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Capitolo II - La Caduta dell'Uomo

Introduzione

L’uomo è consapevole che in lui esistono due menti: una mente originale, o coscienza, ed una mente negativa, le quali lo dirigono in direzioni opposte: bene e male.

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Da dove proviene questa natura contraddittoria? Dio è un Dio di bontà e fa soltanto il bene. Egli non avrebbe mai creato l’uomo con questa natura contraddittoria, perché essa è contraria al Suo scopo. L’uomo, quindi, deve essere caduto in questo stato di contraddizione, o di male, dopo la sua creazione. Durante tutta la storia, egli ha sempre cercato di eliminare il male ma non vi è mai riuscito, perché non ne ha mai compreso pienamente la natura.

Sezione 1

L’origine del peccato

Molte religioni parlano della caduta dell’uomo, ma nessuna ne ha scoperto la causa. Secondo il linguaggio simbolico della Genesi, il primo uomo e la prima donna, mangiando il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, commisero il peccato originale. Dobbiamo però analizzare il vero significato del frutto e dell’albero che lo produce.

A. L’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male

1. Il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male è letterale o simbolico?

(1) Dio è un genitore di amore.

Come può un buon genitore mettere davanti ai propri amati figli un frutto che potrebbe causarne la morte, dicendo loro semplicemente di non mangiarlo? Nemmeno dei genitori umani caduti lo farebbero.

(2) Mt. (15:11) “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”.

Vediamo quindi che il frutto non può essere letterale.

(3) Il peccato è ereditato attraverso la linea di sangue.

Il peccato commesso da Adamo ed Eva passò ai loro figli e continua ad essere ereditato ancora oggi. Siccome l’ereditarietà si verifica attraverso la linea di sangue, il cibo mangiato non può essere ereditato. Quindi non può essere un frutto letterale.

(4) Cibo per la vita.

L’uomo fu creato per vivere mangiando cibo. L’istinto dell’uomo è per la vita. L’uomo non mangerebbe mai un frutto velenoso; perfino il bestiame non mangia l’erba velenosa che cresce nel pascolo.

(5) Test da Dio.

Molta gente crede che Dio collocò il frutto nel giardino per provare Adamo ed Eva. Ma in tal caso non si possono spiegare i seguenti punti:

a) Dio sarebbe molto ingiusto se decretasse la morte dei Suoi figli per il fallimento di una prova.

b) Perché un Dio onnisciente, che conosce i Suoi figli, li deve provare? Se anche Dio li avesse provati, non avrebbe dato loro la morte per una semplice disubbidienza. Nemmeno i genitori caduti mettono alla prova i loro figli dando la morte come punizione.

c) Adamo ed Eva erano senza peccato e puri al tempo di questa prova. Se la punizione era la morte, come può Dio salvare le persone cadute che hanno già in loro il peccato originale?

(6) Punizione di morte.

Dio pose la morte come effetto del mangiare il frutto. Perciò, il frutto deve rappresentare qualcosa di molto importante per Dio e per l’uomo. Non poteva essere un semplice frutto.

(7) Il desiderio di mangiare un frutto è più forte del desiderio di vivere?

L’uomo desidera vivere, non morire, quindi il desiderio di mangiare un frutto non può essere superiore al desiderio di vivere.

Da tutto ciò possiamo dedurre che il “frutto” è simbolo di qualcos’altro.

2. L’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male

Per capire cosa simboleggia il frutto, dobbiamo conoscere cosa simboleggia l’albero che lo produce. Un frutto simbolico non cresce su un albero letterale. Anche i due alberi, quindi, devono essere simbolici. L’albero della conoscenza è menzionato una sola volta nella Bibbia (Gn. 2:9), ma i riferimenti all’albero della vita sono più numerosi. Ricerchiamo perciò il suo significato.

(1) L’albero della vita

Pr. (13:12) “La speranza prolungata fa male al cuore, l’albero di vita è il desiderio soddisfatto”.

Il desiderio degli uomini dell’età del Vecchio Testamento era di raggiungere l’albero della vita.

Ap. (22:14) “Beati coloro che lavano le loro vesti per avere potestà sull’albero di vita”.

Lo stesso desiderio si manifesta per gli uomini dell’età del Nuovo Testamento. Perché gli uomini avevano tale desiderio?

Gn. (3:24) “Cacciò dunque l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i Cherubini che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante per custodire l’accesso all’albero della vita”.

Da questo possiamo capire che il desiderio di Adamo prima della caduta, era di raggiungere l’albero della vita. A causa della caduta però Adamo non poté realizzare il suo desiderio. Questo, quindi, è diventato il desiderio dei suoi discendenti, gli uomini del Vecchio e del Nuovo Testamento.

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Cosa simboleggia l’albero della vita?

a) La prima benedizione di Dio all’uomo era quella della perfezione individuale (crescete). In Gn (2:17), Dio disse ad Adamo ed Eva “Perché il giorno in cui ne mangiassi, di certo moriresti”. Ciò significa: se non lo mangerete, vivrete.

Lo stadio in cui si trovavano Adamo ed Eva era instabile; essi potevano cioè andare in entrambe le direzioni. Erano spiritualmente immaturi, in un periodo di sviluppo verso la maturità. Quale poteva essere perciò il desiderio di Adamo? Quello di raggiungere la perfetta maturità come uomo. L’albero della vita, perciò, è il simbolo dell’uomo maturo, o dell’Adamo perfetto.

b) Nella Bibbia, l’albero è spesso usato come simbolo dell’uomo.

Pr. (11:30) “Il frutto del giusto è albero di vita ...”

Gv. (15:5) “Io sono la vite, voi i tralci ...”

Is. (5:7) “Ebbene, la vigna del Signore delle Schiere è la casa d’Israele e la gente di Giuda la sua piantagione preferita”.

Rm. (11:17) “E se pure alcuni rami sono stati tagliati via in modo che tu eri un olivo selvatico sei stato innestato al loro posto e sei divenuto partecipe della radice e della vitalità dell’olivo”.

c) Perciò, l’albero della vita è il simbolo dell’uomo perfetto, o Adamo perfetto.

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d) Ulteriore spiegazione dell’albero della vita:

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Ap. (22:13) “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”.

Gesù disse: “Io sono il primo e l’ultimo”, perciò, il primo albero della vita è lo stesso dell’ultimo. Il primo albero della vita nella Bibbia è citato nel primo libro, in Gn. (2:9) e l’ultimo albero nell’ultimo libro, in Ap. (22:14). L’ultimo albero della vita è inteso come un simbolo di Gesù al Secondo Avvento, e Gesù è definito varie volte nel Nuovo Testamento come “Ultimo Adamo” (1 Cor. 15:45; Rm. 5:14).

