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Benvenuti in questa mostra per celebrare il Centenario della nascita di Sun Myung Moon e onorare il lavoro della sua vita. La sua vita è stata davvero straordinaria e siamo orgogliosi di presentare questa raccolta degli aspetti principali della sua vita, lavoro e idee.

Molte delle citazioni che vedete a fianco delle illustrazioni che sono qui sotto postate sono tratte dal libro che ha scritto verso la fine della sua vita, intitolato "Un cittadino globale amante della Pace" . In questo volume riassume le sue lezioni dalla vita e condivide la motivazione e lo scopo dietro i suoi risultati più importanti.

"Per portare la pace nel mondo ho trascorso la mia vita visitando i luoghi più depressi ed emarginati. In Africa, ho incontrato madri che non potevano far altro che assistere impotenti alla morte per fame dei loro figli; nell’America del Sud ho incontrato padri che vivevano in riva a un fiume pieno di pesci, ma non riuscivano a mantenere le proprie famiglie con la pesca. Sulle prime non feci altro che condividere con loro il mio cibo, ma in cambio essi mi offrirono il loro amore. Inebriato dalla forza dell’amore, ho cominciato a piantare sementi e a coltivare boschi. Insieme abbiamo pescato per nutrire i bambini affamati e abbiamo usato gli alberi per costruire le scuole.

Nella ricerca della strada più breve per un mondo di pace, mi sono sforzato di ispirare la trasformazione del processo politico e cambiare il modo di pensare della gente. Ho incontrato l’allora Presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbachev, deciso com’ero a favorire la riconciliazione tra il comunismo e la democrazia, e ho incontrato l’allora Presidente della Corea del Nord Kim Il Sung, per discutere di come avremmo potuto portare concretamente la pace alla penisola coreana. Sono andato negli Stati Uniti nel pieno del loro declino morale. Nel ruolo del pompiere che accorre a una chiamata, ho cercato di risvegliare il loro spirito puritano. Mi sono dedicato a risolvere vari conflitti nel mondo. Nella mia opera di pace tra Musulmani ed Ebrei, non mi sono fatto dissuadere dalla crescente minaccia del terrorismo. Come frutto dei miei sforzi, Ebrei, Musulmani e Cristiani si sono radunati a migliaia, partecipando a manifestazioni e marce per la pace.

Io sono un personaggio controverso. In qualsiasi angolo del mondo basta pronunciare il mio nome per portare scompiglio. Non ho mai cercato ricchezza o fama, ma ho passato tutta la vita a parlare solo di pace. Nonostante ciò, il mondo ha associato il mio nome a motti di scherno, mi ha respinto e mi ha tirato pietre. A molti non interessa neppure sapere cosa io dica o cosa io faccia, mi si oppongono e basta. Nel corso della mia vita sono stato incarcerato ingiustamente sei volte…"

"Durante i miei studi in Giappone ho eseguito i lavori più disparati. Ero un bidello in un edificio per uffici. Ho scritto lettere per persone analfabete. Ho lavorato in vari posti di lavoro ed ero un caposquadra. Ero un indovino. Quando avevo bisogno di soldi rapidamente, ho scritto delle calligrafie e le ho vendute. Tuttavia, non sono mai rimasto indietro nei miei studi. Credevo che tutte queste cose facessero parte del mio processo di allenamento. Ho fatto tutti i tipi di lavoro e ho incontrato persone di ogni genere. Nel processo ho imparato molto sulle persone.

Credo ancora che per sviluppare un buon carattere, una persona debba affrontare molte difficoltà prima di compiere trent'anni. Le persone hanno bisogno di scendere nel crogiolo della disperazione alla base dell'esistenza umana e sperimentare com'è. Le persone hanno bisogno di scoprire nuove possibilità in mezzo all'inferno. È solo uscendo dalle profondità della disperazione e prendendo una nuova determinazione che possiamo rinascere come persone in grado di sperimentare un nuovo futuro.

Durante questo periodo, ho avuto la realizzazione: "Il rapporto tra Dio e l'umanità è quello di padre e figli, e Dio è profondamente rattristato nel vedere la loro sofferenza". In questo momento tutti i segreti dell'universo sono stati risolti nella mia mente. All'improvviso, fu come se qualcuno avesse acceso un proiettore cinematografico. Tutto ciò che era accaduto da quando l'umanità ha infranto il comandamento di Dio, si è manifestato chiaramente sotto i miei occhi. Lacrime calde scorrevano continuamente dai miei occhi. M'inginocchiai e chinai la testa sul pavimento. Per molto tempo non sono riuscito a rialzarmi. Proprio come quando mio padre mi aveva portato a casa sulla schiena da bambino, sdraiai il mio corpo in grembo a Dio e lasciai scorrere le lacrime. Nove anni dopo il mio incontro con Gesù, i miei occhi erano stati finalmente aperti al vero amore di Dio.

Gesù mi era apparso come un ragazzo di sedici anni perché voleva che conoscessi la radice del peccato originale che l'umanità aveva commesso e di creare un mondo di pace dove il peccato e la caduta non sarebbero più esistiti. Avevo ricevuto la seria parola di Dio per espiare i peccati dell'umanità e realizzare il mondo di pace che Dio aveva originariamente creato. Il mondo di pace che è il desiderio di Dio non è un posto dove andare dopo la morte. Dio vuole che questo mondo, dove viviamo ora, sia il mondo completamente pacifico e felice che ha creato all'inizio. Dio certamente non ha mandato Adamo ed Eva nel mondo perché soffrissero. Ho dovuto far conoscere al mondo questa incredibile verità…”

“Per quanto provassi non riuscivo a liberarmi, neppure un momento, dal ricordo dell’incontro con Gesù. Quell’incontro aveva cambiato completamente la mia vita. La sua espressione addolorata era scolpita nel mio cuore come un marchio a fuoco, e non potevo pensare a nient’altro.

