La Caduta dell'Uomo
L’uomo, con la sua mente originale, è pronto a respingere il male ed a perseguire il bene. Ma, quasi sempre, una forza invisibile lo spinge a fare azioni malvagie, che in realtà non vorrebbe compiere. Nel Cristianesimo, il signore di questa forza del male è conosciuto come Satana.
La radice del peccato
I Cristiani sanno solamente che i primi antenati dell’umanità mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male e che questo fu l’origine del peccato. Ma quest’albero è un albero letterale o, come in molti altri casi biblici, è semplicemente un simbolo?
I Principi Divini mostrano chiaramente che si tratta di un simbolo. Perché un Dio d’amore avrebbe dovuto porre vicino ai suoi figli un frutto tanto desiderabile da poterne causare la morte Gn 3:6)? Anche ciò che Gesù disse, in Matteo (15:11), “non ciò che entra dalla bocca contamina l’uomo” ci dovrebbe fare seriamente dubitare che qualcosa di commestibile possa essere la causa della caduta dell’uomo. Inoltre, è oltremodo improbabile che Dio volesse provare l’uomo così impietosamente, con una tentazione che avrebbe potuto causarne la morte, semplicemente per vedere se questi gli avrebbe obbedito o no. Il frutto deve simboleggiare qualcosa di così straordinariamente stimolante, da desiderare così ardentemente, che neppure la paura della morte, preannunziata da Dio, poté distogliere Adamo ed Eva dal mangiarlo.
Per determinare cos’è realmente il frutto del bene e del male, dobbiamo esaminare l’albero che lo produsse, l’Albero della conoscenza del bene e del male. Per far ciò bisogna innanzitutto capire il vero significato dell’Albero della vita, che stava vicino all’albero della conoscenza del bene e del male, nel Giardino dell’Eden.
In Proverbi (13:12) è scritto: “La speranza prolungata fa male al cuore, albero di vita è il desiderio soddisfatto” ed in Apocalisse (22:14) leggiamo: “Beati coloro che lavano le loro vesti per avere potestà all’Albero di vita”.
Cos’è allora l’Albero di vita che fu la speranza degli Israeliti del Vecchio Testamento e dei cristiani del Nuovo Testamento? Giudicando dal fatto che la speranza di Adamo prima della caduta era quella di diventare l’Albero di vita possiamo concludere che questa è anche la speranza dell’uomo, dopo la caduta. Questo perché la ricerca dell’uomo è volta a trovare ciò che egli ha perso a causa della caduta.
Adamo era il signore del meraviglioso ambiente in cui viveva e sicuramente non aveva alcuna ragione per desiderare altri beni materiali, od un maggior potere. L’unico desiderio che poteva avere, durante la sua crescita, era quello di raggiungere la perfezione.
In altre parole, il suo desiderio era di realizzare l’ideale di creazione, di raggiungere la perfezione umana. Se Adamo non fosse caduto, sarebbe diventato un uomo perfetto, raggiungendo l’Albero di vita, ed avrebbe formato il Regno dei Cieli sulla terra.
Ma Adamo cadde e Dio mise un cherubino con una spada fiammeggiante all’entrata del Giardino dell’Eden per bloccare la via all’Albero di vita (Gn 3:24). Così lo scopo della creazione rimase incompiuto ed Adamo divenne un falso Albero di vita (uomo caduto) ed i suoi discendenti furono anch’essi dei falsi Alberi di vita. Ecco perché deve apparire sulla terra un vero Albero di vita a cui si innesti tutta l’umanità, restaurando L’Albero di vita del Giardino dell’Eden e realizzando il Regno dei Cieli in terra.
Per questa ragione Gesù fu simboleggiato come Albero di vita nei Proverbi (13:12) ed il Signore del Secondo Avvento nell’Apocalisse (22:14). Da ciò possiamo capire che il piano di salvezza di Dio è di restaurare l’Albero di vita perduto nel Giardino dell’Eden (Gn 2:9) nell’Albero di vita menzionato nell’Apocalisse (22:14).
Nel Giardino di Eden Dio creò Adamo e poi Eva, come sua sposa. Perciò, poiché nel Giardino di Eden vi è un albero simboleggiante l’uomo perfetto, che ha realizzato l’ideale di creazione, dev’esservi un altro albero simboleggiante la donna perfetta. L’Albero della conoscenza del bene e del male, descritto accanto all’Albero di vita, è l’albero simboleggiante Eva. Allo stesso modo in cui nella Bibbia Gesù è descritto come la vite (Gv 15:5) o l’olivo (Rm 11:17), anche Adamo ed Eva sono rappresentati da due alberi.