Poiché l’ultimo albero della vita è riferito all’Ultimo Adamo, il primo albero della vita deve essere simbolo del Primo Adamo nello stato di perfezione. Quindi, l’albero di cui si parla in Genesi, e quello nominato in Apocalisse, sono lo stesso albero. Causa la caduta, il Primo Adamo fallì nel diventare un albero della vita; ecco la ragione per cui l’Ultimo Adamo viene a realizzare lo stesso ideale.

(2) L’albero della conoscenza del bene e del male

Dio creò due esseri umani nel Giardino dell’Eden, e nel mezzo del Giardino vi erano due alberi.

Sapendo che l’albero della vita è il simbolo dell’Adamo perfetto, cosa simbolizza l’albero della conoscenza del bene e del male? L’albero della conoscenza stava accanto all’albero della vita, ed il suo frutto fu mangiato malgrado il divieto dato da Dio. Possiamo concludere che l’albero della conoscenza è un simbolo di Eva nel suo stato di immaturità.

B. Identità del serpente

1. Animale o Essere Spirituale?

Gn. (3:1) “Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che il Signore Iddio aveva fatto. Disse dunque alla donna: “Davvero Dio vi ha detto: Non mangiate del frutto di alcun albero del giardino?”

Il serpente era un essere subdolo, e tentò Eva perché mangiasse il “frutto proibito”. Molti cristiani credono che il serpente fosse un animale nel vero senso della parola.

Caratteristiche del serpente:

(1) Nessun membro del regno animale può parlare all’uomo. Questo serpente non solo parla ma conosce anche il comandamento dato da Dio ad Adamo ed Eva. Dio è un essere puramente spirituale e quindi solamente un essere spirituale, con sensi spirituali, può percepire Dio e capire il comandamento da Lui dato. Il serpente rappresenta perciò un essere spirituale.

(2) Questo serpente ingannò il signore di tutta la creazione, l’uomo, che era un essere spirituale e ne causò la caduta. Nemmeno l’uomo più stupido si farebbe ingannare da un serpente; un rettile può mordere l’uomo, ma non può tentarlo. Perciò il serpente doveva essere un essere spirituale.

(3) La Bibbia dice:

Ap. (12:9) “E fu precipitato il grande drago, il serpente antico che è chiamato Diavolo o Satana, il seduttore del mondo intero, fu precipitato sulla terra, ed i suoi angeli furono precipitati con lui”.

a) Questo “serpente” dimorava originariamente in Cielo (Ap 12:7-8). Il Cielo è il luogo in cui dimorano gli esseri spirituali, non i serpenti.

b) Il serpente è chiamato Diavolo o Satana. Il Diavolo o Satana lavora spiritualmente, non attraverso gli animali.

c) Il serpente aveva degli angeli al suo comando, perciò, simboleggia un essere spirituale.

Possiamo quindi concludere che “serpente” è un nome simbolico per un essere spirituale chiamato Satana.

2. Origine del serpente

(1) Satana esisteva dall’inizio?

Alcuni credono che Satana esistesse dall’inizio con Dio. Se questo fosse vero, noi vivremmo in un universo dualistico in cui il conflitto fra bene e male sarebbe inevitabile ed eterno. Questa visione dell’universo è definita “dualismo classico”.

Questo significherebbe che l’opera di salvezza di Dio, attuata per separare l’uomo da Satana, non potrebbe essere portata a termine. Non esisterebbe speranza di eliminare il male e nessuno potrebbe mai raggiungere la perfezione.

Lo scopo della provvidenza di salvezza di Dio è di distruggere Satana, quindi se Satana fosse esistito dall’inizio, Dio l’avrebbe certamente distrutto prima della creazione dell’uomo. Questo sarebbe stato molto facile da attuare per Dio, e l’uomo non avrebbe sofferto.

Perciò Satana deve essere venuto ad esistere dopo Dio.

(2) Satana è una creazione di Dio?

Dio è un Dio di bontà; non crea quindi qualcosa di male. Perciò Satana non può essere una delle creazioni originali di Dio.

Dio ha lavorato per distruggere Satana. Se fosse stato creato da Dio, perché Egli dovrebbe distruggerlo? Poiché non è stato creato come tale, arriviamo alla conclusione che un essere originariamente buono cadde e diventò Satana.

Esempio: L’uomo fu creato per essere un uomo di bontà, ma a causa della caduta diventò un uomo di peccato.

Un bimbo nasce innocente, ma può essere influenzato dall’ambiente e dalle persone cattive e diventare un criminale.

3. Chi era il serpente?

Per scoprire l’identità del “serpente” o Satana, dobbiamo cercare tra gli esseri creati da Dio per trovare un essere spirituale con queste caratteristiche:

(1) che possa conversare con l’uomo;

(2) che conosca la volontà di Dio;

(3) che possa ingannare l’uomo;

(4) che dimorava originariamente in Cielo;

(5) che, perfino dopo la sua caduta, è stato capace di dominare l’uomo durante la storia.

Nella creazione ci sono soltanto due tipi di esseri spirituali: gli uomini e gli angeli. Dio prima creò gli angeli, poi l’universo e l’uomo. Al tempo della caduta, Adamo ed Eva erano i soli esseri umani, perciò Satana deve essere un angelo.

II Pt. (2:4) “Se infatti Dio non risparmiò gli angeli che peccarono, ma li confinò nelle spelonche tenebrose”.

Ap. (12:9) “... il Diavolo e Satana e i suoi angeli furono precipitati con lui”.

Satana era un capo degli angeli.

Is. (14:12-15) “Come mai cadesti dal Cielo, o Lucifero, figlio dell'aurora; come mai sei precipitato a terra, tu, dominatore di popoli? Proprio tu che dicevi in cuor tuo: “Salirò sino al cielo, al di sopra delle stelle di Dio eleverò il mio trono; siederò sul monte del concilio, al vertice del settentrione, salirò sulle altezze delle nubi, mi eguaglierò all’Altissimo”. Ora invece sei stato precipitato nello Sceòl, nelle profondità della fossa”.

Perciò il serpente nel giardino era Lucifero, l’Arcangelo che, peccando contro Dio, cadde dalla sua dimora nel cielo e divenne Satana.

C. La caduta dell’Arcangelo e quella dell’uomo

1. La caduta dell’Arcangelo

Gd. (6:7) “… ed anche gli angeli, quelli che non serbarono il loro primato ma abbandonarono la loro dimora, li ha tenuti legati con catene eterne, nel fondo delle tenebre, per il giudizio del gran giorno. Così Sodoma e Gomorra e le città vicine che si erano date alla fornicazione allo stesso modo di quelli ed erano andate dietro a vizi innaturali, ci sono mese davanti come esempio, perché espiano la pena del fuoco eterno”.

Da questo possiamo dedurre che il peccato per cui l’Arcangelo cadde fu il peccato di fornicazione. Ma la fornicazione non può essere commessa individualmente, è necessario un altro essere. Per scoprire quest’essere, analizzeremo il racconto della caduta dell’uomo.

