ricevere del tipo uni-consapevole.
- Tipo inconsapevole. Nella loro attività respiratoria, gli animali inspirano ossigeno ed espirano anidride carbonica. Allo stesso modo, durante il giorno, le piante assorbono anidride carbonica e liberano ossigeno. In questo caso, gli animali non sanno di procurare anidride carbonica alle piante, né le piante si rendono conto che forniscono ossigeno agli animali. Entrambe le parti, nello scambiarsi anidride carbonica e ossigeno, operano inconsciamente. Definiamo azioni di dare e ricevere del tipo inconsapevole quelle in cui da tutte e due le parti si stabilisce un’azione di dare e ricevere inconscia, sebbene una (o anche l’una e l’altra) di esse abbia la capacità di compiere attività coscienti.
- Tipo eteronomo. Definiamo azione di dare e ricevere di tipo eteronomo quella in cui soggetto e oggetto, entrambi privi di consapevolezza, sono indotti a stabilire un’azione di dare e ricevere dalla volontà di un terzo. Ad esempio, il Sole e la Terra stabiliscono la loro azione di dare e ricevere secondo lo scopo di creazione di Dio, pur non avendone coscienza. Un ulteriore esempio può essere quello dei meccanismi di un orologio, che stabiliscono un’azione di dare e ricevere tra loro in base alla volontà dell’uomo che ha prodotto l’orologio stesso. Questo genere di azioni di dare e ricevere appartengono al tipo eteronomo.
- Tipo contrastante (o del confronto). Quando mettiamo in contrasto due o più cose e scopriamo che si armonizzano tra loro, notiamo in esse lo stabilirsi di una sorta di azione di dare e ricevere, che chiamiamo azione di dare e ricevere del tipo contrastante o del confronto. In questa relazione, l’osservatore umano determina (consapevolmente o inconsapevolmente) che uno dei due elementi stia come soggetto e l’altro come oggetto, poi li pone in contrasto e ne osserva l’azione di dare e ricevere. Il gusto artistico è un caso tipico di azione di dare e ricevere di tipo contrastante. Nel creare un’opera d’arte, l’artista dispone e accosta i colori, i chiari scuri, i suoni, e così via, in modo da armonizzare i vari elementi. L’appassionato d’arte, davanti a un capolavoro (un dipinto, un brano musicale) porrà anch’egli a confronto i diversi elementi ivi contenuti per scoprirne l’armonia. Possiamo ritrovare l’azione di dare e ricevere di tipo contrastante anche nel procedimento del pensiero. Ad esempio, l’affermazione “questo fiore è una rosa” è articolata ponendo “questo fiore” come soggetto e “una rosa” come oggetto, e poi confrontandoli. Nel processo cognitivo, si ha un contrasto tra gli stimoli sensoriali provenienti dal mondo circostante (forme, colori e profumi) e i rispettivi prototipi insiti nel soggetto umano. Nell’Epistemologia dell’Unificazione, definiremo “collazione” questo processo, che costituisce un esempio di azione di dare e ricevere del tipo contrastante.
D. CORRELATIVI E OPPOSTI
Come abbiamo già detto, in ciascun corpo individuale di verità troviamo sempre abbinati i due elementi, soggettivo e oggettivo. Definiamo “correlativi” questi elementi abbinati. Il soggetto e l’oggetto stabiliscono un rapporto correlativo centrato su uno scopo e sviluppano un’azione armoniosa di dare e ricevere, formando un’unione o un corpo moltiplicato. Questa è, nel Pensiero dell’Unificazione, la “legge dell’azione di dare e ricevere” o semplicemente la “legge del dare e ricevere”. La nostra posizione si contrappone al materialismo dialettico, il quale asserisce che in ogni essere esistono “elementi opposti” o “contraddittori” e che le cose possono progredire soltanto attraverso un conflitto tra quegli elementi opposti.
Le cose esistono e si sviluppano tramite l’azione di dare e ricevere armoniosa tra elementi correlativi, come afferma il Pensiero dell’Unificazione, o invece, come sostiene il materialismo dialettico, esistono e si sviluppano attraverso la lotta degli elementi contrapposti? Per prima cosa, bisogna dire che il Pensiero dell’Unificazione e il materialismo dialettico sono d’accordo su un punto, e cioè che in ogni essere ci sono sempre due elementi. Per determinare se tra essi ci sia un’armoniosa azione di dare e ricevere o un conflitto, occorre fondamentalmente stabilire se vi sia oppure no tra di loro uno scopo condiviso. Quando c’è uno scopo comune, possiamo dire che vi è un’armoniosa azione di dare e ricevere e i due elementi sono complementari; se invece non vi è alcuno scopo comune, dovremo convenire che i due elementi sono opposti. Un’altra strada è quella di esaminare se l’interazione tra i due elementi sia armoniosa o conflittuale. Nel primo caso, vi sarà un’azione di dare e ricevere; nel secondo, invece, riscontreremo un contrasto dialettico.
Nell’affermare che le cose si sviluppano tramite la dialettica, Marx si occupò soltanto di problemi sociali, e non citò neppure un solo esempio, atto a dimostrare che i fenomeni naturali procedano attraverso il conflitto tra gli opposti. Così, per colmare questa lacuna del pensiero di Marx, Friedrich Engels (1820-1895) studiò le scienze naturali ed espose le sue conclusioni nelle opere “Dialektik der Natur” e “Antidühring”. In quest’ultimo libro, Engels proclamò di essere in grado di concludere che la natura è la prova stessa della dialettica. (7) Tuttavia, esaminando attentamente i fenomeni naturali citati da Engels, troviamo che il tema di questi fenomeni non è la lotta, bensì l’azione armoniosa centrata su uno scopo comune. (8) Di conseguenza, non può dirsi che la natura sia la “prova della dialettica”; al contrario, la natura è la “prova dell’azione di dare e ricevere”. Le lotte esistono, ma soltanto tra gli esseri umani nella società; in ogni caso, esse sono una conseguenza della Caduta dell’uomo.
III. L’IMMAGINE INDIVIDUALE DEL CORPO INDIVIDUALE DI VERITÀ
Ogni corpo individuale di verità possiede, assieme all’immagine universale, propri attributi unici, che costituiscono l’immagine individuale di quel corpo individuale di verità. È superfluo dire che quest’immagine individuale prende origine dall’Immagine Individuale dell’Immagine Originale.
A. L’IMMAGINE ORIGINALE INDIVIDUALIZZATA
L’immagine individuale non è separata dall’immagine universale; anzi, essa è un’immagine universale specializzata o individualizzata. Dal momento che l’immagine universale è composta di songsang e hiongsang, e yang e yin, la manifestazione in modo diverso di questi stessi attributi, in ciascun essere individuale, non è altro che l’immagine individuale di quell’essere specifico.
Nel caso dell’uomo, la personalità (songsang) e le sembianze fisiche (hiongsang) sono diverse tra un individuo e l’altro. Inoltre, yang e yin del songsang e yang e yin dello hiongsang di un individuo si differenziano da quelli di un altro. Ad esempio, individui diversi esprimeranno l’emozione della gioia (un’emozione yang) o della tristezza (un’emozione yin) in modi diversi. Il naso (una parte del corpo yang), così come l’orecchio (una parte del corpo yin) cambiano di misura e forma da persona a persona.
B. LE DIFFERENZE SPECIFICHE E L’IMMAGINE INDIVIDUALE
Definiamo “caratteristiche tassonomiche” quelle che sono comuni a un’intera classe di esseri, e tra le varie specie appartenenti allo stesso genus, indichiamo come “differenze specifiche” di una specie le caratteristiche tassonomiche che di quella specie sono peculiari. Analogamente, le caratteristiche tassonomiche di un particolare essere vivente sono la combinazione delle differenze specifiche a diversi livelli.
