Il Secondo Avvento
In quale modo tornerà il Cristo?
Guardiamo prima come avvenne la seconda venuta di Elia. Questo, infatti, è l’esempio più chiaro che Dio ci ha dato del ritorno del Cristo. Egli promise, attraverso il profeta Malachia, di mandare Elia prima del Messia (Mal 4:5). Gli ebrei credevano che sarebbe sceso dal cielo lo stesso Elia che era asceso, su di un carro di fuoco, 900 anni prima. Invece, la seconda venuta di Elia, realizzatasi attraverso un uomo nato sulla terra, Giovanni Battista, si compì in modo completamente contrario alle loro attese (Mt 11:14 e Mt 17:13).
Nel Vecchio Testamento, ci sono due tipi di profezie che riguardano il Messia. Per esempio, il profeta Daniele predisse che il Signore sarebbe disceso dal cielo su una nuvola (Dan 7:13) mentre il profeta Michea profetizzò che sarebbe nato sulla terra (Michea 5:2). A quale di queste due profezie contrastanti credette il popolo di Israele?
Tra questi due profeti, il più popolare era Daniele ed inoltre l’orientamento del pensiero ebraico era conforme alla sua profezia. Perciò, persino dopo che Gesù, il Figlio di Dio, ascese al cielo, ci furono coloro che insistevano nel dire che egli non poteva essere stato il Messia, perché era nato sulla terra (II Gv 1:7-8).
Gesù disse: “E nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo: il figlio dell’uomo” (Gv 3:13). Come ben sappiamo, Gesù nacque sulla terra da sua madre, Maria; dunque, perché disse di essere venuto dal cielo? La parola “cielo” è usata frequentemente nella Bibbia come metafora per evocare un senso di grande sacralità, bontà e valore. Quindi, possiamo interpretare così ciò che Gesù disse: “Io sono nato come tutti voi, ma il motivo e l’origine della mia nascita è molto differente; io sono stato generato da Dio. Sapendo ciò, diventa chiaro interpretare la profezia di Daniele; ma gli ebrei sbagliarono perché credettero nel suo significato letterale.
Allo stesso modo, Giovanni Battista, nato nella famiglia di Zaccaria, non era un semplice uomo, ma aveva una grande missione e Dio era dietro alla sua nascita. Gli diede infatti la stessa missione di Elia; così, Giovanni scese sulla terra come rappresentante di Dio stesso.
Dagli esempi dati, non si può fare a meno di esaminare seriamente le profezie sulla Seconda Venuta del Messia. Il Nuovo Testamento non contiene solo la profezia che Cristo verrà come giudice glorioso su una nuvola, ma anche quella che tornerà proprio come al tempo di Gesù. Questa profezia è chiaramente il contrario della precedente.
La storia degli ebrei e quella del Cristianesimo differiscono in termini di periodo di tempo, fatti esteriori, ambiente geografico e culturale. Comunque, la missione di queste due storie è stata tramandata da una all’altra come parti della storia centrale della provvidenza di restaurazione. Entrambe avevano come scopo finale di realizzare la fondazione per il Messia, attraverso il principio di restaurazione. Confrontiamo ora queste due storie dal punto di vista della provvidenza di restaurazione e cerchiamo di capire quale sarà il momento del Secondo Avvento.
La storia di Israele, dal tempo di Giacobbe a quello di Gesù, fu divisa in sei periodi: il periodo di schiavitù in Egitto, quello dei Giudici, del Regno Unito, dei Regni Divisi del Nord e del Sud, il periodo di cattività babilonese e ritorno, e quello della preparazione per la venuta del Messia.
In ogni periodo, Dio guidò direttamente la provvidenza, ma gli uomini non completarono la propria parte di responsabilità, e quindi il Messia poté venire solo alla fine di tutti questi periodi. Esaminiamo ogni periodo di tempo in dettaglio e confrontiamolo con quello corrispondente dopo la venuta di Gesù.