2. La caduta dell’uomo

Prima della caduta, Adamo ed Eva erano nudi e senza vergogna (Gn. 2:25). Tuttavia, dopo aver mangiato il frutto, essi provarono vergogna della loro nudità e coprirono le loro parti sessuali con delle foglie (Gn. 3:7).

È della natura umana nascondere quello che è sbagliato:

Gb. (32:33) “… ho forse celato, come fa l’uomo, le mie colpe, nascondendo nel mio seno il mio peccato ...”

Così, le parti che Adamo ed Eva occultarono erano le parti coinvolte nella caduta, le parti sessuali. La vergogna fu il risultato della loro perdita di innocenza.

Il solo desiderio abbastanza forte da spingere l’uomo a rischiare la morte è il desiderio di amore. Perciò, fu l’amore che portò l’uomo alla caduta.

3. Relazione fra la caduta dell’Arcangelo e quella dell’uomo

(1) Il peccato dell’Arcangelo fu la fornicazione.

(2) Il serpente - l’Arcangelo - tentò Eva, ed Eva tentò Adamo.

(3) Il peccato di Adamo ed Eva fu commesso con le parti sessuali.

(4) Non c’erano altri esseri spirituali nel giardino che avrebbero potuto fornicare oltre Adamo, Eva e gli altri angeli.

(5) La Bibbia ci dice che l’uomo caduto ha un’intima relazione di “sangue” con Satana;

Gv. (8:44) “Voi siete del diavolo, vostro padre, e volete compiere i desideri del vostro padre”.

Mt. (12:34) “… voi, razza di vipere ...”

Rm. (8:23) “E non soltanto ma anche noi che già possediamo le primizie dello spirito, in noi stessi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo”.

L’uomo, come figlio di Satana, deve essere adottato nella famiglia di Dio. Questo implica che noi veniamo da un’altra linea di sangue, quella di Satana.

È da concludere quindi, che la caduta dell’uomo si realizzò attraverso un atto di adulterio, una relazione sessuale illecita fra l’uomo e l’Arcangelo.

D. Il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male

1. Il frutto dell’Albero

Un albero da frutto si moltiplica tramite il proprio frutto, che contiene il seme. L’uomo si moltiplica tramite l’amore. L’uomo è simbolicamente un albero, l’amore un frutto. In tal modo il “frutto dell’albero” è simbolo di “amore dell’uomo”.

L’albero della conoscenza è un simbolo di Eva. Il frutto dell’albero della conoscenza è perciò l’amore di Eva.

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Tramite l’amore di Eva potevano nascere figli sia buoni che cattivi. Fu questa la ragione per cui Eva fu chiamata l’albero della conoscenza del bene e del male.

2. Il significato del mangiare il frutto

L’uomo forma il suo corpo fisico mangiando il cibo. L’uomo avrebbe dovuto mangiare il frutto della bontà e moltiplicare discendenti con un buon lignaggio di sangue.

Mangiare il frutto dell’albero, conseguentemente alla tentazione di Satana, sta a significare che l’uomo ebbe una relazione sessuale con Satana e, di conseguenza, dette origine ad una cattiva discendenza.

3. La maledizione di Dio agli angeli

Gn. (3:14) “Allora il Signore Iddio disse al serpente: “Poiché tu hai fatto questo, sii maledetto fra tutti gli animali domestici e fra tutti gli animali selvatici. Tu striscerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita”.

Questo significa che gli angeli caddero dal cielo e diventarono miserabili. Questi angeli vivono ricevendo elementi cattivi nell’inferno. Essi erano gli angeli che stavano con Lucifero al tempo della caduta.

4. L’origine del peccato

L’origine del peccato fu una relazione sessuale immorale fra Adamo ed Eva e l’Arcangelo.

E. Prove che la caduta fu adulterio

Esaminando alcune delle conseguenze della caduta, possiamo trovare altre prove che il peccato originale fu un atto di adulterio.

(1) Il peccato originale è stato trasmesso da un primo atto di amore, di generazione, in generazione, fino ai giorni nostri. L’eredità viene trasmessa attraverso la linea di sangue.

(2) Ogni religione principale ha collocato l’adulterio e la fornicazione tra i peccati maggiori. Molti hanno perfino consigliato una vita di celibato per poter completamente sfuggire ogni occasione di commettere questi peccati.

(3) Gesù e S. Paolo hanno messo enfasi sul celibato perché l’uomo cadde a causa del cattivo uso dell’amore ed ha moltiplicato figli caduti creando un mondo di male, causando immenso dolore a Dio:

Mt. (19:12) “... e vi sono eunuchi che si sono fatti eunuchi da se stessi, per il Regno dei Cieli. Chi è in grado di farlo, lo faccia”.

1 Cor. (7:38) “Così, chi marita la sua figliola fa bene, e chi non la marita fa meglio”.

(4) Dio è amore. Egli creò l’uomo e la donna per moltiplicare figli di bene attraverso il loro amore, per realizzare la Sua benedizione. Perciò, l’amore è la cosa più preziosa e sacra nella vita.

Durante tutta la storia umana, però, l’atto d’amore è stato considerato senza significato e valore. Questo come conseguenza del cattivo uso fattone.

(5) Il popolo scelto praticava il rito della circoncisione. Le leggi mosaiche sono le leggi dell’ugual pagamento:

Es. (21:23-25) “… ma se ne segue danno, tu darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, ... ”

L’uomo cadde a causa dell’uso sbagliato delle sue parti sessuali, ed ereditò il lignaggio di Satana. Per fare restituzione di questo venivano circoncisi i figli maschi.

(6) Il crimine sessuale è stato la causa del declino di molti uomini e nazioni durante la storia. (per es. dell’Impero Romano).

(7) Nel mondo caduto, molti crimini possono essere originati dalla disunità delle famiglie, dal fallimento o dalla distorsione dell’amore tra uomo e donna, e genitori e figli.

(8) Molti crimini e mali possono essere eliminati dal progresso della scienza e dell’economia, e dall’attuazione di nuovi e migliori sistemi sociali e politici. La fornicazione e l’adulterio non possono essere eliminati dal solo progresso; inoltre, possono essere commessi in privato.

Perciò, per eliminare l’immoralità, Dio deve venire nella vita dell’uomo, e le persone devono essere informate degli orribili risultati ottenibili dalla pratica di questi atti per la vita eterna. Questo non può essere fatto dall’uomo caduto, ma solo dal Messia.

Il primo crimine fu un crimine sessuale, commesso dai primi antenati, e sarà anche l’ultimo ad essere eliminato. Esso sarà mondato dall’ultimo Adamo, che viene come primo antenato, per realizzare l’ideale di Dio sulla terra.

Sezione 2

Il corso ed il motivo della caduta dell’uomo

A. Gli angeli

1. Creazione degli angeli

Tutti gli esseri furono creati da Dio. Infatti, secondo la Bibbia, Dio disse:

Gn. (1:26) “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”.

