Fondazione per ricevere il Messia
Dicembre 1976 – Limonta
Anche se siamo nel movimento, questo non significa che abbiamo un vero rapporto con il Messia.
Quando abbiamo parlato di Dio, abbiamo detto che il Dio spiegato sulla lavagna deve diventare il Dio vivente in me. Allo stesso modo anche il Messia ufficiale deve diventare il mio salvatore. Noi sappiamo in teoria come dovrebbe essere il nostro rapporto con Dio ma riconoscerlo e realizzarlo sono due cose ben distinte. Allora come possiamo instaurare un vero rapporto con Lui?
Il Padre ha versato sangue e lacrime al posto mio. Non era il Padre il peccatore, ma io. Io dovevo soffrire, e mentre io vivevo la mia vita, il Padre versava sangue per permettermi di essere salvato e sacrificava la sua vita per dare vita a me. Io debbo la mia vita ai Veri Genitori poiché senza il Padre non c’è vita. Allora il Padre è molto più importante di me e di tutta l’umanità.
Per questo, anche a prezzo della vita, io posso essere gioioso di vivere per il Padre. Noi dobbiamo realizzare questo tipo di relazione interiore con il Padre. Come possiamo arrivare a questo? Ascoltandolo parlare? Guardando la sua foto? Leggendo i suoi discorsi? No!
È bello guardare le foto del Padre, leggere i suoi discorsi, sentirlo parlare, e molta gente ha fatto tutto questo, ma nonostante ciò ha lasciato il movimento.
Noi dobbiamo stabilire una fondazione per ricevere il Messia nella nostra vita: questa è la nostra parte di responsabilità. Altrimenti il Messia è sulla terra, ma non sarà mai il mio Messia. Per me resterà solo un grande uomo e di conseguenza non potrò avere l’esperienza di rinascita, non potrò ottenere il perdono dal peccato, non potrò fare un matrimonio puro, né generare figli senza peccato. Io sarò del tutto estraneo alla soluzione del peccato.
Dobbiamo applicare nella pratica i Principi Divini. Noi dobbiamo stabilire una fondazione di fede. Adamo ed Eva dovevano raggiungere la perfezione senza conoscenza del peccato, ma caddero all’ultimo livello dello stadio di crescita, quindi per potersi salvare dovevano restaurarsi fino a quel livello, poi il Messia poteva perdonare il loro peccato originale. Perciò, quando noi arriviamo al livello finale dello stadio di crescita, noi possiamo ricevere dal Messia il perdono per il peccato originale ed essere benedetti in matrimonio.
La caduta ebbe origine con un matrimonio. Per questo la caduta sarà eliminata con un matrimonio centrato su Dio. Questa è la ragione per cui senza matrimonio non esiste soluzione per il peccato.
Questo è il vero significato della benedizione. Ecco perché la benedizione non è un semplice matrimonio, ma è la soluzione del peccato originale.
Per ricevere il Messia noi dobbiamo stabilire prima, una fondazione di fede e poi una fondazione di sostanza.
Infine, automaticamente, la fondazione per ricevere il Messia è stabilita.
Fondazione di Fede
Per realizzare la fondazione di fede, abbiamo bisogno innanzitutto di una figura centrale, di oggetti condizionali e di un periodo di tempo.
1) La Figura Centrale
Chi può essere la figura centrale per la nostra fondazione di fede? Mosè? Noè? Dobbiamo forse richiamare questi grandi uomini dal mondo spirituale? No di certo! Noi siamo responsabili per la nostra fondazione di fede e, di conseguenza, solo io posso essere la figura centrale per la mia fondazione di fede. Nessun altro può fare questo per me.
Quindi, è inutile che ci lamentiamo o accusiamo gli altri, cercando di giustificarci con il loro comportamento, ossia dicendo che sono gli altri la causa dei nostri problemi. Nessuno può essere responsabile per la nostra fede.
Il nostro più grande nemico siamo noi stessi, non gli altri. Se possiamo soggiogare Satana in noi stessi, possiamo soggiogare Satana ovunque. Perciò chi può controllare sé stesso, potrà controllare il mondo.
2) Gli Oggetti Condizionali
Nell’Era prima del Vecchio Testamento, l’oggetto condizionale per la salvezza era l’offerta, ad esempio un ariete, una pecora, una colomba, eccetera. Nell’Era del Nuovo Testamento, non furono più offerte le cose, ma il figlio di Dio sull’altare del mondo. Gesù divenne il mediatore fra Dio e l’uomo.
Ora nel, nostro movimento, cosa possiamo offrire per salvarci? Noi stessi! Noi siamo la figura centrale e siamo pure l’oggetto condizionale.
3) Il Periodo di Tempo
Come sappiamo, per essere qualificati a fare un’offerta, dobbiamo stabilire una condizione per separarci da Satana, basata sul numero 40. Quaranta è il numero di perfezione. Al posto del numero 40 a volte usiamo il numero 7, anch’esso numero di perfezione. Questo è il significato dei 7 giorni di digiuno. Perciò nel nostro movimento dobbiamo digiunare almeno 7 giorni, altrimenti non possiamo iniziare la missione. Affinché Dio possa cominciare a credere in noi dobbiamo vivere la fondazione di fede per almeno tre anni.
