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VII. Introduzione alla visione globale di CAUSA

Prefazione

Fino a questo punto abbiamo studiato l’ideologia marxista. In ciascun capitolo abbiamo esaminato come si sviluppò e qual è la sua essenza. L’abbiamo criticata e, in modo frammentario, abbiamo presentato la visione del mondo di CAUSA, che in questo capitolo presenteremo in modo sistematico.

La parola “controproposta” è, in un certo senso, non appropriata. Essa potrebbe significare che il Comunismo sia uno dei tanti legittimi metodi alternativi di governo, il che non è. In realtà, non è affatto questo il nostro intento. Noi riveliamo chiaramente la totale falsità del Comunismo e mostriamo che, sebbene pretenda di essere scienti fico, è soltanto una maschera foggiata deliberatamente per celare il richiamo all’odio e al risentimento.

Dopo tutte le nostre discussioni precedenti, facciamoci ora la domanda fondamentale: qual è il nucleo del male nel Comunismo? Qual è la vera ragione per cui non possiamo permettere al Comunismo di avere dominio sul mondo?

A questa domanda, comunemente si sentono dare varie risposte, quali:

1° Il Comunismo ci priva della libertà;

2° Il Comunismo ci priva della proprietà;

3° Il Comunismo ci priva dei fondamentali diritti umani;

4° Il Comunismo sta progettando il dominio del mondo.

Ognuna di esse è valida e da sé sarebbe una ragione sufficiente per opporsi al Comunismo. Questo tuttavia promette di condurre l’umanità alla sua libertà completa, di dare terra ai contadini, occupazione ai lavoratori e prosperità a tutti. I guerriglieri comunisti in Guatemala stanno promettendo ai contadini che se cooperano con la rivoluzione che, quando vinceranno, tutta la terra che i loro occhi riescono a vedere apparterrà a loro. Inoltre, i comunisti oggi si atteggiano a ferventi sostenitori dei diritti umani e della liberazione nazionale.

Nella dottrina marxista vengono promessi:

1° L’instaurazione dell’utopia dei lavoratori;

2° La realizzazione di una società senza classi;

3° La realizzazione di un governo democratico del popolo;

4° Un’abbondanza di beni che soddisferà i bisogni di ognuno.

I comunisti affermano che l’unica cosa che ha impedito la realizzazione di tutte le loro promesse è l’esistenza dei governi borghesi e imperialisti.

In questo modo, essi giustificano i loro sforzi di conquista globale. Quando la rivoluzione sarà estesa a tutto il mondo, così essi giurano, tutte le loro promesse si avvereranno, e questo argomento guadagna molti sostenitori alla loro causa.

Chi al mondo Si opporrebbe a una tale società o alla realizzazione di un tale obiettivo? Se queste promesse fossero realmente realizzate e queste cose accadessero realmente, chi potrebbe rifiutarle?

Tuttavia, noi sappiamo che queste cose non accadranno: sappi amo che sono bugie. Perché siamo sicuri di ciò? È molto importante definire con precisione il nucleo centrale del male del Comunismo: esso nega l’esistenza di Dio e la vita eterna dell’uomo.

Quando lo stato nega Dio, non possono esserci valori assoluti e l’uomo non è responsabile verso alcuno. Poiché non c’è nessuna autorità più alta, l’uomo prende la legge nelle sue mani. Per farla breve, l’uomo prende il posto di Dio.

Quando però l’uomo, con la sua natura e la sua storia di avidità ed Imperfezione, assume il ruolo assoluto di Dio, si manifestano la corruzione e il disastro assoluti.

Inoltre, quando la negazione della vita eterna dell’uomo diventa la politica dello stato, allora il governo diventa totalmente irresponsabile. Esso costituisce la propria scala di valori, ed essendo l’arbitro finale di tutte le dispute, può fare qualsiasi cosa senza soffrirne le conseguenze.

In una tale società totalitaria il male, la barbarie, l’inganno, l’omicidio, l’estorsione sono inevitabili. Quando il governo e l’uomo non accettano più Dio né credono più nella vita eterna, il mondo diventa una giungla. Non c’è principio morale, prevale solo l’istinto animale. In un certo senso, è peggio della vita animale. Gli animali realizzano il loro ruolo naturale nell’universo, ma l’uomo contamina il proprio, usando i suoi notevoli talenti e capacità per causare spaventose distruzioni: nessuna mente animale avrebbe potuto creare Auschwitz o il Gulag.

Da questa visione ateistica dello stato emerge uno slogan: “Il fine giustifica i mezzi”. La moralità giunge ad essere qualsiasi cosa contribuisca al trionfo dell’obiettivo stabilito: la rivoluzione. Immorale e criminale è ogni cosa che fa da ostacolo. Il Comunismo, la pratica di questa visione ateistica, ha portato la più grande miseria che la storia abbia mai conosciuto. Ad almeno 150 milioni di esseri umani è stata sottratta la vita in suo nome, e questo numero aumenta ogni giorno di più.

Fino ad ora nel mondo abbiamo visto molti movimenti anti-comunisti, ma l’anti-comunismo non è sufficiente. La vittoria non viene attraverso l’azione di difesa: non si può mai vincere dalla posizione di “anti”. È venuto il tempo di sviluppare una soluzione positiva. Dobbiamo iniziare un’offensiva ideologica per impedire al Comunismo di danneggiare ulteriormente la civiltà umana. La base di questa offensiva deve essere una visione del mondo con Dio al centro. L’ideologia del “no a Dio” deve essere superata da un’ideologia del “sì a Dio”.

Ecco in che cosa consiste la visione del mondo di CAUSA. Questa visione ha il nome di “Teismo” (Godism). Inoltre, questa è una visione globale che servirà come terreno comune sul quale tutta l’umanità che crede in Dio può unirsi e diventare una forza contro le ideologie che negano Dio.

In questa sezione presenteremo una panoramica del Teismo, la visione del mondo di CAUSA.

A. Panoramica della visione del mondo di CAUSA

La prossima sezione sarà dedicata a una discussione sull’ontologia. A questo punto, per lo scopo della nostra discussione, presumeremo che Dio esiste.

Se Dio esiste, quali sono le Sue caratteristiche? Primo, Egli è l’essenza del bene. Dev’essere anche onnipotente, altrimenti non è Dio. Poi, dev’essere onnipresente, perché non può essere limitato nello spazio. Egli è infinito. Trascende il tempo, è eterno. Il Dio di Abramo è lo stesso Dio di oggi; lo stesso Dio che creò i primi uomini sta vegliando sui nostri destini. Questo Dio dev’essere immutabile, e governa il mondo con le sue leggi eterne. I Suoi valori non cambiano. Il Suo principio morale rimane per sempre. Infine, Egli dev’essere unico.

Noi consideriamo queste le caratteristiche essenziali di Dio. Se esiste, Egli dev’essere tutto questo e anche più. O c’è un Dio come lo abbiamo descritto o non c’è. Non ci può essere una via di mezzo.

Ora, questo Dio è il creatore del mondo e dell’uomo. Che tipo di mondo e di uomo egli vorrebbe creare? Quel mondo dev’essere buono, e anche l’uomo deve essere buono e senza difetti. Un Dio buono e senza difetti non può fare nient’altro che creare un uomo buono e senza difetti.

1. Dio creò un mondo buono

L’uomo fu creato con la potenzialità di diventare perfetto. Oggi, tuttavia, le persone non prendono seriamente in considerazione la perfezione nella creazione o in se stesse. Poiché abbiamo a che fare costantemente con l’imperfezione umana, noi siamo raramente consapevoli del modello originale che Dio aveva per la perfezione dell’uomo. Nondimeno, poteva Dio creare qualcosa che non fosse perfetto? Se Dio stesso è onnipotente e perfetto, Egli può ideare e creare solo la perfezione. Gesù disse: “Voi, perciò, dovete essere perfetti come il vostro Padre Celeste è perfetto” (Mt. 5:48). Queste parole possono significare soltanto che Dio ha creato ciascun uomo con il potenziale di essere perfetto.

È importante qui definire chiaramente che cosa significa perfezione. Non significa che l’uomo perfetto non fa errori, o che non si farebbe male in un incidente. Ciò di cui parliamo è la perfezione del carattere dell’uomo. L’uomo perfetto vivrebbe totalmente in accordo con la volontà di Dio, sperimentando una completa unione con Lui; non avrebbe il desiderio, e non ne sarebbe capace, di separarsi da Dio, né potrebbe essere spinto al male. Per usare un’espressione biblica l’uomo perfetto è destinato ad essere il tempio e la dimora di Dio. Come scrisse Paolo: “Non sapete che siete il tempio e la dimora di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi?” (I Cor. 3:16). Quando l’uomo diventa una casa e Dio è il signore di quella casa, come potrebbe quell’uomo fare qualcosa di diverso dalla volontà di Dio?

Perfezione significa perfetta unione dell’uomo con Dio. Questo è il tipo di unione che Gesù descrisse nella Bibbia quando disse: “Io sono nel Padre e il Padre è in me” (Gv. 14:10).

Quando l’uomo raggiungerà questa perfezione e diventerà un tempio di Dio allora possiederà un carattere simile a quello di Dio. Ciò significa che egli non soltanto usa i suoi 5 sensi fisici per percepire la realtà della creazione, ma usa anche tutte le sue capacità spirituali. Per quest’uomo divino, la realtà spirituale non è più questione di “credere”, ma diventa un “dato di fatto”. Egli “sa” invece di “credere” che la dimensione spirituale esiste. Sperimenta così la totalità della creazione di Dio, Quando l’uomo si risveglia spiritualmente, diventa divino, totalmente altruista e ama d’amore perfetto, ed ogni sua azione è motivata dal suo amore per Dio. Questo è il significato della perfezione dell’uomo, come viene insegnato e manifestato nella vita di Gesù Cristo.

Come sostiene la tradizione giudeo-cristiana, Dio destinò i primi antenati umani al raggiungimento della perfezione e alla moltiplicazione di questa perfezione tramite i figli. La famiglia umana avrebbe dovuto iniziare con una coppia che avesse raggiunto la perfezione, e quella perfezione sarebbe stata trasmessa attraverso la linea di sangue umana a tutti i discendenti. Chiaramente, se questo fosse accaduto, noi tutti vivremmo in una società perfetta. È del tutto ragionevole pensare che questo è il modo in cui Dio intendeva creare la società ideale, o in termini religiosi, il Regno dei Cieli sulla Terra. Quando Dio creò questa terra, desiderava realizzarvi il Suo ideale. Per questo Gesù ci chiese di pregare: “Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”.

Oggi però non stiamo vi vendo in quel mondo perfetto, bensì in una società corrotta e lontana dalla perfezione. Che cosa è accaduto all’ideale originale di Dio? È evidente che esso non fu realizzato come Dio intendeva. Noi riconosciamo che ha avuto luogo una deviazione dal piano originale di Dio. In altre parole, l’uomo si è separato da Dio di sua propria volontà ed è entrato in un mondo al di fuori dei principi di Dio. Il processo della separazione dell’uomo da Dio è conosciuto come “caduta dell’uomo”.

2. Il mondo della realtà: un mondo di male

A causa della caduta dell’uomo, è venuto ad esistere un mondo senza principi, un mondo malvagio. Questo mondo non è mai stato nei progetti di Dio, tuttavia esso si è formato. Come è possibile questo tipo di deviazione? Possiamo rispondere dicendo che Dio ha dato all’uomo la libertà ed il diritto di decidere il proprio destino. L’uomo, ha fatto cattivo uso della sua libertà, ha ignorato la responsabilità datagli da Dio e si è separato da Lui. A causa della separazione da Dio, l’uomo è diventato corrotto anziché perfetto. Dobbiamo sottolineare, tuttavia, che Dio deve concedere all’uomo una tale libertà, anche se egli ne può fare cattivo uso (la ragione sarà spiegata più avanti).

Secondo gli insegnamenti giudeo-cristiani, la caduta dell’uomo ebbe inizio con l’inganno. Nella simbologia biblica, il serpente mentì alla prima donna, dicendole che Dio stava deliberatamente celando alla vista dell’uomo il dono più desiderabile. La donna ignorò la verità di Dio e diede ascolto a questa bugia. Come risultato, ebbe inizio la tragica separazione dell’uomo da Dio.

Questo fu l’inizio della corruzione o alienazione dell’uomo, che si risolse nella sua “cecità” spirituale. L’uomo ha perso la sua comprensione dell’aspetto più profondo di se stesso, l’aspetto spirituale. Fin dalla caduta, egli ha vissuto con una chiara consapevolezza dell’aspetto fisico della vita, ma la consapevolezza della realtà spirituale è stata debole e in molti, casi addirittura assente.

La natura corrotta ebbe inizio con il primo uomo e la prima donna, e da quel punto in poi si è moltiplicata. Perciò, nessuna parte della razza umana è esente dai risultati della caduta. Provenendo da questi stessi antenati, tutti gli esseri umani hanno sofferto lo stesso destino. Invece di moltiplicare la perfezione e la bontà, si sono moltiplicati l’imperfezione e la corruzione, e l’oscurità spirituale ha tormentato la razza umana. La società di peccato che oggi troviamo sulla terra può senz’altro definirsi “inferno”.

La società ideale può raffigurarsi come una società basata su onestà, fiducia, cooperazione, amore reciproco, felicità. il mondo caduto, al contrario, è caratterizzato da frustrazione, odio, conflitto, sfruttamento, immoralità. Sebbene viviamo in un mondo in cui ci sono incredibili risorse tecnologiche, nessuna quantità di ricchezza materiale potrà mai sollevarci dall’oscurità spirituale.

La società ideale: com’è?

Nessuno ha visto il mondo originale che Dio intendeva, così è piuttosto difficile descriverlo correttamente. Tuttavia, possiamo trovare un modello di questa società nel funzionamento del corpo umano. Questo è composto da più di 400 miliardi di cellule, ciascuna delle quali cellule lavora armoniosamente per lo scopo comune.

Non c’è conflitto fra le cellule o le varie parti del corpo. Perché avviene questo?

primo, l’intero corpo ha uno scopo che è condiviso da tutte le sue parti. Ogni parte lavora per il benessere dell’intero corpo, mentre allo stesso tempo ogni parte condivide il beneficio dell’insieme. Quando mangiamo, per esemplo, lo stomaco lavora per l’intero corpo, e l’intero corpo, incluso lo stomaco, ne riceve beneficio.

Secondo, c’è un centro di comando per l’intero corpo: il cervello. Anche il cervello lavora per il benessere dell’intero corpo. Esso fornisce comunicazioni e coordinazione appropriate così che il corpo possa funzionare armoniosamente. Da questo punto di vista, il corpo umano costituisce un vivo esempio di come possa funzionare una società ideale.

Nella società ideale esiste prima di tutto uno scopo comune, condiviso da tutta l’umanità, ed è proprio lo scopo della creazione: la gioia di Dio e la pace e la felicità per tutti gli uomini. Ciascuno lavora per questo scopo comune e ciascuno ne riceve beneficio. Questo è possibile perché c’è un centro comune per tutta l’umanità, Dio. Se paragoniamo l’universo al corpo umano, allora Dio è nella posizione del cervello. Egli lavora per lo scopo globale e coordina ogni cosa per la realizzazione di quello scopo. Questo è come la “società celeste” dovrebbe funzionare. Una tale società è il luogo in cui si può realizzare tutto il potenziale dell’individuo. Questa è la società con Dio al centro.

