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Per chi esistiamo?

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1° aprile 1957 – traduzione 1970

1«Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche in me! 2Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4e del luogo dove io vado, sapete anche la via». 5Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto». 8Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”? 10Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle stesse opere. 12In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io, e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 15«Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. (Giovanni 14:1-20)

Non c’è nessuno che esista senza un dare e ricevere dagli altri dal momento in cui è nato.

Gli individui possono e devono stabilire una relazione adeguata tra corpo e spirito per la vera esistenza. Possiamo essere degni di esistere solo quando viviamo per il vero amore: per l’amore della famiglia, della società, della razza, della nazione, del mondo e dell’universo.

Secondo i Principi della Creazione, nessuno può trovare soddisfazione e felicità totale se non è un essere che vive per l’umanità; il suo frutto storico, di conseguenza, si unirà allo scopo della storia e il l’ambiente in cui vive testimonierà di questo. Dovrebbe anche essere connesso con la fonte di ogni energia, Dio, e intraprendere l’azione di dare e di ricevere con amore e bellezza.

Durante il lungo, lunghissimo periodo della storia, cosa pensate sia stato cercato se non questo?

Secondo il Principio di Creazione, la creazione testimonierà dell’eroe universale che è anche l’eroe dell’amore eterno, della vita e della speranza.

Egli dovrebbe essere anche la risposta al desiderio più caro dello spirito e del corpo, nonché il responsabile dei mondi visibile e invisibile.

Se non riusciamo a formare un ambiente con cui condividere la nostra fortuna e a realizzare l’ideale di unità con quell’eroe, difficilmente potremo sfuggire alla paura universale e alle lotte verticali provenienti dal mondo spirituale negli Ultimi Giorni.

Tale fine storica arriverà presto, sarà il momento in cui dovremo discernere il bene e il male, e cosa faremo allora?

Se non siamo santificati dall’eroe dell’amore e non conosciamo lo standard finale del bene e del male alla Fine del Mondo, non ci potrà essere libertà dal Giudizio.

Poiché la storia provvidenziale per la restaurazione è stata fatta dall’interazione tra l’individuo, la famiglia, la razza, la nazione, il mondo e l’universo, dovreste rendervi conto che, ciascuna delle vostre vite sarà rappresentante dell’universo, e che Dio, negli ultimi seimila anni, ha cercato l’essere sostanziale che esprimesse il Suo cuore profondo.

Se Dio non lasciasse che l’essere sostanziale guarisca il nostro cuore profondo, non solo sarà un Dio distante dal mondo, ma non avrà nulla a che fare con gli esseri sostanziali.

In origine l’uomo doveva avere il Vero Amore, ma a causa della “degenerazione dell’origine” è nato l’amore caduto.

Noi, che siamo stati indirizzati alla pace e alla libertà eterne, dovremmo prima trasformare questo modo di vivere caduto in un modo di vivere vero, che ci permetterà, da ultimo, di unirci all’essere sostanziale.

Quando la Figura Sostanziale arriverà a tutti, la vita, l’amore e la verità di ciascuno dovranno essere collegate a quelle della figura. Questa figura è anche colui che deve unificare gli amori umani e gli amori divini, il Fine della storia e quello della Provvidenza, i desideri storici e provvidenziali, l’amore per la storia e l’amore per la provvidenza. Non può essere altro che il Signore del Secondo Avvento. Gesù si è definito la Via, la Verità e la Vita ed era colui che doveva essere l’incarnazione della Via, della Verità e della Vita e doveva assorbire l’intero universo.

Chi è il Signore del Secondo Avvento?

È l’uomo che può stare davanti a Dio, avendo assorbito famiglia, società, religione, razza, nazione, mondo e universo e tutte le altre cose.

Quando siamo uniti a Lui, possiamo ereditare l’amore, la vita e la verità come Lui. Dovete avere questa posizione.

In quale stato state vivendo? C’è qualcuno che si contorce in un’agonia incentrata sul proprio ego? È permessa l’angoscia incentrata sull’ego? Assolutamente no, perché alla fine ci sarà un momento in cui sarà scacciato dal corso provvidenziale della storia.

Che cosa avete da offrire?

Tutti voi dovete sapere che Dio e la creazione hanno voluto che dedicassimo tutto ciò che abbiamo con buona grazia, in caso contrario sarà eternamente impossibile per noi formare una vera unità con la creazione.

Fin dall’inizio nessuna pace è stata raggiunta attraverso lo spargimento di sangue.

Quando riuscirete a comprendere il valore del suo amore, della sua vita e della sua verità entrando in contatto con il Signore del Secondo Avvento, tutte le persone del mondo intero accorreranno a lui, e sarà il momento della rivoluzione senza spargimento di sangue e il punto iniziale della pace duratura per l’intero universo. A questo scopo, ognuno dovrebbe dedicare tutto ciò che ha.

Come nel Principio della Creazione, non c’è nulla di vuoto che non sia stato riempito. Quando Gesù dedicò il suo corpo sulla croce, Dio poté stabilire lo standard per la Redenzione sulla base della crocifissione.

Dio non vuole che offriamo noi stessi nelle circostanze favorevoli, ma nelle avversità, proprio come Gesù sulla croce. Dovete quindi portare il peso della croce sul Golgota a livello mondiale, offrendo tutto ciò che possedete.

Una volta che questa base viene stabilita, Dio è in grado di formare uno standard ideale di dare e ricevere con voi.

Questa totale dedizione può essere fatta solo quando si ama la figura universale (il Signore del Secondo Avvento) che è in grado di renderci il primo frutto dell’intera creazione.

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