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Il Giudizio viene attraverso la Parola di Dio

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C’è una grande distanza tra la Corea e l’America, eppure Dio mi ha condotto da tempo in questa nazione. Se non avessi avuto qualcosa di nuovo da rivelarvi non sarei venuto qui a parlarvi. Perché mai avrei dovuto, se avessi avuto da ripetervi solamente le cose che già sapete? Vorrei trascorrere questo tempo insieme apertamente, senza pregiudizi, cosicché lo spirito di Dio possa parlare direttamente ai vostri cuori. Gesù insegnò nel suo Discorso della Montagna:

“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati i miti perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati” (Mt 5:3,5,6).

Per questo vi chiedo umilmente di essere poveri in spirito: vi chiedo di essere miti, affamati e assetati di giustizia. Allora potremo vedere il Regno dei Cieli e saremo saziati.

I cristiani e lo stesso Cristianesimo hanno un’ultima montagna da scalare. La profezia biblica afferma che i cristiani devono affrontare la fine del mondo con il giudizio del fuoco nel giorno grande e terribile del Signore. La Bibbia dice che l’avvicinarsi della fine sarà preannunciata da molti fenomeni straordinari sia in cielo che in terra.

Quando Gesù promise il secondo avvento del Figlio dell’Uomo trasmise un senso di grande immediatezza, cosicché dal giorno in cui egli ascese al cielo i cristiani hanno sempre mantenuta viva una forte aspettativa del suo ritorno sulla terra. Assistere al ritorno del Cristo è stata la speranza di ogni cristiano da 2000 anni a questa parte, ma questo straordinario evento non si è mai verificato. Molti si sono stancati di aspettare e alcuni hanno deciso alla fine che questo secondo avvento non si sarebbe avverato in modo letterale e hanno finito per pensare in questi termini:

“Questo è uno dei metodi adottati da Dio per mantenerci all’erta”.

Non solo il Cristianesimo, ma molte altre religioni del mondo stanno predicendo l’avvento della fine del mondo. Tuttavia, pur predicendola, non sono sicure di come questa fine del mondo si manifesterà, cosicché ognuno interpreta questo avvenimento secondo la visione del fondatore della denominazione religiosa a cui appartiene. Ma chi effettivamente sa offrire una comprensione universale di tutto questo?

Penso sia importante chiarire il significato della fine del mondo profetizzata dalla Bibbia e poi potremo conoscere anche come il Signore riapparirà al suo ritorno nella pienezza dei tempi.

Innanzitutto dovremmo comprendere che Dio non ha creato il mondo per poi distruggerlo: il Suo desiderio era che un mondo di bene durasse in eterno. Il Dio che non crea per l’eternità non può essere un Dio onnipotente. Il mondo attuale, tuttavia, deve finire perché la caduta dell’uomo, all’origine, ha dato inizio alla storia del male. La fine del mondo è necessaria perché non abbiamo realizzato ancora il mondo di bontà che era nel desiderio di Dio. Invece di diventare figli del bene siamo diventati creature malvagie.

Adamo ed Eva caddero nel giardino di Eden. A quel tempo non avevano ancora una profonda comprensione della volontà di Dio e finirono in uno stato di confusione che li portò a fare una scelta sbagliata. Dovevano scegliere tra l’obbedienza a Dio, che avrebbe portato avanti un mondo di bene, e l’obbedienza a Satana che in effetti provocò la loro caduta. Tra queste due possibilità, Adamo ed Eva scelsero quella sbagliata e portarono il male nel mondo. L’intenzione originale di Dio era di creare il Suo mondo ideale, un mondo di bontà e prosperità che sarebbe durato per tutta l’eternità. Poiché gli uomini caddero, il mondo di bene di Dio finì brutalmente e la storia dell’umanità iniziò in una direzione sbagliata.

La storia del mondo è quindi una storia di male. Dio gettò un buon seme e desiderava raccogliere buoni frutti, ma Satana rubò la Sua messe prima ancora che fosse matura e ne raccolse frutti di male. La storia umana è un raccolto di erbacce.