Dio stava parlando, quindi, ad altri esseri, gli angeli, che furono creati prima dell’uomo.

2. Missione degli angeli

Dio creò gli angeli perché fossero i Suoi servitori e messaggeri. Nella Bibbia ci sono molti riferimenti ai loro vari ruoli e interazioni con l’uomo:

(1) Come messaggeri:

Gn. (18:10) Un angelo andò da Abramo e gli disse che sua moglie Sarah avrebbe avuto un figlio.

Mt. (1:20) Un angelo disse a Giuseppe di non esitare a prendere Maria come sposa.

Lc. (1:31) L’Arcangelo Gabriele annunciò a Maria la nascita di Gesù.

(2) Come servitori:

At. (12:7-10) Un angelo andò da Pietro mentre era in prigione e lo liberò.

Eb. (1:14) Gli angeli sono chiamati “spiriti ... inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza”.

Ap. (5:11) Gli angeli lodano Dio.

Ap. (22:9) Un angelo si definisce servitore dell’uomo.

3. Relazione fra gli angeli e l’uomo

Esaminiamo la relazione fra gli angeli e gli uomini alla luce del Principio di Creazione.

Dio creò l’uomo come Suo figlio e signore della creazione; perciò l’uomo deve assumere il dominio sugli angeli:

1 Cor. (6:3) “Non sapete che noi giudicheremo gli angeli?”.

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Così, possiamo vedere come nel Giardino di Eden gli angeli avevano la funzione di servitori di Adamo ed Eva, per aiutarli a crescere verso la perfezione.

B. Il corso della caduta

L’Arcangelo, che era un essere spirituale, sedusse Eva, che possedeva un corpo spirituale, ed Eva “mangiò il frutto”. Questa è un’espressione simbolica per indicare la relazione che causò la caduta spirituale. Eva poi andò da Adamo e lo tentò. La risposta di Adamo causò la caduta fisica.

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1. La caduta spirituale

(1) Possibilità della caduta spirituale

Ci si può ragionevolmente chiedere come può essere possibile per un essere umano avere una relazione sessuale con un angelo. Come già spiegato nel Principio di Creazione, l’uomo ha cinque sensi spirituali così come ha cinque sensi fisici. Prima della caduta i cinque sensi spirituali di Eva erano completamente aperti, e poteva avere un rapporto spirituale con Lucifero, così come poteva averlo con Adamo. Così fu possibile per lei avere una relazione sessuale con Lucifero.

Ci sono anche vari riferimenti biblici che indicano le relazioni degli angeli con gli uomini.

Gn. (18:7-8) Degli angeli andarono da Abramo e mangiarono con lui.

Gn. (19:5) Due angeli andarono da Lot e vennero scambiati per uomini dagli abitanti della sua città.

Gn. (32:25) Un angelo combatté con Giacobbe e slogò il suo femore.

(2) Motivo della caduta spirituale

Quando Dio creò il mondo angelico, collocò Lucifero, l’Arcangelo, nella posizione più elevata. A causa di ciò, egli sembrava monopolizzare l’amore di Dio. Tuttavia, dopo aver creato Adamo ed Eva come Suoi figli, Dio li amò molto di più di quanto non amasse Lucifero, che era stato creato come servitore.

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In realtà Lucifero riceveva ancora la stessa quantità di amore da Dio. Tuttavia, quando vide che Dio dava più amore ad Adamo ed Eva, pensò di riceverne meno di prima. Per Dio era naturale dare più amore ad Adamo ed Eva, perché erano Suoi figli, mentre Lucifero era un servitore.

Originariamente Lucifero non aveva cattive intenzioni, cercava solo di compensare l’amore che gli sembrava diminuito. Questo perché aveva capito che Dio amava l’uomo più di lui. Così si avvicinò ad Adamo ed Eva per ricevere più amore.

Poiché Lucifero era stato creato per primo, ed aveva partecipato alla creazione, possedeva più conoscenza di Adamo ed Eva, che erano ancora immaturi. Lucifero poté mostrare ad Eva la creazione e dirle come Dio aveva fatto molte delle cose che erano nel Giardino.

Adamo non era ancora maturo e non possedeva quindi la stessa conoscenza di Lucifero. Così, agli occhi di Eva, Lucifero appariva più grande di Adamo. L’azione di dare ed avere fra Eva e Lucifero divenne sempre più intensa, così la loro amicizia si trasformò in amore.

Come l’Arcangelo iniziò a provare più amore verso Eva, diventò geloso di Adamo, poiché sapeva che questi sarebbe stato suo marito al raggiungimento della maturità. Questo accumularsi di sentimenti diede all’Arcangelo un forte desiderio di possedere Eva: per raggiungere il suo scopo, Lucifero volle prendere la posizione di Adamo.

L’amore è la fonte della vita, della felicità e della bellezza. Più amore una persona riceve da Dio, più bella diventa: così Adamo ed Eva apparivano molto belli a Lucifero. Eva, in special modo, era molto attraente per Lucifero perché di sesso opposto.

L’intensificarsi dell’azione di dare ed avere tra l’Arcangelo ed Eva fece diventare il loro amore sempre più forte. Se Adamo avesse vegliato di più su Eva ed avesse passato più tempo con lei, questo non sarebbe successo.

Lucifero desiderava più amore ed Eva voleva un amore completo, anche se era ancora immatura. Questi desideri, realizzando l’azione di dare ed avere fra loro, generarono una forza che spinse Lucifero ed Eva ad oltrepassare il limite del comandamento di Dio e ad unirsi.

In accordo al Principio della Creazione, quando due si uniscono in amore, uno prende le caratteristiche dell’altro. Lucifero sapeva molto bene di aver violato il Principio di Dio seducendo Eva e di conseguenza ebbe paura.

La sensazione di paura di Lucifero, e la sua conoscenza, furono trasmesse ad Eva durante la loro unione. In questo modo, Eva non ricevette la saggezza di Dio, ma ricevette prematuramente la conoscenza dell’amore.

2. La caduta fisica

Dopo la sua unione con Lucifero, Eva capì di aver sbagliato. Provò così un profondo dolore e sentì il desiderio di ritornare a Dio. Nella sua paura, si rivolse ad Adamo per cercare conforto. Vide così quanto Adamo fosse bello e buono e quanto fosse ancora vicino a Dio, e capì che, secondo l’ideale di creazione, il suo posto era vicino a lui.

Sperando di liberarsi dal senso di paura e di consapevolezza che la attanagliava, e di riguadagnare la posizione vicino a Dio, tentò Adamo ed ebbe un rapporto sessuale con lui.

Adamo ed Eva avevano vissuto, fino ad allora, come fratello e sorella, non come marito e moglie. Rispondendo alla tentazione di Eva ed unendosi a lei, Adamo perse la sua posizione di figlio di Dio e ricevette da Eva tutti gli elementi che lei aveva ricevuto da Lucifero. Essi provarono vergogna di quello che avevano fatto, coprirono le loro parti sessuali e si nascosero da Dio. Questa fu la caduta fisica.