Consideriamo, ad esempio, il caso dell’uomo. Come cosa vivente, l’uomo denota le differenze specifiche (le caratteristiche tassonomiche) di un animale piuttosto che di una pianta. Inoltre, come animale, l’uomo porta le differenze specifiche di un vertebrato piuttosto che un invertebrato; come vertebrato, quelle di un mammifero piuttosto che un pesce o un rettile. Come mammifero, l’uomo manifesta le differenze specifiche di un primate piuttosto che un carnivoro o un roditore, e come primate, quelle di un ominide piuttosto che una scimmia. Come ominide, l’uomo ha le differenze specifiche umane piuttosto che quelle di un uomo-scimmia e, alla fine, come umano quelle dell’homo sapiens piuttosto che quelle dell’uomo primitivo. In questo modo, le caratteristiche tassonomiche di un uomo includono differenze specifiche su sette livelli, e precisamente il regno, il tipo, la classe, l’ordine, la famiglia, il genere e la specie. Le speciali qualità di un individuo, vale a dire la sua immagine individuale, sono stabilite sulla base di queste differenze specifiche in sette livelli. Ponendosi dal punto di vista della teoria dell’evoluzione, si potrebbe dire che l’immagine individuale si aggiunge alle caratteristiche tassonomiche di un uomo, che consistono delle differenze specifiche riscontrate su sette livelli.
Queste differenze specifiche dell’uomo sono il risultato di classificazioni operate dai biologi per mera convenienza; ma Dio non ha creato l’uomo accumulando le differenze specifiche uno strato sopra l’altro. Secondo il Principio dell’Unificazione, “prima di creare l’uomo, Dio fece tutte le cose a immagine del carattere interiore e della forma esteriore, che avrebbe poi dato all’uomo stesso”. (9) È l’uomo la prima cosa cui Dio pensò, nel creare l’universo, anche se proprio l’uomo fu l’ultimo a essere creato. Questo significa che Dio elaborò il concetto di tutte le cose prendendo come modello l’immagine dell’uomo. In questo modo, Dio sviluppò il concetto degli animali; poi, su questa base, quello delle piante; e infine, basandosi sul concetto delle piante, produsse il concetto dei corpi celesti e dei minerali. così, nel processo delle Sue concezioni, Dio prima sviluppò il concetto dell’uomo, poi degli animali, poi delle piante e alla fine dei minerali, procedendo dall’alto in basso. Per quanto riguarda l’effettiva opera creativa, invece, l’ordine dell’universo fu esattamente l’opposto. Dio creò inizialmente i minerali e i corpi celesti, poi le piante, gli animali e infine l’uomo, procedendo dal basso verso l’alto.
Nel corso della creazione, il modo in cui Dio sviluppò il concetto dell’uomo non è consistito semplicemente nel metterne insieme le differenze specifiche; al contrario, Dio progettò immediatamente l’uomo con tutti i Suoi attributi (songsang e hiongsang, e yang e yin). Inoltre, il concetto che Dio formò nella Sua mente non era quello di un uomo e una donna in astratto, quanto invece quello di un particolare uomo (Adamo) e una particolare donna (Eva), con le rispettive concrete immagini individuali. Successivamente, Dio scisse alcuni elementi e qualità dal concetto dell’uomo e, trasformando quel concetto, creò i concetti dei vari animali. Allo stesso modo, Dio poi sottrasse alcuni elementi e qualità dal concetto degli animali per creare, con una trasformazione, il concetto delle varie piante.
Dopo ancora Dio tolse alcuni elementi e qualità dal concetto delle piante per creare quello dei vari corpi celesti e minerali.
Per quanto riguarda gli animali, Dio partì dalla concezione di quelli più elevati e, sottraendo alcuni elementi e qualità, la trasformò per concepire gli animali meno evoluti e più semplici. Lo stesso accadde per le piante. Di conseguenza, sebbene si abbia l’impressione, osservando soltanto il risultato della creazione, che le specifiche differenze dei successivi ordini di animali si siano accumulate nell’uomo, uno strato sopra l’altro, questa è solo un’apparenza ingannevole. Riferendoci alle entità microscopiche (molecole, atomi e particelle elementari), dobbiamo notare che ciò che corrisponde all’immagine individuale non sono le caratteristiche specifiche di ciascuna singola molecola, atomo o particella elementare, quanto le caratteristiche specifiche dell’intera categoria di molecole, atomi o particelle elementari. In questo caso, l’immagine individuale coincide con le differenze specifiche, poiché gli atomi e le molecole sono gli elementi costitutivi di esseri a livelli più alti. Nel caso del regno minerale, ogni cosa composta di minerali (una montagna, un fiume, un corpo celeste) ha la propria immagine individuale; per gli elementi minerali, tuttavia, la rispettiva immagine individuale non è altro che la sua differenza specifica.
C. L’IMMAGINE INDIVIDUALE E L’AMBIENTE
L’immagine individuale è la speciale qualità che ogni essere possiede per natura, ma in essa c’è anche la capacità di modificarsi in relazione all’ambiente, poiché in ogni essere, proprio come nell’Immagine Originale, ci sono, uniti tra loro, un aspetto che riguarda il mantenimento dell’identità e un altro che riguarda lo sviluppo. Il primo è immutabile ed essenziale, mentre il secondo è cangiante e secondario. Dal punto di vista della genetica, si può dire che l’immagine individuale corrisponde al carattere ereditario. Durante la crescita, l’immagine individuale di un essere subisce parziali cambiamenti, prodotti dalla continua azione di dare e ricevere con l’ambiente. La porzione dell’immagine individuale che viene modificata può essere considerata, nella genetica, come il suo carattere acquisito.
T.D. Lysenko (1898-1976) condusse un esperimento, nel quale trasformò il frumento autunnale in frumento primaverile, tramite un processo chiamato vernalizzazione, e ne dedusse che le speciali qualità degli esseri viventi potevano essere cambiate dall’ambiente. Inoltre, Lysenko confutò come mera metafisica le teorie genetiche di Mendel e Morgan, secondo cui negli esseri viventi c’è un carattere immutabile, ereditato attraverso i geni. Lysenko ignorò gli aspetti immutabili degli esseri viventi e ne evidenziò solamente la capacità di trasformarsi in base all’ambiente. La teoria di Lysenko fu accolta con favore da J.V. Stalin (1879-1953), fino al punto che nell’Unione Sovietica furono ostracizzati tutti gli scienziati fedeli alla dottrina di Mendel e Morgan. Più tardi, grazie a esperimenti di scienziati d’altri paesi, fu dimostrata l’erroneità delle idee di Lysenko, e ristabilito il valore delle teorie di Mendel e Morgan. Alla fine, risultò evidente che le dottrine di Lysenko erano state commissionate dal governo sovietico, con il solo scopo di fornire argomenti a sostegno del materialismo dialettico.
Rimane ancora da esaminare se l’ambiente sia in grado di determinare la natura umana. Il comunismo sostiene che l’uomo è un prodotto dell’ambiente e asserisce, ad esempio, che una figura come Lenin (1870-1924) poteva nascere soltanto nelle circostanze proprie della Russia di quel tempo. Invece, dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, l’uomo è il soggetto dell’ambiente e lo domina. Un individuo dotato per nascita di una personalità eccezionale, si distinguerà come il condottiero (soggetto) che avrà sotto il suo controllo l’ambiente circostante. Così, nel caso della rivoluzione russa, s’intende che Lenin, nel guidare la nazione verso il comunismo, governava il proprio ambiente, piuttosto che esserne influenzato.
IV. IL CORPO CORRELATO
Un corpo individuale di verità contiene in sé gli elementi correlativi di soggetto e oggetto, centrati sullo scopo, uniti tramite l’azione di dare e ricevere. Un corpo individuale di verità può stabilire poi una relazione di soggetto e oggetto, nella quale si sviluppa un’azione di dare e ricevere, con un altro corpo individuale di verità. Quando un corpo individuale di verità si trova in questa relazione, lo definiamo un “corpo correlato”.