Esaminiamo il tempo in cui verrà la fine del mondo: questo è molto importante per noi. Il vangelo dice che negli Ultimi Giorni Dio separerà le pecore dalle capre. Qual è la differenza tra queste due specie di animali? La pecora riconosce il suo pastore, mentre la capra non segue il suo padrone. Oggi voi sapete che il nostro mondo è diviso in due blocchi opposti, uno è quello del mondo democratico e l’altro è quello del mondo comunista. Il mondo libero dice: “Dio esiste”, quindi accetta il suo pastore. Al contrario, il mondo comunista afferma: “Dio non esiste”, rinnegando così il padrone. Perciò il mondo libero può essere simboleggiato dalle pecore e quello comunista dalle capre. È dal momento in cui si sono formati questi due mondi ideologicamente in antitesi, che possiamo capire che è arrivato il tempo della fine.

Un altro segno degli Ultimi Giorni è la scandalosa immoralità che permea la nostra società. Satana divenne tale a causa di un amore impuro: l’amore è infatti un’arma formidabile di Satana tanto che per poterlo sconfiggere bisogna essere armati di un amore più grande e puro. Satana cerca continuamente di ingannare le persone con un amore facile, ma l’amore che viene da Dio è meraviglioso e costruttivo nella sua donazione sacrificale. L’amore satanico è instabile e di breve durata, mentre quello divino è eternamente immutabile.

Negli Ultimi Giorni questi due tipi di amore si confronteranno, cozzando l’uno contro l’altro. L’America e il mondo stanno affrontando ora gli Ultimi Giorni; i due estremi dell’amore sono manifesti: quello carnale e sporco del libero sesso e l’amore puro, interiore e divino che tante persone giuste oggi stanno proclamando. L’amore profano e l’amore del cielo stanno confrontandosi oggi nelle nostre nazioni. Più l’influenza dell’amore satanico aumenta e più porterà distruzione. Le famiglie si sgretoleranno, le persone diventeranno corrotte, la vita diventerà così miserabile al punto che molti si suicideranno. Ma se si diffonderà l’amore del cielo le nostre vite diventeranno più ricche. C’è una linea di giudizio che separa questi due mondi di amore e voi dovete schierarvi o da una parte o dall’altra: non potete stare in entrambe.

Gli Ultimi Giorni sono il tempo della separazione del bene dal male che stanno diventando sempre più confusi. Perfino il più fervente cristiano e la chiesa più retta su questa terra non possono proclamare con orgoglio e convinzione di essere totalmente separati da Satana e dal peccato e di seguire Gesù esattamente in accordo ai suoi insegnamenti. Nessuno può dire che sta vivendo l’amore perfetto in un mondo ideale, senza sofferenze e senza lacrime. Oggi nessuna chiesa e nessun cristiano può dire questo.

Ciò significa che Satana esiste all’interno delle chiese come da qualunque altra parte, e che anche là c’è il peccato, così come nel resto del mondo. Se questo è vero e se è altresì vero che ciò che le persone di chiesa amano e odiano è lo stesso di ciò che ama e odia il resto del mondo, allora c’è veramente poca differenza tra il mondo e la chiesa. Di che cosa si compiace di più Satana: della corruzione della chiesa o del mondo? Egli è più soddisfatto dei peccati commessi all’interno della chiesa perché proprio sulla base di essi, può rivendicare di fronte a Dio: “Guarda quelle persone di chiesa: non si amano fra loro, anzi arrivano persino a odiarsi! Non sono neppure persone di fede”. Se le chiese rimangono come sono adesso, al momento degli Ultimi Giorni svaniranno nel nulla insieme al male e a tutte le cose mondane. Dio giudicherà quelle chiese prima di giudicare il resto della società.

Ciò che mi ha sorpreso veramente quando venni per la prima volta in America, fu la maniera in cui gli americani usavano i nomi di Gesù Cristo e di Dio, a mo’ di esclamazione, non per lodarli, ma per metterli nella peggiore posizione. Mi chiesi che cosa volesse dire la gente quando esclamava: “Cristo!” e mi resi conto che quelle espressioni erano frequentemente usate per descrivere qualcosa di brutto. Che cosa ha portato a questo tipo di attitudine? Che cosa hanno a che fare le parole più belle che si possano immaginare con le cose peggiori che possono accadere alle persone? Vi siete accorti qualche volta che certi cristiani possono essere peggiori delle persone non religiose? Coloro che proclamano di credere in Dio possono effettivamente essere peggiori di quelli che non credono: sono più egoisti, meno capaci di amare e di donare.