Da quel giorno in poi m’immersi completamente nella Parola di Dio. A volte ero circondato da un’oscurità senza fine ed ero tanto preso dal dolore da non poter quasi respirare. Altre volte il mio cuore era pieno di gioia, come se stessi osservando il sole del mattino alzarsi sopra l’orizzonte. In uno dei miei tentativi di placare il mio cuore e lenire le mie lacrime, composi questa poesia.

Sperimentai una successione di giorni di questo tipo, che mi condussero a una dimensione di preghiera via via più profonda. Abbracciai le nuove parole di verità che Gesù mi stava dando direttamente e mi lasciai completamente catturare da Dio. Cominciai a condurre una vita completamente diversa. Avevo molte cose su cui riflettere, e gradualmente divenni un ragazzo di poche parole..."

“Quando avevo sedici anni, abbiamo vissuto la tragedia di aver avuto morti cinque dei miei fratelli più piccoli in un solo anno. Nessuna parola potrebbe descrivere il dispiacere dei nostri genitori nel perdere cinque dei loro tredici figli in così poco tempo. La morte sembrava diffondersi.

La sofferenza di una famiglia sembrava connessa alla sofferenza della nazione e del mondo. Ero sempre più preoccupato di vedere la miserabile situazione del popolo coreano sotto il dominio tirannico del Giappone.

Le persone non avevano abbastanza da mangiare. A volte erano costrette a prendere l'erba, la corteccia degli alberi e qualsiasi altra cosa riuscissero a trovare, e bollire queste per il cibo. Sembrava non ci fosse fine alle guerre in tutto il mondo. Poi un giorno ho letto un articolo in un giornale sul suicidio di uno studente di scuola media che aveva la stessa mia età.

"Perché è morto?" Mi sono chiesto. "Che cosa spingerebbe una persona a suicidarsi in così giovane età?" Sono stato devastato da questa notizia, come se fosse successo a qualcuno che mi era stato vicino. Con il giornale aperto a quell'articolo, piansi ad alta voce per tre giorni e tre notti. Le lacrime continuavano a venire e non riuscivo a farle smettere. Non riuscivo a capire il fatto che eventi tragici stavano accadendo a brave persone.

Quando ho avuto l'esperienza di vedere le ossa di mio bisnonno, esse mi hanno ispirato a iniziare a fare domande sulla vita e sulla morte. La Parola di Dio che stavo ascoltando in chiesa, tuttavia, non era di per sé sufficiente per darmi le risposte chiare che stavo cercando. Per alleviare le frustrazioni nel mio cuore, iniziai naturalmente a immergermi nella preghiera.

"Chi sono? Da dove vengo? Qual è lo scopo della vita? Che cosa succede alle persone quando muoiono? C'è un mondo dell'anima eterna? Dio esiste davvero? Dio è davvero onnipotente? Se lo è, perché sta solo a guardare i dolori del mondo? Se Dio ha creato questo mondo, ha anche creato la sofferenza che è nel mondo? Che cosa metterà fine alla tragica occupazione della Corea da parte del Giappone? Qual è il significato della sofferenza del popolo coreano? Perché gli esseri umani si odiano, combattono e iniziano le guerre?" Il mio cuore era pieno di queste domande serie e fondamentali. Nessuno poteva rispondere facilmente per me, quindi la mia unica possibilità era pregare. La preghiera mi ha aiutato a trovare conforto. Ogni volta che esponevo a Dio i problemi angoscianti nel mio cuore, tutta la mia sofferenza e il mio dolore svanivano e il mio cuore si sentiva a mio agio. Ho iniziato a trascorrere sempre più tempo in preghiera, al punto che, alla fine, ho iniziato a pregare per l’intera la notte tutto il tempo. Di conseguenza, ho avuto un'esperienza rara e preziosa in cui Dio ha risposto alle mie preghiere. Quel giorno rimarrà sempre il ricordo più caro della mia vita, un giorno che non potrò mai dimenticare…”

"Il dolore della fame può essere conosciuto solo da coloro che l'hanno provato. Quando una persona ha fame, un semplice chicco di riso diventa molto prezioso. Anche ora, mi rende teso solo a pensare al campo di concentramento di Heungnam. È difficile credere che un singolo chicco di riso possa dare una tale stimolazione al corpo, ma quando hai fame, hai tanta voglia di cibo che ti fa piangere. Quando una persona ha la pancia piena, il mondo sembra grande, ma per una persona affamata un chicco di riso è più grande della terra. Un chicco di riso assume un valore enorme per chi ha fame..."

"Ci sono due cose che dobbiamo lasciare ai nostri discendenti quando moriamo. Una è la tradizione e l'altra è l'educazione. Un popolo senza tradizione fallirà. La tradizione è l'anima che consente a un popolo di continuare; un popolo senza anima non può sopravvivere. La seconda cosa importante è l'educazione. Un popolo fallirà anche se non educa i suoi discendenti. Per aprire un nuovo futuro, dobbiamo, da un lato, trasmettere ai nostri discendenti la tradizione che ci è stata tramandata nel corso di migliaia di anni e, dall'altro, anche fornire loro istruzione su cose nuove.