Così Dio ha dato all’uomo una traccia per arrivare a scoprire il segreto della caduta. Nel Giardino dell’Eden, l’Albero di vita e l’Albero della conoscenza del bene e del male non erano alberi letterali, ma i simboli di Adamo ed Eva, che erano il nucleo ed il centro dell’ideale di creazione.
Per chiarire ulteriormente questo punto, dobbiamo esaminare la vera natura del serpente, menzionato nel terzo capitolo della Genesi. In Genesi (3:4-7) è scritto che il serpente tentò Eva e le fece commettere peccato. Quel serpente poteva conversare con l’uomo ed inoltre mangiare il frutto dell’Albero della conoscenza del bene e del male. Perciò il serpente deve simboleggiare un essere spirituale, perché solo un essere spirituale poteva conversare con l’uomo e conoscere il piano di Dio. In Apocalisse (12:9) è scritto: “E fu precipitato il grande dragone, il serpente antico che è chiamato anche Diavolo o Satana, il seduttore del mondo intero”. Questo indica che il serpente è chiamato Diavolo e che l’antico serpente è colui che tentò Eva. Il fatto che il serpente fu precipitato dal cielo è poi un’ulteriore conferma che egli era un essere spirituale.
Quel serpente che fu precipitato giù dal cielo deve essere stato originariamente creato come un essere di bene, che doveva raggiungere la perfezione. Non vi era infatti nulla, nel Giardino dell’Eden, che non fosse stato creato da Dio. Pertanto, questo essere spirituale fu originariamente creato per lo scopo del bene, ma, successivamente, cadde e divenne Satana.
Dopo esser caduto, egli poté dominare la mente e lo spirito dell’uomo, portandolo a vivere una vita di male per migliaia di anni. Ma quale essere si adatta a questa descrizione? Solo gli angeli erano dotati di tali caratteristiche.
Anche se è difficile pensare che gli angeli possano commettere peccato, vediamo che questo viene anche confermato nella Bibbia. In II Pietro (2:4), leggiamo: “Dio non risparmiò gli angeli che peccarono, ma li confinò nelle spelonche tenebrose del Tartaro”. Possiamo quindi accettare che, dietro l’identità del serpente che tentò l’uomo, c’era davvero un angelo.
Come avvenne la caduta dell’angelo? In Giuda (1:6-7) è scritto: “ed anche gli angeli, quelli che non serbarono la loro dimora, li ha tenuti legati con catene eterne nel fondo delle tenebre per il giudizio del gran giorno. Così Sodoma e Gomorra e le città vicine che si erano date alla fornicazione nello stesso modo di quelle ed erano andate dietro a carne diversa, ci sono messe davanti come esempio poiché espiano la pena del fuoco eterno”
Da ciò possiamo chiaramente dedurre che il peccato dell’angelo fu un atto sessuale, immorale. Poiché l’angelo non poteva commettere da solo quest’atto, qualcuno deve aver peccato insieme a lui. Nel Giardino di Eden solo l’uomo poteva commettere peccato insieme all’angelo. In Genesi (3:7) leggiamo che dopo essere stati tentati dal serpente ed esser caduti, Adamo ed Eva provarono vergogna della loro nudità e coprirono le parti sessuali del loro corpo, mentre prima della caduta essi non si vergognavano affatto di essere nudi. Se avessero commesso peccato mangiando letteralmente un frutto dell’Albero della conoscenza del bene e del male, essi avrebbero coperto le loro bocche e le loro mani, perché è proprio della natura umana nascondere la parte del corpo con cui si è commesso un atto sbagliato.
Non è allora plausibile pensare che Adamo ed Eva commisero peccato con le loro parti sessuali? In Giobbe (31:33) è scritto: “Ho forse celato come fa l’uomo le mie colpe nascondendo nel mio seno il mio peccato?”. Anche questo indica come il peccato di Adamo fu un peccato sessuale. Nel Giardino dell’Eden, l’unico atto che l’uomo poteva commettere a rischio della propria vita era un atto di amore illecito.
Adamo ed Eva dovevano crescere dapprima come fratello e sorella e quindi, raggiunta la perfezione, dovevano diventare il primo marito e la prima moglie, formando la prima famiglia e realizzando così lo scopo di creazione. Ma Gesù disse in Giovanni (8:44): “Voi siete figli del vostro padre il diavolo”, indicando chiaramente che gli uomini caduti sono discendenti del diavolo. In altre parole, dopo che i primi antenati dell’umanità ebbero una relazione illecita con l’arcangelo, tutti gli uomini ebbero Satana come loro falso padre.
Adamo ed Eva quindi, tradendo il loro vero padre, Dio, si unirono al loro falso padre, Satana. Nei Romani (8:23) è scritto: “Anche noi che già possediamo le primizie dello spirito, gemiamo in noi stessi aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo”. Giovanni Battista chiamò gli uomini figli di Satana (Mt 3:7). E persino Gesù disse: “Voi serpenti, voi razza di vipere” (Mt 23:32).