La nazione americana fu fondata su dei principi giudaico-cristiani, eppure gli americani sono diventati molto individualisti. Ma Gesù era un individualista? Come hanno fatto gli americani a diventare così egoisti e individualisti quando Gesù non aveva affatto questa natura egocentrica? Possiamo concludere semplicemente che se le persone avessero creduto veramente in Gesù, non sarebbero diventate così. Invece di credere in lui per portare avanti il suo scopo e la provvidenza di Dio alcuni credono in Gesù per un loro beneficio personale. In altre parole, usano Gesù e Dio per i propri scopi. Che pensate di tutto questo?

Allora cosa vuol dire “fine del mondo”? Che cos’è che deve finire? Il male. Dio porrà fine a tutto ciò che è male. Dal nuovo inizio di Dio sorgerà una nuova opportunità per la razza umana e quella bontà che Dio voleva realizzare nel Suo ideale originale, potrà diventare realtà. Che cosa farà Gesù al suo ritorno? Verrà a distruggere il mondo? La parola “giudizio” è frequentemente interpretata per indicare che Dio nella Sua collera distruggerà ogni cosa. Ma questo non è lo scopo della venuta del Messia, che è invece quello di realizzare l’ideale lasciato incompiuto nel giardino di Eden, cioè lavorare per raggiungere la perfezione individuale, familiare, sociale, nazionale e mondiale. Il giudizio è quindi il lavoro costruttivo di Dio per la realizzazione del Suo Regno qui sulla terra.

Nel giardino di Eden, Adamo ed Eva, invece di sviluppare la loro bontà precipitarono nel peccato. Furono soggiogati da Satana e divennero figli del peccato. Per questo la Bibbia dice: “Voi siete di vostro padre il diavolo” (Gv 8:44). Se non si fosse verificata la caduta il vero signore sarebbe stato Dio, ma oggi Egli non è il Re di questo universo, perché Satana è seduto sul trono che spetta a Lui. Dio deve eliminare tutte le conseguenze della caduta dell’uomo prima di poter veramente regnare sul mondo.

Quindi, “la fine del mondo” è il momento della storia in cui Dio pone termine a questa storia di male e dà inizio alla Sua nuova storia di bene. Alla luce di questa definizione, perché mai la Bibbia predice degli straordinari fenomeni quali segni della fine del mondo? Accadranno veramente le cose che sono state predette? La Bibbia afferma:

“Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte” (Mt 24:29).

Che cosa significa tutto questo? Che cosa ci dobbiamo aspettare? Prima di tutto, sicuramente queste cose non accadranno letteralmente. Dio non distruggerà niente nell’universo. Egli spesso esprime la Sua verità attraverso simboli e parabole e queste affermazioni bibliche saranno realizzate simbolicamente. In secondo luogo Dio non ha alcun motivo per distruggere l’universo perché non è stato l’universo a commettere peccato, bensì l’uomo e la donna. Siamo stati solo noi a deviare dal piano originale della creazione di Dio. Perché Dio dovrebbe distruggere gli animali, le piante o le cose della creazione che hanno realizzato il Suo scopo così come era nella Sua volontà? Dio non distruggerà quelle cose innocenti.

Vorrei che capiste che quando diciamo “fine del mondo” ciò non significa distruzione del mondo fisico, ma piuttosto fine del vecchio modo di vita e inizio di una nuova era per l’umanità. Perciò la Bibbia afferma: “Una generazione va, una generazione viene, ma la terra resta sempre la stessa” (Ec. 1:4). Nell’Apocalisse leggiamo: “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi” (Ap. 21:1). Quel nuovo cielo e nuova terra si riferiscono all’avvento di una nuova storia di Dio, al tempo di una nuova sovranità. Dopo aver comprato una casa, non vi ci trasferite forse con tutta la vostra famiglia e i vostri beni? Solo allora potrete dire di avere una nuova casa e di esserne il nuovo padrone. Allo stesso modo quando gli uomini di Dio occuperanno questo universo, esso diventerà un nuovo cielo e una nuova terra.