Nello stesso periodo in cui ho fondato la compagnia di danza, ho anche fondato la Scuola dei Piccoli Angeli delle Arti (in seguito ribattezzata Sun Hwa Art School). Lo scopo nel fondare questa scuola era diffondere i nostri ideali nel mondo attraverso le arti. Dal 1965, quando hanno tenuto la loro prima esibizione all'estero negli Stati Uniti, i Piccoli Angeli hanno introdotto la bellissima tradizione coreana in tutto il mondo. Furono invitati dalla famiglia reale britannica a esibirsi alla presenza della regina Elisabetta II. Sono stati invitati a prendere parte alla celebrazione del bicentenario negli Stati Uniti, dove si sono esibiti al John F. Kennedy Center for the Performing Arts. Hanno preso parte al Festival delle Arti culturali e dello Spettacolo che faceva parte dei Giochi Olimpici di Seoul. I Piccoli Angeli sono conosciuti in tutto il mondo come Ambasciatori Culturali per la Pace..."

“Verso la fine del 1971, andai di nuovo negli Stati Uniti. Avevo alcuni compiti che dovevano assolutamente essere svolti lì, ma arrivarci non è stato così facile. Non era la prima volta che andavo negli Stati Uniti, eppure ho dovuto aspettare un tempo insolitamente lungo per ricevere il visto. Alcuni membri mi hanno suggerito di ritardare la mia partenza, ma non ho potuto farlo. È stato difficile per me spiegare ai membri, ma era importante lasciare la Corea alla data designata. Quindi ho deciso di andare prima in Giappone e fare domanda per un visto americano mentre ero in Giappone. Avevo fretta di lasciare la Corea.

L'America nei primi anni '70 fu coinvolta nella guerra del Vietnam e gli attivisti stavano protestando. Era un paese seriamente diviso. I giovani alla ricerca di significato hanno sperimentato alcol, droghe e sesso libero e nel frattempo trascuravano le loro anime eterne. La religione di massa, che avrebbe dovuto fornire una guida a questi giovani, non svolgeva il suo ruolo e quindi non poteva aiutarli a porre fine al loro vagare senza meta e tornare a modi di vivere adeguati. La cultura edonistica e materialista ha trascinato giù molti giovani, perché non avevano spazio per riposare i loro cuori.

Poco dopo il mio arrivo negli Stati Uniti, ho girato il paese, parlando sugli argomenti "Il Nuovo Futuro del Cristianesimo" e "La Speranza di Dio per l’America". Di fronte al grande pubblico, ho parlato delle debolezze dell'America in un modo che nessun altro avrebbe fatto.

Ho proclamato che l'America è stata fondata sullo spirito puritano e che è diventata il paese più forte del mondo in soli duecento anni perché ha ricevuto l'amore e la benedizione senza limiti di Dio. Ho ricordato al pubblico che la libertà dell'America viene da Dio, ma che oggi l'America aveva messo Dio da parte. "L'America ha una grande tradizione", dissi. "Tutto quello che devi fare è rianimarla." Sono andato negli Stati Uniti per risvegliare lo spirito dell'America, per salvare l'America dalla distruzione e per sollecitare il popolo americano a pentirsi e tornare a Dio…”

"Naturalmente marito e moglie devono mantenere la fiducia reciproca e nutrire il loro amore. La promessa che sottolineo di più alle persone che si preparano a sposarsi è "insegnare ai vostri figli a mantenere la purezza sessuale".

Questa è una promessa ovvia, ma è diventata difficile mantenerla nella società di oggi. Tuttavia, peggiore diventa il mondo, più è importante mantenere rigorosamente la promessa della purezza sessuale.

La perfezione degli esseri umani e la pace nel mondo avvengono attraverso la famiglia. Lo scopo della religione è che tutti diventino persone di bontà che possono quindi creare un mondo ideale di pace. Non importa quanto i politici possano riunirsi, non porteranno la pace. Una formidabile potenza militare non porterà la pace. Il punto di partenza per portare la pace è la famiglia…”

"Durante le nostre cerimonie di fidanzamento e di matrimonio, chiedo alle spose e agli sposi di giurare promesse reciproche che non devono mai essere infrante. In primo luogo, marito e moglie devono sempre fidarsi uno dell’altro e amarsi. In secondo luogo, non devono causare alcun dolore al cuore del loro partner. In terzo luogo, devono educare i loro figli e nipoti a mantenere la purezza sessuale. In quarto luogo, tutti i membri della loro famiglia devono aiutarsi e incoraggiarsi a vicenda affinché diventino una vera famiglia ideale. La castità prima del matrimonio e la fedeltà nel matrimonio sono della massima importanza. Questo è ciò che insegno affinché le persone possano vivere al massimo delle loro potenzialità come esseri umani, creando e mantenendo famiglie sane. Il matrimonio è più di un semplice incontro di un uomo e una donna. È una preziosa cerimonia d'impegno per portare avanti l'opera della creazione di Dio. Il matrimonio è il percorso attraverso il quale un uomo e una donna diventano una cosa sola, creano una nuova vita e stabiliscono il vero amore. Attraverso il matrimonio si crea un nuovo futuro: si formano le società; le nazioni sono costruite. Il mondo di Dio di pace è realizzato con le famiglie sposate al centro. È nella famiglia che nasce il Regno dei Cieli di Dio. Quindi mariti e mogli devono essere centri di pace.