Il periodo di schiavitù in Egitto ed il periodo di persecuzione sotto l’Impero Romano
Il periodo di schiavitù in Egitto iniziò come risultato del fallimento di Abramo nelle offerte. Durante questo periodo, i 12 figli di Giacobbe ed i 70 membri della sua famiglia, entrarono in Egitto, che rappresentava il mondo satanico, ed i loro discendenti vennero perseguitati dagli Egiziani.
Il periodo di persecuzione, sotto l’Impero Romano iniziò come risultato della mancanza di fede di Israele in Gesù. In questo periodo, i 12 apostoli di Gesù, i 70 discepoli ed i primi cristiani furono perseguitati da Roma, nel cui impero stavano propagandando la propria fede.
Durante il periodo della schiavitù in Egitto, il popolo scelto di Israele continuò a praticare la circoncisione e ad offrire sacrifici e mantenne la tradizione del Sabato. Similmente, i cristiani, durante il periodo di persecuzione sotto i Romani, continuarono a praticare la comunione ed il battesimo, ebbero dei martiri e continuarono a dedicare a Dio il Sabato.
Dopo che i 400 anni di schiavitù in Egitto terminarono, Dio scelse Mosè perché soggiogasse il Faraone e portasse gli Israeliti in Canaan. Allo stesso modo, l’Imperatore Costantino pose fine alla persecuzione dei cristiani nel 313 d.C. ed il Cristianesimo fu poi dichiarato religione di Stato nel 392. Si completò così il periodo di restaurazione spirituale dei cristiani.
Dopo la schiavitù in Egitto, Mosè ricevette i Dieci Comandamenti sul Monte Sinai, costituendo così il nucleo del Vecchio Testamento. Mantenendo fede alle tavole di pietra, al tabernacolo ed all’arca dell’alleanza, la prima Israele, la nazione scelta, stabilì la fondazione per ricevere il Messia. Così, dopo il periodo di persecuzione sotto l’Impero Romano, la seconda Israele, raccolse le parole del Signore e le testimonianze degli apostoli, formando il Nuovo Testamento ed ampliando così la fondazione per ricevere il Signore del Secondo Avvento.
Il periodo dei Giudici ed il periodo delle chiese cristiane sotto il sistema dei Patriarchi
Il periodo dei Giudici è il periodo di 400 anni dopo che gli Israeliti, guidati da Giosuè e Caleb, entrarono in Canaan. In questo periodo, ogni giudice aveva la funzione di profeta, sommo sacerdote e re.
Il periodo del sistema patriarcale è il periodo in cui i cristiani erano guidati dai Patriarchi, i cui compiti, dal punto di vista della provvidenza di restaurazione, corrispondevano a quelli dei Giudici.
Nel periodo dei Giudici si ha l’inizio della società feudale ebraica, centrata su di essi, nelle nuove terre assegnate ad ogni tribù. Allo stesso modo, dopo la liberazione del Cristianesimo dalle persecuzioni, il Vangelo fu predicato alle tribù germaniche che, nel quarto secolo, a causa dell’invasione degli Unni, dalla Mongolia, erano arrivate in Europa Occidentale. In questa nuova terra, essi stabilirono la fondazione della società feudale cristiana.
Il periodo del Regno Unito ed il periodo del Sacro Romano Impero
Il Regno Unito inizia alla fine del periodo dei Giudici. La missione di questi ultimi fu divisa in quella dei profeti, dei sommi sacerdoti e dei re. Similmente, quando il periodo dei Patriarchi finì, la loro missione fu divisa in quelle dei monasteri, del papa e del re.
Il periodo del Sacro Romano Impero iniziò quando il papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore dell’Impero Franco, proprio come il Regno Unito di Israele iniziò quando il profeta Samuele, eseguendo l’ordine datogli da Dio designò Saul come primo re d’Israele.