L’alienazione umana venne ad esistere quando l’uomo si distaccò dalla sua origine: Dio. Da quel punto ogni cosa non ha avuto un preciso orientamento e organizzazione. Questo è il vero significato della “caduta dell’uomo”.

Cos’è la società caduta? È come un corpo malato o ferito. La nostra società è come una persona il cui sistema nervoso centrale è distrutto. A causa di ciò, il legame di ciascuna persona con Dio è stato perso. Dal momento in cui la connessione verticale con Dio è stata danneggiata, è difficile stabilire buone connessioni orizzontali fra noi stessi. Poiché il “sistema nervoso” è paralizzato, possiamo uccidere, rubare e far del male agli altri nella nostra società senza per ciò sentire alcuna pena.

Nella società ideale, in cui Dio è il centro di tutte le cose, ciascun essere umano è come una cellula del corpo. Le cellule e le parti del corpo non possono farsi del male più di quanto possa farne il braccio destro verso quello sinistro. Nella società ideale, non si può far del male agli altri perché chi lo fa farebbe in effetti del male a se stesso. Se le cellule cominciassero a distruggersi l’una con l’altra, il corpo sicuramente morrebbe. Lungo la storia umana, troviamo una continua successione di guerre, lotte, atrocità e omicidi: non è questa la realizzazione dello scopo della creazione.

3. La volontà di Dio è la restaurazione

Abbiamo appena descritto due mondi contrastanti uno è la società ideale che Dio originalmente intendeva, e l’altro è la società che troviamo oggi, fuori dal regno dell’ideale di Dio. Inoltre, fino ad ora, la società umana ha creato una storia caduta. Data la situazione, il problema più importante è: che cosa sta facendo Dio per questo mondo? Se Dio non ha alcun potere o un piano per fare qualcosa, l’umanità non ha speranza. Noi dovremmo vivere per sempre in questa realtà di peccato senza alcuna possibilità di restaurare noi stessi al bene.

Fortunatamente, non è così. Dio è onnipotente. Così come aveva uno scopo ben definito per la creazione, Egli ha uno scopo ben definito nella storia umana, e questo obiettivo è la restaurazione dell’umanità. Dio restaurerà questo mondo di imperfezione nel mondo di bontà e di perfezione che originariamente progettò. La Sua determinazione è documentata in modo molto bello nella Bibbia. In Isaia 46:11 il profeta riporta la promessa di Dio “Così ho parlato e così avverrà; l’ho progettato, così farò”. Non c’è scritto che Dio può farlo, che cercherà di farlo, o che ci sta pensando. Senza mezzi termini, le scritture dichiarano che Egli lo farà.

Dio ha parlato di un mondo ideale. Perciò, Egli farà sì che questo mondo si realizzi restaurando la bontà dell’uomo. Egli si è proposto di creare un mondo di gioia e questo è ciò che Egli farà, a qualsiasi costo. Questi sono l’obiettivo e la volontà assoluti di Dio, che sono la speranza dell’umanità e la restaurazione è veramente la speranza di salvezza dell’uomo. Noi sappiamo in primo luogo che Dio ha avuto la capacità di creare questo mondo, e sappiamo che lo stesso Dio ha la capacità di ricreare l’umanità per portarla alla perfezione e bontà originarie. Ciascuna persona potrà alla fine restaurare il proprio carattere originale e il suo valore essenziale. Tutti gli uomini diventeranno “perfetti come è perfetto il loro Padre Celeste”. Noi creeremo una società in cui prevarranno armonia e l’amore, e la cooperazione sarà l’ordine naturale della vita quotidiana.

4. L’uomo partecipa alla propria restaurazione

È molto importante rilevare, tuttavia, che l’opera della restaurazione non può essere realizzata solo da Dio, ma soltanto attraverso la cooperazione fra Dio e l’uomo.

Dio ha dato all’uomo la libera volontà. La restaurazione è il processo della ricreazione, e Dio manterrà la libera volontà dell’uomo nel processo di ricreazione: questo è il Suo dono supremo all’uomo; Egli vuole che l’uomo sia liberamente creativo, non che abbia un comportamento programmato. Per questa ragione, la libera risposta dell’uomo alla provvidenza di Dio è un fattore importante nel determinare quando avverrà la restaurazione del mondo. Nella Sua creazione originale, Dio creò tutte le cose tramite la Parola (il Logos). Anche nella Sua ricreazione, Egli dà la Sua parola. Dipende dall’uomo ricevere la Parola e rispondere ad essa. L’uomo può partecipare alla propria ricreazione avendo fede e obbedienza nella Parola di Dio. All’uomo sta la scelta finale: obbedire o disobbedire a Dio. Questa dipenderà sempre dalla sua libera volontà.

Per questa ragione, nel parlare della provvidenza di Dio, potremmo dire che Dio propone e l’uomo dispone. L’uomo deve prendere su di sé il destino dato e guidato da Dio. La realizzazione dello scopo di Dio nella storia umana richiede gli sforzi congiunti di Dio e dell’uomo.

B. L’Ontologia dell’Unificazione: l’Immagine Originale

Esiste Dio? Questa non è certo una domanda nuova, ma da essa dipende tutta la nostra visione della vita e del mondo. Nella ricerca di una risposta, sono emerse due visioni contrastanti. Una visione sostiene che l’uomo viene da un Creatore, Dio, e che l’intero mondo è creazione di Dio.

Basate su questo credo, sono sorte le religioni e si sono sviluppati i valori, l’etica e il retaggio spirituale del nostro mondo.

Una visione totalmente diversa sostiene che non c’è alcun Dio, e che questo mondo non fu creato. Questa è la posizione ateistica comunista o marxista. In questa visione, solo la materia è sempre esistita ed è l’essenza dell’universo. La vita umana è vista come niente più che un fenomeno associato alla materia, e gli esseri umani devono creare il loro proprio significato e scopo, così come le soluzioni ai problemi della vita. In questa visione, “Dio” è un concetto che si trova soltanto nella mente umana.

Il problema che ora affrontiamo è quello di determinare quale visione è la vera. Se Dio esiste, allora il Comunismo dev’essere errato; se Dio non esiste, il Comunismo deve essere corretto. Dio o non-Dio: due visioni contradditorie non possono essere entrambe vere. Ci deve essere un confronto nel quale prevarrà la verità.

Questo confronto sta ora avvenendo nel nostro mondo. Ci sono fondamentalmente due mondi intorno a noi: uno che è basato sul credo che Dio esiste, e l’altro basato sul credo che Egli non esiste. Il primo è rappresentato dal mondo libero, il secondo dal mondo comunista. Questo confronto sta avvenendo anche nelle nostre vite. Nella vita di ogni persona, il momento decisivo viene quando essa deve affrontare direttamente la terribile domanda: c’è un Dio? Il problema Dio o non Dio è tuttora il problema fondamentale dell’uomo.

Il problema di conoscere Dio è complicato perché è proprio della natura di Dio essere invisibile e non materiale. Allora come possiamo comprenderLo?

Anche se non cercheremo di definire Dio, la tradizione giudeo-cristiana ce ne fornisce una descrizione. Il Dio di cui stiamo parlando dev’essere buono, infinito, onnipotente e onnipresente, eterno, immutabile e unico. Egli è, come S. Anselmo osservò nell’11° secolo, l’Essere del quale nessuno può essere pensato più grande. Dio non può certamente essere pienamente afferrato dalla percezione di un singolo individuo.

La nostra incapacità di percepire Dio è un dilemma, ma ci dev’essere un modo perché l’uomo possa conoscerLo. Un bambino conosce e riconosce suo padre; non deve fare alcuno sforzo per credere in lui, ma lo conosce come dato di fatto. Allo stesso modo, noi ci aspettiamo che ci sia qualche modo in cui i figli di Dio possono riconoscerLo come loro Creatore e Padre. Se Dio avesse fatto l’uomo senza dargli la capacità di conoscerLo, ciò non si adatterebbe alla nostra descrizione di Dio Onnipotente.

Dapprima considerando il processo della percezione in generale, possiamo delineare un metodo per riconoscere Dio.

Come percepiamo l’esistenza di un oggetto, particolarmente di una sostanza invisibile come l’aria? Un modo è attraverso la scienza. Anche se l’aria è invisibile, attraverso un semplice esperimento come il mettere in funzione un ventilatore e osservando gli effetti del vento che genera, si può facilmente percepire l’esistenza dell’aria.

In secondo luogo, scienza a parte, possiamo usare il potere della nostra ragione e della logica. Questa è la filosofia. Attraverso pure considerazioni filosofiche, procedendo dai primi principi, possiamo imparare molte cose sul nostro mondo.

In terzo luogo, tuttavia, al di là della scienza e della pura ragione, il modo più sicuro per conoscere l’esistenza dell’invisibile è l’esperienza diretta. Una volta che percepite qualcosa, non avete bisogno di spiegarvi o convincere voi stessi di ciò. Voi semplicemente sapete che essa esiste. L’esperienza dell’amore di vostra madre, per esempio, va molto al di là di una prova o di una spiegazione logica. Nessuna forza al mondo potrebbe portarvi a dubitare della realtà dell’amore di vostra madre.

Nel percepire Dio, e nell’affermare la Sua esistenza, possiamo usare gli stessi metodi (A) l’esperienza scientifica; (B) la logica e (C) l’esperienza diretta. Oggi le persone credono in Dio o lo conoscono tramite uno, o tutti e tre, questi metodi.

1. Il ragionamento scientifico e la logica riguardo all’esistenza di Dio

Si dovrebbe prima chiarire che non è il ruolo della scienza quello di provare l’esistenza di Dio. Poiché non è un essere materiale, la Sua esistenza è al di là delle prove scientifiche. Tuttavia, mentre la scienza da sola non può provare l’esistenza di Dio, l’avanzamento della scienza ha portato la comprensione umana sulla soglia di Dio, la Causa Prima. Quindi il contributo della scienza è estremamente importante. La scienza ci conduce alla conclusione che l’universo può essere descritto completamente solo da una visione che comprende la Causa Prima. Questa scoperta è il contributo del progresso scientifico del 20° secolo.

C’era un tempo, principalmente nei secoli 18° e 19°, in cui i propugnatori del le visioni materialistiche, anticiparono che la scienza si sarebbe sviluppata ad un punto in cui avrebbe distrutto ogni nozione di Dio.

I comunisti pensavano che la scienza fosse il migliore alleato del marxismo. Questo modo di pensare è ancora presente in Unione Sovietica. Nei primi tempi del programma spaziale sovietico, i propagandisti di Mosca scrivevano che l’esplorazione dello spazio da parte dei cosmonauti aveva provato che non c’era alcun Dio nel cielo e che Dio e Cristo sarebbero stati presto relegati nella mitologia. Contrariamente a questa aspettativa, un esame dei notevoli avanzamenti della scienza e della tecnologia del 20 0 secolo mostra che sta avvenendo proprio l’opposto.

Andando alla ricerca delle componenti l’universo, l’atomo è stato spaccato e utilizzato come fonte d’energia. Un ulteriore esame della natura dell’universo ha condotto alle teorie della relatività generale e della fisica dei quanta. Che cos’è la materia? È difficile definirla. L’atomo può essere frantumato in particelle, e si può dimostrare che esse sono formate da energia. A questo punto, di fronte a risultati sperimentali sorprendenti e inaspettati, i fisici hanno dovuto abbandonare la concezione classica della “materia”.

I materialisti affermano che la materia è sempre esistita e che solo la materia è l’essenza dell’universo, ma questa è una semplice congettura. L’universo mostra un preciso ordine. Come si è prodotto? Il materialismo non offre alcuna spiegazione. Dal punto di vista cristiano, ebreo, mussulmano e induista, Dio è la causa sia dell’energia che della legge, e la creazione è venuta ad esistere perché Dio ha espresso il Suo carattere in forma materiale attraverso il mezzo dell’energia. Ecco come è sorto un universo ordinato. L’ipotesi basilare della scienza stessa è che niente accade senza causa. Quindi, la scienza sostiene l’esistenza di una Causa Prima di questo universo ordinato.

Consideriamo ulteriormente il problema in modo analogico. Intorno a noi ci sono molte cose create dall’uomo. Queste cose si sono prodotte per caso? Assolutamente no. Qualcuno le ha fatte, e prima di farle deve aver avuto una necessità ed uno scopo. Quello scopo non fu concepito dall’oggetto creato, ma dal suo creatore. Tutti questi oggetti esistevano prima in forma invisibile nella mente di qualcuno, poi furono proiettati nella realtà, non a caso o per capriccio, ma per volontà.

Lo stesso principio può essere applicato anche alla creazione dell’universo. Potremmo allora concludere che l’energia non può essere trasformata nell’universo, nella natura e nell’uomo senza l’azione di un Creatore dotato di senso organizzativo e di volontà. Allo stesso modo, ci dev’essere stato un chiaro scopo che ha dato luogo alla creazione dell’universo. L’intera creazione fu iniziata con uno scopo, esistette prima come idea nella mente di Dio, e poi si manifestò nella realtà. Per analisi scientifica e ragionamento analogico, siamo portati a comprendere che ci deve essere Qualcuno che esisteva prima dell’universo, che ne concepì lo scopo, lo progettò e desiderò realizzarlo. Quel Qualcuno è la Causa Prima.

Possiamo chiamare la Causa Prima con molti nomi. Dio, Geova, Allah, ecc. In qualsiasi modo Lo si chiami ciò non cambia la verità.

Contrariamente al credo comune dei materialisti del 18° e 19° secolo, la scienza moderna è un’alleata di Dio e un’avversaria delle visioni materialiste come il Comunismo. È il Comunismo stesso, non Dio o Cristo, che sarà riconosciuto come un mito.

Nelle pagine precedenti abbiamo delineato un modo in cui alcune barriere intellettuali contro la fede in Dio possono essere rimosse [1]. Abbiamo chiaramente assodato, tuttavia, che la scienza e la filosofia non sono sufficienti per portare Dio dall’essere un oggetto di “credo” all’essere un oggetto di si cura “conoscenza”. Abbiamo perciò bisogno della nostra diretta esperienza personale per conoscere Dio in modo indiscutibile.

Inoltre, abbiamo bisogno di vedere chiaramente come Dio ha lavorato nella storia e continua a lavorare oggi per il bene e il progresso dell’umanità. Soltanto con una visione del mondo che comprenda il Creatore e il Suo scopo e con un cuore veramente aperto, l’uomo può essere preparato a sperimentare l’essenza di Dio.

2. Dio: Mente illimitata

Tutti gli oggetti che vediamo intorno a noi servono uno scopo definito. Lo scopo precede sempre la creazione. Il Creatore concepì lo scopo prima di iniziare a creare, e lo scopo è soddisfare i desideri del Creatore. Come è diventato realtà il Suo desiderio? Attraverso quale processo Dio ha creato?

Per comprendere il processo della creazione, usiamo l’analogia di un sistema di amplificazione del suono. Prima che ogni prodotto possa essere fabbricato ci deve essere uno scopo, nella mente del costruttore, al quale tale prodotto dovrà servire. Lo scopo in questo caso è quello di amplificare il suono cosi che in una sala, tutti possano ascoltare una conferenza. Lo scopo esiste prima del sistema di amplificazione sostanziale.

