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6 - Visioni e ideali

I sognatori sono i salvatori del mondo. Dal momento che il mondo visibile è sostenuto dal mondo invisibile, così gli uomini, tra tutti i loro peccati, le loro difficoltà, i loro bassi istinti, sono nutriti dalle meravigliose visioni dei loro sognatori solitari. L’umanità non può dimenticare i propri sognatori; non può lasciare che i loro ideali appassiscano e muoiano; essa vive in loro; li conosce come le realtà che un giorno saranno viste e riconosciute.

I compositori, gli scultori, i poeti, i profeti, i saggi… questi sono gli autori dell’aldilà, gli architetti del cielo. Il mondo è bello perché essi hanno vissuto; senza di loro, l’umanità operosa perirebbe.

Colui che nel proprio cuore accarezza una meravigliosa visione, un alto ideale, un giorno lo realizzerà. Colombo aveva la visione di un nuovo mondo e lo scoprì; Copernico coltivava la visione di una molteplicità di mondi e di un più grande universo e lo rivelò; Buddha concepì la visione di un mondo spirituale di immacolata bellezza, di perfetta pace e lo sperimentò.

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Coltivate le vostre visioni; coltivate i vostri ideali; coltivate la musica che fa battere il vostro cuore, la bellezza che si forma nella vostra mente, la grazia che riveste i vostri pensieri più puri, perché da essi nasceranno le condizioni più piacevoli, da essi emergerà l’ambiente celeste; è da questi, se solo ad essi resterete fedeli, che il vostro mondo alla fine sarà costruito.

Desiderare è ottenere, aspirare è raggiungere. È forse possibile che i desideri più bassi dell’uomo possano essere soddisfatti nel modo più completo, mentre le sue aspirazioni più elevate debbano deperire per mancanza di nutrimento? Non è questa la Legge; questo stato di cose non può mai realizzare il «chiedete e riceverete». Sognate sogni elevati e diventerete ciò che sognate. La vostra Visione è la promessa di ciò che un giorno sarete; il vostro Ideale è la profezia di ciò che voi alla fine rivelerete.

La realizzazione più grande è sempre stata, all’inizio e per un certo tempo, un sogno. La quercia dorme nella ghianda, l’uccello attende nell’uovo. Quanto più un sogno o una visione sono elevati tanto più saranno sotto la protezione di un angelo che osserva. I sogni sono i semi delle realtà.

Le vostre circostanze potrebbero non essere favorevoli, ma non lo rimarranno a lungo se percepite un Ideale e lottate per raggiungerlo. Non potete viaggiare interiormente e restar fermi esteriormente. Ecco un giovane duramente provato dalla povertà e dal lavoro, confinato per lunghe ore in una fabbrica insalubre, senza istruzione, senza buone maniere. Ma sogna cose migliori: ha pensieri volti all’acutezza mentale, alle buone maniere, alla grazia, alla bellezza. Egli concepisce, e costruisce mentalmente, una condizione ideale di vita; la visione di una maggiore libertà, e di uno scopo più grande, si impadronisce di lui; l’inquietudine lo spinge ad agire, ed utilizza tutto il suo tempo libero ed i suoi mezzi, per quanto limitati siano entrambi, per sviluppare i suoi poteri e le sue risorse latenti.

In breve tempo la sua mente cambia in modo così profondo che la fabbrica non riesce più a trattenerlo: questa è ormai così in disarmonia con la sua mentalità che esce dalla sua vita così come viene accantonato un abito usato e, con la crescita delle opportunità, che coincidono con gli obiettivi del suo potere in espansione, l’abbandona per sempre.

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Anni dopo ritroviamo questo giovane, ormai adulto. Vediamo che è diventato il padrone di certe forze della mente, che usa esercitando un’influenza universale ed un potere quasi incomparabile. Nelle sue mani tiene le redini di responsabilità gigantesche; con una sua parola tante vite cambiano; uomini e donne ascoltano le sue parole e rimodellano il loro carattere e, come un sole, diviene il centro fisso e luminoso attorno al quale ruotano innumerevoli destini. Egli ha realizzato la Visione della sua giovinezza. È diventato una sola cosa con il suo Ideale.

Ed anche tu, giovane lettore, realizzerai la Visione (e non l’ozioso desiderio) che hai nel cuore, che sia basso o elevato, o un insieme di entrambi, perché graviterai sempre verso ciò che tu, nel segreto, più ami. Nelle tue mani verranno deposti i risultati precisi dei tuoi propri pensieri; riceverai ciò che guadagni, né più, né meno. Qualunque sia il tuo ambiente attuale, fallirai, resterai dove sei, o progredirai, assieme ai tuoi propri pensieri, alla tua Visione, al tuo Ideale.

Diventerai piccolo come il desiderio che ti controlla; grande come l’aspirazione che ti domina: nelle belle parole di Stanton Kirkham Davis, «Potresti essere un semplice contabile e, in questo stesso momento, potresti uscire da quella porta che per tanto tempo ti è sembrata la barriera che ti separava dai tuoi ideali, trovarti di fronte ad un uditorio – con la penna ancora dietro l’orecchio, le dita ancora macchiate di inchiostro – e lì ed in quel momento far scorrere il torrente della tua ispirazione. Potresti essere un guardiano di pecore e vagare nella città – con i tuoi abiti da pastore, e con la bocca aperta; entrerai, sotto l’intrepida guida dello spirito, nello studio del maestro, il quale, dopo un certo tempo, ti dirà: ‘non ho null’altro da insegnarti’. Allora tu diventerai il maestro, tu che fino a poco tempo fa sognavi di grandi cose mentre pascolavi le pecore. Lascerai la sega e la pialla per prendere sulle tue spalle la rigenerazione del mondo».

Lo sconsiderato, l’ignorante, l’indolente, che vedono solo gli effetti apparenti delle cose e non le cose in sé, parlano di fortuna, di destino, di caso. Nel vedere un uomo che diventa ricco dicono: «Che fortuna ha avuto!». Guardando un altro, divenuto un grande intellettuale, esclamano: «Com’è favorito dalla sorte!». Notando il carattere santo e la grande influenza di un altro osservano: «Com’è aiutato dal destino in ogni cosa che fa!».

Non vedono le prove, i fallimenti e le lotte che questi uomini hanno volontariamente affrontato per guadagnare quella loro esperienza; non sono consapevoli dei sacrifici che quelli hanno fatto, degli sforzi intrepidi che hanno messo in atto, della fede che hanno praticato, in modo da poter superare ciò che apparentemente era insormontabile, e realizzare così la Visione che era nel loro cuore. Essi non conoscono l’oscurità ed i tormenti che quelle persone hanno affrontato; vedono solo la luce e la gioia e la chiamano «fortuna». Non vedono il viaggio lungo e difficile, ma ammirano solo la meta desiderabile e la chiamano «buona fortuna»; non capiscono il procedimento, ma ne percepiscono solo il risultato, e lo chiamano «caso».

In tutte le situazioni umane vi sono sforzi e vi sono risultati ed il risultato è in proporzione allo sforzo. Il caso non lo è. Qualità, potere, proprietà materiali, intellettuali e spirituali, sono il frutto degli sforzi compiuti; sono pensieri completati, obiettivi raggiunti, visioni realizzate.

La Visione che nutri nella tua mente, l’Ideale che fai regnare nel tuo cuore: con questo costruirai la tua vita, questo è ciò che diverrai.

Desiderare

è ottenere,

aspirare

è raggiungere

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