Le offerte:
Per separarmi da Satana devo fare un’offerta. Quale parte di me stesso devo offrire? La testa? No! Io devo offrire tutto di me stesso. Siamo poi sicuri di essere qualificati come offerta? Per il Padre Celeste potremmo non essere accettabili, dal momento che siamo caduti. Ecco l’importanza del Messia. Dovremmo essere enormemente grati e felici del fatto che il Padre è qui con noi. Se il Messia, che non ha peccato, non fosse qui, noi, pur desiderandolo, non potremmo offrirci a Dio, perché Egli non potrebbe accettarci.
Quali elementi, basilarmente, costituiscono l’insieme di me stesso? Primo, la mente, poi il corpo e quindi le cose. La nostra mente è la parte che per prima ha accettato di entrare nei Principi, poi è venuto il nostro corpo con tutto ciò che avevamo. Abbiamo portato i nostri vestiti, le sedie, la radio eccetera.
A) L’offerta della mente
La mente dovrebbe essere offerta prima di tutto attraverso i Veri Genitori, così il mio sentimento, il mio modo di pensare, la mia immaginazione, “tutto” dovrebbe appartenere a Dio. Io, cioè, nego il mio modo di pensare, il mio modo di sentire, il mio modo di parlare: ogni cosa. Il mio desiderio, la mia speranza, la mia gioia, la mia volontà sono messe sull’altare ed offerte a Dio. In questo modo, la speranza di Dio sarà la mia speranza, poiché io non spero nulla per me stesso. Il desiderio di Dio sarà il mio desiderio. La gioia di Dio sarà la mia gioia. La volontà di Dio sarà la mia volontà.
Per realizzare queste cose, dobbiamo pagare indennizzo. Attraverso la preghiera noi possiamo sentire la presenza e l’abbraccio di Dio. Se abbiamo un problema possiamo chiedere a Lui come risolverlo. Lui sa tutto di noi, il bene ed il male, eppure ci ama incondizionatamente. Le lacrime di pentimento sono la prima offerta pura per la salvezza del mondo e di noi stessi. Sono le lacrime di pentimento e le lacrime di gratitudine che alleviano il dolore di Dio.
Una preghiera egoistica sarà presa da Satana. Perciò se la vostra preghiera è egoistica è meglio che non preghiate. La preghiera è un’offerta a Dio, per questo deve essere pura. Se un’offerta non è pura, è presa da Satana, come l’offerta di Abramo. Essere puro significa essere in armonia con il desiderio di Dio. Perciò, quando preghiamo, dovremmo esaminare prima di tutto il contenuto della nostra preghiera, ricordandoci che il pentimento è il mezzo migliore per la nostra purificazione interiore.
Un’altra preghiera che dà gioia a Dio è la preghiera fatta per confortarlo. Dio non è mai stato consolato da nessuno prima della venuta del Padre. Dio ha tanto sofferto e sta ancora soffrendo a causa dell’uomo, eppure nessuno si è mai preso cura del Padre Celeste. Ci siamo rivolti a Lui solo per chiederGli aiuto. I cristiani e tutti gli uomini di fede hanno sempre chiesto aiuto non pensando mai ad alleviare il Suo dolore. Immaginate questa situazione: due genitori sono ridotti sul lastrico e decidono di suicidarsi. La figlia arriva a casa da scuola. Lei non comprende niente della loro situazione, ma vede l’espressione cupa dei loro volti. Si ferma, fissa suo padre e le lacrime cominciano a scorrere sulle sue guance. Cosa pensate che proveranno i suoi genitori nel vedere quelle lacrime?
In effetti, la consolazione più intensa sono le lacrime di compassione e di conforto di un figlio di fronte alle disgrazie dei genitori. Se questo è vero per noi, sarà vero anche per il Padre Celeste. Uno dei capi coreani ci ha detto che uno dei modi più belli e pieni di calore per consolare Dio è di parlarGli della restaurazione. La storia è così importante, perché è il corso attraverso il quale è passato il Padre Celeste, rinnegato e dimenticato da tutti, senza nessuna comprensione. Ad esempio, potete leggere a Dio della famiglia di Adamo, di Noè o di Abramo e dirGli: “Padre tu hai provato questi sentimenti, non è vero”?
Il Padre Celeste vi risponderà: “Si figlio, ora tu comprendi il mio cuore”, e vi abbraccerà con lacrime di gioia e di gratitudine. Attraverso questa preghiera possiamo restaurare una vera relazione con Dio.
La nostra preghiera sarà un’offerta pura per Dio. Questa è la miglior condizione di offerta della nostra mente.
B) L’offerta del corpo
Anche il corpo deve essere offerto. Offerta significa devozione. Nel nostro movimento mangiamo esattamente come prima, a volte più di prima. Dormiamo ancora come prima, forse un po’ meno. Usiamo i soldi come li usavamo prima. Allora, qual è la differenza? A volte non riusciamo a capirla, sembra di aver solo cambiato posto, proprio come cambieremmo lavoro.
Perché allora abbiamo avuto tante difficoltà per entrare nel movimento, se non esiste differenza con la vita precedente? Prima di venire nel movimento, mangiavamo, dormivamo e lavoravamo per la nostra felicità. Ma da quando siamo entrati nel movimento abbiamo iniziato a vivere per Dio e per l’umanità. Noi mangiamo, dormiamo, lavoriamo e parliamo per Dio e per l’umanità. Le cose nella nostra vita sono le stesse, ma sono mutati lo scopo ed il valore.