Se Adamo, al contrario di Eva, non fosse caduto, ma fosse arrivato alla perfezione, sarebbe stato il mediatore fra Eva e Dio. In questo modo, Eva avrebbe potuto essere restaurata tramite la perfezione di Adamo.

Sezione 3

La ragione per cui i primi antenati e l’Arcangelo non prevenirono la caduta

1. La forza del Principio

Dio creò prima il Principio, poi l’universo e l’uomo. L’uomo fu creato attraverso il Principio, e fu creato per vivere secondo il Principio. Così, il Principio è una forza che guida l’uomo alla perfezione attraverso gli stadi di crescita.

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Perciò, finché la forza del Principio lavora nella vita dell’uomo, egli non può cadere. Perché l’uomo cada deve esserci una forza più intensa di quella del Principio. Possiamo fare un paragone con un treno che corre sulla ferrovia. L’uomo è come il treno e la ferrovia come il periodo di sviluppo tramite il Principio. La forza del Principio corrisponde alla forza di locomozione del treno. La forza guiderà il treno verso la sua destinazione lungo le rotaie, a meno che un’altra forza intervenga a modificare la traiettoria del treno e a farlo deragliare. Nel caso dell’uomo c’è una sola forza superiore a quella del Principio: la forza dell’amore.

2. La forza dell’amore

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Dio creò la forza dell’amore più forte della forza del Principio. Perché?

(1) Dio desidera rimanere unito all’uomo.

La creazione dell’uomo viene completata quando questi raggiunge la perfezione ed entra nel diretto dominio d’amore di Dio. Dio creò la forza dell’amore superiore a quella dei Principi in modo che, una volta che l’uomo fosse giunto alla perfezione, nessuna separazione potesse essere possibile tra loro.

(2) Dio voleva che l’uomo fosse l’essere più felice.

L’amore è la sorgente della vita, della gioia e della felicità per l’uomo e la creazione. Dio voleva fare dell’uomo il più felice degli esseri, facendogli vivere una vita di amore. Per questo creò la forza dell’amore superiore alla forza del Principio. L’uomo fu creato per raggiungere la perfezione percorrendo un periodo di sviluppo. Durante questo periodo, Dio non può controllarlo direttamente con il Suo amore, poiché l’uomo non è ancora un perfetto oggetto.

3. Il comandamento di Dio

Mentre Adamo ed Eva stavano crescendo, ed erano al di fuori del diretto controllo dell’amore di Dio, Egli vide la possibilità di una caduta. È questa la ragione per cui Egli diede il comandamento:

Gn. (2:17) “... ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangerai ...”

(1) Perché Dio dette il comandamento?

a) Per prevenire la caduta dell’uomo.

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Poiché Dio creò la forza dell’amore più forte di quella del Principio, il Principio da solo non era sufficiente a prevenire la caduta dell’Arcangelo ed Eva. Perciò Dio diede ad Adamo ed Eva il comandamento.

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Se Adamo ed Eva avessero rispettato il comandamento, avrebbero automaticamente avuto un’azione di dare ed avere e sarebbero diventati una sola cosa con la parola di Dio. Poiché il comandamento veniva da Dio, ed era uno con Lui, diventando uno con il comandamento, l’uomo poteva diventare indirettamente uno con Dio.

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Questa unità con Dio combinata con la forza del Principio sarebbe stata più forte dell’amore di Lucifero. Non avrebbe potuto quindi verificarsi la caduta.

Tuttavia, noi sappiamo che Adamo ed Eva non osservarono il comandamento, e ciò li portò alla caduta che consiste nell’uso sbagliato dell’amore.

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b) Per rendere l’uomo creativo.

L’uomo, accettando e mantenendo fede al comandamento, avrebbe ereditato la creatività di Dio, realizzando la propria parte di responsabilità.

Dio può portare l’uomo alla perfezione solo dopo che questi ha realizzato la propria parte di responsabilità. Adamo ed Eva avrebbero potuto realizzarla rispettando il comandamento ed avendo fede nella parola di Dio.

(2) Il periodo in cui era necessario il comandamento

Qualcuno potrebbe chiedersi quanto lungo doveva essere il periodo condizionale di rispetto del comandamento di Dio. L’uomo avrebbe dovuto mostrare la sua obbedienza mentre era immaturo e sotto l’indiretto dominio di Dio.

Se non ci fosse stato l’intervento di Lucifero, il pericolo di una caduta da parte di Adamo ed Eva sarebbe stato piccolissimo, in pratica inesistente poiché essi vivevano come fratello e sorella. Quando poi avessero raggiunto la perfezione, avrebbero ricevuto la benedizione in matrimonio da Dio. Tuttavia, Lucifero ed Eva caddero, ed Eva acquistò questa conoscenza prematuramente.

Se non fossero caduti, Adamo ed Eva si sarebbero sposati stabilendo un legame d’amore assoluto con Dio. Questo è il diretto dominio dell’amore di Dio, e niente avrebbe potuto farli cadere dopo quel punto. Né l’amore di Lucifero né alcuna altra forza della creazione è più forte del legame d’amore coniugale che esiste fra un uomo e una donna che hanno raggiunto la perfezione centrandosi su Dio.

cap2-15

Sezione 4

I risultati della caduta

1. Satana e l’uomo caduto

cap2-16

(1) Se Adamo ed Eva fossero giunti alla perfezione e si fossero uniti in matrimonio per formare una fondazione delle quattro posizioni centrata su Dio, si sarebbe potuto realizzare un mondo ideale.

(2) L’uomo cadde mentre era immaturo formando una fondazione delle quattro posizioni centrata su Satana. In questo modo il mondo fu portato sotto la sovranità di Satana.

(3) Satana domina l’universo tramite l’uomo caduto. In 2 Cor. (4:4) Satana è chiamato il “dio di questo mondo”.

Gv. (12:31) “Ora si fa il giudizio di questo mondo, ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori”.

In questo mondo Satana domina l’uomo, che fu creato per diventare il signore della creazione. Poiché l’uomo divenne il figlio di Satana, Satana giunse a dominare l’universo tramite lui.

In Rm. (8:19) troviamo detto che la creazione attende con grande ed ardente desiderio la rivelazione dei figli di Dio. Ciò significa che ogni essere creato desidera essere governato con amore da uomini e donne perfetti, i veri figli di Dio.

2. Le attività di Satana nella società

Affinché Satana possa operare, deve disporre di forza. Per generare la sua forza, deve attuare l’azione di dare ed avere e ha quindi bisogno di oggetti. Questi sono gli spiriti malvagi e gli uomini malvagi sulla terra.

cap2-17

Gli oggetti diretti di Satana sono gli spiriti malvagi, gli oggetti degli spiriti malvagi sono gli spiriti degli uomini caduti sulla terra, gli oggetti di questi ultimi sono i loro stessi corpi che vengono usati per commettere azioni malvagie.

cap2-18

Mt. (25:41) “Il diavolo e i suoi angeli”

Lc. (22:3) “Ora Satana entrò in Giuda ...”