Il periodo dei Regni Divisi del Nord e del Sud ed il periodo dei Regni Divisi dell’Est e dell’Ovest
Il Regno Unito, che iniziò con Saul, continuò con i re Davide e Salomone; si divise poi nelle dieci tribù del Regno del Nord, o Israele, che era nella posizione di Caino, e nelle due tribù del Regno del Sud, o Giuda, nella posizione di Abele. Cominciò così il periodo dei Regni Divisi del Nord e del Sud.
Anche il Sacro Romano Impero, a causa delle contese fra i nipoti di Carlo Magno, si divise in tre parti: i Franchi dell’Est, i Franchi dell’Ovest e l’Italia. Comunque, poiché l’Italia era sotto il dominio dei Franchi dell’Est, in questo periodo si ebbe praticamente la divisione tra il Regno dell’Est e quello dell’Ovest.
Il periodo della cattività babilonese e ritorno ed il periodo della cattività dei papi e ritorno
Il Regno di Israele scomparve alla fine del periodo dei Regni Divisi, a causa della propria miscredenza, ed anche il Regno di Giuda perse la fede, fallendo nel realizzare la fondazione per la venuta del Messia, centrata sull’ideale del tempio.
Dio permise perciò che il popolo di Giuda fosse portato in schiavitù in Babilonia, il mondo dove rimase schiavo per 70 anni (Gv 39:1-10 e II Re 24:25). In questo periodo, il Re Ioiachin, Daniele, i nobili, gli ufficiali governativi e molti altri ebrei furono imprigionati da Nabucodonosor, re di Babilonia. Più tardi, la Persia distrusse Babilonia ed il re Ciro emanò un decreto per liberare gli ebrei, che tornarono alla loro terra in tre ondate successive, per un periodo complessivo di 140 anni. Lì si organizzarono come nazione e, sulla base della profezia di Malachia, si prepararono alla venuta del Messia.
Dalla fine del periodo del Sacro Romano Impero, che doveva preparare la fondazione a livello mondiale per il Secondo Avvento, fino a quando il papato si corruppe, Dio mandò molti segni, come le sconfitte delle Crociate, per far pentire i papi ed i sacerdoti. Essi, però, non cambiarono ed, anzi, con la graduale espansione del potere reale, sorsero molti conflitti tra papa e re. Così, Bonifacio VIII si scontrò col re di Francia, Filippo, e fu da lui anche imprigionato per un certo tempo. Una generazione più tardi, Clemente V spostò il papato da Roma ad Avignone, nel sud della Francia. In quella città, i papi vissero come prigionieri per 70 anni, sotto la sorveglianza dei re di Francia. Questo è il periodo della cattività papale. Dopo di ciò, papa Gregorio XI riportò il papato a Roma, ma anche nel periodo che seguì vi fu molta confusione. Tre papi regnarono simultaneamente per un certo tempo e ci furono altri problemi riguardo all’autorità papale fino a quando iniziò la Riforma Religiosa.
Il periodo di preparazione per la venuta del Messia ed il periodo di preparazione per il Secondo Avvento
Dopo il ritorno dalla cattività babilonese, la nazione di Israele costruì il tempio, che era stato raso al suolo e, sotto la guida del profeta Malachia, si pentì dei peccati commessi, ridedicandosi alla legge. Tutto ciò generò un movimento di riforma e fu l’inizio del periodo di preparazione per la venuta del Messia, che venne 400 anni dopo.
Col ritorno del Papa a Roma, iniziò il periodo di preparazione per il Secondo Avvento del Messia. Fu un periodo di 400 anni durante il quale i cristiani del Medioevo restaurarono la fondazione di fede per il Secondo Avvento a livello mondiale, dando inizio al movimento della Riforma Religiosa, centrata su Lutero. La Riforma rinnovò lo zelo dei cristiani, che ora, con nuova passione, cominciarono l’evangelizzazione a livello mondiale.