Dare il nostro corpo a Dio attraverso il Messia è devozione e quando io dono me stesso a Dio non ho più diritti su me stesso: io appartengo a Dio. La caratteristica fondamentale della devozione è il mutamento di proprietà. Niente appartiene più a me, ogni cosa è di Dio: io non ho nulla.
Abbiamo diritto di possedere soltanto quello che abbiamo creato. Abbiamo forse creato la nostra mano? Chi l’ha creata? Dio! Allora la nostra mano appartiene a Dio. È un concetto errato pensare “Questa mano è mia”. Abbiamo forse creato la nostra bocca, le orecchie, gli occhi, il naso? No! Noi non abbiamo determinato il nostro aspetto, perciò non ne siamo responsabili.
Un’altra caratteristica della devozione è il mutamento dello scopo. Per quale scopo il Padre Celeste ha creato questa mano? Dio ha creato queste cinque dita per dare qualcosa agli altri, ma, nonostante ciò, la stessa mano viene usata per rubare. Questo è male! Dare il nostro corpo a Dio significa che la nostra vita fisica appartiene a Dio. Tutto deve mutare in noi e da una vita centrata su noi stessi dobbiamo passare ad una vita centrata su Dio. Ora mangiamo per lo scopo di Dio, per poter essere in buona salute per servire Lui e l’umanità. Prima non parlavamo per Dio, ma solo per noi stessi. Le nostre parole erano impure, perché la nostra bocca apparteneva a noi stessi o a Satana. Ora tutto il mio corpo appartiene a Dio: la mia mano è la mano di Dio, la mia gamba è la gamba di Dio. Tutte le 24 ore del giorno appartengono a Dio, poiché la mia intera vita è offerta a Lui. Questo è il significato dell’offerta e della devozione. Io appartengo interamente a Dio, perciò io non ho diritto di decidere nulla per me stesso.
La decisione di andare in un centro o in un altro appartiene a Dio. Voi potete sperare, se la vostra speranza è pura, ma la decisione appartiene sempre al Padre, senza lamentela da parte nostra. Questo è il principio dell’offerta: l’offerta non ha voce e non pone condizioni.
Allora, se il Padre Celeste ci chiede di andare al Polo Nord, noi dobbiamo essere pronti, così pure se chiede di andare sul Team, a testimoniare, eccetera.
Questo è il vero significato dell’obbedienza. L’obbedienza è il primo passo della devozione.
In questo modo noi sentiamo che non possiamo decidere niente, che non vi è libertà né amore nel nostro movimento. Ma siamo sicuri di poter diventare felici da soli? No! Dobbiamo credere in Dio, sentire che Dio è nostro padre. Dio deciderà dove andremo con il solo scopo di renderci felici. Egli può essere felice solo dopo aver reso felici noi. Dobbiamo aver fiducia nel Padre. Gesù disse: “Coloro che preservano la loro vita, la perderanno e coloro che la perderanno per Dio, la riavranno.”
Dio merita davvero la nostra fiducia, perciò obbedirGli è il modo migliore per fare felice Dio, il mondo ed anche noi stessi.
A volte, quando noi offriamo qualcosa, ci sembra di offrire quanto abbiamo di più prezioso; ma, offrendo qualcosa a Dio, non perdiamo nulla: Lui ci renderà cose ancora più preziose. Dio vuole darci tutto: verità, amore, gioia e vita eterna: ogni cosa. Ma anche Dio non può dare qualcosa incondizionatamente. Perciò un’offerta è la condizione grazie alla quale Dio può darci cose più preziose di quelle che abbiamo offerto.
Anche Gesù quando chiese la vita fisica ai suoi discepoli, aveva già preparato per loro la vita eterna. Nella vita di fede non vi è sacrificio, perché dopo riceveremo indietro più gioia, più felicità, più speranza. Perciò un’offerta, o un sacrificio, non sono qualcosa di tragico, ma sono apportatori di gioia. Se sacrificate il vostro Isacco, se offrite ciò che amate di più: lavoro, famiglia, amici, persino il marito, la moglie o i figli, anche questo sacrificio vi porterà gioia, perché otterrete in cambio qualcosa di maggior valore.
Non abbiamo diritto di appartenere a noi stessi, poiché ogni cosa appartiene a Dio. Se il mio corpo appartiene a Dio, questo significa che Dio vive in me ed io posso essere il Suo tempio. Dio parlerà attraverso di me, le mie parole saranno le Sue. Dio amerà attraverso di me ed il mio amore sarà il Suo amore. Dio lavorerà attraverso di me e le mie opere saranno le opere di Dio. Questo tipo di uomo possiamo chiamarlo “uomo di Dio”. Gesù era un tale uomo. Gesù disse “Chi vede me vede il Padre”. Dio non ha corpo fisico, perciò il Padre Celeste non poté parlare fino a che Gesù non venne. Dio fu tradito da tutti coloro che aveva amato di più. Tutta l’umanità lo ha tradito, negato, perseguitato ed ignorato, ma Egli non poteva dire nulla poiché non aveva bocca per parlare, né braccia per abbracciare, né piedi per rincorrere i Suoi figli. Allora, qualcun altro, al posto di Dio, deve parlare nelle strade. Qualcuno deve essere la mano di Dio, le gambe di Dio, per permetterGli di agire. Per questo, d’ora in avanti, la nostra bocca non deve più pronunciare parole impure, ma parole di Dio. Come rappresentante del Dio invisibile la mia mano non dovrebbe mai essere usata per scopi satanici. Le mie labbra, le mie mani, tutto di me stesso deve essere purificato. Il nostro intero corpo appartiene a Dio, solo a Dio.