In Mt. (16:23) Gesù chiama Pietro “Satana”. Tuttavia Pietro non era ovviamente Satana stesso; Satana agiva tramite Pietro, un uomo.

Restaurare il Regno dei cieli sulla terra significa realizzare un mondo in cui Satana non può agire. L’uomo può realizzare questo unendosi al Messia, che ha la facoltà e la forza di staccare Satana dall’uomo, stabilendo una relazione reciproca con Dio.

cap2-19

Molte persone si sono chieste perché la salvezza dell’uomo è stata prolungata per un così lungo periodo di tempo. Dio creò l’universo con l’ideale della libertà, perciò non può realizzare la provvidenza di restaurazione con metodi coercitivi. Dio non può controllare un uomo caduto senza che questi ne ponga la condizione. Dio non può distruggere Satana direttamente, perché l’Arcangelo fu creato per essere controllato dall’uomo. Dio ha aspettato il momento nel quale l’uomo poteva arrivare a soggiogare Satana (1 Cor. 6:3).

L’uomo ha una volontà libera, e Dio non può salvarlo a forza. Il crimine di Satana sarà rivelato alla venuta del Messia, che soggiogherà il male, mostrando la strada che bisogna percorrere perché tutti gli uomini possano fare altrettanto.

3. Bene e male considerati dal punto di vista della loro direzione

Se Adamo ed Eva avessero seguito il comandamento di Dio, avrebbero formato una famiglia centrata su di Lui realizzando una vita di bene. Seguirono invece la parola del male, di Satana. Questo realizzò un mondo di conflitto e male.

cap2-20

Vediamo così che bene e male hanno lo stesso punto di partenza. Nessun aspetto basilare della natura umana è ereditariamente male. Il bene ed il male sono una questione di direzione.

Il desiderio è la natura originaria data da Dio all’uomo. La gioia è una conseguenza della realizzazione del desiderio. Il desiderio in se stesso è neutro: né buono, né cattivo.

Se il desiderio dell’uomo è di fare la volontà di Dio, si realizzano risultati di bene. Se il desiderio dell’uomo è di fare la volontà di Satana, si realizzano risultati negativi.

cap2-21

La direzione e l’uso del desiderio determinano se questo è positivo o negativo. Se ogni uomo cambia il suo centro di vita da Satana a Dio, si può realizzare un mondo di bene, e può mutare l’inferno sulla terra in Regno dei cieli sulla terra.

4. Il concetto di bene

(1) Mondo caduto.

Nel mondo caduto il bene ed il male sono relativi ed in continuo mutamento. Infatti il concetto di bene, in questo mondo, non è assoluto, ma coincide con l’ideologia dominante. Chi segue questa ideologia è considerato buono, chi si oppone ad essa è considerato cattivo.

Il sentimento e l’intelletto dell’uomo si sono sviluppati durante il corso della storia. Ogni volta che l’uomo si è accorto che il suo concetto di bene non era giusto, ha sentito la necessità di mutarlo. Questi mutamenti, però, non sono avvenuti tutti nello stesso momento ed allo stesso modo in ogni luogo, ma in modo diverso a seconda del tipo di civiltà e del momento storico. A causa di queste diverse concezioni, il mondo sarà in conflitto finché non conoscerà il concetto assoluto di bene.

(2) Mondo ideale.

Dio è la guida del mondo ideale. Poiché Dio è assoluto, anche la Sua ideologia è assoluta, ed anche il concetto di bene. Il Messia verrà con l’ideologia di Dio, e porterà il concetto assoluto di valore. Soltanto basandoci su questo concetto potremo realizzare il vero mondo di pace e di felicità.

cap2-22

5. Il lavoro degli spiriti buoni e malvagi

Gli spiriti buoni sono: Dio, i buoni uomini spirito e gli angeli.

Gli spiriti malvagi sono: Satana e gli uomini spirito malvagi.

Nello stadio iniziale i fenomeni generati dagli spiriti buoni e malvagi sono simili. Ma negli stadi successivi le differenze diventano più appariscenti e vanno in direzioni opposte.

Il lavoro degli spiriti buoni è promotore di pace, giustizia, salute e felicità.

Il lavoro degli spiriti malvagi è promotore di conflitto, egoismo, avidità, malattie e miseria.

Quando l’uomo inizia a lavorare insieme ad uno spirito buono, spesso questa collaborazione non dura a lungo. Infatti, poiché l’uomo caduto vive sotto il dominio di Satana, è soggetto ad una forte influenza da parte delle forze negative, quindi la sua mente passa facilmente dal bene al male.

Quando la mente s’indirizza verso il male, lo spirito buono non può rimanere e uno spirito malvagio può facilmente prenderne il posto. L’uomo è trattenuto da questo spirito nel male e peggiora sempre di più.

cap2-23

Senza la conoscenza dei Principi Divini e del mondo spirituale, l’uomo non si rende conto dell’influenza del mondo spirituale né tantomeno può distinguere tra le influenze negative e positive. Non può inoltre dirigere i fenomeni spirituali verso il bene. Egli però, può essere condotto verso il bene da una buona guida spirituale.

6. Il peccato

Il peccato è tutto ciò che realizza una condizione per stabilire un’azione di dare ed avere con Satana.

(1) Peccato originale: è il peccato ereditato dai primi antenati in conseguenza della loro relazione con Satana.

(2) Peccato ereditario: sono i peccati commessi dagli antenati dell’uomo e sono trasmessi ai discendenti per restituzione.

(3) Peccato collettivo: è il peccato di cui sono responsabili tutti i membri di un gruppo (ad es.: il peccato della crocefissione di Gesù).

(4) Peccato personale: peccato commesso da una persona nella sua vita.

Poiché il peccato originale è la radice di tutti i peccati, nessuno può redimere se stesso completamente finché non è libero dal peccato originale.

Il peccato originale fu causato dai primi antenati, e trasmesso ai loro discendenti. Quindi, gli uomini caduti, possono sradicare da se stessi il peccato originale solo unendosi al Messia, che viene come primo antenato di bene, senza peccato e completamente separato da Satana.

7. La natura caduta

La natura caduta proviene dall’Arcangelo caduto. È stata trasmessa di generazione in generazione, ed affligge oggigiorno tutte le persone. Questa natura possiede quattro aspetti:

(1) Fallimento nel prendere lo stesso punto di vista di Dio.

L’ Arcangelo fu creato come servitore di Dio e dell’uomo, quindi doveva amare Adamo come Dio lo amava, prendendo il Suo stesso punto di vista. Ma non lo fece, e divenne geloso di lui.

(2) Abbandono della giusta posizione.