Per realizzare sostanzialmente lo scopo, entrano in gioco le varie parti della mente umana. La conoscenza (tecnica) è necessari a per preparare un progetto, ma la conoscenza da sola non è sufficiente. Il progetto non è ancora realtà. Perché possa diventarlo, entra in gioco la volontà (iniziativa).

In generale, allora, ecco come ogni cosa viene fatta. Primo, lo scopo; secondo, la conoscenza; terzo, la volontà. Essi corrispondono alle tre componenti della mente umana. Per creare, queste tre componenti devono lavorare insieme.

Il lavoro creativo di Dio è simile al lavoro creativo dell’uomo. Ci devono essere tre componenti distinte in Dio: (A) all’interno del cuore di Dio, il centro del sentimento, viene sentito lo scopo; (B) per realizzare lo scopo, la conoscenza e l’intelletto agiscono preparando un progetto; (C) per tradurre questo progetto in realtà, deve intervenire la volontà. Dio può essere immaginato come la grande Mente del cosmo. L’unica differenza fra la mente dell’uomo e la mente di Dio è che la mente umana è limitata, mentre la mente cosmica è illimitata e infinita.

La mente umana corrisponde alla personalità dell’uomo. La qualità della mente di un uomo determina il carattere di quell’uomo. Allo stesso modo, l’universo è l’espressione del carattere, della personalità, e della mente illimitata di Dio. Sebbene la mente di Dio sia immensa, ci sono tutte le ragioni per credere che essenzialmente è la stessa della mente umana, particolarmente se sosteniamo che l’uomo è fatto ad immagine di Dio.

Una differenza molto significativa fra la mente cosmica e quella umana come la troviamo oggi è che la mente cosmica è perfetta, assolutamente buona e pura, mentre la mente umana è macchiata e difettosa. A causa della caduta dell’uomo, le nostre menti hanno perso la loro purezza e noi siamo soggetti a cattive inclinazioni, mentre Dio è assolutamente buono, ed è impossibile per Lui desiderare, contemplare o volere qualcosa di male.

Qual è la parte più importante della mente di Dio? Come la mente umana è fatta a Sua immagine, il centro della mente di Dio è il sentimento o il cuore. Il sentimento determina lo scopo di Dio, proprio come accade per gli uomini; e proprio come gli uomini, Dio può provare gioia, tristezza, solitudine e tutta la gamma dei sentimenti.

Qualche volta dimentichiamo che Dio è un Dio di sentimento. Falliamo totalmente nel capirLo e pensiamo che Dio sia come un super-computer che ha una conoscenza infinita, una volontà infinita e un potere infinito. Il nostro concetto di Dio diventa quello di un robot gigante senza cuore né sentimenti, e questo è un grave errore. Dio è prima di tutto un Dio di sentimento, perciò ha la capacità di comprendere l’amore e di sentirlo. Egli ha una personalità infinita con un cuore veramente sensibile, che osserva e partecipa ad ogni vicenda umana. Egli osserva i Suoi figli e prova le loro gioie e sofferenze, condividendo i loro sentimenti con il cuore profondo di genitore.

3. Lo scopo della creazione di Dio

Infine, dobbiamo sapere perché Dio ha creato tutte le cose e l’umanità.

Qual era il Suo scopo nel creare? Insieme alla domanda sull’esistenza di Dio, questa è fra le questioni fondamentali della vita. Nessuna religione o filosofia ha ancora risposto in modo completo ad essa, ma senza questa comprensione essenziale, la vita umana non può che essere tormentata dalla confusione e dal caos.

La creazione dovrebbe realizzare lo scopo del Creatore. Dio desiderava che tutti gli uomini conoscessero lo scopo della creazione e vivessero per quello scopo. Soltanto così potremmo sentirci realizzati e felici. Quando cerchiamo di vivere per un altro scopo, ricaviamo solo confusione e infelicità. Per raggiungere la felicità, allora, dobbiamo comprendere lo scopo della creazione.

Perché Dio creò l’uomo? Possiamo affrontare questa domanda facendone un’altra: perché l’uomo lavora duramente nella vita? Ogni persona ha una certa ambizione. Alcuni vogliono avere successo negli affari, fare un sacco di soldi e diventare milionari. Altri studiano accanitamente per diventare studiosi famosi. Ci sono alcuni che lavorano giorno e notte per diventare dei virtuosisti della musica o in altre forme d’arte. Altri ancora danno il massimo di sé per diventare campioni di atletica.

Molte persone sembrano sentire che gli obiettivi della vita sono la conoscenza, l’onore e la fama. Supponete di ottenere la ricchezza e l’onore, la realizzazione e la fama: cosa saranno tutte queste cose per voi? Quanto sono buone per voi? Qual è lo scopo ultimo, lo scopo più profondo della vita? Lo scopo ultimo della vita è quello di essere felici sentendo gioia e soddisfazione. L’uomo ricerca onori, realizzazione, fama, ma queste cose le cerca, in definitiva, per ottenere una soddisfazione emotiva. La soddisfazione emotiva è la causa di fondo.

Dio, essendo un Dio di sentimento, ha gli stessi obiettivi emotivi. Questa è esattamente la ragione per cui Dio creò l’uomo. Egli vuole sperimentare gioia e soddisfazione attraverso l’uomo. La gioia e la soddisfazione al grado più alto sono stimolate soltanto dall’amore. Dio creò l’uomo per dare e ricevere amore, ottenendo così la più alta gioia e soddisfazione. Dio è onnipresente e onnipotente. Egli non ha bisogno di denaro, di conoscenza o di potere. Queste sono le cose che l’uomo ricerca, ma Dio ha il potere di creare l’universo. Egli ha tutta la conoscenza, e non c’è niente che Egli possa invidiare. Tuttavia, anche se Dio è onnipotente, l’amore è l’unica cosa che non può ottenere da solo. L’amore ha bisogno di qualcuno, e Dio ha bisogno di qualcuno per realizzare il Suo amore.

L’amore richiede un oggetto. Ci dev’essere un circuito completo perché ci sia uno scambio d’amore. Quindi, avete bisogno di qualcuno da amare e qualcuno che vi ami. Nel caso di Dio, Egli è il soggetto ed ha bisogno di un oggetto che riceva e ricambi il Suo amore.

Dio creò l’uomo perché fosse l’oggetto del Suo amore. Gli esseri umani sono i figli di Dio, e senza di essi Dio non può provare gioia. La responsabilità dell’uomo è di ricevere l’amore di Dio ed amarLo a sua volta; in questo modo Dio trova gioia. L’uomo è stato creato per essere lo specchio di Dio, per riflettere la Sua immagine totale, e come tale dovrebbe stimolare costantemente Dio col suo amore.

Questo, e solo questo, soddisferà Dio. Allo scopo di dare la stessa esperienza all’uomo, Dio creò l’universo come oggetto dell’uomo. Perciò, l’uomo è l’immagine diretta di Dio e l’universo è l’immagine indiretta o simbolica di Dio. L’uomo e l’universo insieme ricevono e restituiscono l’amore di Dio, e attraverso questa relazione Dio può provare gioia ed essere pienamente soddisfatto.

4. Lo scopo di Dio per la creazione non è stato realizzato

Il problema che abbiamo oggi, tuttavia, è che lo scopo di Dio per la creazione non è stato mai realizzato. L’uomo è come uno specchio frantumato che non riesce né a rispondere a Dio né a riflettere la Sua immagine. Noi siamo separati da Dio e abbiamo reso oscuri la nostra natura e il nostro valore originali. L’uomo ha fallito nel rispondere all’amore di Dio: questa è la vera alienazione, l’alienazione dall’amore di Dio.

Dio può essere paragonato a due genitori che hanno un figlio. Se questi, sfortunatamente, nascesse sordo, muto e cieco, e non potesse riconoscere i suoi genitori, come si sentirebbero questi ultimi? Certamente si spezzerebbe il loro cuore. Inoltre, come può il figlio rispondere pienamente all’amore dei genitori quando non sa nemmeno che essi esistono?

Questo è precisamente come stanno le cose oggi nel nostro mondo. Tutti gli uomini sono figli di Dio, ma molti non riconoscono neanche la Sua esistenza. C’è poco scambio di amore fra Dio e l’uomo, e questa è la peggiore tragedia sia per Dio che per l’uomo.

Dio è un Dio di sentimenti profondi, e il Suo cuore è spezzato. Egli non può ricevere gioia o soddisfazione da figli che sono spiritualmente sordi, muti e ciechi. La storia di Dio è stata una storia di pianto per l’umanità, e finora l’umanità non ha mai saputo che Dio stava soffrendo in questo modo. Ciononostante, Dio non ha mai perso speranza. Il Suo obiettivo e la Sua determinazione costanti sono quelli di restaurare l’uomo alla sua natura e al suo valore originali, e di farlo diventare un giorno Suo vero figlio, in grado di rispondere al Suo amore. In quel giorno, la gioia e la soddisfazione di Dio non avranno fine. Per la prima volta, lo scopo della creazione sarà realizzato.

Finché Dio non proverà felicità dalla libera risposta d’amore degli esseri umani, i nostri tentativi di raggi ungere la felicità saranno inutili. Quando noi, come figli di Dio, allevieremo completamente la Sua pena, risolveremo contemporaneamente il più grande problema dell’uomo: la ricerca dell’amore e della felicità. I due problemi non sono separati, ma sono uno solo. Quando Dio vivrà in gioia, anche l’uomo potrà vivere in gioia. Le persone stanno freneticamente cercando di essere felici, ma non potranno mai esserlo se trascurano Dio.

C. Le leggi della creazione e dello sviluppo

Come abbiamo già affermato, il potere del Comunismo è nell’ideologia. Per i sostenitori del Comunismo, l’ideologia marxista non è soltanto una teoria, è un’espressione dei principi e delle leggi della natura, della società e dell’universo. Poiché sostengono che questa legge non ha eccezioni al lora tutto può essere previsto. Questa affermazione dà ai sostenitori del marxismo sicurezza e convinzione, e genera un ottimismo appassionato. Essi credono che il giorno del Comunismo verrà, tanto quanto credono che il sole si alzerà l’indomani mattina. Questa è l’origine della loro volontà, del loro fervore religioso e dedizione assoluta.

La “legge” cui il marxismo si riferisce è la legge della dialettica. L’essenza dell’universo è la materia in movimento e la legge della materia in movimento è la dialettica. Questa legge dell’opposizione e del conflitto opera nella natura e nella società attraverso la storia, e niente sulla faccia della terra può violarla. Il progresso umano può essere raggiunto solo applicando questa legge della dialettica nelle relazioni di lotta e contraddizione. Quindi, il metodo della storia umana è la lotta di classe e la lotta di classe dev’essere compiuta per mezzo della rivoluzione violenta del proletariato, il messia della nuova era. È il mandato della storia che il proletariato sia destinato a rovesciare i capitalisti e a far venire alla luce lo stadio utopistico, ultimo e inevitabile, del Comunismo. Questa legge della dialettica è così sacra e assoluta per tutti i marxisti come è sacro ed assoluto Dio per i credenti.

Questa teoria, tuttavia, è stata sviluppata partendo dal concetto di “non Dio”, basato sul materialismo. Quindi, quando scopriremo che Dio è una realtà, l’intera fondazione del Comunismo crollerà. Questa è la ragione precisa per cui il marxismo o il Comunismo non ha mai funzionato e mai funzionerà nel futuro.

Descriviamo adesso le tre leggi fondamentali della creazione che vengono continuamente applicate nello sviluppo della storia umana. Come abbiamo menzionato in una sezione precedente, l’opera della restaurazione da parte di Dio è in effetti l’opera di ricreazione e Dio ricreerà l’uomo con le stesse leggi e principi da Lui applicati nella creazione originale.

1. L’importanza dello scopo

Abbiamo detto che lo scopo ultimo di Dio era di creare un oggetto del Suo amore, un oggetto che potesse amare e che potesse ritornargli amore. Dio creò l’uomo e la donna, Suo figlio e Sua figlia, per dare e ricevere amore e realizzare la Sua gioia e soddisfazione. Così noi vediamo Dio come un essere col desiderio di sperimentare gioia, felicità e soddisfazione attraverso uno scambio d’amore con i Suoi figli.

Con questo scopo della creazione in mente, esaminiamo le Sue leggi della creazione e dello sviluppo. Prima di farlo, tuttavia, vorremmo considerare in generale le relazioni tra causa ed effetto.

2. La causalità

La scienza è basata sul presupposto che non c’è effetto senza una causa e che esiste una relazione ordinata fra causa ed effetto. Più esattamente, non c’è alcuna caratteristica nell’effetto che non sia esistita prima nella causa.

L’universo, uomo incluso, è l’effetto, e Dio è l’essere di causa. Possiamo quindi conoscere Dio attraverso un esame dell’universo, poiché gli attributi dell’effetto possono dirci qualcosa sugli attributi della Causa. Possiamo dire che non c’è niente nell’universo (l’effetto) che non provenga dall’immagine originale di Dio.

Newton osservò la mela che cadeva da un albero e da questo fenomeno visibile scoprì una causa invisibile: la legge di gravità.

S. Paolo predicava il Dio invisibile ai Romani, che adoravano idoli visibili. Essi erano piuttosto perplessi e confusi e chiedevano a Paolo che mostrasse loro Dio. La sua risposta è scritta nella Bibbia: …poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le Sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da Lui compiute, come la Sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque senza scusa (Rm. 1:19-20).

Questo brano mostra chiaramente che conoscendo e comprendendo il mondo visibile possiamo conoscere anche l’immagine del Creatore, le Sue caratteristiche e le Sue leggi e principi [2].

3. Legge 1: la legge degli attributi duali

a) La dualità orizzontale: positivo e negativo

In tutti i livelli della creazione, dagli esseri umani agli animali le piante, i minerali e perfino a livello delle particelle, osserviamo la dualità fra positività e negatività. (Le parole positivo e negativo qui significano semplicemente che c’è una relazione fra due parti, e non implicano in alcun senso le qualità di bene-male, superiorità-inferiorità o sufficienza-deficienza.

A livello degli esseri umani, ci sono due tipi di persone, uomo e donna. Negli animali ci sono maschio e femmina. Nelle piante, generalmente, ci sono parti maschili e femminili, starne e pistillo. A livello di particelle, c’è sempre una parte positiva e una negativa (anche il neutrone: che è una particella neutra, può esser diviso in un protone e un elettrone).

Ad ogni livello noi troviamo questi due attributi in relazione fra di loro. Se incontriamo questa dualità ad ogni livello dell’universo, possiamo dire che anche l’immagine di Dio deve mostrare gli attributi duali di positivo-negativo o di maschile-femminile. Vale a dire che nella creazione a partire dalle cellule, osserviamo un’espressione continua e sempre più completa degli aspetti maschile e femminile dell’immagine di Dio. Tutte le cose sono create come manifestazione dell’immagine duale di Dio: maschio e femmina, positivo e negativo. Questa è ciò che noi chiamiamo dualità orizzontale.