L’età del Vecchio Testamento fu un’epoca in cui l’uomo doveva stabilire la propria fede in Dio, attraverso le condizioni esteriori della legge e delle offerte. Quindi, la prima Israele, per poter indennizzare tutta 1a storia dal tempo di Abramo nel periodo di preparazione per il Messia, doveva attraversare il corso di indennizzo soffrendo sotto il dominio di altre nazioni come la Persia, la Grecia, l’Egitto, la Siria e Roma.
L’epoca del Nuovo Testamento fu l’epoca nella quale si doveva stabilire la propria fede in Dio attraverso le condizioni interiori di preghiera e fede centrate sulle parole di Gesù. In tutto questo periodo di preparazione per il Secondo Avvento, la seconda Israele doveva percorrere la strada della sofferenza interiore. A causa del sorgere dell’Umanesimo, che era l’ideologia guida del Rinascimento, dell’Illuminismo, che lo seguì, e della libertà di fede, propagata dopo la Riforma, il Cristianesimo dovette sopportare un periodo di grande confusione. In questo periodo, i cristiani dovettero attraversare il corso di indennizzo del periodo da Gesù al Secondo Avvento, superando dure prove interiori nella loro vita di fede.
Dio predisse la venuta del Messia tramite il profeta Malachia e, riformando il Giudaismo preparò la prima Israele alla venuta del Signore. Preparò, inoltre l’ambiente e la base su cui la restaurazione dello scopo della creazione poteva essere realizzata. Esempi di ciò sono il vasto Impero Romano, con le sue possibilità di comunicazioni in ogni direzione e la vasta sfera culturale formatasi sulla base della lingua e della tradizione greca. Quindi, la fondazione esteriore era stata preparata da Dio in modo che, alla venuta del Signore, il concetto di Messia si sarebbe diffuso rapidamente da Israele a Roma e nel mondo intero.
Nel periodo di preparazione per il Secondo Avvento, le condizioni esteriori sono già molto sviluppate come fondazione per la venuta del Signore. Da una parte, la Chiesa medioevale, stimolata dal Rinascimento, cercava di riportare lo spirito cristiano originario, nel quale il solo scopo della vita era quello di seguire la volontà di Dio. Il movimento della Riforma, iniziato da Lutero, si prefiggeva di liberare i cristiani dalle ingiuste interferenze dei papi e dei preti, dai loro riti e dalla loro autorità, e mettere in grado i fedeli di avere un rapporto diretto con Dio e con la Bibbia. Ciò fu provocato da Dio stesso nell’opera di preparazione della seconda Israele a livello mondiale per il Secondo Avvento del Messia.
Abbiamo esaminato in dettaglio le storie della prima e della seconda Israele, che si svolsero in periodi di tempo differenti, in posti differenti e con differenti protagonisti. Eppure, possiamo vedere un’incredibile rassomiglianza nella identità di tempo quando guardiamo ad esse dal punto di vista provvidenziale. Poiché entrambe sono dispensazioni centrali per preparare l’arrivo di un Messia, entrambe le provvidenze devono essere state guidate da Dio stesso.
La provvidenza di restaurazione aveva come scopo il preparare la fondazione per ricevere il Messia, che è frutto della storia umana. Essa attraversò 6 periodi dal tempo di Giacobbe: il periodo della schiavitù in Egitto, quello dei Giudici, del Regno Unito, dei Regni Divisi del Nord e del Sud, il periodo di cattività babilonese e ritorno e quello della preparazione per la venuta del Messia ed il totale è di 1930 anni.
Comunque, quando la prima Israele non completò la sua parte di responsabilità e non credette nel Messia, Dio non ebbe altra scelta che quella di prolungare la provvidenza di restaurazione. Perciò, dopo la venuta di Gesù, fino al tempo del Secondo Avvento, la provvidenza di restaurazione fu ripetuta. Vediamo infatti che il periodo di prolungamento della provvidenza di restaurazione attraversò il periodo della persecuzione da parte dell’Impero Romano, il periodo delle Chiese cristiane sotto il sistema patriarcale, quello del Sacro Romano Impero, dei Regni Divisi dell’Est e dell’Ovest, il periodo della cattività papale e del ritorno ed il periodo di preparazione per il Secondo Avvento del Messia, che sommati danno ancora 1930 anni.