Perciò in conclusione, poiché l’Albero della conoscenza del bene e del male simboleggiava Eva, il frutto dell’albero era il simbolo dell’amore di Eva. Il fatto che Eva mangiò dell’Albero della conoscenza del bene e del male significa che ebbe un’illecita relazione d’amore con Satana. Quindi, dando lo stesso frutto ad Adamo, lo sedusse e lo fece cadere.
Di conseguenza, il peccato umano non si originò certo dal fatto che i primi antenati mangiarono letteralmente un frutto, ma ha la sua radice nell’illecita relazione d’amore con cui Eva si unì ad un essere spirituale, simboleggiato dal serpente. Questa unione ha dato origine ad una linea di sangue caduta, attraverso la quale il peccato originale è passato da una generazione all’altra.
La storia ci mostra come le più importanti religioni hanno visto nell’adulterio uno dei peccati gravi. Possiamo anche capire perché la circoncisione era per gli Israeliti una condizione necessaria per diventare eletti di Dio. Noi siamo in grado di eliminare molti peccati attraverso miglioramenti sociali, economici o educativi, ma pur se le condizioni di vita hanno continuato a migliorare, l’inclinazione dell’uomo verso l’immoralità e la degradazione non è diminuita, anzi è aumentata. La realtà è che nessuno è stato in grado di sconfiggere questo male.
Poiché gli Ultimi Giorni si avvicinano e Satana continua ad impossessarsi delle emozioni e dell’amore dell’umanità, è importante capire che tutto ciò è il risultato della caduta dei primi antenati dell’uomo; risultato diretto dell’essersi uniti senza il consenso e la benedizione di Dio, ma sotto la falsa paternità di Satana. I loro discendenti non appartengono a Dio, ma a Satana ed hanno creato un mondo di peccato, conflitti e guerra.
Così, nonostante Dio abbia creato l’uomo e l’universo, non è mai stato in grado di dominare l’uomo in accordo alla Sua volontà, perché l’uomo ha scelto un falso signore, che è diventato il padrone di questo mondo. Ecco perché in Giovanni (12:31) Satana è chiamato il Principe di questo mondo ed in II Corinzi (4:4) il Dio di questo mondo.
Il motivo ed il processo della caduta
Quale fu il motivo che portò Adamo, Eva e l’angelo a cadere? Prima di dare origine al mondo materiale, Dio creò gli angeli come suoi servitori (Eb 1:14). Ma l’uomo fu creato come Suo figlio e gli fu dato il diritto di dominare sopra ogni cosa del creato, inclusi gli angeli.
L’uomo però cadde e divenne ingannevole e corrotto nei riguardi di ogni cosa creata (Gr 17:9) tanto da invidiare gli angeli. Tuttavia, in Corinzi (6:3) è scritto che l’uomo ha il diritto di giudicare gli angeli e ciò conferma che l’uomo fu originariamente creato per occupare una posizione più alta e preziosa della loro.
In Isaia (14:12) leggiamo che Lucifero, stella del mattino, era nella posizione di arcangelo. Egli era originariamente il centro dell’amore di Dio e, attraverso di lui, Dio dava il Suo amore all’intero mondo angelico.
Dopo aver creato Adamo ed Eva, che dovevano essere i Suoi figli, Dio li amò più dell’arcangelo, che era stato creato per essere il servitore dell’uomo. In realtà, Dio non tolse amore a Lucifero, ma, quando Lucifero vide che Dio amava maggiormente Adamo ed Eva, gli sembrò di ricevere meno amore da Dio. Per questo Lucifero cercò di avvicinarsi ad Adamo ed Eva al fine di ricevere quell’amore che credeva di aver perso.
Poiché l’amore di Dio è la sorgente della vita e l’ideale di ogni cosa creata, Eva, che stava crescendo nel pieno amore di Dio, apparve estremamente bella a Lucifero. Così, Lucifero fu attratto da Eva, sentì l’impulso di amore e commise il peccato. Questa fu la caduta spirituale.
Dal momento che, a causa della caduta, l’uomo ha quasi totalmente perso la sua capacità di percezione spirituale, ci sembra impossibile che un angelo ed un uomo possano avere una relazione sessuale. Ma anche la Bibbia riporta molti esempi che illustrano la possibilità di un contatto sostanziale fra gli uomini e gli angeli. Un esempio è la lotta sostenuta da Giacobbe con l’angelo, quando quest’ultimo gli slogò l’anca (Gn 32:25).