I matrimoni internazionali e interculturali sono il modo più rapido per creare un mondo ideale di pace. Progetti che richiederebbero apparentemente un tempo senza fine, possono essere realizzati come miracoli attraverso questi tipi di matrimoni in sole due o tre generazioni. Le persone dovrebbero sposarsi oltre i confini nazionali e culturali con le persone dei paesi che considerano loro nemici in modo che il mondo della pace possa arrivare molto più rapidamente. Una persona può odiare le persone di un determinato Paese o cultura e pensare di non voler mai risolvere il problema. Ma se qualcuno di quella nazione diventa il suo coniuge, allora la persona è a metà strada per diventare una persona della nuova nazione. Tutto l'odio si scioglie. Se questo si ripete per due o tre generazioni, le radici dell'odio possono essere eliminate..."

"Non veniamo in questo mondo o moriamo da noi stessi. Non abbiamo la possibilità di fare scelte riguardo al nostro destino. Siamo nati, anche se non abbiamo scelto di nascere. Viviamo, anche se non abbiamo scelto di vivere. Moriamo, anche se non scegliamo di morire. Non abbiamo alcuna autorità su questi aspetti della nostra vita, quindi come possiamo vantarci di essere in qualche modo migliori degli altri? Non possiamo nascere per nostro desiderio, possedere cose che saranno per sempre nostre o evitare la morte. Quindi qualsiasi vanto da parte nostra sarebbe solo patetico.

A un certo punto, tutti abbandoneranno il proprio corpo fisico come vecchi vestiti e moriranno. In coreano, "ritornare" è un'espressione comune per morire. Ritornare significa tornare da dove siamo venuti, cioè tornare alle nostre radici fondamentali. Tutto nell'universo si muove in cicli. La neve bianca che si raccoglie sulle montagne si scioglierà e scenderà lungo i pendii, formando prima corsi d'acqua e poi un fiume, e infine andrà nell'oceano. L'acqua che scorre nell'oceano assorbirà il calore dei raggi del sole, diventerà vapore acqueo, tornerà nel cielo e si preparerà a diventare fiocchi di neve o gocce di pioggia. Tornare al nostro posto originale in questo modo è ciò che chiamiamo morte. Allora, dove ritorniamo noi esseri umani quando moriamo? Corpo e cuore si uniscono per realizzare la vita umana e la morte è l'atto di perdere il corpo. Quindi andiamo nel luogo da cui proviene il cuore..."

"Tutte le religioni del mondo parlano di pace e amore. Eppure si combattono per la pace e l'amore. Israele e Palestina parlano di pace e giustizia, eppure entrambi praticano la violenza finché i bambini non sanguinano e muoiono. Il giudaismo, la religione di Israele, è una religione di pace, e lo stesso vale per l'Islam.

Nell'interesse di cercare la pace in Medio Oriente, ho comunicato con Arafat in dodici diverse occasioni. Certo, le mie parole per lui non hanno mai vacillato. La via di Dio è sempre la strada dell'armonia che cerca la pace.

La strada per l'ufficio di Arafat è stata letteralmente difficile. Chiunque si avvicinasse al suo ufficio doveva passare tra guardie pesantemente armate e sottoporsi ad almeno tre perquisizioni del corpo lungo la strada. Ma quando arrivarono i nostri membri, Arafat, indossando la sua kefiah, li avrebbe accolti. Questo tipo di relazioni non può essere costruito in un giorno o due. Vengono dagli anni in cui abbiamo riversato la nostra sincerità e devozione per il bene della pace in Medio Oriente. Sono stati i nostri ardui sforzi e la nostra costante volontà di rischiare le nostre vite nelle aree di conflitto terrorizzate che hanno preparato il modo per essere accolti nelle relazioni con i leader religiosi e politici a questi livelli. Ci sono volute grandi quantità di risorse. Infine, potremmo guadagnare la fiducia di Arafat e dei principali leader israeliani, il che ci ha permesso di svolgere un ruolo di mediazione durante gli scoppi di conflitto in Medio Oriente.

La Moschea Al Aqsa, la terza più santa moschea dell'Islam dopo quelli alla Mecca e Medina, si trova a Gerusalemme. È il punto da cui si dice che il profeta Maometto sia salito in cielo. Il nostro era l'unico gruppo religioso misto accolto in tutte le parti di questa casa di culto. I leaders della moschea guidarono i religiosi cristiani ed ebrei che avevano partecipato alla marcia della pace negli spazi sacri della moschea. Siamo stati in grado di aprire una porta che era stata chiusa ermeticamente e abbiamo preparato il modo per molti leader musulmani di comunicare a un nuovo livello con i loro fratelli e sorelle cristiani ed ebrei.

Gli esseri umani amano la pace, ma godono anche dei conflitti. Gli esseri umani prenderanno gli animali più gentili e li faranno combattere fra loro. Faranno combattere i galli e si beccheranno a vicenda con i loro becchi affilati fino a quando i pezzi di carne morbida inizieranno a cadere. Quindi, queste stesse persone si gireranno e diranno ai propri figli: "Non combattere con i tuoi amici. Gioca piacevolmente." La ragione fondamentale per cui accadono le guerre non è la religione o la razza. È collegato a ciò che giace nel profondo degli esseri umani. Alla gente piace attribuire le cause dei conflitti armati a cose come la scienza o l'economia, ma il vero problema fondamentale sta negli esseri umani stessi..."