A. IL CORPO CORRELATO E IL DUPLICE SCOPO DELL’ESSERE ESISTENTE
Dal punto di vista dello scopo, un corpo correlato è un essere esistente che ha un duplice scopo, formato dallo “scopo individuale” e dallo “scopo dell’insieme”. Lo scopo individuale è la conservazione e lo sviluppo della propria esistenza come singolo essere. Lo scopo dell’insieme consiste nel contribuire all’esistenza e allo sviluppo dell’insieme.
Assumiamo come esempio del duplice scopo il sistema della creazione, che si estende dal livello delle particelle elementari fino al livello dell’universo stesso. Le particelle elementari hanno lo scopo di formare atomi, ma nello stesso tempo si mantengono in esistenza come particelle elementari. Gli atomi hanno lo scopo di formare molecole, ma nello stesso tempo si mantengono in esistenza come atomi. Le molecole hanno lo scopo di formare cellule, ma nello stesso tempo si mantengono in esistenza come molecole. Le cellule hanno lo scopo di formare tessuti e organi, ma nello stesso tempo si mantengono in esistenza come cellule.
Gli atomi e le molecole hanno lo scopo di formare i minerali che compongono tutti i corpi materiali, come la Terra. La Terra ha lo scopo di formare il sistema solare, ma nello stesso tempo si mantiene in esistenza come pianeta. Il sistema solare ha lo scopo di formare la galassia, ma nello stesso tempo si mantiene in esistenza come sistema solare. La galassia ha lo scopo di formare l’universo, ma nello stesso tempo si mantiene in esistenza come galassia. Infine, l’universo esiste a beneficio del genere umano, ma nello stesso tempo si mantiene in esistenza come universo.
In questo modo, tutti gli esseri creati hanno un duplice scopo, e cioè lo scopo dell’insieme e lo scopo individuale. Tra i diversi scopi dell’insieme, qual è il più alto? Nella creazione, lo scopo più alto è quello di servire l’uomo, e per l’uomo lo scopo più alto· è quello di servire Dio. Così, tutte le creature, dalle particelle elementari all’universo e all’uomo, esistono come corpi correlati con un duplice scopo.
Nello scopo dell’insieme, ci sono due tipi di scopi, e precisamente lo “scopo dell’insieme songsang” e lo “scopo dell’insieme hiongsang“. Ad esempio, la Terra ha lo scopo di formare il sistema solare e, nello stesso tempo, ha lo scopo di fare da dimora per l’uomo. Nel caso degli elettroni, notiamo che essi ruotano attorno al nucleo atomico per formare un atomo ma, in aggiunta a questo, servono l’uomo componendo tutti i tipi di cose; queste ultime, in effetti, esistono per il benessere dell’uomo e sono sottoposte alla signoria umana. Così, tutti i livelli di esseri creati, dalle particelle elementari all’universo stesso, hanno come scopo della loro esistenza quello di far parte di un essere di livello più elevato ma anche, nello stesso tempo, quello di contribuire al benessere dell’umanità. Chiamiamo il primo scopo “scopo dell’insieme hiongsang“, e il secondo “scopo dell’insieme songsang“.
Fig. 2.4 – Il sistema degli scopi dell’insieme negli esseri creati
B. IL CORPO CORRELATO E L’IMMAGINE ORIGINALE
Abbiamo veduto come l’Immagine Originale si esprima in una struttura in due stadi, costituiti dalla Base delle quattro posizioni Interna e dalla Base delle quattro posizioni Esterna. Nella creazione, tutti gli esseri hanno la stessa struttura in due stadi: mantengono una base delle quattro posizioni interna come corpi individuali di verità mentre formano basi delle quattro posizioni esterne con altri corpi individuali di verità.
Nell’uomo, la base delle quattro posizioni interna è formata dall’azione di dare e ricevere tra la mente spirituale e la mente fisica, e la base delle quattro posizioni esterna è formata dall’azione di dare e ricevere con le altre persone. Gli esseri umani devono mantenere armoniosamente entrambe le loro basi delle quattro posizioni, interna ed esterna. In altre parole, il giusto modo di vivere dell’uomo consiste nel comportarsi conformemente ai valori etici (formando la base delle quattro posizioni interna) e amare il prossimo (formando la base delle quattro posizioni esterna).
Nello stabilire una base delle quattro posizioni esterna, l’uomo entra in una relazione di dare e ricevere con gli altri in sei direzioni: sopra e sotto, avanti e dietro, destra e sinistra. Ponendo sé stesso al centro, sopra ci sono i parenti, i superiori e gli anziani e sotto ci sono i figli, i subordinati e i giovani; davanti ci sono i capi, i colleghi più esperti e gli insegnanti e dietro ci sono i seguaci, i colleghi meno esperti e gli studenti; a destra ci sono i fratelli e le sorelle, gli amici e i collaboratori e a sinistra ci sono gli oppositori, gli avversari e le persone incompatibili. Il modo di vita umano originale consiste nello stabilire relazioni armoniose in tutte le sei direzioni.
Fig. 2.5 – Le sei direzioni delle relazioni umane di un corpo correlato
L’uomo ha anche una relazione con l’ambiente naturale: ad esempio, è soggetto all’influenza delle stelle al punto che, come comunemente si ritiene, i raggi cosmici esercitano un certo influsso sulle sue funzioni fisiologiche. L’uomo ha una stretta relazione con i minerali, le piante e gli animali. Anche in questo senso, quindi, l’essere umano è un corpo correlato.
C. IL MATERIALISMO DIALETTICO E L’INTERCORRELAZIONE
D’accordo, su questo punto, con il Pensiero dell’Unificazione, il materialismo dialettico afferma che tutte le cose dell’universo sono tra loro reciprocamente correlate.
Stalin, ad esempio, sottolineò la correlazione tra tutte le cose e considerò pura metafisica le idee di chi valutava le cose come entità separate. Stalin disse che, contrariamente alla metafisica, la dialettica non considera la natura come un agglomerato accidentale di cose e fenomeni scollegati, isolati e indipendenti uno dall’altro, ma come un insieme correlato e integrato, in cui le cose e i fenomeni sono organicamente connessi, interdipendenti e determinati gli uni rispetto agli altri. (10)
Dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, tutti gli esseri sono stati creati a somiglianza delle caratteristiche duali di Dio e perciò esistono non soltanto come corpi individuali di verità, ma anche come corpi correlati, nella misura in cui essi sono legati, direttamente o indirettamente, ad altri corpi individuali di verità. In questa prospettiva, noi consideriamo l’universo come un immenso corpo organico.
La dialettica materialista spiega tutto in termini d’intercorrelazione. Tuttavia, essa si limita a riconoscere la correlazione presente in tutte le cose, ma non offre una spiegazione adeguata sul perché questa correlazione esista. Al contrario, il Pensiero dell’Unificazione sostiene che ogni essere è collegato ad altri, avendo al centro uno scopo. L’intercorrelazione è inevitabile, poiché ogni essere ha uno scopo dell’insieme e stabilisce un’azione di dare e ricevere con altri esseri che hanno in comune lo stesso scopo dell’insieme. Per le cose, lo scopo dell’insieme più alto (in termini songsang) consiste essenzialmente nel rendersi utile all’uomo. Da questa prospettiva, l’universo intero può essere considerato come un immenso corpo organico che consiste di innumerevoli singoli esseri, tutti reciprocamente collegati tra loro.
Nella disamina precedente, abbiamo trattato della “immagine dell’esistenza” degli esseri esistenti, cioè il corpo individuale di verità e il corpo correlato. In quella che segue, parleremo invece del “modo d’esistenza” degli esseri esistenti.