Sappiamo che quando finisce l’inverno, inizia la primavera. Ma possiamo dire esattamente in che momento comincia la primavera? Chi può individuare l’esatto istante della transizione? Non potete saperlo perché il passaggio da una stagione all’altra avviene impercettibilmente, silenziosamente. La fine dell’inverno è simile all’inizio della primavera, perciò non esiste un momento di transizione che sia nettamente distinguibile. In che momento finisce il vecchio giorno e inizia il nuovo? Sebbene il cambiamento avvenga al buio, non c’è dubbio che passiamo da un giorno all’altro. Il cambiamento all’inizio è impercettibile, ma è altresì inevitabile e irrevocabile. Anche se esistono sulla terra miliardi di persone, nessuna di loro potrà mai indicare il momento esatto del passaggio dalla fine del vecchio giorno all’inizio del nuovo. Possiamo perciò comprendere che, da un punto di vista umano, non è possibile sapere sempre il momento esatto in cui certe cose avvengono. Ma Dio sa quando la primavera succede all’inverno e quando la notte si apre al nuovo giorno e può quindi indicare il momento del passaggio ad una nuova storia.

La nostra entrata in una nuova storia è come una gloriosa alba che emerge dalla notte più buia. Il punto di transizione tra il male e il bene non è evidente, non si nota quando avviene, eppure sicuramente esso ha luogo, così come è sicuro che il sole sorgerà domani.

Quindi come possiamo sapere quando si avvicina la fine? Dio non ci terrà nascosto questo momento: Egli non porterà il giudizio al mondo all’improvviso, senza darne un avvertimento. Dio annuncerà l’avvento del giorno “grande e spaventevole” tramite i Suoi profeti. Amos 3:7 dice: “In verità, il Signore non fa cosa alcuna senza aver rivelato il suo consiglio ai suoi servitori, i profeti”. Dio sceglie il Suo strumento e attraverso di lui comunica i Suoi piani: è stato così per tutta la storia biblica.

La persona scelta da Dio come Suo profeta deve essere una che vive nel nostro mondo di male, ma deve essere anche una persona di fede, che proprio per la sua fede assoluta si dimostri degna di essere usata da Dio. Per realizzare questo deve abbandonare ogni posizione mondana di successo e separarsi totalmente da questo mondo di peccato. Deve purificarsi tagliando via da sé ogni legame col male e non sarà popolare nel mondo del male. Dio è bontà assoluta e perciò è l’esatto opposto del male. Questo è il motivo per cui il male perseguita sempre la persona che Dio sceglie.

Noè fu una di quelle persone, scelte da Dio e disprezzate dal mondo. Dio gli diede tutte le istruzioni per costruire una nave. Lo mandò sulla cima di una montagna invece che in riva al mare o lungo un fiume. L’ordine di Dio appariva così ridicolo agli occhi del mondo che molti deridevano Noè. Egli fu schernito non perché fosse considerato particolarmente buffo, ma perché seguiva le istruzioni di Dio con assoluta fede. Gli occhi del mondo non potevano capire il modo di fare di Dio. In questa maniera, dandogli degli ordini talmente poco plausibili, Dio mise alla prova la fede dell’uomo che aveva scelto come Suo campione. Questo è ciò che accadde ai giorni di Noè.

Ai tempi di Abramo non fu diverso. Dio chiamò Abramo, il figlio di un costruttore di idoli e gli diede quest’ordine: “Lascia subito la tua casa”. Dio non ammette alcun compromesso: prende una posizione in cui il male può essere totalmente negato perché in nessun altro modo può iniziare il bene.

Dio disse che avrebbe iniziato una nuova storia nella quale nessun elemento di male sarebbe rimasto. Egli chiede una risposta totale dall’uomo. Coloro che seguono la direzione di Dio devono iniziare dalla negazione assoluta del mondo del male. Questo è il motivo per cui Gesù Cristo insegnava: “Chi avrà trovato la sua vita la perderà e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”; e ancora: “… i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa” (Mt. 10:36).