“A quel tempo, il Presidente Gorbachev era popolare all'interno dell'Unione Sovietica, in seguito ai successi della sua politica di Perestroika.

Nel corso degli anni, sono stato in grado di incontrare molti presidenti degli Stati Uniti, ma incontrare il Presidente Gorbachev è stato molto più difficile. Temevo che anche un solo incontro potesse essere difficile da raggiungere. Avevo un messaggio da dargli ed era importante che lo facessi di persona. Stava riformando l'Unione Sovietica, provocando lì i venti di libertà, ma col passare del tempo, le spade della riforma venivano sempre più puntate alle sue spalle. Se la situazione fosse lasciata incontrollata; sarebbe caduto in grande pericolo.

"Sig. Presidente, ha fatto un'ottima cosa”, gli dissi. “Ha rinunciato al suo incarico di Segretario Generale dell'Unione Sovietica, ma ora è diventato il Presidente della Pace. Grazie alla Sua saggezza e coraggio, ora abbiamo la possibilità di portare la pace nel mondo. Ha fatto la cosa più importante, eterna e bella per il mondo. E’ un eroe della pace che ha fatto il lavoro di Dio. Il nome che sarà ricordato e onorato per sempre nella storia della Russia non sarà Marx, Lenin o Stalin. Sarà Mikhail Gorbachev".

Ho tanto elogiato la decisione del Pres. Gorbachev da provocare la rottura dell'Unione Sovietica, la madrepatria del comunismo, senza spargere sangue.

In risposta, Gorbachev disse: “Rev. Moon, sono stato molto confortato dalle sue parole. Ascoltare le sue parole mi dà energia. Dedicherò il resto della mia vita a progetti a favore della pace nel mondo". E mi prese saldamente la mano nella sua…”

"Oggi molte persone parlano di unificazione pacifica. Ne ho tuttavia parlato in un momento in cui le persone non osavano nemmeno usare la frase "unificazione pacifica", per paura di essere accusati di violare la legge anticomunista e la legge sulla sicurezza nazionale. Oggi, quando le persone mi chiedono cosa si deve fare per realizzare l'unificazione, dico loro quello che ho sempre detto su questo argomento: “Se i sudcoreani amano la Corea del Nord più di quanto amino il Sud, e i nordcoreani amano la Corea del Sud più di quanto loro amino il Nord, oggi potremmo unificare la Penisola."

Sono stato in grado di rischiare la mia vita per andare in Corea del Nord nel 1991 e incontrare il presidente Kim Il Sung perché avevo dentro di me un fondamento di tale amore. Ho fatto accordi con lui riguardo a riunioni di famiglie separate, cooperazione economica Nord-Sud, sviluppo del Monte Kumgang, denuclearizzazione della penisola coreana e lavoro per una Conferenza al Vertice Nord-Sud. Nessuno pensava che un anticomunista potesse recarsi in un paese comunista e aprire la porta dell'unificazione, ma ho sorpreso il mondo.

"Nord e Sud devono essere unificati - dissi, - ma pistole e spade non ci faranno diventare uno. L'unificazione del Nord e Sud Corea non avverrà con la forza militare. Anche la Guerra di Corea ha fallito in questo senso, ed è sciocco per chiunque pensare di poter fare un altro tentativo attraverso la forza militare. Né accadrà l'unificazione con l'ideologia Juche che sposa. Cosa lo farà, allora? Il mondo non opera solo per mezzo del potere degli esseri umani. Poiché Dio esiste, nulla può essere fatto solo con lo sforzo umano. Anche in situazioni di male, come la guerra, Dio realizza la Sua provvidenza. Ecco perché il Nord e il Sud non possono essere unificati attraverso l'ideologia Juche che pone l'uomo al centro.”

"Creare una patria unificata può essere fatto solo con il Godismo - ho continuato - Dio ci sta proteggendo e il nostro tempo di unificazione sta arrivando. L'unificazione è il destino; è il compito che deve essere realizzato nella nostra era. Se non possiamo compiere il sacro compito di unificare la patria nel nostro tempo, non saremo in grado di tenere la testa alta in presenza dei nostri antenati o discendenti per il resto dell'eternità…”

"Il XX° secolo fu un periodo di grandi cambiamenti. Sono accaduti più avvenimenti significativi in quel periodo di cento anni che negli ultimi duemila anni. Era il secolo in cui c'erano due guerre mondiali e quando il comunismo crebbe con grande forza e poi scomparve. Fu anche il secolo in cui l'umanità voltò le spalle a Dio e si seppellì nelle cose materiali. E il ventunesimo secolo, allora? Alcuni sostengono che i progressi della scienza hanno dimostrato che molte credenze religiose sono semplici superstizioni e irrilevanti per il mondo moderno. Sostengo, tuttavia, che il ruolo della religione sarà sempre rilevante fintanto che l'aspetto spirituale degli esseri umani rimane una realtà e non è stato stabilito un mondo di pace.

Qual è lo scopo della religione? È realizzare il mondo ideale di Dio. La destinazione finale del percorso seguito dalle religioni dovrebbe essere la pace.