V. IL CORPO CORRELATO E IL MOVIMENTO
Il modo d’esistenza degli esseri esistenti è la maniera in cui tutti gli esseri creati esistono. In sintesi, nessun essere creato può esistere se non ponendosi in movimento; per cui, il moto è il modo d’esistenza di tutti gli esseri creati. Dio, che è l’Essere Assoluto, non è interessato da alcun movimento e perciò è impossibile pensare a un modo d’esistenza dell’Immagine Originale. Gli esseri creati, invece, sono inseriti nel tempo e nello spazio, e così hanno un modo d’esistenza, che è il movimento.
A. IL MOVIMENTO CIRCOLARE
Quando, nella creazione, due elementi in un rapporto di soggetto e oggetto intraprendono un’azione di dare e ricevere, centrati sullo scopo, ne scaturiscono simultaneamente come risultato l’unione e il movimento. Lo scopo di per sé non è un essere esistente, e anche l’unione è un mero stato che deriva dall’azione di dare e ricevere; perciò, i protagonisti del movimento nell’azione di dare e ricevere sono i due esseri nei ruoli di soggetto e oggetto. Per essere precisi, il centro dell’azione di dare e ricevere non sta in una posizione intermedia tra il soggetto e l’oggetto, ma nel soggetto stesso. Di conseguenza, il moto di quest’azione di dare e ricevere non può che diventare un movimento circolare centrato sul soggetto. In un atomo, ad esempio, gli elettroni ruotano attorno al nucleo; e analogamente, nel sistema solare, i pianeti ruotano intorno al Sole.
Fig. 2.6 – Il movimento circolare dell’azione di dare e ricevere
Per quale ragione gli esseri creati intraprendono necessariamente un moto circolare? Il motivo sta nella stessa Immagine Originale. Nel mondo di Dio, non esistono tempo e spazio e, perciò, non c’è movimento. Tuttavia, sebbene in Dio non vi sia un modo d’esistenza o un moto circolare, nell’Immagine Originale deve pur trovarsi un prototipo del moto circolare che esiste nella creazione. Questo prototipo è la natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere tra il Songsang Originale e lo Hiongsang Originale. Nell’Immagine Originale, il Songsang Originale e lo Hiongsang Originale stabiliscono un’azione di dare e ricevere armoniosa, centrata sul Cuore o sullo scopo. Se la natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere in Dio dovesse essere espressa in termini di tempo e spazio, si manifesterebbe come moto circolare.
Il mondo degli esseri creati è l’espressione simbolica di Dio. Ad esempio, la vastità dell’oceano simboleggia la vastità della mente di Dio; il calore del sole simboleggia il calore dell’amore di Dio; e la luce del sole simboleggia lo splendore della verità di Dio. Allo stesso modo, il movimento circolare nella creazione simboleggia un aspetto di Dio, che è precisamente la natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere in Dio. L’azione di dare e ricevere armoniosa centrata sul Cuore non è altro che l’espressione dell’amore, che non ha spigoli o angoli, e che si esprime nella forma circolare. Così, se dovessimo descrivere l’Immagine Originale in un diagramma, questo avrebbe una forma circolare o sferica.
Dio non ha forma né sembianze definite; tuttavia, Dio può apparire in qualsiasi forma. In altre parole, Dio, che è privo di forma, possiede un numero illimitato di forme. Si può fare il paragone con quanto accade all’acqua. Se è posta in un recipiente rettangolare, l’acqua diventa rettangolare; quando viene versata in un contenitore triangolare, diventa triangolare e sistemata in uno rotondo, diventa rotonda. In altre parole, l’acqua può assumere qualunque forma, a seconda del suo involucro, e quindi ha un numero illimitato di forme. Di tutte queste, però, qual è la più tipica? La forma sferica. Questo lo sappiamo bene, perché ogni volta che una goccia d’acqua cade, assume una forma sferica.
In modo simile, Dio può manifestare Sé stesso in forma di onda, di vento, etc., ma se dovessimo scegliere una forma caratteristica di Dio, questa sarebbe la forma sferica. In questo senso, l’Immagine Originale può essere espressa in forma circolare o sferica. Queste forme vanno viste come espressione simbolica della natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere in Dio. È per questo che tutte le cose, a somiglianza dell’Immagine Originale, hanno una forma fondamentalmente sferica. Gli atomi, la Terra, la Luna, il Sole, le stelle, e così via, hanno tutti forma sferica. Si può dire che anche le piante e gli animali sono sferici. Il punto di partenza della crescita di una pianta è il seme, e il punto di partenza della crescita di un animale è l’uovo: entrambi hanno una sagoma quasi sferica. Nel movimento dell’azione di dare e ricevere, tutte le cose si muovono lungo un percorso circolare o sferico, riflettendo la natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere all’interno dell’Immagine Originale.
C’è ancora un’altra ragione per cui il movimento prodotto dall’azione di dare e ricevere tra il soggetto e l’oggetto è circolare. Se invece di ruotare attorno al soggetto, l’oggetto procedesse invece lungo una linea retta, finirebbe per allontanarsi dal soggetto. In tal caso, soggetto e oggetto non sarebbero in grado di svolgere l’azione di dare e ricevere. Ma senza l’azione di dare e ricevere, nessun essere creato può esistere, perché è proprio attraverso l’azione di dare e ricevere che si producono le forze necessarie all’esistenza, alla moltiplicazione e all’attività. Di conseguenza, affinché soggetto e oggetto stabiliscano l’azione di dare e ricevere, l’oggetto deve mantenere una relazione continua con il soggetto – e perché ciò avvenga deve girargli intorno.
B. ROTAZIONE E RIVOLUZIONE
Ogni singolo essere impegnato in un moto circolare compie in effetti due tipi di movimenti simultanei, che sono la rotazione e la rivoluzione. Il motivo di ciò sta nel fatto che ogni singolo essere è nello stesso tempo un corpo individuale di verità e un corpo correlato, e sviluppa un’azione di dare e ricevere interna così come un’azione di dare e ricevere esterna. Come risultato di questi due generi di azione di dare e ricevere, si producono due tipi di movimento circolare. Quello che si genera attraverso l’azione di dare e ricevere interna è la rotazione, mentre quello provocato dall’azione di dare e ricevere esterna è la rivoluzione. Ad esempio, la terra gira attorno al sole mentre ruota su sé stessa, un elettrone gira intorno al nucleo atomico mentre ruota su sé stesso. Rotazione e rivoluzione, quindi, sono il risultato dei moti interni ed esterni di tutte le cose e la ragione per cui esistono questi due tipi di movimento sta nel fatto che essi riflettono la natura rotonda e armoniosa dell’azione di dare e ricevere interna e dell’azione di dare e ricevere esterna nell’Immagine Originale.
C. FORME DI MOVIMENTO CIRCOLARE
Tutti gli esseri creati compiono un moto circolare; nella realtà, però, per alcuni di essi ci sono delle varianti. La forma basilare del modo d’esistenza di tutti gli esseri creati è il movimento circolare, ma vi sono altre forme di moto, che sono modificazioni di quello circolare.
- Movimento circolare fondamentale. Il movimento circolare fondamentale è la forma tipica di moto circolare e consiste di due tipi, il “movimento circolare nello spazio” e il “movimento circolare nel tempo”.
(a) Movimento circolare nello spazio. La terra compie una rivoluzione intorno al sole e, nello stesso tempo, ruota attorno al proprio asse; gli elettroni compiono una rivoluzione intorno al nucleo e, nello stesso tempo, ruotano su sé stessi. Si tratta di moti circolari in senso stretto: giacché l’orbita rimane praticamente sempre la stessa, si possono chiamare “movimenti ripetitivi”.