Potete comprendere cosa significhi devozione? Non dobbiamo contaminare il nostro corpo poiché esso è un tempio di Dio. Dio vuole vivere in noi. Non permettiamo a Satana di impossessarsi del nostro corpo. Siate puliti, puri e sani perché il vostro corpo è il corpo di Dio. Quando avete la febbre e siete malati, dovete andare a letto e pregare Dio: “Oh Padre Celeste mi dispiace. Io volevo star bene, per lavorare per te ma non è possibile”. Scusiamoci con il Padre Celeste se non stiamo bene. Questa è la casa di Dio, noi l’abbiamo semplicemente affittata. Dio ha il diritto di venirci ogni volta che lo desidera.
Come già detto prima, un’offerta deve essere pura, per essere accettata da Dio. Quando l’offerta è accettata da Dio, se noi amiamo l’offerta, Dio può accettarci, anche se siamo caduti. Perciò diventando uno con l’offerta pura, noi siamo purificati. Ma, se non amiamo l’offerta, non possiamo purificarci. Questo è il motivo per cui le persone offrono le loro cose più preziose. Questo è il motivo per cui Caino deve amare Abele. Attraverso questa offerta delle cose noi possiamo restaurare il rapporto originale con Dio, ed essere rinati attraverso il Messia, su questa fondazione interiore di fede.
C) L’offerta delle cose
Nella Bibbia, Romani 8:19 leggiamo “La creazione aspetta con ansia il rivelarsi dei figli di Dio”. Fino a che il Figlio di Dio non viene sulla terra, la creazione non può essere felice perché è dominata da un uomo impuro. In questo modo la creazione non può tornare a Dio, ma apparterrà a Satana, in contrasto con lo scopo della creazione. La benedizione del dominio sulla creazione (cioè la terza benedizione) potrà essere data completamente solo dopo la realizzazione della prima e della seconda benedizione. Ad eccezione dei nostri Veri Genitori, non c’è stato nessuno che abbia completato le tre grandi benedizioni e la qualifica di avere dominio sul creato.
Quando il Padre è venuto in questa nazione, ha visitato alcune fra le località più belle. Una volta, prima di andare in uno di questi luoghi, il Padre ci disse “Forse pensate che io vada là solo per godermi lo spettacolo, ma in realtà, se non vi andassi, la natura mi accuserebbe. La creazione non ha mai visto il perfetto Adamo, l’Adamo che ha completato la seconda benedizione.
Questa è la prima volta che la creazione ha un vero Signore, perciò deve aver tanto aspettato i Veri Genitori.
Il Messia è un vero uomo di Dio. Questa è la ragione per cui, tutta la creazione deve aver cercato e aspettato il Padre, non solo per l’uomo ma anche per Dio. Il Padre è qualificato per dominare su tutto il creato. Solo nelle sue mani la creazione può essere felice. Ogni cosa può essere felice solo quando ritorna a Dio attraverso il Padre. Capire questo è comprendere col cuore il valore dell’offerta. Gesù non poté completare la seconda benedizione. Perciò non era pienamente qualificato per aver dominio sulla creazione e restaurare le cose. I Cristiani pensano che il Messia debba essere povero. Questo non è vero, egli non è venuto per questo. Il Messia deve essere l’uomo più ricco.
Solo lui può avere dominio sul creato e se questo non avviene, Dio non può essere felice. Anche se il Padre è pienamente qualificato per questo, il suo dominio è unicamente in funzione degli altri. Raramente la gente riesce a capire questo. I giornalisti molte volte scrivono che il Rev. Moon ha tante auto, palazzi, eccetera. Loro vedono solo il loro punto di vista. Siccome loro vivono per queste cose, pensano che anche il Maestro viva per questo.
Poiché Dio ha creato le cose, queste appartengono a Lui. Quando le cose ritornano a Dio, Egli le darà ai Suoi figli. Se cerchiamo di avere dominio sulle cose direttamente, esse soffriranno perché questo è un falso dominio. Quando le cose sono date al Padre Celeste attraverso il Messia, queste stesse cose possono ritornare a noi attraverso di lui, con l’approvazione di Dio.
In questo modo noi possiamo far felici le cose. E che dire delle 1000 lire che sono nella nostra tasca? Sono felici o no? Se abbiamo soldi e li usiamo per noi stessi, non possono essere felici. Ogni cosa deve essere offerta prima al Padre, e poi noi siamo qualificati per usarla. Questo è il punto chiave su come usare i soldi o le cose.