Dio ha creato questo mondo per un desiderio di amore e pace. Se creiamo divisione, insistendo sul fatto che la nostra religione è l'unica via per la salvezza, andiamo contro il desiderio di Dio. Dio vuole che tutti nel mondo lavorino duramente per la pace, la riconciliazione e la convivenza. Se la gente dice che venire in chiesa crea divisione nella loro famiglia, allora non esito a dire loro che dovrebbero mettere al primo posto la loro famiglia. La religione è solo un mezzo per realizzare il mondo perfetto di Dio; non è fine a se stessa.

Se continuiamo l'era delle persone che si riuniscono insieme solo per religione o razza, allora l'umanità non può evitare una ripetizione della guerra. L'era della pace non può assolutamente venire se non trascendiamo i costumi e le tradizioni culturali. Nessuna ideologia, filosofia o religione che ha influenzato l'umanità in passato è in grado di realizzare la pace e l'unificazione necessarie per il futuro. Abbiamo bisogno di una nuova ideologia e filosofia che vada di là del buddismo, del cristianesimo e dell'islam. Per tutta la mia vita ho invitato le persone fino a quando la mia voce è diventata rauca per trascendere le loro fazioni religiose e persino le loro religioni..."

"Quando considero la situazione del mondo, sento che il problema più pressante è quello di assicurare disponibilità di cibo sufficienti. La soluzione del problema del cibo non può essere ritardata neppure un momento. Risolvere la crisi alimentare non può essere rimandato nemmeno per un momento. Anche adesso, circa ventimila persone in tutto il mondo muoiono ogni giorno per cause legate alla fame. Non possiamo permetterci di essere apatici solo perché noi e le nostre famiglie immediate non affrontiamo la fame.

Tuttavia, la semplice distribuzione delle forniture alimentari da sola non risolverà la fame. È necessario un approccio più fondamentale al problema. Sto prendendo in considerazione due metodi fondamentali e concreti. Il primo è fornire ampie scorte di cibo a basso costo, e il secondo è condividere la tecnologia che le persone possono usare per superare la fame da sole. La questione del cibo presenterà all'umanità una grave crisi in futuro. Non possiamo costruire un mondo di pace senza prima risolvere il problema del cibo. Non è possibile produrre sufficienti scorte di cibo per tutta la popolazione mondiale sulla limitata area di terra ora disponibile. Dobbiamo cercare una soluzione negli oceani. Gli oceani sono la chiave per risolvere la crisi alimentare del futuro. Questa è la ragione per cui sono stato pioniere degli oceani negli ultimi decenni…”

"Per anni ho chiesto un mondo in cui tutte le religioni vivono tutte insieme in unità, e così tutte le razze e tutte le nazioni. Eppure, per migliaia di anni la storia ha visto il continuo aumento delle divisioni. Ogni volta che una religione diversa era adottata o un nuovo regime saliva al potere, erano tracciati più confini e si combattevano guerre. Ora, tuttavia, viviamo in un'era di globalismo. Per il bene del futuro dobbiamo unirci.

Un modo che propongo di facilitare questo è attraverso l’Autostrada Internazionale della Pace, un'impresa enorme. Essa collegherà la Corea e il Giappone da un tunnel sottomarino e creerà un ponte attraverso lo Stretto di Bering che separa la Russia e il Nord America. Questi grandi collegamenti possono unificare il mondo. Una volta completata l'autostrada sarà possibile viaggiare in auto dal Capo di Buona Speranza africano a Santiago, in Cile, e da Londra a New York. Non ci saranno blocchi stradali; l'intero mondo sarà interconnesso come da comunicazioni capillari. Il mondo diventerà una comunità integrata e tutti potranno viaggiare liberamente attraverso i confini internazionali. I confini che danno libero passaggio a chiunque perderanno il loro significato di confini. Qualcosa di simile sarà vero per la religione. Con l'aumentare della frequenza degli scambi tra le religioni, sorgerà una maggiore comprensione reciproca, i conflitti scompariranno e le pareti della separazione si sgretoleranno. Quando diversi tipi di persone vivono insieme in una singola comunità globale, le barriere tra le razze diminuiranno. L'interazione tra le razze avverrà nonostante le differenze nell'aspetto e nel linguaggio. Questa rivoluzione culturale porterà il mondo in uno.

La via della seta non era semplicemente una via commerciale che la gente usava per vendere seta e comprare spezie. Era anche un veicolo per i popoli dell'Oriente e dell'Ovest e per il Buddismo, l'Islam e il Cristianesimo. Queste diverse culture si sono mescolate e hanno dato origine a una nuova cultura. L'Autostrada Internazionale della Pace svolgerà un ruolo simile nel XXI° secolo.

Diventare uno significa più che semplicemente collegare i continenti tramite tunnel e ponti. Si riferisce a un'equalizzazione degli standard di vita del mondo.

L’Autostrada Internazionale della Pace riorganizzerà l'attuale disuguaglianza creando l'accesso alle risorse naturali e umane esistenti. Ciò comporterà un livellamento della ricchezza. Ciò richiederà sacrificio da parte di coloro che possiedono beni o conoscenze materiali maggiori. Costruire un mondo di pace non può essere fatto con donazioni o atti di beneficenza una tantum. Solo l'amore sincero e il sacrificio continuo sono in grado di creare un mondo di pace. Dobbiamo essere disposti a offrire tutto…”

"Nel 2005, ho fondato a New York la Federazione Universale della Pace e subito dopo ho intrapreso un giro del mondo per portare in cento città un messaggio di pace, riguardante un nuovo futuro per le Nazioni Unite e il mondo. Le Nazioni Unite sono state create per risolvere i conflitti che insorgono nel mondo, e così devono anteporre gli interessi del mondo a quelli di una o dell'altra nazione. Quando una nazione potente insiste nelle proprie convinzioni e usa la forza per imporle alle altre non può che prodursi ulteriore conflitto.

