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Riflettiamo per favore sul giorno della storica angoscia di Gesù

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21 giugno 1959

Padre! Stiamo riflettendo sul giorno della storica angoscia di Gesù, quando lui, che visse per oltre 30 anni, affrontò il giorno del suo destino pieno di dolore, avendo nel suo cuore la Volontà della provvidenza di salvezza del mondo e avendo nel suo cuore il cielo, ma senza aver trovato una sola persona che si relazionasse a lui come Salvatore, senza aver trovato una sola famiglia che gli fosse a seguito come Salvatore, e senza aver guidato una sola persona a seguirlo come Salvatore.

Gesù ha dovuto percorrere la via della croce in un momento in cui non voleva, e lui doveva portare a termine la sua missione quando non era ancora il momento, quindi non poteva dire tutto quello che aveva da dire; e senza aver potuto portare a compimento le eroiche decisioni e le determinazioni che aveva stabilito nel suo cuore, ha lasciato dolore, e lo prese con sé quando se ne andò; ma dov’è la persona che conosce il suo cuore?

Oh padre! Oggi non abbiamo saputo fino al midollo delle nostre ossa, che lacrime di angoscia per tutta l’umanità sgorgavano dagli occhi di Gesù mentre lui alzò gli occhi al cielo, e la logora forma esteriore che aveva di fronte, mentre guardava alla morte, rappresentava tutta l’umanità e non c’era nessuno tra le persone di quel tempo, che sapevano che la persona che stava attraversando tale atroce sofferenza era il figlio di Dio. Dal momento che invece le persone che avrebbero dovuto conoscerlo gli si opposero e agirono violentemente per condurlo sulla via della croce, quanto era pietoso Gesù che era venuto abbracciando la Volontà?

Nonostante fossero le persone che avrebbero dovuto comunicare con il cuore del cielo e comunicare col cuore di Gesù. Gesù invece doveva essere preoccupato per loro invece, e guardando quelle persone, che erano nel regno della morte, operando nelle mani del nemico, senza conoscere il dolore di Gesù, che veniva trascinato via dal nemico, Gesù dovette pregare e dire: “Padre, perdona loro: perché non sanno quello che fanno”. Noi speriamo e preghiamo ardentemente, Padre, che ci lasci diventare capaci di cercare e sentire il cuore di Gesù che ha dovuto fare questo.

Quando abbiamo parlato della croce, l’abbiamo conosciuta solo per nome. Noi non sapevamo che il monte del Golgota era l’inferno per Gesù, ed era il luogo dell’esecuzione della sua morte. Ma ora, quando pensiamo alla croce, per favore facci sapere che il dolore lacerante del cuore del dolore di Dio che aveva accumulato in 4.000 anni era molto più grande del dolore della lacerazione del corpo di Gesù.

Per favore, facci diventare persone in grado di sapere che era più doloroso per Gesù avere strappato il suo cuore che non lo era per avere la sua carne squarciata e il suo sangue scorrere sulla croce.

Hai qualche vero figlio o figlia nel gruppo qui riunito oggi? C’è qualcuno che spera di ricevere le benedizioni del cielo ma ignora il sangue versato da Gesù? C’è qualcuno che cerca di relazionarsi con la Volontà del cielo che provenga dal cuore di Gesù?

Per favore, diventiamo un gruppo capace di piangere all’infinito sulla morte di Gesù e ricorda quel giorno di dolore che non può avere il suo lutto risolto anche se piangiamo, piangiamo e piangiamo ancora. abbiamo pregato nel nome del Signore. Amen.

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