Potreste chiedervi: “Che tipo di messaggio è questo?”. È il modo di fare di Dio quello di scegliere i Suoi uomini e di metterli in una posizione in cui saranno rifiutati dal male, altrimenti i Suoi campioni non potrebbero fare niente di buono per Lui.

Dal punto di vista dello standard di Dio, i cristiani di oggi stanno conducendo una vita molto comoda e questo è molto strano perché non c’è alcun facile cammino indicato dall’insegnamento cristiano, io mi chiedo quanti cristiani sono veramente seri nel seguire la strada di Dio. La richiesta di Dio è qualcosa di assoluto: non ammette mezzi termini. Permettetemi di dirvi qualcosa del mio passato. Io sono stato allevato nella fede cristiana, in Corea. Il Cristianesimo è il nucleo di tutte le religioni e la ragione di ciò è che esso insegna il rapporto di amore e di vita con Dio e il sacrificio di noi stessi per gli altri. Ho pensato che fosse semplicemente naturale arrivare alla conclusione che solo nel Cristianesimo, e attraverso il Cristianesimo, si potesse salvare il mondo intero perché è lì che ci viene insegnato come stabilire una relazione tra noi e Dio basata sulla vita e sul divino amore di Gesù.

Ho trascorso ogni giorno della mia giovinezza sperimentando le più disparate e dolorose situazioni della vita umana: i campi di lavoro, le miniere di carbone, il lavoro al porto; ho vissuto la vita del mendicante, del pescatore, del contadino. Cercavo di comprendere ogni aspetto della vita umana, persino la realtà delle prostitute. Ho capito perché le donne diventano prostitute e perché gli uomini vanno da loro. Ho studiato tutte le miserie della vita umana.

Da studente, a Tokio, viaggiavo in treno cercando i luoghi in cui vivevano le persone più miserabili e persino nei giorni di pioggia scendevo dal treno e mi andavo a sedere su una panchina a fianco delle persone che sembravano più sofferenti, cercando di fare amicizia con loro. Pensavo fra me e me: “Se quest’uomo fosse mio fratello maggiore o mio padre e soffrisse per causa mia, che cosa potrei fare per lui?”. Osservavo gli studenti della mia stessa università: ridevano sempre, parlavano e si comportavano molto allegramente e chiassosamente. Mi paragonavo a loro e pensavo: “Il vostro riso è senza senso, non ha alcun peso. Ma attraverso il mio silenzio e la preghiera, poiché io cerco la soluzione ai problemi della vita, le persone ritroveranno speranza nel futuro”. Sapevo che la gaiezza spensierata dei miei compagni di scuola sarebbe svanita come una boccata di fumo, ma il dolore e la tristezza che io stavo condividendo con la gente più oppressa della società avrebbe portato un nuovo futuro al mondo.

Questo è il modo in cui trascorsi tutta la mia gioventù, andando nei luoghi dove c’era maggior povertà e miseria, visitando le case dei minatori e degli operai. Feci conoscenza con persone del ceto medio e anche dei ceti più alti, provai a risparmiare il denaro per poi spenderlo in una settimana nel più bello degli hotels. Nel mio villaggio anche se non avevo mai commesso niente di male, le persone incominciarono a farsi domande su di me e io non potevo muovermi o vivere la mia vita liberamente. Io pensavo alla nazione e al mondo ma tutto questo non era stato assolutamente compreso dalla gente che mi additava, ridendo di me.

Quando poi intrapresi la missione della mia vita, incontrai opposizioni ad ogni livello, il mio paese, la società nella quale vivevo e la nazione stessa mi vennero contro. La più forte opposizione mi venne proprio dal Cristianesimo delle chiese stabilite. I ministri religiosi e gli anziani delle chiese puntavano il loro dito accusatore contro di me accusandomi di essere eretico e ammonendo i loro parrocchiani in questi termini: “Non vi avvicinate neppure al Rev. Moon perché è un demone!” I miei parenti erano trattati male semplicemente perché avevano qualche legame con me. Se andavo in un ristorante o in una locanda del paese non ero ben accetto. Eppure non feci nulla di male né commisi alcun crimine: io stavo solamente perseguendo l’obiettivo più alto possibile. Essi però non riuscivano a capire.