Lucifero lasciò la sua posizione originaria per elevarsi e realizzare il suo ingiusto desiderio, violando l’ordine di Dio. Per questo l’uomo vuole elevarsi non curandosi della sua posizione e dei suoi obblighi, e viola l’ordine prestabilito per realizzare il suo desiderio.

Gd. (6:7) “… gli angeli, quelli che non serbarono il loro primato, ma abbandonarono la loro dimora”.

Is. (14:12-14) “… come mai cadesti dal Cielo o Lucifero, figlio dell’Aurora ... proprio tu che dicevi in cuor tuo: ‘salirò sino al Cielo, ... mi eguaglierò all’Altissimo’ ...”

(3) Rovesciamento del dominio.

Lucifero doveva servire Adamo ed Eva, essendo sotto il loro controllo. Ma Lucifero dominò Adamo ed Eva immaturi e li tentò ad andare contro la parola di Dio. L’Arcangelo prese la posizione di Adamo, rovesciando il dominio. Il mondo caduto è il risultato del rovesciamento del dominio operato dall’Arcangelo. L’uomo caduto ha la tendenza a dominare anche coloro che non devono essere sotto il suo controllo. L’arroganza ne è l’esempio.

Is (14:14) “… mi eguaglierò all'Altissimo …”.

(4) Moltiplicazione del peccato.

Lucifero fece cadere Eva tramite la trasmissione della sua parola cattiva. Dall’azione di dare ed avere centrata sulla parola del male, essi realizzarono la caduta di Adamo. Questa fu la moltiplicazione del peccato. Anche l’uomo caduto ha l’attitudine di indurre gli altri a commettere peccato insieme a lui.

Sezione 5

La libertà e la caduta

L’uomo è diverso dalla creazione e dalle macchine che si muovono solo in perfetto accordo alle loro leggi. L’uomo fu creato per raggiungere la perfezione e realizzare la sua parte di responsabilità tramite la sua libera volontà. Se non fosse così, non sarebbe stata necessaria l’ammonizione “non mangiate il frutto”, ed Adamo ed Eva non avrebbero avuto nessuna possibilità di cadere. Perciò la libertà fu uno dei fattori che intervennero nella caduta dell’uomo.

1. Il significato di libertà secondo i Principi Divini

(1) Non c’è libertà al di fuori del Principio e della parola di Dio.

a) Dio è un Dio di libertà, ma non viola il Suo principio. Perciò la Sua libertà resta sempre nell’ambito del Principio.

Dio dette all’uomo la libertà come una benedizione speciale. Essa differenzia l’uomo da tutti gli altri esseri della creazione. Perché l’uomo possa diventare figlio di Dio, deve avere la Sua stessa libertà. Egli, infatti, eredita la creatività di Dio solo dopo aver realizzato la sua parte di responsabilità nella libertà.

Perciò possiamo dire che la libertà è una condizione necessaria affinché gli uomini diventino i figli di Dio ed ereditino la Sua creatività.

b) L’uomo ha mente e corpo e la mente dirige l’azione del corpo. Perciò, perché ci sia libertà deve esserci la libertà della volontà e la libertà del corpo o di azione.

Dio creò l’uomo perché vivesse secondo il Principio. Quindi, la mente originale dell’uomo si forma e si sviluppa sia grazie alla forza del Principio sia mantenendo fede e vivendo la parola di Dio, che è verità.

cap2-24

La libera volontà è generata dall’azione di dare e avere fra il cuore e l’intelletto nella mente originale dell’uomo. La libera volontà si sviluppa con la crescita della mente originaria verso la perfezione. Dalla libera volontà deriva la libertà di azione. Perciò la libera volontà non può esistere separatamente dal Principio e dalla parola di Dio.

c) L’ideale di creazione di Dio è basato sulla libertà; Dio non realizza mai il Suo lavoro con metodi coercitivi.

La storia della provvidenza di salvezza è la storia della liberazione degli uomini caduti dalla schiavitù di Satana. Con la caduta l’uomo perse la sua volontà e si trovò sotto il dominio di Satana dove non esiste libertà perfetta.

Così, anche se l’uomo è sotto il dominio di Satana, la libertà della mente originale agisce come una bussola che guida l’uomo verso Dio, la sorgente della vita e della libertà.

Quando l’uomo raggiunge la libertà perfetta, non può più cadere.

(2) La libertà non può esistere senza responsabilità.

Dio ha creato l’uomo libero non per portarlo alla distruzione, bensì per renderlo più felice.

Perché l’uomo diventi perfetto, deve completare la sua parte di responsabilità realizzando le tre benedizioni di Dio nella libertà. Una volta che ha raggiunto la perfezione, usa la sua libertà per mantenere fede alle tre benedizioni. Non esiste quindi libertà senza responsabilità.

(3) La libertà persegue le realizzazioni che danno gioia a Dio.

Dio creò l’uomo per ricevere gioia da Lui. Lo creò libero perché l’uomo, in questo modo, avrebbe potuto sviluppare liberamente diversi tipi di personalità, talenti, qualità che, riflettendo aspetti diversi della natura di Dio, gli avrebbero dato una gioia profonda e continuamente nuova. Usando la sua libertà l’uomo può prendere parte al proprio sviluppo individuale verso la perfezione, può generare dei figli formando una famiglia perfetta, una società, una nazione ed un mondo assumendo un dominio di amore sulla creazione.

La libertà, perciò, persegue sempre le realizzazioni che danno gioia a Dio.

2. Può l’uomo cadere a causa della sua libertà?

La libertà agisce nel Principio; presume una responsabilità e persegue delle realizzazioni che possono ritornare gioia a Dio. Perciò la libera azione come conseguenza della libera volontà porta a risultati buoni. Quando l’uomo agisce con perfetta libertà, non può cadere.

2 Cor. (3:17) “Ora il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore ivi è la libertà”.

Se la libertà fosse stata la causa della caduta potrebbe sempre esserci questa possibilità anche dopo il raggiungimento della perfezione. Così non potrebbe esserci il mondo ideale, poiché la miseria della caduta verrebbe sempre ad esistere, insieme alla libertà.

Qual è dunque la libertà perfetta? Nell’uomo la mente è il soggetto e il corpo è l’oggetto. Perciò la libertà della volontà (o libera volontà) è il soggetto e la libertà di azione è l’oggetto. Ciò significa che la libertà della volontà deve dirigere la libertà di azione, e la libertà di azione deve essere concorde alla libertà della volontà.

cap2-25

La caduta fu causata dal rovesciamento del controllo e del dominio. Se il desiderio del corpo controlla e domina la mente originale, cioè, se la libertà di azione controlla la libertà della volontà, l’uomo può cadere.