È difficile portare ogni cosa a Dio, ma noi dobbiamo capire questo punto. Se raccogliamo soldi dobbiamo offrirli a Dio attraverso il Padre, usandoli per uno scopo divino. I nostri membri, specialmente quelli nuovi, quando ricevono soldi dai loro genitori fisici spesso li tengono per sé stessi. Questo non rende felici i soldi. Dobbiamo donarli. Questo è il principio del nostro movimento. Dobbiamo comprendere esattamente cosa significa dominio sulle cose.
Se offriamo le cose al Padre esse ci saranno restituite dal Padre. La donazione è un’espressione di fede, che permette a Dio di dare una benedizione. Un altro punto importante: le cose nel nostro movimento sono uno con Dio poiché sono offerte a Dio. Il Padre Celeste non è tanto ricco; ora ha bisogno di soldi e cose per poi poterli restituire ai Suoi figli: ma Lui per ora, ha molto poco. Ogni cosa, come questa sedia, ad esempio, è data da Dio e appartiene a Dio. Se possiamo capire questo punto, sappiamo come usare questa sedia.
Le cose nel nostro movimento sono diverse dalle cose di fuori. Se usiamo una sedia o un foglio di carta o qualsiasi cosa, per uno scopo satanico, questo è contro la legge divina.
Ogni cosa è costata lacrime e sudore ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle. Se non apprezziamo nel giusto modo il loro sudore, non siamo qualificati per usare i soldi. Essi sono andati a raccogliere fondi ed a vendere Nuove Ere nel gelo dell’inverno. Alcuni si sono ammalati ma, per servire il Padre, lo hanno fatto ugualmente.
Senza comprendere la pena, il dolore, il sudore, che questi soldi sono costati, non siamo qualificati ad usarli. Specialmente chi guida deve stare attento a questo punto. I soldi possono essere pericolosi come un veleno. E quelli celesti lo sono ancora di più. Quindi, abusarne può essere fatale, disastroso.
Fondazione di Sostanza
Sulla base della fondazione di fede è ancora necessario stabilire la fondazione di sostanza così che la fondazione per ricevere il Messia sia stabilita in noi. Questo è il rapporto Caino Abele, che si deve concretizzare nella relazione esteriore con i fratelli e con le sorelle.
Questo punto deve essere superato attraverso una costante vita di fede, altrimenti il Messia non può venire e noi ci troviamo ben presto nella posizione di mezzo, andiamo sempre più giù spiritualmente ed alla fine lasciamo il movimento. Molti se ne vanno a causa di questo, altri, pur nella stessa situazione rimangono, ma non capiscono realmente la vera direzione della loro vita. Non hanno vitalità, non riescono ad ottenere grandi risultati e creano problemi con gli altri membri. Anche i discepoli di Gesù avevano molti problemi di tipo Caino Abele e di caduta.
Il nostro movimento è il simbolo del mondo caduto. Forse alcuni pensavano che fosse il Regno dei Cieli, ma ancora non è così. Noi siamo entrati nel movimento con tutti i tipi di problemi, perciò diciamo che il nostro movimento rappresenta il mondo caduto. Dio desidera che noi superiamo insieme tutti questi diversi problemi e difficoltà affinché si possa realizzare la fondazione per il Regno dei Cieli.
Considerare le cose da questo punto di vista, ci aiuta ad essere più pazienti con i nostri fratelli, con le nostre sorelle, con chi ci guida inoltre, potremo avere sempre la forza di affrontare e superare qualsiasi difficoltà che incontreremo nel movimento.
Il Messia è qui, ma se io non stabilisco una fondazione in me stesso, non ho niente a che fare con lui. Come abbiamo detto, per la fondazione di fede sono necessari una figura centrale (me stesso) e gli oggetti condizionali che sono la mente, il corpo e le cose. Questa fondazione di fede deve continuare per almeno tre anni altrimenti il Padre Celeste non può approvare la nostra vita di fede. Perché pensate che Satana si sia lamentato così tanto? Lui sentiva che non riceveva abbastanza amore. Lucifero non era perfetto. Se l’angelo fosse stato perfetto non avrebbe avuto la possibilità di cadere, ma Dio non poteva dargli il 100 per cento di amore che lui pensava di meritare. Poi, dopo la caduta, non era più qualificato per ricevere amore da Dio. Perciò lui non ha mai ricevuto abbastanza amore.
Questo è il motivo per cui Satana si lamenta. Noi alcune volte ci lamentiamo, soprattutto quando siamo nella posizione di Caino: “La figura centrale non mi piace. Non mi ama. Non mi sembra adatta come guida”. E altre lamentele ancora. Ma noi osserviamo che quando una persona riceve abbastanza amore, tutto va bene e non si lamenta più. L’angelo non riceveva abbastanza amore e questo è anche il motivo per cui Caino si lamenta. Allora, come possiamo risolvere questo problema?
Dio non può dare amore direttamente a Satana, poiché sono su due piani differenti. Caino e Abele erano nati come fratelli ed erano posti da Dio nella posizione di rappresentare Lui stesso e Satana. Dio dà ad Abele il 100 per cento del Suo amore e Caino può ricevere uguale amore attraverso il fratello.