In simili circostanze, trovare un vero amico e creare una piccola associazione non era affatto facile, ma sentivo che Gesù e il mondo spirituale erano con me. All’inizio, non c’era proprio nessuno che testimoniasse in favore dell’associazione ed è solo attraverso la guida e la spinta dello Spirito di Dio che i primi membri si unirono ad essa.

Durante la guerra coreana impiegai 4 mesi di marcia a piedi per andare dalla Corea del Nord a Pusan. Quando arrivai là era dicembre e faceva incredibilmente freddo ma io non avevo un posto dove andare a dormire. Per evitare il rigore della notte mi misi a lavorare nel porto militare, cosicché, facendo il turno di notte, con quel freddo, mi era più facile lavorare che non dormire. Durante il giorno andavo sulle montagne e, fra gli alberi, cercavo un posto per dormire e mi soffermavo e meditare. Mi piaceva fare questo. Quanto tornavo al lavoro raccontavo cose interessanti e gli operai si raccoglievano intorno a me e mi offrivano del cibo. Ma non potevo continuare a vivere in quel modo perciò mi costruii una piccola capanna che era poco più di una cuccia di cane: una dimora estremamente semplice fatta di sassi e fango. Non c’era terreno pianeggiante, così quello su cui l’avevo costruita era scosceso, e vi scorreva un piccolo corso d’acqua che ne attraversava il pavimento. Feci il tetto con del cartone. La lunghezza della stanza era meno di 2 metri. Io indossavo ancora quegli unici abiti che avevo continuato a portare per 4 mesi. Eppure in quella situazione così misera le persone spiritualmente preparate arrivarono fino a me.

Allora, come possiamo conoscere con chiarezza la strada di Dio? Esaminiamo la storia della Sua provvidenza. Oggi noi stiamo aspettando la fine del mondo. Dio provò già precedentemente a porre fine a questo mondo di male e iniziare il mondo del bene, ad esempio al tempo di Noè, e quel momento rappresentò un bivio nel corso della storia. Noè era la figura centrale scelta nella provvidenza di Dio. Per comprendere meglio la sua missione e il significato della fine del mondo, è importante conoscere più profondamente come è iniziata la storia del male.

Nel giardino di Eden, Dio diede un comandamento ad Adamo ed Eva. Quel comandamento era la parola di Dio. Ma Satana li ingannò con una bugia e quella menzogna era la parola del male. Adamo ed Eva erano nella posizione di scegliere tra le due parole: la verità da una parte e la bugia dall’altra. Scelsero la menzogna. Poiché questo fu il processo della caduta, alla “fine del mondo” Dio darà la verità all’umanità; le parole di Dio verranno attraverso i Suoi profeti.

Quando le persone accettano la parola di Dio passano dalla morte alla vita, perché la verità conduce alla vita. Gli esseri umani morirono nella menzogna e noi rinasceremo nella verità. Perciò il giudizio viene attraverso la parola. La parola del giudizio di Dio è rivelata dai profeti che Lui ha scelto. Questo è il processo della fine del mondo: coloro che obbediscono e ascoltano la nuova parola di verità avranno la vita e coloro che la negano continueranno a vivere nella morte.

Dio scelse Noè perché proclamasse la parola; egli dichiarava: “Il diluvio sta arrivando, l’arca è l’unica salvezza”. Le persone avrebbero potuto salvarsi ascoltando le sue parole, invece lo considerarono pazzo e perirono perché si opposero alla parola di Dio. Secondo la Bibbia solo gli otto membri della famiglia di Noè furono i passeggeri dell’arca: solo queste otto persone credettero e furono salvate.

Dio aveva detto a Noè: “È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco io li distruggerò insieme con la terra” (Gn. 6:13). Ma questo avvenne veramente? Sappiamo che le persone malvagie perirono, ma fu forse distrutto attraverso il diluvio il mondo fisico? No. Questo passo non si realizzò alla lettera: Dio eliminò gli uomini e bandì la sovranità del male, lasciando in vita solo le persone buone della famiglia di Noè. Questo fu il modo in cui Dio iniziò a restaurare il mondo originale di bene attraverso Noè. Se Dio avesse concluso il Suo lavoro di restaurazione dell’uomo a quel tempo, non avremmo sentito più parlare della fine del mondo.