Da tutto ciò potremmo dedurre che il 1930 è l’anno di nascita del Messia. Perché allora non abbiamo visto sulla terra la gloria del Secondo Avvento ed il giudizio finale? Se il Messia dovesse venire sulle nuvole, la sua gloria si sarebbe diffusa già in tutto il mondo. Comunque, come specificato prima, il Signore non ritorna sulle nuvole, ma nasce in fisico sulla terra. Allora il Messia è davvero nato nel 1930? L’anno non può essere definito con precisione perché una differenza di dieci anni in più od in meno si osserva spesso attraverso la storia provvidenziale. Per esempio, il periodo di persecuzione sotto l’Impero Romano doveva essere di 400 anni, ma durò effettivamente solo fino al 392 d.C. Perciò non possiamo indicare esattamente il 1930 come anno di nascita del Messia. Anche Gesù, 2000 anni fa, non proclamò immediatamente di essere il Messia, né iniziò subito il giudizio.
Nella sua vita, ci fu infatti un periodo iniziale, sconosciuto, che servì da preparazione al suo ministero pubblico. Allo stesso modo, il Signore del Secondo Avvento deve attraversare questo corso di preparazione dopo la sua nascita. Vediamo, quindi, che, in accordo alla provvidenza di restaurazione, questo è il tempo di preparazione per la comparsa del Signore.
Quando tornerà il Cristo?
Se Cristo deve tornare nella carne, come uomo, deve venire in un posto ed in una nazione predestinati. Qual è questa nazione?
In Matteo (21:33-43), con la parabola dei vignaioli, Gesù dice che, se lo avessero ucciso, sarebbe stato tolto al popolo di Israele il diritto di essere la nazione scelta e che questo diritto sarebbe passato ad una nazione e ad un popolo che avrebbero potuto portare frutti al tempo del Secondo Avvento. In questa parabola, Dio è il padrone della vigna, la quale rappresenta il lavoro di Dio stesso per realizzare l’ideale di creazione, ossia lo scopo di salvezza; i vignaioli sono il popolo di Israele; i servi, i profeti; il figlio del proprietario è Gesù; infine la nazione che produce i frutti rappresenta la nazione che riceverà il Signore del Secondo Avvento.
Come dobbiamo allora interpretare il passo dell’Apocalisse (7:4) in cui si dice che, al tempo del Secondo Avvento, saranno segnati 144.000 appartenenti alle 12 tribù di Israele?
Originariamente, il nome di “Israele” fu ottenuto da Giacobbe, dopo aver sconfitto l’angelo al guado di Jabbok (Gn 32:28). In altre parole, “Israele” indica il popolo di Dio che ha trionfato nella fede, e non significa necessariamente i discendenti diretti di Giacobbe. Matteo (3:9) e Romani (9:6) chiariscono il vero significato di Israele.
Il popolo scelto di Israele, dopo la crocifissione di Gesù, sono i fedeli cristiani che credono nel Signore. In Romani (11:1) è detto: “È infatti per la loro (degli ebrei) caduta che la salvezza è giunta ai Gentili, per provocarli a gelosia”. Ciò indica che il centro della provvidenza di restaurazione non è più il popolo ebreo. Dio porterà quindi avanti la Sua provvidenza centrale non attraverso i discendenti diretti di Abramo, ma attraverso i devoti cristiani che hanno raccolto la fede di Abramo.
Si può allora dire con precisione in quale nazione verrà il Signore? Quando un discepolo chiese a Gesù quando sarebbe tornato, egli rispose (Lc 17:37): “Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile”. In Apocalisse (7:2-4) si parla di un angelo che sale “dal levar del sole” e segna i servitori scelti da Dio sulla fronte, nel numero di 144.000.