Questa è l’unica via attraverso la quale Satana od una persona nella posizione dell’angelo possono ricevere il 100 per cento dell’amore di Dio. Allo stesso modo sia Caino che l’angelo possono tornare a Dio. Dio dà il suo amore in questo modo, ma se Caino non lo riceve, Dio deve pagare indennizzo, sacrificando Abele. Abele sarà sacrificato per indennizzare il peccato di Caino. Lo scopo di Dio, nel rapporto Caino Abele, è di salvare entrambi ma, soprattutto, di salvare Caino. Dal punto di vista di Caino, Abele è uno con Dio. Come sapete, Caino deve amare Abele, obbedire a lui e servirlo. Questo significa che Abele deve essere nella posizione dell’offerta e come tale Caino deve portarlo a Dio. Noi offriamo cose più grandi di noi stessi, così che l’offerta serve da tramite fra noi e Dio. Questa è un’offerta interiore, perciò la mente di Caino ed il cuore di Caino devono obbedire ad Abele. La fondazione di sostanza è interiore mentre la fondazione di fede è esteriore.
Per ricevere il Messia dobbiamo essere uniti all’offerta pura che a sua volta è unita al Messia ed a Dio; allora i nostri peccati saranno simbolicamente purificati. Potremo così stabilire una fondazione che sarà simbolicamente senza peccato.
Il rapporto Caino Abele è uno dei problemi più importanti da risolvere e solo dopo averlo superato possiamo ricevere la benedizione. Per quale scopo siamo nel nostro movimento? Siamo qui per realizzare le tre grandi benedizioni, per risolvere il peccato originale, per portare gioia a Dio, per portare persone al Messia, ma soprattutto noi siamo qui per indennizzare il fallimento della famiglia di Adamo.
Caino non riuscì ad amare Abele, si adirò e lo uccise, anche se il motivo era banale. Il sangue di quell’assassinio scorre nelle nostre vene, per questo nessuno può dire che non arriverà mai ad uccidere. Lo stesso sangue ha perseguitato e ucciso Gesù, ha ucciso tanti Cristiani ed ha perseguitato il Signore del Secondo Avvento. Molti problemi, molti assassinii, molte guerre e molte lotte sono state causate da questa linea di sangue. Perciò nelle nostre vene scorre un sangue terribile e lo stesso sangue crea problemi fra di noi: “Mi è antipatico. La figura centrale non mi va. Lui non è un gran che”. Perché tutto questo? Perché Caino uccise Abele? Gelosia? Orgoglio? Caino non riusciva a trovare Dio in Abele?
La sua offerta non era stata accettata da Dio. Allora Caino non aveva fede? Caino aveva fede altrimenti non avrebbe fatto l’offerta. Lui amava Dio, altrimenti non sarebbe stato depresso quando la sua offerta fu rifiutata. Caino uccise Abele anche se era un uomo di fede.
E che dire di Abele? Mancava forse di fede? No! Anche Abele aveva fede. Vivevano insieme come fratelli e si volevano bene. Allora, perché Caino ha ucciso? Caino poteva obbedire a Dio ma non poteva obbedire alla figura centrale che stava proprio di fronte a lui. Molti di noi possono obbedire alle rivelazioni di Dio ma non possono obbedire alla propria figura centrale. Questo è il motivo per cui Caino ha ucciso Abele. Quando gli Israeliti videro il miracolo del Mar Rosso furono tanto ispirati, ma quando dimenticarono il miracolo, loro non poterono più obbedire a Mosè.
Anche Giovanni Battista obbedì alla diretta ispirazione di Dio, ma trovò difficile obbedire a Gesù. Noi abbiamo la stessa natura. Siamo obbedienti alle rivelazioni misteriose, ma non possiamo obbedire alla figura centrale posta di fronte a noi. Questa natura ha ucciso Abele.
Allora, come possiamo superarla? Perché Caino non poteva obbedire ad Abele? Caino non poteva trovare Dio in Abele, perciò Caino non poteva capire come Dio stesse lavorando attraverso di lui. Ecco perché Caino uccise Abele.
Molti forse simpatizzano per Caino e pensano che era naturale che lui uccidesse il fratello, perché Dio era parziale verso Abele. Ma quando Caino uccise Abele il risultato di questo assassinio fu preso da Satana. Perciò, anche se voi scusate Caino, il risultato resta un assassinio e Satana prende tutto.
A qualsiasi costo, a qualsiasi sacrificio, Caino non avrebbe dovuto mai uccidere il fratello. Questo è chiaro.
Allora, che dire di Abele? Solo Caino era in errore? No! Abele non offrì una soluzione a Caino. Caino era triste, non poteva immaginare che la sua offerta sarebbe stata rifiutata da Dio. Lui era pronto ad offrire ogni cosa. Aveva lavato molto bene la verdura e tutto il resto, aveva costruito un grande altare e aveva pregato ma, improvvisamente, si era alzato un vento rabbioso che aveva spazzato via tutto. Caino rimase sconcertato e tornò indietro triste. Lui non aveva desiderio di tornare a casa ed andò in una grotta. Abele lo cercò e gli chiese: “Come va fratello? Dio ha accettato la mia offerta. Guarda: io sono stato lodato dal Signore”. Caino si infuriò. Egli udì la voce di Dio che lo avvisò di stare attento, ma lui era così arrabbiato che si scagliò contro suo fratello e lo uccise.