Il protone e l’elettrone esprimono ad un certo grado gli attributi duali della Causa Prima, ma c’è una progressione ulteriore, tanto che quando arriviamo a livello degli esseri umani, incontriamo delle differenze marcate nella struttura fisica, nella personalità e nei sentimenti, fra uomini e donne. Queste sono espressione degli attributi duali che si trovano nell’immagine della Causa Prima, Dio.

b) La dualità verticale: interiore ed esteriore

C’è un altro tipo di dualità, quella di carattere interiore e di forma esteriore. L’uomo è composto di mente e corpo. La mente non si riferisce soltanto ai processi mentali di una persona, ma piuttosto a tutti i suoi aspetti interiori e alla sua personalità. Il corpo esprime questo carattere Interiore. Il nostro viso rivela, ad esempio, le nostre emozioni. Noi possiamo cercare di nascondere i nostri sentimenti, ma coloro che studiano il linguaggio del corpo ci assicurano che il corpo esprime continuamente, in modo conscio o no, le emozioni e i sentimenti della mente.

Una situazione simile è valida anche per il regno animale. Un animale ha una mente istintiva, che esprime se stessa nella forma e nel comportamento del suo corpo. Anche per quanto riguarda la pianta possiamo parlare di un tipo di “mente” che dirige la crescita della pianta e determina la sua forma e altezza, la forma delle sue foglie, ecc. Questa “mente” guida anche le foglie verso il sole, e la radice verso l’acqua.

Anche a livello dei minerali e delle particelle troviamo gli stessi attributi duali. La materia è organizzata secondo una natura direttiva interiore che fa prendere all’energia una forma, un “corpo” Cioè, un atomo è la manifestazione di un certo carattere; gli atomi obbediscono a delle leggi. Gli atomi di sodio reagiscono sempre con gli atomi di cloro e formano sale, seguendo una serie di leggi che costituisce un aspetto della natura direttiva interiore della materia.

In questo modo, possiamo fare un’altra generalizzazione riguardante la Causa Prima. Se tutto l’universo è un’espressione di questi attributi duali, allora la causa dell’universo, Dio, deve anch’essa avere attributi duali di carattere interiore e forma esteriore. Tutte le cose sono create come manifestazione delle caratteristiche duali di Dio di carattere interiore e forma esteriore, che noi chiamiamo caratteristiche duali verticali.

Ciò che troviamo nell’universo creato è un’espressione progressiva della natura di Dio, che si estende dalle particelle più semplici al livello degli esseri umani. L’espressione progressiva di se stesso che Dio adotta nella creazione significa che Egli creò dal semplice al complesso, e dall’esteriore all’interiore. La creazione di Dio è progredita dal la creatura più semplice come l’ameba alla creazione più elevata, l’uomo.

La teoria dell’evoluzione di Darwin è soltanto l’osservazione esteriore del processo creativo di Dio. Dio può aver utilizzato dei meccanismi evolutivi nel creare la forma (il corpo) degli uomini, ma l’intero processo richiedeva l’aggiunta costante di nuova energia creativa. Inoltre, Dio diede lo spirito all’uomo e non alle scimmie. Gli evoluzionisti potrebbero chiamare evoluzione il processo che ha inizio da antenati simili alla scimmia e termina con l’uomo. La visione del mondo di CAUSA sostiene che questo è il processo creativo di Dio. Attraverso questo processo, Dio creò la scimmia come animale e l’uomo e la donna come Suo figlio.

La natura invisibile di Dio manifestata nella realtà: questa è la creazione. Perciò il carattere di ciascuna creazione rassomiglia al carattere di Dio. La creazione è come uno specchio che riflette l’immagine di Dio, è come un bimbo che riflette le caratteristiche dei genitori.

Attraverso l’osservazione di tutta la creazione scopriamo la legge della dualità in tutto ciò che esiste. Ci sono due tipi di dualità: la dualità del maschio e femmina (positivo-negativo), che chiamiamo dualità orizzontale. C’è un altro tipo di dualità, interiore ed esteriore, che chiamiamo dualità verticale. Queste sono manifestazioni dell’immagine di Dio, perciò Dio esiste con attributi duali.

Dio è un unico Essere avente le caratteristiche duali sia di mascolinità e femminilità che di carattere interiore e di forma esteriore. Dio è invisibile, ma ha proiettato se stesso in forma visibile: gli uomini e l’universo. Perciò, noi troviamo che ogni cosa esiste come maschile-femminile, positivo-negativo. Inoltre, ogni cosa ha un carattere interiore invisibile e un corpo esteriore visibile [3].

Da questa legge arriviamo a comprendere che ogni cosa in questo universo esiste come coppia. Dio non creò niente come singolo; Egli creò ogni cosa come coppia, affinché ogni essere si completasse con l’essere corrispettivo (ciò sarà espresso pienamente nella prossima legge). Inoltre, Dio creò l’uomo affinché vivesse una vita “duale”; perciò, è logico pensare che l’uomo non ha soltanto questa vita ma anche un’altra vita, quella spirituale, eterna. In questo momento, non stiamo vivendo solo in questo mondo fisico, ma anche nel mondo spirituale. Ogni cosa esiste in dualità, e la vita umana è duale cosi come lo è il mondo in cui viviamo.

La comprensione degli attributi duali di Dio è fondamentale per comprendere la legge del dare e del ricevere.

4. Legge 2: la legge dell’azione di dare e ricevere

Quando osserviamo l’universo, vediamo che tutte le cose esistono grazie ad un reciproco dare e ricevere. Per esempio, guardiamo ai regni animale e vegetale. Essi si assistono reciprocamente l’un l’altro per mantenere la propria vita. Il regno vegetale produce ossigeno senza il quale nessun animale può mantenersi in vita. D’altra parte, il regno animale produce biossido di carbonio senza il quale nessuna pianta può sopravvivere. Inoltre, il regno vegetale fornisce cibo per il regno animale. Gli animali producono fertilizzanti che a loro volta divengono cibo per le piante.

Vediamo questo fenomeno di cooperazione anche nella società umana. La società è un unico, gigantesco corpo. Gli agricoltori forniscono cibo per tutti e gli operai forniscono macchine agli agricoltori. La gente paga le tasse ed il governo fornisce servizi. Le transazioni commerciali quotidiane possono essere descritte come azioni di dare e ricevere: una persona paga del denaro ed il mercante dà le merci necessarie al cliente.

L’azione di dare e ricevere va avanti costantemente dentro i nostri corpi. Durante la respirazione, inspiriamo ed espiriamo. Il nostro cuore riceve sangue e pompa sangue. Il nostro stomaco riceve cibo e dà nutrimento al corpo. Questi sono soltanto alcuni esempi della moltitudine di relazioni che sostengono il corpo.

Invece della legge della dialettica, come credono i sostenitori del marxismo, la legge operativa dell’universo creato da Dio è la legge dell’azione di dare e ricevere o legge della cooperazione. Questa è la legge tramite la quale tutta la creazione mantiene la sua vita e la sua esistenza, si riproduce e fa progredire la storia. Non è il confronto o la lotta a portare progresso, bensì la cooperazione, o azione di dare e ricevere.

Spieghiamo adesso la legge dell’azione di dare e ricevere. Tale legge è stata ideata da Dio e tramite essa tutta la creazione riceve energia. Per poter realizzare un’azione di dare e ricevere sono necessarie due condizioni.

a) Soggetto e oggetto

Ci deve essere un circuito formato da due esseri nelle posizioni di soggetto e oggetto. Quando questi formano un circuito, l’azione di dare e ricevere è consentita. Il soggetto è l’essere che generalmente prende l’iniziativa nell’azione di dare e avere. L’oggetto è l’essere che risponderà all’iniziativa del soggetto. Una persona, per esempio, ha mente e corpo. La mente e il corpo formano un circuito per l’azione di dare e avere. In questo caso, la mente è il soggetto che prende l’iniziativa e il corpo è l’oggetto che risponde ai desideri del soggetto.

Un altro buon esempio è la coppia: marito e moglie. L’uomo è nella posizione di soggetto e la donna in quella di oggetto, ed una relazione d’amore armoniosa porta felicità alla coppia. Altre volte, la moglie prende l’iniziativa del ruolo soggettivo e il marito le risponde dal ruolo oggettivo. Non cambia nulla (la parola soggetto-oggetto qui, non implica in alcun modo superiorità-inferiorità o sufficienza-insufficienza. Soggetto e oggetto sono posizioni che agiscono su un livello identico). Un figlio sposato diventa soggetto quando ha a che fare con la sua famiglia, ma quando va dai suoi genitori, assume la posizione oggettiva nei loro confronti.

b) Il beneficio reciproco (scopo comune)

Un altro prerequisito per l’azione di dare e ricevere è che il soggetto e l’oggetto devono trovare uno scopo comune o un beneficio reciproco. Dio creò in modo tale che ciascun essere creato può agire per il proprio beneficio. Perciò, a meno che una creatura non percepisca un chiaro beneficio o uno scopo comune, l’azione di dare e avere non avrà luogo. Fra due esseri “positivi” non c’è beneficio, e non ci può essere azione di dare e avere. Fra due esseri “negativi” è lo stesso (La legge di repulsione sarà trattata più avanti). È importante notare che una cooperazione armoniosa ha luogo quando entrambe le parti ricevono un beneficio reciproco.

Sulla base di questi prerequisiti, lo scopo dell’azione di dare e avere è di generare energia. L’energia è richiesta da tutta la creazione per sostenere la vita, la moltiplicazione, l’azione o progresso.

c) L’Energia Prima Universale

Dio è essenzialmente mente infinita ed infinita energia. Nella Sua mente si propose di creare e per mezzo dell’energia Egli creò. Questa energia infinita, che è un attributo di Dio, esisteva fin dall’inizio con Dio. Questa energia causale noi la chiamiamo Energia Prima Universale. Tutti gli esseri creati ricevono l’energia loro necessaria da essa, ed il metodo per attingerla è l’azione di dare e ricevere.

Quando soggetto e oggetto iniziano un’azione di dare e ricevere e si uniscono in una sola cosa, formano un’immagine perfetta di Dio; quest’unione diventa un oggetto a Dio. Immediatamente avrà luogo l’azione di dare e ricevere fra Dio e l’oggetto, tramite la quale questo oggetto attinge alla sorgente dell’Energia Prima Universale.

Prendiamo alcuni esempi. In un uomo, quando la mente come soggetto e il corpo come oggetto formano una relazione reciproca, raggiungono un’armonia perfetta. Quest’uomo diventa un perfetto oggetto di Dio e il dare e ricevere fra Dio e l’uomo ha luogo. L’uomo così riceve la necessaria energia fisica e spirituale da Dio.

Quando marito e moglie come soggetto e oggetto formano una relazione reciproca attraverso l’azione di dare e ricevere in amore, questa coppia forma un’immagine perfetta di Dio. Come oggetto perfetto per Dio, la coppia esegue un’azione di dare e ricevere con Dio e riceve la benedizione dei figli e la felicità.

Nella nostra società, anche il rapporto tra governo e cittadini può essere inquadrato sotto questo principio. Il governo è il soggetto e i cittadini sono l’oggetto. Essi debbono formare una relazione reciproca e realizzare un’azione di dare e ricevere. La nazione diventa allora un buon oggetto per Dio, ed il Suo benessere è garantito.

Quando guardiamo al sistema solare, il sole è nella posizione di soggetto e i pianeti in quella di oggetto. Continuando l’azione di dare e avere fra di loro, essi diventano gli oggetti perfetti di Dio e l’ordine perfetto del sistema solare può essere mantenuto.

d) Il principio di Origine-Divisione-Unione

Da questi esempi possiamo comprendere il principio di Origine-Divisione-Unione che opera nel nostro universo. Nel processo di creazione, Dio, l’essere soggettivo invisibile, produce un soggetto e un oggetto sostanziali; questo è lo stadio della “divisione”. La cosa importante da notare è che essi possono formare una relazione reciproca che consente l’azione di dare e ricevere. Quando il soggetto e l’oggetto eseguono l’azione di dare e ricevere, si uniscono in un’unica entità, l’“unione”. Quell’unione è in perfetta somiglianza con l’origine che è Dio e ne diventa l’oggetto. Allora ha luogo l’azione di dare e ricevere fra l’origine e l’unione. L’unione riceve da Dio l’energia necessaria per vivere, moltiplicarsi e svilupparsi.

Questo principio di O.D.U. opera in ogni fase della creazione. Attraverso questa legge, Dio opera ad ogni livello della natura e della società ed Egli, nella Sua energia emanatrice di vita, è onnipresente.

Questo principio di O.D.U. è chiaramente una controproposta alla legge della dialettica. Dio creò il mondo per realizzare il progresso attraverso la cooperazione e non tramite il conflitto e lo sterminio degli opposti. Ora possiamo vedere chiaramente la falsità della dottrina comunista. Essa non funziona perché non è la verità. È diametralmente opposta alle leggi e ai principi di Dio [4].

e) La legge della repulsione. Legge secondaria e ausiliaria alla legge dell’azione di dare e ricevere

In congiunzione con la legge dell’azione di dare e ricevere opera un’altra legge secondaria e ausiliaria che chiamiamo legge della repulsione. Osserviamo il comportamento dell’elettricità e dei magneti: positivo e positivo si respingono, e altrettanto negativo e negativo. Engels interpretò ciò come un esempio della legge della dialettica.

Come abbiamo già notato, per dare luogo a un’azione armoniosa di dare e ricevere ci deve essere prima uno scopo comune o un beneficio reciproco. Inoltre, il soggetto deve realizzare un dare e ricevere con un oggetto, non con un altro soggetto: non ci sarebbe, altrimenti, beneficio reciproco. La legge della repulsione è necessaria, e non è ideata perché sia distruttiva, ma per aumentare e facilitare l’azione di dare e ricevere.

Quando due cariche positive si respingono, ciascuna può trovare il proprio “negativo”. Solo in questo modo ciascuna può formare una relazione reciproca e sostenere la perfezione dell’universo. In altre parole, l’azione di dare e ricevere è primaria. Quando una relazione non può dar luogo a un’azione di dare e ricevere, c’è repulsione e ciascuna parte è spinta a formare la propria relazione costruttiva.

La repulsione fra due protoni permette a ciascun protone di attrarre un elettrone e di formare atomi. In un branco di cervi, due maschi lottano per una femmina e un territorio, ma non si distruggono a vicenda. Uno dominerà nella zona e caccerà via l’altro; in questo modo entrambi possono avere una femmina e un territorio.

Nella società occidentale molti pensano che la legge della dialettica operi nel la relazione lavoratori-dirigenti. La nostra prospettiva è totalmente differente. Non è necessario che una parte stermini l’altra, perché ci sia progresso, come indica la dialettica. Piuttosto, nelle relazioni di organizzazione del lavoro, avvengono sia il fenomeno primario della relazione cooperativa che il fenomeno secondario della repulsione. I lavoratori e i dirigenti riconoscono di essere reciprocamente dipendenti e di ricercare un beneficio reciproco. L’obiettivo quindi non è lo sterminio e la distruzione totale di una parte tramite l’altra.

Il riconoscimento del proprio beneficio è fondamentale per il riconoscimento della dipendenza reciproca. In altre parole, non è nell’interesse dei lavoratori distruggere i dirigenti o viceversa. Tuttavia, se i lavoratori sentono di non essere trattati in modo giusto, allora c’è repulsione contro i dirigenti sotto forma di richieste di miglioramento delle relazioni di lavoro, riguardo per esempio i salari, i profitti, le condizioni di lavoro, ecc. Il maltrattamento dei lavoratori non porterà mai un’azione di dare e ricevere armoniosa. D’altra parte, se l’azienda è in cattive acque, i lavoratori possono decidere di sacrificare i propri profitti per la sopravvivenza dell’azienda. Ancora una volta, ciò è per assicurare un’azione di dare e ricevere serena ed armoniosa che produca risultati costruttivi.