(b) Movimento circolare nel tempo (movimento a spirale). La crescita e la moltiplicazione degli esseri viventi e il susseguirsi delle generazioni possono essere visti come una specie di moto circolare, cioè una spirale. Prendiamo ad esempio la crescita delle piante. Il seme produce un germoglio, che cresce fino a formare una pianta; la pianta fiorisce, fruttifica e produce una quantità di nuovi semi. Questi, in numero maggiore rispetto al seme iniziale, nuovamente germogliano, crescono e fruttificano. Un processo analogo si verifica nello sviluppo degli animali. L’uovo fertilizzato cresce, nascono i piccoli, che si sviluppano fino alla maturità, si riproducono e così originano nuove uova fertilizzate. Queste ultime, in numero maggiore rispetto all’uovo iniziale, nuovamente crescono, ne nascono i piccoli e questi si riproducono. Così, sia le piante che gli animali preservano la loro specie ripetendo i cicli (la storia) della vita.
Il susseguirsi delle generazioni, inteso alla conservazione della specie, è una sorta di moto circolare, che ha alcune caratteristiche distintive: ha uno scopo, cresce col decorso del tempo, e procede per stadi tra loro differenziati. Lo chiamiamo “movimento a spirale”. Ad esempio, un seme di mela ha lo scopo di produrre un frutto, e lo completa attraverso un processo che richiede un certo periodo di tempo. Uno stadio (un ciclo) completo di crescita si conclude con la produzione dei nuovi semi nel nuovo frutto.
Fig. 2.7 – Il movimento a spirale
Analizziamo ora quale significato abbia il moto a spirale degli esseri viventi. Il fisico dell’essere umano non è eterno. Quando la persona spirituale raggiunge la perfezione, quella fisica muore, e la persona spirituale matura va a vivere eternamente nel mondo spirituale. A causa della Caduta, tuttavia, gli uomini sono morti fisicamente senza che il loro spirito fosse ancora divenuto perfetto. La realizzazione dello scopo della creazione implica che l’uomo cresca, perfezioni la propria personalità, si sposi, abbia figli ed eserciti la signoria su tutte le cose ovvero, in altre parole, che realizzi le tre grandi benedizioni. (11) Questo è il motivo per cui gli esseri umani sono destinati a vivere un certo periodo di tempo sulla terra e moltiplicarsi attraverso il susseguirsi delle generazioni. Analogamente, tutti gli esseri viventi, che esistono quali oggetti dell’uomo, mantengono la propria specie attraverso il succedersi delle generazioni e si moltiplicano per divenire l’oggetto del dominio dell’uomo sulla terra.
- Movimento circolare trasformato. Fondamentalmente, il corpo individuale di verità si mantiene in esistenza compiendo un moto circolare. Tuttavia, il moto circolare viene inevitabilmente trasformato quando, a causa delle esigenze particolari dello scopo dell’insieme, il corpo individuarle di verità si pone come corpo correlato. In tal caso, il moto circolare diventa moto circolare trasformato. Ve ne sono due tipi, rispettivamente il moto circolare a carattere fisso e quello a carattere alternato.
(a) Movimento a carattere fisso. Gli atomi che costituiscono un essere sono saldamente legati tra loro e ciascuno di essi mantiene una posizione stabile. Ad esempio, la terra, se gli innumerevoli atomi che la formano dovessero muoversi a caso, si ridurrebbe in uno stato gassoso e gli uomini non potrebbero abitarla. Perché la terra possa fare da habitat per l’uomo, gli atomi che la compongono devono essere stabilmente uniti, per formare un supporto solido. Così, gli atomi compiono un moto circolare trasformato, in cui mantengono posizioni fisse. Analogamente, le cellule che formano i tessuti degli esseri viventi sono unite tra loro. Ad esempio, le cellule che formano il cuore di un animale sono solidamente legate, così che il cuore possa contrarsi ed espandersi, nello svolgimento delle sue funzioni. Se le cellule del cuore dovessero muoversi autonomamente, il cuore non potrebbe operare. Anche le piante restano ferme, con le radici saldamente piantate nel suolo, in modo che l’uomo ne possa osservare la fioritura e raccoglierne i frutti. Tutti questi sono esempi di “movimento a carattere fisso”.
(b) Movimento a carattere alternato. Negli animali, invece di avere le cellule impegnate in movimenti circolari, troviamo il sangue e la linfa che circolano nel corpo, collegando tra loro le varie cellule e realizzando così lo stesso effetto. Anche nelle piante, l’acqua e i minerali assorbiti dalle radici circolano all’interno della struttura della pianta attraverso i condotti dello xilema (tracheidi), e gli alimenti prodotti nelle foglie scorrono nei canali del floema (tubi cribrosi), collegando così le cellule. Come risultato, si ha un effetto corrispondente a quello che deriverebbe dal movimento circolare delle singole cellule. Anche nella terra, ci sono le correnti convettive nel mantello, i movimenti delle falde tettoniche, e così via, che manifestano gli effetti del moto circolare.
L’azione di dare e ricevere, nella vita economica della società, consiste di azioni di dare e ricevere tra imprenditori e aziende, tra un’azienda e l’altra, tra aziende e consumatori, e così via, nelle quali la circolazione del denaro svolge il ruolo del moto circolare. Questi sono alcuni esempi di “movimento a carattere alternato”.
- Movimento circolare spirituale (movimento circolare songsang). L’azione di dare e ricevere tra la mente spirituale e la mente fisica dell’uomo non è un tipo di movimento circolare fisico, quanto piuttosto una sorta di moto spirituale, nel senso che la mente fisica risponde ai desideri della mente spirituale. Di conseguenza, questo è un moto circolare spirituale, ovvero un moto circolare sul livello songsang. Inoltre, sotto il medesimo profilo del comportamento dell’oggetto e del desiderio del soggetto, l’armoniosa azione di dare e ricevere tra una persona e l’altra nella famiglia o nella società è un moto circolare sul livello songsang, vale a dire un moto circolare spirituale. Ad esempio, quando i genitori amano i figli e li educano bene, questi ultimi obbediscono loro volentieri. Anche questo esempio rientra nella categoria del movimento circolare spirituale.
D. CRITICA DEL MATERIALISMO DIALETTICO
1. Il Tema dello Sviluppo
Gli esseri viventi hanno la prerogativa della vita, che deriva dall’autonomia e dal dominio del Principio, e consiste in un’energia cosciente, latente negli esseri viventi. La crescita degli esseri viventi è basata sull’autonomia e sul dominio del Principio, ed esplica il movimento della vita stessa, prodotto dall’unità tra la consapevolezza e l’energia, latenti nelle cose viventi. L’autonomia è la capacità di dirigere il proprio moto senza l’intervento di forze esterne. La Terra ruota intorno al Sole, seguendo una legge di natura meramente meccanica. Gli esseri viventi, invece, non si limitano a seguire le leggi meccanicamente, giacché sono in grado di controllare sé stessi nel corso del proprio sviluppo, mentre interagiscono con vari tipi di situazioni presenti nel loro ambiente. Questo è il senso della “autonomia del Principio”. Dall’altro lato, il “dominio del Principio” è la funzione tramite la quale l’essere esercita la sua influenza sull’ambiente che lo circonda. (12) Ad esempio, quando si pianta un seme, spunta dapprima un germoglio e poi delle foglie. Nel contempo, le piante hanno un’influenza sull’ambiente circostante. La vita, considerata dal punto di vista della crescita, è autonomia, e considerata dal punto di vista dell’influsso sull’ambiente, è dominio.
Questo tipo di crescita delle cose viventi è un moto diretto allo sviluppo, ed ha uno scopo e una direzione definiti. Scopo e direzione sono fattori determinati dalla vita: in altre parole, c’è vita nel seme di una pianta ed è quella vita che fa crescere il seme fino a divenire un albero e generare un frutto. Inoltre, c’è vita nell’uovo fertilizzato di un animale, ed è quella vita che fa crescere l’embrione fino a diventare un animale adulto.