Subito dopo, Caino udì la voce di Dio: “Dov’è tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so”, ed invece Abele era già morto. Questo era un assassinio ed il risultato fu preso da Satana. Però, se Abele fosse stato comprensivo, non sarebbe stato ucciso.
Allora, cosa doveva fare? Quando Caino ritornò, Abele avrebbe dovuto consolarlo, dicendogli: “Cosa è successo fratello? Dio non ti ha benedetto? Mi dispiace. Non io ma tu avresti dovuto essere benedetto, io non lo meritavo affatto; ma tu sì. Tu sei nato prima, hai lavorato così duramente, mi hai insegnato tanto ed io sono stato benedetto solo per le cose che ho imparato da te.” Allora come si sarebbe sentito Caino? Questo atteggiamento del fratello l’avrebbe consolato. E Caino avrebbe detto: “Va bene, non preoccuparti per me. Sono felice che tu sia stato benedetto: siamo fratelli!” In questa situazione, Caino e Abele si sarebbero abbracciati con lacrime di amore e fin da quel tempo sarebbe stata realizzata la fondazione per il Messia. Il Messia sarebbe venuto e si sarebbe realizzato il Regno dei Cieli sulla terra. Perciò l’atteggiamento umile di una persona nella posizione di Abele è una grande benedizione per tutti.
La prima missione di Abele è di stabilire la fondazione di fede. Egli deve stabilire la condizione per restaurare le 3 grandi benedizioni. Caino si sottometterà volentieri a questo tipo di Abele. Se tutti fossero così non ci sarebbe nessun problema.
Forse Abele doveva fuggire per qualche tempo, come fece Giacobbe rifugiandosi in Haran, fin quando l’ira di Caino fosse diminuita, oppure, andare da sua madre chiedendole di intercedere. Così entrambi avrebbero spiegato la loro controversia e lei li avrebbe riuniti. Ma questo non accadde e Caino uccise Abele.
Questo fallimento dovrà essere restaurato dalla collaborazione fra madre e figlio. Così è avvenuto infatti con Giacobbe e sua madre, Mosè e sua madre, Gesù e sua madre.
In caso di difficoltà nel movimento, noi usiamo un mediatore rispettato da entrambi. Questa missione è data alle “madri mobili”.
Ci sono 3 motivi per cui vi sono conflitti fra Caino e Abele. Primo: differenza di carattere. Secondo: differenza di opinioni. Terzo: difficoltà della figura centrale o allontanamento dai Principi.
1) Differenza di carattere
Gesù aveva 12 discepoli, e questi avevano 12 differenti caratteri. Anche fra di noi se non ci fosse il Maestro ad unirci, ci sarebbero molte difficoltà e molti disaccordi. Quindi, anche in un centro, a volte andiamo d’accordo con qualcuno ma non con altri. Pensiamo siano bravi membri che amano i Veri Genitori e che ottengono buoni risultati, ma non ci piacciono troppo. Qualcuno ha la natura dell’estate, energico e pieno di vita. Un altro fratello è come il gelido inverno: nature completamente differenti. Perciò non si guardano e si evitano. A volte, al di là di certe difficoltà, il problema principale va ricercato nel mondo spirituale, dove i loro antenati sono in lotta.
Nel 1969, quando vi sono state delle benedizioni, una coppia giapponese era in difficoltà. La moglie aveva un forte carattere, e non molta femminilità, mentre il marito era l’opposto. La donna, però, era una moglie molto brava e chiese al marito quale delle sorelle ammirasse di più, prima della benedizione. Così, essa iniziò ad osservare il comportamento delle sorelle indicatele dal marito, e si accorse che era molto differente dal suo. Così, poco alla volta, riuscì a mutare il suo carattere, ed essi si vollero sempre più bene, costruendo una grande unità.
Perciò, se possiamo superare le differenze di carattere in questo modo, potremo amare chiunque. Questa è la strada più facile e veloce per amare fratelli e sorelle. Se ci troviamo in una situazione simile, dobbiamo pensare a quanta fiducia ci viene data dal Padre, e che, se siamo in quella situazione, è perché possiamo riuscire a superarla. Dobbiamo essere vincitori nell’amore, ed il valore che otterremo sarà eterno.
2) Differenza di opinione
La figura centrale ha un’opinione diversa dalla nostra. Se prende una decisione e il risultato non è tanto buono, un po’ alla volta, perdiamo fiducia in lui ed alla fine non gli crediamo più. Esternamente noi gli obbediamo, ma Satana molte volte attacca interiormente.
Come possiamo risolvere questo problema? La differenza di opinioni, dipende spesso da una diversa conoscenza o da un diverso punto di vista.
Prima di tutto non dobbiamo pensare che, dato che siamo Caino, non dobbiamo dire nulla. Una buona opinione è una offerta meravigliosa. Perciò se la teniamo per noi non servirà, ma se una buona idea è offerta all’Abele la sua realizzazione potrà portare buoni risultati. Se vogliamo esprimere una nostra propria opinione, dobbiamo pregare e controllare se la nostra motivazione è giusta. Se è pura possiamo offrirla alla figura centrale. Oppure se è difficile parlarne direttamente possiamo trovare un mediatore. A volte, a causa della natura caduta, a qualche persona nella posizione di Abele non piace ricevere consigli da chi è in quella di Caino. Comunque, una volta che abbiamo parlato e spiegato tutto con sufficiente profondità, dovremmo accettare la decisione di chi ci guida qualunque essa sia, anche se per noi non sembra la cosa migliore.