5. Legge 3: la legge della libera volontà e della responsabilità umana

Questa legge è probabilmente la più importante per comprendere la storia umana nel suo processo di sviluppo. Inoltre, è importantissima per confutare la teoria del Comunismo ateo. Senza comprendere questa legge, non soltanto non potremo confutare il Comunismo, ma non avremo neanche una fondazione moderna e scientifica per credere in Dio e nella Sua azione nella storia.

Per comprendere la libera volontà e la responsabilità, è importante osservare che Dio creò ogni cosa perché attraversasse un periodo di crescita.

Niente in quest’universo può accadere istantaneamente. Ogni cosa richiede tempo per crescere al massimo del suo potenziale. Nella creazione originale di Dio, Egli permise a tutti gli esseri creati di crescere al massimo del loro potenziale, e pertanto è essenziale il tempo.

Una pianta, per esempio, inizia da un seme. Associato a questo- seme c’è un potenziale capace di far culminare la crescita della pianta in un albero o un fiore. Dal seme prima spunta il germoglio, poi si sviluppano lo stelo e le foglie, e. infine sbocciano i fiori. I fiori portano il frutto che contiene il seme per la prossima generazione. Così tutte le piante crescono generalmente attraverso tre stadi: lo stadio del seme, lo stadio di sviluppo dello stelo, delle foglie ecc. e lo stadio dei fiori e del frutto.

Questo è il ciclo completo della crescita e il seme raggiunge il massimo del suo potenziale al completamento di questo ciclo. Prendiamo per esempio un uovo. L’uovo si schiude e ne esce un pulcino, il pulcino cresce e diventa una gallina, la quale deponendo delle uova raggiunge il massimo del suo potenziale e completa il ciclo. Un altro esempio è un insetto, come la farfalla. Essa nasce da un uovo e attraversa il periodo di larva, trasformandosi poi in farfalla. Tutta la creazione attraversa tre stadi di crescita e completa un ciclo per raggiungere il massimo del suo potenziale.

I tre stadi di crescita sono chiamati formazione, crescita e perfezione. Non c’è niente che non passi attraverso questo processo. Inoltre, tutte le creazioni (eccetto gli esseri umani, come vedremo) sono create per attraversare questo ciclo di tre stadi di crescita e raggiungere il massimo del proprio potenziale automaticamente.

La più grande creazione di Dio è l’essere umano. Certamente un essere umano deve anche crescere. Questo processo di crescita inizia al momento della concezione, quando l’embrione si forma nel grembo della madre, poi nasce e cresce fino a diventare adulto. Quando quella persona è fisicamente matura e diventa capace di riprodursi, può realizzare il massimo del suo potenziale biologico. Sotto questo aspetto biologico, gli esseri umani non sono differenti dagli animali. Come per gli animali, la crescita fisica di un essere umano avviene automaticamente e l’uomo raggiunge la sua maturità fisica con una nutrizione adeguata e il passare del tempo.

A differenza degli animali, tuttavia, gli esseri umani hanno un altro aspetto oltre quello fisico, l’aspetto spirituale. Dio creò l’uomo come un essere sia fisico che spirituale. Questa è l’unicità dell’uomo in confronto a tutte le altre creazioni. Soltanto l’uomo qui sulla terra è stato dotato degli aspetti sia spirituali che fisici della vita. Perciò, mentre l’uomo cresce fisicamente, deve crescere anche spiritualmente. Tuttavia, l’aspetto spirituale della crescita non è automatico. Dio permise all’uomo di esercitare la sua libera volontà e di realizzare una certa responsabilità per raggiungere il massimo del suo potenziale. Vale a dire che l’uomo raggiunge una perfetta unione con Dio e ottiene la qualità della divinità mentre è sulla terra, ricevendo così l’amore di Dio pienamente e rispondendo a questo amore. Questa è la fonte della gioia e della soddisfazione per Dio. Quando l’uomo completa la sua crescita spirituale, vive nel diretto dominio di Dio, in completa unità di cuore e amore con Lui, diventando Suo tempio. Quando questa totale unione con Dio è raggiunta, durerà tutta l’eternità: a questo punto, infatti, l’uomo non si allontanerà più da Lui.

La cosa più importante è che all’uomo, durante il periodo di crescita spirituale, viene data totale libertà di volontà. L’uomo deve agire di sua responsabilità per diventare spiritualmente perfetto. La concessione da parte di Dio all’uomo di questa libera volontà ha implicazioni e conseguenze enormi. Significa che Dio delega il potere decisionale all’uomo, limitando Se stesso [5].

Questo punto è illustrato nella Bibbia quando Dio creò l’uomo dopo tutte le altre cose, ed affermò che ciò era “molto buono”. Allora Dio diede istruzioni all’uomo dicendo: “Di ogni albero del giardino potete mangiare liberamente, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male voi non mangerete, perché il giorno che ne mangerete, voi mori rete” (Gn. 2:16-17). Questo è il comandamento che Dio diede all’uomo. Dio intendeva chiaramente che se l’uomo avesse violato questo comandamento ne sarebbe conseguita la morte.

In questa affermazione, è chiaro che Dio chiese all’uomo di controllare il suo destino, il destino totale della vita o della morte. All’uomo è stata data da Dio la libertà, ed egli può scegliere la vita o la morte. Inoltre, il significato più profondo del comandamento è che Dio, in sostanza, stava dicendo: “Se tu scegli di violare questo comandamento per dirigerti verso la morte, neanch’io posso aiutarti. Tu dovrai soffrirne le conseguenze. Sei tu che devi risolvere il problema”.

La responsabilità dell’uomo. allora, era quella di obbedire al comandamento di Dio. Questa è la responsabilità umana e poteva esser esercitata solo attraverso la libera volontà. La tragedia fu che l’uomo non obbedì alla legge, andando contro la volontà di Dio, scegliendo la strada della morte. Così, avvenne la più grande tragedia nella storia umana di cui tutta l’umanità sta pagando le conseguenze.

A questo punto, l’uomo può chiedersi perché Dio non ha programmato la volontà dell’uomo come quella di ogni altra creatura: se l’uomo fosse dovuto arrivare alla perfezione automaticamente, né Dio né l’uomo avrebbero sofferto le conseguenze di una possibile caduta.

Questa è una domanda veramente scottante. Può essere che Dio fosse inconsapevole di questa possibilità? No, Egli sapeva che se avesse dato all’uomo la libera volontà, ci sarebbe stata la possibilità che l’uomo cadesse. Allora perché lo creò libero? Ci sono due motivi inconfutabili per questo:

a) Dio voleva che l’uomo fosse un co-creatore

Dio non voleva che l’uomo somigliasse a un robot o a una macchina, ma che fosse la Sua immagine, e diventasse Suo figlio. Qual è la più importante caratteristica di Dio? È la creatività. Dio voleva che l’uomo condividesse questo potere creativo e diventasse co-creatore con Lui. Allora, c’è soltanto un modo per permettere all’uomo di raggiungere il livello di creatore: Dio creò l’uomo solo per il 95% (figurativamente) e gli diede il 5% di responsabilità di creare se stesso. Il 100% rappresenta la perfezione dell’uomo. Quando la perfezione è raggiunta tramite questa formula, il risultato è uno sforzo congiunto sia di Dio che dell’uomo. In questo senso, l’uomo diventa un co-creatore con Dio.

Illustriamo ciò con un’analogia. Poniamo che Dio e l’uomo siano entrambi dei muratori e che ci siano 100 mattoni da mettere per fare un muro. Dio mette al loro posto 95 mattoni e chiede a suo figlio di aggiungere gli ultimi 5 mattoni per finire il muro. L’uomo risponde a Dio e mette gli ultimi 5 mattoni alla perfezione. Così, il muro viene realizzato perfettamente, e l’uomo, pur con il poco lavoro svolto, viene ad assumere la dignità di co-creatore con Dio.

Ciò che è accaduto è che, in questa analogia, l’uomo ha lasciato cadere i mattoni e non ha finito il muro. Dio certo potrebbe finire il lavoro al posto dell’uomo, ma se lo facesse, in quel momento l’uomo diventerebbe permanentemente relegato ad un’esistenza a mo’ ti macchina, non realizzerebbe la propria creatività e non sarebbe più un figlio di Dio.

Ecco perché Dio non può accollarsi il dovere dell’uomo ma, al contrario, lo spinge continuamente a realizzare la sua responsabilità nella storia. La storia umana è stata una documentazione dei continui fallimenti dell’uomo. Non fu Dio che fallì; è stato sempre l’uomo che ha fallito verso Dio.

Dio è paziente e aspetta fino a che un giorno un uomo realizzerà la sua responsabilità. Quella responsabilità è l’obbedienza alla legge di Dio attraverso la fede in Lui. L’uomo ha sempre l’ultima parola, perché la fede dev’essere esercitata volontariamente. In questo modo possiamo comprendere il dolore di Dio. Egli sta tuttora aspettando che l’uomo realizzi la sua responsabilità. Potrebbero essere necessari decine di migliaia di anni, ma Dio continua ad avere speranza.

Chi ignora questa legge, può facilmente negare Dio. Potrebbe arrivare alla conclusione che “Dio è morto” o adottare le idee del “marxismo cristiano”. In entrambi i casi, l’uomo diventa Dio. A causa dell’ignoranza di questa legge, è venuto ad esistere il Comunismo. Il Comunismo dice che non c’è alcun Dio; ironicamente è soltanto perché Dio ha dato la libertà all’uomo che il Comunismo può esistere, e c’è soltanto un modo per porre fine al Comunismo: comprendere pienamente i principi e le leggi di Dio e realizzare i Suoi desideri, realizzando totalmente il nostro 5% di responsabilità. Il massimo del potenziale dell’uomo sarà realizzato unendoci completamente a Dio e rendendo il Dio vivente trionfante e reale nel cuore di ogni uomo. Questa è la nostra sacra responsabilità.

b) L’amore deve essere volontario

La seconda importante ragione per cui Dio diede all’uomo la libera volontà è che Dio vuole raggiungere lo scopo della Sua creazione nel dare e ricevere l’amore con l’uomo.

Non potete forzare qualcuno ad amarvi. Se lo fate, a quel punto l’amore cessa d’essere amore, e diventa una specie di schiavitù. Per poter rendere l’amore veramente amore, esso dev’essere esercitato nella libertà di volere più completa. Questa è la sua caratteristica essenziale. Soltanto attraverso un tale amore che scaturisce dalla volontà assolutamente libera dell’uomo, Dio può raggiungere la Sua gioia e soddisfazione.

Facciamo un esempio. La maggior parte di noi porta un orologio. Non importa quanto l’ora del vostro orologio si mantenga esatta anno dopo anno senza neanche la deviazione più lieve, voi non avrete mai il desiderio di baciare il vostro orologio, ringraziarlo e dargli un buffetto. perché? L’orologio non ha una libera volontà. Il servizio che rende non viene dall’esercizio della libera volontà, ma è semplicemente l’esecuzione di un compito per cui è programmato. Non ha possibilità di scegliere. Se smetterà di essere preciso, il proprietario lo getterà via. D’altra parte, la relazione fra i genitori e i propri figli è totalmente differente. Se i genitori ritornano da una gita e il loro figlio non soltanto va ad incontrarli ma con i suoi risparmi, invece di comprarsi dei dolci, avrà comprato loro dei fiori, essi saranno al massimo della gioia. Perché? È un piccolo atto d’amore e viene dall’esercizio della libera volontà da parte del bambino.

Allo stesso modo, Dio sta dando tutto il Suo amore all’uomo e si aspetta che l’uomo gli ritorni amore nell’esercizio della sua libera volontà. Solo questo amore può dare a Dio gioia e soddisfazione: Egli non vuole ricevere amore in un altro modo. La nostra responsabilità quindi è quella di comprendere Dio completamente e liberamente e rispondere totalmente al Suo amore.

D. La visione di CAUSA riguardo Dio, l’uomo e la storia

Quest’esposizione dell’ontologia e delle tre leggi della creazione e dello sviluppo spiegate sopra servono come base per la visione del mondo di CAUSA: il Teismo (Godism). In questo capitolo vorremmo discutere brevemente la visione di CAUSA concernente Dio, l’uomo e la storia. Poiché abbiamo già trattato il modo in cui il Comunismo considera Dio, l’uomo e la storia, è essenziale sviluppare una controproposta a questa visione. È in effetti più di una controproposta perché possiamo provare che il Comunismo è falso. La visione di CAUSA espone le menzogne del Comunismo e mostra che esso non offre alcun metodo per progredire, mentre CAUSA va avanti portando la verità su Dio, l’uomo e la storia.

1. La visione di CAUSA riguardante Dio

a) Dio: il Creatore

CAUSA considera Dio la Causa Prima e il Creatore, e tutte le cose sono il risultato della Sua creazione. L’uomo è la Sua creatura suprema.

b) Dio personale

Dio è un Dio di sentimento, un Dio di cuore. È un Dio molto personale. In precedenza abbiamo parlato di Dio come una mente illimitata avente tre aspetti: conoscenza, volontà e sentimento. Fra i tre aspetti, il sentimento è quello più importante ed è lì che ha origine il desiderio di provare gioia.

Spesso l’uomo dimentica che Dio è un Dio personale e un Dio di sentimento e pensa a Lui come se fosse un gigantesco computer senza sentimenti. Niente è più lontano dalla verità; Dio è un Dio di emozioni profondissime, perciò è un Dio d’amore. Egli ha la capacità di sentire gioia, felicità, tristezza, angoscia. Nessuno più di Dio stesso, ha potuto provare una gamma di sentimenti più ampia. Inoltre, la Sua mente e il Suo sentimento sono infiniti. Egli sente il cuore di ogni uomo sia qui sulla terra che in cielo. L’interazione con Dio è sempre sulla base di uno a uno, così quando l’uomo chiama Dio ciò avviene sempre da persona a persona. Ecco in cosa consiste la preghiera dell’uomo.

c) Dio ha creato l’uomo e il mondo con uno scopo

Dio, già prima della creazione, aveva uno scopo chiaro e definito: la creazione non fu semplicemente un capriccio o un “hobby”, ma fu per Lui una necessità assoluta ed Egli impiegò tutto il Suo cuore in questo. Dio ha creato l’uomo e l’universo per il Suo profondo desiderio di avere gioia e di provare soddisfazione. Niente può portare gioia e soddisfazione più grandi dell’amore. Anche se Dio è onnipotente, per poter realizzare il Suo amore, ha bisogno di un oggetto con il quale poter stabilire un rapporto di dare e ricevere.

Dopo la caduta, però, l’uomo non riuscì a diventare l’oggetto di Dio. Lo scopo della creazione non è stato realizzato e quindi Dio è stato un Dio di dolore e di sofferenza. Solo l’umanità può porre fine a questo stato di cose.

Dio creò il mondo come il posto in cui potessero vivere i Suoi figli e lo creò a immagine dell’uomo affinché, servendo l’uomo come suo oggetto, potesse stimolarne la gioia. Proprio come Dio voleva vedere la Sua natura riflessa nel mondo creato, così anche l’uomo desidera trovare se stesso riflesso nell’universo.