Quando Eva cadde, la libertà della sua mente originale causò in lei paura ed inquietudine, ed operò per fermare la sua caduta. Ma la forza dell’amore tra l’Arcangelo ed Eva fu più forte della forza della mente originale, e lei cadde.

cap2-26

Anche dopo la caduta la mente originale di Eva operò per dirigerla verso Dio.

cap2-27

Per merito della forza direttiva della libertà della mente originale nell’uomo caduto, Dio può lavorare per restaurare l’uomo allo stato originale della creazione. Secondo la direzione della mente originale, l’uomo caduto lotta per ottenere la libertà, sacrificando anche il suo corpo fisico per raggiungere il suo scopo.

3. Relazione tra libertà e caduta

Al tempo della caduta, Eva era immatura sia nel cuore che nell’intelletto. Così, quando sentì la parola tentatrice dell’Arcangelo, il suo cuore ed intelletto caddero in confusione e la sua libertà di volere fu indebolita.

Quando Eva fu attirata dall’Arcangelo, la sua mente originale le causò paura per ostacolare la caduta. Tuttavia, a causa della forza dell’amore, Eva oltrepassò il punto limite e cadde.

Se Eva avesse rispettato il comandamento di Dio, avrebbe potuto continuare ad avere un rapporto con l’Arcangelo nei limiti della propria libertà; in questo modo non sarebbe mai caduta.

Possiamo quindi capire come la libertà condusse Eva vicino al punto della caduta, ma la forza che la causò non fu la libertà, bensì la forza dell’amore al di fuori del Principio.

Esempi che mostrano che l’uomo non può cadere a causa della libertà:

(1) Se un uomo che ha una libertà perfetta si trova in condizione di scegliere tra la vita e la morte, non sceglierà mai la morte. Quando l’uomo sceglie la morte deve esserci una ragione o una forza che ve lo conduce, Nessuno, neppure un animale, mangerebbe qualcosa che sa essergli velenoso.

cap2-28

(2) I genitori dicono ai loro figli di non andare vicino ai dirupi. Avvicinarsi ad un dirupo non è in se stesso male, ma il genitore avverte il figlio perché sa che c’è una possibilità che cada oltre il ciglio. Se ciò accade, la causa della caduta non è la libertà del bambino, ma la forza di gravità.

(3) La libertà non può essere la motivazione di un suicidio. Esempio: il suicidio di una coppia di innamorati.

Se un ragazzo ed una ragazza sono appassionatamente innamorati, ma le circostanze non permettono loro di stare insieme, essi si suicidano perché hanno perso la loro libertà di amarsi.

Esempio: il suicidio di un uomo di affari rovinato.

Il suicidio di un uomo di affari rovinato avviene poiché egli pensa di aver perso la libertà di vivere come aveva fatto fino a quel momento. Egli si uccide poiché non trova nessun modo per fronteggiare i suoi problemi e mantenere la sua posizione sociale.

4. Libertà, caduta e provvidenza di restaurazione

L’uomo stabilì l’azione di dare ed avere con l’Arcangelo tramite la sua libera volontà ed azione. Eseguendo questa azione centrata sulla parola dell’Arcangelo e attraverso la forza dell’amore non nel Principio, l’uomo cadde.

L’uomo caduto non può stabilire un rapporto con Dio tramite la stessa libertà ed eseguire con Lui l’azione centrata sulla Sua parola. Con la forza dell’amore vero fra Dio e uomo, egli può essere restaurato alla sua posizione originale.

Il desiderio di libertà dell’uomo proviene dalla natura direttiva della mente originale che lo conduce a restaurare la sua posizione originale.

5. Restaurazione della libertà e riforma sociale

A causa della caduta, l’uomo precipitò nell’ignoranza. Egli non conosce il cuore di Dio, non sa in che modo ritornare gioia a Dio e vivere una vita giusta.

Tramite la provvidenza di restaurazione, lo spirito dell’uomo si sviluppa e riceve più verità, per i meriti dell’era storica, e cresce più vicino al cuore di Dio. Questo restaura la libertà della sua mente originale, diretta verso la realizzazione dello scopo di creazione.

Quando il sentimento e la volontà dell’uomo si sviluppano, si sviluppa anche la libertà della mente originale. Se le circostanze sociali non permettono la realizzazione della libertà, la riforma della società diventa inevitabile. Questa riforma continuerà finché l’uomo non restaurerà in pieno la libertà della sua mente originale.

Sezione 6

Perché Dio non intervenne nella caduta

Dio è onnisciente e onnipotente. Perciò, Egli doveva sapere che Adamo ed Eva stavano per cadere. Per questo Egli avrebbe potuto prevenire la caduta, se l’avesse voluto. Perché quindi non lo fece? Perché cercò di salvare l’uomo solo dopo il peccato originale? I motivi sono i seguenti:

1. Per rendere il Principio perfetto ed inviolabile

Dio è perfetto, perciò anche il Suo Principio deve essere perfetto. In accordo al Principio di Creazione, Dio controlla l’uomo perfetto attraverso il Suo amore, ma non può controllare un uomo immaturo o imperfetto.

La caduta di Adamo ed Eva avvenne durante il periodo in cui erano immaturi e nel quale dovevano crescere solo con la forza del Principio realizzando la loro parte di responsabilità. Perciò, se Dio fosse intervenuto nella caduta, li avrebbe controllati mentre erano in uno stato di immaturità, violando e disprezzando il Suo stesso Principio.

Una tale azione renderebbe il Principio imperfetto, e di conseguenza anche il Suo creatore: ma Dio non può essere un essere imperfetto. Perciò, Dio non intervenne, per rendere il Principio perfetto e inviolabile.

2. Dio solo è il Creatore

Dio controlla ed interviene solo in cose create da Lui. Perciò, qualunque cosa o essere riceva il controllo di Dio, assume il valore di Sua creazione.

Il creatore della caduta non fu Dio, ma Satana. Se Dio fosse intervenuto, avrebbe dato alla caduta il valore di Sua creazione; sarebbe venuto ad esistere così un nuovo Principio, secondo il quale un’azione sbagliata avrebbe fatto parte della creazione. Satana, che causò la caduta, sarebbe stato il creatore di questo nuovo Principio. Dio non può permettere ciò. Quindi, per poter restare l’unico creatore, non intervenne nella caduta.

3. Per dare all’uomo la qualifica di signore di tutto il creato

Tutta la creazione raggiunge la perfezione e, affinché l’uomo possa esserne il signore, deve essere pure lui perfetto. Un uomo imperfetto o immaturo non può controllare una creazione perfetta. Quando l’uomo riceve il controllo di Dio, riceve allo stesso tempo la qualifica di uomo perfetto, perché Dio controlla solo esseri perfetti. Perciò, se Dio fosse intervenuto nella caduta, che avvenne durante uno stato di immaturità dell’uomo, avrebbe automaticamente dato la qualifica di perfetto ad un uomo che non lo era. Un uomo imperfetto sarebbe così diventato il signore di tutta la creazione, senza esserne qualificato: non può essere così! Perciò, per rendere l’uomo qualificato a dominare in amore la creazione, Dio non intervenne nella caduta. 

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