Dopo che Eva e l’arcangelo commisero la caduta spirituale, unendo i loro corpi spirituali in un amore illecito, Eva cominciò a provare un senso di inquietudine e persino paura, perché le sue azioni avevano allargato la sua conoscenza. Capì che il suo vero sposo doveva essere Adamo e non l’angelo e con questa conoscenza si volse verso Adamo, in parte per correggere la sua azione sbagliata ed in parte per sentirsi libera dalla sensazione di paura, derivata dalla caduta.
Così sedusse Adamo, e questo secondo atto d’amore costituì la caduta fisica. Come detto nel capitolo dei Principi di Creazione, Adamo ed Eva dovevano realizzare le tre benedizioni, ma, per far questo, dovevano unirsi in matrimonio solo dopo aver raggiunto la loro maturità o, in altre parole, dopo aver raggiunto la loro perfezione individuale, centrati su Dio.
Al contrario, Adamo ed Eva non solo si unirono prima della maturità e senza il permesso di Dio, ma lo fecero centrati su Satana. Questo è il significato della caduta. Adamo, unendosi ad Eva ricevette tutti gli elementi di male e di peccato che Eva aveva ricevuto da Lucifero e questi furono trasmessi ai loro discendenti.
Se i primi antenati dell’umanità non avessero mangiato il frutto della conoscenza del bene e del male, essi avrebbero raggiunto la perfezione come figlio e figlia di Dio e dopo la perfezione, benedetti da Dio, sarebbero diventati marito e moglie centrati sul Suo amore, avrebbero moltiplicato figli del bene ed avrebbero così realizzato l’ideale di creazione di Dio. Quindi, l’amore di Eva sarebbe diventato un frutto buono ed Eva stessa sarebbe diventata una donna perfetta, un albero del bene.
Invece, essi formarono una famiglia caduta su cui Dio non può intervenire. Perciò Eva stessa può essere paragonata ad un albero del male ed il suo amore ad un frutto del male.
Riassumendo, possiamo dire che Eva, prima della caduta, poteva diventare sia un albero del bene, realizzando lo scopo della creazione, sia un albero del male, fallendo nel rispondere al comandamento di Dio. Questa è la ragione per cui Eva è stata raffigurata come l’Albero del bene e del male. Allo stesso modo, anche l’amore di Eva poteva diventare sia un frutto buono che un frutto cattivo.
Secondo i Principi di Creazione, Dio doveva realizzare lo scopo di creazione dell’uomo attraverso l’ideale di amore e pertanto l’amore è la sorgente della vita umana e della felicità. Ma a causa dell’errore dei nostri progenitori ed il travisamento di questo piano celeste, avvenuto tramite il mal uso dell’amore stesso, Satana ha dominato ed avvilito l’uomo con il suo falso amore.
Il risultato della caduta dell’uomo
Quali sono state le conseguenze della caduta spirituale e fisica? Se Adamo ed Eva non avessero fallito, ma avessero raggiunto la perfezione, sarebbero stati la sostanziale realizzazione dell’amore verticale di Dio. Quindi, diventando marito e moglie, avrebbero realizzato l’amore orizzontale di Dio, generando figli del bene ed avrebbero formato la base delle 4 posizioni sotto il Suo diretto dominio.
Ma Adamo ed Eva, che stavano ancora crescendo verso la perfezione, caddero, a causa del loro amore con l’arcangelo, realizzato al di fuori dei Principi. Dio fu escluso e la base delle 4 posizioni fu centrata su Satana, che divenne il falso signore di questo mondo. Questa è la ragione per cui nella Bibbia gli uomini caduti sono chiamati figli del diavolo (Gv 8:44) e Satana viene indicato come il Principe di questo mondo (Gv 12:31).
Neppure Satana, però, può compiere azioni malvagie senza avere un oggetto con cui instaurare un rapporto di dare ed avere. Così, Satana, per manifestare il suo potere trascendente tempo e spazio usa come suoi oggetti sia spiriti malvagi del mondo spirituale sia uomini malvagi che vivono qui sulla terra. Questo è il significato del verso biblico in Luca (22:3), in cui si dice che Satana entrò in Giuda Iscariota.
Se Adamo ed Eva avessero formato la base delle 4 posizioni centrata su Dio, essi sarebbero diventati esseri sostanziali di bene ed anche il mondo da loro iniziato sarebbe stato un mondo di bene. Invece, formando una base delle 4 posizioni centrata su Satana, divennero esseri sostanziali del male e diedero origine ad un mondo del male.
Perciò, bene e male possono derivare da una stessa azione, perché sono i motivi e gli scopi, che stanno dietro a quella azione, a determinarne il risultato, che può essere diretto verso la volontà di Dio o di Satana.
« Indietro | Avanti » |