Una volta che è realizzato il mondo perfetto di bene, non è necessaria un’altra fine del mondo: niente potrebbe interferire con la sovranità eterna del regno perfetto di Dio. Ma il fatto che noi proclamiamo la “fine del mondo” oggi, prova che la provvidenza non ebbe successo al tempo di Noè. Quello che accadde a Noè dopo il diluvio dovrebbe essere spiegato molto ampiamente, ma oggi non posso dilungarmi molto su questo argomento. In sostanza comunque il peccato si infiltrò di nuovo nella famiglia di Noè attraverso suo figlio Cam. Il giudizio di Dio che era avvenuto attraverso il diluvio, fu perciò vanificato e la storia di male dell’umanità continuò fino al tempo di Gesù. Con il suo avvento, Dio tentò nuovamente di porre termine al mondo di male perché Gesù venne proprio per iniziare il Regno dei Cieli sulla terra. Quindi le prime parole che pronunciò furono: “Pentitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”.

In verità, il tempo del ministero di Gesù era il tempo della fine; quel grande e terribile giorno era stato profetizzato da Malachia circa 400 anni prima della sua nascita:

“Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà – dice il Signore degli eserciti – in modo da non lasciar loro né radice né germoglio (Ml 3:19)”.

Ma il giudizio portato da Gesù fu letteralmente di fuoco? Ai tempi di Gesù arrivò mai il giorno in cui ogni cosa venne ridotta letteralmente in cenere? Noi sappiamo bene che non fu così. Poiché le cose profetizzate non accaddero alla lettera in quel tempo, alcuni hanno cominciato a pensare che una simile profezia deve essere riferita al tempo del Secondo Avvento. Ma non può essere. Giovanni Battista venne al mondo come l’ultimo dei profeti; Gesù disse: “La legge e tutti i profeti hanno profetato fino a Giovanni” (Mt. 11:13). La venuta di Giovanni Battista avrebbe dovuto portare a conclusione ogni profezia e la Legge Mosaica. Questo è ciò che Gesù disse che sarebbe accaduto.

Lo scopo di tutte le profezie prima di Gesù era quello di preparare le persone al suo avvento e indicare ciò che doveva essere realizzato fino al tempo del suo arrivo. Queste profezie non riguardavano il tempo del Signore del Secondo Avvento. Dio mandò Suo figlio Gesù nel mondo con l’intenzione di realizzare la salvezza completa dello spirito e della carne. Il Secondo Avvento si rese necessario solo a causa della mancata realizzazione totale della provvidenza di Dio al tempo del Primo Avvento. Perché il tempo di Gesù fu allora il tempo della fine del mondo? Conosciamo già la risposta: è perché Gesù venne per portare termine alla sovranità del male e per riportare la sovranità di Dio sulla terra. Questa fu la fine dell’era dell’Antico Testamento e l’inizio dell’era del Nuovo Testamento. Gesù portò la nuova parola di verità. Ma le persone, come ricevettero la verità che lui portava? Non l’accolsero né la onorarono. Erano prigioniere dell’interpretazione letterale dell’Antico Testamento e non riuscirono a percepire la presenza dello spirito di Dio nella nuova rivelazione portata da Gesù.

È ironico il fatto che Gesù fu vittima proprio di quelle profezie che dovevano testimoniare di lui come del Figlio di Dio. Fu proprio dall’interpretazione letterale della Legge Mosaica che Gesù venne giudicato un trasgressore e un criminale e il suo insegnamento e il suo amore vennero rifiutati ciecamente. Al tempo di Gesù molti uomini dotti, leaders religiosi e molte persone che avevano una posizione influente nella società e conoscevano bene la Legge e i Profeti stavano aspettando il Messia. Come sarebbero stati felici di sentire il loro Messia declamare esattamente l’Antico Testamento, sillaba per sillaba, parola per parola! Ma Gesù Cristo non venne a ripetere la Legge Mosaica, bensì a pronunciare un nuovo comandamento di Dio e le persone non capirono.