L’uomo è perciò l’immagine diretta di Dio, mentre il creato è la Sua immagine indiretta o simbolica.

d) Dio ha scelto di autolimitarsi

Questo è uno dei punti più importanti della nostra comprensione di Dio, ed è presente unicamente nella visione del mondo di CAUSA. Dio è onnipotente, tuttavia si è auto limitato. Suona come una contraddizione, ma in effetti non lo è. Dio ha scelto di fissare i propri limiti concedendo all’uomo la libera volontà. In un certo senso Dio ha rinunciato al Suo diritto ed ha limitato Se stesso allo scopo di elevare 1 ‘uomo al Suo livello.

e) La libera volontà: benedizione di Dio all’uomo

Dio limita la Sua onnipotenza per concedere all’uomo di condividere il Suo carattere divino. Perciò la libera volontà dell’uomo è il dono supremo di Dio ed una espressione sacrificale del Suo amore.

Dando all’uomo la libera volontà Egli perde, in un certo senso, il controllo su di lui. Concedendo all’uomo la libera volontà la missione di Dio di guidare l’uomo alla perfezione diventa estremamente difficile, ma Egli ha scelto di dare all’uomo una libera volontà per due ragioni:

1° Dio vuole elevare l’uomo al livello di co-creatore affinché possa veramente diventare Suo figlio, ereditando ogni Sua qualità, incluso il potere di creare.

2° Dio ha reso l’amore supremo e quell’amore supremo deve venire dall’esercizio, da parte dell’uomo, della sua libera volontà. Solo quell’amore può portare gioia e soddisfazione definitive a Dio.

La benedizione della libertà è accompagnata dall’altrettanto importante parte umana di responsabilità. Dio ha fiducia che l’uomo compia questa responsabilità. L’uomo fino ad ora ha fallito nel rispondere alle aspettative di Dio. La tragedia del mondo e nella storia umana è il risultato del cattivo uso della libertà concessa da Dio e del fallimento dell’uomo nel portare a termine la propria responsabilità.

L’uomo deve imparare la lezione che la libertà non viene mai da sola, ma insieme con la responsabilità. Libertà e responsabilità umana sono le due facce della stessa moneta.

2. La visione di CAUSA riguardo all’uomo

a) L’uomo è ad immagine di Dio

Dio creò l’uomo a Sua immagine, perciò l’uomo è come uno specchio che riflette totalmente la Sua immagine. Quando Dio vede l’uomo, vede il Suo secondo io , così come i genitori vedono il loro secondo io nei loro figli.

b) L’uomo è la manifestazione visibile del Dio invisibile

Che cos’è la creazione? La creazione di Dio è la manifestazione di Dio Suo in forma visibile e sostanziale. In tutta la creazione, l’uomo è l’essere supremo. Dio proiettò se stesso in un essere capace di rispondere all’intera gamma dei Suoi sentimenti. Perciò, non è un’esagerazione dire che l’uomo è la forma visibile di Dio. Dio e l’uomo sono identici, tranne nel fatto che Dio è invisibile e l’uomo è visibile; Dio è infinito e l’uomo è finito; Dio è il genitore e l’uomo è il figlio.

c) Gli uomini sono i figli di Dio

La relazione umana più intima e profonda dell’universo è la relazione fra un padre e una madre e i loro figli. Dio creò l’uomo e la donna perché avessero questa stretta ed intima relazione con Lui. Tutta l’umanità è creata nella posizione di Suoi figli, e la relazione fra le due parti è una relazione d’amore. Poiché tutta l’umanità viene ad esser sotto un unico Padre, noi dobbiamo amarci l’un l’altro come fratelli. Tutti gli uomini sono un’unica famiglia umana, e il capo di questa famiglia è Dio. Ciò va al di là del colore, delle razze, della nazionalità e della cultura. L’uomo non può creare o raggiungere un titolo più grande del titolo di figlio di Dio. Non si può onorare un proprio simile in modo migliore che rispettandolo come figlio di Dio. Questa è la fondazione della vera pace e armonia tra gli uomini. Questo è il punto d’origine dei diritti e della dignità umani. Quando guardate qualcuno come figlio di Dio e gli date il rispetto dovuto avete fatto, come prossimo, il vostro dovere nel modo migliore. Se provate ciò, certamente non potrete fargli del male, mentirgli, estorcergli qualcosa o sfruttarlo. Voi non potrete fare niente di male al vostro simile, se lo considerate figlio di Dio.

Per colmo dell’ironia, oggi il Comunismo parla a favore dei diritti umani, e fa appello ad essi. Poiché la dottrina comunista insegna che l’uomo è materia In movimento o un animale avanzato, non c’è alcuna base per rispettare il proprio simile. I “diritti umani” per un comunista sono semplicemente uno strumento di propaganda ed inganno.

La verità è che il Comunismo non offre alcuna base per rispettare un altro essere umano più degli animali o delle macchine. I comunisti possono distruggere milioni di vite senza rimorsi perché la loro dottrina nega ogni valore alla vita umana. Inoltre, l’omicidio viene glorificato quando viene perpetrato nel nome della rivoluzione.

d) L’uomo è un essere eterno

L’uomo è creato come un essere eterno, proprio come Dio è eterno. Come spiegano le leggi della creazione, Dio creò l’uomo in due dimensioni, una è l’uomo fisico e l’altra è l’io spirituale. Allo stesso tempo, Dio creò anche il mondo in due dimensioni: una è il mondo fisico e l’altra è il mondo spirituale. Solo l’uomo è stato creato per vivere in entrambi i mondi.

È facile incorrere in grossi equivoci quando si usa il termine “vita eterna”. Alcuni credono che l’uomo dovrebbe vivere sulla terra per sempre. Questa visione sostiene che a causa della caduta, si è prodotta la morte. Se Dio avesse voluto che l’uomo vivesse sulla terra per sempre, perché avrebbe dovuto prendersi il disturbo di creare il mondo spirituale? Inoltre ciò non è scientifico. La scienza sa che tutta la materia è corruttibile. Nessun essere materiale può andare avanti in eterno, e il corpo dell’uomo che è fatto di materia non può vivere sulla terra eternamente. Questo violerebbe la legge della natura e i principi di Dio.

La verità è che l’uomo è fatto per vivere in due mondi. Egli vive con il suo corpo fisico nel mondo fisico, e con il suo io spirituale nel mondo spirituale per sempre. Il corpo spirituale e il mondo spirituale sono incorruttibili. Fra i due mondi, il mondo spirituale è il soggetto e il mondo fisico è l’oggetto, così come la mente è il soggetto e il corpo è l’oggetto. I due mondi sono identici tranne per il fatto che il mondo spirituale è di gran lunga più perfetto e più “reale” del mondo fisico.

Oggi la causa più grande dei problemi della nostra società è che l’uomo non si rende conto che il mondo spirituale esiste e che vi dovrà vivere per sempre. Egli non comprende che durante la vita sulla terra deve prepararsi per il prossimo e ultimo stadio, la vita spirituale. Spiegheremo ulteriormente questo concetto trattando i tre stadi della vita.

e) I tre stadi della vita

Ogni uomo deve attraversare tre stadi della vita: (A) lo stadio embrionale nel grembo della madre; (B) il tempo della vita fisica sulla terra e (C) la vita spirituale eterna nel mondo spirituale.

f) Lo stadio embrionale

Durante il periodo di 9 mesi nel grembo della madre, il bimbo vive in una atmosfera liquida, riceve nutrimento e ossigeno attraverso il cordone ombelicale. Durante questo tempo, il bimbo si prepara alla vita che sta per iniziare. Gli organi digestivi devono essere pronti per ricevere il cibo, e i polmoni per respirare aria.

g) La vita fisica sulla terra

Quando il bimbo è pronto per immettersi in una nuova atmosfera sperimenta il trauma di lasciare l’ambiente familiare del grembo materno e di emergere in un mondo totalmente nuovo. La nascita è allo stesso tempo sia la “morte” dello stadio embrionale della vita che l’inizio subitaneo della vita terrena. Un bimbo nella comodità del grembo di sua madre non ha idea che fuori c’è tutto un mondo, e non avrebbe desiderio di attraversare l’esperienza della nascita, perché essa gli è sconosciuta così come lo è la “morte”.

Forse, quando un bimbo piange al tempo della nascita, sta rimpiangendo il suo vecchio modo di vita. Se la preparazione è completa, tuttavia, non c’è alcun bisogno di piangere. I suoi polmoni funzioneranno e il suo stomaco assumerà cibo.

Gli esseri umani sono destinati a vivere sulla terra solo per un tempo limitato. Il secondo stadio della vita, quindi, è limitato proprio come lo è lo stadio fetale. Invece di nove mesi, la vita fisica può durare anche 100 anni. Lo scopo di questi 100 anni di vita terrena è di prepararsi ad uno stadio più alto: lo stadio spirituale. L’intero universo fisico è come un grande grembo in cui la natura ci fornisce cibo e aria.

Verrà il momento in cui termineremo la nostra vita sulla terra, ma la morte in effetti è una seconda nascita, la nascita nel mondo spirituale.

h) La vita nel mondo spirituale

Allo stesso modo in cui lasciamo l’atmosfera liquida del grembo della madre per entrare nell’atmosfera d’aria sulla terra, al tempo della morte fisica entriamo in un’altra atmosfera nel mondo spirituale. Che tipo di atmosfera è? Non può essere materiale come il liquido o l’aria. L’atmosfera del mondo spirituale è piena dell’amore e dello spirito di Dio. Per respirare quest’aria è necessario un paio di forti “polmoni d’amore”.

Così come abbiamo preparato i nostri polmoni all’aria quando eravamo nel grembo materno, dobbiamo preparare i nostri “polmoni d’amore” mentre siamo vivi sulla terra. Senza questi polmoni d’amore, entreremmo morti nel mondo spirituale: questa morte spirituale è una morte molto più grave della perdita della vita fisica.

Ovviamente, è estremamente importante il problema di come prepararsi sulla terra. Sentire l’amore di Dio e amare i propri simili qui sulla terra è la preparazione più importante che dobbiamo fare. Per facilitare questo, Dio ha stabilito un’istituzione perfetta nella quale possiamo imparare e sperimentare l’amore: la famiglia.

i) La famiglia è una scuola d’amore

La famiglia è il luogo in cui si può sperimentare e mettere in pratica l’essenza dell’amore di Dio. Essa è la Scuola dell’Amore dataci da Dio. La natura essenziale dell’amore di Dio ha tre aspetti: (A) amore di genitore; (B) amore coniugale; (C) amore filiale.

Vivendo nella famiglia, tutti i tre tipi d’amore possono essere appresi e sperimentati.

Come figlio, l’uomo riceve amore dai genitori, l’amore più puro e sacrificale di tutti. Crescendo, giunge a provare l’amore coniugale nel matrimonio. Quando poi ha dei figli, prova amore di genitore verso di loro. È assolutamente necessario che ogni uomo abbia queste esperienze sulla terra. Quando l’amore di Dio è messo in pratica nella famiglia, quella pratica può essere estesa alla società, alla nazione, al mondo. Facendo così, l’uomo cresce spiritualmente.

L’esperienza e la pratica dell’amore devono essere centrati su Dio, così attraverso ogni stadio della vita umana l’uomo può essere in comunione con Lui, e può sentire il Suo amore direttamente. Quando l’uomo vive in comunione con Dio, ha già iniziato la sua vita eterna anche se è ancora sulla terra.

La famiglia è così un’indispensabile istituzione data da Dio. Durante il processo dello sviluppo spirituale, ogni persona dovrebbe attraversare gli stadi di figlio, di uomo adulto, «di marito o moglie, di padre o madre.

Qui di nuovo si può vedere il forte contrasto con la visione comunista. Il Comunismo nega l’istituzione più sacra di tutte, la famiglia, negando così all’uomo l’esperienza dell’amore. Distruggendo le famiglie e incoraggiando i bambini a tradire i propri genitori, essi hanno causato un tale odio e animosità che milioni di uomini sono arrivati a negare la loro vita eterna, e nascono morti nel mondo eterno dell’amore. Questo è il crimine peggiore che l’ideologia atea del Comunismo commette contro gli esseri umani.

Sappiamo chiaramente che ogni persona dovrà un giorno affrontare la morte fisica, ma per gli esseri umani che vivono nel mondo di Dio, una cosa come la morte in effetti non esiste: è semplicemente una trasformazione. Quando saremo completamente pronti alla vita spirituale, sperimenteremo eternamente la dimensione più alta della gioia nella vita umana, ripetendo continuamente l’esperienza d’amore, che è il più grande dono di Dio. La vita qui sulla terra è l’unica opportunità durante la quale l’uomo può investire per la sua vita eterna.

Dall’altro lato, la persona che vive sulla terra in modo puramente materialistico, negando completamente la sua vita spirituale e vivendo una vita egoista e avida, sarà totalmente impreparata alla nascita nel mondo spirituale senza aver sviluppato la sensibilità all’amore di Dio.

l) La dimensione duale dell’uomo: la relazione fra l’io fisico e l’io spirituale

Abbiamo già spiegato che gli uomini esistono in dimensioni duali. Una è l’io fisico e l’altra è l’io spirituale e l’uomo è destinato a vivere nei due mondi del fisico e dello spirito.

La gente comunemente si chiede: “Dov’è il mio io spirituale?” Il proprio io spirituale si trova sempre racchiuso nel corpo fisico. Quando vedete qualcuno, voi lo vedete come dualità, tranne il fatto che i nostri cinque sensi fisici possono percepire solo una persona. per percepire l’essere spirituale, l’uomo deve aprire i suoi cinque sensi spirituali. Questi saranno pienamente operativi quando si andrà nel mondo spirituale.

Il proprio io spirituale è sempre racchiuso nel corpo fisico sino a quando se ne separa, nel momento che chiamiamo “morte”. Da quel punto in poi, l’io spirituale diventa indipendente e continua a vivere nel mondo spirituale per l’eternità.

È per noi della massima importanza conoscere la relazione fra i due “io” mentre vivi amo sulla terra.

È già stato affermato che la vita terrena dell’uomo è l’unica possibilità che il suo io spirituale ha di crescere fino a raggiungere la maturità o perfezione. Una volta che il proprio io spirituale è separato dall’io fisico cessa di crescere.

Perché il corpo fisico cresca qui sulla terra ha bisogno di certi tipi di nutrimento come l’aria, la luce, l’acqua e il cibo. Allo stesso modo, anche l’io spirituale ha bisogno di un certo nutrimento. Al posto dell’aria e della luce per il corpo fisico, l’io spirituale deve ricevere elementi di vita da Dio. Questi sono la verità e l’amore. Ma non è tutto. L’io spirituale deve ricevere anche elementi di vitalità dal corpo fisico. Questi elementi sono generati dal corpo fisico quando un individuo esegue azioni buone. L’io spirituale nel frattempo stimola il corpo fisico con elementi spirituali.

In altre parole, l’io spirituale deve instaurare un dare e ricevere con Dio ricevendo la Sua verità e il Suo amore, e deve trasmettere questi elementi di ispirazione al corpo fisico. Il corpo fisico riceve il messaggio e obbedisce, mettendo in pratica la verità e l’amore di Dio. In questo modo, l’io fisico può restituire abbondanti elementi di vitalità al suo io spirituale, per mezzo del quale l’io spirituale può crescere.