Consideriamo ora il caso dello sviluppo dell’universo. Secondo la teoria del “Big bang”, l’universo iniziò come una massa d’energia concentrata in un unico punto, a temperatura e densità elevatissime. A seguito d’una grande esplosione, l’universo cominciò a espandersi. Si suppone che ciò sia accaduto approssimativamente 15 o 20 miliardi di anni fa. Dopo l’esplosione iniziale, i vortici di gas incandescenti si raffreddarono e condensarono, in modo da formare le galassie, in ciascuna delle quali vennero a esistere numerose stelle, per lo più contornate da pianeti. Una di queste stelle era il Sole, e uno dei suoi pianeti era la Terra. La vita iniziò sulla Terra e alla fine apparve l’uomo. Se, nel considerare lo sviluppo dell’universo, ne osserviamo il procedere per un periodo di tempo relativamente breve, possiamo riscontrare soltanto l’opera di leggi fisico-chimiche, ma estendendo il periodo della nostra osservazione – ad esempio, per miliardi di anni – scopriamo che l’universo si è evoluto, ancorché seguendo le leggi fisico-chimiche, in una direzione precisa. Questo ci fa comprendere che vi è una meta sottesa allo sviluppo dell’universo, che è quella di generare corpi celesti che offrano un ambiente di vita adatto agli esseri umani, i quali sono designati ad esercitare la signoria sull’universo. È la funzione della consapevolezza, ovvero la ragione latente dietro l’universo, che ha impresso questo tipo di direzione allo sviluppo dell’universo stesso: la possiamo chiamare “coscienza dell’universo”, o “vita dell’universo”.
Proprio come, nello sviluppo di una pianta, c’è un seme che cresce e porta frutto, così anche nello sviluppo dell’universo possiamo immaginare che, all’inizio, vi sia stato un “seme dell’universo” che ha continuato a crescere fino ad oggi. L’uomo è il frutto finale dell’universo. Di conseguenza, proprio come il frutto è lo scopo della pianta, l’uomo è lo scopo dello sviluppo dell’universo. Abbiamo affermato dianzi che la crescita è un fenomeno caratteristico solamente delle cose viventi, ma quando ci poniamo nella prospettiva di un arco temporale esteso miliardi di anni, ci rendiamo conto che la totalità degli esseri creati, ivi compresi i minerali (in altre parole, l’intero universo) ha percorso un processo di sviluppo.
Lo sviluppo è un moto irreversibile e mirato che procede verso una meta precisa, ma il comunismo, lungi dall’intenderlo in questo modo, si limita a riconoscerne la regola e la necessità, negando che vi sia uno scopo. Infatti, una volta ammessa la sussistenza di uno scopo, sorgerebbe ineludibile l’interrogativo su quale entità abbia stabilito un tale scopo. Solo la volontà o la ragione possono stabilire uno scopo. Il comunismo non ha mai riconosciuto lo scopo, perché non vuole ammettere che Dio ne ha stabilito uno per l’universo. Al contrario, il Pensiero dell’Unificazione, oltre a descrivere lo sviluppo in termini di necessità e regolarità, evidenzia lo scopo che gli è inerente. Il seme sparso sul terreno, ad esempio, non può non germinare: è il risultato obbligato del suo procedere verso il risultato del frutto. Vi sono delle regole che entrano in funzione negli esseri creati, e li indirizzano a realizzare ciascuno il proprio scopo, nella direzione del più grande scopo della creazione. Come abbiamo chiarito nella Teoria dell’Immagine Originale, nel songsang di Dio, centrato sullo scopo, il Songsang Interno (la ragione) e lo Hiongsang Interno (la legge) stabiliscono un’azione di dare e ricevere, dalla quale si forma il Logos. Il Logos è il corpo unito fatto di ragione e legge. La legge esisteva già nello Hiongsang Interno di Dio, ancor prima che Dio creasse l’universo, ed era lì proprio per realizzare lo scopo della creazione. In altre parole, sin dall’inizio erano state predisposte le regole per il compimento dello scopo della creazione.
Il materialismo comunista nega uno scopo allo sviluppo dell’universo, implicando così che l’uomo sia un essere privo di scopo, nato dalla necessità della legge. Se l’uomo fosse un essere accidentale, senza scopo, che tipo di mondo ne deriverebbe? Un mondo dove i valori o la moralità non avrebbero ingresso; un mondo in cui il più forte prevaricherebbe il più debole, e soltanto il primo sarebbe in grado di sopravvivere.
2. Il Punto di Vista Comunista sul Movimento
Il comunismo intende la materia come “materia in movimento”. Engels disse che il movimento è il modo d’esistere della materia, e non c’è mai stata in alcun luogo, né mai potrà esserci, materia senza movimento: essa è inconcepibile proprio come lo è il movimento senza materia. (13) Il comunismo, con quest’affermazione, si ripropone di disconoscere l’esistenza di Dio. Newton considerò l’universo come un’enorme macchina e riconobbe in Dio l’Essere che ha prodotto e ha messo in moto questa macchina. In un tale contesto, se pensiamo la materia e il movimento come realtà separate, non possiamo non ammettere che qualcosa di diverso dalla materia – in definitiva, un’entità con le caratteristiche di Dio – deve aver avviato il movimento. E così, è proprio per prevenire un’interpretazione metafisica del movimento che i comunisti hanno definito quest’ultimo come il modo d’esistere inerente nella materia sin dall’origine.
Dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, le cose esistono e si muovono sulla base dell’azione di dare e ricevere tra il soggetto e l’oggetto. Di conseguenza, il movimento è il modo d’esistere di tutte le cose. In questo caso, l’azione di dare e ricevere tra il soggetto e l’oggetto è tesa alla realizzazione dello scopo della creazione. Alla fine, il movimento esiste per realizzare lo scopo della creazione. Ad esempio, la Terra stabilisce un’azione di dare e ricevere internamente ed esternamente, e quindi esegue un moto di rotazione e di rivoluzione, per adempiere il proprio scopo di creazione, cioè predisporre l’ambiente appropriato per la vita umana.
Il comunismo afferma che il movimento è il modo d’esistenza della materia, ma trascura del tutto di spiegare la ragione di tale modo d’esistenza ovvero la forma – vuoi lineare, vuoi circolare o d’altro tipo – di tale movimento. Il comunismo si limita a sostenere che ogni cosa si muove sotto la spinta del conflitto tra gli opposti.
VI. LA POSIZIONE DELL’ESISTENZA
Ogni corpo individuale ha uno specifico luogo in cui esiste e che definiamo nel Pensiero dell’Unificazione “posizione dell’esistenza”. Tra due esseri che hanno posizioni dell’esistenza diverse uno dall’altro, e sono nella relazione di soggetto e oggetto (cioè nel rapporto di esercitare il dominio e riceverlo rispettivamente) può aver luogo un’azione di dare e ricevere. Come corpi correlati, gli esseri svolgono simultaneamente entrambi i ruoli di soggetto e oggetto. Di conseguenza, numerosi esseri si uniscono a formare un sistema di posizioni. Questo è il senso dell’ordine, ovvero di un sistema ordinato. Il sistema delle posizioni di soggetto e oggetto è semplicemente un riflesso delle corrispondenti posizioni di soggetto e oggetto nell’Immagine Originale, proiettate nel mondo creato.