Sfortunatamente le Nazioni Unite, oggi, non sono capaci di fare un granché in queste situazioni.

In questa prospettiva, ho proposto di ristrutturare le Nazioni Unite, facendone un’istituzione bicamerale. In aggiunta all’Assemblea Generale, dev’esserci un’assemblea o un consiglio religioso o culturale. Quest’organo deve comprendere rappresentanti spirituali, qualificati in campi come la religione, la cultura e l’istruzione.

I membri di quest’assemblea interreligiosa dovranno dimostrare la capacità di trascendere gli interessi delle specifiche religioni e culture e parlare in favore degli scopi spirituali e morali di tutta l’umanità. Io ritengo che le due camere, lavorando insieme con rispetto e collaborazione reciproci, saranno in grado di fare grandi progressi nella direzione della pace mondiale.

Qualcuno potrebbe contestare questo progetto, chiedendo: «Perché gli uomini di religione dovrebbero occuparsi degli affari terreni?». Io risponderei che il mondo si trova oggi in un periodo in cui la partecipazione delle persone religiose è fondamentale. L’opera di chi ha raggiunto una profonda consapevolezza di sé, attraverso la pratica religiosa, è ora più necessaria che mai.

Solamente gli uomini veramente religiosi possono fronteggiare l’ingiustizia e la malvagità del mondo e praticare l’amore vero. Soltanto quando le conoscenze e l’esperienza dei capi politici saranno combinate con la saggezza dei rappresentanti interreligiosi, il mondo potrà trovare la strada per una pace vera..."

La Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo, che mia moglie Hak Ja Han Moon ha fondato nel 1992, ha aperto sedi in circa ottanta nazioni ed è riconosciuta quale organizzazione con «General Consultative Status» all’interno del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite quale Organizzazione Non Governativa.

Lungo tutta la storia le donne sono state perseguitate, ma io predico un radicale cambiamento. Il mondo che verrà porterà riconciliazione e pace, sulla base del carattere materno, dell’amore e della socievolezza delle donne. Sta per arrivare il tempo in cui la forza delle donne salverà il mondo.

Disgraziatamente, oggi molte organizzazioni femminili pensano che il modo giusto per dimostrare la forza delle donne sia assumere una posizione di contrapposizione agli uomini. Il risultato è un ambiente di competizione e conflitto. Le organizzazioni femminili guidate da mia moglie cercano di promuovere la pace sulla base del principio che le donne devono collaborare tra loro, prendere iniziative e sostenersi vicendevolmente, superando i limiti tradizionali di razza, cultura e religione, per creare famiglie sane che siano le pietre angolari della cultura della pace.

Le associazioni con le quali lei opera non reclamano la liberazione delle donne dagli uomini e dalle famiglie. Al contrario, esse incoraggiano le donne a sviluppare e mantenere famiglie piene d’amore. Il sogno di mia moglie è vedere tutte le donne allevate come vere figlie, con un cuore di devozione filiale capace di creare pace nelle case, nelle comunità, nelle nazioni e nel mondo. Il movimento femminile condotto da mia moglie ha come meta delle vere famiglie che siano la radice della pace in tutti i campi della vita..."

“Il calcio è uno sport competitivo, in cui c’è chi vince e c’è chi perde, ma possiede anche il potenziale adatto per influenzare significativamente le nazioni e incoraggiare la loro cooperazione nella direzione della pace. Mi è stato detto che gli spettatori della Coppa del Mondo sono stati circa il doppio di quelli delle Olimpiadi. Questo ci dà un’idea di quanta gente nel mondo ama il calcio. Perciò, proprio come le Olimpiadi, il calcio può diventare una forza creatrice di armonia tra le nazioni, le razze, le religioni e le culture. Io vedo il calcio e la pace tra le nazioni come potenziali grandi alleati.

Noi viviamo in una società competitiva, dove c’è tanto stress. Lo stress porta tensione nella nostra vita e ci toglie la pace della mente. Quando lo stress si accumula, la gente diventa irascibile e, a volte, entra in contrasto con gli altri. Lo sport e l’arte sono tra le cose migliori che possono aiutarci ad abbassare il livello dello stress. Entrambe ci permettono di esprimere le nostre aspirazioni represse e portano unità tra le persone. Il motivo del mio interesse per le squadre di calcio, le orchestre sinfoniche e le compagnie di danza sta nel fatto che queste attività sono strumenti per la pace mondiale.

Il famoso calciatore Pelé condivide questo modo di pensare. Essendoci trovati in sintonia, Pelé e io abbiamo creato una nuova competizione a livello internazionale, che abbiamo chiamato «Coppa della Pace» e che si è tenuta ogni due anni, a partire dal 2003. Abbiamo ospitato in Corea celebri squadre di calcio di tutto il mondo. Una corrispondente competizione femminile, denominata «Coppa della Regina della Pace», si tiene ad anni alterni rispetto a quella maschile.