Una volta che la figura centrale ha deciso mettiamo tutto il nostro impegno in quel che è stato chiesto. Se non siamo uniti perderemo tutto. Così, se non possiamo realizzare il 100 per cento, è meglio realizzare il 70 per cento in unità, e quindi andare avanti con fede.
Se poi troviamo ancora difficoltà per la mancanza di risultati, potremo chiedere ad un Abele superiore, e lui sarà responsabile di ogni decisione e noi non dovremo più preoccuparci.
Questa è la differenza di opinioni. Avere un’opinione differente, non costituisce peccato. Ad esempio Dio ha dato al Messia la responsabilità di restaurare il Mondo intero. Il Messia ha poi designato una figura centrale per una certa missione e quella persona è responsabile per la realizzazione di quella missione. Perciò egli ha il diritto di decidere come lavorare e ogni sua decisione dovrà essere accettata senza lamentela. Allora pensiamo sempre all’importanza dell’unità: quando c’è unità il Messia può venire.
3) Difficoltà della figura centrale
Qualche volta accade che chi guida ha membri che non realizzano la loro missione, sono stanchi, depressi o altro; lui non deve solo accusarli, ma principalmente stimolarli ed incoraggiarli. Il nostro movimento è una scuola di amore, perciò stiamo imparando come amare i fratelli e sorelle. Per questo dobbiamo imparare che se qualcuno ha difficoltà dobbiamo pregare per lui. Questo è il vero rapporto tra fratello e sorella.
Ognuno di noi è nella posizione di restaurare Gesù o la sposa di Gesù. Poiché la nostra missione è di restaurare ciò che portò Gesù alla croce, in ogni fratello dobbiamo vedere Gesù che è tornato. Prima fu crocefisso perché le persone non lo servirono e non lo amarono. Oggi non dobbiamo rimanere indifferenti, ma amarlo e servirlo, affinché possa realizzare lo scopo per il quale è venuto. Le sorelle sono nella posizione della sposa di Gesù, alla quale nessuno dette amore fraterno: ecco perché lei fu coinvolta nella tragedia. Ora è tornata e dobbiamo aiutarla ed amarla affinché possa realizzare la sua missione. Se lei è la sposa di Gesù come possiamo non amarla e rispettarla? Questa è la vera relazione tra fratello e sorella.
Infine Dio stabilì la posizione di Caino e Abele. Non dobbiamo pensare che Caino e Abele fossero nemici; loro erano fondamentalmente fratelli e non erano su opposte posizioni. Una persona nella posizione di Abele non può andare dal Padre da sola. Lo scopo per cui il Padre ci pone nella posizione di Abele, è di restaurare Caino; quindi senza la restaurazione di Caino non siamo qualificati per essere Abele.
Anche il Messia stesso non può essere Messia senza i discepoli che lo rendono tale. L’Abele è Abele perché esiste Caino, perciò Abele deve essere profondamente grato a Caino. D’altra parte Caino sarà salvato solo attraverso Abele. Perciò, per quanto difficile da accettare possa essere un Abele, senza di lui, non possiamo essere salvati.
Quando Caino e Abele sentono gratitudine reciproca, sono uniti e realizzano la fondazione di sostanza.
Riassumendo. Nello stabilire la fondazione di fede la figura centrale sono io stesso e l’oggetto condizionale sono ancora io con la mia mente, il mio corpo e le mie cose. Il periodo di tempo è di 3 anni, una condizione di 40 giorni e 7 giorni di digiuno. Nella fondazione di sostanza la figura centrale è Abele, ed io sono Caino, o delle volte sono Abele e devo amare Caino.
Quando avremo realizzato questo il nostro amore sarà più forte di quello tra fratelli, sorelle o genitori fisici. Allora potremo amare ogni persona sulla terra. Su questa fondazione noi potremo ricevere il Messia.
La fondazione di fede è la restaurazione dell’amore verticale fra Dio e l’uomo. La fondazione di sostanza è la restaurazione dell’amore orizzontale tra fratelli e sorelle. Quando queste due linee si incontrano, si ha la fondazione per il Messia. Su questa fondazione il Messia può venire a noi, benedirci e cancellare il nostro peccato originale.
Potremo avere un matrimonio senza peccato, figli senza peccato e vita eterna. Perciò Gesù disse in Matteo 22:3440:
“Ora, i Farisei, avendo saputo che egli aveva chiusa la bocca ai Sadducei, s’unirono insieme; e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per tentarlo: “Maestro, qual è il maggiore comandamento della legge?” E Gesù gli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la tua mente. Questo è il massimo e primo comandamento. Il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti”. Tutta la legge e i profeti significano il “Vecchio Testamento”. Questo è il libro che prepara la venuta di Gesù. Perciò, il suo contenuto, costituisce la fondazione per ricevere il Messia. Perciò, amare Dio e amare i fratelli e le sorelle come amiamo Lui, significa stabilire con successo questa fondazione. Così anche il Maestro insegna: “Amate Dio, amate gli altri a prezzo della vostra stessa vita”.
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