Quando un agricoltore trapianta un albero, scava con cura una buca e la concima e la innaffia per preparare l’ambiente per la pianta. Come poteva Dio, che attende il frutto della storia umana, mandare il Messia senza alcuna preparazione? Prendiamo in considerazione l’ipotesi che la nazione dell’est scelta da Dio sia la Corea.
Primo, questa nazione in cui viene il Messia deve essere l’oggetto del cuore di Dio. Da questo punto di vista, questa terra è la Corea. Dio, dal giorno della caduta fino ad oggi, ha vissuto in uno stato di profonda disperazione. Troppo spesso pensiamo a Dio come ad un essere di gloria infinita, molto lontano da noi; questo avviene perché non conosciamo il Suo cuore. A causa della caduta dell’uomo, Dio prova nel Suo cuore il dolore di un genitore che ha perduto il proprio figlio. Per salvare questo Suo figlio ribelle, ha vagato alla sua ricerca in questo mondo corrotto.
Quindi, l’individuo o la famiglia o la nazione che lottano sulla terra contro Satana, dal lato di Dio, possono difficilmente evitare la strada di lacrime e di sofferenza. Come potrebbe un figlio fedele, che condivide il dolore del cuore di suo padre, condurre una vita facile e serena?
Dal momento che il Messia è colui che viene per portare il peso del dolore di Dio, per prendere su di sé il Suo dolore qui sulla terra, non può nascere tra persone soddisfatte del loro benessere materiale. Poiché la nazione che riceverà il Messia deve diventare l’oggetto del cuore di Dio - ed il suo popolo deve essere un popolo che abbia lo stesso cuore di Dio - quella nazione non può evitare la strada della sofferenza. La prima e la seconda Israele dovevano entrambe percorrere la strada della sofferenza e delle difficoltà; quindi, la terza Israele deve percorrere la stessa strada.
La terza Israele ha dovuto passare attraverso un corso di miseria totale, ed essere l’esempio della più grande sofferenza nei tempi moderni. La Corea, avendo seguito questo tipo di cammino, ha ereditato la tradizione di pietà filiale e lealtà.
Essa, anche quando fu al culmine della sua potenza, non provocò mai né invase per prima le nazioni vicine. La strategia di Dio è sempre stata quella di vincere dopo aver subito l’attacco, mai quella di invasione ed aggressione. È straordinario come il popolo coreano, nonostante sia stato più volte dominato da nazioni straniere, abbia mantenuto intatta la propria identità di razza e di cultura.
Secondo, la Corea è una nazione in cui sono presenti molte religioni ed ha una naturale inclinazione alla vita religiosa. I Coreani adorano Dio. Molte delle grandi religioni del mondo, come il Confucianesimo ed il Buddismo, hanno raggiunto una completa maturazione in questa terra. In questi ultimi secoli, vi è arrivato il Cristianesimo che, proprio in Corea, ha raggiunto una delle sue più alte espressioni.
La religione si è unita in modo armonico alla vita di tutti i giorni. È difficile trovare al mondo una nazione che presenti queste stesse caratteristiche. Il Signore non viene per salvare solo i cristiani. Il Cristianesimo è, naturalmente, la religione centrale della provvidenza di Dio, ma Dio stesso ha dato origine ed ha guidato tutte le principali religioni, affinché restaurassero le nazioni in cui sono sorte ed il periodo di tempo in cui si sono sviluppate.
Il Messia, che deve realizzare lo scopo finale della provvidenza di Dio, deve simultaneamente realizzare anche lo scopo di tutte le religioni. Da questo punto di vista, la nazione nella quale tutte le religioni principali hanno prodotto i loro frutti diventa la terra adatta a ricevere il Messia.