Così fu accusato e i suoi avversari gli dissero: “Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv. 10:33). È scritto anche nella Bibbia:

Allora lo insultarono (uno dei discepoli) e gli dissero: “Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia” (Gv 9:28-29). Questo era il modo in cui le persone consideravano Gesù. Così, molti che osservavano diligentemente alla lettera la legge mosaica, disprezzavano l’insegnamento del Cristo. E proprio i capi religiosi più ligi alla Legge furono i primi ad essere giudicati dalle sue parole e dalla sua resurrezione. Ora vorrei chiarire il significato di “giudizio del fuoco”.

Leggiamo nel Nuovo Testamento: “… I cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!” (II Pt. 3:12). Come potrebbe avverarsi questa incredibile profezia? Tutto ciò accadrà letteralmente? No. L’affermazione ha un significato simbolico. Dio non distruggerà la Sua terra, le Sue stelle, e tutta la creazione senza aver realizzato il Suo ideale perché se lo facesse diventerebbe un Dio di sconfitta. E chi sarebbe il Suo vincitore in quel caso? Satana. Ciò non potrà mai accadere a Dio. Se noi che siamo uomini, una volta che ci determiniamo a fare qualcosa non cediamo fino a che non ne vediamo la realizzazione, tanto più il Dio onnipotente vorrà portare a compimento quella che è la Sua volontà.

Quando nella Bibbia si parla di giudizio del fuoco non significa che Dio porterà il giudizio attraverso delle fiamme letterali, il vero significato è quello simbolico. Prendiamo in considerazione ora un altro passaggio biblico in cui si parla di fuoco. Gesù proclamava: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12:49). Ma Gesù andava forse in giro scatenando letteralmente fuochi e fiamme? No, affatto. Il fuoco nella Bibbia è un’espressione simbolica che sta a indicare la parola di Dio. Questa è la ragione per cui Giacomo afferma: “Anche la lingua è un fuoco…” (Gc 3:6). La lingua pronuncia la Parola e la Parola viene da Dio. Gesù stesso dice: “Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi io condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno”. (Gv 12:48). Nella società contemporanea la parola della corte decide il verdetto. La parola è la legge. In questo universo Dio è nella posizione di giudice e Gesù nella posizione di avvocato con l’autorità di opporsi a Satana, l’accusatore degli uomini. Satana ci accusa con le sue parole, ma queste sono false accuse; Gesù sostiene la causa dei credenti e il suo standard è la parola di verità. Dio è colui che pronuncia la sentenza: il Suo amore è lo standard, e amore è la Sua parola. Non esiste alcuna differenza tra il tribunale celeste e il tribunale terreno nel senso che entrambi esprimono il loro giudizio con la parola e non col fuoco perciò il mondo non sarà distrutto da un fuoco letterale quando verrà il momento del giudizio.

Nella Bibbia si legge “…e il Signore Gesù lo distruggerà (l’empio) con il soffio della sua bocca…” (II Tess 2:8). La parola di Dio è il soffio della Sua bocca. Gesù venne per colpire i malvagi con la Parola di Dio. In Isaia leggiamo: “…la sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio” (Is 11:4). Cos’è quindi la verga che esce dalla sua bocca se non il simbolo della lingua attraverso la quale egli proclama la Parola di Dio?

Esaminiamo fino in fondo questo punto considerando ciò che Gesù insegnava alle persone: “in verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv. 5:24).

Noi passiamo dalla morte alla vita attraverso le parole di verità. Dio non manderà il Messia per bruciarvi, per dar fuoco alle vostre case o distruggere la società. Ma se rifiuteremo la Parola di Dio portata dal Signore che viene non avremo altra scelta che essere condannati dal giudizio.

In origine Dio creò gli uomini e l’universo per mezzo della Sua Parola, il Logos: gli uomini, però, Lo rinnegarono e caddero, così da allora è regnata la morte spirituale. Attraverso il Suo lavoro di salvezza, Dio sta ricreandoci. Noi che siamo caduti per aver disobbedito alla Sua Parola saremo ricreati se obbediremo alla stessa Parola che ci verrà portata dal Signore. Accettandola, dalla morte ritorneremo alla vita. La morte è l’inferno in cui stiamo vivendo, perciò la Parola di Dio è il giudice e produrrà in noi un effetto molto più grande di quanto possano fare le fiamme ardenti di un fuoco letterale.

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