Dobbiamo essere consapevoli di due cose: primo, il benessere materiale del corpo fisico non ha niente a che fare con la crescita spirituale.

In altre parole, quando nutriamo il corpo fisico con un buon pasto, ciò non ha un impatto sul nostro io spirituale. Inoltre, quando un uomo è totalmente cieco della realtà di Dio, della Sua verità e del Suo amore, e vive sulla terra una vita egoista e avida, blocca completamente la crescita del suo io spirituale. Alla luce di ciò, il male del Comunismo è straordinario. Esso nega l’esistenza di Dio. Nega la Sua verità e il Suo amore, promuovendo invece l’odio. Ciò significa che il Comunismo impedisce completamente la crescita dell’uomo spirituale. Esso nega il benessere eterno di tutte le persone che ne sono state affette. Al di là delle atrocità fisiche che hanno in effetti distrutto milioni di persone, il Comunismo ha rovinato la vita eterna di miliardi di persone. Ecco perché stiamo ripetendo senza tregua che il Comunismo è il crimine peggiore mai perpetrato contro l’umanità.

3. La visione di CAUSA riguardo la storia umana

Il Comunismo considera la storia umana come la storia della lotta di classe. I comunisti applicano la legge della dialettica alla storia umana e arrivano ad una conclusione apocalittica. È arrivato il tempo in cui i capitalisti devono essere eliminati e attraverso il processo del socialismo sorgerà l’utopia comunista. Naturalmente, questa teoria è basata sul materialismo, con la supposizione che Dio non esista. Questo non è vero, e quindi questa visione apocalittica non è stata mai realizzata. La visione del mondo di CAUSA offre una visione della storia umana centrata su Dio [6].

a) La storia è predestinata

La storia umana non si sta sviluppando a caso, come molte persone pensano. Non è una nave abbandonata. Noi riconosciamo Dio come creatore e riconosciamo anche che Egli restaurerà il mondo affinché corrisponda al Suo modello originale: c’è una volontà divina che guida la storia.

b) La storia umana ha un obiettivo predestinato

Quando riconosciamo Dio e la Sua volontà nella storia, comprendiamo che ci deve essere un obiettivo ben preciso da raggiungere. Da quando esiste la creazione, quest’obiettivo non è mai cambiato. L’obiettivo che Dio intendeva raggiungere nella Sua creazione iniziale è lo stesso obiettivo che Egli desidera raggiungere oggi.

c) La storia umana è la storia di restaurazione

Nell’introduzione alla visione globale di CAUSA, abbiamo chiarito che un Dio buono e onnipotente può progettare soltanto un mondo buono. Dio iniziò con un ideale originario. Questo è il mondo in cui l’uomo diventa un vero tempio di Dio, e la natura che Dio ha dato all’uomo sboccia pienamente. In questo mondo, l’uomo possiede un carattere divino. È il mondo in cui esiste la perfetta unione dell’uomo con Dio, ed è anche il mondo in cui l’uomo non può corrompersi. Una tale società ideale non è stata realizzata a causa della caduta dell’uomo.

L’uomo, separato da Dio, ha prodotto qui sulla terra il risultato diametralmente opposto. Questo è il male: un mondo di decadimento e corruzione, una storia di guerra e di crimine.

Noi crediamo che Dio sia onnipotente e che abbia un piano per questo mondo caduto. Questo piano è la restaurazione del mondo originale e questo è l’obiettivo della storia.

d) Il ruolo dell’uomo nella storia

L’uomo ha un ruolo vitale nella storia. Egli è il partner di Dio nella restaurazione. La volontà di Dio non può essere realizzata senza che l’uomo realizzi la propria parte di responsabilità. Anche se Dio ha un certo programma, ogni qualvolta l’uomo fallisce nell’agire secondo questo programma, quest’ultimo viene prolungato e ciò è avvenuto molte volte. Prendiamo un esempio dalla Bibbia. Dio ordinò agli Israeliti di andare dall’Egitto verso Canaan sotto la guida di Mosè. Se essi avessero risposto al 100% alla volontà di Dio, avrebbero coperto quella distanza in 40 giorni. A causa della costante mancanza di fede e delle ribellioni del popolo scelto, quel tempo fu prolungato a 40 anni. Inoltre Mosè, a causa di un suo errore, non poté entrare in Canaan e gli successero Giosuè e Caleb. Solo la seconda generazione nata nel deserto entrò nella terra promessa. Non era desiderio di Dio che ciò accadesse, ma fu determinato dal fallimento dell’uomo nel rispondere a Dio. Fallimenti come questo hanno causato un prolungamento incredibile della storia umana.

Anche oggi Dio ha bisogno di uomini che siano dedicati al compimento del Suo ideale. La storia non può compiersi senza che l’uomo svolga il proprio ruolo. Questa è la sofferenza più grande di Dio, tuttavia Dio persevera e con pazienza aspetta il giorno in cui l’uomo realizzerà il suo compito. Questo è il tempo in cui l’uomo deve prendere posizione e rispondere alla chiamata urgente di Dio. Fino ad ora, troppo pochi hanno risposto. Quando molti più uomini risponderanno, la storia umana cambierà totalmente.

e) La storia umana è la storia della lotta fra il bene e il male

Se non fosse avvenuta la caduta e l’uomo avesse raggiunto la perfezione, questo mondo non avrebbe visto una storia di lotte. Dio non voleva nel Suo piano che gli esseri umani lottassero, poiché il progresso e la prosperità possono essere realizzati solo attraverso la cooperazione. Il giorno in cui il male fu introdotto nel mondo, iniziò la storia delle lotte.

La storia delle lotte non è stata la storia della lotta di classe, come proclama il Comunismo. Essa è stata la storia della lotta fra il bene e il male. Dio innalza sempre il Suo campione dal lato del bene e ingaggia battaglie contro il male. È il destino della storia che il male debba

essere vinto e l’uomo liberato. Questo non significa la distruzione di tutti gli uomini malvagi, ma la distruzione delle ideologie sbagliate e la rimozione della radice del male dall’umanità.

Che cos’è il male? Qualsiasi cosa che vada contro la volontà di Dio e qualsiasi cosa che blocchi il compimento dell’ideale di Dio è una forza malvagia. In questo senso il Comunismo oggi è il male peggiore che la storia umana abbia mai visto. Questa ideologia non ha soltanto negato l’esistenza di Dio, ma cerca anche di prenderne la posizione. La lotta fra il bene e il male non ha mai raggiunto prima le dimensioni globali della lotta fra il Comunismo e il mondo libero. Questa è veramente per Dio l’emergenza più seria di tutti i tempi. E t un tempo in cui tutti gli uomini buoni e giusti del mondo devono riunirsi, non solo per fermare l’avanzata del comunismo, ma anche per liberare il mondo comunista con una visione del mondo centrata su Dio.

Quando questo compito sarà realizzato a livello mondiale, rimarrà ancora la missione interiore di risolvere i problemi del bene e del male dentro di noi. La natura malvagia deve essere eliminata affinché l’uomo possa entrare nel regno della perfezione in totale comunione con Dio. Quando il Comunismo svanirà, di certo il mondo non diventerà istantaneamente il regno dei cieli. La consumazione ultima della storia verrà quando ogni individuo passerà attraverso un processo di purificazione e restaurerà se stesso, eliminando così la tendenza verso il male che risiede all’interno del proprio carattere.

Conclusione

1. Sommario della visione del mondo di CAUSA: il Teismo (Godism)

Abbiamo condensato quest’intero capitolo in un breve sommario a beneficio del lettore.

a) Il Teismo: una visione del mondo centrata su Dio

Il Teismo afferma l’esistenza di Dio. Dio è il Creatore e il Padre di tutta l’umanità. I suoi attributi includono la conoscenza, la volontà e il senti mento e Dio può essere considerato come la Mente Cosmica infinita le cui qualità sono espresse nella personalità umana. Dio può provare sia gioia e felicità che tristezza e dolore.

Egli creò l’uomo e l’universo per uno scopo ben preciso. Questo scopo è quello di realizzare la Sua gioia e soddisfazione attraverso lo scambio d’amore con l’uomo. A causa della caduta, però, Dio non ha ancora ottenuto né il Suo scopo, né gioia e soddisfazione.

b) La paternità di Dio, la fratellanza dell’uomo

Dio creò l’uomo a Sua Immagine. L’Immagine originale di Dio ha gli attributi di interiore ed esteriore e di maschile e femminile, e così gli esseri umani. L’uomo come immagine di Dio ha due aspetti: l’uomo interiore che è spirituale, e l’uomo esteriore, che è fisico. Inoltre, Dio creò gli esseri umani come maschio e femmina. Dio creò gli esseri umani come Suoi figli, quindi rimarrà per sempre il Padre dell’umanità.

Questo mondo era destinato ad essere un posto di pace, ma anche di legge e ordine. Dio e l’uomo insieme avrebbero dovuto vivere nella felicità.

Questo mondo ideale non è diventato una realtà. La prova più evidente di ciò è nel fatto che molti uomini non riconoscono l’esistenza di Dio.

c) La vita terrena dell’uomo determina la qualità della sua vita eterna

L’uomo nella sua vita attraversa tre stadi. Lo stadio embrionale serve come periodo di preparazione per lo stadio fisico; lo stadio fisico come periodo di preparazione per lo stadio spirituale; lo stadio spirituale, che è lo stadio finale, è quello eterno.

Lo scopo creativo di Dio è che l’uomo usi la sua vita per dar Gli gioia attraverso l’amore. Facendo così l’uomo perfeziona se stesso come manifestazione dell’immagine di Dio. Quando l’uomo completa la propria vita terrena, si spoglia del suo corpo fisico ed entra nel regno spirituale. Come essere spiritualmente perfetto, vivrà la sua vita eterna, In amore e felicità.

La vita terrena è di estrema importanza perché è l’unica possibilità che l’’omo ha per perfezionare il suo io spirituale. Lo spirito ha la possibilità di crescere verso la perfezione mentre è nel corpo fisico. Una volta che si separa dall’’o fisico, non c’è alcun modo perché possa svilupparsi.

d) La realtà è stata la caduta

All’esordio della storia umana, l’uomo si separò da Dio, cadde e si degradò. La caduta avvenne a causa di una violazione del principio di Dio.

Le conseguenze della caduta sono sofferte da tutti gli uomini della storia. La peggiore di queste è la cecità verso la realtà spirituale. L’uomo ha perso il vero valore della vita e si è orientato verso i valori materiali. L’uomo è diventato alienato, ma l’alienazione non è quella che i pensatori materialisti come Marx credevano fosse: l’estraniamento dal lavoro e dal prodotto del lavoro. È invece, la perdita della natura e del valore datici da Dio. La speranza dell’uomo è di restaurare se stesso allo stato originale arrivando a comprendere pienamente la realtà spirituale.

e) La storia della restaurazione richiede gli sforzi congiunti di Dio e dell’uomo

La storia umana è una storia provvidenziale e non avanza a caso. Essa procede con un obiettivo e una direzione ben distinti. L’obiettivo della storia è la restaurazione dell’uomo e del mondo all’ideale originale di Dio.

Dio voleva che l’uomo esercitasse nella storia umana la sua libera volontà, per questo gli ha dato una responsabilità nell’ambito della Sua creazione. Perciò, senza la cooperazione dell’uomo, l’ideale di Dio non può compiersi. L’uomo ha un ruolo essenziale nella realizzazione della storia di restaurazione. Stando così le cose, la storia dell’uomo non procede sempre come un orologio, secondo il programma di Dio. Anzi, a causa del fallimento dell’uomo, il compimento del piano di Dio è stato spesso differito.

La storia umana come storia di conflitti è sorta a causa dell’emergere del male nell’universo. Se il male non ci fosse, non ci sarebbe alcun bisogno di lotte. Questa visione è in contrasto con la visione dialettica secondo cui il progresso può avvenire soltanto attraverso la lotta, e che la storia ha progredito attraverso lotte fra le classi.

Quando il male sarà completamente sopraffatto, non ci saranno più lotte nella storia umana. Il progresso sarà ottenuto attraverso l’armonia e la cooperazione e attraverso l’interazione reciproca centrata su uno scopo comune.

f) Il confronto tra il bene e il male

La dispensazione di Dio è iniziata a livello individuale e si è estesa a livello familiare, di società e nazionale, ed ha ora raggiunto il suo culmine. Ora c’è un conflitto globale tra due mondi: uno accetta Dio, e l’altro lo nega; uno è il mondo libero, l’altro è il mondo comunista. Il confronto tra questi due mondi che rappresentano il bene e il male, sta avendo luogo nei nostri tempi. Si sta rapidamente sviluppando un confronto, nel quale le forze che accettano Dio devono prevalere.

In aggiunta a questo confronto esteriore, ci sarà una lotta interiore finale fra il bene e il male all’interno di ciascun uomo. Ogni persona deve attraversare un periodo di risveglio, e realizzare la rivoluzione in se stessa.

g) L’era dell’“uomo nuovo”

Stiamo vivendo nell’era in cui l’uomo sarà restaurato. Quest’“uomo nuovo” creerà una famiglia nuova, una società nuova ed un mondo nuovo dal quale Dio potrà ricevere gioia e soddisfazione, realizzando il Suo scopo originale. Questa è la speranza di tutti gli uomini e la speranza di Dio, ed è quindi questo l’obiettivo della nostra vita e la direzione della storia umana.

h) La visione del mondo di CAUSA

Infine, CAUSA propone 5 principi come base comune sulla quale tutte le persone del mondo che credono in Dio possono unirsi:

1° Dio è il Creatore

2° L’uomo è figlio di Dio

3° L’uomo vive eternamente

4° L’uomo è nato libero (quindi l’uomo è responsabile verso Dio della propria libertà

5° L’amore altruistico è il valore supremo (l’amore altruistico è quello che reca il massimo beneficio alla propria vita eterna).

Ciascuno di questi principi ha il potere di conquistare l’ideologia comunista.

Inoltre, una comprensione profonda del significato di questi principi produrrà nell’uomo una rivoluzione del cuore. Quando verrà dimostrato che questi principi sono veri, allora non ci sarà più spazio per il Comunismo. L’avidità e l’egoismo dell’uomo svaniranno e Dio sarà vittorioso.

2. La visione del mondo di CAUSA: una nuova forza spirituale

Dio è la fonte di ogni verità e questa verità deve essere comunicata all’uomo in maniera adeguata. Il Vecchio Testamento espresse la verità di Dio in un modo appropriato a quel tempo. Quando venne Gesù, la stessa verità assunse una nuova forma. Durante i 2000 anni che sono trascorsi dal tempo di Gesù, il livello intellettuale dell’umanità si è elevato in modo incredibile, e la scienza e la tecnologia hanno fatto grandi passi.

Gran parte della confusione sull’idea di Dio che esiste nella mente degli uomini di oggi nasce a causa del divario fra il carattere moderno e scientifico della nostra era e un’espressione della verità divina che fu elaborata per uomini di 20 secoli fa.