Nell’universo ci sono innumerevoli stelle, che instaurano azioni di dare e ricevere dalle rispettive diverse posizioni, formando un sistema ordinato e un vasto corpo organico. L’ordine dell’universo è di due tipi, verticale e orizzontale. L’ordine verticale si sviluppa così: la Luna (un satellite) e la Terra (un pianeta) stabiliscono un’azione di dare e ricevere, con la Terra nella posizione di soggetto e la Luna in quella di oggetto. Poi, la Terra stabilisce un’azione di dare e ricevere col Sole (una stella), divenendo parte del sistema solare. Qui la Terra è l’oggetto e il Sole il soggetto. Ancora, il Sole stabilisce un’azione di dare e ricevere col centro galattico e, insieme a tante altre stelle, forma la galassia. In questo caso, il Sole è l’oggetto e il centro galattico, il soggetto. Infine la galassia, unita con le varie altre galassie, stabilisce un’azione di dare e ricevere col centro dell’universo, a formare l’universo stesso, dove la galassia è l’oggetto e il centro dell’universo, il soggetto. Questa linea che corre dal satellite al pianeta, alla stella e al centro galattico, fino al centro dell’universo, è l’ordine verticale dell’universo.
Consideriamo ora l’ordine orizzontale dell’universo. Osservando i nove pianeti del sistema solare, possiamo verificare che essi sono sistemati ordinatamente e orizzontalmente da Mercurio e Venere, alla Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Questo sistema planetario, centrato sul Sole, è un esempio di ordine orizzontale nell’universo. I due ordini nell’universo sono illustrati nella figura seguente.
Fig. 2.8 – Esempio dell’ordine verticale e dell’ordine orizzontale nell’universo
Anche la famiglia umana, nella sua forma originale, deve avere un sistema ordinato come quello dell’universo. Nella famiglia c’è un ordine verticale, che collega nipoti, figli, genitori, nonni e così via; e c’è un ordine orizzontale, costituito dai fratelli e le sorelle, centrati sui genitori.
Dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, l’uomo è un microcosmo, ovvero una miniatura dell’universo. Anche la famiglia, considerata sotto l’aspetto dell’ordine, è una miniatura dell’universo, e quest’ultimo è una dilatazione della famiglia: tutti sappiamo che l’universo raccoglie moltissimi sistemi planetari simili al sistema solare; perciò, possiamo affermare che l’universo è un aggregato d’innumerevoli famiglie di corpi celesti.
Fig. 2.9 – L’ordine verticale e l’ordine orizzontale nella famiglia
Nell’universo, l’ordine perfetto è mantenuto dall’azione armoniosa di dare e ricevere. Nel sistema solare i nove pianeti, centrati sul Sole, mantengono nel loro insieme una forma discoidale, mentre si muovono ciascuno lungo la rispettiva orbita intorno al Sole. Nella Via Lattea, circa duecento miliardi di stelle mantengono, nel complesso, la forma di una lente convessa, rimanendo ciascuna nell’orbita rispettivamente stabilita. Nell’universo, ci sono duecento miliardi di galassie che rispettano l’unità complessiva dell’universo, restando ciascuna lungo la propria specifica orbita.
Perciò, nella famiglia come nella società, in origine l’ordine doveva essere conservato tramite l’azione armoniosa di dare e ricevere. A causa della Caduta dell’uomo, però, la famiglia ha perduto l’immagine originale per la sua esistenza. In particolare, nelle famiglie accade sovente che marito e moglie si separino e genitori e figli lottino tra loro. Anche la società, che è un’estensione della famiglia, è diventata estremamente disordinata.
VII. LA LEGGE UNIVERSALE
Dal discorso appena fatto discende che dobbiamo osservare l’universo per scoprire le modalità dell’esistenza della famiglia e della società. La legge che governa l’universo è quella che chiamiamo la Via del Cielo, ed è basata sull’azione armoniosa di dare e ricevere tra soggetto e oggetto. Essa ha sette tratti che la caratterizzano:
- La complementarità – ciascun essere non soltanto possiede gli elementi correlativi di soggetto e oggetto in sé stesso, ma stabilisce anche relazioni correlative esterne con altri esseri. Senza la complementarità (sia interna che esterna), nessun essere può esistere né svilupparsi.
- Lo scopo e la centralità – gli elementi correlativi di soggetto e oggetto possiedono sempre uno scopo comune e attuano un’azione di dare e ricevere centrata su tale scopo.
- L’ordine e la posizione – ogni essere ha la propria posizione, osservando la quale contribuisce a mantenere un certo ordine.
- L’armonia – l’azione di dare e ricevere tra soggetto e oggetto è armoniosa. Non ci può essere contrapposizione o lotta nella loro relazione, in quanto sempre vi opera l’amore di Dio.
- L’individualità e il collegamento – ogni essere è un corpo individuale di verità e, nello stesso tempo, esiste come corpo correlato. Ogni essere, mantenendo le proprie caratteristiche inerenti, ha relazioni con altri esseri e interagisce con loro.
- La natura del mantenimento dell’identità e la natura dello sviluppo – ogni essere mantiene la propria essenza immutabile (natura del mantenimento dell’identità) per tutta la vita; nello stesso tempo, ha aspetti che cambiano e si evolvono (natura dello sviluppo) nel corso della crescita.
- Il moto circolare – nell’azione di dare e ricevere tra il soggetto e l’oggetto, l’oggetto gira attorno al soggetto come suo centro e compie un moto circolare nello spazio o nel tempo.
Si può dire che la legge universale è l’opera del Logos. Il Logos è legge, ma nello stesso tempo include la ragione. Inoltre, dietro il Logos agisce l’amore, poiché la motivazione di Dio nel creare l’universo tramite il Logos fu il Cuore e l’amore. Per questo motivo, il Reverendo Sun Myung Moon ha dichiarato che è il potere dell’amore, e non soltanto la forza fisica, a muovere l’universo.
Applicata alla famiglia e alla società umana, la legge universale si manifesta come etica e moralità. Per la precisione, la legge universale e le leggi etiche hanno una relazione di corrispondenza.
L’essere che viola la legge universale non può continuare a esistere. Ad esempio, se uno dei pianeti del sistema solare dovesse deviare dalla propria orbita, ne deriverebbe non soltanto la distruzione di quel pianeta, ma anche immani calamità per l’intero sistema solare.
Analogamente, nella famiglia e nella società, quando sono violate le leggi etiche, non possono nascere che distruzione e disordine. Di conseguenza, per salvare una società confusa, la misura più urgente, da adottare prima di ogni altra, consiste nello stabilire le leggi etiche. D’altronde, le leggi etiche basate sulle religioni e i sistemi di pensiero tradizionali non sono sostenute da motivazioni logiche adeguatamente articolate, e perciò non convincono l’uomo razionale dei nostri tempi, che tende sempre di più a metterle da parte. Così il nostro impegno, nel Pensiero dell’Unificazione, è quello di dare alle leggi etiche solide basi e rinvigorirle appropriatamente, tenendo presente che le leggi etiche rispecchiano la legge universale. Questo punto sarà spiegato più ampiamente nei capitoli dedicati all’Assiologia e all’Etica.
La parte conclusiva di questo capitolo sarà l’analisi, dal punto di vista del Pensiero dell’Unificazione, della teoria elaborata dal comunismo sul tema della legge universale.
Il comunismo si basa su una visione dialettica dell’universo; perciò, esso afferma che, nell’universo stesso, i fenomeni attinenti al movimento, al mutamento e allo sviluppo si svolgono sul presupposto della contraddizione, che è il conflitto tra gli opposti inerente in tutte le cose. Il comunismo sostiene anche che la lotta (in particolare, la lotta di classe) è necessaria al progresso della società umana.
Su questo argomento, Lenin scrisse che l’unità (la coincidenza, l’identità, l’azione concorde) degli opposti è condizionale, temporanea, transitoria, relativa, mentre il conflitto tra opposti che negano l’un l’altro è assoluta, proprio come assoluti sono lo sviluppo e il movimento. Lenin arrivò ad affermare risolutamente la coincidenza tra lo sviluppo e il conflitto tra gli opposti. (14)
Secondo il comunismo, il progresso avanza attraverso il conflitto tra gli opposti. In realtà, nell’universo intero questo fenomeno non trova alcun riscontro. In passato, come anche oggi, l’universo si è sempre sviluppato mantenendo la sua armonia. Osservando l’universo, si possono vedere fenomeni che sembrano distruttivi, quali ad esempio l’esplosione delle stelle, ma in realtà non lo sono. Tali fenomeni non si differenziano da quelli che abbiamo già visto accadere negli esseri viventi. Le cellule invecchiate vengono sostituite da cellule nuove: allo stesso modo, anche le stelle, quando diventano troppo vecchie, scompaiono per lasciare il posto a stelle nuove. L’universo, che è un enorme corpo organico, si è sempre comportato in questo modo.