Terzo, la nazione in cui il Signore viene, deve essere il punto di confronto tra Dio e Satana. Il punto in cui Adamo ed Eva caddero divenne la linea di divisione tra il cielo e la terra, tra la vita e la morte. Il Signore viene, quindi, nella stessa situazione in cui la vita e la morte si confrontano, per poi realizzare la storia provvidenziale e risolvere i problemi del periodo nel quale arriva.
La provvidenza di Dio per restaurare questo mondo, tramite il Messia, può essere vista anche come la dispensazione attuata con la divisione tra Caino ed Abele. La separazione dei mondi di Caino ed Abele prima della venuta del Messia è manifestata nei blocchi comunista e democratico. Questo può essere chiamato uno sviluppo orizzontale della provvidenza verticale che Dio ha guidato attraverso la storia.
Quindi, il Signore verrà dove le due potenze, quella della democrazia e quella del comunismo, si confrontano nel punto focale dell’amore di Dio e dell’odio di Satana. Quella linea di confronto è il 38 parallelo, nella penisola coreana. Questa linea non è solo il punto di confronto tra democrazia e comunismo, ma anche quello tra Dio e Satana.
Poiché la nazione ed il popolo in cui viene il Messia sono un’offerta per la provvidenza di restaurazione, la Corea, che costituisce quest’offerta, deve essere divisa. La guerra coreana, quindi, che si originò al 38 parallelo, non era la guerra civile causata dalla separazione territoriale di una nazione. Era un confronto tra i blocchi democratico e comunista, ed, inoltre, tra Dio e Satana. Il fatto che sedici nazioni, nonostante non fossero direttamente coinvolte nel conflitto, parteciparono ed aiutarono la provvidenza di restaurazione, ha un significato divino.
Quarto, la nazione nella quale il Signore viene deve stabilire una fondazione per la provvidenza di restaurazione. La Corea, per ricevere il Messia, deve perciò stabilire una condizione di separazione da Satana tramite un periodo che rappresenti la sofferenza di 400 anni in Egitto. Anche la seconda Israele stabilì una condizione di separazione da Satana sopportando una persecuzione di 400 anni sotto l’Impero Romano, il quale rappresentava, come precedentemente l’Egitto, il mondo satanico. Quindi, al tempo del Secondo Avvento, anche la terza Israele, la Corea, deve soffrire per mano di una nazione dalla parte del male per separarsi da Satana. Questa nazione fu il Giappone, che, per 40 anni, procurò tormenti inimmaginabili alla Corea. Nel 1905 il Giappone privò la Corea, con la forza, dei diritti diplomatici, e ciò provocò un periodo di perdita della sovranità nazionale, fino al 1945, l’anno in cui fu sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale. Durante questo tempo, ai coreani fu completamente tolta ogni libertà, molti vennero imprigionati, molti massacrati, subendo insomma ogni genere di persecuzioni.
Specialmente nel 1910, dopo l’annessione della Corea al Giappone, il Cristianesimo, i cui fedeli costituivano il nerbo del movimento d’indipendenza, fu perseguitato in modo crudele ed inaudito. Mentre da un lato, il Cristianesimo stava godendo della libertà in tutto il mondo, sotto la provvidenza di Dio, la sofferenza dei coreani, il cui nucleo era formato da cristiani, divenne la condizione di indennizzo nazionale per ottenere la qualifica di terza Israele.
Quinto, questa nazione deve avere delle testimonianze profetiche tra il suo popolo. Quando Dio manda Suo figlio, può forse farlo di nascosto? Certamente lo rivelerà a degli uomini preparati sulla terra, dando loro la buona novella. Proprio come gli ebrei sapevano dai profeti che il Messia sarebbe venuto per salvarli, per 500 anni la Corea ha ugualmente avuto una forte fede messianica, attraverso un libro di profezie, detto di Chung-Gam-Nok.
Inoltre, sia persone di chiesa, sia laici profondamente religiosi, hanno ricevuto delle rivelazioni riguardanti il ritorno del Cristo in Corea e che indicavano questa nazione come il centro della salvezza mondiale.
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