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Aprire la strada per un autentico dialogo

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7 dicembre 1991 – Aeroporto di Pechino, Pechino, Cina

Dichiarazione all'arrivo a Pechino dopo la visita in Corea del Nord.

La signora Moon ed io siamo appena tornati dalla visita in Corea del Nord su invito ufficiale del governo della Corea del Nord. Questa è stata per me un'opportunità storica di tornare in Corea del Nord per la prima volta dopo quarant'anni.

Nessuno può essere più giustificato di me di nutrire sentimenti negativi verso la Corea del Nord. Ho ricevuto terribili persecuzioni dall'attuale governo della Corea del Nord a causa della mia posizione di leader religioso e dei miei incrollabili principi contro l'ideologia comunista.

Sono stato duramente torturato e poi imprigionato per quasi tre anni in un campo di detenzione e concentramento. Lì ho assistito alla morte di molti che erano stati imprigionati senza motivo. Il fatto che io sia vivo oggi può essere definito solo un miracolo e il risultato della speciale benedizione e protezione di Dio.

Ho appena completato una visita nella Corea del Nord in qualità di fondatore della Chiesa dell'Unificazione e nello spirito del vero amore. Il vero amore è l'amore che ama anche ciò che non può essere amato. È l'amore di cui Gesù ha parlato quando ci ha insegnato ad amare i nostri nemici.

Quando ho messo piede a Pyongyang, il mio cuore era limpido come il cielo d'autunno. Non sentivo che stavo entrando nella casa del mio nemico, piuttosto che stavo tornando nella mia città natale, per visitare la casa di mio fratello. Ho portato con me nella Corea del Nord il principio secondo il quale ho sempre vissuto, cioè Perdonare, Amare e Unire.

È noto che durante i quattro decenni di guerra fredda tra il blocco occidentale e quello comunista sono stato tra i più determinati anticomunisti del mondo. Come fondatore della Federazione Internazionale per la Vittoria sul Comunismo, ho dedicato la mia vita alla lotta contro l'ideologia comunista.

La mia ideologia per la “Vittoria sul Comunismo”, tuttavia, non ha mai avuto lo scopo di portare la sofferenza a coloro che hanno sposato l'ideologia del comunismo. Il mio desiderio è sempre stato quello di portare la vita. L'obiettivo della mia ideologia è stato quello di portare la salvezza a tutta l'umanità.

Quando i regimi comunisti sono collassati in vari paesi, uno dopo l'altro, dopo il crollo del muro di Berlino, mi sono mosso rapidamente per fornire alla gente di quelle nazioni una educazione ricca di un nuovo sistema di valori.

Ho dedicato tutte le mie energie a portare nuova vita a quei paesi. Migliaia di politici, accademici e studenti universitari dell'Unione Sovietica e dei paesi che avevano appena intrapreso la strada della democrazia sia dell'Europa orientale che centrale, hanno visitato su mio invito e con il mio sostegno gli Stati Uniti e Giappone. Lì abbiamo spiegato loro e insegnato loro i concetti del Godism e della filosofia Headwings che credo siano la base per una democrazia reale e duratura. Queste persone sono tornate nei loro paesi, e molti si stanno dedicando a far rivivere i loro paesi e patrie collassate.

Al fine di assicurare che il mondo non perda l'opportunità di concretizzare la pace nell'era post-Guerra Fredda, ho fondato la Federazione per la Pace Mondiale. Attraverso questa organizzazione, sono in prima linea nello sforzo per la realizzazione della pace nel mondo. Durante la mia visita nella Corea del Nord, ho incontrato i membri della mia famiglia. Nel momento in cui ci siamo ritrovati il mio cuore era pieno di gioia, ma anche di un senso di profondo dolore. Il dolore era per i miei numerosi concittadini che sono ancora separati dai loro cari oltre il 38° parallelo e ai quali è negata la possibilità di incontrare le proprie famiglie.

Per coloro che hanno i loro cari che sono già morti, il dolore di quella separazione difficilmente potrà essere alleviato in tutta l'eternità. Per il loro bene, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per cancellare, il più presto possibile, la tragedia della divisione nazionale e della separazione delle famiglie. Nel mio incontro con il presidente Kim Il Sung, gli ho chiesto di adoperarsi per far sì che i membri delle famiglie separate tra il Nord e il Sud possano rivedersi e incontrarsi.

Credo che la risoluzione del problema del comunismo e della realizzazione della pace mondiale non sia solo una questione di confronto ideologico e di istruzione. L'aiuto economico è anche una componente importante nello sforzo di portare la vita alle persone che sono state governate dal sistema comunista. Per questo, in Cina, per esempio, sto costruendo la città industriale per la Panda Motors con un investimento di 250 milioni di dollari. Questo è anche il mio progetto per la Corea del Nord.

C'è una differenza, però, e sta nel fatto che la Corea del Nord non è un paese straniero per me. È il paese dei miei fratelli e sorelle e del mio popolo. Il sangue è più denso dell'acqua. Amo i venti milioni di cittadini della Corea del Nord come se fossero miei fratelli e sorelle. Li amo profondamente.

L'unità della patria, un obiettivo condiviso da tutto il nostro popolo, non può essere realizzato con mezzi politici, economici o militari. Nessuno di questi avrà successo se non è preceduto da un altro elemento. Questo elemento è il Vero Amore. Gli sforzi per migliorare le relazioni tra le due parti in campo politico, economico o militari porteranno all'unità solo se sono motivati dal Vero Amore.

Ho sempre creduto che anche il piccolo atto di condividere un cucchiaio di riso con mio fratello o mia sorella rappresenti un passo fondamentale che un giorno porterà all'unità. Ho avuto conferma di questo proprio attraverso il viaggio che ho appena completato. È con questo spirito che ho dichiarato la mia volontà di stabilire una più ampia relazione di cooperazione economica con la Corea del Nord e di partecipare attivamente ai loro progetti di sviluppo economico.

Questa volta sono entrato a Pyongyang come un apostolo della pace. La mia ferma convinzione è che in nessun caso avremo un'altra guerra nella penisola coreana. Non possiamo mettere i popoli della Corea l'uno contro l'altro.

Trovo che le recenti dibattiti negli Stati Uniti, sia all'interno che all'esterno dei circoli governativi, riguardo ad attacchi aerei contro gli impianti nucleari nordcoreani sia estremamente pericoloso. Un attacco contro la Corea del Nord scatenerebbe una guerra totale che avrebbe conseguenze tragiche oltre ogni immaginazione. Chiedo agli Stati Uniti di essere estremamente cauti nel fare minacce contro il diritto di un determinato popolo a mantenere la propria esistenza.

Le questioni nucleari che coinvolgono la Corea del Nord possono essere risolte pacificamente. Questo può essere ottenuto se le questioni vengono affrontate nel contesto di un dialogo genuino condotto in uno spirito di rispetto reciproco. Mi sono recato a Pyongyang per aprire la strada a tale dialogo, e sono tornato dalla Corea del Nord dopo aver spalancato quella strada.

La mia speranza è che la Corea del Nord e la Corea del Sud mettano da parte la loro relazione conflittuale. È giunto il momento di riunirci in spirito di riconciliazione e amore, in modo da poter iniziare a far risorgere il patrimonio comune dei nostri popoli. È giunto il momento, come dice la Bibbia, di “trasformare le nostre spade in aratri e le nostre lance in falci”. Dobbiamo lavorare rapidamente per preparare il futuro del nostro paese che sia unificato nel prossimo ventunesimo secolo.

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