A questo punto, qualcuno potrebbe ritenere confermata la teoria del conflitto tra gli opposti, sulla base dell’osservazione del mondo degli animali, dove il più forte prevale sul più debole. Ad esempio, i serpenti mangiano le rane e i gatti mangiano i topi. Il comunismo tenta di giustificare la sua teoria sulla lotta nella società umana rifacendosi a questi caratteri della natura. Occorre peraltro notare che il conflitto tra serpenti e rane, o tra gatti e topi, avviene tra animali di specie differenti.
Tassonomicamente, gli esseri viventi sono divisi in diversi gruppi: regno, tipo, classe, ordine, famiglia, genere e specie. Per ciò che riguarda gatti e topi, i primi appartengono all’ordine dei carnivori, i secondi a quello dei roditori. Gatti e topi differiscono tra loro per il livello del loro ordine. Nel caso dei serpenti e delle rane, i primi appartengono alla classe dei rettili, le seconde a quella degli anfibi. Serpenti e rane differiscono tra loro per il livello della loro classe. In altre parole, un animale che si ciba di un altro è quasi sempre diverso rispetto alla sua preda, quanto meno a livello di specie. Nella natura, sono ben rari i casi di animali appartenenti alla stessa specie che lottano tra loro fino alla morte.
In netto contrasto con tutto ciò, gli uomini, pur appartenendo tutti alla medesima specie (homo sapiens) derubano e uccidono i propri simili. Comunque, il fatto che gli uomini si combattano tra loro non trova giustificazione nel fenomeno naturale dell’animale più forte che divora quello più debole.
Per illustrare il nostro assunto, consideriamo il caso della competizione tra i leoni. Quando un nuovo leone arriva in un branco, può ben venirne una lotta, nella quale però nessun animale viene ucciso, e alla fine l’esemplare più debole si sottomette al più forte: si tratta di un confronto inteso a determinare quale leone debba essere il capo del branco ovvero, in altre parole, inteso a stabilire un ordine. Non trattandosi, in essenza, di una lotta, questo esempio non può costituire motivo di giustificazione del tipo di conflitto nel quale un uomo uccide l’altro.
Inoltre in natura, pur a fronte di varie situazioni tra cacciatori e prede, troviamo spesso animali diversi che cooperano tra loro o coesistono simbioticamente. Perciò, non possiamo darci ragione della lotta tra gli uomini, facendone addirittura una legge, semplicemente prendendo spunto dal fenomeno dell’animale più forte che prevale sul più debole.
È solo a motivo della Caduta, che li ha resi egoisti, e del loro allontanamento da Dio, che gli uomini hanno preso a derubare e uccidere gli uni gli altri. Perciò, quando l’umanità sarà tornata al suo stato originale, non assisteremo più a queste lotte nel genere umano.
Se invece l’umanità non fosse caduta, gli esseri umani sarebbero diventati i signori del cosmo e avrebbero esercitato il loro dominio sulla natura attraverso l’amore. Così, quando l’uomo sarà capace di governare la natura con l’amore, in essa si produrrà un’armonia ancora più grande.
Siamo arrivati alla conclusione che l’universo e la società umana si sono sviluppati non già attraverso il conflitto tra gli opposti, come afferma il comunismo, quanto invece per il tramite dell’azione armoniosa di dare e ricevere tra le posizioni correlative del soggetto e dell’oggetto.
Note: L’Ontologia
(1) Hiroshi Motoyama, Yoga e parapsicologia, Tokyo, 1972.
(2) Il fenomeno dell’influenza diretta della volontà sulla materia è chiamato “psicocinesi”. Con la psicocinesi la volontà riesce a muovere un oggetto lontano, può piegare, allungare o raddrizzare un metallo e può perfino rendere regolare un generatore numerico casuale. Si veda in proposito Michel Casenave, Science et Conscience: Two Views of the Universe, Oxford, 1984.
(3) Nel 1966 Clive Backster, un tecnico americano, esaminò le reazioni di una pianta alla quale aveva applicato gli elettrodi di una macchina della verità. Con sua grande sorpresa, Backster scoprì che la pianta riusciva a leggergli il pensiero. Ad esempio, quando Backster immaginò di bruciare una foglia, nello stesso istante in cui si rappresentò nella mente il fuoco, prima ancora di andare a prendere dei fiammiferi, la pianta reagì con forza. Successivamente, Backster condusse vari esperimenti e arrivò a concludere che le piante mostrano di possedere consapevolezza e sensibilità. Questa scoperta di Backster è chiamata “l’effetto Backster” (al riguardo, si veda Peter Tompkins e Christopher Bird, The secret life of plants, New York, 1973). Anche nell’Unione Sovietica hanno provato a riprodurre il genere di comunicazione tra gli uomini e le piante di cui ha parlato Backster: V. N. Pushkin e altri ricercatori hanno confermato che le piante rispondono alle emozioni di una persona in uno stato ipnotico (A. P. Dubrov e V. N. Pushkin, Parapsicologia e scienze naturali contemporanee, Mosca, 1983).
(4) Su questo argomento David Bohm, un ricercatore dell’Università di Londra, ha detto che può esserci una specie di energia vivente in tutta la materia, la quale in noi si manifesta in un certo modo, diverso da quello delle rocce. Se così fosse, se cioè una sorta d’intelligenza fosse generalizzata in tutta la natura, la prospettazione speculativa secondo cui la materia inanimata risponderebbe al nostro pensiero non sarebbe così illogica” (Ken Wilber, The Holographic … , op. cit.). Anche Jean E. Charon, un fisico dell’Università di Parigi, ha detto che gli elettroni e i fotoni sono microcosmi forniti di meccanismi di memoria e pensiero (si veda in merito Mitsuo Ishikawa, La Visione del Mondo della Nuova Scienza, Tokyo, 1985).
(5) Tradizionalmente, gli organismi unicellulari (batteri) sono stati considerati asessuali; ma nel 1947, J. Lederberg e E. L. Tatum hanno dimostrato che anche i batteri si riproducono sessualmente.
(6) Questa spiegazione è basata sulla teoria scientifica del “Big bang”, presumendola esatta, ma non implica necessariamente che Dio abbia davvero creato l’universo attraverso il “Big bang”.
(7) F. Engels, Herrn Dühring’s Umwälzung der Wissenshaft, Philosophie, Politische, ökonomie, Sozialismus (Antidühring), Leipzig, 1878.
(8) Un’esposizione più dettagliata su questo punto, quale è contenuta nel mio libro “The End of Communism”, viene qui omessa.
(9) Esposizione…, op. cit., pago 39.
(10) Josif Vissarionovich Dzugashvili Stalin, Materialismo dialettico e materialismo storico, New York, 1940.
(11) Genesi 1:28
(12) David Bohm descrive così l’influenza che un seme ha sul proprio ambiente: secondo l’ordine implicito, il seme fornisce continuamente alla materia inanimata, presente nell’ambiente, nuove informazioni che determinano la produzione di piante o animali viventi. Chi può dunque negare l’immanenza della vita, ancor prima che il seme sia impiantato? (Ken Wilber, The Holographic … , op. cit.)
(13) F. Engels, Antidühring, op. cit.
(14) V. I. Lenin, “On the Question of Dialectics”, Collected Works of Lenin, Mosca, 1976.
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