Allo scopo di risolvere questo divario, c’è bisogno di una nuova espressione della verità che possa parlare chiaramente alla mente moderna, intellettuale e scientifica, sulla base del livello attuale di sviluppo umano. Il Teismo è una nuova espressione di Dio e di tutta la Sua realtà spirituale e fisica, in accordo al moderno punto di vista scientifico. È in grado di dare ad ogni persona una comprensione di Dio e dell’universo, fornendo così la base per una nuova prospettiva di valori.

a) Il risveglio spirituale

È una tendenza naturale nelle persone prendere in considerazione delle idee e giudicarle in base alle informazioni a loro disposizione. Inoltre, ognuno ha il desiderio innato di avanzare nella vita per assicurarsi il benessere. L’ambizione e la speranza nella vita sono date da Dio come tratti naturali dell’uomo. Il problema dell’uomo fino ad ora è quello di non aver avuto informazioni sufficienti per formulare un giudizio completo su ciò che è buono o cattivo per la sua vita. Poiché l’uomo ha sofferto di cecità spirituale, una vasta parte della realtà di Dio gli è rimasta nascosta. Agendo sulla base di un’informazione parziale, l’uomo è spesso arrivato a conclusioni erronee.

Quando arriva la nuova verità, o una nuova espressione della verità, essa produce un risveglio spirituale. È come se venisse tolta dagli occhi dell’uomo una benda spirituale. L’uomo può vedere da una prospettiva globale e arriva a comprendere tutte le implicazioni invece che soltanto una parte di esse. Non è più nell’oscurità ed ha informazioni sufficienti per comprendere chiaramente ciò che è buono o no per la sua vita.

b) Un cambiamento nella priorità dei valori

Il desiderio dell’uomo di ricercare benessere materiale, onori realizzazioni concrete, non è sbagliato, ma non è il solo valore che esista. Il valore essenziale è quello spirituale, la relazione dell’uomo con Dio e ciò che l’uomo fa per la vita spirituale. L’uomo non deve vivere solo per il benessere fisico. Al contrario, deve riconoscere che l’intera vita fisica ha lo scopo di prepararlo alla vita eterna. Conoscere Dio ed amarLo, e amare i propri simili, è spesso considerato una perdita di tempo, eppure queste sono le attività più importanti nella vita. Sono proprio queste le azioni che nutrono lo spirito, e valgono per il suo benessere eterno più di qualsiasi altra cosa.

È assolutamente vero che, se vivete di meno per voi stessi, in effetti state servendo di più i vostri interessi. Questa è la paradossale verità che Gesù espresse così: “Chiunque cerca di salvare la propri a vita la perderà; ma chiunque perderà la sua vita per causa mia la troverà”. E “Di qual profitto sarà ad un uomo se ottiene l’intero mondo ma perde la propria anima?”.

Quando la prospettiva di un individuo è elevata e chiarificata attraverso la comprensione di una visione globale, egli può adottare una nuova scala di valori. Il riordinamento della sua priorità di valori gli permette di prendere decisioni che conducono al suo eterno bene.

Un mendicante si aggrappa ai suoi stracci come se fossero preziosi perché sono gli unici abiti che ha, e non li cederà mai a meno che non gliene vengano dati dei nuovi e migliori. Egli, però, sarà sicuro che i nuovi abiti hanno più valore solo quando li vede davanti a sé; solo allora scambierà i suoi stracci con i nuovi vestiti. La stessa cosa è vera quando una persona conosce una visione del mondo nuova e onnicomprensiva. Una visione mondiale limitata fornisce una prospettiva inadeguata a far prendere decisioni. Una visione del mondo onnicomprensiva offre una prospettiva di valori completa. Il desiderio innato dell’uomo di migliorare se stesso lo fa agire su quella base immediatamente, facendo propri i valori più alti e lottando per la loro realizzazione.

c) Una rivoluzione dell’uomo

Questa trasformazione nella priorità dei valori può accendere una rivoluzione interiore. La prospettiva e la motivazione della vita dell’uomo vengono trasformate ed egli non vive più per se stesso. La nuova prospettiva di valori lo rende un uomo nuovo, che agisce verso un nuovo obiettivo. Questo cambiamento è fondamentale e produrrà dei cambiamenti radicali nella vita e nella società.

d) La soluzione al Comunismo

Quando nell’uomo avviene un risveglio spirituale e quell’uomo è ispirato da una visione del mondo centrata su Dio per operare un cambiamento nella priorità del suo sistema di valori, ciò alla fine accenderà la scintilla della rivoluzione umana nel suo cuore e il Comunismo non eserciterà più alcun fascino su di lui, perché ne vedrà chiaramente i mali.

e) La società ideale

In questo modo, il Teismo porterà una rivoluzione nell’uomo, una rivoluzione del cuore. Noi diciamo che il cambiamento sociale viene dalla radice, e quella radice è l’individuo. Un individuo pienamente risvegliato, o un uomo restaurato, ha uno scopo e un obiettivo chiari, ed è dedicato a servire Dio e l’umanità prima che se stesso.

Quando gli uomini restaurati si uniranno e creeranno una società, questa sarà una società ideale, una società centrata su Dio. La Sua verità, il Suo amore e la Sua volontà diventeranno la luce guida di quella società. Lo scopo del Teismo è di realizzare la società ideale [7].

3. Il Teismo è l’opposto del Comunismo

A questo punto, possiamo osservare una cosa in comune fra il Teismo e il Comunismo. Entrambe le visioni riconoscono che l’uomo è alienato e soffre per le ingiustizie della società attuale. Nessuna delle due visioni difende quindi lo status quo. Entrambe sono d’accordo nell’affermare che ci deve essere un cambiamento, ma l’accordo si ferma qui. In termini di metodologia, fra le due c’è una differenza di 180 gradi.

a) Il Comunismo: un cambiamento solo del sistema

Prima di tutto, il Comunismo considera l’alienazione umana il risultato di fattori economici; poiché le condizioni economiche e politiche hanno distrutto l’essenza dell’umanità, per recuperare quest’essenza il sistema capitalista dev’essere distrutto attraverso la lotta violenta, e deve essere rimpiazzato dal Comunismo. In questa analisi, non si discute affatto del problema del bene e del male nel carattere interiore dell’uomo.

Ciò è in netto contrasto col Teismo. Il Teismo sostiene che non importa quante volte viene cambiato il sistema, se saranno gli stessi uomini imperfetti e corrotti a gestirlo non si risolverà niente. Questo è esattamente ciò che è successo in Unione Sovietica e nelle altre società comuniste. Esse hanno abolito il vecchio sistema e ne hanno stabilito uno nuovo. Le condizioni dei lavoratori, però, sono peggiorate, e al posto della vecchia classe, è apparsa una nuova classe perfino più privilegiata, il cui potere, ora è assoluto. Al contrario dei capitalisti, che controllano il denaro e i mezzi di produzione, questa nuova classe controlla il potere politico, economico, militare, e perfino quello ideologico. La causa del male non è nel sistema, ma nell’uomo stesso: egli è il punto di partenza del bene e del male.

b) Il Teismo: un cambiamento nell’uomo

Il Teismo riguarda il punto di partenza: l’uomo. Noi vogliamo portare un cambiamento alle radici, nel carattere dell’uomo. L’alienazione non è semplicemente un fenomeno economico è prima di tutto un fenomeno spirituale, la separazione da Dio. Il Teismo asserisce che senza restaurare questo crollo nella relazione fra l’uomo e Dio, non ci sarà alcuna soluzione ai problemi della società.

Il Comunismo punta ai sintomi; il Teismo risolve il problema alla radice

Il Comunismo cura i sintomi, mentre il Teismo cerca la radice del male.

Il Comunismo ricorre a un metodo esteriore, che è la violenza, mentre il Teismo fa appello al metodo interiore, che è il cambiamento del carattere umano. Le armi dei comunisti sono i fucili; le armi dei Teisti sono l’amore e la verità. Il Comunismo richiede lo sterminio dei suoi avversari; il Teismo richiede la restaurazione dell’uomo. Il Comunismo nega Dio; il Teismo si impegna a liberare sia l’uomo che Dio: liberare Dio dal suo dolore e dalla sua sofferenza. Non soltanto Dio esiste, ma non c’è speranza di una soluzione vera senza di Lui.

4. Teismo: l’offensiva ideologica

Per la prima volta nella loro storia, i comunisti si trovano di fronte ad un’offensiva ideologica. L’obiettivo del Teismo non è soltanto quello di difendere il mondo dall’aggressione comunista, ma di impiegare un’ideologia positiva per liberare l’intero mondo comunista.

Questo però, è solo un obiettivo intermedio. Il Teismo vuole contribuire alla realizzazione di una società di pace e felicità, con Dio al centro, basata su valori eterni.

Note

[1] Le prove più comuni dell’esistenza di Dio sono la prova cosmo logica e quella teleologica. Dal punto di vista cosmo logico, diciamo che la creazione e il mantenimento dell’universo richiedono un Dio potente ed intelligente.

La prova aristotelica e tomistica dell’esistenza di Dio conduce alla conclusione che deve esistere una Causa Prima (motore immobile in Aristotele) che è Dio. (Aristotele. “Metafisica, XII; Fisica, VII, VIII”; Tommaso d’Aquino: “Summa Theologiae I”, q 2; “Contra Gentiles I”, 13-16, 44, II, 15; III, 44).

L’Arcidiacono Paley affermò quanto segue: se un orologio richiede un orologiaio per essere costruito, allora il nostro complesso mondo necessita di un creatore divino. In un dibattito alla radio nel 1948 con Bertrand Russel, il teologo gesuita F.C. Copleston usò questo argomento cosmologico per provare l’esistenza di Dio: Dio esiste e la Sua esistenza può essere provata filosoficamente. Noi sappiamo che nessuno degli oggetti materiali del mondo si causa da sé. Perciò, per esistere, debbono avere una ragione esterna. Poiché non possiamo immaginare un’infinità di esseri dipendenti, ci deve essere un motore primo e causa prima: Dio.

Numerosi scienziati hanno accettato questa prova cosmologica: astronomi come Sir James Jeans, fisici come Sir Arthur Eddington, biologi come Alister Hardy e paleontologhi come Pierre Teilhard de Chardin. Secondo essi, il nostro universo è così complicato, così intricato, che ha dovuto essere fatto da un’intelligenza sovrumana che chiamiamo Dio. Il semplice caso non può spiegare il nostro mondo. Come afferma il filosofo Michael Polanjy, nessuna scimmia può produrre un’opera come “Amleto” premendo le dita a caso su una macchina da scrivere. Né può il semplice caso aver causato il nostro mondo.

Il postulato di un Dio onnipotente, onnisciente, buono, come creatore dell’universo, è un’ipotesi estremamente semplice, che secondo i normali parametri di giudizio dell’ipotesi scientifica è molto più accettabile di altre ipotesi quali. 1) l’universo è causato da un essere che è privo delle caratteristiche illimitate di Dio; 2) l’universo non ha una causa o una spiegazione. Per esempio, riguardo all’argomento cosmo logico, Swinburn dice che c’è più di una possibilità che se c’è un Dio Egli farà qualcosa come il nostro universo finito e complesso. È molto improbabile che un universo esista senza essere stato causato, ma è più accettabile che Dio non abbia una causa. L’esistenza dell’universo è strana ed enigmatica, ma può essere resa comprensibile se supponiamo che esso è divinamente creato. Questa supposi zione postula una spiegazione Più semplice che non la supposi zione dell’esistenza di un universo non causato, e questa è una base per credere che la prima ipotesi sia vera.

Infine, l’esistenza di Dio può essere dimostrata sulla base delle esperienze religiose personali. I mistici sanno che c’è un Dio perché hanno effettivamente sentito la Sua presenza. Queste prove dell’esistenza di Dio furono usate da William James, in “Le varietà dell’esperienza religiosa” e da Henri Bergson in “Le due fonti della moralità e del la religione”.

[2] Il pensiero Romano Cattolico si basa ampiamente sull’analogia dell’essere (analogia entis). Studiando con cura la natura del mondo, scopriamo molte cose sulla natura di Dio.

Poiché il nostro mondo contiene gradazioni di bontà, verità, ecc., ci deve essere un “summum bonum” che è la causa di tutta la bontà, la verità ecc. Noi chiamiamo questo Dio.

[3] La visione di CAUSA sulla costituzione degli esseri differenzia la sua ontologia da quella aristotelica in modo basilare, nondimeno, non la contraddice. Aristotele propose i concetti di “sostanza” e di “accidente” che sono entità differenti dello stesso oggetto, mentre la visione di CAUSA presenta lo stesso oggetto come relazionale, cioè, lo stesso oggetto o essere ha caratteristiche invisibili e visibili. La novità della posizione di CAUSA consiste nel fatto di separarsi qui dai concetti aristotelici di potenza ed atto (“Metafisica XII”, 4-5) e di costruire la sua ontologia sulla relazione.

[4] Fu un intento fondamentale delle filosofie di Platone e di Aristotele spiegare il movimento nel mondo. Platone, nel “Timeo”, cerca di spiegarlo usando miti come quello del Demiurgo, anima del mondo. Aristotele fa uno sforzo per spiegare il movimento ricorrendo alla struttura e alla rotazione dei corpi celesti e al loro Motore Primo. La visione di CAUSA trova la causa del movimento nell’attività creativa di Dio, e accetta l’idea biblica della creazione.

[5] Leslie Weatherhead una volta definì la volontà di Dio in termini di tre aspetti differenti: la Sua volontà intenzionale, la Sua volontà circostanziale e la Sua volontà ultima. È volontà intenzionale di Dio che nessuno dovrebbe soffrire. Dio ci ha destinato a vivere felicemente in Sua compagnia, perciò Egli non causa guerre o incidenti automobilistici. Egli stabilisce certe leggi per il nostro beneficio, e quando le infrangiamo, soffriamo. Egli non ha mai voluto che soffrissimo. Se soffriamo, noi siamo responsabili.

Agostino sottolineò la continua lotta fra il bene e il male nella storia, mentre Calvino pose in rilievo la maestà sovrana di Dio. Dio è il dominatore potente della creazione e di tutta la storia. Egli decise prima della creazione ciò che voleva compiere. Da ciò deriva che il destino del mondo e di ogni uomo è predeterminato per tutta l’eternità. I decreti e le scelte di Dio sono assoluti e immutabili. Ogni cosa che accade è dovuta alla volontà sovrana di Dio. Quindi, possiamo essere sicuri che se rimarremo leali verso di Lui sia nelle parole che nelle opere, non dovremo mai temere che cosa porterà il futuro.

Come reazione al Calvinismo, molti pensatori hanno sottolineato la libertà dell’uomo.

[6] Il Teismo (Godism) sostiene una filosofia teistica della storia che potrebbe essere paragonata ad altre filosofie della storia come quella di S. Agostino, Giambattista Vico e Johann G. Herder.

[7] Il Teismo pone in rilievo la provvidenza di Dio e il bisogno che l’uomo ha di un amore retto da principi e centrato su Dio.

La connessione delle leggi civili con la Trascendenza fu chiaramente sottolineata da Richard Hooker (1554-1600) il quale uni il Tomismo con l’autorità della Chiesa Anglicana. Allo stesso modo, Baruch Spinoza, nonostante il suo insistere sulla neutralità dello stato in materia di fede, sottolinea la nostra partecipazione individuale alla natura divina. La sua opinione è che l’uomo crea i suoi propri valori, mentre il Teismo (Godism) insiste sui valori assoluti, derivanti dalla natura divina.

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