L’organizzazione della Coppa della Pace si è posta anche l’obiettivo di costruire uno stadio della pace nella regione Israele-palestinese-giordana, il più vicino possibile al confine tra ebrei e arabi. Lo stadio sarà messo liberamente a disposizione di tutte le parti, come struttura volta alla promozione della pace. Vogliamo portare dall’Europa allenatori di fama e iniziare un’accademia calcistica per i ragazzi della regione. Gli adulti potranno anche preferire di puntarsi addosso i fucili, ma i bambini sceglieranno di andare allo stadio e giocare al calcio. Anche se la gente dice che è un’idea irrealistica, e scuote la testa, noi la realizzeremo lo stesso…”

Il premio per la pace Sunhak è stato istituito dai fondatori Rev. Sun Myung Moon e Dr.ssa Hak Ja Han, allo scopo di scoprire e riconoscere persone e organizzazioni che hanno offerto il loro massimo contributo per la realizzazione della pace e del benessere delle future generazioni.

Questo premio è stato stabilito per promuovere la pace mondiale e la prosperità dell’umanità, obiettivi per i quali il Rev. Sun Myung Moon ha dedicato la sua intera vita. È stato proposto dalla Dr.ssa Hak Ja Han e fondato con il proposito di realizzare la visione di pace “un’unica famiglia umana”.

Il premio Sunhak in particolare non guarda al solo impegno per la pace ma prende in considerazione la promessa per il benessere delle future generazioni e ha l’obiettivo di guidare l’umanità verso una pace adatta al 21° secolo.

Il presidente Il-Shik Hong del comitato per il premio per la pace Sunhak ha spiegato il criterio di scelta: “Per la prima edizione del premio ci siamo concentrati sui temi del cambiamento climatico e della povertà. Dall’inizio del 21° secolo sono evidenti gli effetti catastrofici legati al cambiamento climatico e alla fame nel mondo. Si tratta di problemi globali che minacciano la sopravvivenza del genere umano stesso.” Inoltre ha enfatizzato che: “Ogni anno, il comitato per il premio Sunhak proporrà una “agenda di pace” che guiderà la collettività verso un mondo di pace”.

Il comitato per il premio Sunhak ha rivelato la sua ambizione a promuovere una moralità pacifica basata sulla reciprocità tra le generazioni future e quella attuale. Questa è radicata nella visione dei propri fondatori che “l’umanità è una comunità di amore realizzata attraverso il susseguirsi di generazioni”. Così come i genitori prendono responsabilità per i propri figli attraverso un amore incondizionato, allo stesso modo, la generazione presente deve preparare la pace per il bene delle generazioni future.

Il segretario generale del comitato per il premio Sunhak, Man-Ho Kim, ha spiegato che il “Rev. Sun Myung Moon ha previsto i problemi dell’inquinamento globale e della povertà sin dal 1960, e presentato la necessità di risolverli per il bene delle generazioni future. Il Rev. Moon ha suggerito di cercare queste soluzioni nell’oceano”.

Questo premio vuole essere il simbolo di tre grandi valori di pace: il rispetto dei diritti umani, la risoluzione dei conflitti e la preservazione del nostro pianeta.

Il comitato per il premio Sunhak è costituito da quindici membri attivi, incluso l’ex segretario generale per le Nazioni Unite Boutros Ghali. Altri membri illustri del comitato sono l’ex direttore del Jogye Order Missionary Seong TA, il direttore della World Peace Professor’s Association Conference Dae-oh Son, il presidente dell’associazione per la pace in medio oriente Chang-Shik Yang, il presidente della Federazione delle Famiglie per la Pace nel mondo e l’Unificazione coreana Kyeung-Seuk Ryu, il presidente del dipartimento degli affari esteri coreano Tae-Ik Jeong, l’ex direttore del Jeju MBC SungChun Choo, il presidente della Sun Moon University Sun-Jo Hwang e il presidente internazionale della Universal Peace Federation (UPF) International Thomas Walsh.

Il premio Sunhak verrà assegnato annualmente donando 1 milione di dollari al vincitore. Si tratta del premio più importante a livello nazionale in Corea.

I parlamentari svolgono un ruolo centrale nelle nazioni di tutto il mondo, rappresentando il popolo, rispettando lo stato di diritto e sostenendo i diritti umani; in effetti, i parlamentari lavorano per costruire società sicure, stabili e pacifiche.

La IAPP (Associazione Internazionale dei Parlamentari per la Pace) è un nuovo forum per la cooperazione internazionale che riunisce rappresentanti eletti e legislatori da tutto il mondo. È stata inaugurata come un’associazione mondiale di parlamentari, che costituisca un forum per portare la loro esperienza e saggezza nella ricerca di soluzioni ai problemi del nostro mondo.

A seguito della loro proposta nel febbraio 2016. Centocinquanta parlamentari di 41 nazioni si sono incontrati all'Assemblea Nazionale Coreana per gettare le basi per l'organizzazione. E nel febbraio 2017 è stata lanciata ufficialmente l'Associazione Internazionale Parlamentari per la Pace alla presenza di 450 parlamentari provenienti da 120 paesi.

La speranza che a partire da oggi, attraverso la collaborazione tra il parlamento di ciascun paese, la IAPP potrà mostrare la strada da seguire per creare un futuro migliore per l'umanità e la comunità globale di pace.

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